Messina,presentata a palazzo Zanca la mostra “Festa dei Cavalieri della Stella”.

 

 

L’inaugurazione sabato 27 nell’atrio del Municipio

 

Alla presenza del sindaco Federico Basile e dell’assessore alla Cultura Enzo Caruso, stamani a palazzo Zanca, patrocinata dal Comune di Messina, è stata presentata la mostra intitolata “Festa dei Cavalieri della Stella”, che sarà inaugurata sabato 27, alle ore 19, nell’atrio del Palazzo municipale. All’incontro hanno preso parte il vicepresidente Santi Smedile e componenti dell’associazione storico culturale “Compagnia Rinascimentale della Stella”, promotori dell’iniziativa, e rappresentanti dell’Istituto turistico alberghiero “Antonello”, unitamente ad una delegazione di alunne e alunni che offriranno il loro contributo attraverso l’allestimento di un buffet rinascimentale durante la cerimonia inaugurale. L’evento storico culturale rientra nell’ambito del programma di appuntamenti organizzati per i festeggiamenti in onore della Madonna della Lettera Patrona di Messina, curati dal Centro Interconfraternale Diocesano.

Il sindaco Basile ha espresso compiacimento per l’iniziativa “accolta e condivisa dall’amministrazione che ha offerto il proprio supporto ospitandola nell’atrio di questo Palazzo – ha evidenziato Basile – al fine di rendere fruibile alla cittadinanza e ai turisti che sostano in città, una mostra dedicata alla nostra Patrona, che lega la devozione della città di Messina al culto mariano. Ringrazio, poi, la popolazione scolastica cittadina per essere parte attiva a collaborare a fianco del Comune, e per questa occasione, la professoressa Tringali e gli studenti dell’Istituto Antonello, per l’attività di promozione delle specialità tipiche del nostro territorio rivisitate al periodo storico della mostra”.

“È sempre motivo di orgoglio offrire il nostro supporto come amministratori – ha aggiunto Caruso – a manifestazioni finalizzate a rinnovare antiche tradizioni, la cultura e l’identità storica della città di Messina. In particolare, questo appuntamento dedicato alla Madonna della Lettera arricchisce il valore della mostra che, oltre al patrocinio del Comune, ha ricevuto anche quello dal Consorzio Europeo di Rievocazioni Storiche e dalla Federazione Storica Siciliana”.

Il programma dell’esposizione, caratterizzata da costumi d’epoca del costumista Ignazio Rondone di Valledolmo (PA), prevede nella serata inaugurale un défilé multi-epoca con una parte degli stessi costumi esposti; l’esibizione della corale polifonica “Luca Marenzio” di Messina; ed una relazione sul poema del Bracciolini dedicato alla Madonna della Lettera, a cura del dott. Daniele Ferrara. Al termine un momento di rievocazione dell’investitura a Cavalieri della Stella e una degustazione organizzata dall’Istituto turistico alberghiero “Antonello”. La mostra sarà visitabile sino a domenica 11 giugno.

 

 

 

 

 

Mostra documentaria “Messina in Agosto”: visitabile-ingresso libero- sino al 2 settembre

 

La Mostra documentaria “Messina in Agosto – Manifestazioni religiose e civili tradizione e contemporaneità” è stata allestita presso la Biblioteca comunale “Tommaso Cannizzaro” al I piano del Palacultura.

L’esposizione, ideata e curata dall’ing. Antonio Calabrese e dai volontari del SCN (Giorgia Minisi, Maria Pirrone, Nicolò Arena e Luca Genitori), d’intesa con l’assessore alla Cultura Enzo Caruso, sarà visitabile sino al 2 Settembre prossimo.

È previsto l’ingresso libero tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, e nei giorni 23, 25 e 30 agosto anche dalle 15 alle 17. Per informazioni è possibile inviare mail a biblioteca.cannizzaro@comune.messina.it o telefonare al numero 090-7723549.

 

Messina: XIV edizione della Rievocazione storica dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria ed inaugurazione della mostra “Messina tra il XIV e il XVII secolo”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Domani, martedì 2, alle ore 10, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca di Messina, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione dell’evento “Messina in Festa sul Mare – Rievocazione dello Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina”, in programma da giovedì 4 a sabato 6 agosto.

