Il mondo intero piange la scomparsa di una leggenda: Diego Armando Maradona.Aveva 60 anni

Stelle e polvere, i 50 anni folli di Maradona - Giornale di Sicilia

Diego Armando Maradona non è più tra noi. . Il calcio perde il suo più grande interprete, il suo numero 10. Il Pibe de Oro, la Mano de Dios, leggenda di Napoli e del Napoli, un Dio terreno in Argentina. Il mondo intero ne piange la scomparsa.Aveva 6o anni È stato il più amato e il più discusso, nel bene e nel male.

Il quotidiano argentino El Clarin è stato il primo a diffondere la notizia: “Un arresto cardiorespiratorio” mentre era nella sua casa di Tigre, vicino Buenos Aires, dove si era sistemato in seguito all’operazione alla testa.     L’intervento per rimuovere l’edema cerebrale del 3 novembre era stato ben superato ma l’argentino era rimasto sotto osservazione, anche per alcuni episodi di confusione.

Per la sua scomparsa il governo argentino ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Un giorno, spero che potremo giocare insieme a calcio in cielo”, ha scritto Pelè sui social. Il Napoli gli ha reso omaggio sui social postando una foto del Pibe de Oro con la maglia azzurra, la scritta ‘Per Sempre’ con un Cuore blu e un messaggio di addio: “Ciao Diego”.

Una notizia pesante, incredibile. Mi dispiace tanto, per me era come un fratello, abbiamo avuto un rapporto incredibile”, le parole di Giuseppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli e compagno di squadra di Maradona. “Oggi Napoli ha perso un figlio – aggiunge Bruscolotti – uno che gli ha dato tanto. Sicuramente oggi è lutto cittadino, se non mondiale”.

Il calcio onorerà la sua memoria facendo osservare un minuto di silenzio su tutti i campi nelle gare di Champions League in programma stasera e in quelle di Europa League in programma domani. Lo ha deciso l’ Uefa.

“L’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino commenta: “Maradona è stato un fuoriclasse, un genio, e ai geni non si può chiedere anche di essere uomini comuni -aggiunge Ferlaino ai microfoni di Sky Sport-. Maradona non era un uomo comune, perché non era un giocatore comune. Aveva grandi responsabilità e forse non è riuscito a portarle avanti, le ha subite. A Napoli ha dato due scudetti. Io non so se il Napoli vincerà ancora scudetti, ma per ora gli unici due vinti li ha vinti negli anni di Maradona”.

Dalla periferia polverosa di Buenos Aires al tetto del Mondo: la dimensione di Maradona è stata il talento, la sua cifra la sregolatezza. Solo che gli eccessi non sono mai riusciti a dissipare il suo talento, al contrario lo hanno distillato e amplificato. Un dio pagano che per tutta la vita ha provato a dimenticare la povertà di partenza. I trofei più importanti sono i due scudetti conquistati con il Napoli, nel 1987 e nel 1990. Poi ovviamente il Mondiale del 1986. Ha vinto pure con il Boca Juniors e con il Barcellona. In totale sono 9 i titoli vinti in carriera, ma i titoli non servono a nulla per descrivere la grandezza e la leggenda del calciatore.

SI E’ SPENTO MONS. LUIGI BOMMARITO, ARCIVESCOVO DI CATANIA

 

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CATANIA

Chiesa in lutto. Si è spento oggi, all’età di 93 anni, monsignor Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania

Da tanto tempo viveva nella casa di Terrasini, suo paese natio. L’alto prelato per diversi anni ha svolto la sua opera presbiteriale nella cittadina normanna Monreale. Sono in tanti ancora, a ricordare i tempi della Fuci, la Federazione Universitaria dei Cattolici Italiani, della quale monsignor Bommarito, che allora era per tutti “don Gino”, era “anima” e guida spirituale.

