Zelensky: “Trump non riesce a comprendere il nostro dolore e Putin è un assassino di bambini”

 

 

Attacco a Kherson e Kharkiv. almeno 5 persone sono state uccise e altre 17 ferite  “Abbiamo molti danni, la Russia ha lanciato 48 droni e due missili”, ha dichiarato il sindaco di Kharkiv Ihor Terekhov, spiegando che nella notte sono stati colpiti tre edifici residenziali e sono morte 3 persone.

Palazzi ucraini in fiamme dopo bombe e droni (Afp)

Secondo il governatore regionale di Kherson, Oleksandr Prokudin, un attacco contro un grattacielo ha ucciso due persone.

Zelensky: “Putin assassino di bambini” e Trump non riesce a comprendere il nostro dolore”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non ha condiviso le dichiarazioni fatte di recente dal capo della Casa Bianca, Donald Trump, che ha paragonato gli eserciti di Mosca e Kiev a due “bambini che litigano al parco” e ha definito  il presidente russo, Vladimir Putin, un “assassino di bambini”.

. “Non siamo bambini con Putin al parco giochi – ha detto Zelensky -. Lui è un assassino venuto in questo parco per uccidere i bambini”. Zelensky ha aggiunto che Trump “non riesce a sentire e comprendere completamente il dolore” dei genitori ucraini che hanno perso i figli in guerra.

Mosca: “‘Kiev rinvia lo scambio prigionieri”

La Russia ha accusato l’Ucraina di aver rinviato uno scambio di prigionieri su larga scala e il rimpatrio delle salme dei soldati caduti, concordati . “La parte ucraina ha inaspettatamente rinviato a tempo indeterminato sia l’accettazione delle salme sia lo scambio dei prigionieri di guerra”, ha dichiarato sui social media il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky.

IL SILENZIO DI PUTIN E IL RISCHIO DELLE TESTATE NUCLEARI PUNTATE CONTRO L’EUROPA

putin scrive afp

 

 

Da Vladimir Putin ancora nessun commento al maxi attacco coordinato dei droni ucraini contro basi aeree strategiche in cui sono stati colpiti decine di aerei, fra cui bombardieri Tu-95 e Tu-22M e un aereo da ricognizione An-50. Altre personalità, dopo l’inviato della Casa Bianca per l’Ucraina Keith Kellogg, denunciano il pericolo di una risposta nucleare di Mosca, considerato il colpo all’equilibrio strategico inferto dall’attacco ucraino.

I   Tupolev  colpiti son o stati usati in modo massiccio durante la guerra contro l’Ucraina contro civili e infrastrutture, ma sono anche bombardieri iscritti nell’arsenale delle forze strategiche russe, parte della cosiddetta ‘triade’, e del sistema di deterrenza nucleare contro gli Stati Uniti. Solo nel settembre del 2022, esponenti dell’Amministrazione Biden avevano lasciato intendere il pericolo di un attacco di Mosca con una testata nucleare tattica.

Come da tradizione, Putin ha anche evitato di comparire troppo in pubblico da domenica. Gli unici eventi a cui ha partecipato fino a ieri sono stati gli incontri con il Ministro della Natura Aleksandr Kozlov e il difensore civico per l’infanzia Maria Lvova-Belova. Solo nel pomeriggio di ieri  , il Cremlino ha diffuso le immagini di un incontro tra Putin e i membri del governo, durante il quale sono state discusse una vasta gamma di questioni, a partire dall’Ucraina.

Putin non ha detto una parola sugli attacchi agli aeroporti strategici russi, ma  ha  parlato a lungo sull’esplosione dei ponti ferroviari, che ha causato la morte di civili.

Alle parole di Kellogg, si sono aggiunte quelle di Kirill Dmitriev, direttore del Fondo per gli investimenti diretti russo e inviato speciale del Cremlino per gli investimenti all’estero, nonché interlocutore privilegiato dell’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, e di altre personalità che si muovono nella nube Maga che circonda Donald Trump ha anticipato una risposta di Mosca ai raid ucraini di domenica. “Il Presidente Putin ha detto, e con molta forza, che la Russia dovrà rispondere al recente attacco contro le basi aeree”.

L‘attacco dei droni ucraini è, per Dmitriev, un attacco “contro gli asset nucleari della Russia”. “E’ urgente una comunicazione chiara – per rendersi conto della realtà e dei rischi in aumento prima che sia troppo tardi”, ha scritto Dmitriev.

