Giubileo delle bande musicali: a Roma squillano tamburi e tamburelli con la SMessa

 

 

La celebrazione presieduta dal pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione a conclusione dell’evento giubilare iniziato ieri con una festa a Trastevere. Migliaia di partecipanti da 90 Paesi che, in abiti tradizionali e strumenti musicali, si sono poi recati in sfilata verso Piazza San Pietro per partecipare al Regina Caeli di Papa Leone XIV

 

Tamburi e tamburelli calabresi, trombe e tromboni delle bande dei paesi o quelle militari, guitarrón e javanas dei mariachi messicani. La musica di strumenti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo è risuonata questa mattina in Piazza Cavour, luogo nel centro di Roma a pochi passi dalla Basilica di San Pietro.

Nella grande piazza, ai piedi del Palazzo di Giustizia, oggi si è tenuta la Messa per tutti i partecipanti al Giubileo delle Bande musicali e dello Spettacolo popolare che ha preso il via ieri, 10 maggio, con una grande festa nel quartiere di Trastevere.

La sfilata verso Piazza San Pietro

Un’altra festa è stata la Messa di oggi che si è svolta prima del Regina Caeli presieduto da Papa Leone XIV, al quale tutti i presenti all’evento giubilare – provenienti da 90 Paesi – hanno partecipato recandosi in abiti musicali e con i loro strumenti in Piazza San Pietro sfilando in una coloratissima ‘processione’ lungo Via della Conciliazione.

La Messa è stata presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e organizzatore del Giubileo, il quale ha espresso gratitudine a tutti i componenti delle bande e i rappresentanti dello spettacolo popolare perché, ha detto, “abbiamo riempito di gioia questa nostra città di Roma, stando in tante piazze e dando lo spettacolo, dando i nostri giochi, i nostri canti e la nostra musica. Grazie per avere aderito a questa iniziativa”.

l canto che raggiunge le orecchie di Dio

Nella sua omelia Fisichella, citando uno dei discorsi di Sant’Agostino, ha poi affermato: “Quello che voi fate con tanto entusiasmo, con tanta passione possa diventare la musica, il canto che raggiunge le orecchie di Dio.

È sempre il Santo Vescovo che ce lo ricorda”. “Canta, suona, ma cammina cantando e suonando consolati della fatica ma non amare mai la pigrizia”, ha aggiunto il presule. “Canta, suona e cammina e cosa vuol dire camminare? Avanzare nel bene. Se tu progredisci, se tu cresci se tu diventi sempre più ampio allora cammini ma devi progredire nel bene, nella retta fede, nella buona condotta”.

Il vicepresidente Usa Vance a Roma, in un incontro con la “fantastica” Meloni

 

Il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance e Giorgia Meloni - (Afp)

 

 

Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance è oggi, venerdì 18 aprile, a Roma per l’annunciata visita in Italia e in Vaticano, insieme alla moglie Usha e i tre figli. La prima tappa è stata Palazzo Chigi dove Vance ha trascorso due ore tra per il bilaterale con Giorgia Meloni e poi un pranzo di lavoro. Il vice di Trump e il corteo di auto al seguito ha quindi lasciato piazza Colonna, proseguendo per via del Corso. Nel pomeriggio la messa del Venerdì Santo a San Pietro, presieduta dal delegato del Papa, il cardinale Claudio Gugerotti.

Vance a Palazzo Chigi

Il vicepresidente Usa si è recato a Palazzo Chigi per il bilaterale con la premier Giorgia Meloni.

Prima di passare in rassegna il picchetto d’onore’, Giorgia Meloni ha salutato Vance con un “I’ve been missing you… Mi sei mancato”. “Sono felice di accogliere qui il vicepresidente degli Stati Uniti Vance che non vedo da un sacco di tempo…”, ha poi scherzato Meloni, sottolineando come con il vice di Trump, nella serata di ieri c’era già stata occasione di incontro allo studio ovale della Casa Bianca, durante la trasferta del premier italiano a Washington.

E’stato un incontro fantastico’, ha detto la premier che, poi, ha aggiunto: “Io credo che l’Italia possa essere un partner estremamente importante nell’Europa e nel Mediterraneo. C’è un rapporto privilegiato” degli Usa ‘con noi”’. “Questa sua presenza oggi qui è un’altra grande occasione per rafforzare la nostra cooperazione bilaterale”.

