Roberto Padovan, musicista, racconta il viaggio dell’esistenza

 

COMMENTI SONORI ALTERNATIVI. Il Viaggio Esistenziale di ROBERTO PADOVAN in  sette brani strumentali | Mincio&Dintorni

di Lucilla Corioni

“Commenti sonori alternativi” è un progetto strumentale con la funzione di un vero e proprio accompagnamento musicale alla quotidianità.
La scelta di sette capitoli, come fosse un romanzo “suonato”, ha fatto sì che Roberto Padovan (compositore di musiche, arrangiatore e produttore discografico) potesse raccontare il viaggio dell’esistenza attraverso alcune, quindi in questo caso sette, bellezze del sentire.
Il respiro, l’osservazione, il movimento, l’abilità visionaria, l’incontro, il timore vinto, la capacità di elaborazione della memoria.
Padovan quindi si mette e ci mette in viaggio, portando con sé solo il ricordo gentile di una vita intensa – non priva di sofferenza – che gli fa incontrare personaggi reali e altri fantastici, dai quali si lascia coinvolgere e istruire a nuove scoperte.
In Aria incontra un camminatore instancabile che esplora i vicoli deserti di una grande città immaginando di prendere il volo, sospeso tra decollo imminente e desiderio di restare.
Nel brano successivo, Landscape, si ritrova lontano dalla Capitale smarrito tra paesaggi lirici e anti-metropolitani, osservando con sorpresa ogni genere di magnificenza che aveva dimenticato, mentre viene catturato da un mantello naturale composto da composizioni floreali e rocce morbide, quasi vive, che a loro volta sembrano guardarlo.
Ecco quindi d’incanto (nel brano Balkan) spuntare una banda di zingari, immigrati dall’antica India probabilmente nel V° Secolo, che vivono in una specie di Paese dei Campi, mescolati a gruppi di nomadi giunti dall’Europa e dalle Americhe. Coinvolto in una Rumelaj (una meravigliosa danza tradizionale rom), stremato, si addormenta tra le braccia di una donna anziana per risvegliarsi, tra le note celtiche di un canto echeggiante (Irish Mood) sulle Scogliere di Moher (“le scogliere della rovina”), impressionanti e suggestive faraglioni a picco sul mare situati vicino al villaggio di Doolin sulla costa occidentale del Clare.
Un tuffo nel vuoto lo fa naufragare dentro una commedia di Goldoni, tra gli intrighi e gli espedienti del miglior amico di Arlecchino, ovvero Brighella, al quale chiede un modo per ritornare sui suoi passi…
La notte è alle porte e le ombre (Shadows) inquietanti della prima sera preludono al crepuscolo delle incertezze, dove un delicato dubbio pare sussurrare alla morte, alle tenebre interiori e alla sua memoria combattuta e affaticata.
Infine, il risveglio con Crepuscolare (il commento conclusivo)
Il viaggio è stato solo un sogno dove – come in una poesia crepuscolare di Guido Gozzano – la metafora del vespro indica lo spegnimento di quei poeti che, agli albori del Ventesimo Secolo, non avevano emozioni particolari da cantare, se non una vaga malinconia del ricordo.
La vicenda della vita, dalla nascita alla scoperta del declino sino alla morte, è così compiuta, come una colonna sonora.
Ma l’artista Padovan parrebbe ironicamente suggerire che, come ogni film muto, anche la vita silente può avere il suo commento sonoro alternativo.
L’album è prodotto da Long Digital Playing Srls (www.longdigitalplaying.com) e distribuito da Believe Digital.
Note d’autore
Pianista, arrangiatore e compositore. Ha studiato presso: Accademia di Musica Moderna di Milano, Scuola civica di Musica di TorinoConservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Ha lavorato con RCA BMG Ariola, Wea, CGD, High Tide, Evolution Music.
Ha collaborato come session man ed arrangiatore con: Dino, Wilma Goich, Ronnie Jones, Gino Santercole, La Strana Società, Valerio Liboni, Ryan Paris, Tony Hadley (Spandau Ballet), Luisa Corna, Luca Bonaffini, Luigi Venegoni, Paolo Handel e Davide Marchi.
Realizza musiche originali per programmi RAI.

