Università, finanziati in Sicilia altri 91 contratti di formazione specialistica medico-sanitaria

 

immagine

 

 

 governo Schifani ha finanziato con oltre 10 milioni di euro del Fse+ 2021-2027, ulteriori 91 contratti di formazione specialistica nell’area medico-sanitaria in Sicilia, rispetto a quelli finanziati con risorse statali dal ministero dell’Università e della ricerca. La graduatoria definitiva delle proposte progettuali presentate dalle università siciliane, a valere sull’Avviso 21 del 2024, è stata pubblicata sul sito dell’assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale della Regione Siciliana.

Quattro le proposte finanziate: oltre a quelle pervenute dagli atenei di Palermo, Catania e Messina, per la prima volta è stata sostenuta la proposta dell’università Kore di Enna, che recentemente ha ottenuto il riconoscimento della scuola di specializzazione medica dal ministero dell’Università.

«Per assicurare ai siciliani una sanità di qualità – afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano – c’è bisogno di professionisti qualificati. Solo puntando su percorsi di eccellenza e di alta formazione possiamo affrontare le sfide della ricerca, rafforzare le nostre università, offrire ai nostri giovani un’alternativa reale all’emigrazione e assicurare il diritto universale alle cure ai nostri cittadini. Il finanziamento di questi ulteriori 91 contratti per medici specializzandi dimostra che il governo Schifani sta lavorando in questa direzione».

In particolare, l’università di Palermo attiverà 29 contratti, relativi a corsi di durata variabile tra i quattro e i cinque anni, a seconda delle diverse discipline; 28 contratti ciascuno gli atenei di Catania e Messina; 6, infine, l’università Kore di Enna.

Gela,l’assessore regionale Tamajo: «Da giunta ok a nuovo rilancio e produttivo dell’area industriale»

 

immagine

 

 

Palermo,

La Giunta Schifani ha approvato oggi pomeriggio il nuovo accordo di programma per l’area di crisi industriale complessa di Gela, finalizzato a garantire la prosecuzione degli interventi di riconversione e di sviluppo dell’area. L’intesa si pone in continuità con quello precedentemente firmato e scaduto il 30 ottobre scorso.

L’accordo, siglato tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero del Lavoro, la Regione Siciliana, il Comune di Gela, il Libero consorzio di Caltanissetta e Invitalia, prevede la modifica della fonte di finanziamento dell’intervento regionale. La dotazione finanziaria è stata infatti rimodulata in 9 milioni e 650 mila euro. Le risorse, inizialmente previste a valere sul Poc 2014-2020, saranno ora garantite attraverso il Fondo Sicilia che consente un orizzonte temporale per l’attuazione degli interventi più ampio.

L’obiettivo principale è il rilancio delle attività produttive nell’area, favorendo investimenti strategici in tutti i settori industriali e contrastando gli effetti della crisi economica.

«L’approvazione di questo nuovo Accordo di Programma – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo – è un passo fondamentale per il rilancio economico e produttivo di Gela e delle aree limitrofe. Con la rimodulazione delle risorse finanziarie garantiamo maggiore certezza agli investimenti e sostegno concreto alle imprese che vogliono contribuire alla riconversione industriale del territorio. Il nostro obiettivo è creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, rendendo Gela un polo strategico per la produzione industriale in Sicilia. Continueremo a lavorare con il governo nazionale e gli enti locali affinché queste misure abbiano un impatto positivo e duraturo sull’economia del territorio».

Dissalatori in Sicilia , arrivano 20 milioni di euro per avviare gli impianti e gestire i tre dissalatori nel primo anno di attività

 

immagine

 

 

 

«Dal governo nazionale arriveranno 20 milioni di euro per la fase di avvio dei dissalatori di Gela, Trapani e Porto Empedocle. È stata infatti accolta la nostra richiesta che permetterà di far partire i nuovi impianti con la massima efficienza e nei tempi previsti».