Sarà inoltre inaugurata la mostra “Messina tra il XVI e il XVII secolo”, a cura dell’Archivio Storico di Stato e della Compagnia Rinascimentale della Stella. All’incontro con i giornalisti, che rappresenterà anche un momento di incontro con i referenti delle istituzioni e delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa, parteciperanno l’Assessore al Turismo Enzo Caruso e gli altri Assessori della Giunta Comunale per deleghe di competenza; il Presidente della Camera di Commercio Ivo Blandina; i Presidenti, di Assonautica Messina, Santi Ilacqua, e del Circolo ricreativo di Pace, Carmelo Recupero; e l’architetto Nino Principato, autore della sceneggiatura della Rievocazione dello Sbarco.
Organizzato dall’Associazione AURORA, l’evento costituisce un importante appuntamento turistico e culturale con la collaborazione di numerose realtà – tra associazioni e istituzioni, gruppi di rievocazione storica – del territorio di Messina, e la partecipazione di delegazioni di città italiane e internazionali.

La Rievocazione dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria, giunta alla sua XIV edizione, alla quale è stato riconosciuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, si inserisce nelle manifestazioni del network internazionale “Sulle Rotte di Lepanto. Dallo Scontro all’Incontro”, a cui aderiscono oltre Messina, Venezia e Lepanto, città italiane ed estere.
Anche quest’anno, come già avvenuto nel 2012 e nell’edizione del 2019, sarà presente la nave scuola Palinuro, unità a vela della Marina Militare, che sarà a Messina mercoledì 3 agosto e rappresenterà la “Real” di Don Giovanni d’Austria.

Beni culturali, inaugurata a Catania la mostra su “Agata”, patrona della città

 

 

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Catania

Dipinti e ceramiche custoditi nei musei regionali e civici, sculture e fotografie di artisti contemporanei raffiguranti Sant’Agata e la festa che celebra il culto della patrona del capoluogo etneo. Una ventina le opere esposte nella mostra “Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei musei regionali a Palazzo dell’Università” inaugurata oggi dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nelle sale del Museo dei Saperi e delle mirabilia siciliane, al Palazzo centrale dell’Università di Catania.

Presenti, tra gli altri, il prefetto Maria Carmela Librizzi, il rettore dell’Università Francesco Priolo, l’assessore comunale alla Cultura Cinzia Torrisi, l’arcivescovo metropolita Luigi Renna, la soprintendente ai Beni culturali e ambientali Donatella Aprile, la responsabile del Sistema museale d’ateneo Germana Barone, la presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo antico Ornella Laneri. 

 
La mostra è finanziata dalla Regione Siciliana attraverso l’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana ed è stata ideata e organizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania in collaborazione con l’Università (Sistema museale d’Ateneo) e con la Fondazione Oelle Mediterraneo antico. 
 
«Questa mostra – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – è un omaggio ad Agata, la santa patrona di Catania, simbolo di fede e coerenza sino all’estremo sacrificio, che con il suo esempio è diventata ispiratrice di pittori, scultori, orafi, scrittori e poeti. La produzione artistica e culturale degli ultimi sei secoli è degnamente rappresentata in questa mostra in cui riviviamo l’umanità e la sacralità che Agata rappresenta per i catanesi e per tutti i fedeli. Ringrazio la nostra Soprintendenza per la tenacia con cui ha portato avanti questo progetto che abbiamo voluto finanziare e allestire al Rettorato dell’Università, con cui da tempo abbiamo avviato un  rapporto di sincera collaborazione». 
«Una mostra che è al tempo stesso un tributo alla Santa Patrona di Catania – aggiunge l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Alberto Samonà – ma anche un modo per far conoscere al pubblico alcune opere straordinarie, custodite nei musei siciliani. “Agata” è un omaggio alla devozione e un invito a riflettere sulla continuità e sul cambiamento della maniera di intendere la santità al femminile nell’arte, in un percorso che abbraccia otto secoli di storia, dal 1300 ai nostri giorni».
«Storia, tradizioni, scienza, arte, culto e folclore. L’Ateneo – spiega il rettore Francesco Priolo – si fa promotore, insieme alla Regione, alla Soprintendenza e ad attive realtà culturali come la Fondazione Oelle, di iniziative ed eventi di assoluto valore, aprendo i propri spazi museali e le proprie strutture per accogliere i cittadini e i turisti, nel contesto della nuova edizione della rassegna di eventi artistici e culturali “Porte aperte Unict” 2022».

L’ESPOSIZIONE. “Agata” è sinonimo di sacralità e di rito, ma anche di arte e di cittadinanza, più mondi complessi e talvolta in contraddizione, sintetizzati nelle sale espositive attraverso poche ma esemplari testimonianze. Venti opere realizzate tra il XIV al XXI secolo raccontano la vita e la morte di Agata e il suo rapporto con l’umanità: i dipinti e le ceramiche dei musei della Regione Siciliana, le gallerie di Palazzo Abatellis e di Palazzo Bellomo, i musei Pepoli di Trapani, quello Interdisciplinare di Messina e quello della Ceramica di Caltagirone, le tele e i lapidei provenienti dal museo civico di Castello Ursino, dall’Arcidiocesi etnea e dalle collezioni dell’Università, insieme ai lavori di artisti contemporanei, fotografie, sculture, installazioni olfattive. Tutto in un unico contesto narrativo.

