Ex Fiat Termini Imerese, la Regione siciliana: «Accelerare la riconversione» “Il lavoro usurante”

 

 

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«È necessario fare il punto, con tutti gli enti interessati, sul futuro dell’area ex Fiat di Termini Imerese. Dopo vent’anni di fallimenti, ci sono grandi aspettative sulla concreta possibilità di rilancio di questo polo e sullo sviluppo dell’intero territorio». Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, che ha indetto una riunione per giovedì 25 gennaio, alle 10 negli uffici dell’assessorato in via degli Emiri a Palermo, in merito alla riqualificazione del sito industriale di Termini Imerese, nel Palermitano.

«Aspettando il risultato del bando indetto dai commissari Blutec – sottolinea Tamajo – vogliamo accelerare rispetto all’accordo di programma del valore di 105 milioni di euro per la riconversione dell’area, firmato anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il 4 aprile dello scorso anno. Inoltre, attendiamo dai vertici dell’Inps risposte certe rispetto alla possibilità di riconoscere il “lavoro usurante” agli operai che hanno svolto mansioni in catena di montaggio. Una promessa assunta dai responsabili dell’Istituto di previdenza, qualche mese fa, in una delle riunioni svolte al Mimit».

All’incontro, oltre a Tamajo, saranno presenti rappresentanti del Ministero, l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano, il sindaco di Termini Imerese Maria Terranova, i commissari straordinari di Blutec, tutte le sigle sindacali, i dirigenti regionali dell’Inps, i dirigenti  generali dei dipartimenti regionali della Programmazione Vincenzo Falgares e della Formazione professionale Maurizio Pirillo.

Nazioni Unite e Arma dei Carabinieri collaboreranno per la tutela dell’Ambiente

Salmoni morti nell'inquinatissimo fiume Duwamish , Washington.

Archivi -Sud Libertà

Ufficio Stampa  – New York (USA)
Le Nazioni Unite e l’Arma dei Carabinieri collaboreranno per sviluppare congiuntamente programmi formativi in tema di tutela ambientale. Siglata ieri al Palazzo di Vetro di New York una lettera d’intenti tra i rappresentanti delle due Istituzioni. Il documento è stato sottoscritto per l’Arma dal Gen. C.A. Antonio Pietro Marzo, Comandante delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e da Atul Khare, Sottosegretario Generale per il Supporto Operativo delle Nazioni Unite alla presenza del Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU Amb. Maurizio Massari.
L’Arma dei Carabinieri e il Dipartimento di Supporto Operativo della Nazioni Unite (DOS) esploreranno opportunità di collaborazione in materia di formazione, sviluppo di capacità, scambio di conoscenze, individuazione di risorse e sviluppo di iniziative di finanziamento per promuovere obiettivi comuni nei settori della gestione e protezione dell’ambiente. Le azioni di collaborazione saranno conformi alle linee guida delle Nazioni Unite e potranno svolgersi presso il Centro di Eccellenza Internazionale Carabinieri per l’ambiente e la cura del territorio di Sabaudia, o presso altre strutture in Italia o all’estero, mediante l’impiego di Squadre Mobili di Addestramento appositamente costituite. Proprio in questi giorni e fino al 18 maggio nell’ambito delle iniziative di diplomazia ambientale finalizzate a promuovere l’impegno dell’Italia per la tutela dell’ambiente, l’Arma dei Carabinieri sotto l’egida del Ministero della Difesa e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il coordinamento della Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, la partecipazione dell’Aeronautica Militare e in collaborazione con Leonardo e Telespazio Spa, promuove una mostra sulle attività di protezione e conservazione della natura svolte dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri in corso al Palazzo ONU di New York.

8 marzo Giornata internazionale della Donna: lunedì 6 a Messina (piazza Unione Europea) l’iniziativa “Camminare con scarpe diverse per la parità di genere

 

 

Messina,

Lunedì 6, in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, si terrà l’evento patrocinato dal Comune di Messina e promosso dal Soroptimist club Messina “Camminare con scarpe diverse per la parità di genere”, finalizzato a porre l’attenzione sull’obiettivo 5 dell’agenda 2030 dell’ONU “parità di genere”.