Steve Bannon e Charlie Kirk, due figure ancora influenti del movimento Maga hanno condannato apertamente l’attacco con i droni, con il primo che ha paragonato, come hanno fatto blogger pro guerra russi nelle ore successive all’attacco, al raid giapponese contro  Pearl Harbor    del 1941. “La maggior parte delle persone non ci fa caso, ma siamo più vicini a una guerra nucleare di quanto non lo siamo mai stati dall’inizio della guerra nel 2022“…

Ma altri esponenti più moderati condividono la loro opinione. “Il livello di rischio è in forte aumento”. Quando attacchi una parte della triade dell’oppositore, rischi che il livello salga perché non sai quello che farà la controparte. E questo è quello che hanno fatto”, ha affermato ieri.

Non è negli interessi dell’America che l’Ucraina attacchi le forze nucleari strategiche russe il giorno prima di un altro round di negoziati“, ha affermato Dan Caldwell, influente consigliere per la politica estera, già braccio destro di Pete Hegseth al Pentagono prima di essere costretto a lasciare l’incarico nel quadro dello scandalo per i leak. “Il raid ha il potenziale di creare una spirale di escalation e apre il rischio di un confronto diretto fra la Russia e la Nato. Gli Stati Uniti non devono solo prendere le distanze da questo attacco ma porre fine a qualsiasi forma di supporto che possa direttamente o indirettamente aprire la strada ad attacchi contro le forze nuclari strategiche russe”, ha precisato.

L’EUROPA SOTTO SCACCO DAL DITTATORE SOVIETICO PUTIN

 

Putin Presidente Russia Ipa Ftg

 

 

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato la fine di ogni limitazione alla gittata delle armi occidentali fornite all’Ucraina. La reazione di Putin  è stata immediata, certamente esagerata la risposta. Eccola:

La Germania “sprofonderà ulteriormente nella fossa in cui si trova da tempo il regime di Kiev che sostiene”.

Per Merz, Mosca non è davvero interessata alla pace, nonostante i tentativi occidentali di non indispettire eccessivamente il Cremlino. Anzi, i fatti dimostrano che da quando gli Stati Uniti, con Trump alla Casa Bianca, si sono mostrati più accondiscendenti, la Russia ha aumentato l’intensità dei suoi attacchi in Ucraina, smentendo con i fatti le promesse di un’apertura al dialogo.

Putin ha lanciato infatti 367 droni e missili contro 30 città e villaggi ucraini, uccidendo almeno 12 persone, tra cui tre bambini. l dispiegamento di armi più esteso dell’intero conflitto. Il più esteso dispiegamento di armi dall’inizio del conflitto, a pochi giorni dalle trattative di Istanbul.

Definito “pazzo” il presidente russo e la decisione del cancelliere tedesco di adottare il pugno di ferro nei confronti della Russia. La risposta del Cremlino, ancora una volta, è stata quella di alzare i toni del conflitto e minacciare il coinvolgimento della Germania.

Non solo: Mosca ha approfittato dell’occasione per allontanare ulteriormente le prospettive di pace.

Le minacce di  Putin: “I Taurus bruceranno come fiammiferi”

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, non ha usato mezzi termini nel commentare la decisione tedesca. “Se la Germania fornirà all’Ucraina missili a lungo raggio Taurus, essi bruceranno come fiammiferi, come già avvenuto ai carri armati Leopard”

 

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito la decisione tedesca “piuttosto pericolosa”, aggiungendo che “queste potenziali decisioni, se mai venissero effettivamente prese, sono in assoluto contrasto con le nostre aspirazioni a raggiungere una soluzione politica”. Parole che suonano come un ultimatum diplomatico mascherato da preoccupazione per la pace.

La svolta di Merz: “Noi siamo minacciati e ci difenderemo”

 

Ieri, durante la conferenza stampa a Helsinki, Merz ha chiarito la sua posizione verso Mosca: “Noi siamo minacciati e ci difendiamo. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che noi ci difenderemo“. Una fermezza che segna una netta discontinuità rispetto al predecessore Olaf Scholz, che aveva sempre rifiutato di inviare i missili Taurus per timore di trascinare la Germania in guerra.