Aprono la mostra le suggestioni più antiche del culto, quando un’Agata contesa tra Occidente e Oriente era associata al fluido dell’olio e del flusso lavico dell’Etna e al suo potere miracoloso di moltiplicare il primo e far cessare il secondo. Seguono le ceramiche di Caltagirone e Burgio in cui l’immagine di Agata si fa decoro, segno che non è esclusiva della contemporaneità prediligere un’interpretazione alternativa a quella cristiana della santità. Tavole dipinte tra il Trecento e il Quattrocento raccontano il volto di Agata iconico e avulso da ogni contatto terreno: accanto alla patrona di Catania la schiera di figure divine e di santi, Cristo e Maria, i profeti Mosè ed Elia, Bartolomeo, Lucia, Caterina d’Alessandria, Giovanni, Luca e Paolo.
Nella seconda parte della mostra l’aspetto ieratico del personaggio cede il passo a quello umano e la rappresentazione di Agata viene a coincidere col racconto degli atroci martiri che le furono inferti, in specie quello del seno: le scene a lume di notte che descrivono il momento dell’incontro tra la giovane e San Pietro che la risana dalle ferite, i suoi pacificanti e venerati ritratti nei quali torna la sua superba quanto pia bellezza fatta donna accanto a quella altrettanto avvenente di Apollonia.

Le opere contemporanee sono un omaggio a Sant’Agata e alla sua città, una devozione trasversale e contagiosa che, non a caso, supera ogni confine geografico e sociale. La devozione per Agata è divenuta un progetto artistico e scientifico della Fondazione Oelle Mediterraneo antico che mira a raccontare l’unicità di questa festa religiosa e di popolo attraverso un archivio permanente che raccoglie testimonianze molteplici con un’attenzione particolare ai linguaggi dell’arte. Si tratta di racconti paralleli che puntano ad una visione “altra” del culto agatino, ponendo l’accento sul rapporto tra Agata e le strade, Agata e i suoni, Agata e le visioni di una città senza filtri. Le opere esposte, la cui selezione è stata curata da Carmelo Nicosia, sono dello stesso Nicosia e di Carmelo Bongiorno, Giovanna Brogna Sonnino, Carmen Cardillo, Ursula Costa, Ezio Costanzo, Gaetano Gambino, Angelo Iodice, Egidio Liggera, Giovanna Lizzio, Nicola Pecoraro, Ivan Terranova, Anna Tusa, Aldo Zucco. L’installazione “La fragranza” è di Antonio Alessandria.

Oggi,sabato, alle ore 10,30 l’inaugurazione della Mostra “Angelo Massimino Una vita per Catania”

 

 

 

Catania,

Oggi Sabato 11 giugno 2022 alle ore 10,30, nella Galleria di Arte Moderna di Catania, in via Castello Ursino 26, alla presenza degli assessori comunali allo Sport e alla Cultura, Sergio Parisi e Cinzia Torrisi, verrà inaugurata la mostra “Angelo Massimino una vita per Catania”, promossa dal nipote del defunto presidente del Calcio Catania coi soci dell’associazione Scritturiamo e il patrocinio del Comune di Catania.    
Un’esposizione fotografica dal grande significato sociale per ricordare attraverso immagini inedite e anche di segno familiare, una delle persone più popolari degli ultimi decenni a Catania, che identificò la sua vita con la passione per il calcio di un’intera città.  
La mostra fotografica su Angelo Massimino rimarrà aperta fino al prossimo 28 giugno e sarà possibile visitarla nei giorni feriali dalle ore 9 alle ore 19.  

Da lunedì 28 a Messina (Palazzo Zanca) la mostra “No more…13 artisti per la pace”

 

Messina,

“13 artisti della pace…No more”, è il titolo della mostra “silenziosa” visitabile da lunedì 28 a Palazzo Zanca, finalizzata a dare voce alla pace nel mondo e alla fratellanza di tutti i popoli. Con questo obiettivo gli artisti, Giovanni Allio, Antonello Arena, Alessandra Lanese, Re, A. Bonanno Conti, Pippo Galipò, Alessandro Follo, Aurora Previti, Sabrina di Felice, Gimaka, Sadif, Svitlana Grebeniuk, Ma Lin e Roberta Dallara, attraverso le loro opere intendono manifestare contro la guerra in Ucraina illustrando la bellezza e quanto di positivo si riscontra nell’attuale mondo contrapponendoli ad ogni forma di violenza.

