Villa Belmonte,Sicilia, domani inaugurazione nuova sede Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Siciliana

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Palermo,

Si inaugura domani alle 10.30, alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani, la nuova sede del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana nell’ottocentesca Villa Belmonte, nel quartiere Acquasanta a Palermo (via Rampolla Mariano Cardinale, 10B). Alla cerimonia – che farà seguito alla prima udienza del Cga sul posto, alle ore 9 – saranno presenti l’assessore all’Economia, Marco Falcone, il presidente del Cga Sicilia, Ermanno De Francisco.

Villa Belmonte, bene di proprietà della Regione per anni inutilizzato e in abbandono, torna così alla fruizione dei cittadini in veste di nuova sede del Cga Sicilia, dopo una serie di interventi di adeguamento e recupero a cura del dipartimento Finanze e del Dipartimento regionale tecnico.

 

Emergenza crack, la Regione Sicilia promuove un progetto pilota ed inaugura a Palermo Centro di accoglienza contro disagio..

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Palermo,

Una nuova struttura ed un nuovo servizio in grado di offrire assistenza diretta, immediato e tempestivo trattamento, supporto medico-sanitario e sociale alle persone con dipendenza da sostanze, in particolare crack e cocaina. E’ il “Centro di pronta accoglienza” realizzato da Regione siciliana e Asp di Palermo all’interno dell’edificio 13 del presidio Pisani di via La Loggia.

Il progetto pilota (è il primo in Sicilia e tra i primi in Italia a gestione diretta di un’Azienda sanitaria) è stato finanziato con poco più di 2 milioni di euro per 2 anni (per metà dell’area Salute mentale del Piano sanitario nazionale 2022), messe a disposizione dall’assessorato regionale della Salute e per la restante parte dall’Asp di Palermo.

La struttura, che si estende su una superficie di 800 mq., è stata inaugurata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, del prefetto Massimo Mariani, del questore Vito Calvino, del comandante provinciale dei Carabinieri, Luciano Magrini, del comandante provinciale della Guardia di finanza, Domenico Napolitano, del presidente del Tribunale di sorveglianza, Nicola Mazzamuto, del procuratore regionale della Corte dei conti, Pino Zingale, del vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, Ismaele La Vardera, e del commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni.

«Questo è un primo passo molto importante – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – frutto della collaborazione di numerose istituzioni. In casi come questi occorre fare squadra. La dipendenza dalle droghe, quelle pesanti in particolare, è un’emergenza sociale che colpisce le famiglie e tutta la comunità. Siamo contenti di aver realizzato in breve tempo questa struttura di accoglienza, alla quale abbiamo dato un contributo istituzionale ed economico. Mi auguro che il disegno di legge per la prevenzione e la cura delle dipendenze patologiche abbia un iter veloce all’Ars, colmando un vuoto normativo. Sono convinto che ci sarà il contributo di tutte le forze politiche. Come governo regionale daremo il nostro sostegno istituzionale e finanziario».

Il presidente Schifani si è fermato a parlare a lungo con Francesco Zavatteri, farmacista che ha perso il figlio diciannovenne, Giulio, proprio a causa di un’overdose di crack.

Il “Centro di pronta accoglienza” di via La Loggia, nel quale lavorerà una equipe multi-professionale di 23 operatori, si pone come una struttura “intermedia” tra la strada, le aree di emergenza e le strutture terapeutiche maggiormente specializzate, con una proposta che non si limita alla gestione dell’urgenza, ma prevede un accompagnamento “motivazionale” verso il prendersi cura di se stessi.

«Questo centro – spiega il commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – offre la possibilità di un accesso immediato e di permanenza residenziale fino alla riduzione dello stato di crisi o del trasferimento in un’altra struttura. Il personale coinvolto e, già reclutato, comprende professionisti dell’aerea medica, infermieristica, piscologica, educativa e riabilitativa».

In 2 mesi di lavori, realizzati nel rispetto delle indicazioni della soprintendenza ai Beni culturali, sono state realizzate stanze di degenza, spazi ricreativi e per le attività riabilitative, stanza medici, infermeria, sala mensa, servizi igienici e spazi per colloqui con i familiari.

 

Equitazione, domani venerdi 24 il Presidente della Regione Sicilia Schifani e il sindaco Lagalla inaugurano la “Fiera Mediterranea del Cavallo”

 

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Prenderà il via domani, venerdì 24 novembre, la quinta edizione della “Fiera Mediterranea del Cavallo”, organizzata dalla Regione Siciliana con il supporto tecnico di Fieracavalli. Palcoscenico della manifestazione il campo ostacoli della Favorita di Palermo, che riapre i cancelli dopo gli interventi di recupero e di messa in sicurezza finanziati dalla Regione. L’inaugurazione della manifestazione è prevista alle 9,30: a tagliare il nastro saranno il governatore Renato Schifani e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Nello stesso luogo saranno ospitati anche il Concorso Internazionale di Sicilia (da venerdì 24 a domenica 26) e la Coppa degli Assi (da giovedì 30 novembre a domenica 3 dicembre), il più longevo concorso ippico internazionale d’Italia, dopo Piazza di Siena a Roma, che torna a Palermo dopo 12 anni. Nel capoluogo siciliano arriveranno campioni e atleti da tutto il mondo: tra i più attesi il numero uno del ranking italiano Emanuele Gaudiano, vincitore proprio delle ultime due edizioni che si sono tenute a Palermo. Ci saranno anche Giulia Martinengo Marquet, Francesco Correddu, Roberto Previtali e il belga Loris Berrittella, recente vincitore di una prova di Coppa del mondo. E ancora, i calabresi Bruno ed Elisa Chimirri padre e figlia, oltre a tanti siciliani.

