No ad invio di truppe in Ucraina, le elezioni russe sono una farsa, gli errori ( e le assenze)di Salvini Giorgia Meloni raddrizza il tiro

 

Giorgia Meloni

 

 

 

Giorgia Meloni nell’Aula del Senato raddrizza il tiro dopo le parole di Matteo Salvini sulle elezioni in Russia. In pieno disaccordo intento con Macron , il presidente francese che vuole inviare un contingente dell’esercito a Kiev a maggio difesa dei confini ucraini.    Il ministro Tajani si dice preoccupato della proposta francese: “Se la Nato dovesse prendere in considerazione l’invio di truppe in Ucraina sarà davvero l’inizio della terza guerra mondiale”

 Rivendicando quanto fatto dall’Italia per l’Ucraina e puntando il dito contro il verdetto delle urne arrivato da Mosca afferma: “Ribadiamo la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territori ucraini – mette in chiaro – e alle vicende e che hanno portato al decesso in carcere di Aleksei Navalny. Il suo sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato”, dice tra gli applausi dell’emiciclo. Al suo fianco Antonio Tajani annuisce convinto. L’altro vicepremier però non siede sui banchi del governo: Salvini non c’è, e anche il ministro Giancarlo Giorgetti, seppur presente in Aula, diserta gli scranni dell’esecutivo e siede, solo, a pochi metri, salvo poi lasciare l’Aula al fianco della presidente del Consiglio.

“Salvini non c’era, immagino avrà avuto qualche impegno…”, taglia corto il capogruppo leghista Massimiliano Romeo rispondendo ai cronisti, mentre le opposizioni pungono in Aula: “Ognuno ha il suo Orban”, l’affondo, tra i tanti, del dem Filippo Sensi. A stretto giro di posta, una nota del Mit chiarisce che il leader della Lega era assente in Aula perché impegnato al ministero: dopo la mattinata a Palazzo Chigi per la cabina di regia sull’emergenza idrica, Salvini ha raggiunto Porta Pia per prendere parte a una serie di incontri e riunioni.

Abrogazione dell’abuso d’ufficio e intercettazioni, Nordio favorisce “i fenomeni corruttivi”

I luoghi della giustizia - Cittadinanzattiva una ...

Roma,

I magistrati non ci stanno.In un documento approvato a maggioranza dal Comitato direttivo centrale dell’Anm, le toghe pongono in luce come il disegno di legge in discussione al Senato sulla cancellazione della fattispecie di reato rischi di «rendere priva di sanzione la violazione degli obblighi di astensione, la dolosa alterazione di concorsi pubblici, l’assegnazione di appalti, lavori o servizi pubblici: una fascia di impunità che non appare in linea con le esigenze, riconosciute dallo stesso Guardasigilli, di serio ed effettivo contrasto ai fenomeni corruttivi».

Anche la relazione del Guardasigilli alle Camere, non è esente da vibrate contestazioni ,l’Anm si sofferma poi sulla legge sulle intercettazioni e parla di una «nuova manifestazione del timore per il preteso eccessivo potere degli uffici di procura e per i pretesi abusi delle intercettazioni o di altri strumenti di ricerca della prova, essenziali nel contrasto delle forme di criminalità organizzata o di gravi delitti contro l’economia e la pubblica amministrazione.

Nel doveroso rispetto delle decisioni delle corti nazionali e sovranazionali in materia di utilizzazione delle conversazioni acquisite tramite i telefoni cellulari — continuano — e nel parimenti dovuto rispetto dei principi costituzionali di tutela della riservatezza delle conversazioni private, va quindi riaffermata la necessaria difesa e salvaguardia dello strumento delle intercettazioni».

Oggi alle 18,30 approda in Senato la manovra per la fiducia- Ecco le nuove misure

 

 

La manovra 2024 approda oggi mercoledì 20 dicembre in Aula del Senato per la discussione generale alle 18.30 per arrivare alla fiducia e al via libera entro venerdì 22. Il disegno di legge passerà poi alla Camera per un iter rapido che porterà all’approvazione definitiva del provvedimento tra Natale e Capodanno. Un esame quello della Finanziaria, partito a rilento per il nodo emendamenti e la volontà del governo di ‘blindare’ il ddl, che adesso entra nel rush finale visto che la maggioranza non mira certo all’esercizio provvisorio in caso di mancato via libera entro il 31 dicembre.