Merz ha spiegato che Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno concordato l’abolizione dei limiti all’uso di armi occidentali da parte di Kiev, consentendole di impiegare armi a lunga gittata per colpire il territorio russo. “Non ci sono più restrizioni alla gamma di armi fornite all’Ucraina: né dai francesi, né dagli inglesi, né da noi, né dagli americani”, ha precisato il cancelliere.

La decisione rappresenta un cambio di paradigma per Berlino, che finora aveva limitato le armi fornite a Kiev a una gittata inferiore ai 70 chilometri. Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha inoltre annunciato che d’ora in poi le autorità tedesche non informeranno più il pubblico sulle forniture di armi all’Ucraina, al fine di nascondere le proprie mosse a Mosca.

Mentre l’Occidente alza il tiro militare, Putin sembra sempre più determinato a procrastinare qualsiasi negoziato serio. Il portavoce del Cremlino ha dichiarato che il processo di pace in Ucraina è “complesso e, naturalmente, c’è bisogno di tempo”. Una formula diplomatica che nasconde una realtà ben diversa: secondo fonti vicine al Cremlino, “l’entusiasmo per il negoziato è vicino allo zero“. Alla faccia dell’amicizia con Trump, già perdonato dall’amministrazione del Cremlino per aver definito pazzo Vladimir Putin: “Il presidente Usa ha avuto una reazione emotiva”, ha dichiarato Peskov.

Intanto, l’ex consigliere di Putin, Sergey Markov, ha rivelato che si parlerà di pace solo a partire dal prossimo autunno, dopo un’offensiva alla quale Putin non vuole rinunciare. I sondaggi interni mostrano che il sostegno popolare all’operazione militare speciale ha raggiunto livelli record, con persino i precedenti critici che ora appoggiano la guerra. Questo consenso interno rafforza la posizione del cosiddetto “partito della guerra” che spinge Putin a conquistare almeno le città di Kharkiv e Sumy prima di qualsiasi negoziato.

 

LA TELEFONATA DI PUTIN SOLLEVA TROPPE PERPLESSITA’ E “I PEGGIORI TIMORI DEI LEADER EUROPEI”

 

Donald Trump e Vladimir Putin nel 2018 a Helsinki - Afp

 

 

La  telefonata ha confermato i “peggiori timori degli europei”, che il presidente degli Stati Uniti, “sedotto dalle lusinghe di Putin, fosse pronto a virare su Mosca e a svendere Kiev”. .

Tra gli esperti  analisti di guerra  e pace c’è chi parla di mossa comprensibile da parte di Trump. “L’approccio delle due parti è stato di far arrabbiare Trump contro l’altra ed è stato distruttivo”, , aggiunge, se “riuscirà a costringere le due parti a parlarsi e a tirarsi fuori, potrebbe essere necessario perché le cose si muovano”.

Altri  Andrew Weiss, vice presidente al Carnegie Endowment for International Peace,osservano come Trump oggi sembri più interessato al riavvicinamento con Mosca. “Sembra considerare la normalizzazione delle relazioni tra Russia e Stati Uniti Il resto è subordinato a questo”.

Sscondo Rob Lee del Foreing Policy Research, la Russia “può sostenere la battaglia” e “la leadership probabilmente crede di poter ancora migliorare le posizioni”. L’estate è alle porte. “La Russia non ha ancora raggiunto il suo obiettivo minimo di occupare interamente le regioni di Donetsk e Luhansk – conclude – quindi in estate potrebbe cercare di conquistare tutto il territorio possibile prima di negoziati seri“.

Nelle capitali europee, conclude il Ft, i leader temono che Trump possa arrivare a un accordo con Putin che accetti le sue richieste e svenda gli interessi dell’Ucraina nella fretta di porre fine ai combattimenti.

Mentre Putin non dà risposta sulla sua presenza ai negoziati (forse per il “mandato di cattura internazionale”) alcuni Stati deliberano nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

 

 

Bandiere Ue

 

 

Non si sa ancora se Vladimir Putin   sarà presente o meno ai colloqui di domani in Turchia con Volodymyr Zelensky, arriva oggi dall’Ue il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina.

Due Stati membri a Bruxelles, devono ancora passare attraverso i rispettivi Parlamenti nazionali, ma questi passaggi non vengono considerati ostacoli. Il diciassettesimo pacchetto, approvato dal comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper), comprende una stretta sulla cosiddetta ‘flotta ombra’ russa (vengono colpite quasi 200 navi, comprese le petroliere), usata da Mosca per aggirare il tetto al prezzo del petrolio che l’Occidente ha cercato di imporre.

Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell’evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell’industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. E’ delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.

Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l’esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.

Putin attacca: ” I Paesi volenterosi sono deficienti ed idioti”

I Paesi occidentali hanno dimostrato attraverso le sanzioni di essere pronti a danneggiare le proprie economie pur di fare dispetto alla Russia, quindi Mosca deve prepararsi ad altre decisioni di questo tipo, ha attaccato ieri il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con i membri dell’Associazione degli imprenditori russi.

Putin defiknisce idioti e deficienyi i Paesi volenterosi ” che deliberano le sanzioni contro la Russi e poi chiedono il cessate il fuoco

Una tregua troppo fragile, quella raggiunta telefonicamente tra Trump e Putin che mira ad annullare il valore della libertà in Ucraina- C’è il problema del “controllo effettivo” dei territori

 

 

Trump e Putin   RIPRODUZIONE RISERVATA © ANSA/AFP

 

 

Niente più  aiuti militari e  intelligence da parte dell’Occidente all’Ucraina come requisito ‘chiave’ per la Russia nel corso del colloquio tra Putin e Tramp per porre fine alla guerra. Un colloquio durato circa due ore e definito “produttivo” dal leader Usa, e stop agli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine per un mese. Un primo passo verso la pace, secondo la Casa Bianca.  Un pò debole  come tregua da parte di Putin  …che, forse mira ancora a conquistare  territori di Kiev….

 Zelensky : non c’è la volontà di Putin a porre fine a questa guerra

Il cessate il fuoco parziale accordato dalla Russia, con lo stop degli attacchi alle strutture energetiche per un mese, non dimostrano la volontà di Putin a porre fine a questa guerra. E’ il pensiero del  al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che spera di avere a breve un contatto diretto con Trump. Le condizioni illustrate da Putin “puntano a indebolire l’Ucraina” e “non a mettere fine alla guerra. La Russia non è pronta a porre fine a questa guerra e lo vediamo. Non sono pronti nemmeno per il primo passo, che è un cessate il fuoco”, ha affermato Zelensky , commentando pure che “il gioco di Putin è indebolire l’Ucraina”.

“Dopo aver ricevuto i dettagli dal presidente degli Stati Uniti, da parte americana, daremo la nostra risposta”, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che gli Stati Uniti dovrebbero essere “garanti” del cessate il fuoco parziale: “La nostra parte manterrà questa posizione” finché la Russia la rispetterà.

In questo contesto, passano in secondo piano i primi traguardi raggiunti nella telefonata. Mosca e Kiev per ora procederanno allo scambio di 175 prigionieri di guerra ciascuno, secondo l’intesa raggiunta nel colloquio. L’ok allo scambio di prigionieri è “un gesto di buona volontà” da parte di Mosca, ha sottolineato il Cremlino. Oltre ai 175 prigionieri di guerra, la Russia trasferirà in Ucraina anche 23 militari di Kiev rimasti “gravemente feriti”.

La condizione ‘chiave’ di Mosca

E’ stato sottolineato che la condizione chiave per impedire un’escalation del conflitto e lavorare verso la risoluzione con mezzi politici e diplomatici deve essere la completa cessazione dell’assistenza militare e la fornitura di intelligence a Kiev”, recita la nota del Cremlino dopo la telefonata tra Putin e Trump.

Mosca ha poi dato la sua disponibilità ad un cessate il fuoco di 30 giorni sulle infrastrutture, in particolare energetiche, dell’Ucraina, ma ha ribadito i suoi dubbi sul più ampio cessate il fuoco di 30 giorni, senza condizioni, che Stati Uniti e Ucraina avevano concordato e proposto alla Russia.

Nella nota del Cremlino si legge quindi che da parte dei russi sono “stati evidenziati un numero di punti significativi” che richiedono ulteriori considerazioni, compreso quello “del controllo effettivo” su qualsiasi cessate il fuoco sulla linea del conflitto. Inoltre la Russia richiede lo stop della mobilitazione degli ucraini e il riarmo delle sue forze, insieme alla ribadita richiesta, già avanzata nei giorni scorsi da Putin, di “eliminare le radici che hanno provocato la crisi”.

Il leader russo, come riferisce il Cremlino, ha detto al presidente americano di essere in ogni caso “disposto a collaborare con lui per la pace”. Mosca ha spiegato che verranno creati “gruppi esperti americani e russi che lavoreranno per raggiungere un accordo di pace”.