Quindi, usando la lingua inglese, la premier conclude: “Voglio aggiungere che sono fiera che tu abbia deciso di passare a Roma la Pasqua”. Vance ha fatto sapere che sia lui che sua famiglia non vedono l’ora di trascorrere il weekend di festa  nella Capitale

Apprezzo la nostra amicizia, sia quella tra le nostre nazioni che tra noi personalmente”, ha dichiarato Vance a Giorgia Meloni una volta arrivato a Palazzo Chigi. Dopo aver scherzato sulla scelta della leader di Fratelli d’Italia di parlare in italiano (“anche se mi avesse insultato lo avrebbe fatto nella lingua più bella immaginabile”), Vance ha riportato i saluti di Donald Trump “a lei e a tutti gli italiani” e ha annunciato di voler “aggiornare” la premier sugli sviluppi nei negoziati tra Russia e Ucraina e su “alcune delle cose che sono successe anche nelle ultime 24 ore”. “Non voglio dare giudizi affrettati – ha aggiunto – ma siamo ottimisti di poter far finire questa guerra brutale”.

Dopo il bilaterale, pranzo di lavoro (a base di pesce) tra Vance e Meloni, a cui si sono aggiunti i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini.

La Soprintendente Daniela Porro di Roma pone in luce le criticità del Piano regolatore generale

 

Mibact. Daniela Porro è il nuovo Soprintendente di Roma ...

La Soprintendente Daniela Porro di Roma

 

Dai cinema all’edilizia verticale, dalla dismissione degli edifici abbandonati agli accorpamenti fra unità edilizie che rischiano di “alterare irreversibilmente la struttura della città storica”: tredici pagine firmate dal soprintendente speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma Daniela Porro piombano sui tavoli del Campidoglio.

 Il fascicolo verte sulla  “trasmissione valutazioni preliminari e prescrizioni” per la “delibera di adozione della variante alle norme tecniche di attuazione (Nta) del piano regolatore generale (Prg)” della Capitale e mette in evidenza diversi punti critici rispetto alla delibera 169 dell’Assemblea Capitolina dello scorso 11 dicembre, sottolineando criticità, mettendo nero su bianco osservazioni sulle modifiche apportate alle Nta e avanzando infine alcune richieste di modifica.

E non manca un richiamo all’etichetta istituzionale, con riferimento all’esclusione della soprintendenza da un procedimento in cui appaiono norme “espresse in modo astratto”,ambigue e  contrarie al principio di trasparenza“.

Nel testo si legge che la soprintendenza, “pur condividendo la necessità di revisione del corpo normativo delle Nta”, ravvisa” delle “criticità in relazione all’adozione della variante”. In primis, la soprintendenza sottolinea che “contrariamente al dettato normativo, sono state adottate modifiche escludendo questo Ufficio dal procedimento, sia per le scelte strategiche generali sia per la tutela Monumentale, Paesaggistica e Archeologica”. Non solo: “Le modifiche apportate alle norme sono espresse in modo astratto” e questo, “implica ambiguità nell’applicazione, contrarie al principio di trasparenza”. Ma soprattutto, “con le nuove integrazioni e l’abrogazione di diversi commi delle Nta, la trasformazione del tessuto della città di Roma sembra essere affidata all’iniziativa dei singoli e attraverso procedimenti edilizi puntuali e diretti sembra volersi delineare un nuovo sviluppo della città che fino a oggi era assegnato a una progettualità coordinata e pianificata, attraverso strumenti programmatici e dalle connotazioni urbane, come ad esempio i piani di recupero”. Con le modifiche proposte “tali strumenti verrebbero di gran lunga depotenziati e le trasformazioni anche di porzioni significative di tessuto storico e palinsesto di stratificazioni di secoli verrebbero al contrario affidate a singole iniziative dirette, anche private, che non potrebbero essere in alcun modo coordinate tra loro né controllate da una pianificazione attenta e consapevole in un’ottica di indirizzo strategico e di interesse pubblico”.