Aula Senato - Fotogramma
Nel fotogramma il Senato che oggi dovrà riunirsi alle 18,30 per la fiducia

La manovra vale circa 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziari in deficit e destinati all’intervento principale ovvero il taglio cuneo fiscale (quasi 11 mld) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di 4 mld). Le due misure insieme portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro.

Giù le tasse sul lavoro per 14 milioni di dipendenti del pubblico e del privato con vantaggi medi di circa 100 euro al mese: in manovra il governo conferma il taglio del cuneo, rafforzato con il decreto del primo maggio, di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro. La misura è finanziata solo per il 2024.

Con la manovra parte il primo modulo della riforma fiscale: l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, costo . Per il 2024 gli scaglioni si riducono da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro l’aliquota resta al 35%; oltre 50.000 euro al 43%. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di 20 euro al mese per i contribuenti convolti.

Ponte di Messina

La manovra conferma le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l’onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con tanto di dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld).

Pensioni

‘Salve’ le pensioni di vecchiaia dei medici con penalizzazioni light per le anticipate. Dopo polemiche e scioperi  un emendamento all’art 33 della manovra mette al riparo dai tagli le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e riduce progressivamente la decurtazione per i sanitari che restano in corsia (riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro). I dirigenti medici e gli infermieri, se lo vorranno, potranno inoltre rimanere al lavoro fino a 70 anni.

Sul nuovo testo finanziario all’esame del Senato, l’Agenzia delle entrate, prima del recupero coattivo, dovrà cooperare con modalità telematiche..” Il cinema dai compensi miliardari: caspita,700 milioni del governo

 

di E. Lanza

 

Beneplacito della Ragioneria dello Stato sulla  la Manovra 2024, composta da 109 articoli e 6 allegati.Una finanziaria un pò strana visto che si sono susseguiti comunicati stampa ufficiali  sull’approvazione di tanti punti cari agli italiani ma il giorno dopo scomparsi nel testo pubblicato. Un metodo inaccettabile come comunicazione ai mass-media e quotidiani on line.

Un altro spunto inaccettabile è quello dell’ordine della premier Meloni di non presentare alcun emendamento sul testo elaborato. Come dire questo va bene, ognuno resti della propria opinione, punto e basta. La maggioranza approva il metodo. ma non appare democratico-è il coro opposto – nè corretto dire ai deputati, espressione del popolo, di non fare alcun rilievo .

Si apprende che  il Presidente della Repubblica Mattarella ha già vistato e autorizzato a trasmettere al Parlamento il testo  al Senato, da dove domani partirà l’esame della legge di bilancio – l’aumento dal 21 al 26% dell’aliquota sulla cedolare secca per gli affitti brevi solo “in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta”.       Eliminazione della nuova aliquota per tutti gli immobili destinati alla locazione breve. Inoltre i pannolini per bambini tornano un’altra volta  fra i prodotti con aliquota agevolata, anche se nel 2024 si passerà dall’attuale 5 al 10%. Stessa aliquota per il latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi e per assorbenti, tamponi e coppette mestruali.

Archivi -Sud Libertà      (tante  incertezze ancora per il futuro e tanta povertà per gli anziani pensionati)

Una novità assoluta- più democratica forse – rappresenta invece  l’articolo 23 della Manovra: Per “assicurare la massima efficienza dell’attività di riscossione, semplificando e velocizzando la medesima attività, nonché impedendo il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute”           Niente  “recupero coattivo” se prima l’Agenzia delle Entrate non realizza il contenuto di questo articolo di legge. No ai pignoramenti sui conti correnti..

“Le soluzioni tecniche di cooperazione applicativa –   afferma il testo – e di utilizzo degli strumenti informatici per l’accesso alle informazioni di cui al comma 1 sono definite con uno o più decreti del Ministero dell’economia e delle finanze, nel rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente, sentito anche il Garante per la protezione dei dati personali, ai fini dell’adozione di idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, attraverso la previsione di apposite misure di sicurezza, anche di carattere organizzativo”, in conformità con le disposizioni del regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 e del decreto legislativo 30 giugno 2003.

