E’ il giudice Luparello il magistrato che si occuperà adesso del processo Montante

 

Caltanissetta.

L’udienza preliminare del processo ad Antonello Montante riprende con l’assegnazione di un nuovo giudice, Graziella Luparello. E prossimamente sarà esaminata la riichiesta di rinvio a giudizio per l’ex leader di Confindustria (e altri 17 imputati a vario titolo per corruzione e reati contro la pubblica amministrazione) entro la scadenza dei termini di custodia cautelare. 

Alla  nomina ha provveduto il presidente del Tribunale, Daniele Marraffa, in accoglimento dell’’eccezione di competenza sollevata nell’udienza di lunedì dal difensore degli imprenditori Andrea e Salvatore Calì sul precedente gup Salvucci. “In fase di indagini preliminari, il 24 dicembre 2016, ha firmato un’autorizzazione per prorogare delle intercettazioni”.

 Il giudice Luparello,  a Caltanissetta è molto nota perchè   ha di recente rinviato a giudizio tre poliziotti per il depistaggio al processo Borsellino.

Si doveva dibattere sulla richiesta di  nullità degli atti fin qui prodotti dall’ex gup Salvucci.  a porte chiuse) Ma ogni cosa sembra resti invariata. L’udienza  prosegue con le eccezioni presentate dai legali degli imputati sulla competenza territoriale, sull’utilizzo di alcune intercettazioni 

Ricorderemo qui che l’indagine su Montante si è inizialmente mossa sul reato di concorso in associazione mafiosa. Tra i collaboratori di giustizia che resero dichiarazioni su Montante c’è Salvatore Dario Di Francesco. Il pentito Di Francesco parlò di appalti pilotati tra il 1999 e il 2004 nell’area di sviluppo industriale di Caltanissetta.

Poi però la Procura non aveva raccolto  elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. “Le risultanze procedimentali – era questa la  richiesta della Procura – pur consentendo di raggiungere quei significativi approdi che si è cercato di offrire all’attenzione del giudice, non sono dotate, allo stato di quella soglia probatoria che deve necessariamente assistere l’astratta configurabilità di ipotesi di reato del tipo di quelle che qui vengono in rilievo e non sono pertanto idonee a un proficuo e utile esercizio dell’azione penale”.