Droga: maxi operazione nella Capitale, esecuzione ad un’Ordinanza di misure cautelari, 26 arresti, colpita rete – e fiancheggiatori- del narcotraffico

Svezia - Uomo in procinto di iniettarsi una dose di droga, Nocera, Enzo –  Fotografie – Lombardia Beni Culturali

Archivi-SUD LIBERTA’
 – Roma,
Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, il Comando Provinciale di Roma, unitamente ai Comandi Arma territorialmente competenti, nella mattinata di oggi, ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma nei confronti di 26 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 d.p.r. 309/90), detenzione e cessione ai fini di spaccio (art. 73 d.p.r. 309/90), detenzione e porto illegale di armi (artt. 10 e 12 legge 497/1974, 23 commi 3 e 4 legge n. 110/1975) e rapina (art. 628 c.p.).
Più in particolare, nel corso della attività di indagine, condotta mediante attività tecniche e dinamiche dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma nel periodo tra marzo 2018 e febbraio 2024 con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza di un’importantissima rete del narcotraffico attraverso cm vengono approvvigionate le più floride piazze di spaccio della città (Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti) per un volume d’affari enorme: decine di milioni di euro al mese, con singole piazze di spaccio che arrivano a produrre un “fatturato” di circa 30 mila euro al giorno.
Emergerebbe per la prima volta in modo sistematico la rete di sodali e fiancheggiatori di Giuseppe MOLISSO e Leandro BENNATO, le due figure gravemente indiziate di essere al vertice del gruppo, entrambe già in carcere per altri efferati delitti: MOLISS0 per l’omicidio dell’albanese Selavdi SHEHAJ e il tentato omicidio dei fratelli COSTANTINO, BENNAT0 per aver sottoposto a sequestro e seviziato Gualtiero GIOMBINI e Christian ISOPO al fine di recuperare circa un quintale di cocaina che gli era stata sottratta.
L’attività investigativa e le fondamentali dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno consentito di ricostruire in termini di gravità indiziaria il sistema sul quale si reggeva una sorta di monopolio della droga: MOLISSO e BENNATO non si sarebbero limitati a dare vita a uno stabile e agguerrito clan finalizzato al narcotraffico ma avrebbero raggiunto l’ambizioso scopo di riunire le più importanti piazze di spaccio della capitale, imponendo ai capi piazza la fornitura di cocaina, peraltro a prezzi più elevati, importata prevalentemente da due fornitori albanesi di straordinarie capacità, Altin SINOMATI e Renato MUSKA.
MOLISSO e BENNATO, storicamente contigui al noto Michele SENESE potevano contare sulla fedeltà assoluta di:
Emanuele SELVA, che si occuperebbe della detenzione, taglio, trasporto e commercializzazione delle sostanze stupefacenti, intervenendo, su ordine di MOLISSO, con azioni violente a difesa delle piazze di spaccio rifornite dall’organizzazione;
Marco DESIDERI, che oltre a detenere, trasportare e commercializzare le sostanze stupefacenti, gestirebbe in prima persona almeno una piazza di spaccio per la quale si rifornisce stabilmente attraverso i canali dell’organizzazione;
Guido CIANFROCCA, cognato di MOLISSO, che si occuperebbe dell’approvvigionamento, del trasporto, della vendita di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e della riscossione dei relativi proventi, nonché del trasporto delle armi dell’organizzazione;
Raul Esteban CALDERON (condannato in primo grado poiché ritenuto l’esecutore dell’omicidio dell’albanese Selavdi SHEHAJ e del tentato omicidio dei fratelli COSTANTINO, nonché imputato nel processo per l’omicidio di Fabrizio PISCITELLI poiché ritenuto il killer), compartecipe in importanti scelte strategiche del sodalizio criminale, non si sarebbe limitato alla detenzione e alla cessione di diversi chili di cocaina, bensì si sarebbe attivato per il rinvenimento di ulteriori canali di approvvigionamento all’ingrosso della droga, procurando e consegnando armi a MOLISSO, assicurando la consegna di denaro ai familiari dei sodali detenuti per il pagamento delle spese legali.
Il consolidamento dell’autorità criminale del sodalizio, di primissimo piano in termini di pericolosità, dotato di armi da guerra e persino di bombe a mano, sarebbe stato ottenuto attraverso l’imposizione della violenza a chi non stava alle regole dettate dai capi, Giuseppe MOLISSO e Leandro BENNATO. Come documentato, infatti, in termini di gravità indiziaria, dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, il loro ascendente criminale è riconosciuto trasversalmente ” sti ragazzetti crescono tutti con il nome di Peppe Molisso e Bennato e ‘sta cosa si rafforza. Molisso è diventato il Michele Senese di dieci anni fa. Molisso a Cinecittà è diventato il Michele Senese di dieci anni fa e Bennato uguale”. 
D’altro canto, a chi si poneva sotto la loro ala veniva assicurata protezione in vario modo, risolvendo i contrasti ai vertici delle piazze di spaccio stabilendo la sostituzione o il mantenimento del titolare, intervenendo in difesa dei singoli capi piazza rispetto a nuovi soggetti intenzionati a intromettersi nel traffico degli stupefacenti, controversie che venivano risolte anche con il compimento di eclatanti atti di violenza.
Emblematici sono: l’intervento di MOLISSO a sostegno di uno dei capi piazza di Tor Bella Monaca che a maggio 2020 era entrato in forte contrasto con un noto pregiudicato della zona.
L’uomo al vertice del sodalizio si dimostrava disponibile a risolvere la questione anche con l’uso delle armi e con il supporto di SELVA Emanuele al quale impartiva l’ordine di proteggere il loro sodale ricevendo rassicurazioni dal suo interlocutore “Io sto qua in giro fra se lo vedemo lo spaccano tutto semo 7-8 [ … ] Lo mandamo a ospedale”. MOLISSO dava la disponibilità per un suo intervento diretto ipotizzando addirittura la possibilità di un agguato armato al quale avrebbe partecipato direttamente “Fra fateme trova moto fago la porta glie sparo io”; 
la ritorsione nei riguardi di alcuni cittadini magrebini che volevano ritagliarsi un proprio spazio ove affrancarsi e gestire in autonomia un’attività di spaccio in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca. Le mire degli extracomunitari venivano infrante nella notte tra il 21 e il 22.10.2022, quando SELVA interveniva presso un esercizio commerciale, armato di pistola, a sostegno dei MOCCIA, gestori di una delle piazze di spaccio più importanti di Tor Bella Monaca. Nell’occasione veniva esploso un colpo d’arma da fuoco, che attingeva la vetrata del palazzo antistante, e i nordafricani, impauriti, venivano violentemente percossi;  la rapina, commessa con l’uso di kalashnikov, posta in essere dall’organizzazione per appropriarsi di 10 Kg. di cocaina estorti al narcotrafficante CAPOGNA Fabrizio, poi divenuto collaboratore di Giustizia, e sottratti al solo fine di appropriarsi dei suoi canali di approvvigionamento. Unitamente alle misure cautelari personali, venivano disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari misure cautelari reali, consistenti nel sequestro preventivo di beni e assets finanziari.
Gli accertamenti patrimoniali hanno infatti evidenziato la presenza di beni immobili e mobili sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, derivanti dal reimpiego di fondi di natura illecita e provenienti dalle attività criminali del sodalizio investigato. In particolare, sono stati individuati beni, nella disponibilità diretta dei principali indagati, tra cui 1 villa, 1 appartamento e 1 appezzamento di terreno adibito a vigneto ubicati nella provincia di Roma, nonché i rapporti finanziari/bancari di 32 soggetti contigui agli indagati, sottoposti a sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca ex art. 240 bis C.P., per un valore di circa 5 milioni di euro.
Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza.