Si tratta di un evento di grande richiamo per il pubblico, non solo sportivo. Sono previste, infatti, anche rassegne allevatoriali, convegni, degustazioni di prodotti dell’enogastronomia siciliana in aggiunta alle competizioni di salto ostacoli, endurance, gare western, pony games, carrozze sportive, ai quali si aggiungeranno diversi momenti di intrattenimento con l’esibizioni di gruppi musicali. Il programma della prima giornata, venerdì 24, si articolerà soprattutto nel campo intitolato a Giuseppe Di Matteo, il bimbo ucciso dalla mafia che era un appassionato di equitazione. Su questo campo si terrà il battesimo della sella “in monta western e inglese” e quello dei rapaci (ore 9), l’esibizione di cavalli indigeni siciliani e sanfratellani e un gala equestre. Dalle 9,30 alle 17 nell’area bambini laboratori con gli asini, giochi e attività ludiche. Dalle 17,30 alle 20 nell’area della biodiversità esposizioni di equini, bovini e ovini autoctoni siciliani.

“Ritratto alla Sostenibilità”: ieri l’inaugurazione della mostra nella sede della Soprintendenza di Messina

 

Un tributo alla sostenibilità nel linguaggio universale dell’arte di 26 artiste e socie Soroptmist provenienti da undici regioni del Paese.

 

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Messina

“Ritratto alla Sostenibilità” è il tema della mostra collettiva inaugurata ieri  sera ,  nella ex Chiesa del Buon Pastore sede della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina.  Iniseme alla Soprintendente Mirella Vinci,  autorità civili e militari cittadine.

L’iniziativa, promossa dal Soroptimist a cura della presidente del Club Messina Linda Schipani, si inserisce nel percorso indicato dall’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile, protagonista della programmazione del Biennio 2021-2023 del Soroptimist International d’Italia.

Sono 26 le artiste, provenienti da undici regioni d’Italia, che – spiega la  Schipani – portano un vero e proprio tributo alla Sostenibilità, declinata in 5 dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 quali, Vita sulla terra, Parità di genere, comunità sostenibili, Istruzione di qualità e Consumo responsabile”.Valori importanti che hanno dato forma ai molteplici e diversificati progetti attuati dai 163 Club Soroptimist italiani con le scuole, le istituzioni, i cittadini e che qui le artiste soroptimiste interpretano con tecnica libera attraverso il loro personale e autentico stile”.

Le Artiste in  mostra e il rispettivo Club Soroptimist di appartenenza sono:  Mela Andena (Lodi); Valeria Arpino (Cuneo); Luisa Brandi (Isola D’Elba);  Mirta Carroli (Bologna); Lea Contestabile (L’Aquila); Renata Emmolo (Siracusa);  Gaia Moltedo (Tigullio); Mariko Masuda (Alto Friuli); Marisa Montesissa (Piacenza);  Patrizia Nalesso (Grosseto); Lucia Nardelli (Bolzano); Antonella Nelli (Terni); Marzia Nigito (Niscemi); Valeria Pagano (Siracusa); Maria Luisa Passeri (Perugia); Veronique Perrard Monzini (Varese); Dolores Previtali (Merate); Maria Teresa Romitelli (Valle Umbra); Leonilde Russo (Val di Noto); Mabi Sanna (Cagliari); Michela Santoro (L’Aquila); Linda Schipani (Messina); Mirella Spinello (Niscemi); Amanda Tavagnacco (Cividale del Friuli); ed ancora Carla Sanjust (Cagliari) realizzatrice del catalogo che accompagnerà la mostra e racconterà le opere attraverso i testi di Stefania Severi (Roma Tiber).

Le opere in mostra spaziano da dipinti, sculture, gioielli, fotografie e video caratterizzati dall’elevato valore estetico, oltre che veicolare un significativo messaggio etico e sociale; ed è proprio per queste motivazioni che la Soprintendenza di Messina, in prima linea nell’azione di preservare il patrimonio culturale e paesaggistico dei territori, ha voluto accogliere l’esposizione nella città dello Stretto, uno dei luoghi simbolo di rigenerazione urbana e sostenibilità. Le artiste protagoniste della collettiva, originale e attuale, intendono dare il proprio contributo a diffondere, attraverso il linguaggio universale dell’arte, importanti valori al più ampio pubblico di ogni età, genere e condizione perché la sostenibilità è un obbligo morale e sociale che trova nel potenziale delle donne una strategia d’azione sinergica per la salvaguardia del Pianeta e dei Diritti Umani.