roberto padovan Archivi - LC COMUNICAZIONE

Nel 2019 esce con due album:
“High’n’Low”, con il Gruppo TNT (Parodi, Narbona, Padovan) un jazz inconsueto che ama stupire. Hammond, chitarra e batteria che fa rivivere alcuni standard che hanno fatto la storia.
“Reiki Piano Meditation”, dedicato a Isabel Damiani, dove Padovan accompagna la disciplina orientale del reiki in 7 tracce.

Autunno caldo con nuove proposte discografiche

Anteprima immagine

di  LUCILLA  CORIONI

 

Autunno caldo con le nuove proposte discografiche di LONG DIGITAL PLAYING SRLS (la casa editrice musicale milanese fondata lo scorso anno da Luca Bonaffini & friends).
Il 30 settembre apre Roberto Padovan con un suo album di musica new age per solo pianoforte. Si tratta di REIKI PIANO MEDITATION (un progetto pensato più di dieci anni fa e uscito come Artisma, pseudonimo usato qualche anno fa dal musicista torinese). L’album, che esce in formato digitale, contiene 10 tracce, in realtà 11, che – tra cosmo ed energia personale – accompagnano il viaggio quotidiano e spirituale degli appassionati di reiki.

Il 4 ottobre, non a caso per la ricorrenza della nascita di San Francesco D’Assisi, ecco il progetto di un artista già ben noto all’interno del catalogo di LDP, ovvero Renato Bottura (il medico scrittore, cantautore e filantropo) che, autoprodotto nel 2014, ha trovato “famiglia discografica”. Si tratta del suo album d’esordio, intitolato CAREZZA, con brani storici come Papa Francesco e Alzheimer che, finalmente, arriva su tutte le piattaforme digitali distribuenti musica.

Il 5 ottobre è la volta di TRE ANNI DOPO del duo A-TRE, un tributo emozionante a Francesco Guccini spalmato in 14 tracce, che uscirà sia su CD sia in formato digitale, regalando alla canzone d’autore tradizionale un omaggio straordinario.

Sono in fase di pianificazione le opere prime del dreamwriter Davide Marchi, del cantautorapper Frankie B. e il nuovo album della fantastica Francesca De Mori che, a scanso di demoni e di corto circuiti, potrebbero vedere la luce entro il 2019.

LUCA BONAFFINI, REGISTA IN SCENA E CANTAUTORE: EVENTO A MANTOVA

Sabato 6 luglio alle 21.15, presso il Cortile di Palazzo d’Arco a Mantova, si terrà il debutto del nuovo spettacolo musicale di Luca Bonaffini – cantautore e scrittore – che, giunto alla terza opera letteraria (2017) e al tredicesimo album (2018), torna alla regia teatrale.

 

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                                               LUCA BONAFFINI: “LA STORIA E’ LA COLONNA SOCIALE DELLE ARTI..”

 

di Lucilla Corioni

 

“L’ITALIA AL TEMPO DEL VINILE” – questo il titolo esplicativo dello show concept dell’autore mantovano – è un concerto vero e proprio (affidato alle generose corde vocali di Francesca De Mori, milanese, e al pianoforte di Roberto Padovan, torinese) che riscopre Bonaffini nel ruolo che egli stesso ha confessato da sempre, pare piacergli di più: quello di “regista in scena” e “narra-attore con chitarra alla mano”.

La nascita del vinile, dei 33 giri e dei 45, l’esplosione del fenomeno “disco” nell’industria italiana e mondiale nel secondo dopoguerra e soprattutto una cascata di canzoni che, definite “leggere” oppure popolari e d’autore, hanno abitato le case, le librerie, le piazze e gli stadi di diverse generazioni.