Papa Francesco ha concelebrato la Messa dal “Gemelli” di Roma

 

Roma,

La salute  di Papa Francesco, è stabile, migliora ricoverato al Gemelli dallo scorso 14 febbraio. Adesso  il Vaticano ha diffuso la prima foto del Pontefice: nell’immagine si vede il Papa, sulla sedia a rotelle e ripreso di lato, che concelebra la Messa nella cappellina dell’ospedale.

Le parole del Pontefice nell’Angelus diffuso dalla sala stampa vaticana: “Sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza. Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura. Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili. Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore”

“Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al Gemelli in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini. Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi”, ha aggiunto.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

 

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

Inaugurato oggi pomeriggio a Roma, all’interno della Rinascente di piazza Fiume, un corner temporaneo con la collezione di abbigliamento primavera/estate a marchio Polizia sportswear

La linea di vestiario, presentata lo scorso giugno a Firenze in occasione della settimana dedicata alla moda “Pitti immagine”, è stata realizzata su licenza di Difesa servizi Spa.

I capi di abbigliamento a marchio Polizia di Stato hanno anche lo scopo di lanciare un messaggio di legalità e solidarietà per dire “No” alla violenza di genere e ad ogni forma di discriminazione.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

Infatti, sull’etichetta di ogni elemento della collezione è presente un QR code che rinvia alla pagina del sito web “www.poliziadistato.it” dedicata alla campagna di comunicazione istituzionale “Questo non è amore” promossa dalla Polizia di Stato per prevenire e contrastare la violenza di genere.