La mostra è visitabile- informa una nota istituzionale – sino al 7 novembre prossimo

Palermo, Ospedale Cervello, inaugurata dall’assessore Giovanna Volo l’Oncoematologia.

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Palermo,comunicato stampa

«L’inaugurazione del reparto ristrutturato di Oncoematologia all’ospedale Cervello è certamente una tappa molto importante che dimostra la volontà del governo Schifani di apportare innovazioni tecnologiche e strutturali nella sanità pubblica in Sicilia per garantire ai cittadini una risposta adeguata, senza la necessità di andare fuori dalla regione».

Lo ha detto l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’unità operativa complessa di Oncoematologia con trapianto di midollo degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo. Il reparto, appena ristrutturato, sarà operativo già da domani.

«L’ampliamento dei posti – ha proseguito la Volo – è stato adeguato alla domanda anche per garantire ai pazienti di vivere la loro degenza in ambienti confortevoli. Il trapianto di midollo osseo oggi è sicuramente una delle terapie più concrete e più certe per dare a persone affette da patologie ematologiche possibilità di guarigione. Da questo punto di vista, abbiamo casistiche molto confortanti. L’oncoematologia è sempre stata una realtà importante dell’ospedale Cervello. Per me oggi è un grande piacere inaugurare questo reparto e non soltanto da un punto di vista istituzionale, ma anche sul piano emotivo, perché io ho cominciato qui, ancora studente, dal momento che la mia prima specializzazione è stata proprio l’ematologia».

In primo piano da sinistra,nella foto inviata, il direttore di oncoematologia,Caterina Patti, l’assessore Giovanna Volo e il direttore amministrativo, Loredana Di Salvo.

Inaugurazione Nuovo Pronto soccorso a Catania al Garibaldi

 

Caos sanità nel Lazio: 6 ore di attesa al pronto soccorso - ilGiornale.it

 

Inaugurazione del o nuovo pronto soccorso nel centro cittadino. La tanto attesa struttura sanitaria del Garibaldi Centro, in via Fabio Filzi, è stata inaugurata questa mattina alla presenza di diverse autorità cittadine e regionali.

l presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha inaugurato stamane a Catania, insieme con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, il nuovo Centro di emergenza dell’ospedale Garibaldi.«Quando si taglia un nastro si raggiunge un traguardo al quale hanno ovviamente lavorato i miei predecessori. E’ la seconda volta che vengo a Catania per inaugurare centri di emergenza ed il nostro obiettivo è proseguire a riformare la sanità pubblica, aumentare la presenza dei presidii e dare risposte all’utenza perché la sanità è un bene ed una funzione essenziale».

Beni culturali, inaugurata a Catania la mostra su “Agata”, patrona della città

 

 

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Catania

Dipinti e ceramiche custoditi nei musei regionali e civici, sculture e fotografie di artisti contemporanei raffiguranti Sant’Agata e la festa che celebra il culto della patrona del capoluogo etneo. Una ventina le opere esposte nella mostra “Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei musei regionali a Palazzo dell’Università” inaugurata oggi dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nelle sale del Museo dei Saperi e delle mirabilia siciliane, al Palazzo centrale dell’Università di Catania.

Presenti, tra gli altri, il prefetto Maria Carmela Librizzi, il rettore dell’Università Francesco Priolo, l’assessore comunale alla Cultura Cinzia Torrisi, l’arcivescovo metropolita Luigi Renna, la soprintendente ai Beni culturali e ambientali Donatella Aprile, la responsabile del Sistema museale d’ateneo Germana Barone, la presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo antico Ornella Laneri. 

 
La mostra è finanziata dalla Regione Siciliana attraverso l’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana ed è stata ideata e organizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania in collaborazione con l’Università (Sistema museale d’Ateneo) e con la Fondazione Oelle Mediterraneo antico. 
 
«Questa mostra – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – è un omaggio ad Agata, la santa patrona di Catania, simbolo di fede e coerenza sino all’estremo sacrificio, che con il suo esempio è diventata ispiratrice di pittori, scultori, orafi, scrittori e poeti. La produzione artistica e culturale degli ultimi sei secoli è degnamente rappresentata in questa mostra in cui riviviamo l’umanità e la sacralità che Agata rappresenta per i catanesi e per tutti i fedeli. Ringrazio la nostra Soprintendenza per la tenacia con cui ha portato avanti questo progetto che abbiamo voluto finanziare e allestire al Rettorato dell’Università, con cui da tempo abbiamo avviato un  rapporto di sincera collaborazione». 
«Una mostra che è al tempo stesso un tributo alla Santa Patrona di Catania – aggiunge l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Alberto Samonà – ma anche un modo per far conoscere al pubblico alcune opere straordinarie, custodite nei musei siciliani. “Agata” è un omaggio alla devozione e un invito a riflettere sulla continuità e sul cambiamento della maniera di intendere la santità al femminile nell’arte, in un percorso che abbraccia otto secoli di storia, dal 1300 ai nostri giorni».
«Storia, tradizioni, scienza, arte, culto e folclore. L’Ateneo – spiega il rettore Francesco Priolo – si fa promotore, insieme alla Regione, alla Soprintendenza e ad attive realtà culturali come la Fondazione Oelle, di iniziative ed eventi di assoluto valore, aprendo i propri spazi museali e le proprie strutture per accogliere i cittadini e i turisti, nel contesto della nuova edizione della rassegna di eventi artistici e culturali “Porte aperte Unict” 2022».