Novità anche sul fronte della tax credit per il cinema ma anche lievi  tagli al Fondo per il cinema. Prevista dall’articolo 14 l’agevolazione al 40%, ma viene anche inserita la possibilità di “prevedere aliquote diverse” o di “escludere l’accesso al credito d’imposta” per determinate imprese o gruppi di imprese mentre non appare alcun riferimento al tetto per il credito d’imposta “riferibile al compenso attribuito al singolo soggetto in qualità di regista, sceneggiatore, attore e altra figura professionale”.

Nella parte sulla revisione della spesa (art. 88), poi, è è previsto il taglio da 750 a 700 milioni annui del Fondo per il cinema.

Ammonta quindi a 821,7 milioni di euro il taglio stimato per il 2024 nelle dotazioni finanziarie delle spese per i ministeri. E’ quanto emerge dalle tabelle che accompagnano il testo della legge di bilancio bollinato dalla Ragioneria. Nel 2025 la previsione è di 878,2 milioni fino a 898,16 milioni l’anno successivo, per una spending review totale nel triennio di quasi 2,6 miliardi.

Sicilia protagonista nel futuro -vedremo comunque- per un ruolo vero nel Mediterraneo

 

Archivi -Sud Libertò

Disco verde del Senato al decreto Ponte, il dl n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. A favore del testo, approvato già alla Camera lo scorso 13 maggio, sono stati 103, contrari 49, tre gli astenuti. Il via libera è arrivato tra gli applausi della maggioranza, con i leghisti che hanno abbracciato il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, presente in Aula, visibilmente soddisfatto.

Nel suo intervento il leader della Lega ha ribadito che per il ponte l’apertura del cantiere avverrà “l’anno prossimo”. Salvini ha poi escluso rischi di infiltrazioni mafiose (“io mi fido della magistratura”), aggiungendo che il “Comitato tecnico-scientifico sarà composto dai più grandi esperti internazionali”, coinvolti per realizzare “la più grande opera pubblica al mondo, il ponte a campata unico più grande del mondo” che “sarà l’orgoglio dell’Italia nel mondo”.

Un autorevole Draghi mette al tappeto il centro destra (che lo vuole ora sul patibolo) e Mattarella dovrà sciogliere il nodo

Il Presidente Mattarella respinge le dimissioni di Draghi | Il Friuli

l premier Mario Draghi oggi alla Camera per un nuovo passaggio della crisi di governo, dopo la giornata cruciale andata in scena al Senato. “Draghi andrà alla Camera solo per dimettersi. Game over”,  confermando che all’inizio della discussione generale -alle 9 a Montecitorio- il premier annuncerà le proprie dimissioni per poi salire al Quirinale e riferire al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il passaggio ieri in Senato ha di fatto sancito la fine dell’esecutivo guidato dall’ex numero 1 della Bce.   Draghi ha fatto valere tutta la sua autorevolezza e posto le condizioni per governare in coerenza ” con la volontà dell’Italia”  Ha posto l’accento anche sul principio giusto del Reddito della cittadinanza, strumento nato per combattere la povertà ed aiutare i giovani . Esso non va penalizzato o cancellato, ma solo migliorato ha specificato Draghi.

Risoluzione Casini

Non considerata la risoluzione del Centro destra che prevedeva un governo senza il M5S. L’attenzione del premier è stata posta invece sulla risoluzione Casini su cui  aveva posto la fiducia, passata al Senato con soli 95 voti a favore, senza il sostegno di Forza Italia, Lega e M5S che non hanno partecipato al voto. I voti contrari sono stati 38 e nessun astenuto. Molto basso il dato sulla presenza in aula: solo 192 senatori, mentre i votanti sono stati 133. Il quorum è stato garantito dalla presenza in aula dei senatori 5Stelle che, tuttavia, non hanno votato. Sono invece usciti dall’Aula i senatori di Lega e Forza Italia.

Dopo il passaggio alla Camera, solo al termine dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, Draghi deciderà di recarsi a riferire al Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato avrà tutti gli elementi per decidere come procedere. Se aprire eventuali consultazioni oppure se e quando sentire i presidenti del Senato, Elisabetta Casellati, e della Camera, Roberto Fico, per procedere poi allo scioglimento delle Camere.

