CONTROLLATI DAI NAS OLTRE 600 CENTRI ANZIANI, 191 IRREGOLARI,CHIUSE 12 STRUTTURE ABUSIVE,DENUNCIATE 43 PERSONE PER ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE MEDICA/INFERMIERISTICA

Deferite all’Autorità giudiziaria 43 persone ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione medica / infermieristica, detenzione di farmaci scaduti e violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché sanzionati ulteriori 153 gestori e responsabili delle strutture, per un ammontare di oltre 67.000 euro.

Case di riposo) Carabinieri NAS: tutela degli anziani nelle ...

Nel corso degli ultimi due mesi, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato, d’intesa con il Ministero della Salute, una campagna di controlli a livello nazionale presso strutture sanitarie di riabilitazione e socio assistenziali, che ha portato all’ispezione di oltre 600 centri destinati ad ospitare persone anziane e con disabilità, rilevando irregolarità presso 191 di esse, pari al 32%.
I controlli da parte dei Carabinieri NAS, intensificati ancor di più in concomitanza del periodo delle Festività natalizie, sono stati finalizzati ad assicurare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza, nonché il rispetto di tutte le misure destinate alla tutela ed incolumità delle persone ospitate.
Tra questi aspetti, è stata oggetto di verifica l’applicazione delle misure di prevenzione agli incendi, in considerazione di recenti fatti di cronaca relativi a roghi che hanno colpito strutture sanitarie. Nello specifico, i Carabinieri NAS hanno rilevato 11 strutture irregolari per la mancata richiesta/rinnovo dei certificati per la prevenzione degli incendi, l’omessa revisione degli estintori e carenze nella funzionalità degli impianti destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, che hanno determinato, nelle situazioni più gravi, la chiusura della struttura e il trasferimento degli ospiti.
Tra le restanti irregolarità, circa il 60% hanno riguardato inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, quali l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva con presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite consentito e la conseguente inadeguatezza degli spazi disponibili aventi capacità inferiore rispetto a quella prevista.
Complessivamente sono stati deferite all’Autorità giudiziaria 43 persone ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione medica / infermieristica, detenzione di farmaci scaduti e violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché sanzionati ulteriori 153 gestori e responsabili delle strutture, per un ammontare di oltre 67.000 euro.
Sono stati inoltre eseguiti provvedimenti di sospensione dell’attività e di chiusura nei confronti di 12 strutture risultate abusive o gravemente deficitarie in materia sanitaria ed edilizia, giudicate incompatibili con la permanenza degli alloggiati, per un impatto economico stimato di oltre 9 milioni di euro.
I Carabinieri NAS continueranno a monitorare il mantenimento di adeguati livelli di assistenza offerti da Residenze Sanitarie Assistite, case di riposo, comunità alloggio e strutture similari, al fine di tutelare la salute e la dignità di una delle fasce considerate più sensibili della società, nonché proteggerne l’incolumità verificandone l’aderenza alle norme di sicurezza.

Palermo,sequestro di due tonnellate di sigarette di contrabbando, del valore di 350 mila euro

 

 

Palermo,

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato 2 tonnellate di sigarette di contrabbando,rinvenute all’interno di 2 furgoni sottoposti a controllo a Palermo.

In particolare, nel corso di specifiche attività anticontrabbando e anticontraffazione, una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo ha sottoposto a controllo, due furgoni a Palermo, in via Ernesto Basile.

L’accurata ispezione dei mezzi operata dai finanzieri permetteva di rinvenire complessivamente 10.000 stecche di sigarette di contrabbando riportanti i marchi Chesterfield e Merit.

Le sigarette, per un peso complessivo di 2.000 kg sono state prontamente sottoposte a sequestro, impedendone l’immissione sul mercato nero della città che avrebbe fruttato, al dettaglio, ricavi per circa 350.000 euro.

I due conducenti, di nazionalità italiana, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per il delitto di contrabbando e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che lo scorso 15 gennaio ha convalidato l’arresto.

Prosegue senza sosta l’attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico – finanziaria dei cittadini e della concorrenza, mantenendo costantemente alta l’attenzione verso i fenomeni illeciti utilizzati anche per finanziare le associazioni criminali.