Modugno, Paoli, Bindi, poi De Gregori, Dalla, Bennato e tanti altri.

Ecco una traccia di quello che accadrà la sera del 6 luglio a Mantova: immaginiamoci di essere in un grande salotto, dopo cena, a casa di amici, e che due di loro suonino il pianoforte e la chitarra. In mezzo, al centro del dialogo musicale, una ragazza – ben più che intonata semplicemente ma piuttosto assai virtuosa – che inizia a seguirli con vocalizzi, gorgheggi e infine… “note”. Si ritorna là, negli anni Cinquanta e poi si sale verso di noi, tra boom economico e austerity, sognando l’America di Bob Dylan, l’Inghilterra dei Beatles e l’Europa dei chansonnier francesi e spagnoli. Nessuna base, nessuna cover, nessun tributo nostalgico.

La parola, anzi le parole, d’ordine sono: no vintage. “La Storia – dice Bonaffini – è la colonna sociale delle arti e la musica leggera del Novecento è arte popular che, grazie ai cantautori, alle rock e beat band, al genere musical e alla cinematografia, ha riempito le emozioni di tutte le classi sociali del Secolo scorso”.

L’evento è organizzato dal Comune di Mantova, in collaborazione con Accademia Teatrale Campogalliani e Long Digital Playing Srls Edizioni Musical

La nascita del vinile, 33 giri e 45, presto un evento musicale di Luca Bonaffini

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di Lucilla Corioni

Un vero evento musicale, premetto subito :Sabato 6 luglio alle 21.15, presso il Cortile di Palazzo d’Arco a Mantova, si terrà il debutto del nuovo spettacolo musicale di Luca Bonaffini – cantautore e scrittore – che, giunto alla terza opera letteraria (2017) e al tredicesimo album (2018), torna alla regia teatrale.

“L’ITALIA AL TEMPO DEL VINILE” – questo il titolo esplicativo dello show concept dell’autore mantovano – è un concerto vero e proprio (affidato alle generose corde vocali di Francesca De Mori, milanese, e al pianoforte di Roberto Padovan, torinese) che riscopre Bonaffini nel ruolo che egli stesso ha confessato da sempre, pare piacergli di più: quello di “regista in scena” e “narra-attore con chitarra alla mano”.

La nascita del vinile, dei 33 giri e dei 45, l’esplosione del fenomeno “disco” nell’industria italiana e mondiale nel secondo dopoguerra e soprattutto una cascata di canzoni che, definite “leggere” oppure popolari e d’autore, hanno abitato le case, le librerie, le piazze e gli stadi di diverse generazioni.

Modugno, Paoli, Bindi, poi De Gregori, Dalla, Bennato e tanti altri.

Ecco una traccia di quello che accadrà la sera del 6 luglio a Mantova: immaginiamoci di essere in un grande salotto, dopo cena, a casa di amici, e che due di loro suonino il pianoforte e la chitarra. In mezzo, al centro del dialogo musicale, una ragazza – ben più che intonata semplicemente ma piuttosto assai virtuosa – che inizia a seguirli con vocalizzi, gorgheggi e infine… “note”. Si ritorna là, negli anni Cinquanta e poi si sale verso di noi, tra boom economico e austerity, sognando l’America di Bob Dylan, l’Inghilterra dei Beatles e l’Europa dei chansonnier francesi e spagnoli. Nessuna base, nessuna cover, nessun tributo nostalgico.

 

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Foto “Lc Comunicazioni”

La parola, anzi le parole, d’ordine sono: no vintage. “La Storia – dice Bonaffini – è la colonna sociale delle arti e la musica leggera del Novecento è arte popular che, grazie ai cantautori, alle rock e beat band, al genere musical e alla cinematografia, ha riempito le emozioni di tutte le classi sociali del Secolo scorso”.

L’evento è organizzato dal Comune di Mantova, in collaborazione con Accademia Teatrale Campogalliani e Long Digital Playing Srls Edizioni Musicali.