“Una decisione folle, assurda, una giornata di follia”. . “Tre grandi partiti di questa maggioranza, in forme diverse, hanno deciso di mettere fino a questa esperienza” e “in particolare Berlusconi e Salvini, che hanno seguito la scelta di M5S di una settimana fa di aprire di fatto la crisi”, ha spiegato il segretario del Pd parlando di “un giorno triste e drammatico per l’Italia”.

“Gli italiani guardano sgomenti a quello che è accaduto nelle loro istituzioni” e in “alcuni partiti”. “Se penso ai 19 mld del Pnrr che non arriveranno e alle riforme che non si faranno…”, ha aggiunto.

 

Draghi:”Sosteniamo l’Ucraina e superiamo la crisi”

 

Quirinale, Draghi presidente della Repubblica già lunedì. Inside -  Affaritaliani.it

 

L’Italia continuerà a lavorare con l’Ue e il G7 per sostenere l’Ucraina, ricercare la pace, superare questa crisi. Questo è il mandato ricevuto del Parlamento, da voi, e questa è la guida per la nostra azione”. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha concluso così le sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.

Sulla risoluzione sulle comunicazioni del premier è stato raggiunto l’accordo nella maggioranza. Il testo è stato sottoscritto da tutte le forze politiche, anche i 5 Stelle.

Arrivando al Senato, alla domanda se fosse preoccupato per la tenuta della maggioranza, Draghi aveva risposto: “Non lo so, vediamo, vediamo…”.

LE COMUNICAZIONI DI DRAGHI –

“Ci avviciniamo al quarto mese di invasione russa dell’Ucraina. Mosca continua ad aggredire militarmente le città al fine di espandere il controllo sul territorio” ha detto il premier in Senato, ricordando che “al 20 giugno sono 4569 i civili uccisi” ma il numero “reale” potrebbe essere “molto molto più alto”. “Anche il numero dei cittadini ucraini in fuga dalla loro terra è aumentato, sono 135mila solo in Italia. Esprimo ancora una volta la mia gratitudine agli italiani e alle italiane che li hanno accolti” ha aggiunto. Mentre “continuano a emergere nuove atrocità commesse ai danni dei civili da parte dell’esercito russo. Le responsabilità saranno accertate e i crimini di guerra saranno puniti” ha scandito il presidente del Consiglio.

Nel corso delle comunicazioni, Draghi ha ribadito che “solo una pace concordata e non subita può essere duratura“. Durante la “visita a Kiev ho visto da vicino le devastazioni della guerra e constatato la determinazione degli ucraini nel difendere il loro Paese” ha sottolineato, e “il presidente Zelensky ci ha chiesto di continuare a sostenere l’Ucraina per raggiungere una pace che rispetti i loro diritti: solo una pace concordata e non subita può essere davvero duratura”.

A Kiev ho ribadito che l’Italia vuole l’Ucraina in Europa e vuole lo status di Paese candidato. Siamo stati tra i primi a sostenere questa posizione con chiarezza in Ue e in Occidente e per la prima volta l’ho fatto proprio in questo Parlamento, continueremo a farlo anche al Consiglio Ue” ha affermato il presidente del Consiglio.

“Sono consapevole – ha aggiunto – che non tutti gli Stati membri condividono questa posizione ma la raccomandazione della Commissione è un segnale incoraggiante e confido che il Consiglio Ue raggiunga una posizione consensuale in merito“.

Quanto alla Russia, “il 3 giugno il Consiglio europeo ha varato un sesto pacchetto di sanzioni”, sanzioni che “funzionano”, il “tempo ha rivelato che sono efficaci” ma i “canali di dialogo restano aperti” ha detto Draghi.

Il premier ha sottolineato che per l’Ucraina va fatto uno “sforzo collettivo e coinvolgere organi internazionali e banche. Bisogna costruire e ridare una casa a chi l’ha persa, riportare i bambini a scuola e aiutare la ripresa della vita economica e sociale. Oggi spetta a tutti noi di permettere all’Ucraina di rinascere“.