L’esperienza monrealese per l’ex arcivescovo di Catania, condotta pure nella chiesa della SS.Trinità del Collegio di Maria, si concluse il 1 giugno del 1976, giorno del suo cinquantesimo compleanno, quando arrivò per lui la nomina episcopale, per volere del pontefice di allora, Paolo VI, che lo destinò alla sede di Agrigento, come vescovo ausiliario di monsignor Petralia, allora pastore della Chiesa della città dei templi.
Successivamente (era il 1980), della diocesi agrigentina ottenne la titolarità, fino al 1988, quando da Giovanni Paolo II fu nominato arcivescovo di Catania, la cui diocesi resse fino al 2002, quando lasciò per sopraggiunti limiti di età. Fra gli episodi che vanno ricordarti della sua attività episcopale, certamente quello del 9 maggio 1993 quando monsignor Bommarito fu tra i concelebranti della messa nella valle dei templi, passata alla storia per il celebre anatema lanciato dal papa Wojtyla contro i mafiosi

Papa Giovanni Paolo II avrebbe voluto andare anche sull’Etna, ma… “il vostro energico arcivescovo non me lo consiglia” diceva ai giornalisti  il grande Papa Woytjla.
Il motto del suo stemma episcopale “Ecclesiam dilexi” ha caratterizzato il suo ministero di amore e di servizio, dando incremento e vitalità alla diocesi di Catania, alle opere di sistemazione del Seminario, del Museo diocesano, dell’altare maggiore della Cattedrale, del salone dei Vescovi; alla vitalità della comunicazione e presenza nella stampa con il settimanale “Prospettive”; allo slancio dato al laicato attraverso la Consulta e le associazioni di volontariato; alle azioni di servizio tramite la Charitas; alla dimensione missionaria con l’adozione della Chiesa di Migoli in Tanzania; agli eventi eccezionali come quello dell’ultima miracolata di Lourdes, e delle apparizioni della Madonna sulla roccia a Belpasso

 

Stamattina è venuto a mancare Toni Licciardello, stimato architetto catanese

 

Stamattina la scomparsa del professionista, storico presidente dell’Ordine etneo

ARCHITETTI CATANIA: IL CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI TONI LICCIARDELLO

CATANIA

L’Ordine di Catania vuole ricordare Toni Licciardello, «il garante della dignità professionale degli Architetti etnei», storico presidente della categoria e generoso intellettuale, venuto a mancare questa mattina (17 settembre) all’età di 69 anni.

Era il “veterano” per eccellenza tra i professionisti catanesi dell’architettura, con 24 anni di attività ordinistica di cui ben 12 alla presidenza dell’Ordine, seguiti da un appassionato e instancabile impegno come delegato Inarcassa, promotore dell’istituzione della Fondazione dell’Ordine inizialmente da lui presieduta, fino all’ultimo recente incarico di componente del Consiglio di disciplina.

Fu co-fondatore e presidente della Consulta Siciliana degli Architetti, personaggio conosciuto e stimato in ambito nazionale, nonché sostenitore del decennale “Patto per la Città” sancito con l’Ordine degli Ingegneri per dare maggiore forza sociale alle due categorie tecniche del territorio etneo.

«Era soprattutto un uomo sentitamente e concretamente altruista, punto di riferimento amichevole e profondo conoscitore dei colleghi, della loro vita professionale ma anche personale», sottolineano con cordoglio gli attuali presidenti dell’Ordine e della Fondazione etnei degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, affiancati dai consiglieri in carica, dagli iscritti e dal personale della segreteria. Un omaggio corale per «un professionista che ha dedicato la sua vita all’Ordine e per l’Ordine, fino a divenirne una vera e propria “memoria storica”. Ha saputo tenere unita la categoria e, con rigore e versatilità, ha assicurato il decoro professionale di noi Architetti».

ADDIO A FRANCESCO DURANTE, GIORNALISTA E GIGANTE DELLA CULTURA

     UN MALORE IMPROVVISO

Addio a Francesco Durante, giornalista, scrittore, editore, operatore culturale, editorialista de «Il Mattino» e un gigante della Cultura italiana. Si è spento a 66 anni a Capri, dov’era nato, per un malore improvviso. 

Nato ad Anacapri nel 1952 ha vissuto infanzia e adolescenza in Friuli e si è laureato in letteratura italiana all’Università di Padova.

La sua carriera di scrittore inizia da lontano, ovvero nel 1974 quando viene assunto come giornalista dal quotidiano «Messaggero Veneto» di Udine, proseguendo nelle redazioni dei quotidiani «Il Piccolo» di Trieste e «Il Mattino» dove ha lavorato prima come cronista, poi come inviato e articolista.   Si affermò pian piano come giornalista.

Negli anni ’80 diventa redattore capo di tre periodici femminili: «Grazia», «D-La Repubblica delle Donne» e «Marie Claire». Tra il 2001 e il 2012 è stato a capo della redazione di Napoli del quotidiano «Corriere del Mezzogiorno».

