Le forze militari russe si ritirano da Kherson

 

 

La guerra tra Russia e Ucraina spiegata ai ragazzi ...

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Un comunicato del  ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze militari dalla riva occidentale del Dnepr dopo aver dato il via libera alla proposta del comandante delle forze russe in Ucraina, Sergei Surovikin, di organizzare la difesa lungo la riva orientale del fiume.

“La decisione di ripiegare sulla riva orientale del Dnepr non è facile ma allo stesso tempo salveremo la vita di nostri militari”, ha spiegato Surovikin dopo aver comunicato pure  che la città di Kherson, che sarà probabilmente abbandonata dai russi, e gli insediamenti adiacenti non possono essere riforniti.

Il generale russo comunica inoltre che “Kherson non può essere rifornita completamente e che la  Russia ha fatto tutto il possibile per garantire l’evacuazione degli abitanti di Kherson”

Nella regione di Kherson l’esercito russo ha fatto saltare in aria diversi ponti per rallentare la controffensiva delle forze armate ucraine. Lo ha reso noto il vice del consiglio regionale di Kherson Serhii Khlan, confermando le informazioni precedenti sull’esplosione dei ponti Daryiv e Tyagin. Ma non è  tutto…L’esercito russo aveva inoltre respinto un attacco portato dalle truppe ucraine nell’area di Mykolaiv-Kryvyi Rih che aveva l’obiettivo di penetrare nelle retrovie russe nella regione di Kherson, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa russo in una nota.

L’interesse della guerra si sposta sul Ponte Crimea. –  “Gli sforzi russi per riparare il ponte sulla Crimea continuano, ma è improbabile che sarà pienamente operativo almeno fino a settembre 2023”  “I danni al ponte, il recente attacco alla flotta del Mar Nero a Sebastopoli e il probabile ritiro da Kherson – afferma pure  l’intelligence britannica – complicano la capacità del governo russo di parlare di successo militare”.

“LA REGIONE SICILIANA HA RITIRATO INSPIEGABILMENTE IL RENDICONTO DEL 2019” “FATTO GRAVISSIMO” DENUNCIA IL M5S

 

Luigi Sunseri, (nella foto sopra) componente della Commissione Bilancio all’Ars a proposito del ritiro in autotutela del rendiconto 2019 della Regione Siciliana spiega che è avvenuto un fatto molto grave alla Regione siciliana. “Il ritiro del rendiconto 2019 della Regione è un fatto gravissimo che non ha precedenti nella storia finanziaria della Regione Siciliana. Alla luce di questo ennesimo strafalcione, inizio a nutrire seri dubbi che questo Governo sarà capace di rispettare gli accordi presi con Roma e godere dei benefici concessi.  A questo punto il rinvio della parifica non è più probabile, come denunciavo in aula la settimana scorsa, ma è scientificamente certo. La ripresentazione del rendiconto comporta il riavvio dell’intera procedura da parte della Sezione di controllo della Corte dei Conti, per la cui definizione saranno necessari almeno un paio di mesi”.

Era il 1 Dicembre dello scorso anno – spiega Sunseri – quando la Sezione di Controllo della Corte dei Conti dichiarava l’irregolarità di ben 319 milioni di euro di residui attivi a causa del superamento della soglia del 2% costituita dall’errore massimo tollerabile. Appena pochi mesi addietro Musumeci decise di premiare i dirigenti responsabili dei dipartimenti con ben 7 milioni e mezzo di euro.  Ad aggravare la storia, già tormentata, di questa sessione di bilancio si aggiunge la concreta impossibilità, contrariamente a quanto dichiarato dal Presidente Miccichè, di approvare la finanziaria in mancanza della parifica della Corte dei Conti del rendiconto precedente. Questo significa che non  si potrà liberare l’avanzo necessario anche per la spesa per investimenti”.

A saltare, o quantomeno a subire un ritardo – conclude il deputato M5S- –  sarà anche il neo accordo Stato Regione ed in particolare il punto in cui questa avrebbe dovuto, tramite adeguati interventi legislativi ed amministrativi, ridurre la spesa corrente ai fini del ripiano del disavanzo. Nulla di nuovo sotto il sole. Dal 2016 ogni anno la Regione sottoscrive un accordo con il Governo per superare lo stato di grave sofferenza finanziaria del bilancio regionale e puntualmente ogni anno questa Regione non rispetta gli impegni assunti. Abbiamo a questo punto anche compreso perchè Musumeci continua a prendersela con i suoi dipendenti, è evidente che non è in grado di controllare i processi amministrativi guidandoli e al posto di prendersela con se stesso colpisce i suoi sottoposti. L’ennesima brutta pagina che peserà sulle tasche dei siciliani”

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Turchia: “lotta al terrorismo” nel nord della Siria

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Un comunicato del  ministero della Difesa di Ankara rassicura lì’Europa e il mondo.”.La Turchia non considera necessaria al momento una nuova operazione nella Siria settentrionale al di fuori della zona attualmente operativa.
La Turchia non consentirà mai la formazione di una fascia terroristica a sud dei propri confini e la nostra lotta al terrorismo proseguirà con determinazione“, si sostiene inoltre con riferimento all’operazione condotta nel nord della Siria. Nell’ambito di un accordo raggiunto ieri tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente russo Vladimir Putin a Sochi, già a partire da oggi inizierà un lavoro congiunto.

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Il presidente turco Erdogan, dopo il colloquio a Sochi con Vladimir Putin ha annunciato che : “A partire da domani (oggi, ndr) alle 12 un prolungamento di 150 ore è dato ai terroristi dell’Ypg per lasciare con le loro armi la zona di 30 chilometri” dal confine con la Turchia…

 

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Mosca ha violato l’accordo sul disarmo, gli Stati Uniti – sostenuti dagli alleati- si ritirano dal trattato

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La Russia ha messo a rischio gli interessi di sicurezza degli Stati Uniti, non possiamo più essere limitati da un trattato che la Russia viola in maniera spudorata”.  Secondo Washington, Mosca ha violato l’accordo in oltre 30 occasioni. Se la Russia non torna a rispettare i termini entro 6 mesi “il trattato verrà terminato”.

“Gli Stati Uniti – sperano di riportare le relazioni con la Russia su un binario migliore, ma spetta alla Russia – informa la diplomazia americana -cambiare rotta rispetto ad un modello di attività destabilizzante non solo su questo tema ma anche su molti altri”.

Recentemente l’amministrazione Trump aveva detto che avrebbe abbandonato il trattato bilaterale se la Russia non avesse iniziato a rispettarlo, fissando così una sorta di ultimatum che scade domani, 2 febbraio. L’annuncio avvierà comunque un nuovo periodo, di 180 giorni, per renderlo definitivo a meno che la Russia non ritorni a rispettare l’accordo firmato nel 1987.

Gli Stati Uniti accusano la Russia di violare il trattato con i missili balistici tattici 9M729 perché la loro gittata supera i limiti posti dall’Inf e chiedono a Mosca di distruggerli.

Vi è preoccupazione  nel mondo circa la possibilità dell’avvio di una nuova corsa al riarmo con Mosca. Gli alleati degli Usa nella Nato, intanto, hanno comunicato, tramite il Consiglio del Nord Atlantico, di “sostenere pienamente” la decisione dell’Amministrazione americana di “sospendere i propri obblighi ai sensi del trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces), in risposta alle violazioni materiali” dello stesso da parte della Russia.

 

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