L’ESPOSIZIONE. “Agata” è sinonimo di sacralità e di rito, ma anche di arte e di cittadinanza, più mondi complessi e talvolta in contraddizione, sintetizzati nelle sale espositive attraverso poche ma esemplari testimonianze. Venti opere realizzate tra il XIV al XXI secolo raccontano la vita e la morte di Agata e il suo rapporto con l’umanità: i dipinti e le ceramiche dei musei della Regione Siciliana, le gallerie di Palazzo Abatellis e di Palazzo Bellomo, i musei Pepoli di Trapani, quello Interdisciplinare di Messina e quello della Ceramica di Caltagirone, le tele e i lapidei provenienti dal museo civico di Castello Ursino, dall’Arcidiocesi etnea e dalle collezioni dell’Università, insieme ai lavori di artisti contemporanei, fotografie, sculture, installazioni olfattive. Tutto in un unico contesto narrativo.

Aprono la mostra le suggestioni più antiche del culto, quando un’Agata contesa tra Occidente e Oriente era associata al fluido dell’olio e del flusso lavico dell’Etna e al suo potere miracoloso di moltiplicare il primo e far cessare il secondo. Seguono le ceramiche di Caltagirone e Burgio in cui l’immagine di Agata si fa decoro, segno che non è esclusiva della contemporaneità prediligere un’interpretazione alternativa a quella cristiana della santità. Tavole dipinte tra il Trecento e il Quattrocento raccontano il volto di Agata iconico e avulso da ogni contatto terreno: accanto alla patrona di Catania la schiera di figure divine e di santi, Cristo e Maria, i profeti Mosè ed Elia, Bartolomeo, Lucia, Caterina d’Alessandria, Giovanni, Luca e Paolo.
Nella seconda parte della mostra l’aspetto ieratico del personaggio cede il passo a quello umano e la rappresentazione di Agata viene a coincidere col racconto degli atroci martiri che le furono inferti, in specie quello del seno: le scene a lume di notte che descrivono il momento dell’incontro tra la giovane e San Pietro che la risana dalle ferite, i suoi pacificanti e venerati ritratti nei quali torna la sua superba quanto pia bellezza fatta donna accanto a quella altrettanto avvenente di Apollonia.

Le opere contemporanee sono un omaggio a Sant’Agata e alla sua città, una devozione trasversale e contagiosa che, non a caso, supera ogni confine geografico e sociale. La devozione per Agata è divenuta un progetto artistico e scientifico della Fondazione Oelle Mediterraneo antico che mira a raccontare l’unicità di questa festa religiosa e di popolo attraverso un archivio permanente che raccoglie testimonianze molteplici con un’attenzione particolare ai linguaggi dell’arte. Si tratta di racconti paralleli che puntano ad una visione “altra” del culto agatino, ponendo l’accento sul rapporto tra Agata e le strade, Agata e i suoni, Agata e le visioni di una città senza filtri. Le opere esposte, la cui selezione è stata curata da Carmelo Nicosia, sono dello stesso Nicosia e di Carmelo Bongiorno, Giovanna Brogna Sonnino, Carmen Cardillo, Ursula Costa, Ezio Costanzo, Gaetano Gambino, Angelo Iodice, Egidio Liggera, Giovanna Lizzio, Nicola Pecoraro, Ivan Terranova, Anna Tusa, Aldo Zucco. L’installazione “La fragranza” è di Antonio Alessandria.

Corte dei conti, inaugurazione Anno giudiziario- Nel 2021 126 sentenze di condanna per un importo di oltre 37 milioni di euro

 

Oggi ì 11 marzo 2022, alle ore 10,00, nell’Aula Magna dello Steri (Piazza Marina, 61), sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, si è tenuto, alla presenza delle più alte Autorità civili, militari e religiose, l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2022 della Sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana.

Hanno svolto le relazioni il Presidente della Sezione giurisdizionale regionale, Vincenzo Lo Presti, e il Procuratore regionale ad interimGianluca Albo.
Sono seguiti gli interventi del rappresentante dell’Ordine degli Avvocati, del Presidente della Sezione regionale di controllo e del rappresentante dell’Associazione Magistrati.           Pubblichiamo i primi due interventi in sintesi.