La costante azione di contrasto al fenomeno del contrabbando di sigarette, che ancora oggi rappresenta un crimine diffuso e ben organizzato, contribuisce altresì a difendere la salute dei consumatori rispetto ai rischi derivanti dalla totale mancanza di controlli sulla qualità dei prodotti.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

Ispezione al Comune di Randazzo -disposta dal Prefetto Librizzi di Catania- per “sospette infiltrazioni mafiose..”

Violenza sulle donne, il prefetto di Catania: già 300 casi ...

Archivi-Sud Libertà   (Nella foto il Prefetto Maria C.Librizzi)

 

Il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, su delega del ministro dell’Interno, ha disposto l’accesso ispettivo nel Comune di Randazzo per “verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso».

La Commissione, si legge in una nota di Palazzo Minoriti, si è insediata nella mattinata di oggi e, come disposto dal Testo unico sull’ordinamento degli Enti locali, entro tre mesi, rinnovabili una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi, terminerà gli accertamenti, rassegnando al prefetto le proprie conclusioni.

Biancavilla, ispezione al mercato, formaggi privi di tracciabilità: verbali e sequestri

 

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Foto C.F.Siciliano

 

Dieci agenti del Corpo Forestale della Regione Siciliana coordinati dal Noras (Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia), affiancati da cinque medici del dipartimento di Prevenzione veterinaria dell’Asp etnea, hanno condotto ieri un’operazione di controllo dei prodotti alimentari a Biancavilla .   Sono stati notificati sette verbali, eseguitio due  sequestri di merce e 7.500 euro di sanzioni. In particolare, è stata dedicata attenzione ai prodotti caseari. L’Asp di Catania, infatti, ha ricevuto una segnalazione sanitaria dai colleghi dell’Emilia Romagna e sono stati attivati i protocolli previsti per la sicurezza alimentare.

Il caso è nato dalla segnalazione di un cittadino, rientrato nella regione settentrionale, che ha accusato problemi di salute, presumibilmente dopo aver consumato prodotti caseari acquistati proprio al mercato di Biancavilla.

Durante l’ispezione  si sono registrate parecchie irregolarità che hanno portato al sequestro di più di 250 kg di formaggi freschi e stagionati, privi di documenti che ne attestassero la provenienza come previsto dalla normativa europea sulla tracciabilità della merce.

«I controlli sulla tracciabilità delle merci –ha affermato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Elena Pagana– sono a tutela del consumatore finale, ma soprattutto dei produttori e degli stessi commercianti. Essi rappresentano, infatti, una garanzia a salvaguardia della qualità dei prodotti quindi del lavoro di migliaia di siciliani che con loro impegno mantengono vive tradizioni secolari e contribuiscono alla tutela e allo sviluppo dei nostri territori».

  

 

 

 

La Finanza sequestra a Napoli oltre 9 quintali di sigarette di contrabbando, gli automezzi e i locali adibiti a deposito

 

Sequestrati oltre 9 quintali di sigarette di contrabbando, gli automezzi e i locali adibiti a deposito

Napoli,

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato, nel corso di due distinti interventi, entrambi epilogati a Scafati (Salerno), oltre 9 quintali di sigarette e tratto in arresto in flagranza di reato un contrabbandiere, mentre un secondo è stato denunciato a piede libero.

In particolare i “Baschi Verdi” del Gruppo pronto Impiego di Napoli, durante la costante attività di controllo economico del territorio, hanno notato nel quartiere Scampia un soggetto che viaggiava su un furgone a forte velocità.

 

 

Ne è nato un inseguimento, al termine del quale il veicolo è stato fermato e sottoposto a controllo all’interno di un cortile dotato di un sistema di videosorveglianza.

L’ispezione è stata estesa anche ad un box nella disponibilità di un 44enne di Napoli, all’interno del quale è stato rinvenuto un ulteriore ingente quantitativo di sigarette, per un totale di circa 670 kg di “bionde” che sono state sottoposte a sequestro.

