LA GUERRA SI ESPANDE, L’IRAN MOSTRA I MUSCOLI, LANCIA 102 MISSILI IN DIREZIONE DI ISRAELE

Pioggia di missili   - Afp

 

L’Iran mostra i muscoli. Lancia  102 missili  in direzione di Israele.

Il portavoce Daniel Hagari ha  ricordato che quando suona l’allarme antiaereo bisogna “entrare nelle aree protette e attendere nuove istruzioni”. “L’esercito fa e farà tutto il necessario per proteggere i cittadini dello Stato di Israele”…

Esplosioni – secondo i media israeliani – sono state avvertite nelle regioni di Tel Aviv e Gerusalemme.

Attacco preannunciato dagli Usa

L”attacco  era stato preannunciato intorno a mezzogiorno di oggi, , dagli Usa. Gli Stati Uniti avevano allertato Israele affermando di avere indicazioni che l’Iran si sta preparando a un imminente lancio di un missile balistico contro Israele,… Gli ufficiali Usa ritengono che l’Iran possa lanciare un attacco missilistico nelle prossime 12 ore, probabilmente dopo il tramonto in Medio Oriente.

L’allarme sul possibile attacco iraniano, che potrebbe avvenire nelle prossime ore, è arrivato a Tel Aviv verso mezzogiorno, ora locale. “Stiamo sostenendo attivamente i preparativi per difendere Israele da questo attacco“, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca  affermando che “un attacco militare diretto dell’Iran contro Israele avrà gravi conseguenze” per Teheran.

L’Idf ha precisato che le sue difese sono pronte per rispondere a un eventuale attacco dell’Iran che sarebbe simile a quello dello scorso aprile, come hanno anticipato gli Stati Uniti. Furono lanciati allora 300 droni e missili, quasi tutti abbattuti da Israele, Stati Uniti e loro alleati arabi. Un portavoce dell’Idf citato dal Times of Israel ha spiegato che per il momento non sono stati individuati lanci. Un eventuale attacco “avrebbe conseguenze”, ha avvertito.

Allerta anche dell’ambasciata degli Stati Uniti in Israele. Allo staff in Israele e nei Territori Palestinesi si chiede di rientrare nelle proprie abitazioni ed essere pronti a entrare nei rifugi antiaerei, riferisce il New York Times, sottolineando come si tratti delle prime indicazioni del genere dall’attacco iraniano contro Israele dello scorso aprile.

Assalitori a Jaffa

Almeno due assalitori, uno dei quali armato con un fucile d’assalto, sono entrati in azione alla stazione ferroviaria di Jaffa, rilevabile dalle telecamere di sorveglianza. Molte persone sono rimaste ferite, fra cui due in modo grave ……

Israele, nuova fase della guerra Raid aerei per aeroporto Damasco

 

 

. Gallant: “Nuova fase della guerra”. Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto

Raid contro il sud del Libano - (Afp)
Raid contro il sud del Libano – 

Nei nuovi raid aerei di Israele contro il sud del Libano sono stati distrutti centinaia di razzi pronti per essere lanciati in territorio israeliano, e altre infrastrutture militari, asserisce l’Idf. Vale a dire,circa mille razzi oltre a cento lanciarazzi. I media libanesi denunciano che ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei, concentrati in brevissimo tempo, e che quella di ieri è stata l’operazione più pesante dall’inizio del conflitto a Gaza lo scorso ottobre.

Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermatoo che le azioni militari contro Hezbollah “proseguiranno” e ha parlato di “una nuova fase della guerra”.

Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto

Almeno una persona è morta in un raid che ha colpito la strada che porta all’aeroporto di Damasco, ha reso noto l’agenzia siriana Sabereen, senza citare Israele come responsabile dell’attacco.

Dal Libano 320 razzi contro Israele. Il premier israeliano:”La storia non finisce qui”

 

 

Israeli army operation in Deir Al Balah, central Gaza © ANSA/EPAIsraeli army operation in Deir Al Balah, central Gaza © ANSA/EPA

Ag.Ansa/E.