Il conflitto in atto rischia di creare crisi una umanitaria di dimensioni straordinarie – ha ribadito – la fornitura di grano è a rischio, nei porti sono bloccati cereali che rischiano di marcire, e la devastazione della guerra peggiorerà la situazione”.

Draghi ha spiegato che “i bombardamenti russi hanno distrutto la più grande centrale agricola ucraina che conteneva tra i 250 e le 300mila tonnellate di cereali. Le proiezioni ucraine indicano che la produzione potrebbe calare tra il 40 e il 50% rispetto all’anno scorso. Bisogna liberare le scorte in magazzino e fare spazio al nuovo raccolto di settembre” e per farlo “è necessario realizzare lo sminamento dei porti e garantire l’uscita delle navi in sicurezza. Ma dopo vari tentativi falliti non vedo alternativa all’adozione di una risoluzione delle Nazioni Unite dove l’Onu garantisca l’operazione sotto la sua egida”.

LA REPLICA IN SENATO –

Poi, nella replica in Aula, Draghi ha ringraziato “il Senato per il sostegno nel difendere la libertà e democrazia dell’Ucraina, nel sostenere le sanzioni” a Mosca

“Grazie per il sostegno, il Parlamento è stato unito e l’unità e essenziale in questi momenti. Vi ringrazio anche per un motivo diciamo personale, quando le decisioni che si devono prendere sono complesse e profonde” è decisivo “avere sostegno, quello del Senato è molto molto importante per me”.

 

“I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume che sarà presentato oggi ,5 novembre alla Sala Nassirya del Senato

ROMA

I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume presentato il 5 novembre alla Sala Nassirya del Senato con rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, manageriale, giornalistico. Un modello per la società e per le aziende del futuro che coinvolgeranno sia il pubblico che il privato

Diversità e Inclusione: al Senato il confronto sull’impresa che sarà. In un libro il futuro dei rapporti sociali e delle strategie aziendali

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese. Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva” sottolinea la Senatrice Paola Binetti 12ª Commissione Igiene e Sanità

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di Diversità e Inclusione. Come dice una nota attivista statunitense: Diversità è essere invitati alla festa. Inclusione è essere invitati a ballare (Diversity is being invited to the party. Inclusion is being asked to dance – Verna Myers). La diversità è un fatto, linclusione è una scelta. La prima rappresenta la pluralità dei punti di vista; col termine inclusione si intende la capacità di costruire un ambiente dove ognuno sia benvenuto e rispettato. Questi elementi sono applicabili a qualsiasi contesto della società odierna, ma in particolare si prestano ad essere al centro dell’azienda del futuro, sia in ambito pubblico che privato. Un’analisi delle trasformazioni del nostro mondo e delle prospettive future è quella proposta nel libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa”, Serarcangeli Editore, scritto da Gianluca Bucci, Professional Coach e fondatore Accademia Italiana Soft Skills, insieme al Manager Coach Danilo Bascucci e con il contributo di professionisti di diversi settori.

L’ANALISI DI UN MONDO CHE CAMBIA – Per affrontare il tema dellinclusione si deve partire dalla diversità, dai concetti di uguaglianza, quella dapprima negata e poi a fatica conquistata nella storia da tante minoranze. Attraverso un viaggio nel tempo si sono toccati i temi dellevoluzione del concetto di diversità e di come le imprese stanno applicando dei nuovi protocolli inclusivi, che coinvolgono tutta lazienda ad ogni livello gerarchico. La meraviglia è che tutto questo è diventato non solo unesigenza per un efficace successo aziendale, ma un vero e proprio ingaggio emotivo orientato ad un migliore benessere organizzativo. Al centro cè la persona, il rispetto per ognuno, laccoglienza e il dare voce a tutti. Nessuno escluso.

La diversità è un fatto, l’inclusione è una scelta – spiega l’autore Gianluca Bucci – Per questo bisogna affrontare il tema dell’inclusione partendo dalla prima. L’inclusione è un valore aziendale, ma non ha una valenza solo intellettuale, ma anche emotiva, culturale, sociale. Vogliamo affrontare l’evoluzione del concetto di inclusione negli ultimi 100 anni, attraverso molteplici analisi che permettono di arricchire il dibattito con diversi punti di vista. Inclusione e diversità sono due facce della stessa medaglia, che possono essere connesse e valorizzate. Obiettivo finale è rivolgerci alla società e a un sistema economico in continua evoluzione per suggerire una maggiore inclusione, che permetta una massimizzazione dei profitti senza trascurare la dimensione sociale”.