Ad annunciarlo il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dopo la presentazione di un emendamento da parte dei relatori al ddl di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2024 n.208, attualmente in fase di esame congiunto da parte delle commissioni Bilancio e Ambiente della Camera dei deputati. Il provvedimento adottato alla fine dell’anno scorso prevede all’articolo 2 misure urgenti per l’adeguamento delle infrastrutture idriche in Sicilia.

«Queste somme aggiuntive – spiega Schifani – permetteranno di coprire i costi di avviamento e di gestione temporanea dei tre dissalatori nel primo anno di riattivazione. Si tratta di un risultato raggiunto ancora una volta attraverso una forte sinergia istituzionale. Ringrazio il governo nazionale e il Commissario per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, per la vicinanza e la collaborazione che, ancora una volta, stanno dimostrando verso la Sicilia».

Per quanto riguarda le altre risorse necessarie per i tre impianti di dissalazione, il governo Schifani ha già individuato 90 milioni all’interno dell’Accordo di coesione e 10 milioni a valere sul bilancio regionale. L’iter di realizzazione degli interventi in via d’urgenza è stato affidato, come chiesto dal presidente Schifani, al commissario Dell’Acqua per via dei poteri di deroga dei tempi conferiti dalla legge. La Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica continuerà a monitorare l’andamento delle procedure per la realizzazione dei tre impianti.

Maltempo in Sicilia, 400 mila euro per i primi interventi di messa in sicurezza dell’area di Messina

Immagine

 

 

Quattrocentomila euro per realizzare gli interventi più urgenti nelle zone del territorio messinese colpite dagli eventi alluvionali del 2 febbraio scorso. Ad erogare i fondi, che saranno destinati alla messa in sicurezza dei corsi d’acqua interessati dalle esondazioni, sarà l’Autorità di bacino su disposizione della Presidenza della Regione Siciliana.

«Abbiamo dato una prima risposta concreta – dice il presidente Renato Schifani – mobilitando le risorse necessarie per fronteggiare le emergenze, ma il nostro impegno non si ferma qui: continueremo a monitorare attentamente la situazione e a collaborare con tutte le autorità e le parti interessate per garantire la sicurezza ai cittadini. La nostra priorità è assicurare che ogni misura necessaria venga messa in atto tempestivamente e, grazie alla sinergia tra gli enti coinvolti, gli interventi saranno rapidi ed efficaci. Continuiamo ad impegnarci instancabilmente per il recupero e la protezione del territorio».

L’iter attuativo degli interventi prevede la sottoscrizione di una convenzione tra l’Autorità di bacino, guidata da Leonardo Santoro, e il Comune di Messina che assumerà il ruolo di soggetto attuatore dei lavori di messa in sicurezza. Le priorità operative verranno identificate attraverso una serie di sopralluoghi tecnici, già in corso, che vedono la partecipazione congiunta degli enti coinvolti e della Protezione civile regionale.

Sicilia Infrastrutture, 50 milioni per la riqualificazione di due quartieri a Palermo e Catania

 

immagine

 

 

Due quartieri di Palermo e Catania, rispettivamente Borgonuovo e San Cristoforo, sono fra le sette aree territoriali italiane a rischio destinatarie degli interventi del piano di riqualificazione urbana e inclusione sociale, attuato dal governo Meloni.

Complessivamente sono stati stanziati 180 milioni di euro, di cui 50 milioni destinati alla Sicilia. A rappresentare la Regione Siciliana e il governo Schifani agli incontri bilaterali di oggi a Palazzo Chigi presieduti dal sottosegretario Alfredo Mantovano, con il ministro Andrea Abodi, la sottosegretaria Matilde Siracusano, c’era l’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, delegato del presidente.

«L‘assegnazione del finanziamento di 50 milioni di euro all’interno del piano straordinario di riqualificazione sociale per i due quartieri di Palermo e Catania – dice il presidente della Regione Renato Schifani – sottolinea ancora una volta l’attenzione del governo Meloni alla Sicilia e alla sua crescita sul piano dei servizi e delle infrastrutture. In particolare, dall’esecutivo nazionale arrivano interventi sul “modello Caivano” per la riqualificazione di aree urbane a rischio densamente popolate che puntano alla sicurezza e l’inclusione sociale, per una migliore qualità della vita dei loro abitanti».