Tra il 1988 e il 1992 ha ricoperto anche il ruolo di direttore editoriale della Casa Editrice Leonardo di Leonardo Mondadori.

Tra i suoi meriti più grandi, dal punto di vista letterario, è aver fatto conoscere in Italia autori americani come John Fante e Don De Lillo. 

Ha insegnato Cultura e Letteratura degli Italiani d’America all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e in precedenza aveva insegnato Letteratura Comparata all’Università di Salerno. Faceva inoltre parte del comitato scientifico della rivista «Altreitalie» e «Joseph G. Astman distinguished conference scholar» di Hofstra University.

Nel 2013 gli viene affidato l’incarico di direttore artistico del Festival Salerno Letteratura ed era presidente della giuria del Premio Letterario «John Fante» annesso al Festival «Il dio di mio padre» di Torricella Peligna.

Apprezzato anche come traduttore dall’inglese sono sue le versioni italiane di sette libri di John Fante, dei primi due romanzi di Bret Easton Ellis, delle poesie di Raymond Carver, di scritti vari di William Somerset Maugham, William Dean Howells, Bayard Taylor, George Arnold, Dan Fante.

Nel 2001 e 2005 pubblicò con Mondadori i due volumi della prima storia e antologia completa della letteratura italoamericana dal titolo «Italoamericana. Storia e letteratura degli italiani negli Stati Uniti».  L’Italia perde un autentico protagonista della Cultura…

ADDIO A LUCIANO DE CRESCENZO

 

La Cultura perde oggi un altro uomo importante : non c’è più  Luciano De Crescenzo. Scrittore, regista, attore e autore, De Crescenzo è stato un’artista decisamente poliedrico e molto legato alle sue origini napoletane. Nato il 20 agosto 1928 nel borgo di Santa Lucia, aveva legato i suoi primi successi alla divulgazione ironica della filosofia: fu autore di libri ricchi appunto d’ironia ,bestseller tradotti in  tante  lingue. Successivamente si era affermato come regista, attore e conduttore televisivo.

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Un comunicato del Policlinico Gemelli  dov’era ricoverato riferisce così , “Era ricoverato da circa due settimane presso l’unità operativa complessa di pneumologia del Gemelli, diretta dal professor Luca Richeldi. Accanto a lui i familiari e gli amici più cari che lo hanno accompagnato anche null’ultima fase della sua malattia”.

Addio ad Andrea Camilleri

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Andrea Camilleri ci ha lasciati. La Cultura è in lutto.  Lo scrittore siciliano è morto alle 8.20 di oggi all’Ospedale Santo Spirito di Roma dove era da tempo ricoverato. Lo comunica “con profondo cordoglio” la Asl Roma 1. “Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali”, è il comunicato dei  sanitari. “Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”…

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Dopo una lunga carriera come regista teatrale, televisivo e radiofonico,Camilleri  nel 1978 esordisce infatti nella narrativa. Nel 1994 crea la fortunata serie del commissario Montalbano, protagonista di molti romanzi e di una fiction tv di  successo. Tra gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti da Camilleri, anche il premio Campiello 2011 alla carriera. . Nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri viveva da anni a Roma.

Catania perde un manager d’eccezione,”ideatore ” del Policlinico: Antonino Zappalà

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Nella foto d’Archivio il nuovo Policlinico etneo

Ieri a 91 anni a Catania  si è spento Antonino Zappalà..Ex Segretario generale del Policlinico che aveva iniziato ad ideare e “costruire” nel suo complesso, lascia il ricordo di un uomo che al vertice dell’apparato costituiva un esempio di capacità  dirigenziale manageriale tanto che il Policlinico divenne, sotto la sua direzione, il fiore all’occhiello della Sanità siciliana

Due lauree, in Giurisprudenza e n Scienze Politiche, Zappalà era anche Colonnello della Marina. Con il Policlinico aveva creato una simbiosi con la Marina siciliana organizzando dei corsi di soccorso sanitario. Proveniente dalla famiglia dei “Baroni Zappalà”,iscritta nell’albo d’oro della nobiltà italiana, l’Ordine di Malta gli conferì il titolo di Cavaliere. Amato da medici ed infermieri insegnava anche nei Corsi di specializzazione presso la struttura del Policlinico degli operatori parasanitari ed assistenti sanitari, capisala. 