 

Altissima tensione e fibrillazione tra Israele ed Hezbollah   nel  Medio Oriente. L’attacco preventivo in Libano, come lo ha definito lo Stato ebraico, e i 300 razzi lanciati dal movimento sciita hanno segnato una giornata di guerra continua  , dimenticando forse i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas.

Negoziati al Cairo

I negoziati al Cairo ”stanno procedendo nella giusta direzione”, nonostante un alto funzionario di Hamas abbia detto che non verranno accettate le nuove condizioni poste da Israele, ha reso noto l’emittente israeliana Channel 12 citando funzionari a condizione di anonimato e spiegando che il leader di Hamas Yahya Sinwar è sottoposto a forti pressioni affinché accetti l’accordo.

Israele ha posto nuove condizioni per accettare l’accordo e ha fatto marcia indietro su quanto concordato in precedenza. La delegazione ha informato i mediatori della nostra posizione: non accetteremo ritiri da quanto concordato il 2 luglio o nuove richieste”, ha dichiarato l’alto funzionario di Hamas Osama Hamdan al canale Al-Aqsa.

I negoziatori israeliani ieri sera sono tornati in Israele dal Cairo e discuteranno i prossimi passi con il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Netanyahu: “la storia non finisce qui”

Sul fronte libanese, il primo ministro israeliano ha spiegato che l’attacco preventivo di Israele contro centinaia di lanciarazzi in Libano non è che ‘il primo passo per cambiare la situazione nel nord”” dello Stato ebraico e per permettere ”il ritorno dei nostri residenti in sicurezza nella loro case” al confine con il territorio libanese. Il messaggio di Netanyahu era rivolto a “Nasrallah a Beirut e Khamenei a Teheran, lo devono sapere”.

La storia non è ancora finita”, ha avvertito Netanyahu. “Hezbollah ha cercato di attaccare lo Stato di Israele con razzi e droni. Abbiamo ordinato alle Idf di effettuare un potente attacco preventivo per eliminare la minaccia”, ha affermato il primo ministro israeliano.

”Le Idf hanno distrutto migliaia di razzi a corto raggio e tutti erano mirati a danneggiare i nostri cittadini e le nostre forze in Galilea – ha aggiunto – Inoltre le Idf hanno intercettato tutti i droni che Hezbollah ha lanciato contro obiettivi strategici nel centro del Paese”.

Nasrallah: “Israele ha superato tutte le linee rosse”

Israele ha superato tutte le linee rosse” attaccando Dahyieh e uccidendo vari civili libanesi, ha dichiarato il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sottolineando che ”fin dall’inizio abbiamo deciso di non colpire obiettivi civili nonostante Israele prenda di mira civili in Libano. Noi vogliamo proteggere i civili in Libano ed è per questo che non prendiamo di mira civili in Israele”.

 

Escalation del conflitto tra Israele ed Hamas, altri 100 morti in un raid israeliano contro scuola di Gaza

 

 

Escalation del conflitto tra Hamas ed Israele     Si apprende che sono almeno  100 persone  uccise e altre decine sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano contro una scuola di Gaza City, secondo quanto dichiarato da fonti mediche e di sicurezza nel territorio palestinese. L’ufficio stampa del governo controllato da Hamas a Gaza ha dichiarato che l’esercito israeliano ha attaccato la scuola, utilizzata come rifugio per gli sfollati, durante le preghiere del mattino. 

Macerie a Gaza - (Afp)

L’esercito israeliano (Idf)  sostiene che la scuola     era diventata u n obiettivo militare e ha dunque  colpito i militanti di Hamas che “operavano nella scuola Al-Taba’een e vicino a una moschea a Daraj Tuffah, che serve come rifugio per i residenti di Gaza City” e che il centro “serviva come nascondiglio per i terroristi e i comandanti di Hamas”.

L’esercito israeliano  ha affermato che “sono state prese numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili”, mentre ha accusato l’organizzazione militante palestinese Hamas di “sfruttare brutalmente la popolazione civile e le istituzioni come scudi umani per le loro attività di terrore”.