«Una grande attenzione del governo Meloni verso le periferie – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – che si concretizza attraverso il piano straordinario da 180 milioni che includerà anche Palermo con il quartiere di Borgonuovo e Catania con quello di San Cristoforo. La Regione sarà a fianco delle amministrazioni comunali per la riqualificazione di queste aree che includerà anche interventi di inclusione sociale che sono vitali per le nostre periferie».

Siccità Sicilia , dal Mit ok al Piano idrico regionale da 1,6 mld. Il governatore siciliano Schifani: «Subito opere per 92 milioni per realizzare infrastrutture idriche»

 

immagine

 

 

Palermo,

Sono 92 i milioni di euro in arrivo in Sicilia per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie. Si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano idrico della Regione Siciliana, interamente approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico (Pnsii).  

 

La pianificazione regionale è stata predisposta, su disposizione del presidente della Regione, Renato Schifani, dal dipartimento dell’Agricoltura, di concerto con l’Autorità di bacino, il dipartimento Acqua e rifiuti, Siciliacque, i Consorzi di bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale. Il Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all’approvvigionamento idrico primario, alla prevenzione della siccità, al potenziamento e all’adeguamento delle infrastrutture, anche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di acqua migliorando le reti di distribuzione.

 

«Con questa prima tranche di finanziamenti – afferma il presidente Schifani – metteremo subito in cantiere alcune delle opere programmate per affrontare un fenomeno che sta colpendo duramente la nostra Isola. È solo l‘avvio della mole di interventi che abbiamo previsto nel Piano di cui la Regione per la prima volta si è finalmente dotata con una visione sistemica d’insieme. Adesso si passa alla fase operativa, con le strutture regionali impegnate a realizzare senza indugi quanto previsto. Vigileremo affinché cittadini e imprenditori siciliani possano avere al più presto risposte concrete per colmare le annose lacune del nostro sistema idrico».

 

Gli interventi prioritari nel Piano sono contraddistinti dalla classe “A”. Tra questi, le opere di automazione, controllo, modellazione e monitoraggio dell’infrastruttura idropotabile di sovrambito (costo, 50 milioni) e la bretella tra il serbatoio San Leo e il potabilizzatore di Gela (11,7 milioni) per le quali il soggetto attuatore è Siciliacque spa. Sarà invece il Consorzio di bonifica 9 di Catania ad attuare gli interventi per la sostituzione della condotta metallica sul fiume Simeto in località Ponte Barca, con la quale vengono consegnati i volumi irrigui alle prese di quota a 100  e 56 metri sul livello del mare (costo 23,4 milioni). Un ulteriore intervento sul Simeto, in capo allo stesso Consorzio, prevede la manutenzione straordinaria del sistema di paratoie dello sbarramento Contrasto per l’alimentazione del sistema irriguo (costo 48,8 milioni).

Sanità, accordo fra Regione Sicilia e privati convenzionati: 8 milioni in più per ridurre le liste d’attesa

Immagine

 

