Conte: la Meloni ” ha tradito tutte le promesse e ci porterà alla terza guerra mondiale Sui profitti delle banche due milioni di famiglie stanno perdendo casa per gli alti mutui

 

Affondo del capo pentastellato contro la presidente Giorgia Meloni.   ll  leader del Movimento 5 stelle, Avv Giuseppe Conte interviene in maniera vibratissima poco dopo le comunicazioni della premier, Giorgia Meloni, alla Camera.    L’attacco è fortissimo, demolitivo e lascia stupiti l’assemble adella Camera : «C’è stato un vertice» nei giorni scorsi con Francia, Germania e Polonia «per decidere anche delle nostre sorti e lei non è stata invitata ne è venuta a conoscenza dalla conferenza stampa, il formato di quella conferenza è stata scelta per escludere chi è irrilevante», è la prima accusa, ma poi Conte urla di essere preoccupato dalla prospettiva futura, in particolare sulla situazione in Ucraina: «Tiri fuori il coraggio, elabori un piano di pace per evitare la terza guerra mondiale. Lei oggi si presenta senza soluzioni, non vuole inviare le truppe in Ucraina, non vuole trattare con Putin, non vuole partecipare a un tavolo di pace, ha messo l’Italia in un vicolo cieco.

Negoziare le migliori condizioni per l’Ucraina è l’unico modo per evitare la terza guerra mondiale». E ancora: «Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale dove lei ci sta portando». Duro poi il commento sull’intervento di ieri di Roberto Menia, di Fratelli d’Italia, che aveva accusato Macron di essere femmineo ”: «Si rende conto che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba, veramente degradante su Macron? Ma cos’è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l’elmetto che si è messa in testa?».  Aumenta le tasse e fa battute su di me?

 

VIDEO  DELL’INTERVENTO   DI  GIUSEPPE   CONTE

 

G7, Giorgia Meloni assume la presidenza e con Zelenski firma un accordo comune ai Paesi occidentali per un piano militare ed umanitario dell’Ucraina

Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky (Fotogramma/Ipa)

 

Si firma n accordo sulla sicurezza decennale, dell’Ucraina  dal piano militare a quello umanitario, In questi eleganti fogli firmati dai due leader si parla pure- si apprende -dalla cooperazione nell’industria della difesa al sostegno al bilancio. La premier Giorgia Meloni  a Kiev assume la presidenza del G7 e in occasione del secondo “doloroso” anniversario dell’invasione russa dona un pò di speranza agli ucraini che oppongono una massiccia resistenza ai sovietici.   

  Arrivata in treno dalla Polonia (ancora l’unica via per raggiungere dall’estero l’Ucraina a causa della chiusura dello spazio aereo), accompagnata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dal leader canadese Trudeau e da quello belga De Croo,Giorgia Meloni  ha portato un messaggio chiaro al presidente Volodymyr Zelensky: l’Italia e gli altri Paesi del G7 non lasceranno sola l’Ucraina e le rimarranno al fianco per tutto il tempo necessario.      Zelenski in questo momento più che mai ha necessità di aerei di caccia per contrapporsi nei cieli agli aerei russi che bombardano a ritmi sempre più incessanti l’Ucraina

Insomma  Kiev potrà contare sulle  cancellerie occidentali.   La premier Meloni :  “L’Ucraina può avvalersi delle capacità e mezzi di  tutte le nazioni del G7 e sull’Unione Europea. Non ci siamo mai tirati indietro e non intendiamo farlo adesso, nonostante quello che dice certa propaganda”

Oggi alle 16, Giorgia Meloni presiederà a Kiev una riunione in videoconferenza del G7 e Capi di Stato “Dobbiamo sostenere l’Ucraina ,e combattere il male..”