Nel corso di un secondo intervento, le Fiamme Gialle del Gruppo di Torre Annunziata hanno scoperto sempre all’interno di un garage ubicato nel piazzale di un centro commerciale 266 kg di sigarette di contrabbando.

Quel locale è risultato concesso in locazione a un 57enne di Torre Annunziata, già pregiudicato per reati di contrabbando, e quindi nuovamente denunciato.

In entrambe le operazioni, sono state sequestrate, oltre alle sigarette di contrabbando, anche i mezzi utilizzati per il trasporto e i locali-deposito.

 

Maxi sequestro di sigarette di contrabbando, arrestato un cittadino bulgaro

 

Maxi sequestro di sigarette di contrabbando, arrestato un cittadino bulgaro

Reggio Calabria,

I militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, hanno individuato, nella notte di giovedì scorso, un autoarticolato che trasportava 9 tonnellate di sigarette di contrabbando e arrestato un responsabile. In particolare, i finanzieri della Compagnia di Villa San Giovanni hanno sottoposto a un ordinario controllo di polizia un TIR, proveniente dalla Spagna, mentre era in procinto di imbarcarsi su un traghetto diretto in Sicilia.

Nel corso dell’ispezione, sono state rinvenute 45.000 stecche di sigarette prive del sigillo del Monopolio di Stato, inscatolate e posizionate su trentatré pedane in legno. Il carico illecito e l’automezzo sono stati sottoposti a sequestro probatorio. L’autista, un quarantottenne bulgaro incensurato in Italia, è stato arrestato in flagranza di reato per contrabbando e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che, venerdì scorso, lo ha processato con rito direttissimo. All’esito del processo, il Tribunale di Reggio Calabria, impregiudicata ogni diversa valutazione negli eventuali successivi gradi di giudizio, ha condannato il cittadino bulgaro alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione e disposto la confisca del carico illecito che, qualora venduto al dettaglio, avrebbe fruttato quasi un milione e mezzo di euro.

L’attività di servizio testimonia il costante presidio esercitato dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria sul territorio – nel solco delle puntuali indicazioni dell’Autorità Giudiziaria reggina – a salvaguardia delle leggi e a contrasto dei fenomeni connotati da forte pericolosità sociale: il contrasto al contrabbando, oltre a garantire condizioni paritarie di concorrenza tra gli operatori economici, tutela la salute dei consumatori e restituisce risorse allo Stato.

Catania, falsa residenza in Svizzera per evadere nove milioni di euro. Scoperto dal Comando Guardia di Finanza

Contrabbando tra Italia e Svizzera, la Guardia di Finanza sequestra sette auto e uno scooter

Archivi  -Sud liberta’

 

CATANIA

Cambio residenza con il trucco.Ma l’evasione è forte, fortissima. Non poteva passare inosservata come pensava l’impreditore denunciato.  I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito dell’attività a contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale, hanno concluso infatti un controllo nei confronti di un imprenditore del settore immobiliare e della consorte, contestando loro il trasferimento fittizio della propria residenza in Svizzera, finalizzato a fruire di una minore tassazione di investimenti e attività finanziarie estere occultati al fisco italiano per circa 9 milioni di euro.

Nell’ordinamento tributario italiano, il concetto di residenza costituisce il presupposto dell’imposizione sui redditi e fa riferimento al collegamento di un soggetto con il territorio dello Stato, inteso come luogo principale di svolgimento dei propri interessi personali e patrimoniali per la maggior parte dell’anno solare. Nell’ambito dell’attività ispettiva della Tenenza di Acireale, svolta anche tramite accertamenti bancari, è stato verificato che dal 2014, anno del trasferimento formale in territorio estero, in realtà i coniugi hanno continuato a risiedere in Italia, trovandosi qui la gran parte dei propri interessi personali ed economici quali la famiglia, diversi immobili, la disponibilità di auto e le società coamministrate con i figli.

È stato, quindi, ricostruito l’ammontare delle possidenze sottratte agli obblighi di monitoraggio fiscale, costituite da redditi di capitale provenienti da investimenti bancari, conti corrente e depositi titoli, per un totale di quasi 9 milioni di euro, oltre che da un immobile di pregio del valore di circa 560 mila euro. Le contestazioni mosse dai militari prevedono, al termine del procedimento, oltre all’imposizione secondo le aliquote di legge, l’applicazione delle relative sanzioni, tra cui quella che va dal 6 al 30% delle sostanze non dichiarate.