La proposta del Soroptimist, accolta dall’Assessore alle Pari Opportunità Liana Cannata, unitamente alla volontà dell’Amministrazione comunale a condividere progetti volti a veicolare il rispetto dei diritti umani, si realizzerà attraverso l’invito alla cittadinanza a partecipare ad una camminata con scarpe spaiate per dare vita ad una azione corale ed incisiva per diffondere la consapevolezza della disuguaglianza globale che le donne sperimentano nel quotidiano.

Il programma dell’evento prevede, la partenza della passeggiata simbolica lungo il centro storico cittadino, alle ore 10 da piazza Unione Europea e rientro alle 12, sempre in piazza. La campagna Walk in different shoes for gender equality “ricca di contenuti e approfondimenti, invita le donne – spiega la Presidente Linda Schipani – a indossare due scarpe diverse per porre l’attenzione sulle disuguaglianze di genere, dall’accesso uniforme all’istruzione, al mondo del lavoro, all’assistenza sanitaria, alla salute sessuale, il divario retributivo, matrimoni infantili e contrasto alla violenza, al fine che sia garantita l’uguaglianza di genere quale diritto e indispensabile fondamento per un mondo pacifico, prospero e sostenibile”.

Tra le varie iniziative della giornata, la manifestazione si concluderà con un momento atletico di palleggi, organizzato dall’Assessore alle Politiche Sportive Massimo Finocchiaro, cui prenderanno parte le atlete delle Società Akkademia S. Anna, Ssd Unime e Ssd Team Volley. Infine, il Soroptimist invita la cittadinanza nel giorno della ricorrenza dell’otto marzo, a postare immagini di quanti hanno partecipato alla camminata con scarpe spaiate, sui social hashtag #soroptimistitalia #acceleriamoilcambiamento #soroptimisteurope #westandupforwomen #internationalwomensday #womensrights.

 

 

 

 

 

CORTE CONTI: ECCO IL PROGRAMMA DI CONTROLLO UE – 2022 DELLA SEZIONE AFFARI COMUNITARI E INTERNAZIONALI

 

 

Dettaglio notizia

 

Il quadro delle attività della Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali -comunica l’Ufficio Stampa della Corte dei conti- sì è arricchito nell’ultimo biennio, per gli effetti della pandemia sul sistema dei Fondi europei. Nello scenario consolidato dei controlli sui Fondi, servirà rafforzare l’attenzione sulle misure attuative delle politiche di coesione del primo pilastro del Next Generation EU, con ingenti risorse assegnate.

È quanto emerso nell’adunanza del 23 febbraio u.s. della Sezione controllo affari comunitari e internazionali della Corte dei conti, in cui è stato approvato – con Delibera n. 3/2022 – il Programma di controllo per il 2022. Sul tema, ha rimarcato la Sezione, sarà significativa l’esperienza maturata anche nei rapporti con l’Unione e la Corte dei conti europee, data la non addizionalità delle risorse che impone monitoraggi di breve periodo per evitare il rischio di esiti negativi dei controlli UE.

Saranno cruciali i temi legati all’impatto delle risorse del Recovery Fund e “Sure” sulle aree presidiate dai Fondi strutturali; le problematiche della Programmazione 2014-2020 e le potenziali connessioni con la successiva, in fase di avvio; l’intervento dei fondi relativi al PNRR; la semplificazione delle procedure; le carenze progettuali degli enti intermedi; l’avvio della nuova Politica Agricola Comune, nonché il controllo sull’affidabilità dei sistemi informativi di gestione degli avanzamenti legati al PNRR (sistema REGIS). L’avvio della Programmazione 2021-2027 rimarcherà, inoltre, l’importanza della rilevazione delle diverse fonti di finanziamento.

Per quanto descritto, “si manterrà- prosegue la nota – la tradizionale articolazione della Relazione annuale al Parlamento, con l’analisi dei riscontri sull’attuazione dei progetti del PNRR, in coordinamento con la Corte dei conti europea. Per le relazioni speciali 2022, si confermano l’indagine su “Le funzioni di audit di primo e secondo livello” e quella sul “Ricorso all’assistenza tecnica nella gestione dei progetti a valere sui fondi europei”. Per ognuna di esse, la Sezione svolgerà il follow-up sulle misure adottate dalle Amministrazioni a seguito delle osservazioni formulate.

Prosegue l’attività di External auditor di Agenzie specializzate ONU (ITU; WMO; ICGEB e ICRAnet, fuori dal sistema ONU), con la prospettiva del mandato presso il CERN di Ginevra. Completa il quadro internazionale l’attività nell’Audit Board delle Nazioni Unite prevista nel Protocollo d’Intesa 2020 tra le Corti dei conti italiana e francese, firmato dai rispettivi Presidenti Guido Carlino e Pierre Moscovici.