Pertanto, ogni artista con il proprio linguaggio e la propria tecnica dirà no alla guerra e a ogni forma di violenza e SI ALLA PACE anche con l’esposizione di dipinti che riguardano l’amore e soprattutto la famiglia.

I tredici “Pittori della Pace” intendono sottolineare poi la resilienza di quei popoli che pur essendo esiliati, violentati, torturati e uccisi durante i conflitti hanno continuato in qualche modo a rappresentare una speranza per l’intera società, combattendo fino alla fine.

L’evento, ideato e promosso da Alex Caminiti feat GAS collettivo d’arte indipendente e curatela dell’Associazione

                                                                                                                  Impronte di Marisa Arena,                                                                                     sarà visitabile sino al prossimo 21 giugno.

Messina

Oggi l’Anniversario del cataclisma del 1908 che distrusse la città di Messina. Non dobbiamo mai dimenticare

 

Il terremoto di Messina del 1908: la più grande catastrofe naturale  europea- Corriere.it
Terremoto del 1908 a Reggio Calabria e Messina: 112 anni fa l'apocalisse in  pochi secondi · Il Reggino
Cataclisma 1908 a Messina e Reggio Calabria – Foto Archivio Sud Libertà

“La ricostruzione di una città è la ricostruzione di una storia, una storia che non può e non deve essere dimenticata”. Questa la riflessione del Sindaco Cateno De Luca, nel giorno del 113esimo anniversario del terribile terremoto di magnitudo 7.1, che il 28 dicembre del 1908, alle ore 5.21, in soli 37 secondi, distrusse Messina lasciando sotto le macerie più di 80mila vittime.

“Messina non potrà mai dimenticare quel lutto ed è per questa ragione che annualmente sono promosse iniziative finalizzate a restituire nel suo insieme ai messinesi, durante il periodo natalizio, il patrimonio frazionato di documenti, immagini e progetti custodito negli archivi di ogni singolo Ente territoriale. Per questa edizione l’Amministrazione comunale ha voluto organizzare non soltanto un Natale della RiNascita, anche se l’evolversi della crisi epidemiologica ci ha visti costretti a rinviare tutti gli eventi musicali e le prestazioni artistiche, ma anche della Ricostruzione, in quanto per la prima volta – ha concluso il Sindaco – sono stati realizzati progetti della Messina post terremoto”. Si tratta della mostra diffusa sulla ricostruzione post-terremoto, “Come l’Araba Fenice: Messina e il Laboratorio della Rinascita”, coordinata dall’Assessorato alla Cultura diretto da Enzo Caruso, in collaborazione con la Soprintendenza, il Genio Civile, la Biblioteca Comunale, l’Archivio di Stato, il Museo Regionale, villa Cianciafara e il Museo del ‘900.

L’intera mostra si articola in cinque sezioni e ognuna di esse raccoglie testimonianze grafiche, fotografiche e documentali che raccontano storie diverse della ricostruzione. È possibile visitare il prezioso patrimonio documentale che rappresenta nell’insieme la produzione non solo letteraria, ma soprattutto progettuale della “Ricostruzione” di Messina negli anni successivi al terribile sisma, nelle sedi degli enti coinvolti: al Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”, la mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire (ieri, oggi, domani).

Itinerario retrospettivo sulla rinascita e sviluppo della città dopo il 1908”; al Genio Civile, “Il ruolo del Genio Civile nella ricostruzione post terremoto. Planimetrie, sezioni e prospetti degli edifici di Messina dopo il 1908”; alla Biblioteca regionale, “Sulla città piagata e straziata dalla devastazione del 28 dicembre. La censura riguardo all’esistente processo di urbanizzazione della Messina pre-1908 nei nuovi modelli di ricostruzione post-sisma. Il tributo alle vittime di poeti, scrittori e giornalisti”; all’Archivio di Stato, “Prospettiva di una ricostruzione: Messina dopo il terremoto del 1908”; al Museo regionale, “La Città scomparsa. La Chiesa e il Monastero di San Gregorio”. Infine a villa Cianciafara, oggi, 28 dicembre, alle ore 16.30, sarà inaugurata la mostra “Dalle macerie di Cianciafara alla ricostruzione di Mallandrino”.