 

Dr. Vincenzo Lo Presti  (intervento in sintesi) “

Preliminarmente, vorrei svolgere alcune brevissime considerazioni sul ruolo della Corte dei conti nell’attuale assetto costituzionale.
La nostra Costituzione assegna alla magistratura contabile l’oneroso compito di garantire, in posizione di terzietà, che la gestione delle pubbliche finanze venga effettuata in maniera oculata e trasparente, assicurando, in tal modo, che il contributo fiscale corrisposto dai cittadini onesti venga effettivamente utilizzato per proporre alla collettività i migliori servizi possibili.
Un ottimale utilizzo delle risorse disponibili è, infatti, indispensabile per lo sviluppo economico e sociale del paese e costituisce il presupposto per l’adempimento dei “…doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale…”,sanciti dall’art. 2 della nostra Costituzione.
La Corte dei conti deve, quindi, assicurare che la Pubblica Amministrazione persegua i fini determinati dalla Costituzione e dalla legge e, nello stesso tempo,operi con criteri di economicità, efficienza, imparzialità e trasparenza, così come previsto dalla legge 7 agosto 1990 n. 241, che è norma direttamente attuativa dell’art. 97 della Costituzione.
Inoltre, dopo la riforma dell’art. 81 della Costituzione, la Corte costituzionale ha costantemente ribadito, in numerose pronunce, che il bilancio è un “bene pubblico” di rilevanza costituzionale che, da un lato, assicura il soddisfacimento degli interessi della comunità, nel bilanciamento tra risorse disponibili e spese destinate a finalità pubbliche, e, dall’altro, deve rendere conoscibile l’attività di gestione delle pubbliche finanze consentendo ai cittadini di valutare, in modo obiettivo e informato, se, e in che misura, gli amministratori,nello svolgimento del mandato, abbiano dato concreta attuazione a quanto promesso durante la campagna elettorale.
Oggi, l’esigenza di legalità finanziaria è particolarmente avvertita dalla collettività che, sempre più spesso, si rivolge alla Corte dei conti per segnalare fenomeni di sperpero e distrazione delle risorse pubbliche. In tale contesto, la giurisdizione contabile costituisce un indispensabile presidio per il contrasto ad ogni forma di spreco, anche in considerazione della persistenza, nonostante le numerose condanne, di fenomeni corruttivi.
Inoltre, le sentenze del giudice contabile costituiscono, per il pubblico amministratore, un’importante guida per il corretto esercizio dei compiti istituzionali e, per altro verso, la prospettiva della responsabilità amministrativa può costituire un efficace deterrente alla commissione dell’illecito erariale. Questa è probabilmente la ragione per cui oggi, la giurisdizione del giudice contabile si è estesa bel oltre la nozione tradizionale di danno erariale (inteso come mero risarcimento dei danni materiali e finanziari arrecati alla pubblica amministrazione) ricomprendendo anche la lesione di beni immateriali come il danno all’immagine della pubblica amministrazione (cagionato da comportamenti del dipendente pubblico costituenti reato) e i danni da disservizio (conseguenti a comportamenti illeciti che riducono l’efficienza amministrativa vanificando le aspettative della collettività).
Inoltre, la giurisdizione del giudice contabile ricomprende anche l’attività di soggetti estranei alla pubblica amministrazione quando questi si ingeriscano, in virtù di legge o convenzionalmente, nell’attività amministrativa, ovvero siano destinatari di contribuzioni pubbliche finalizzate alla realizzazione progetti di pubblico interesse.
*****
La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Sicilia, nel 2021, ha esaminato varie tipologie di illeciti erariali: alcuni, caratterizzati dal conseguimento di personale profitto e, quindi, aventi natura dolosa, altri, invece,caratterizzati da grave negligenza, imprudenza e imperizia nell’espletamento delle funzioni.
Per sua natura, l’illecito erariale, a differenza di quello penale, è atipico e si fonda sulla clausola generale di responsabilità secondo cui chi cagiona un danno ingiusto, con dolo o colpa, è tenuto al risarcimento in favore della amministrazione danneggiata.
Nell’esercizio della giurisdizione, i casi dedotti in giudizio, pur avendo ciascuno caratteri peculiari per il multiforme palesarsi delle condotte antigiuridiche, vengono scrutinati con riferimento ai principi fondamentali,imposti dalla Costituzione e dalle Leggi, che costituiscono la stella polare dell’agire pubblico.
Tali principi impongono la doverosa osservanza: • dell’obbligo di fedeltà e del dovere di adempiere con disciplina ed onore alle funzioni svolte; • del principio di legalità, che impone il rispetto delle leggi attributive competenze ed obiettivi per la realizzazione dell’interesse pubblico; • del principio di buon andamento, che impone l’erogazione di servizi
efficienti e rispondenti a criteri di economicità; • del dovere di imparzialità, che non consente favoritismi e discriminazioni nello svolgimento delle funzioni; • delle prescrizioni introdotte, dalla riforma costituzionale del 2012, per
assicurare l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.
*****
Ciò premesso, faccio presente che, nel 2021, in materia di responsabilità amministrativa, la Sezione ha pronunciato 126 sentenze nei confronti di 222 convenuti (di cui: 93 di condanna, 14 di assoluzione e 19 con altra formula).
In particolare, le sentenze di condanna, per un importo totale di € 36.875.768,20, sono state pronunciate a carico di:
– soggetti privati che hanno chiesto ed indebitamente ottenuto contributi pubblici o che ne hanno fatto un uso diverso da quello per il quale erano stati concessi, vanificandone, in tal modo, le finalità pubbliche;
– amministratori e dipendenti che hanno indebitamente disposto, a vantaggio loro o di altri, la liquidazione di indennità ed emolumenti non dovuti; – dipendenti pubblici che, violando il principio di esclusività del rapporto di pubblico impiego, hanno svolto attività professionale privata, anche in concorrenza con la struttura pubblica presso la quale prestavano servizio,o, addirittura, utilizzando mezzi e personale in dotazione a quest’ultima;- amministratori che hanno attribuito incarichi esterni per attività che dovevano essere svolte da personale in servizio presso l’Ente o, per le quali,
la legge non consentiva il ricorso a professionalità esterne;

