di Raffaele Lanza
La politica italiana è una palude dove tutti gli opportunisti affondano nella melma. Nella palude è affondato ora Matteo Renzi che minaccia, paralizza, sconfessa il governo dove ha suoi ministri. . Lui, il premier più giovane della storia italiana che voleva abbattere i totem consacrati del comunismo radicale, avversario ,a parole, dei fatti e misfatti della Prima Repubblica, il rottamatore , è lui l’uomo che con un piccolo plotone di esecuzione -il 3 per cento – vuol risalire a Palazzo Chigi per riprendersi il ruolo di protagonista assoluto. E’ lui che recita il ruolo del dittatore -Sì, una specie di AntiCristo in terra politica. “Se vogliono i nostri voti – ha sottolineato ieri – si prendano anche le nostre idee”.
Non basta. Con Forza Italia Renzi scrive anche l’Italicum. Roberto Speranza è contrario e la Corte Costituzionale gli da ragione cancellando la riforma.
Roberto Speranza parla di “identità a rischio”,poi il referendum , quello che vede Renzi sconfitto convinto poi di avere ancora il 40 per cento con sé, Ancora oggi risuonano i cori unanimi e vibrati del popolo comunista: “Fuori fuori”.
Non prova più vergogna neppure con la sconfitta al referendum costituzionale Avrebbe dovuto lasciare la carica di segretario, come aveva promesso, prima della campagna referendaria, e poi lasciare la poltrona di premier. Ma questa cose le fanno solo i veri signori della politica. Non certo un uomo che mescola le carte per far uscire l’asso vincente sotto il tavolino dove gioca con alleati ed avversari. Oggi Renzi lancia proclami, ha i suoi sostenitori presso la Rai, riesce a prenotare una intervista con Bruno Vespa nella rubrica politica di “Porta a porta”. E’ questo adesso il suo palcoscenico perchè è diventato il re delle minoranze. Anche le reti Mediaset sostengono il suo progetto. Quale? Di far togliere Conte dalla poltrona di premier … Poi il centro destra , con Salvini e Berlusconi, forti della comunicazione pubblica e delle reti del Cavaliere, proporranno la loro candidatura quella più accreditata numericamente rispetto ad Italia viva dove stanno per nascere dissidenti.
L’ultimo proclama di Renzi: “Conte verifichi se il suo governo va avanti, noi pronti a sfiduciare Bonafede, via reddito di cittadinanza ed elezione diretta del premier”. Dal canto suo Conte vuol confrontarsi con Renzi a livello istituzionale fuori dai salotti tv e anche delle trattative al chiuso di Palazzo Chigi: «Farò delle comunicazioni al Parlamento, preannuncerò le misure che riteniamo servano al Paese», spiega il premier che assicura di non essere in cerca di nuove maggioranze. Con ogni probabilità non chiederà, spiegano fonti di maggioranza, un voto di fiducia al governo. Ma un voto su una risoluzione che recepisca il programma 2020-2023.