L’attività della Guardia di Finanza è costantemente orientata a contrastare gli effetti negativi prodotti dall’evasione fiscale, anche di matrice internazionale, in termini di corretta corresponsione delle imposte da versare allo Stato, sul presupposto che il rispetto delle regole è necessario a garantire le condizioni economiche per il rilancio e lo sviluppo dell’economia, significativamente colpita dal congiunturale momento di crisi.

 

Falsa residenza in Svizzera - redditi occultati al fisco italiano per 9 milioni di euro

 

 

ASSENTEISMO ALLA BNL E DIPENDENTI, QUASI TUTTI, SENZA MASCHERINA . PREFETTO SAMMARTINO INTERVENGA CON UNA ISPEZIONE

Assenteismo lavoro, il 30% sta a casa il lunedì per malattia. Alla ...

Assenteismo e lavoro che si accumula
di    R.Lanza

Si sa del nuovo scontro tra Vittorio Sgarbi, contrario ad indossare la mascherina in Aula, e la presidenza della Camera, che lo ha richiamato a farlo correttamente. “Non è che ci sono 629 imbecilli e una persona saggia, è una questione di rispetto per i colleghi”, ha riferito  Mara Carfagna, presidente di turno dell’Assemblea. Dopo due richiami e l’intervento dei deputati questori, la situazione è tornata alla calma.  

Fin qui, lo “spettacolo” di Vittorio Sgarbi ,personalità estrosa con tante idee strane in testa,  raddrizzato nell’Aula parlamentare, ma l’episodio costituisce  un triste esempio di imitazione/indifferenza anche da chi, come la popolazione bancaria, ha il dovere di indossare l’apposita mascherina,per proteggere se stessi e , soprattutto gli altri che attendono risposte.    Dovere ancora non revocato da alcuna disposizione governativa e/o regionale. Ci ha sorpresi dunque vedere ieri flotte di dipendenti della Banca Nazionale del Lavoro di Corso Sicilia a Catania che ,anzichè restare nei propri uffici ad onorare l’incarico assegnato loro dai vertici si assentono per ore- alla pari di un Ufficio pubblico dove è notorio il fenomeno assenteista- e rientrano,impeccabili nei loro vestiti monocolore e rituale cravatta, privi dell’apposita mascherina anti-Covid-19.

Il Prefetto Claudio Sammartino

Il Prefetto di Catania, dr Claudio Sammartino, nominato
dal Consiglio dei Ministri nel 2018

La situazione non cambia all’interno degli uffici e sportelli della Bnl  protagonista del disagio di numerosi utenti , tutti in fila,uno dopo l’altro, a raggiungere la corsia stradale.     Sportelli bancari  e scrivanie tutte vuote e un solo dipendente seduto a ricevere l’utenza disorientata.  Gli altri dipendenti che rientravano dal “Caffe”  ( naturalmente “lungo”)  a dialogare fra di loro senza mettersi la mascherina.       Le regole-abbiamo detto- dobbiamo osservarle, soprattutto quando diversi studiosi nutrono timori di una seconda ondata della pandemia.      Ci rivolgiamo al Prefetto di Catania, dr. Claudio Sammartino, che sappiamo  autore di numerose pubblicazioni fra cui “dialogo sulla corruzione,legalità e Giustizia, impegno per il bene comune”:  intervenga allora presso la Banca Bnl con una ispezione di Polizia idonea a verificare l’osservanza della legge AntiCovid. Se è il caso si diano sanzioni esemplari . Dobbiamo finirla con questa indifferenza verso gli altri. Siamo in attesa..