personale sanitario per risarcimenti erogati dalle strutture sanitarie a pazienti lesi da comportamenti gravemente colposi; – amministratori e dipendenti, definitivamente condannati in sede penale, che, con il loro comportamento, divulgato dagli organi di informazione, hanno gravemente leso l’immagine ed il prestigio della pubblica amministrazione; – amministratori e dipendenti che, con il loro comportamento illecito, hanno determinato la soccombenza processuale dell’Amministrazione ed il conseguente obbligo del risarcimento del danno e delle spese processuali, in favore di terzi.
*****
Inoltre, la Sezione, nel trascorso anno, si è anche occupata dei conti giudiziali. Il giudizio sui conti, infatti, ha per oggetto specifico l’esame delle scritture contabili cui è tenuto chiunque abbia maneggio di denaro o valori pubblici e rappresenta un efficace strumento per prevenire e fare emergere ogni irregolarità nella gestione delle risorse finanziarie pubbliche.
Nel corso del 2021, sono stati definiti 3.977 conti giudiziali, di cui 49 in udienza pubblica (con 13 sentenze che hanno posto a carico del contabile addebiti per € 33.950,20 e le restanti con formula assolutoria) e 3.928 con decreto
presidenziale di discarico; sono state, inoltre depositate dai Magistrati 2.985 relazioni di cui: 357 con proposta di discarico, 2.618 con proposta di estinzione e 10 con richiesta di deferimento al Collegio.
*****
Infine, in materia pensionistica, altra tradizionale competenza rientrante nella giurisdizione della Corte di conti, sono state emesse 1175 sentenze (di cui 575 di accoglimento, 276 di rigetto, e 324 con altra formula); sono state anche emanate
19 ordinanze di sospensiva e 479 ordinanze istruttorie.
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Passando adesso all’esame delle novità normative del 2021, desidero segnalare l’art. 51, c. 1, lett. h) del decreto-legge n. 77/2021, convertito in legge L. 29 luglio 2021, n. 108. Tale norma proroga, fino al 30 giugno 2023, le limitazioni della
responsabilità amministrativa, introdotte in precedenza e fino al 31 dicembre 2021, dall’art. 21 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito in legge 11 settembre 2020, n. 120.
In proposito, facendo un passo indietro, osservo che, prima della entrata in vigore del decreto-legge n. 543/1996, convertito in legge 20 dicembre 1996, n. 639,alle condotte illecite, causative di danno erariale, conseguiva il risarcimento del danno, anche in caso di colpa lieve.
A partire, invece, dalla entrata in vigore di tale ultima norma, per evitare così detta “paura della firma” la responsabilità amministrativa era stata limitata alle sole ipotesi di dolo o colpa grave (ponendo, quindi, a carico della collettività le conseguenze dannose derivanti da comportamenti lievemente colposi di pubblici amministratori e dipendenti).
In tale contesto, avallato anche dalla sentenza della Corte costituzionale n.371/98 e già fortemente limitativo della responsabilità amministrativa, aveva suscitato non poche perplessità la ulteriore limitazione della responsabilità
amministrativa introdotta, fino al 31 dicembre 2021, dall’art. 21 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito in legge 11 settembre 2020, n. 120; tale norma,infatti, aveva limitato la responsabilità amministrativa ai soli casi in cui il danno,conseguente alla condotta attiva del soggetto agente, era stato da lui dolosamente voluto (tale limitazione di responsabilità non si applicava, invece, per i danni cagionati da omissione o inerzia del soggetto agente che, in tale ultimo caso,rispondeva, come in precedenza, anche per colpa grave).
Tale forte limitazione della responsabilità amministrativa, è stata ancora prorogata, fino al 30 giugno 2023, con il citato decreto-legge n. 77/2021 inoltre,sono attualmente all’esame del senato, emendamenti (presentati in relazione al
disegno di legge n. 1359) finalizzati a renderla permanente

L’intervento del Procuratore GianLuca Albo (in sintesi)