Trump: “Il processo di pace è in pieno svolgimento e, sono certo, ci sarà ” il  cessate il fuoco completo”

Grande ottimismo, intanto, da parte di Trump, che ha parlato di un colloquio telefonico “molto buono e produttivo” su Truth. “Abbiamo concordato un immediato cessate il fuoco su tutta la rete energetica e sulle infrastrutture – ha scritto il tycoon -, con l’intesa che lavoreremo rapidamente per avere un cessate il fuoco completo e, in conclusione, la fine di questa orribile guerra tra Russia e Ucraina. Questa guerra – ha aggiunto – non sarebbe mai iniziata se fossi stato il presidente! Sono stati discussi molti elementi di un accordo di pace, incluso il fatto che migliaia di soldati vengono uccisi. Sia il presidente Putin che il presidente Zelensky vorrebbero vedere la guerra finire. Il processo è ora in pieno svolgimento con efficacia e, si spera, per il bene dell’umanità, porteremo a termine il lavoro”...

Il presidente Trump e il presidente Putin hanno parlato della necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina. Entrambi i leader – si legge quindi nella nota della Casa Bianca dopo il colloquio tra i leader – hanno concordato che questo conflitto deve concludersi con una pace duratura. Hanno anche sottolineato la necessità di migliorare le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia. Il sangue e le risorse che sia l’Ucraina che la Russia hanno versato in questa guerra andrebbero destinati alle esigenze dei rispettivi popoli”.

“Questo conflitto non avrebbe mai dovuto iniziare e avrebbe dovuto concludersi molto tempo fa con sinceri e positivi sforzi per la pace. I leader hanno concordato che l’iter verso la pace inizierà con un cessate il fuoco per le strutture energetiche e per le infrastrutture, nonché con negoziati tecnici sull’attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuoco completo e una pace permanente“, prosegue la nota.

Il colloquio è servito anche per concordare l’avvio di negoziati “immediatamente in Medio Oriente. I leader hanno parlato ampiamente del Medio Oriente come regione di potenziale cooperazione per prevenire futuri conflitti. Hanno inoltre discusso della necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche e si impegneranno con altri per garantire la più ampia applicazione possibile”.

Infine, “i due leader hanno condiviso l’opinione che l’Iran non dovrebbe mai essere in condizione di distruggere Israele. I due leader hanno concordato che in futuro un miglior rapporto bilaterale tra Stati Uniti e Russia produca enormi vantaggi. Questo comprende rilevanti accordi economici e la stabilità geopolitica quando la pace sarà raggiunta”.

 

Forse vicina la pace tra l’Ucraina e la Russia: una telefonata probabilmente in settimana tra Trump e Putin

 

 

La prossima settimana forse ci sarà qualcosa di concreto e definitivo tra tra Donald Trump e Vladimir Putin  per porre fine alla guerra triennale in Ucraina .

L’annuncio arriva dall’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff che informa:“Mi aspetto che ci sarà una telefonata con entrambi i presidenti questa settimana. Stiamo anche continuando a impegnarci per avere conversazioni con gli ucraini”.

Witkoff ha spiegato come, nonostante la situazione sul campo sia molto complicata, “stiamo colmando il divario tra le due parti. Il presidente parla di un lasso di tempo di settimane e non sono in disaccordo con lui. Spero davvero che vedremo qualche vero progresso”, ha spiegato. Witkoff ha inoltre definito “positivo” il suo incontro a Mosca con il presidente russo Valdimir Putin, incentrato sulle possibili soluzioni alla crisi ucraina.

L’Ucraina assediata da Putin ma risponde con droni nei pressi di Mosca- Putin tra le precondizioni di pace ha chiesto l’allontanamento di Zelenski

 

L’Ucraina risponde come può al gigante sovietico ed attacca con droni  nella regione di Mosca in Russia nel giorno dei colloqui a Gedda tra Usa e Kiev.

 

Trump: Zelensky è un dittatore senza elezioni. Kiev: «Nessuno ci può  costringere alla resa». Macron a Washington - Il Sole 24 ORE

I tre protagonisti del destino del mondo intero: Trump, Macron (che detiene più di ogni altra Nazione europea le “atomiche”) e Zelenski l’eroe ucraino simbolo della libertà dei popoli

 

 

 Cremlino: “Kiev prende di mira obiettivi civili”

Il Ministero della difesa russo : “La Russia ha abbattuto 337 droni ucraini in diverse regioni durante la notte, di cui 91 nei pressi di Mosca

 Secondo la dichiarazione, 126 droni sono stati abbattuti nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina.

