La Meloni non interviene sul taglio delle accise della benzina: Conte:”Una mistificazione pazzesca” La premier si sottrae al dovere di intervenire con scuse puerili

La grande esclusa: e ora che farà la Meloni?

 

Se un’azione politica è doverosa -perchè attesa da gran parte della popolazione – come quella del taglio delle accise sulla benzina, che  senso ha rispolverare il ritornello ” non era previsto nel programma” se la risposta da dare da parte della Meloni, rappresentava un preciso dovere di farlo?   

Naturale lo scontro e opposizione sulla decisione dell’esecutivo di non tornare indietro sui suoi passi rinunciando a prolungare il taglio delle accise sulla benzina per contrastare l’aumento dei prezzi. Una decisione che la premier Giorgia Meloni ha ingenuamente rivendicato ieri in un video parlando di scelta “di giustizia sociale” – emantenendosi sul vago e generico – e replicando a quanti la accusano di incoerenza: nel programma di Fratelli d’Italia, spiega infatti la presidente del Consiglio, il taglio non c’era. La risposta delle opposizioni è dura. Per il leader dem Enrico Letta la premier “tecnicamente mente”, il numero uno M5S Giuseppe Conte ha parlato invece di “mistificazione grottesca”. Ma ad attaccare sono anche Azione e Verdi.

– “Il taglio delle accise costa un miliardo al mese, dunque 10 miliardi l’anno. Invece di spalmare 10 miliardi, noi abbiamo deciso di concentrare le risorse in manovra su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale”, affermava ieri la premier Meloni in un nuovo appuntamento degli ‘Appunti di Giorgia’ sui social. “Io con grande sincerità dico che sono convinta delle scelte che abbiamo fatto, sono convinta che fosse più sensato aiutare chi ha un salario basso, le famiglie, chi non poteva pagare le bollette, chi non riesce a fare la spesa o non ha un lavoro. Concentrare le risorse su questo piuttosto che aiutare anche chi, come me, ha uno stipendio di tutto rispetto”.

TIR SCONTRA DUE PULMAN SULLA A1, UN MORTO E 15 FERITI

 

TIR A1
Nella foto (Ansa) il Tir si è scontrato con i pulmann

 

Sopralluoghi ed ancora indagini sul posto del grave incidente sulla A1. Il conducente di un Tir morto e 15 feriti in un tamponamento causato dallo stesso mezzo pesante finito contro due pullman da Granturismo la notte scorsa sull’Autosole vicino a Firenze, al km 282, dopo lo svincolo.

Nei bus viaggiavano diversi immigrati già accolti presso il centro di accoglienza di Lampedusa ed erano in trasferimento verso altri centri di accoglienza.

Si apprende anche a  causa dei tanti detriti che per l’impatto si sono dispersi sulla carreggiata, diverse auto in arrivo hanno subito un  danneggiamento,in modo serio,  con rottura dei serbatoi di carburante e di pneumatici.
    Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, 118, Polstrada e personale della Società Autostrade. I vigili del fuoco hanno collaborato con il personale sanitario anche per garantire la sicurezza dell’area a causa dei materiali combustibili sulla carreggiata, che è rimasta chiusa per consentire le operazioni di soccorso poi è stata riaperta. I 15 feriti sono stati portati nei pronto soccorso degli ospedali di Firenze. 
   

     

    Appello del Santo Padre per la tragedia in Siria: “Taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli ed indifesi”

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    Il Santo Padre lancia un appello in favore della Siria, oltre 900 mila persone in tre mesi costrette a lasciare le loro case, nella provincia di Idlib, in seguito alla battaglia tra forze governative siriane sostenute dalla Russia contro gruppi di ribelli appoggiati dalla Turchia.

    Essere vicini a questo popolo perchè il pianto dei piccoli – afferma Papa Francdesco-sia finalmente ascoltato dalla comunità internazionale e dalle parti coinvolte nel conflitto.

    Cari fratelli e sorelle, mentre siamo riuniti qui a pregare e a riflettere sulla pace e sulle sorti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, sull’altra sponda di questo mare, in particolare nel nord-ovest della Siria, si consuma un’immane tragedia. Dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze.