Definito l’accordo tra Regione Siciliana e privati convenzionati per distribuire le risorse, a valere sul 2024, e contribuire a potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali per ridurre le liste d’attesa. L’intesa è stata sottoscritta nel corso di un incontro presieduto dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica con i dirigenti dell’assessorato della Salute e le organizzazioni sindacali rappresentative del settore.
L’accordo prevede una somma complessiva di 310 milioni di euro, da distribuire alle varie branche (dai laboratori di analisi alla fisiokinesiterapia, dalla cardiologia alla radiodiagnostica ed alle altre branche) e per provincia, con un aumento di ben 12 milioni di euro rispetto allo scorso anno. In aggiunta sono stati definiti i fabbisogni specifici di radioterapia (35 milioni) e nefrologia (102 milioni).
Alle singole strutture è destinato un budget per il 2024 pari al 90 per cento della produzione media 2022/2023; il 10 per cento residuo sarà assegnato dalle Asp in misura proporzionale al fabbisogno provinciale, sulla base di criteri che verranno definiti dall’assessorato regionale della Salute. In particolare, la Regione Sicilia ha individuato, dopo un dialogo costruttivo con i sindacati, nella misura di 8 milioni le risorse finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa, garantendo un equilibrato soddisfacimento della domanda di salute del cittadino in base ai differenti settori. Durante l’incontro è stato anche stabilito un rigoroso cronoprogramma per la distribuzione delle risorse. Il decreto di ripartizione alla specialistica convenzionata ambulatoriale verrà adottato dall’assessorato entro il prossimo 20 maggio; mentre le contrattualizzazioni delle Asp con i singoli operatori economici dovranno avvenire entro il 19 giugno.

SI ALLARGA IL SISTEMA DI FAVORI E “TANGENTI” – E ,NON C’E’ NIENTE DI PIU’ INDECENTE – SI SCOPRE CHE LA CORRUZIONE PUBBLICA SI REALIZZA CON L’ABUSO DI POTERE PER AVERE VANTAGGI PRIVATI

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

di  RAFFAELE  LANZA

 

L’inchiesta su Toti, il presidente della Regione Liguria, prosegue a largo raggio e gli elementi che il Gip , dottssa Paola Faggioni scopre – ci accorgiamo- sono davvero inquietanti.   Soprattutto il punto di accusa ” Voleva privatizzare la spiaggia libera di Punta dell’Olmo per favorire l’amico….”

La pratica della corruzione costituisce infatti una dimensione di quel desolante “pianeta che abitiamo tutti i giorni, che formiamo come comunità”. Si manifesta quando qualcosa di insinuante, quasi sempre impercettibile, va a corrodere e infine “spezzare” il legame fiduciario che anima tutte le relazioni sociali, permettendoci di attribuire loro significato e valore. L’etimologia del reato  corruzione di cui è accusato il presidente sospeso ci permette di cogliere la radice del concetto: il termine latino corruptio è composto da con e rumpere rompere, ossia spezzare qualcosa che prima era unito: fiducia da un lato, responsabilità dall’altro. 

Sgombriamo il campo da un primo fraintendimento. La corruzione si associa inesorabilmente alla vicenda dell’imputato Giovanni Toti  e funzionari coinvolti accusati di legami con la Mafia..     Si realizza così una sovrapposizione tra la realtà della corruzione e la violazione del codice penale, cui fa seguito l’azione repressiva dello Stato. La dimostrazione giudiziaria di una responsabilità penale si trasforma nella cartina di tornasole dell’esistenza di corruzione. Questo consente a imputati più o meno eccellenti – essi stessi pubblici ufficiali  –  di essere considerati pubblicamente immuni da qualsiasi forma di responsabilità.

Non c’è niente di più indecente quando  la corruzione  si realizza con l’abuso del suo potere per vantaggi privati . Vi sono elementi innegabili come la “privatizzazione di una spiaggia libera”       Di  conseguenza un’amministrazione come la Regione Liguria – ha ora l’immagine devastante di un apparato che non funziona bene o se funziona serve solo gli amici e gli “amici degli amici”: una vera rivoluzione copernicana

Cogliere e ovviare a questo cortocircuito politico-giudiziario richiede un ampliamento di prospettiva.  La dottssa Faggioni si sofferma sulla  corruzione per “situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, essa ha  riscontrato -prove ed intercettazioni alla mano-  l’abuso da parte di un soggetto del potere -Toti- al fine di ottenere vantaggi privati. ”. Passata quasi inosservata, in realtà questa ridefinizione “amministrativa” di una più estesa nozione di corruzione ha rappresentato a livello concettuale una vera rivoluzione copernicana, che ancora tarda però a tradursi in una corrispondente evoluzione culturale di politiche e prassi amministrative. 