POLIAMBULATORIO DI BELPASSO COME UNA “POLVERIERA”

DISFUNZIONI ED ILLECITI CONSENTITI DALLA DIREZIONE “FACENTE FUNZIONE ” DI PATERNO’ : GROSSI PROBLEMI PER IL DIRETTORE GENERALE DR LANZA

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Sembra non essere passato un anno da quando abbiamo scritto (l’8 dicembre 2018) le contestazioni sollevate contro i dirigenti “facenti funzioni” di Paternò e Belpasso:   la disapplicazione in tutta l’Asp di fondamentali norme sulla sicurezza dei lavoratori dovuta a croniche carenze igienico sanitarie in tutti i presidi e distretti; la gravissima insufficienza del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari nonché uno scorretto utilizzo delle risorse umane; la mancanza quasi ventennale dell’indizione di concorsi interni all’Asp Catania atti ad individuare anche  le figure dei coordinatori, la politica clientelare che ha generato invenzioni di coordinatori pupilli dei primari.    Tutto è rimasto immutato. Allora riportiamo integralmente quello scritto- visto che il dialogo si svolge con i sordi- e aggiungiamo alcuni ingredienti maturati nel frattempo. 

       POLIAMBULATORIO DI BELPASSO: RAPPRESENTANTI SINDACALI “D’ACCORDO” CON I DIRIGENTI ASL INCAPACI, DISFUNZIONI E MANSIONI STRAVOLTE

Ma la carenza infermieristica si avverte notevolmente nel  Distretto della provincia etnea, quello di Belpasso, un Poliambulatorio dove nel passato era stata più volte lamentata dagli operatori infermieristici la carenza in pianta organica di infermiere od operatore professionale Collaboratore. Richiesta  disattesa dai vertici dirigenziali dell’Asp di Catania.

Le attese diventano quindi  estenuanti per una visita, specialisti alla ricerca di un infermiere che li aiuti, i quattro infermieri in servizio a Belpasso – qualificate con autentico spirito di sacrificio ed abnegazione si devono distribuire tra visite, assistenza, registrazione visite, relazioni informative con gli utenti, richieste di materiale sanitario da inviare all’Ospedale di Paternò, costrette quasi tutte- due sono prossime al pensionamento – a superare abbondantemente gli orari contrattuali , anche di un’ora o due, per poter lasciare le consegne ai colleghi dei turni successivi.   Vi sono incongruenze all’interno del personale infermieristico: una operatrice, Sigra Anna Motta, fruisce della legge 104 che consente permessi e giorni di congedo mensili. Ciò causa un ulteriore inevitabile limitazione del servizio e costringe le operatrici in  organico a svolgere le mansioni più disparate.       Sindacati intervengono?     Non ne parliamo, i rappresentanti sindacali del sindacato autonomo dell’Asl di Paternò non intervengono per timore di ritorsione dei dirigenti nei loro confronti. I rappresentanti provinciali sono poi – è coro unanime al distretto di Belpasso- dei veri fantasmi, resta il paradosso che le operatrici professionali di Belpasso- abbandonate da decenni dai sindacati- mantengono la carità dell’iscrizione sindacale (14 euro di detrazione) per timori di natura probabilmente di  mobbing, ai fannulloni sindacalisti allineati con la direzione Asl.    Una vergogna.

 

 

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Una vergogna pure il declassamento di una Operatrice professionale qualificata D6, cioè con funzioni direttive, a trascrivere pure – perchè l’addetto protocollista incaricato (sig. Campisi) con apposito Ordine di servizio non intende assolvere a tale compito – il protocollo generale dell’Ufficio del Poliambulatorio di Belpasso. Possibile che il dirigente responsabile della struttura dr. Alfio Reina e la vice dott.ssa Borzì  non riconducano alla norma di liceità  le irregolarità tanto palesi  e le disfunzioni verificatesi sotto i loro occhi?           Possibile che il  “distante coordinatore “Sig Merennino, con ambizioni personali di carriera, e la dott Zago responsabile generale  “facente funzioni” del distretto di Paternò e Belpasso non sappiano che tale circostanza genera “sfruttamento” ed arricchimento illecito amministrativo da parte dell’Asl direzione generale nei confronti di una infermiera professionale direttiva-D6- non tutelata da alcuno?

Non si comprende neppure il silenzio del direttore generale dell’Asl, dr. Lanza  e del dirigente, recentemente promosso ai vertici di Catania sanitaria,  dr. Torrisi.