Nelle ultime settimane, gli attacchi alle scuole da parte di Israele sono diventati molto più frequenti, con Israele che ha preso di mira sette plessi scolastici, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. In un rapporto di questa settimana, le Nazioni Unite affermano di essere “inorridite” dall’escalation. I gruppi per i diritti umani affermano che ci sono prove che Israele non sta facendo abbastanza per distinguere i civili dai combattenti a Gaza, dove la guerra, che dura da mesi, ha ucciso almeno 39.699 persone (secondo un bilancio fornito venerdì), secondo i funzionari sanitari locali.

Il ministero della Sanità di Gaza non fa distinzioni tra civili e combattenti nel bilancio, ma afferma che la maggior parte dei morti sono donne e bambini.

Tamburi di guerra fra il Libano ed Israele. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani esorta gli italiani a lasciare subito il Paese”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, condividendo il numero dell’Unità di crisi della Farnesina +390636225 invita gli italiani a lasciare il Paese e comunica:

Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese e a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile“. . Un invito che, ovviamente, si allarga anche ai turisti italiani a cui si chiede di non recarsi nel Paese.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Archivi-Sud Libertà

La  Spagna esorta i connazionali a lasciare il Paese

Anche la Spagna ha esortato i suoi connazionali a lasciare il Libano, mentre si attende l’attacco iraniano contro Israele in rappresaglia all’uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh. “Agli spagnoli che si trovano in Libano, soprattutto se il loro soggiorno è temporaneo, si raccomanda di lasciare il Paese utilizzando i mezzi commerciali esistenti”, fa sapere il ministero degli Esteri, sottolineando “il contesto generale di instabilità”.

Francia: “Lasciare il Libano adesso”

La Francia esorta i connazionale “a lasciare il Libano il più presto possibile“. In una nota, il ministero degli Esteri di Parigi avverte: “In un contesto di sicurezza altamente instabile, richiamiamo ancora una volta l’attenzione dei cittadini francesi, in particolare di quelli di passaggio, sul fatto che sono ancora disponibili voli commerciali diretti con scalo in Francia e li invitiamo a organizzarsi fin da ora per lasciare il Libano il prima possibile”.

 

 

Grande spiegamento di navi da guerra ed aerei da combattimento statunitensi nel Medio Oriente

 

 

Cresce la tensione internazionale dopo l’uccisione di Hamas.  L’esercito statunitense schiererà ulteriori aerei da combattimento e navi da guerra in Medio Oriente, Lo ha annunciato il Pentagono, dopo che l’Iran e i suoi alleati regionali hanno minacciato un attacco a Israele come rappresaglia.

aerei militari americani - Aviation Report
Aerei di guerra statunitensi

Nel corso di una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il presidente Usa Joe Biden “ha ribadito il suo impegno per la sicurezza di Israele contro tutte le minacce provenienti dall’Iran”, ma avrebbe intimato con fermezza a Bibi di non aumentare le tensioni nella regione” e muoversi immediatamente verso un accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza”.

Grande spiegamento di forze armate statunitensi

Riportiamo una dichiarazione della giornalista del Pentagono Sabrina Singh.Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha ordinato al gruppo d’attacco della USS Abraham Lincoln di sostituire il gruppo d’attacco della USS Theodore Roosevelt, attualmente operativo nel Golfo di Oman…..

Inoltre, cacciatorpediniere e incrociatori in grado di abbattere missili balistici saranno inviati anche in Medio Oriente e nel Mar Mediterraneo. La dichiarazione non dice quali navi da guerra sono state inviate, ma due cacciatorpedinieri statunitensi nel Mar Mediterraneo orientale hanno preso parte all’intercettazione della raffica di attacchi lanciati dall’Iran contro Israele ad aprile. Austin ha anche ordinato l’invio di uno squadrone di caccia nella regione….

Si tratta forse del più grande spostamento di forze armate statunitensi nella regione dai primi giorni della guerra di Gaza, quando il Pentagono inviò due gruppi di portaerei verso il Medio Oriente in un monito molto pubblico ai gruppi militanti regionali di non espandere i combattimenti.

Cancellati i voli per Tel Aviv e Beirut

 Le crescenti tensioni hanno spinto una lista crescente di grandi compagnie aeree a cancellare i voli per Tel Aviv o Beirut, tra cui Ita, Lufthansa, Delta e Air India.