    Preghiamo il Signore affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi . Invochiamo lo Spirito Santo perché ognuno di noi, a partire dai gesti di amore quotidiani, contribuisca a costruire relazioni nuove, ispirate alla comprensione, all’accoglienza, alla pazienza, ponendo così le condizioni per sperimentare la gioia del Vangelo e diffonderla in ogni ambiente di vita. La Vergine Maria, la “Stella del mare” [Santa Madre di Dio] alla quale guardiamo come esempio più alto di fedeltà a Gesù e alla sua parola, ci aiuti a camminare su questa strada.

    Prima di recitare la preghiera mariana dell’Angelus, Francesco ha ringraziato “di cuore tutti i vescovi e quanti hanno partecipato” all’incontro sul Mediterraneo come frontiera di pace. “Come pure coloro, e sono tanti, che in diversi modi – ha aggiunto il Santo Padre – hanno lavorato per la sua buona riuscita”. “Grazie a tutti! Avete contribuito – ha concluso il Papa – a far crescere la cultura dell’incontro e del dialogo in questa regione così importante per la pace nel mondo”.

    RIPARTE LA GIUSTIZIA CON LE MODIFICHE ALLA RIFORMA SULLA PRESCRIZIONE

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    Proposta di legge delega sul processo penale approvata ieri dal governo Conte   Nel testo è stato alla fine inserito anche il Lodo Conte bis, con le modifiche alla riforma della prescrizione, che prevede lo stop dopo della prescrizione solo dopo la sentenza di primo grado di condanna e una ‘prescrizione lunga’ per gli assolti. Ma se il condannato viene assolto in secondo grado potrà ‘recuperare’ la prescrizione bloccata.

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    – Cambio di velocità causa il dissidio creato da Renzi   – che si è imposto all’attenzione dei mass-media. Come annunciato Italia Viva non ha partecipato con i suoi ministri alla riunione del Consiglio dei ministri.”Si minaccia la crisi di governo e poi si accusa gli altri di fare ricatti, si crea instabilità e si vota ormai quotidianamente con le opposizioni. Le iniziative di Iv si commentano da sole. Ma gli italiani li prendiamo in giro? Ma gli italiani sanno ragionare…” ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

    – La durata delle indagini preliminari varia a seconda dei reati, e va da sei a 18 mesi. Se entro tre mesi dalla scadenza dei tempi il pm non notifica l’avviso di conclusione delle indagini o non chiede l’archiviazione deve depositare gli atti e avvisare l’indagato e la difesa, che possono prenderne visione e averne copia. Il mancato rispetto di questo obbligo, se dovuto a negligenza inescusabile, costituisce un illecito disciplinare. Saranno i procuratori a stabilire quali notizie di reato hanno la precedenza in base a criteri stabiliti nei progetti organizzativi dell’ufficio. Dopo la prima udienza il giudice, se non si esaurisce il dibattimento, deve comunicare alle parti il calendario delle udienze.

    Riduzione dei tempi dei processi fino a una durata di 4-5 anni per i tre gradi di giudizio, ma nessun limite per i reati di mafia e terrorismo e per quelli più gravi di corruzione. Ma il Consiglio superiore della magistratura può modificare la previsione dei tempi secondo le situazioni degli uffici, con cadenza biennale e sentito il ministro della Giustizia. Nel nuovo testo è stata ‘ammorbidita’ la parte relativa alle sanzioni per i magistrati. I tempi previsti sono un anno per il primo grado, due per il secondo, uno per la Cassazione, quindi 4 anni, per i processi davanti al giudice monocratico, due anni per il primo grado, due per il secondo e uno per la Cassazione, in tutto 5 anni, per i processi davanti al giudice collegiale. Il “dirigente dell’ufficio” è tenuto a “vigilare sul rispetto delle previsioni e segnalare all’organo titolare dell’azione disciplinare la mancata adozione delle misure organizzative quando imputabile a negligenza”.

    Nuove regole riguardano i riti alternativi e sono fissati paletti per la possibilità di ricorrere in appello. Il deposito degli atti in tutti i processi può essere fatto per via telematica. Sulla digitalizzazione c’è l’impegno di investimenti così come sull’assunzione di magistrati e personale amministrativo.