Di lui il nostro Quotidiano ebbe l’occasione di citarlo nel momento in cui il Presidente della Regione on Nello Musumeci si soffermò “sull’accresciuta  responsabilità  del Policlinico con il nuovo Pronto soccorso quale  struttura all’avanguardia. Quel momento suggeriva la necessità di lavorare affinché la sanità siciliana non avesse nulla da invidiare a quella delle altre regioni d’Italia”.

Ricordiamo quella citazione: “E’ un tassello di efficienza. Ma parte da lontano sin da quando il Policlinico -unica struttura lontana dai guai giudiziari e storture amministrative aveva un signor direttore generale : Antonino Zappalà.  Non un alto burocrate, ma un autentico appassionato e sostenitore della disciplina del personale in servizio e della costruzione di un moderno apparato sanitario.Un esempio per il futuro.  Oggi raccogliamo i frutti di quella intelligente dirigenza che lavorava davvero per il benessere della popolazione siciliana

La Messa sarà celebrata oggi alle ore 12 a Catania nella Chiesa della Collegiata

 

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(Nella foto di SUD LIBERTA’ a sinistra il dr Antonino Zappalà )

 

Parole di cordoglio degli Ordini Architetti Sicilia per la scomparsa di Tusa, “Paladino dei beni culturali”

 

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Il cordoglio della Consulta regionale Ordini Architetti Sicilia per la scomparsa dell’assessore

 

«TUSA LASCIA IN EREDITÀ ANCHE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PAESAGGISTICO DELL’ISOLA»

«La tragica scomparsa di Sebastiano Tusa è una grave perdita anche per il mondo dell’Architettura siciliana, perché aveva a cuore la qualità del patrimonio paesaggistico dell’Isola. Era un riconosciuto paladino dei beni culturali e monumentali della Sicilia, non a caso fra le priorità del suo assessorato c’era quella di adeguare il sistema museale regionale agli standard europei. Desideriamo che l’eredità intellettuale che ci lascia l’assessore, possa essere un grande spinta per la promozione della buona Architettura nella nostra terra, anche attraverso un disegno di legge di semplificazione delle procedure autorizzative in tema di paesaggio, a cui stava lavorando insieme alla categoria». Queste le parole di cordoglio della Consulta degli Ordini degli Architetti della Sicilia, composta dai vicepresidenti del Consiglio nazionale di categoria Lilia Cannarella e Rino La Mendola, e dai presidenti Alfonso Cimino (Agrigento), Paolo Lo Iacono(Caltanissetta), Alessandro Amaro (Catania), Antonino Rizza (Enna), Caterina Sartori (Messina), Francesco Miceli (Palermo),Salvatore Scollo (Ragusa), Francesco Giunta (Siracusa), Vito Mancuso (Trapani).

«Vogliamo inoltre sottolineare – aggiungono gli Architetti – che Tusa aveva avviato un progetto per mettere a sistema i Parchi Archeologici, da ampliare oltre ai cinque già esistenti. Ricordiamo il suo grande impegno per la valorizzazione di numerose aree, tra cui l’isola di Mozia, e per il riavvio dopo tanti anni di una nuova campagna di scavi archeologici, inclusi i loro restauri, in ben otto province siciliane».

La Consulta degli Architetti conclude con un pensiero di cordoglio rivolto agli altri sette italiani e a tutte le vittime che si trovavano nell’aereo precipitato in Etiopia, presenti su quel volo per portare avanti progetti di sviluppo per l’Africa.

Addio al grande attore Pino Caruso: simbolo della Sicilia, della Cultura, dell’Umanità e della comicità siciliana

di  R.Lanza

 

L’attore( nella foto il primo a sx) era malato da tempo

Pino Caruso,non c’è più,l’attore, il grande comico siciliano, l’amico di tutti è scomparso ieri sera a Roma, i funerali si svolgeranno domani.Lascia un grande dolore e per chi lo ha conosciuto l’orgoglio di aver dialogato con una persona straordinaria, partecipativa, di grande sostegno alla Cultura di Palermo. Addio Pino Caruso. Il tempo che passa inesorabile non si ferma con nessuno. Quella soglia dobbiamo superarla tutti. Caruso lascia francamente un vuoto enorme qui in Sicilia dove era stimato ed amato da tutti, se ne va a 84 anni. La commozione è grande perchè l’attore aveva accompagnato la nostra giovinezza.