Tre le vittime dell’attacco. A confermare il decesso di una terza persona sono le autorità del distretto di Domodedovo. Il precedente bilancio ufficiale parlava di due morti e 18 feriti.

Accuse a Kiev: “E’ importante notare che il regime di Kiev colpisce le infrastrutture sociali, edifici residenziali”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Chiusi due aeroporti

Due aeroporti di Mosca sono stati chiusi. “Per garantire la sicurezza dei voli degli aerei civili, sono state imposte restrizioni temporanee all’operatività dell’aeroporto di Zhukovsky alle 04:24 ora di Mosca (0124 GMT). Anche all’aeroporto Domodedovo di Mosca sono state imposte restrizioni temporanee all’arrivo e alla partenza degli aerei alle 04:40 ora di Mosca (0140 GMT)”, ha dichiarato l’agenzia.

Restrizioni di questo tipo vengono spesso applicate agli aeroporti russi in seguito ad attacchi di droni provenienti dall’Ucraina. L’attivazione dei sistemi di difesa aerea russi comporta spesso l’interruzione temporanea dei decolli e degli atterraggi.

Russia: “Ripreso il controllo di 12 località nel Kursk”

La Russia afferma di aver ripreso il controllo di 12 località nella regione del Kursk, al confine con l’Ucraina, teatro dell’offensiva dello scorso agosto lanciata dalle forze di Kiev. “Nel corso delle operazioni, le unità del gruppo Nord hanno liberato 12 insediamenti”, ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, come riportano i media russi.

Secondo il ministero, le forze russe hanno “liberato più di cento chilometri quadrati di territorio nella regione del Kursk”. Stando alle notizie diffuse da Mosca, hanno ripreso il controllo degli “insediamenti” di Agronom, Bogdanovka, Bondarevka, Dmitryukov, Zazulevka, Ivashkovsky, Kolmakov, Kubatkin, Martynovka, Mikhailovka, Pravda e Yuzhny.

 Ucraina e Usa, intese in Arabia Saudita

Intanto sono i iniziati i colloqui fra funzionari ucraini e statunitensi a Gedda, in Arabia Saudita, dove l’Ucraina dovrebbe presentare agli Stati Uniti un piano per un cessate il fuoco parziale con la Russia.

L’Ucraina pronta a negoziare per la fine della guerra. “Siamo pronti a fare di tutto per arrivare alla pace”, ha detto Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, parlando con i giornalisti poco prima dell’avvio dei colloqui in Arabia Saudita con la delegazione degli Stati Uniti. “Difendendo gli interessi dell’Ucraina e con una visione chiara per la fine della guerra, lavoreremo con efficacia con i nostri partner americani”, aveva scritto Yermak sui social poco prima dell’avvio dei colloqui.

Media: Witkoff in settimana a Mosca per incontrare Putin

L’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha in programma di recarsi a Mosca in settimana per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. L’incontro con Putin avverrebbe alcuni giorni dopo il meeting tra funzionari statunitensi e ucraini in Arabia Saudita.

L’inviato di Trump si è recato a Mosca a metà febbraio come parte di un accordo per liberare il cittadino statunitense Marc Fogel, che era detenuto in una prigione russa. Witkoff ha incontrato Putin per tre ore durante quel viaggio.

Terre rare all’America di Trump ed antipatia reciproca tra i due leader Stati Uniti ed Ucraina

Ucraina e Stati Uniti con i loro leader riprendono dunque il dialogo dopo la lite di 10 giorni fa alla Casa Bianca, dove Donald Trump e Volodymyr Zelensky sono stati protagonisti di un clamoroso scontro e d inutile “prova di potere” di Trump.    Quest’ultimo non piace a Zelenski ,sa che non c’è da fidarsi molto anche perchè il presidente americano ha rivelato che tra le precondizioni della pace duratura vi sarebbe il punto richiesto dai russi ma che piace tanto a Trump “dell’allontamento di Zelenski dall’Ucraina e/o dal comando.. . Kiev, con la firma, darebbe agli Usa l’accesso alle proprie risorse minerarie.  Trump sostiene che si tratta invece di una sorta di risarcimento per l’America..