Già  la Francia ha esortato i suoi cittadini a lasciare l’Iran e Cipro ha affermato di aver ampliato i piani per supportare un’evacuazione su larga scala dalla regione se la guerra si fosse estesa.

Israele risponde con la violenza, uccide Haniveh ,numero due dell’organizzazione di Hamas

 

 

Violenza chiama violenza. Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, è stato ucciso in un raid a Teheran, dove si trovava ieri per l’insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Lo ha confermato il gruppo in una nota, nella quale denuncia che Haniyeh è stato assassinato “in un codardo attacco sionista”, che “non resterà senza risposta”.

Ismail Haniyeh - Fotogramma /Ipa

Haniyeh, nella foto sopra, che viveva in esilio a Doha, è stato ucciso in un raid nella notte contro la sua residenza a Teheran, nel quale è rimasta uccisa anche una sua guardia del corpo. Ieri nella capitale iraniana, oltre ad aver incontrato Pezeshkian, il leader di Hamas aveva visto anche la guida spirituale iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei.

L’assassinio arriva in un momento difficile per il Medio Oriente, con l’escalation degli scontri tra Israele e Hezbollah che minacciano di espandersi in una guerra regionale più ampia e mentre Hamas combatte l’esercito israeliano a Gaza.

Era forse previsto , ieri Israele, in un attacco a Beirut, ha ucciso il numero due di Hezbollah accusato di un attacco missilistico sulle alture di Golan che ha ucciso 12 bambini.

Mahmoud Abbas: “Atto codardo, sviluppo pericoloso”

Il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha condannato l’uccisione del capo politico di Hamas. “Un atto codardo e uno sviluppo pericoloso“, nelle parole di Abbas, secondo quanto riporta l’agenzia palestinese Wafa. Abbas ha invitato i palestinesi “a unirsi, essere pazienti e alla fermezza di fronte all’occupazione israeliana”.

Altissima tensione tra il Libano ed Israele. Come in un “gioco” a scacchi Netanyahu minaccia una risposta “dura” per l’attacco che ha ucciso 12 bambini

 

Libano in stato di massima allerta. Hezbollah minaccia di rispondere a qualsiasi “aggressione” israeliana dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato una “risposta dura” puntando il dito contro gli Hezbollah per l’attacco missilistico di sabato scorso a Majdal Shams, sulle Alture del Golan, che ha ucciso 12 tra bambini e adolescenti. Sedici giovani feriti sono ancora ricoverati in ospedale, sette di loro versano in gravi condizioni.

Vittime attacco missilistico sulle Alture del Golan  - (Afp)
 “Risponderemo a qualsiasi attacco”

“La leadership della resistenza deciderà la forma e l’entità della risposta a qualsiasi possibile aggressione”, hanno detto ad al-Jazeera esponenti del gruppo in quella che è la prima reazione alle affermazioni arrivate da parte israeliana. “Gli emissari stranieri hanno suggerito di non rispondere ad alcun attacco in modo da non ampliare il conflitto – ha detto una delle fonti – ma noi risponderemo”.

“Non ci aspettiamo un’invasione di terra, ma se lo faranno siamo pronti. Se decideranno di entrare in Libano, metteremo piede in Galilea”, ha avvertito. Hezbollah ha negato ogni responsabilità per quanto avvenuto a Majdal Shams.

Missili che partono dal Libano

Un trentenne è morto per le ferite riportate in un attacco con missili contro il nord di Israele. . In precedenza i media israeliani avevano riferito di un attacco con razzi contro il Kibbutz di HaGoshrim.

Secondo le Idf, 10 razzi sono stati lanciati dal Libano contro il nord di Israele, la maggior parte dei quali intercettati dallo scudo di difesa aerea Iron Dome, mentre uno ha colpito il kibbutz di HaGoshrim, uccidendo l’uomo, raggiunto da una scheggia. Le forze di difesa israeliane hanno risposto con l’artiglieria, mentre i caccia hanno colpito un sito nel sud del Libano.