“Abbiamo cercato di valorizzare al meglio le risorse a disposizione abbiamo creduto energicamente sul ruolo centrale della Procura contabile nel sistema anticorruzione, oggi identificato nel contrasto allo spreco delle risorse pubbliche.
Nel quinquennio vi è stato un incisivo turn-over del personale di magistratura, per i colleghi più anziani in ruolo reso necessario dal limite decennale di permanenza e per i giovani referendari reso possibile da una infausta legittimazione al trasferimento che il Consiglio di Presidenza a tutt’oggi consente prima dell’immissione in ruolo dei vincitori di concorso, così innestando un meccanismo di rotazione che si ripercuote negativamente proprio sugli uffici connotati da gravi carenze di magistrati come la Procura siciliana.
Nonostante dal 2018 la scopertura dell’organico di magistratura abbia superato il 40% e che tutti i colleghi oggi in servizio siano giovani referendari con una anzianità massima di circa 3 anni, la piccola e giovanissima squadra
siciliana non solo ha retto… ma ha fatto.
Tranquillizzo subito i presenti, non inizierò a sciorinare numeri; una eventuale curiosità statistica è agevolmente esaudibile esaminando i grafici, anche quinquennali, illustrati nella seconda parte della relazione scritta.
Sia consentita, invece, una breve analisi del progetto iniziale ancorato al principio di effettività di tutela dell’Erario, e da attuare sia con un intervento qualitativo dell’Ufficio sui fenomeni territoriali di mala gestio, sia responsabilizzando l’amministrazione nella tutela della legalità funzionale.
Sarebbe ingenuo pensare che una Procura erariale composta da cinque o sei magistrati possa neutralizzare lo spreco delle risorse pubbliche in Sicilia,ma al contempo non va sottovalutata l’efficacia deterrente dell’intervento del
pubblico ministero contabile se dedicato alle criticità di sistema e se di intervento credibile si tratti.

Vado via con l’auspicio che l’entusiasmo del giovane Ufficio di cui mi è stato affidato il coordinamento si sia tradotto nella percezione per le amministrazioni e gli amministratori siciliani che la Procura della Corte dei conti se interviene lo fa efficacemente; a tale efficacia è affidata la tenuta generalpreventiva del sistema anticorruzione.
Un’idea dell’intervento di sistema anche sui cc.dd. macro-danni all’Erario-Funzione richiede qualche dato numerico di riferimento.
Nel quinquennio 2017-2021 sono state depositate 495 citazioni con valore ponderale medio di 1,74 con cui sono stati convenuti 1.105 soggetti per una contestazione complessiva di euro 179.078.474,34 di danno erariale.
Non indicherò, comprensibilmente, i casi concreti ma le categorie di azioni sulle quali i Giudici hanno avallato l’operato della Procura siciliana: indebita percezione o mala gestio di contributi pubblici di rilevantissimo importo; vendite e locazioni di immobili pubblici in condizioni svantaggiose per l’ente; inerzia nella riscossione dei canoni demaniali; mala gestio dei beni confiscati alla criminalità organizzata; incompatibilità assoluta e relativa nello svolgimento di incarichi esterni; erogazione ingiustificata di emolumenti; violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione; indennità di posizione e di risultato sine titulo; gravi disservizi; ricorso ingiustificato a dirigenti esterni, consulenze, esperti e nomine fiduciarie; violazione del divieto di assunzione di personale; minori entrate per inerzia funzionale; mala
gestio fondi gruppi parlamentari e consulenze ufficio di presidenza; mala gestio enti funzionali e società in house; acquisti di beni e servizi in violazione del principio di economicità; danni indiretti per andamento anomalo degli
appalti, violazione del procedimento e della sua tempistica, aggiudicazione illegittima, errori sanitari, violazione dei diritti del dipendente; sanzioni pecuniarie e interdittive per dissesto dell’ente; strumentalizzazione illecita di
funzioni e danni all’immagine per gravi episodi di infedeltà funzionale; azioni revocatorie.
Come già detto, oltre ai traguardi raggiunti ci sono anche quelli mancati e tra questi rimane il rammarico per l’esito infausto delle azioni intraprese per il c.d. danno da abusivismo edilizio ancorato alla perdita delle indennità di
occupazione degli immobili abusivi, per le difficoltà a intervenire efficacemente, anche per ragioni interpretative, sulla mala gestio del “sistema rifiuti” nonché su una fattispecie sanzionatoria molto diffusa nei comuni dell’Isola, quale quella prevista dal comma 4 dell’articolo 148 D.lvo 165/2001 per l’omessa istituzione o per l’inadeguatezza dei controlli interni.
La Procura non vive solo di azioni ma è anche momento di impulso e sintesi di problematiche interpretative, alcune delle quali hanno avuto rilievo generale per la Corte dei conti.
Nel quinquennio sono 35 le pronunce delle Sezioni Unite della Corte di cassazione adite dalle difese che invocavano l’insussistenza della giurisdizione: la legittimazione della Procura contabile siciliana è stata sempre confermata dal Giudice della giurisdizione ad eccezione di un isolato caso che riguardava una società regionale.
Inoltre, con l’avallo della prospettazione della Procura regionale siciliana sono stati definiti i ricorsi avverso provvedimenti di sospensione del giudizio adottati dalla locale Sezione di primo grado e annullati dalle Sezioni Riunite
della Corte dei conti.
In particolare, nell’ordinanza 3/2017, le Sezioni Riunite hanno affermato che “la sospensione si risolve comunque in un diniego di giustizia, sia pure temporaneo”.
La più recente ordinanza 5/2020 del Collegio della nomofilachia haritenuto pienamente vigente l’istituto della separazione delle cause offrendo in motivazione pregevoli spunti ricostruttivi del rapporto tra codice di giustizia contabile e principi generali del processo civile.
Da ultimo per cercare di superare interpretazioni asistematiche dove la propensione per soluzioni innovative sembra aver prevalso sul tradizionale – e doveroso – obbligo di ragionevolezza del sillogismo giudiziale, la Procura
regionale ha dato impulso a una proposta di deferimento di questione di massima e di questione di diritto condivisa dal Sig. Procuratore Generale, il quale ancora una volta ringrazio per la vicinanza umana oltre che tecnica riservata all’Ufficio siciliano. È stato quindi formalizzato l’atto di deferimento alle Sezioni Riunite adite d’ufficio ex art. 114, comma 3, c.g.c., per la risoluzione del seguente quesito: “se con il rito sanzionatorio previsto dagli articoli 133 e ss.
c.g.c. possa valutarsi solo l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dai commi 5 e 5 bis dell’articolo 248 D.lvo 267/00 o possa accertarsi anche la connessa misura interdittiva prevista dai medesimi commi quale effetto ope legis della condotta sanzionata.”
Non si conosce ad oggi la soluzione del quesito, ma certo è che la Procura siciliana ha rivendicato chiarezza e ragionevolezza……..