In occasione della “Giornata internazionale della donna”, che si celebra l’8 marzo, Polizia sportswear intende rafforzare questo messaggio realizzando un’esclusiva t-shirt dedicata, che è stata presentata per la vendita online.

La t-shirt “#L’amore ti rende felice”, nel rafforzare il legame tra Polizia di Stato e cittadini, intende rinnovare il messaggio di amore, solidarietà, forza e protezione.

Disponibile in edizione limitata, i proventi delle vendite saranno in parte devoluti all’associazione “Differenza donna”, che opera attivamente per supportare le donne vittime di violenza.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

All’evento erano presenti il questore di Roma Roberto Massucci, la responsabile dell’associazione “Differenza donna” Maria Spiotta, il cantante Alex Britti, la conduttrice televisiva Daniela Ferolla, l’attrice Emanuela Tittocchia e i campioni del Gruppo sportivo Fiamme oro Elisa Di Francisca, Domenico Acerenza, Margherita Panziera e Giorgia Villa.

8 Marzo: oggi Giornata della donna, della protesta “contro la violenza patriarcale”

 

Tema sulle donne: riflessioni sull'8 marzo e la festa della donna | ScuolaZoo

 

 

Oggi è la giornata della donna: della bellezza, della sensibilità, della gentilezza, dell’amore

Per la Giornata internazionale della donna sono migliaia le persone che partecipano oggi 8 marzo al corteo di ‘Non Una di Meno’ che sfila per le vie delle città e, in specie  centro di Roma sotto lo slogan: ‘Lotto, boicotto, sciopero’. Sono partiti da piazza Vittorio Emanuele e passeranno per via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo fino ad arrivare al Circo Massimo. Sul camion del movimento anche interpreti Lis che traducono in lingua dei segni gli interventi. Seguirà successivamente un presidio a Largo Argentina alle 17.

Oggi è un grido collettivo femminile contro “la violenza patriarcale, la guerra e la povertà”. “Vogliamo riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto l’amore e la cura per il nostro debordante corpo collettivo”…..

In piazza Vittorio Emanuele anche gli studenti del movimento Osa che hanno urlato slogan contro il sindaco di Roma Gualtieri, tra le bandiere palestinesi e una gigantografia di Valditara vestito da sceriffo: ‘Israele che tu sia maledetta’ e ‘Valditara vogliamo la tua testa’.

 

La manifestazione a Roma - (Adnkronos)

 

“Oggi sciopero dal lavoro di cura e dai generi”     Occorrono educazione al sesso, alle emozioni e al consenso

Oggi “sarà sciopero dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, sciopero dai consumi e dai generi”, specifica ‘Non una di meno’ che intende rispondere a “chi sostiene la cultura patriarcale” che la sicurezza non è “ordine, controllo, repressione e punizione” ma “educazione alla sessualità, alle emozioni e al consenso”. E ancora: servizi sociali per tutti, “centri antiviolenza con finanziamenti strutturali, il diritto alla salute e all’autodeterminazione, l’aborto libero”. La sicurezza “è il salario minimo, stipendi dignitosi e contratti adeguati, il reddito di autodeterminazione. La sicurezza è un piano casa. Riconoscere la cittadinanza alle seconde generazioni, aprire le frontiere e chiudere i Cpr in Italia e in Albania. La sicurezza è demilitarizzazione”.

Città dove si svolgono le manifestazioni    della giornata:

Ancona, Alessandria, Alba, L’Aquila, Ascoli Piceno, Asti, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Catania, Como, Cosenza, Cuneo, Desenzano del Garda, Empoli, Fano, Firenze, Foligno, Genova, Imperia, Lamezia Terme, La Spezia, Livorno, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Olbia, Padova, Palermo, Pavia, Parma, Piacenza, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Savona, Siena, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Verona e Vasto.

Roma e Napoli,smascherati finti fabbri e finti Carabinieri. Tre arresti.