Sul versante interno, continuerà la collaborazione tra la Sezione e quella per il controllo sulle gestioni delle Amministrazioni dello Stato, come nel caso del Parallel audit sulla “Sudden pollution in Adriatic Sea” (Trieste, settembre 2021) e si proseguirà nel rafforzamento della collaborazione con le Sezioni regionali.

Per adeguare gli strumenti di lotta verso frodi e irregolarità al nuovo quadro di bilancio, prosegue la presenza nel COLAF (Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione Europea) insieme alla Procura generale, nonché l’impegno nella costruzione della piattaforma informatica PIAF, che coinvolge il Dipartimento delle politiche europee, l’IGRUE e l’Agenzia per la coesione. Avrà rilevanza, in questo quadro, il sistema gestito direttamente dalla Corte, denominato “SIDIF”.

 

Cultura, domani a Catania , nella sala Giunta, presentazione della Rassegna “Amenonas Festival”

 

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Domani,martedì 7 settembre alle ore 11,15 -comunica il Comune di Catania- nella Sala Giunta di palazzo degli elefanti il sindaco Salvo Pogliese, con l’assessore comunale agli eventi culturali Barbara Mirabella, il presidente dell’Associazione Dide Michele Di Dio e il Direttore artistico Daniele Salvo, presenteranno la seconda edizione della rassegna di rappresentazioni classiche “Amenonas Festival” che si terrà, dal 16 al 26 settembre, al Teatro Antico Greco Romano di via Vittorio Emanuele.  
Un programma ricco e variegato all’insegna della classicità, con attori e registi prestigiosi, tra cui Ugo Pagliai, Melania Giglio, Viola Graziosi, Graziano Piazza, Daniele Salvo che riproporranno il Teatro Greco Romano di Catania come autentica agorà sospesa tra epoche diverse, spazio unico per contaminazione tra classicità e contemporaneità, in rapporto al grande teatro classico, che sarà illustrato alla presenza, tra gli altri, della dirigente del Parco archeologico di Catania Gioconda La Magna e della dirigente scolastica del liceo Classico Mario Cutelli, tra  i partner della rassegna.

“Le Vie dei Tesori”- MESSINA – Edizione 2021: entro sabato 26 le adesioni al programma della manifestazione

 

L’Amministrazione comunale di Messina -comunica – che ,a seguito della richiesta di patrocinio e partenariato della Fondazione “Le Vie dei Tesori” collaborerà alla realizzazione del Festival “Le Vie dei Tesori” edizione 2021, in programma a Messina nei tre weekend (sabato e domenica) compresi tra sabato 11 e domenica 26 settembre 2021.

Al fine di costituire il calendario degli appuntamenti nei luoghi che, a seguito della partecipazione all’evento, potranno ricevere promozione e visibilità del nostro territorio, il Comune di Messina invita le istituzioni pubbliche, le Associazioni e i privati interessati a manifestare la loro adesione al Festival inviando una mail all’indirizzo regionale@leviedeitesori.it entro sabato 26 giugno, indicando la loro disponibilità, e il luogo/tour/esperienza che vogliono candidare per l’inserimento nel programma della manifestazione.
Messina è una città stupenda, con un’infinità di luoghi ancora da scoprire e valorizzare – dichiara l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso. Ben vengano quindi iniziative come ‘Le Vie dei Tesori’ che hanno per obiettivo la cultura e la conoscenza più approfondita di quanto siamo abituati ad avere sotto gli occhi tutti i giorni. ‘Conoscere’ significa poi ‘raccontare’ e trasferire il proprio sapere agli altri, a beneficio di ciò che abbiamo ereditato e di cui siamo custodi e tutori”.
“Il Festival Le Vie dei Tesori – spiega il presidente della Fondazione Laura Anello – è una grande rete che aggrega luoghi, narrazioni, competenze, energie, costruendo un museo diffuso visitabile trasversalmente, senza steccati di titolarità. Una manifestazione di cittadinanza attiva che vuole disseminare conoscenza e lievito per il territorio. Ringrazio il Comune di Messina per la collaborazione, e ringrazio tutte le istituzioni, le associazioni, le scuole, i privati che ci sono state vicini negli scorsi anni. Sono sicura che quest’anno faremo un’edizione di rinascita collettiva all’altezza della grande storia di Messina”.