Possibile incontro Trump-Putin entro fine febbraio Intanto la Russia attacca ancora con i raid aerei e droni

 

Donald Trump e Vladimir Putin  - (Afp)

 

 

 

Mentre proseguono i raid della Russia, sembra diventare realtà l’incontro Trump-Putin entro febbraio prossimo. Un nuovo vertice è stato organizzato per oggi a Parigi sull’Ucraina e sulla sicurezza con la partecipazione di altri leader europei e non.

LA  RUSSIA PROSEGUE NEI SUOI ATTACCHI AEREI

Un “massiccio” attacco russo alla città portuale di Odessa, nel sud-ovest dell’Ucraina, ha lasciato una vasta area residenziale senza riscaldamento né elettricità. Lo ha riferito il sindaco Gennadiy Trukhanov su Telegram. “A seguito di un massiccio attacco nemico su un’area densamente popolata della città, in gran parte dei quartieri residenziali mancano elettricità, acqua e riscaldamento”, ha affermato, aggiungendo che 14 scuole e oltre 500 abitazioni sono senza elettricità e che almeno una persona era stata ricoverata in ospedale.

Cremlino: “Possibile incontro Trump-Putin entro fine febbraio”

L’incontro tra i presidenti russo e statunitense, Vladimir Putin e Donald Trump, potrebbe svolgersi prima della fine di febbraio, ma è possibile anche si tenga più avanti ha sottolineato durante un punto stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, . Nelle scorse ore Trump ha indicato come “probabile” un incontro con Putin prima della fine del mese.

I colloqui tra Russia e Stati Uniti che si sono svolti a Riad hanno rappresentato un passo “molto importante” verso una futura soluzione della crisi in Ucraina, ha dichiarato ancora Peskov aggiungendo: “È stato compiuto un passo molto, molto importante verso la creazione delle condizioni per un accordo di pace favorevole”. Russia e Stati Uniti hanno dimostrato “la necessaria volontà politica”.

Lunedì Macron ha dichiarato di essere pronto a parlare con Putin al momento opportuno. “No”, ha risposto Peskov quando gli è stato chiesto se Parigi avesse già contattato il Cremlino in merito a questo colloquio.

Putin nominerà il capo negoziatore di Mosca per l’Ucraina sulla base di chi verrà indicato dagli Stati Uniti, ha poi sottolineato. “Innanzitutto, la parte americana ci informerà si chi sarà il suo principale negoziatore per gli affari ucraini. A seconda di chi sarà, il nostro presidente prenderà una decisione sul nostro rappresentante, che sarà la sua controparte”, ha detto Peskov.

Nuovo vertice a Parigi

Dopo il vertice di lunedì, a cui ha preso parte anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi a Parigi va in scena il bis: un’altra riunione sull’Ucraina e sulla sicurezza con la partecipazione di altri leader europei e non.   Motivazione: la  Russia rappresenta ”una minaccia esistenziale per l’Europa”.

Zelenski pronto per la fine della guerra ma “con garanzie che Putin non possa riaccenderla”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

 

Zelensky pubblicamente ha affermato di “essere pronto  a qualsiasi forma di dialogo” con Vladimir Putin per la fine della guerra se avesse “la consapevolezza che l’America e l’Europa non ci abbandoneranno”. “Il piano di Donald Trump per una rapida soluzione in Ucraina non deve solo fermare la guerra, ma anche garantire che non possa più esserci alcuna aggressione russa”…

Il leader ucraino, le cui parole arrivano dopo aver saputo della telefonata di Donald Trump conm il leader russo Vladimir Putin , ha spiegato che Kiev non vuole ripetere l’esperienza degli accordi di pace e dei colloqui che non hanno prodotto risultati negli anni precedenti l’invasione su vasta scala di Mosca del febbraio 2022. “A tal fine – ha affermato – è necessario fornire garanzie di supporto e sicurezza“.

Un conflitto congelato porterà a  aggressioni senza fine. Chi vincerà i premi e passerà alla storia come vincitore? Nessuno. Sarà una sconfitta assoluta per tutti, sia per noi, come è importante, sia per Trump”, ha detto Zelensky, sottolineando che “se avessi la certezza che l’America e l’Europa non ci abbandoneranno, ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a qualsiasi formato di dialogo”. L’obiettivo, ha puntualizzato Zelensky, non è semplicemente porre fine alla guerra, ma impedire a Putin di riaccenderla.