 Se  l’Autorità Giudiziaria od anche, per carità di patria, un’ispezione dell’Asl, dovesse approfondire questi aspetti che denunciamo,certamente si esprimerebbe in termini di condanna dell’omesso intervento del  direttore generale e dei dirigenti dell’Ambulatorio di Belpasso che non potevano non sapere del Protocollo amministrativo , rifiutato da un dipendente “amministrativo” (si fa per dire, visto che era ausiliario) e non hanno segnalato o trascurato le criticità esistenti causando l’indebito “arricchimento dell’Asp con sfruttamento provato e documentato delle lavoratrici. 

 Ma dulcis in fondo i dirigenti dell’Asl nella consapevolezza della cronica carenza di personale a Belpasso per il susseguirsi di congedi per pensionamenti di numerose unità di personale infermieristico hanno persino “inventato”, una disposizione di servizio,a firma della dott.Zago , passata inosservata tra i distratti sindacati locali, che  dispone da diverso tempo  l’invio all’Ospedale di Paternò di una o due unità infermieristiche di Belpasso in dispregio della normativa e della giurisprudenza consolidata che consente la mobilità solo in via temporanea ed eccezionale.        Tale circostanza-si apprende – è stata programmata tramite il   ” Coordinatore infermieristico” dell’Ospedale di Paternò, ovviamente avallata dal direttore di servizio,(Zago) da oltre un anno e mezzo.

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Ma qui la situazione è resa ancora più grave dalla disattenzione e probabili illeciti consumati della direzione generale dell’Asl che mantiene nelle mansioni di “amministrativo” un ex infermiere generico od  ausiliario, negli Uffici amministrativi dell’ambulatorio di Belpasso (si apprende  sia  un ex assessore comunale) anzichè alle mansioni previste dalla qualifica originaria nell’osservanza dell’ordinamento giuridico. 

Una cosa di non poco se consideriamo che una persona può rappresentare di fronte a tanta carenza, una boccata d’ossigeno per l’intero personale infermieristico e specialistico. Si impone dunque una indagine  dell’Autorità Giudiziaria per sapere chi e e perchè si sia creata in tanti anni una situazione a dir poco illecita  ed intollerabile tra la  cronica  indifferenza dei dirigenti dell ‘Asp 3 di Catania, autentici “sfruttatori” del personale.

 

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Due ragazze spingono al suicidio un docente del liceo Vico di Napoli per “l’accusa (ancora da accertare) di abusi sessuali”

Quarto, i carabinieri sul luogo della tragedia (Newfotosud, Renato Esposito)

Il professore del liceo ginnasio ‘Giambattista Vico’ di Napoli che da mercoledì scorso si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con due studentesse all’epoca dei fatti minori di 16 anni, si è tolta la vita.

Il docente di Matematica Vincenzo Auricchio di 53 anni si è ucciso con un colpo di pistola al petto nella sua casa nel centro di Quarto Flegreo, popoloso centro alle porte del capoluogo campano.       Sul delicato caso si era aperto un procedimento penale e le indagini coordinate dal pool fasce deboli sulle chat tra l’uomo e le due ragazze.

L’inchiesta scattata a seguito della denuncia presentata dai genitori di una delle due ragazze coinvolte.   La vicenda aveva causato anche  un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale della Campania. Non si sa ad oggi se la denuncia fosse infondata o se le ragazze avessero per prima provocato il docente incoraggiandolo – come spesso avviene in tali episodi-  con un a relazione.   Sul posto è andato il pm di turno Gennaro Damiano. Non si sa ancora come il professore suicida sia venuto in possesso dell’arma.

 Il direttore dell’ufficio scolastico regionale della Campania, Luisa Franzese, sul suicidio del docente, così si è espresso:”.«Che brutta cosa, non mi va di rilasciare alcuna dichiarazione».   Il docente , probabilmente depresso , per le gravi conseguenze del dubbio episodio, in un momento di sconforto, ha pensato di farla finita.

 

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Quando un’accusa ingiusta-come spesso avviene in questi casi- possa rovinare e spegnere la vita di una persona affermata