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese – sottolinea la Senatrice Paola Binetti – Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva, perché si finisce con accentuare le rivalità e si stressano le ragioni della diversità, invece di apprezzare le differenze che ci caratterizzano nell’appartenenza alla realtà umana a cui tutti apparteniamo”.

IL CONTENUTO – Il volume “I colori dell’inclusione” è la testimonianza di un viaggio che ha l’ambizioso obiettivo quello di “innescare e sviluppare” una cultura dell’inclusione e della diversità attraverso preziose testimonianze ed esperienze vissute nella vita quotidiana. Si parte con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dalle Nazioni Unite nel 1948, punto cardine nella storia dell’umanità, e propone una riflessione sull’evoluzione e il riconoscimento dei diritti dell’individuo, tra eventi storici, aneddoti, fenomeni sociali: un insieme di strumenti per capire perché è necessaria l’inclusione affinché le diversità vengano abbattute. A offrire un esempio di come mettere in pratica questi concetti è offerto dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences, impegnata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci innovativi, che ha reso integrazione e coesione valori fondamentali della propria mission. Storie di individui si intrecciano al percorso aziendale, proponendo un modello moderno e vincente di lavoro. Proprio al mondo del lavoro e a come si debba applicare a questo ambito il concetto di inclusione è dedicata ampia parte del testo. Un capitolo a parte è dedicato all’attualità: cosa accadrà nel passaggio tra un’epoca postpandemica che ha segnato la cesura tra la fase precedente e quella che potremmo definire postmoderna? Da qui l’inizio di un percorso di riorganizzazione aziendale. “Digitalizzazione” e “smart working” sono espressioni entrate nell’uso frequente durante i mesi di pandemia, ma quale sarà il loro futuro negli anni a venire resta oggetto di indagine e di riflessione.

L’APPUNTAMENTO – Il libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” viene presentato oggi,il 5 novembre a Roma, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa della Senatrice Paola Binetti, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, dell’informazione, del mondo accademico. I relatori saranno la Sen. Paola BinettiMembro della 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità; On. Stefania PezzopaneMembro della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici); Gianluca BucciProfessional coach Fondatore Accademia Italiana Soft Skills; Michelangelo SimonelliSenior Director Governament Affairs Italy Gilead; Daniel Della Seta, giornalista, autore e conduttore “L’Italia che va” Radio Rai; Piero DamossoCaporedattore TG1; Prof.ssa Maria Caterina FedericiDocente di Sociologia Generale presso l’Università degli Studi di Perugia; Prof. Raffaele FedericiDocente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso l’Università degli Studi di Perugia; Salvatore CimminoAtleta e Manager Leonardo Finmeccanica; Giuseppe TriestePresidente di FIABA Onlus Fondo Abbattimento Barriere Architettoniche; Prof. Stefano MazzoleniDocente del Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione presso Politecnico di Bari. In apertura anche un videomessaggio del Presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli. Un panel in grado di declinare il tema dell’inclusione in ogni suo aspetto, con particolare attenzione alle interconnessioni economiche e sociali. In virtù delle loro esperienze, i relatori potranno raccontare l’impegno di diversi ambiti, dalla disabilità allo sport, nel superare e valorizzare le diversità con il fine di favorire l’inclusione. Grande attenzione anche per gli strumenti necessari per questo processo: la scienza e la tecnologia che hanno permesso l’abbattimento di barriere fisiche e le scienze sociali che hanno consentito di eliminare le barriere ideologiche e morali.

 

Draghi al Senato: “Un Sud più forte è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”

Mario Draghi presidente del Consiglio, parte la petizione | Il Friuli

Riportiamo il discorso integrale di Mario Draghi al Senato Eccolo: ”

 

“L’Italia vive oggi un periodo di forte ripresa – migliore di quello che avevamo immaginato solo qualche mese fa.

Le previsioni del Governo, che presenteremo tra pochi giorni, stimano una crescita intorno al 6% per quest’anno – a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera.