 

Messina:al Palacultura la mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire”

 

Inaugurata al Palacultura “Antonello da Messina” dal Sindaco Cateno De Luca, la Mostra “La nuova Messina: un’idea di città da ricostruire (ieri, oggi, domani). Itinerario retrospettivo sulla rinascita e sviluppo della città dopo il 1908”. La mirabile esposizione, costituita da preziosi carteggi e documenti appartenenti all’Archivio Storico Comunale “Nitto Scaglione”, allestiti in maniera originale e funzionale, è stata coordinata dall’Assessore alla Cultura Enzo Caruso e curata dall’arch. Carmelo Celona, cui hanno collaborato gli architetti Gisella Schirò e Marco Bombaci.

La rassegna, inserita nel programma della Mostra diffusa “Come l’Araba Fenice. Messina e il Laboratorio della Rinascita” è stata introdotta dagli interventi dell’Assessore ai Beni Culturali e Ambientali Salvatore Mondello, e degli architetti Celona e Schirò che hanno illustrato i progetti realizzati dall’Amministrazione comunale per la “Messina del domani”.
La mostra è visitabile da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13; martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17; e sabato e domenica in concomitanza con lo svolgimento dei concerti nell’Auditorium.

“Come l’Araba Fenice: Messina e il Laboratorio della Rinascita”: inizia oggi la Mostra diffusa sul territorio nel periodo natalizio

 

Parte oggi, lunedì 13,fra poco, la Mostra diffusa dal tema “Come l’Araba Fenice: Messina e il Laboratorio della Rinascita” – Opere, Immagini, Carteggi e Progetti di Messina tra passato, presente e futuro, organizzata dall’Assessore alla Cultura Enzo Caruso con il contributo di Enti, Associazioni e soggetti privati. Di seguito il primo appuntamento.

SOPRINTENDENZA BB. CC. AA. – Ex Cappella Buon Pastore
Oggi – lunedì 13 ore 17 – Inaugurazione della Mostra
“Uno sguardo sul patrimonio di immagini e documenti della Soprintendenza dei Beni culturali di Messina”
Interventi musicali a cura di Daniele Testa violino, Gianluca Sturniolo pianoforte digitale
Orari di visita: Lunedì – Venerdì ore 10-12,30 ; Lunedì-Mercoledì ore 15-17,30.
Aperture straordinarie: Sabato 18 dicembre e Sabato 8 gennaio ore 17.30 – 22.30.

Mostra a Pozzallo venerdì 6 Agosto: “DAL SEGNO ALLA REALTA’. Storie e relazioni fra arte e design”

Venerdì 6 agosto alle ore 19, negli spazi della Galleria SACCA a Pozzallo, verrà inaugurato un nuovo progetto espositivo intitolato “Dal segno alla realtà. Storie e relazioni fra arte e design”. La mostra, curata da Giovanni Scucces, proporrà una contaminazione fra arte contemporanea e design, con opere di artisti e designer quali Alessio Barchitta, Desideria Burgio, Gabriele D’Angelo, Alessandra Grasso, Manuele Mirabella, Stella Orlandino, Mario Trimarchi e del sodalizio fra Mimma Occhino e Margherita Alioto.

Dal segno alla realtà è una mostra in cui viene a crearsi un cortocircuito fra il design e l’arte contemporanea, fra l’utile e il superfluo, fra il disegno con funzione progettuale e/o decorativa e il disegno contemplativo e riflessivo più legato all’idea di opera d’arte.
Una serie di disegni e di bozzetti, corredati da brevi pannelli esplicativi, si faranno portavoce di storie, ci condurranno alla scoperta del processo creativo che sta dietro alle varie opere. I lavori in mostra sono realizzati con diverse tipologie di materiali (legno, marmo, acciaio, gommapiuma, vetro, ecc.). Alcuni nascono per essere funzionali a qualcosa, altri no.
A fare da trait d’union fra tutti c’è il tratto, quel gesto primordiale che fissa i pensieri su carta (o su altri supporti) e che poi, in alcuni casi, vedranno la luce trasformandosi in qualcosa con una propria consistenza materica, tangibile, scultorea. Cosicché quel pensiero, partendo dal segno e attraverso di esso, diventa realtà.

Un progetto voluto per convogliare all’interno di un’unica mostra le due principali anime di SACCA, in modo da mettere in luce il confine fra le due materie, provare a interrogarsi su dove finisca l’una e inizi l’altra, quali siano i punti d’incontro e le differenze. Consci del fatto che non ci siano regole assolute e che basta poco per valicare i confini fra le due cose.

La mostra potrà essere visitata fino al 20 settembre, dal martedì al sabato. Nel mese di agosto la galleria sarà aperta dalle ore 18 alle 21. Da settembre gli orari sono soggetti a variazioni, si consiglia pertanto di consultare il sito web o i canali social di SACCA.