Un approfondimento. Il punto dell’identità pubblica oppure privata del corrotto. La pratica della corruzione è  stata associata a Toti, forse perché il  coinvolgimento, avendo a che fare con la res publica – è più facilmente riconoscibile e fonte di indignazione nazionale.

Ma la corruzione realizza una qualche distorsione (o “abuso”) anche nelle relazioni tra soggetti privati.  Intendiamo tra imprenditori E le ricadute tossiche dei molti “tradimenti di fiducia” osservabili nelle relazioni sociali o di mercato sono altrettanto deprecabili e nocive di quelle osservabili nell’apparato pubblico.

Altro punto La nozione di “abuso” di un potere delegato si presta a molteplici e discordanti interpretazioni. Si vuole dare un salvagente al presidente sospeso affermando -come va a dire in giro l’avv Stefano Savi, difensore – “che questo modo di fare è pienamente legittimo”     Idem lascia intendere il Ministro Nordio con la sua difesa personale-  vergognosa ed antideontologica – allorquando   la durata dell’indagine quando supera il periodo di diversi anni non può determinare l  arresto dell’indagato.Nella mia attività di magistrato -raramente ho fatto una cosa del genere”.          Anche questa affermazione non potrebbe passare inosservata perchè lesiva del prestigio e dell’azione giudiziaria dei PUBBLICI MINISTERI e, in particolare della dottssa Paola Faggioni che sta conducendo l’inchiesta.

Di conseguenza, diventerebbe  variabile tanto il perimetro delle condotte riconducibili a manifestazioni di corruzione, quanto l’identità degli attori che – accanto alla magistratura – possono assumersi la responsabilità di valutare, giudicare ed eventualmente punire quelle condotte devianti. Dall’algido rigore delle leggi, fino alla materia incandescente della morale, passando per tutte le sfumature intermedie: associata ai valori culturali, agli interessi collettivi, ai beni comuni, la stessa nozione di corruzione si frammenta e diventa una costruzione sociale, materia di divergenze, contrapposizioni e dibattito, si fa arma dialettica, utilizzabile nel confronto e nello scontro politico.

 

L’avv Stefano Savi

LA  CRONACA E GLI SVILUPPI ODIERNI –

 

Nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di Genova che ha portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti . Un’altra decina di nomi, oltre ai 25 indicati nell’ordinanza di custodia cautelare.      Un altro nome di spicco: figura  Paolo Piacenza, commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, indagato per abuso d’ufficio e perquisito ieri dalla Guardia di finanza.

Intanto, al Palazzo di giustizia si fissano le date degli interrogatori di garanzia per i protagonisti dell’inchiesta.

Giovanni Toti,da ieri agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione  sarà interrogato venerdì in Procura a Genova dal Gip dottssa Paola Faggioni.

Il primo, domani, a essere convocato per l’interrogatorio di garanzia è invece l’ex presidente dell’Autorità portuale e ad (sospeso) di Iren, Paolo Emilio Signorini, l’unico detenuto (a Marassi) di un’inchiesta che conta 25 indagati e che ha portato a dieci misure cautelari detenuto nel carcere di Marassi.

Sono infine previsti per la giornata di sabato gli interrogatori del capo di gabinetto del presidente Toti, Matteo Cozzani , quest’ultimo accusato pure di Mafia per un collegamento al Clan Cammarata e dell’imprenditore genovese Aldo Spinelli, entrambi ai domiciliari.

Le accuse:  “sistema di potere di favori e tangenti…..tra Regione e aziende private  Anche Mafia con il capo gabinetto Cozzani…”

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – l’imputato principale Giovanni Toti risulta intercettato già a partire dal 2021 e la richiesta di arresto è del dicembre scorso – esiste un sistema di potere fatto di favori e tangenti tra amministrazione pubblica (Regione e Autorità portuale) e aziende. Uno schema in cui il governatore, Signorini, l’imprenditore della logistica Aldo Spinelli – tratteggiato come lo ‘zar’ del porto in città – e Matteo Cozzani capo di gabinetto del governatore avrebbero un ruolo da protagonisti.