 

 

 Giorgia Meloni è a Kiev  – nel giorno del secondo anniversario dell’invasione russa- e   alle 16  presiederà. nella qualità di Presidente del Consiglio, una riunione in videoconferenza dei Capi di Stato e di Governo G7, la prima sotto la Presidenza italiana, al quale parteciperà in collegamento anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Giorgia Meloni arriva a Kiev
Kiev
La prima tappa della missione è stata all’aeroporto di Hostomel, dove Meloni ha incontrato Zelensky. Un luogo che richiama la notizia secondo cui le autorità ucraine starebbero lavorando a un piano di riavvio – anche se parziale – dei collegamenti con alcuni Paesi europei. “Putin deve fallire in tutto, come è successo qua a Hostomel. Solo così la pace vincerà”, ha affermato il presidente ucraino in una dichiarazione alla stampa durante una cerimonia ufficiale in cui ha consegnato le onorificenze ai soldati che hanno preso parte alla ‘battaglia di Hostomel’.

Durante la cerimonia è stato un breve video che ha mostrato alcune immagini della difesa di Hostomel del 24-25 febbraio 2022. “Oggi ci troviamo in questo posto molto simbolico, proprio qui Putin voleva vincere la battaglia chiave per poi condurre un blitz su Kiev, ma qui ha fallito perché i nostri difensori sono riusciti a fermare i russi. Ogni male -aggiunge il leader ucraino- può essere distrutto, anche il male russo“..

Passi avanti degli agricoltori. Meloni:”Le risorse per il settore sono aumentate”

 

 

 

 

Protesta degli agricoltori.    Interviene la Meloni che afferma. :“Capisco le proteste. L’agricoltura è in una situazione molto difficile in Europa, anche per le follie della transizione che dicevano fosse ecologica e invece era ideologica”. 
“Per modificare tutto questo le elezioni europee faranno la differenza”, ha aggiunto, spiegando “che a livello nazionale le risorse per il settore sono aumentate. Facciamo del nostro meglio ma la questione europea è dirimente”.
“L’opposizione fa il suo mestiere, la vedo più nervosa della maggioranza – aggikunge il presidente del Consiglio -. La maggioranza la trovo compatta, ci sono sfumature diverse, ma è un valore aggiunto. Stiamo insieme per scelta, quando c’è da trovare soluzioni le troviamo”.

Il Consiglio europeo riesce ad avere l’Ok anche dell’Ungheria (con quale ha un contenzioso sui fondi europei per violazioni di diritto) per il pacchetto di aiuti all’Ucraina

FOTO - Protesta degli agricoltori, trattori in corteo su via ...

 

 I trattori giganti hanno bloccato le strade di Bruxelles,per protestare ai leader dei 27 Paesi dell’Unione. La protesta degli agricoltori, che va avanti da mesi in tutta l’Europa, è arrivata così alla porta delle istituzioni europee, mentre capi di governo e di Stato hanno provato a sbloccare l’impasse sulla revisione del bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, compreso il pacchetto di aiuti all’Ucraina da 50 miliardi di euro sul quale l’Ungheria di Viktor Orban aveva posto il veto nell’ultimo summit di dicembre.

Le conclusioni studiate per avere il beneplacito anche di  Orban. : “in caso di necessità, tra due anni il Consiglio europeo inviterà la Commissione a fare una proposta di revisione” nel contesto del prossimo quadro finanziario.Altro punto inserito:  “il Consiglio europeo richiama le proprie conclusioni del dicembre 2020 sull’applicazione del meccanismo di condizionalità” dello Stato di diritto impegnandosi a garantire un giusto trattamento degli Stati membri (l’Ungheria ha ancora circa 20 miliardi di fondi europei congelati dalla Commissione che le contesta violazioni dello Stato di diritto, ndr.). Alla fine la resistenza del premier ungherese viene abbattuto e il Consiglio dà il via libera all’accordo raggiunto.     Soddisfazione della premier italiana Giorgia Meloni che rivendica il suo ruolo di mediatore nella difficile trattativa con Budapest.

Incontro tra Orban e la Meloni sul caso Salis: “trattiamo così i detenuti per reati gravi”

 

Viktor Orban e Giorgia Meloni in un precedente incontro (Afp)

 

 

Il caso Salis tiene banco in Ungheria che ritiene legittimo il trattamento..Trattative nella notte all’Hotel Amigo di Bruxelles alla vigilia del difficile Consiglio europeo straordinario di domani. La premier Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban hanno avuto un incontro durato circa un’ora.