Nella notte almeno cinque razzi sono stati lanciati dal Libano, ma non hanno raggiunto il territorio israeliano. A riferirlo è il sito Walla citato dal Times of Israel. In nottata una sirena di allarme anti-razzo è scattata nel Kibbutz Hanita, vicino al confine con il Libano, nella Galilea occidentale. Nessuna dichiarazione in merito è arrivata dall’esercito israeliano né ci sono state rivendicazioni di un attacco da parte di Hezbollah.

Gb a cittadini britannici: “Abbandonare il Libano”

Intanto anche il Regno Unito si aggiunge alla lista dei Paesi che sollecitano i cittadini a lasciare il Libano. “Se attualmente vi trovate in Libano, vi esortiamo a partire fin quando sono disponibili opzioni commerciali” per lasciare il Paese, recita l’aggiornamento sul sito web dell’ambasciata britannica a Beirut.

Nelle scorse ore il ministro degli Esteri David Lammy ha sottolineato via X come la situazione nella regione sia in “rapida evoluzione” e ha precisato che il personale diplomatico “lavora 24 ore su 24” per “aiutare a garantire la sicurezza dei cittadini britannici”. Sconsigliati “tutti i viaggi in Libano” a causa dei “rischi associati al conflitto in corso tra Israele, Hezbollah e altri attori non statali in Libano”. “La tensione è forte e gli eventi potrebbero avere un’escalation con poco preavviso -………..”

Ong: attacchi israeliani su basi militari in Siria

Siti militari nella provincia di Daraa, nel sud della Siria, sarebbero finiti nella notte nel mirino di attacchi missilistici attribuiti alle forze israeliane. Sinora non ci sono notizie di vittime o danni. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, sarebbero finiti nel mirino siti a Tal Jayba e Tal Umm Houran.

Nella notte il sito di notizie israeliano Ynet ha rilanciato notizie di media locali che riferivano di operazioni attribuite a Israele nella zona di Daraa. Notizie che però non vengono riportate dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. La provincia di Daraa confina con le Alture del Golan, teatro della strage di sabato scorso.

Soccorritori Gaza: recuperati finora 300 corpi in decomposizione a Khan Yunis

Sono circa 300 i corpi recuperati finora dai soccorritori palestinesi a Khan Yunis, la seconda città più grande della Striscia di Gaza teatro dal 22 luglio di un’offensiva su larga scala dell’esercito israeliano. Lo ha indicato la Protezione civile di Gaza su Telegram, secondo quanto riferito da Al Jazeera. Stando al post, un gran numero dei corpi recuperati era in stato di decomposizione. “Le nostre squadre stanno ancora cercando persone scomparse”, ha aggiunto la Protezione civile.

 

Tregua, Netanyahu: “Cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi……….poi vedremo”- Intervento- comunicato dell’ambasciatrice americana

Netanyahu frena sulla pace: "Tregua temporanea per gli ostaggi"

Risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite  degli Stati Uniti d’America in sostegno della proposta del presidente Joe Biden per il cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi.   L’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, ha così comunicato :”Numerosi leader e governi, anche della regione, hanno appoggiato il piano e chiediamo al Consiglio di sicurezza di unirsi a loro nel chiedere l’attuazione di questo accordo senza rinvii e senza ulteriori condizioni”…

L’ambasciatrice ha ricordato che “i membri del Consiglio hanno sempre chiesto i passi delineati in questo accordo: riportare gli ostaggi a casa, garantire un cessate il fuoco completo, consentire l’aumento di assistenza umanitaria a Gaza e la ristrutturazione dei servizi essenziali, e porre le basi per un piano di ricostruzione a lungo termine per Gaza”. Dunque, ha concluso, “i membri del Consiglio non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa opportunità“.

Netanyahu , il piano di Biden è parziale ma da’ egualmente ok su tregua a tempo……”poi discuteremo”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di ”non essere d’accordo con la fine della guerra” nella Striscia, sottolineando che “il piano presentato da Biden è parziale” e “non accurato”, con alcuni “gap” rispetto alla proposta di Israele. Intervenendo davanti ai membri del comitato per gli affari esteri e la sicurezza della Knesset, Netanyahu ha sottolineato infatti che ‘‘la guerra verrà fermata allo scopo di restituire gli ostaggi e poi discuteremo“.