 

Truffe telefoniche agli anziani: il sindaco Bevilacqua e l'assessore  Masiero avvertono la cittadinanza – In Arzignano

 

Roma,
I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma continuano senza sosta la lotta contro l’odioso fenomeno delle truffe agli anziani, un crimine vile che colpisce persone particolarmente fragili ed emotivamente vulnerabili che fa leva sulla loro fragilità e sul senso di protezione verso i familiari.
Grazie a una capillare vigilanza svolta sul territorio e a rapidi interventi, nelle ultime ore i militari hanno arrestato in flagranza di reato, in due distinti episodi, tre persone, ritenute gravemente indiziate di truffa aggravata ai danni di due anziane vittime.
Nel primo caso, una 82enne della provincia di Perugia ha denunciato di essere stata contattata telefonicamente da un uomo, il quale le aveva prospettato che sua figlia stava male e aveva urgente bisogno di denaro per delle presunte cure mediche. Ma i soldi erano in cassaforte che lei non era in grado di aprire. Da qui, pochi minuti dopo, alla sua porta hanno bussato un uomo e una donna che, fingendosi fabbri, hanno iniziato a forzare la cassaforte della sua abitazione in via Fontanarosa, nel tentativo di aprirla alla ricerca del denaro. La donna, insospettita dall’anomalia della situazione, ha avuto la lucidità di contattare subito il 112, consentendo un rapido intervento di una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma. I militari sono arrivati in pochi istanti riuscendo a bloccare in flagranza i due. Durante la perquisizione dell’auto da loro utilizzata, i Carabinieri hanno trovato arnesi da scasso, telefoni probabilmente utilizzati per raggirare le vittime e numerosi oggetti in argento, presunto provento di altri furti. L’uomo 54enne e la donna di 50anni, entrambi romani, sono stati arrestati in flagranza e, su disposizione della Procura della Repubblica, accompagnati presso le aule di Piazzale Clodio, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per entrambi gli arresti domiciliari.
Nel secondo caso, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur hanno arrestato un 27enne della provincia di Napoli, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di truffa ai danni di un’anziana. L’uomo è stato intercettato dai Carabinieri in via Laurentina, mentre usciva di corsa da un’abitazione con un atteggiamento sospetto. Fermato per un controllo, è stato trovato in possesso di 800 euro in contanti e numerosi oggetti in oro per un valore stimato di circa 20.000 euro. Attraverso una serie di accertamenti, i Carabinieri sono riusciti in breve tempo a ricostruire l’esatta dinamica e ad individuare l’abitazione della vittima, una 90enne della provincia dell’Aquila, alla quale hanno immediatamente restituito la refurtiva.
Le indagini hanno consentito di accertare che l’uomo, pochi istanti prima, aveva telefonato all’anziana spacciandosi per un carabiniere, raccontandole che la figlia era stata arrestata dopo aver causato un grave incidente stradale. Per evitarle il carcere, le aveva chiesto di consegnare denaro e gioielli ad un suo “incaricato”.
Anche in questo caso, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della R

Convalida non data dalla Corte di appello di Roma per i trattenimenti dei migranti in Albania. La Guardia costiera dunque riparte con i 43 migranti

 

Migranti, quattro morti al giorno da inizio anno nel ...

Archivi-SUD LIBERTA

 

 

La nave De Grazia della Guardia Costiera è partita da Shengjin in Albania con a bordo i 43 migranti.  Convalida non data dunque, dalla Corte di appello di Roma per i trattenimenti. ,rimettendo gli atti alla Corte di Giustizia di Giustizia dell’Unione Europa. L’arrivo a Bari,  si apprende, è previsto a Bari entro le 19.  Dopo l’arrivo nel capoluogo pugliese verranno trasferiti nel centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari Palese.

Si tratta di un sistema- dicono al Ministero competente – già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026”. Inoltre, proprio dal recente consiglio dell’Ue degli Affari Interni, tenutosi a Varsavia questa settimana, “la posizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stata largamente condivisa dai colleghi presenti”.

Afferma il Viminale: “I partner europei in piena sintonia con la Commissione stanno pensando di rafforzare le norme dell’Ue che sostengono le procedure in frontiera applicate anche in Albania non solo con una anticipazione dell’entrata in vigore di alcune norme del Patto ma anche con soluzioni innovative –  -. Gli stessi documenti, discussi a Varsavia, contengono un esplicito riferimento proprio al Protocollo Italia-Albania come valido esempio di cooperazione innovativa con un Paese terzo. È il modello da cui partire per la realizzazione di veri e propri hub regionali sui quali c’è stata piena convergenza da parte dei Ministri europei. ….”.