 Durante la campagna elettorale per le regionali del 2020 figure vicine alla comunità siciliana riesina (i gemelli Testa) avrebbero portato voti (almeno 400) in cambio della promessa di posti di lavoro e case popolari: meccanismo di cui, secondo i pm della Procura guidata da Nicola Piacente, Toti ne era già informato..

Tra le accuse, c’è anche quella che il governatore avrebbe accettato da Spinelli 74mila euro per “trovare una soluzione” per privatizzare la spiaggia di Punta Dell’Olmo e avrebbe facilitato la concessione di spazi portuali. A Toti – che trascorrerà i domiciliari nella casa di Ameglia – e Cozzani, viene contestato inoltre di avere accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione Esselunga (società estranea, ndr), di un finanziamento illecito attraverso il pagamento occulto della pubblicità per il voto del 2022 a fronte dell’impegno di sbloccare le pratiche per aprire due supermercati.

Il legale: “Toti  ha sempre perseguito l’interesse pubblico e non privato”

“Il giorno 10 maggio, alle ore 14, c’è l’interrogatorio di garanzia e successivamente vedremo come comportarci, nel frattempo stiamo esaminando ed esamineremo tutti gli atti processuali”, afferma l’avvocato Stefano Savi, difensore di Giovanni Toti.

“Il presidente – prosegue il legale – è ben determinato a esaminare e approfondire gli atti per presentare una difesa che spieghi come i fatti che sono richiamati negli atti” della procura di Genova “siano in realtà da interpretare differentemente alla luce della politica che ha sempre seguito lui e la Regione da lui guidata a tutela esclusivamente di interessi pubblici e non privati”, afferma Savi che difende il governatore ligure. “Interessi del territorio che sono stati perseguiti anche attraverso forme che hanno potuto indurre ad equivoci, ma che in realtà non hanno mai sconfinato in nulla di illecito“, conclude il difensore.

Pm indaga su altri  eventuali  finanziamenti a comitato Toti che “lui stesso richiede agli imprenditori”

Intanto la Procura di Genova indaga su altri imprenditori, non solo quelli i cui nomi compaiono tra gli indagati, che potrebbero aver finanziato la campagna elettorale di Toti, secondo quanto emerge nell’ordinanza cautelare di circa 650 pagine e nella ben più corposa richiesta della Procura, di oltre 1300 pagine. Il focus è sempre il mondo della logistica portuale e dei trasporti.

La dottssa Faggioni  spiega le esigenze cautelari per l’esponente di ‘Noi Moderati’ e la “sorprendente disinvoltura con cui Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento”. Ad esempio, in una conversazione all’indomani della proroga della concessione trentennale del Terminal Rinfuse, Toti esclama “va beh con l’anno nuovo bisogna fare il giro di tutti i grandi del porto…Aponte…Spinelli è abbastanza tranquillo se Signorini gli dà quel…”. E ancora più significativa “è l’emersione, dalle indagini di ulteriori vicende (ancora oggetto di approfondimenti investigativi) che hanno visto il coinvolgimento di ulteriori imprenditori e nelle quali, a fronte di richieste di interessamento per pratiche amministrative di loro interesse, sono seguite elargizioni di finanziamenti in favore del Comitato Toti”.

Giornata mondiale autismo, la Regione Sicilia ,Schifani e Albano: «Finanziati progetti per interventi sanitari ed integrazione sociale per oltre 8 milioni»

immagine

 

«La Regione Sicilia è fortemente impegnata a salvaguardare i diritti delle persone nello spettro autistico e contestualmente a costruire, con politiche mirate, una società più inclusiva e accogliente». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. «A questo scopo – ha aggiunto il governatore – abbiamo destinato oltre otto milioni di euro per progetti che riguardano interventi sanitari, ma anche attività di integrazione sociale pensate con un nuovo approccio che assecondi le potenzialità di ogni soggetto autistico».