 

 

Messina:al Palacultura la mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire”

 

Inaugurata al Palacultura “Antonello da Messina” dal Sindaco Cateno De Luca, la Mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire (ieri, oggi, domani). Itinerario retrospettivo sulla rinascita e sviluppo della città dopo il 1908”. La mirabile esposizione, costituita da preziosi carteggi e documenti appartenenti all’Archivio Storico Comunale “Nitto Scaglione”, allestiti in maniera originale e funzionale, è stata coordinata dall’Assessore alla Cultura Enzo Caruso e curata dall’arch. Carmelo Celona, cui hanno collaborato gli architetti Gisella Schirò e Marco Bombaci.

La rassegna, inserita nel programma della Mostra diffusa “Come l’Araba Fenice. Messina e il Laboratorio della Rinascita” è stata introdotta dagli interventi dell’Assessore ai Beni Culturali e Ambientali Salvatore Mondello, e degli architetti Celona e Schirò che hanno illustrato i progetti realizzati dall’Amministrazione comunale per la “Messina del domani”.
La mostra è visitabile da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13; martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17; e sabato e domenica in concomitanza con lo svolgimento dei concerti nell’Auditorium.

Mostra a Pozzallo venerdì 6 Agosto: “DAL SEGNO ALLA REALTA’. Storie e relazioni fra arte e design”

Venerdì 6 agosto alle ore 19, negli spazi della Galleria SACCA a Pozzallo, verrà inaugurato un nuovo progetto espositivo intitolato “Dal segno alla realtà. Storie e relazioni fra arte e design”. La mostra, curata da Giovanni Scucces, proporrà una contaminazione fra arte contemporanea e design, con opere di artisti e designer quali Alessio Barchitta, Desideria Burgio, Gabriele D’Angelo, Alessandra Grasso, Manuele Mirabella, Stella Orlandino, Mario Trimarchi e del sodalizio fra Mimma Occhino e Margherita Alioto.

Dal segno alla realtà è una mostra in cui viene a crearsi un cortocircuito fra il design e l’arte contemporanea, fra l’utile e il superfluo, fra il disegno con funzione progettuale e/o decorativa e il disegno contemplativo e riflessivo più legato all’idea di opera d’arte.
Una serie di disegni e di bozzetti, corredati da brevi pannelli esplicativi, si faranno portavoce di storie, ci condurranno alla scoperta del processo creativo che sta dietro alle varie opere. I lavori in mostra sono realizzati con diverse tipologie di materiali (legno, marmo, acciaio, gommapiuma, vetro, ecc.). Alcuni nascono per essere funzionali a qualcosa, altri no.
A fare da trait d’union fra tutti c’è il tratto, quel gesto primordiale che fissa i pensieri su carta (o su altri supporti) e che poi, in alcuni casi, vedranno la luce trasformandosi in qualcosa con una propria consistenza materica, tangibile, scultorea. Cosicché quel pensiero, partendo dal segno e attraverso di esso, diventa realtà.

Un progetto voluto per convogliare all’interno di un’unica mostra le due principali anime di SACCA, in modo da mettere in luce il confine fra le due materie, provare a interrogarsi su dove finisca l’una e inizi l’altra, quali siano i punti d’incontro e le differenze. Consci del fatto che non ci siano regole assolute e che basta poco per valicare i confini fra le due cose.

La mostra potrà essere visitata fino al 20 settembre, dal martedì al sabato. Nel mese di agosto la galleria sarà aperta dalle ore 18 alle 21. Da settembre gli orari sono soggetti a variazioni, si consiglia pertanto di consultare il sito web o i canali social di SACCA.