“Una Scelta in Comune”: giornata formativa domani 10 gennaio nella Sala consiliare-Comune di Napoli- ore 12- per promuovere  la donazione degli organi

 

Donazione di organi

Foto Ministero Dell’interno

Napoli,

Il Comune di Napoli, sotto l’impulso della commissione Politiche Sociali presieduta da Massimo Cilenti, promuove la sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti post mortem. Un percorso formativo è stato organizzato per approfondire le modalità di avvio di una corretta comunicazione su questa importante tematica. L’incontro si terrà domani, mercoledì 10 gennaio, alle ore 12:00, presso la Sala Consiliare, in Via Verdi n. 35, e coinvolgerà i direttori delle Municipalità e i responsabili dell’ufficio Anagrafe del Comune di Napoli. L’obiettivo è di condividere un percorso che possa aiutare i cittadini nella corretta interpretazione del modulo per la donazione degli organi. Invitati a partecipare anche il direttore generale Pasquale Granata e l’ assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese.

L’attività formativa, intitolata “Una scelta in Comune“, è stata concordata con gli esperti del Centro Regionale Trapianti (CRT) della Campania. Gli esperti supporteranno il trasferimento del know-how acquisito in anni di esperienze, contribuendo così a promuovere una maggiore consapevolezza sulla donazione di organi.

Nell’ambito della giornata di formazione interverranno i seguenti professionisti della rete trapiantologica campana: Dott. Vincenzo Del Giudice, Referente Area Sanitaria CRT Dott.ssa Barbara Leone, Referente Area Formazione CRT Dott. Pasquale De Rosa, Anestesista Rianimatore e Coordinatore Locale, Ospedale del Mare ASL NA 1 Dott. Cristiano Amarelli e Prof. Luca De Santo, Cardiochirurgia Centro Trapianti Cuore, Ospedale Monaldi AO Colli Dott.ssa Carla Migliaccio, Chirurgo Centro Trapianti Fegato, AO Cardarelli Dott. Gianluca Rompianesi, Chirurgo Centro Trapianti Rene, AOU Federico II

Auspico – ha spiegato il presidente della Commissione Politiche Sociali Massimo Cilenti – che questo percorso formativo e l’expertise dei professionisti possano contribuire ad una maggiore consapevolezza dei cittadini sulla donazione di organi e tessuti, promuovendo una cultura di solidarietà e responsabilità nella comunità”.

Screening nelle scuole di Napoli per prevenire l’abbandono scolastico dovuto alla dislessia

Le cause della dispersione scolastica - INVALSIopen

Napoli,

Non una malattia, ma un disturbo dell’apprendimento con forti ricadute sociali: la dislessia, e le altre problematiche connesse, sono causa di abbandono scolastico e, nelle realtà particolarmente disagiate, del conseguente coinvolgimento dei ragazzi nelle attività criminali. Con questo approccio, la commissione Politiche sociali, presieduta da Massimo Cilenti, ha incontrato oggi la dottoressa Giovanna Gaeta dell’Associazione Italiana Dislessia che alla luce della propria esperienza ha lanciato un forte allarme.

Nelle indagini condotte nell’istituto minorile di Nisida nel 2008 e nel 2018 – prima e dopo la legge 170/2010 che ha riconosciuto dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia come disturbi dell’apprendimento – le percentuali dei minori coinvolti in questo disturbo erano altissime, intorno al 70%. Ancora oggi, la Campania è fanalino di coda nella diagnosi della dislessia, attestandosi all’1% contro il 4 – 5% delle regioni del Centro Nord. Sia chiaro, ha spiegato Gaeta, da questo disturbo non si guarisce, ma la diagnosi, per la quale il periodo migliore è tra la seconda e la terza classe della scuola elementare, può consentire a tanti ragazzini, prima tacciati di “svogliatezza”, di proseguire gli studi fino all’università.

Il Comune, ha proposto il presidente Cilenti, proprio perché cosciente delle ricadute sociali della dislessia, può farsi promotore di un progetto pilota che, nella sinergia tra scuola, Azienda Sanitaria Locale e servizi sociali, renda possibile uno screening annuale per aiutare le insegnanti ad individuare il disturbo ed attivare i necessari percorsi di prevenzione del disagio sociale.

Tutti i consiglieri intervenuti hanno accolto la proposta, osservando che è fondamentale la cooperazione tra le diverse istituzioni (Sergio Colella di Manfredi Sindaco); che nella scuola ormai c’è attenzione al fenomeno e che piuttosto la difficoltà è nel fatto che le famiglie spesso non vogliono accettare questa realtà (Maria Grazia Vitelli del Partito Democratico); che, nel passare al piano operativo, è opportuno progettare strumenti di sensibilizzazione e formazione rivolti anche al personale delle scuole dell’infanzia (Iris Savastano di Forza Italia); che la redazione del nuovo Piano Sociale di Zona può essere l’occasione per colmare gli squilibri tra i territori, che ancora si registrano, nell’affrontare la problematica (Rosario Andreozzi di Napoli Solidale Europa Verde).

Napoli,i problemi dei ciechi e degli ipovedenti in commissione comunale Politiche sociali

Centro aperto «Le casette»: l'incontro tra ragazzi e Unione Italiana Ciechi  ed Ipovedenti - La voce del Trentino

 

Napoli,

La Commissione Politiche sociali presieduta da Massimo Cilenti- informa una nota emessa dal Comune- ha incontrato il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Napoli, Mario Mirabile, per un confronto sulle criticità e sulle azioni possibili per assicurare una città maggiormente vivibile per i non vedenti e per agevolare un percorso d’inserimento lavorativo così come previsto dalla Legge 113/1985.

Con l’assessore all’Urbanistica Cosenza si sta progettando l’installazione di semafori sonori nella zona di via Santa Teresa, e altre iniziative sono in programma con fondi privati, ma è più su vasta scala che vanno tenute presenti le esigenze dei disabili, e dei non vedenti in particolare, nella progettazione e nella ristrutturazione delle infrastrutture cittadine, a cominciare dalle strade. Criticità ci sono anche, ha continuato Mirabile, nel rispetto delle quote di assunzioni previste dalla legge. Infine, occorre affrontare la situazione di crisi degli Istituti cittadini preposti alla cura dei ciechi ed ipovedenti, il Colosimo e il Martuscelli; quest’ultimo, da 8 anni sotto gestione commissariale.

Per il consigliere Carlo Migliaccio (Insieme per Napoli Mediterranea) occorre pensare ad una Fondazione per i ciechi e fare una ricognizione, presso le partecipate comunali innanzitutto, per verificare il rispetto della quota riservata ai non vedenti nelle assunzioni. L’argomento è stato ripreso da Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde) e da Iris Savastano (Forza Italia) che ha anche preannunciato una specifica interrogazione sul rispetto delle quote di assunzioni in Acqua Bene Comune e proposto un approfondimento sui fondi del PNRR destinati a percorsi di autonomia per persone con disabilità. Bianca Maria D’Angelo (Gruppo Maresca) ha auspicato che sia restituito alla città al più presto il centro Martuscelli ed ha aderito alla proposta di una verifica del rispetto delle quote presso le partecipate.

Il  presidente Cilenti ha annunciato prossimi approfondimenti con gli assessori competenti sia sul tema della rimozione delle barriere senso-percettive che sulle problematiche dell’inclusione lavorativa di ciechi e ipovedenti.