 

«L’impegno della Regione in quest’ambito – dice l’assessore regionale alla Famiglia e politiche sociali, Nuccia Albano – fa leva su quattro importanti avvisi finalizzati a rafforzare i servizi per le persone che soffrono di questi disturbi, così da permettere loro di gestire in maniera più adeguata le difficoltà quotidiane, favorendone al contempo la partecipazione sociale. Si tratta di azioni di inclusione, con progetti da svolgere in ambiente esterno, quali sport, musica, arte e teatro. L’obiettivo è migliorare lo stile di vita, attraverso l’acquisizione di autonomia personale, lo sviluppo di competenze sociali ed emotive, il miglioramento del benessere fisico e psicologico e  lo sviluppo delle abilità motorie».

 

Quattro gli avvisi pubblicati dalla Regione Siciliana lo scorso dicembre. In particolare, il primo, rivolto ai Comuni, è relativo alla realizzazione di progetti per la creazione di percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e ai giovani fino ai 21 anni (tramite voucher), per un importo totale di 1,8 milioni euro; un secondo riguarda percorsi di socializzazione con attività da svolgere in ambiente esterno (gruppi di cammino, attività musicale, attività sportiva), per un importo totale di 2,5 milioni di euro, ed è rivolto, oltre che ai Comuni, anche alle organizzazioni del terzo settore iscritte al Registro unico nazionale (Runts), che abbiano maturato un’esperienza sui disturbi dello spettro autistico e che si avvarranno delle indicazioni dei Centri autismo per minori e adulti delle Aziende sanitarie provinciali dell’Isola.

Gli altri due avvisi sono concernenti progetti per favorire l’inclusione, attraverso attività sociali (sport, tempo ricreativo, mostre), per un importo di 2,8 milioni di euro, e, infine, interventi per la formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disturbo dello spettro autistico, per un totale di 1 milione di euro, destinati esclusivamente alle organizzazioni del terzo settore iscritte al Runts.

Pnrr, oltre 12 milioni di euro in Sicilia per l’ammodernamento dei frantoi oleari

 

immagine

 

Comunicato stampa  Uff.Stampa Regione Sicilia

Oltre 12 milioni di euro per l’ammodernamento dei frantoi oleari. Questa l’entità del finanziamento, con fondi del Pnrr, previsto dal bando pubblicato sul sito del dipartimento regionale dell’Agricoltura. 

La dotazione finanziaria complessiva (12.690.731,77 euro) è finalizzata all’erogazione di contributi in conto capitale a fondo perduto per ammodernare gli impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine di oliva, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre la generazione di rifiuti e consentire il loro riutilizzo per la produzione di energia. 

Perché possano essere ammessi a finanziamento, gli investimenti dovranno essere coerenti con alcune delle condizioni stabilite per l’impiego dei fondi del Pnrr, in particolare il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (DSNH-Do no significant harm), che si traduce in una valutazione di conformità degli interventi da eseguirsi ex ante – cioè in fase di presentazione della proposta progettuale – ed ex post – cioè in fase acquisto del macchinario o di realizzazione dell’investimento.

Gli obiettivi fissati dalla sottomisura riguardano la diminuzione del fabbisogno di energia necessaria per condurre i processi di produzione dell’olio extravergine di oliva; l’aumento della produzione a parità di materie prime in ingresso connesso a un aumento di efficienza del processo estrattivo; la riduzione dell’impatto ambientale dovuto allo smaltimento delle sanse e all’utilizzo di una minore quantità di acqua.

L’olio d’oliva è uno dei simboli della produzione siciliana, un comparto che vale all’incirca 200 milioni di euro, che supera le 200 mila tonnellate di olive molite e conta 106 mila produttori e 128.500 ettari di uliveti. 

La Sicilia è al terzo posto, in Italia, dopo Puglia e Calabria, per quantità di olio prodotto, corrispondente approssimativamente al 10% dell’intera produzione nazionale, con più di 700 frantoi censiti ogni anno, per una coltivazione che si estende per il 64% nella zona collinare, il 19% nella montana e il restante 17% in pianura.