 

NOTE
Le Vie dei Tesori è il principale Festival in Sicilia e uno dei più̀ grandi Festival italiani dedicati alla scoperta del patrimonio delle città: da anni ha il patrocinio delle massime istituzioni dello Stato (Senato della Repubblica e Camera dei Deputati) e ha ricevuto per cinque anni consecutivi la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica.

Nato a Palermo quindici anni fa, il Festival si è esteso progressivamente in tutta la Sicilia e, fuori dalla Sicilia, a Mantova. Tra settembre e ottobre centinaia di luoghi delle più diverse titolarità pubbliche e private vengono messi a rete, digitalizzati, promossi congiuntamente, raccontati e aperti al pubblico, con una moltiplicazione dei flussi di visitatori. Negli stessi giorni vengono proposti tour ed esperienze. L’edizione 2019 si è conclusa con una ricaduta turistica sulla Sicilia pari a 5 milioni e 300 mila euro, oltre 165 mila dei quali a Messina. Nel 2020 Le Vie dei Tesori è stato uno dei pochi Festival che è riuscito a svolgersi in presenza, con ingressi contingentati e un piano di sicurezza straordinario, con una ricaduta economica sul territorio di 2 milioni e 300 mila, dei quali 52 mila a Messina.

 

L’ITALIA INCANTA AGLI EUROPEI E ADESSO…FA SOGNARE

Sontuosa Italia: la cronaca del match, le immagini e le curiosità

 

 

Cerimoniale d’eccezione, con la voce di Bocelli che fa spicco e crea brividi ed emozioni.L’Italia incanta e fa sognare piegando  la Turchia per 3-0 allo stadio Olimpico di Roma -finalmente col pubblico, anche se limitato a 15 mila – sugli spalti- nel match che apre Euro 2020.

Gli azzurri cominciano il cammino nel Girone A con uno splendido     tre a zero e conquistando un successo che doveva venire,francamente, già nel primo tempo. Le reti infatti  nella ripresa. Al 53′ Italia in vantaggio con l’autorete di Demiral, al 65′ raddoppio di Immobile. Al 79′ a segno il fantasioso e vivace Insigne.

Bene dunque per il Ct Mancini che adesso pensa alla prossima partita, in programma mercoledì contro la Svizzera,  all’Olimpico.

 

“Villa Dante in Sport” a Messina: martedì,8, conferenza Stampa di presentazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla presenza del Sindaco Cateno De Luca, nel corso di una conferenza stampa che si terrà martedì 8,

alle ore 10,30, a Villa Dante, la Presidente dell’Azienda Speciale Messina Social City Valeria Asquini illustrerà il progetto “Villa Dante In Sport”, realizzato in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e l’Università degli Studi Messina.

All’incontro prenderanno parte il Rettore Salvatore Cuzzocrea; Salvatore Mussoni e Francesco Giorgio rispettivamente, Presidente Regionale e Delegato Provinciale del CIP; Enzo Falzone e Cristina Correnti VicePresidenti CONI Sicilia; Alessandro Arcigli Direttore tecnico della Nazionale Italiana Paralimpica di Tennistavolo.

Presenti inoltre rappresentanti della Protezione Civile comunale, delle Federazioni e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche che sono stati coinvolti alla realizzazione del progetto.
L’iniziativa, rivolta alle persone con disabilità e ai ragazzi che si trovano in situazioni di disagio, è finalizzata a favorire l’inclusione sociale e dare l’opportunità ai partecipanti di cimentarsi in diverse discipline sportive, seguiti da tecnici specializzati mesi a disposizione dal CIP, dalle Federazioni paralimpiche e dalle Associazioni sportive del territorio.

manifestazione La manifestazione sportiva sarà articolata su quattro giornate e prenderà il via venerdì 11, dalle 15 alle 19, all’interno di Villa Dante, dove i ragazzi potranno praticare ben diciassette discipline sportive dall’atletica leggera, al calcio a 5, pallavolo, pallacanestro, sitting volley, tiro con l’arco, pallamano e ancora tennistavolo, nuoto, cinofilia, vela, windsurf, pugilato, kick boxing, muai thai, judo e tiro a volo.

Il programma dell’evento proseguirà sabato 12, dalle 9 alle 13; lunedì 14, dalle 15 alle 19; e si concluderà martedì 15, dalle 15 alle 19.