    Ue: il momento della verità o dello scontro finale

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    “L’INDEBITAMENTO SARA’ SOTTOPOSTO A COSTANTE MONITORAGGIO”

    Ripartono le letterine. E non sono certo d’amore. Il governo italiano ha mandato la lettere di risposta alla Commissione europea dopo la bocciatura incassata dalla proposta di manovra economica redatta da Lega e Movimento Cinque Stelle. 

    La lettera del ministro all’Economia  Tria all’Ue “Il governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile”. “Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza”. “L’indebitamento netto – sarà sottoposto a costante monitoraggio, verificando sia la coerenza del quadro macroeconomico sottostante le ipotesi di finanza pubblica, sia l’aumento delle entrate e delle spese“.  Salvini attacca l’UE: “Andiamo avanti per la nostra strada”

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    La posizione netta dell’Unione europea e le critiche ricevute dalla Bce e dalla banca d’Italia non sembrano aver spostato gli equilibri. Lo stesso Tria ha poi sottolineato come il governo non sia intenzionato a trattare sul tasso di crescita.  I provvedimenti fondamentali della manovra non cambiano Conte, Di Maio e Salvini continuano ad essere convinti e fieri delle propria proposta sperano di riuscire a convincere la Commissione europea ad ascoltare le ragioni dell’Italia. In tutta risposta a Bruxelles hanno cominciato a preparare un documento per la procedura d’infrazione per deficit eccessivo (cos’è e come funziona). Se la rotta del governo italiano non dovesse cambiare, si andrebbe allo scontro e non è un mistero. 

    Dubbi sulla riforma delle pensioni Gli ultimi dubbi sulla manovra riguardano la riforma delle pensioni con l’adozione della Quota 100. L’Ufficio Parlamentare del Bilancio, in audizione alla Camera e al Senato, ha presentato le proprie stime. Dai documenti emerge che la nuova riforma rischia di provocare un taglio fino al 30% sulle pensioni. Incassata la stima negativa, ma comunque intenzionato a superare le Legge Fornero, il governo è chiamato a trovare una soluzione in tempi brevi.  

    L’AMORE AL POTERE : IL PM LUIGI PATRONAGGIO PERSONAGGIO DEL MOMENTO “SPONSORIZZATO” DA SALVINI

     

    di  Raffaele Lanza

    VIDEO DELLO SCONTRO TRA POLITICA E MAGISTRATURA:  SALVINI E PATRONAGGIO

    Giriamo ai nostri lettori l’interessante video dello scontro tra Salvini e il Pm Luigi Patronaggio autore dell’avviso di garanzia al ministro. Ricorderemo che sarà ora il tribunale dei ministri ad attivare la procedura giudiziaria contro Salvini che si ritiene indignato dell’atto in un momento in cui le Procure sono piene zeppe di fascicoli giudiziari e la Giustizia italiana si rivela lumaca e , in tanti casi davvero inutile e dannosa.    

    Vorremmo dare un’idea del  tribunale dei ministri dove il ministro Salvini è stato deferito, esso  è la sezione specializzata del tribunale ordinario competente per i reati commessi dal presidente del Consiglio e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni. La materia è regolata dalla legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che ha modificato, tra gli altri, l’art. 96 della Costituzione il quale prevede che “Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale”.

    Presso il tribunale ordinario del capoluogo del distretto di Corte d’Appello è istituito un collegio composto di tre membri effettivi e tre supplenti, estratti a sorte tra tutti i magistrati in servizio nei tribunali del distretto che abbiano da almeno cinque anni la qualifica di magistrato di tribunale o qualifica superiore. Il collegio, noto come tribunale dei ministri, è competente per tutti i reati ministeriali commessi nel distretto nel quale è istituito.

    Generalmente la preoccupazione per un ministro colpito da un avviso giudiziario nasce quando si crea isolamento nel governo.  Ma nel caso specifico la compagine governativa ha detto chiaro e tondo di essere compatta con Salvini.     Si apprende infine che il politico Gianni Alemanno ha presentato od elaborato una denuncia contro il Pm agrigentino per “Attentato ai diritti politici”.