Il grande artista  ha iniziato la sua carriera come attore drammatico debuttando al Piccolo Teatro di Palermo il 16 marzo 1957 con un breve ruolo ne ‘Il giuoco delle parti’ di Luigi Pirandello. Maschera siciliana Caruso, palermitano classe 1934, si trasferisce nel 1965 a Roma passando al cabaret Il Bagaglino dove resta fino al 1967. Alfiere della cultura palermitana insieme alla coppia formata da Cicco e Franco e a Lando Buzzanca, Caruso approda in televisione nel 1968 partecipando alla trasmissione Rai ‘Che domenica amici’ dove tiene la rubrica settimanale ‘Diario siculo’. Ancora in televisione, Caruso partecipa a ‘Gli amici della domenica’ (1970), ‘Teatro 10’ (1971), e ‘Dove sta Zazà di Castellacci’, Pingitore e Falqui. Nel 1975 partecipa a ‘Mazzabubù’ sempre di Castellacci e Pingitore, per la regia di Falqui.

                                       -” CIAO   A  TUTTI ” –

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Nel 1979 è protagonista con Ornella Vanoni di ‘Due come noi’. Nel 1981 insieme a Milva è protagonista di ‘Palcoscenico’ per la regia di Antonello Falqui. Nel 1982 firma i testi di ‘Che si beve stasera?’ in onda su Rai2, per la regia di Paolo Poeti. Nel 1983 scrive e dirige per Rai3 ‘Lei è colpevole, si fidi’ (da un’idea di Vittorio Sindoni), un film satirico sul caso Enzo Tortora e sulla cattiva giustizia, interpretato oltre che dallo stesso Caruso, da Renzo Arbore, Oreste Lionello, Enrico Montesano, Gigi Proietti, e Luciano Salce, tutti nei panni di se stessi. Tra l’inizio degli anni Settanta e l’inizio della seconda metà degli anni Ottanta è stato ospite di varie trasmissioni televisive, tra le quali ‘Canzonissima’ (1971), ‘Teatro 10’ (1972), ‘Portobello’ (1977), ‘Fantastico’ (1984) e simili. Per più stagioni è stato ospite fisso di ‘Domenica in’, con Pippo Baudo (dal 1984 al 1986) e con Raffaella Carrà (stagione 1986-1987), e per quest’ultima partecipazione è stato premiato con il Premio Regia Televisiva.     Altre cose possiamo annoverare nell’elenco artistico. Ma anche giornalistico perche’ amava partecipare ai dibattiti culturali sui quotidiani dell’Isola. Parlava di teatro e delle difficoltà in cui oggi si muove il Teatro.  “Oggi l’artista o l’attore deve essere anche un manager, un burocrate se si vuole andare avanti” ripeteva spesso in diverse conversazioni da salotto.

Caruso affianca il teatro interpretando ‘Il don Giovanni involontario di Vitaliano Brancati’ per il Teatro Stabile di Catania. Legato alla sua Sicilia e in particolare a Palermo, l’attore dal 1995 al 1997, su nomina del sindaco Leoluca Orlando progetta e dirige la manifestazione ‘Palermo di scena’. Caruso rinnova il tradizionale Festino, trasformandolo in rappresentazione teatrale, itinerante, a tutti gli effetti. Nel 2003 è protagonista di ‘Tutto per bene’ di Luigi Pirandello e nel 2004 de ‘Le Vespe di Aristofane’, al Teatro Greco di Siracusa. Nel 2009 interpreta il monologo ‘La voce dei vinti’ e, per il Teatro Stabile di Palermo, interpreta, curandone anche la regia, il monologo ‘Mi chiamo Antonio Calderone’, di Dacia Maraini, tratto dal libro di Pino Arlacchi ‘Gli uomini del disonore’.

  

Si è spento Stefano Livadiotti : “Un Signor giornalista” e autore di libri di inchiesta contro i potenti.

 

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Si è spento Stefano Livadiotti, noto Giornalista del periodico l’Espresso e autore di libri di inchiesta. Nato a Roma nel 1958, avrebbe compiuto 60 anni a Santo Stefano.     – Il mondo del giornalismo piange la  sua scomparsa …Stefano Livadiotti, aveva solo 59 anni.   Era un Signor Giornalista. Nato a Roma il 26 dicembre 1958, avrebbe compiuto 60 anni tra pochi giorni. La sua lotta contro le ingiustizie e i grandi evasori fiscali. Diceva che “i 518 possessori di Aerei-Jet privati avrebbero dovuto pagare le tasse elevate e avrebbero guadagnato meno di ventimila euro l’anno..”

 Alla famiglia sincere condoglianze del Direttore e dello Staff di “SUD LIBERTA’ “