Draghi spiega al Senato le responsabilità nazionali e ringrazia il predecessore Giuseppe Conte

 

Responsabilità nazionale :Il premier in Aula per il voto di fiducia, si sofferma su questo concetto: “Grazie Mattarella, mai emozione così intensa”. E sottolinea: “Avviare una Nuova Ricostruzione, come nel Dopoguerra”.

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Il primo pensiero che vorrei condividere nel chiedere la vostra fiducia riguarda il principale dovere a cui siamo chiamati tutti, io per primo”, che è quello della “responsabilità nazionale, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti”. Così il premier Mario Draghi, prendendo la parola in Aula al Senato per il voto di fiducia.

“Prima di illustrarvi il mio programma – dice Draghi – vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari. Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni”. Inoltre, “ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole”.

GOVERNO – “Nel ringraziare, ancora una volta il presidente della Repubblica per l’onore dell’incarico che mi è stato assegnato, vorrei dirvi che non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia” dice il premier.

Draghi nel suo discorso cita anche Giuseppe Conte. “Ringrazio il mio predecessore Giuseppe Conte che ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall’Unità d’Italia” dice il premier. L’Aula tributa all’ex premier un lunghissimo e sentito applauso, anche se non manca qualche ‘buu’. (probabilmente di Italia Viva e Salvini)

Nelle sue dichiarazioni programmatiche, Draghi puntualizza che “un esecutivo come quello che ho l’onore di presiedere è semplicemente il governo del Paese, non ha bisogno di un aggettivo che lo definisca”.

“Si è detto e scritto che questo governo è stato reso necessario dal fallimento della politica. Mi sia consentito di non essere d’accordo – sottolinea – Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai, in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione, ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nell’avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità”.

“Il governo – spiega – farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour: ‘le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”.

Afferma  Draghi: “Nei momenti più difficili della nostra storia, l’espressione più alta e nobile della politica si è tradotta in scelte coraggiose, in visioni che fino a un attimo prima sembravano impossibili. Perché prima di ogni nostra appartenenza, viene il dovere della cittadinanza”.

“Siamo cittadini di un Paese – prosegue il premier – che ci chiede di fare tutto il possibile, senza perdere tempo, senza lesinare anche il più piccolo sforzo, per combattere la pandemia e contrastare la crisi economica. E noi oggi, politici e tecnici che formano questo nuovo esecutivo siamo tutti semplicemente cittadini italiani, onorati di servire il proprio Paese, tutti ugualmente consapevoli del compito che ci è stato affidato. Siamo cittadini di un Paese che ci chiede di fare tutto il possibile per combattere la pandemia e contrastare la crisi economica, siamo semplicemente cittadini italiani onorati di servire il proprio Paese. Questo è lo spirito repubblicano del mio governo”.

EUROPA ED EURO – E, “sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”.

“Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia – scandisce – Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”.

“Siamo una grande potenza economica e culturale – evidenzia il premier – Mi sono sempre stupito e un po’ addolorato, in questi anni, nel notare come spesso il giudizio degli altri sul nostro Paese sia migliore del nostro. Dobbiamo essere più orgogliosi, più giusti e più generosi nei confronti del nostro Paese. E riconoscere i tanti primati, la profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato, che altri ci invidiano”.

OCCUPAZIONE – “La diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro Paese. Con rilevanti impatti sull’occupazione, specialmente quella dei giovani e delle donne. Un fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento” dice il presidente del Consiglio.

“La pandemia ha finora colpito soprattutto giovani e donne, una disoccupazione selettiva ma che presto potrebbe iniziare a colpire anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato. L’aumento nella diseguaglianza – ricorda il premier – è stato attenuato dalle reti di protezione presenti nel nostro sistema di sicurezza sociale, in particolare dai provvedimenti che dall’inizio della pandemia li hanno rafforzati. Rimane però il fatto che il nostro sistema di sicurezza sociale è squilibrato, non proteggendo a sufficienza i cittadini con impieghi a tempo determinato e i lavoratori autonomi”.

Il premier sottolinea che “la mobilitazione di tutte le energie del Paese nel suo rilancio non può prescindere dal coinvolgimento delle donne. Il divario di genere nei tassi di occupazione in Italia rimane tra i più alti di Europa: circa 18 punti su una media europea di 10. Dal dopoguerra ad oggi, la situazione è notevolmente migliorata, ma questo incremento non è andato di pari passo con un altrettanto evidente miglioramento delle condizioni di carriera delle donne. L’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo”.

“Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge – prosegue – richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro”.

“Garantire parità di condizioni competitive significa anche assicurarsi che tutti abbiano eguale accesso alla formazione di quelle competenze chiave che sempre più permetteranno di fare carriera – digitali, tecnologiche e ambientali. Intendiamo quindi investire, economicamente ma soprattutto culturalmente, perché sempre più giovani donne scelgano di formarsi negli ambiti su cui intendiamo rilanciare il Paese. Solo in questo modo riusciremo a garantire che le migliori risorse siano coinvolte nello sviluppo del Paese”.

Sottolinea ancora il presidente del Consiglio che “amento dell’occupazione, in primis, femminile, è obiettivo imprescindibile: benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all’aumento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno”.

VACCINI – “Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente” afferma il presidente del Consiglio.

“Abbiamo bisogno – aggiunge il premier – di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla Protezione civile, alle Forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. Facendo tesoro dell’esperienza fatta con i tamponi che, dopo un ritardo iniziale, sono stati permessi anche al di fuori della ristretta cerchia di ospedali autorizzati. E soprattutto imparando da Paesi che si sono mossi più rapidamente di noi disponendo subito di quantità di vaccini adeguate. La velocità è essenziale non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti del virus”.

SANITA’ – “Sulla base dell’esperienza dei mesi scorsi dobbiamo aprire un confronto a tutto campo sulla riforma della nostra sanità. Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base: case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria. È questa la strada per rendere realmente esigibili i ‘Livelli essenziali di assistenza’ e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative. La ‘casa come principale luogo di cura’ è oggi possibile con la telemedicina, con l’assistenza domiciliare integrata” afferma Draghi.

“Da quando è esplosa l’epidemia, ci sono stati – i dati ufficiali sottostimano il fenomeno – 92.522 morti, 2.725.106 cittadini colpiti dal virus, in questo momento 2.074 sono i ricoverati in terapia intensiva. Ci sono 259 morti tra gli operatori sanitari e 118.856 sono quelli contagiati, a dimostrazione di un enorme sacrificio sostenuto con generosità e impegno. Cifre che hanno messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, sottraendo personale e risorse alla prevenzione e alla cura di altre patologie, con conseguenze pesanti sulla salute di tanti italiani” dice Draghi.

“L’aspettativa di vita, a causa della pandemia, è diminuita: fino a 4-5 anni nelle zone di maggior contagio; un anno e mezzo-due in meno per tutta la popolazione italiana. Un calo simile non si registrava in Italia dai tempi delle due guerre mondiali”.

SCUOLA – Parlando poi della scuola, solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”.

“Occorre rivedere – prosegue – il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza. È necessario investire in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale”.

“Siamo chiamati disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo. Infine è necessario investire nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni”.

“La globalizzazione, la trasformazione digitale e la transizione ecologica – ricorda ancora Draghi – stanno da anni cambiando il mercato del lavoro e richiedono continui adeguamenti nella formazione universitaria. Allo stesso tempo occorre investire adeguatamente nella ricerca, senza escludere la ricerca di base, puntando all’eccellenza, ovvero a una ricerca riconosciuta a livello internazionale per l’impatto che produce sulla nuova conoscenza e sui nuovi modelli in tutti i campi scientifici. Occorre infine costruire sull’esperienza di didattica a distanza maturata nello scorso anno sviluppandone le potenzialità con l’impiego di strumenti digitali che potranno essere utilizzati nella didattica in presenza”.

PRE VISIONI – “Le previsioni pubblicate la scorsa settimana dalla Commissione europea indicano che sebbene nel 2020 la recessione europea sia stata meno grave di quanto ci si aspettasse – e che quindi già fra poco più di un anno si dovrebbero recuperare i livelli di attività economica pre-pandemia – in Italia questo non accadrà prima della fine del 2022 – dice Draghi – in un contesto in cui, prima della pandemia, non avevamo ancora recuperato pienamente gli effetti delle crisi del 2008-09 e del 2011-13”.

NUOVA RICOSTRUZIONE – “Oggi noi abbiamo, come accadde ai governi dell’immediato Dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione” scandisce nelle comunicazioni in Aula.