Netanyahu si trova dunque in una situazione molto difficile.       Da una parte riceve le pressioni  dell’estrema destra religiosa contraria a ogni tipo di concessione ad Hamas, che ha minacciato di abbandonare l’esecutivo in caso di accordo con i terroristi di Hamas. Dall’altra parte, deve affrontare la crescente opposizione sia politica, sia del popolo israeliano. Nella notte tra sabato 1 e domenica 2 giugno, in 120 mila sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare e sensibilizzare il premier israeliano al rilascio degli ostaggi.

Biden: “Hamas ,occorre un intervento ufficiale”

Il presidente americano Joe Biden ha detto che “l’unico ostacolo a tregua è Hamas”.      E chiede un intervento ufficiale  sulla proposta americana .        “L’offerta presente adesso sul tavolo rappresenta la migliore possibilità per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”. “Il continuo rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi non farebbe altro che prolungare il conflitto e negare sollievo alla popolazione di Gaza” .

Rafah, Usa fermano consegna bombe- 827 milioni di dollari di armi – a Israele senza un piano per proteggere i civili. Riaperto valico di Kerem Shalom

Costruzione del molo di Gaza

Si completa la ostruzione del molo di Gaza

 

Gli Stati Uniti  stoppano l’ordine dell’invio  di bombe ed armi a Israele visto che Israele ha annunciato l’operazione di terra a Rafah.

La spedizione, trattenuta la settimana scorsa, comprende 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili.

Si apprende che Israele vuol chiudere la partita con Hamas alla sua maniera e ha riaperto il valico di Kerem Shalom con la Striscia, chiuso domenica a seguito dell’attacco nel quale erano rimasti uccisi quattro militari. Il Coordinatore delle attività governative nei Territori ha dichiarato che il valico è stato riaperto questa mattina ai camion per l’ingresso a Gaza, secondo le “direttive adottate a livello politico”.

Gli Usa hanno comunicato nuovamente  la loro contrarietà  ad  un attacco senza un piano per proteggere i civili e  causare  una tragedia umanitaria di proporzioni immani nell’enclave palestinese.

Gli Stati Uniti hanno avuto un paio di incontri virtuali con alti funzionari israeliani negli ultimi mesi per esprimere le loro preoccupazioni riguardo a una potenziale operazione a Rafah e per presentare alternative su come Israele potrebbe colpire Hamas nella città senza ricorrere ad un’invasione su larga scala. I colloqui proseguiranno, ma la Casa Bianca ha ritenuto che non fossero sufficienti a tranquillizzare gli Stati Unitiio. “Quando il mese scorso i leader israeliani sembravano avvicinarsi ad una decisione sull’operazione, abbiamo iniziato a rivedere attentamente i trasferimenti proposti di particolari armi a Israele che avrebbero potuto essere utilizzate a Rafah”

Gli Stati Uniti-si apprende pure – avrebbero ritardato un trasferimento a Israele di JDAM, Joint Direct Attack Munition, sistemi in grado di trasformare bombe a caduta libera in bombe guidate, chiarendo però che questo è avvenuto molto prima rispetto alla spedizione ritardata la scorsa settimana. “Per alcuni altri casi, presso il Dipartimento di Stato – e questo include i kit JDAM – stiamo continuando la revisione. Nessuno di questi casi riguarda trasferimenti imminenti. Si tratta di trasferimenti futuri”    Siamo impegnati a garantire che Israele riceva ogni dollaro stanziato nel supplemento”,  gli Stati Uniti hanno appena approvato altri 827 milioni di dollari di armi e attrezzature per Israele.

Israele controlla il valico di Rafah

Ieri Israele ha effettuato quella che gli Stati Uniti hanno descritto come un’operazione “limitata” a Rafah, chiudendo il valico di frontiera con l’Egitto  dalla quale passano gli aiuti umanitari per la popolazione. “Questa sembra essere un’operazione limitata, ma ovviamente molto dipende da ciò che verrà dopo”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller. “Hanno detto chiaramente che vogliono condurre lì una grande operazione militare. Abbiamo chiarito che siamo contrari a tale operazione”.