T capo del governo di Budapest ha poi incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. L’obiettivo dei leader europei è ammorbidire la posizione di Orban sul pacchetto di aiuti all’Ucraina: misura sulla quale l’Ungheria aveva posto il veto in occasione del Consiglio di dicembre.

Ho fornito a Meloni tutti i dettagli del caso Ilaria Salis… – ha detto Orban ai cronisti – Ho chiarito che nel sistema ungherese la magistratura non dipende dal governo ma dal Parlamento. Il sistema giudiziario è totalmente indipendente dal governo. L’unica cosa che sono legittimato a fare è fornire i dettagli del suo trattamento in prigione ed esercitare un’influenza affinché abbia un equo trattamento”. “Tutti i diritti sono garantiti”, ha assicurato Orban a proposito delle condizioni della detenuta italiana: “Ha potuto fare delle telefonate e non è stata isolata dal mondo”.

Al Consiglio europeo straordinario di domani sarà discussa la revisione del bilancio Ue.

Domani Consiglio europeo straordinario

Un accordo a 27 sulla revisione di medio termine del Quadro finanziario pluriennale 2021-27 dell’Ue (Qfp o Mff) non c’è ancora. La decisione di domani, con al centro gli aiuti all’Ucraina attaccata dalla Russia, è un “defining moment”, un vero crocevia, in cui si vedrà che tipo di soggetto internazionale vuole essere l’Unione. L’Ungheria di Orban continua a bloccare l’intesa tra i leader Ue sulla revisione, il cui ‘piatto forte’ sono 50 mld di euro di aiuti all’Ucraina (33 mld di prestiti e 17 mld di sovvenzioni a fondo perduto) a lungo termine, la macroassistenza finanziaria necessaria ad assicurare il funzionamento dello Stato, impegnato in una logorante guerra difensiva contro Mosca. Uno stallo che provoca irritazione e frustrazione tra gli altri partner Ue.

Il Consiglio europeo straordinario è convocato per domattina a Bruxelles, per cercare di trovare un’intesa, dopo che nel summit di dicembre il premier ungherese, lasciando la stanza, aveva consentito ai colleghi di dare via libera, a 26, ai negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia. I contatti sono in corso, “specie tra la Commissione e l’Ungheria”, dice una fonte diplomatica, ma Orban ha deciso di venire al Consiglio europeo “senza chiudere nulla prima”, per affrontare i nodi direttamente nel vertice.

Non ancora garantita la dignità di Ilaria Salis , trascinata in Tribunale in catene come una schiava d’antica storia

 

Ilaria Salis, si muove la premier Meloni. La telefonata a Orbán

 

 

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene telefonicamente col  primo ministro ungherese Victor Orban sul caso di Ilaria Salis. La 39enne cittadina italiana, sotto processo a Budapest, nella giornata di lunedì – come si sa- è stata trascinata nell’aula di tribunale con manette a mani e piedi. Come una vera schiava d’antica storia.

 Il presidente del Consiglio,  si apprende, ha altresì, nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, ha posto in luce al  primo ministro Orban il caso di Salis, dopo la diplomazia già avviata  dal 22 gennaio del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.   

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani  ha affermato :”La presidente Meloni ha raggiunto al telefono Orban per chiedere rassicurazioni sulle condizioni della nostra connazionale. Ma voglio ricordare che prima ancora aveva agito il ministro degli Esteri Tajani, avevamo convocato l’ambasciatore ungherese sempre per chiedere rassicurazioni sulle condizioni di detenzione della Salis. Abbiamo invocato il rispetto delle leggi internazionali ed europee in questa materia. Continuiamo a seguire gli sviluppi della situazione”…

“. Quello che è certo, è che, per quanto possano essere gravi le contestazioni di natura penale mosse dell’Ungheria alla nostra concittadina, la dignità delle persone deve essere sempre garantita, soprattutto se si appartiene a un Paese europeo”

 

Giuseppe Conte giudica false le accuse della Meloni e richiede l’istituzione di un Giurì d’onore

 

 

 

Le dolose menzogne del Presidente del Consiglio nonché deputata Giorgia Meloni hanno offerto” sul Mes e sui trascorsi del governo Conte “una rappresentazione della realtà dei fatti completamente ribaltata. Si tratta di un precedente di assoluta gravità, anche perché queste dichiarazioni sono state rilasciate non nel corso di una festa di partito, ma nell’Aula della Camera, in un contesto istituzionale particolarmente solenne e sono state riprese da tutti gli organi di stampa. Per conseguenza la compromissione dei miei beni morali dell’onore e della reputazione e la falsa ricostruzione del mio operato di Presidente del Consiglio dei Ministri e di deputato in carica appaiono particolarmente rilevanti nell’entità e nella portata diffusiva”.