“L’Italia si risollevò dal disastro della Seconda Guerra Mondiale con orgoglio e determinazione e mise le basi del miracolo economico grazie a investimenti e lavoro. Ma soprattutto – rimarca il premier – grazie alla convinzione che il futuro delle generazioni successive sarebbe stato migliore per tutti. Nella fiducia reciproca, nella fratellanza nazionale, nel perseguimento di un riscatto civico e morale. A quella Ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente lontane se non contrapposte. Sono certo che anche a questa Nuova Ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto. Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”.

“Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura” dice Draghi.

“È una domanda che ci dobbiamo porre – prosegue – quando non facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura. Una domanda alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti quando deludiamo i nostri giovani costringendoli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere. Una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il nostro debito pubblico senza aver speso e investito al meglio risorse che sono sempre scarse. Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti”.

“Quando usciremo, e usciremo, dalla pandemia, che mondo troveremo? Alcuni pensano che la tragedia nella quale abbiamo vissuto per più di 12 mesi sia stata simile ad una lunga interruzione di corrente. Prima o poi la luce ritorna, e tutto ricomincia come prima. La scienza, ma semplicemente il buon senso, suggeriscono che potrebbe non essere così” afferma il presidente del Consiglio.

AMBIENTE – “Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede – aggiunge il premier – un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”.

Draghi cita il Papa: “Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livello dei mari che potrebbe rendere ampie zone di alcune città litoranee non più abitabili. Lo spazio che alcune megalopoli hanno sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo. Come ha detto papa Francesco ‘Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore'” afferma il presidente del Consiglio.

Il premier spiega che “la risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create. Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”.

TURISMO – Poi il turismo. “Anche nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare. Ad esempio il modello di turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato”.

INFRASTRUTTURE – “In tema di infrastrutture – sottolinea – occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici per permettere alle amministrazioni di poter pianificare, progettare ed accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma nazionale di ripresa e resilienza”.

“Particolare attenzione – aggiunge il premier – va posta agli investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio, incoraggiando l’utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di Intelligenza artificiale e tecnologie digitali. Il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti”.

Oggi 827 decessi per Covid. La Sicilia passa in zona gialla. La Calabria ha il nuovo commissario Guido Longo

 

 

 

Liguria e Sicilia in zona gialla. Il ministero della Salute ha reso noto che il ministro Roberto Speranza “firmerà una nuova ordinanza con cui si dispone l’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e l’area gialla per le Regioni Liguria e Sicilia. L’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre”.

Oggi sono 28.352 i nuovi contagi da coronavirus in Italia . Da ieri sono stati registrati altri 827 morti che portano il totale a 53.677 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 222.803 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.782, con un calo di 64 unità.

CAMPANIA – Sono 2.924 i nuovi contagi da Coronavirus in Campania . Da ieri sono stati registrati altri 63 morti.

 

In Calabria  Guido Longo è il nuovo commissario alla sanità . Il Consiglio dei ministri ha nominato “il dottor Guido Longo quale Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria”.

Dovrà attuare quanto segue:  “l’incarico prioritario di attuare i Programmi operativi 2019-2021 di prosecuzione del Piano di rientro nonché di tutti gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica, ivi compresa l’attuazione del decreto legge 10 novembre 2020 n. 150″.

Nell’ambito della cornice normativa vigente, si affidano al Commissario ad acta” diversi interventi e tra questi “l’adozione di ogni necessaria iniziativa al fine di ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento, in particolare con riguardo all’adesione agli screening oncologici, all’assistenza territoriale ed alla qualità e sicurezza dell’assistenza ospedaliera” oltre che il “completamento ed attuazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete di emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti, in coerenza con il fabbisogno assistenziale” e la “definizione ed attuazione delle reti cliniche specialistiche“.

Tra gli interventi anche il “monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei Nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla programmazione sanitaria regionale”, la “definizione dei tetti di spesa e dei conseguenti contratti con gli erogatori privati accreditati per l’acquisto di prestazioni sanitarie in coerenza con il fabbisogno assistenziale, con l’attivazione, in caso di mancata stipula del contratto e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente”.

Prevista anche l’attuazione “dei nuovi compiti assegnati al Commissario ad acta dal decreto legge 10 novembre 2020, n. 150” e tra questi l’adozione del “Programma operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19 previsto dall’articolo 18 del decreto legge 17 marzo 2020″.