Il il leader del M5S Giuseppe Conte, invia una lunga lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana in cui chiede  l’istituzione di un Giurì d’onore sulle accuse dette dalla Melonii contro l’ex premier, la scorsa settimana nelle aule di Camera e Senato.

L’asimmetria, in ordine ai poteri e alla potenziale comunicativa, di un Presidente del Consiglio rispetto a un deputato in carica rende ancor più necessario -scrive Conte nella missiva- il Suo intervento per ristabilire e compensare le gravissime ed infondate offese che mi sono state arrecate. Per i motivi summenzionati Le chiedo, pertanto, ai sensi dell’articolo 58 del Regolamento della Camera, di nominare una commissione che giudichi la fondatezza delle gravi accuse a me rivolte, palesemente e dolosamente prive di qualsivoglia fondamento fattuale, temporale, politico e costituzionale”.

Per Conte, le parole di Meloni in Aula “non solo” hanno “prodotto effetti lesivi della mia personale onorabilità”, ma sono “suscettibili di produrre un’alterazione della fisiologica dialettica dei rapporti tra Governo e Parlamento, con diretto impatto sull’assetto istituzionale del nostro ordinamento democratico e costituzionale”.

La sequela di accusa che mi sono state rivolte – scrive ancora il leader M5S, che nella missiva riporta diversi virgolettati della premier in Aula – è davvero impressionante”, tanto da essere per Conte “ben oltre la normale dialettica parlamentare”.

Meloni, rimarca l’ex premier, “mi ha rivolto, nella sostanza, l’accusa di aver agito in modo fraudolento, al di fuori del mandato parlamentare: è la più grave accusa che mi si possa muovere rispetto alla vicenda in esame, dia dal punto di vista politiche che da un punto di vista istituzionale e costituzionale”.

“Ad aggravare la condotta” della premier, per Conte, “è il fatto che queste affermazioni sono state rilasciate in un momento istituzionale di particolare rilievo: durante le comunicazioni che il Presidente del Consiglio in carica offre in Aula, alla Camera dei deputati, alla vigilia di un Consiglio europeo che contemplava all’ordine del giorno questioni molto serie e complesse, che non comprendevano affatto la questione del Mes”. Dietro l’operazione, denuncia il presidente pentastellato nella lettera inviata a Fontana, “la deliberata intenzione di disonorare il sottoscritto”.

Oggi vertice in Egitto dei leader di tutto il mondo -assenti Israele, Stati Uniti- per la pace e una soluzione immediata per due milioni di persone a Gaza senza cibo ed acqua

 

Oggi    vertice per la pace in Medio Oriente, Egitto, mentre l’operazione di terra di Israele a Gaza contro Hamas è imminente, si sta pensando pure ad un governo ad interim e il valico di Rafah è rimasto chiuso anche nelle ultime 24 ore, nonostante l’accorato appello del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, presente sul posto.

Cairo, vertice per la pace in Medio Oriente: al-Sisi invita Meloni al summit di sabato | Sky TG24

Ospiti del presidente dell’Egitto Abdel Fatah al Sisi  i leader e i ministri degli Esteri di una ventina di Paesi:  Giorgia Meloni, rappresenterà l’Italia ed  interverrà alla prima sessione del mattino. Poi,  potrebbe volare a Tel Aviv per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Il summit convocato da al Sisi – che dovrebbe concludersi con una dichiarazione finale che sia un coro unanime, chiederà “un avvio urgente delle discussioni per una soluzione complessiva del conflitto israelo-palestinesi, basata sulla soluzione dei due Stati”. Centrale sarà il punto dell’arrivo degli  aiuti umanitari, su cui continua un difficile negoziato che riguarda condizioni e restrizioni per evitare che arrivino nelle mani di Hamas.

Ieri al valico di Rafah è arrivato Guterres, dove, ha detto, “è impossibile stare senza avere il cuore spezzato: dietro a queste mura ci sono 2 milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante. Da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo farli muovere il prima possibile e tutti quelli che sono necessari”.

Il ministero degli Esteri egiziano ha accusato i “media occidentali” di “bersagliare” il Cairo sulla crisi umanitaria a Gaza. Ahmed Abu Zeid ha denunciato il tentativo di “ritenere l’Egitto responsabile per la chiusura del valico nonostante gli attacchi mirati israeliani e il rifiuto a far entrare aiuti e di aver insinuato di recente una responsabilità egiziana per aver ostacolato l’uscita di cittadini di Paesi terzi”. Secondo il ministero degli Esteri, “il valico di Rafah è aperto e l’Egitto non è responsabile per gli ostacoli all’uscita di cittadini di Paesi terzi“.

Al summit assenti: Israele, gli Stati Uniti,e poi l”Iran, il ‘padrino’ di Hamas, Hezbollah e Houthi che stanno infiammando tutti i fronti di guerra con lo Stato ebraico.

Assicura la presenza  il presidente palestinese Mahmoud Abbas e poi re Abdullah di Giordania, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il re del Bahrein Hamad bin Isa al Khalifa. Per la Russia dovrebbe esserci l’inviato per il Medio Oriente Mikhail Bogdanov.

Fra i leader europei la Spagna, con il premier Pedro Sanchez, nella sua veste di presidente di turno della Ue, Francia, Germania e Regno Unito saranno rappresentati dai ministri degli Esteri, e ci saranno il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente cipriota Nikos Christodoulides. Per la Ue il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, ma non la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, sempre più nell’occhio del ciclone per prese di posizione che sono sembrate ‘troppo filo israeliane’.

Israele, raid a Gaza

Giorgia Meloni all’ONU: fermare il traffico illegale dei migranti, il ruolo dell’ONU è di sensibilizzazione “

Foto bandiere di molte nazioni

 

Giorgia Meloni,  all’Assemblea generale delle Nazioni Unite

Non consentirò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”. , la ‘prima’ di una donna presidente del Consiglio italiana nell’imponente sala oro e blu del Palazzo di Vetro. E lì che Meloni solleverà uno dei temi che le sta più a cuore, spina nel fianco del suo governo: l’emergenza migranti, un’onda che non si arresta e che anzi ha preso più vigore con l’alluvione in Libia e il terremoto in Marrocco. Guerra ai trafficanti illegali è il suo punto fermo   “Il problema è come fermare questo traffico.  Il ruolo delle Nazioni Unite è importante di sensibilizzazione, di valutazione delle richieste d’asilo  ma per far questo ci vuole la collaborazione dei Paesi africani

Meloni assiste all’apertura dei lavori dell’Unga, poi raggiunge Columbus Circle per deporre una corona di fiori sotto la statua di Cristoforo Colombo, a due passi da Central Park. Al mattino vede i presidenti di Kenya, Guinea e Senegal, nel pomeriggio incontra Recep Tayyip Erdogan. Il dossier migranti è in cima alla lista delle priorità, senz’altro quello su cui punta di più, convinta di poter smuovere qualcosa anche a New York, dopo aver condotto domenica scorsa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Lampedusa, ottenendo un impegno dell’Europa in 10 punti. Stroncati da Mateusz Morawiecki, suo alleato nel gruppo Conservatori: “Un piano disastroso”, ha detto senza giri di parole il premier polacco promettendo battaglia.

Per il ministro agli Affari esteri Antonio Tajani toni “da campagna elettorale”,    Afferm ancora  la premier:

Le critiche di Morawiecki facevano riferimento al patto di immigrazione e asilo: se il tema è quello sono d’accordo, nel senso che la questione non è quella dei ricollocamenti ma come si fermano le partenze illegali”. Perché “il patto di immigrazione e asilo è un tema precedente”, la presidente delle Commissione europea lo “ha citato ma fa parte del pacchetto: von der Leyen sa che non è la mia priorità”.