La produzione industriale ha superato a luglio il valore registrato prima dell’inizio della pandemia.

Le esportazioni nel secondo trimestre di quest’anno sono state del 4,8% più alte che nello stesso periodo del 2019, prima della crisi sanitaria.

L’indice di fiducia delle imprese negli ultimi due mesi è il più alto dal 2005, quando sono iniziate le rilevazioni.

Al rafforzamento dell’economia si accompagna un miglioramento dell’occupazione.

A luglio il numero di occupati è cresciuto di 440mila unità rispetto a un anno prima, e c’erano 170mila disoccupati e 484mila inattivi in meno.

Il mercato del lavoro è ripartito, ma ci sono ancora aspetti che destano preoccupazione.

Tra i dipendenti, tre quarti dei nuovi occupati hanno ricevuto un contratto a tempo determinato.

Nel 2020, più di due milioni di famiglie erano in condizione di povertà assoluta.

La crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l’anno scorso.Nel 2020, l’economia italiana si è contratta dell’8,9%, una delle recessioni più profonde d’Europa

Era dunque inevitabile che alla riapertura si accompagnasse una forte accelerazione dell’attività.

La sfida per il Governo – e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali – è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile.

Dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo;

preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale;

e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana.

Per assicurare la sostenibilità della ripresa dobbiamo prima di tutto impedire che ci siano altre significative ondate di contagio.Il governo sta agendo con la massima determinazione per evitare nuove chiusure.

Voglio quindi ringraziare ancora una volta gli italiani per la convinzione con cui hanno aderito alla campagna vaccinale, e le imprese per l’impegno dimostrato nel cooperare alla sua organizzazione.

A oggi, oltre 41 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, quasi il 77% della popolazione con più di 12 anni.

E siamo vicini a raggiungere e poi superare l’obiettivo che c’eravamo posti, ovvero immunizzare entro fine settembrel’80% della popolazione vaccinabile.

La “variante Delta”, molto più contagiosa del ceppo originario del virus, ci obbliga però a raggiungere tassi di vaccinazione ancora maggiori.

Anche per questo motivo abbiamo prima introdotto e poi allargato l’uso del cosiddetto “green pass”.

Il “green pass” è uno strumento di libertà e sicurezza, per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche.

Voglio ringraziare Confindustria che ha da subito lavorato insieme al governo e ai sindacati per trovare un accordo sull’estensione del “green pass” ai luoghi di lavoro.

Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio, potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore – ad esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura.

L’altra incognita su cui dobbiamo vigilare riguarda l’aumento dei prezzi e la difficoltà nelle forniture in alcuni settori.

L’economia globale attraversa una fase di aumento dei prezzi, che riguarda anche i prodotti alimentari, i noli e tocca tutte le fasi del processo produttivo.

Non sappiamo ancora se questa ripresa dell’inflazione sia transitoria o permanente.

Se dovesse rivelarsi duratura, sarà particolarmente importante incrementare il tasso di crescita della produttività, per evitare il rischio di perdita di competitività internazionale.

Per le imprese sono particolarmente importanti i rincari sui materiali da costruzione, sul gas e sull’energia, e i problemi di approvvigionamento dei semiconduttori.

Il Governo è impegnato a trovare soluzioni immediate a questi problemi, e a disegnare strategie di lungo periodo per ridurre le nostre vulnerabilità.

Per quanto riguarda il prezzo delle materie prime, esso è in parte temporaneo perché legato alla forte ripresa dell’economia globale.

Già quest’estate abbiamo approvato un intervento per arginare i rincari e per aiutare le imprese di costruzione impegnate in opere pubbliche.

Anche l’aumento del prezzo del gas e dell’elettricità è legato a fenomeni in parte transitori.

In assenza di un intervento del governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%.

Per questo abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese.

Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti.

Si tratta complessivamente di un intervento di oltre 3 miliardi, che fa seguito a quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno.

E che ha una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili.

A queste misure deve seguire un’azione, anche a livello europeo, per diversificare le forniture di energia e rafforzare il potere contrattuale dei Paesi acquirenti.

Dalla fine del 2020, la domanda di semiconduttori supera la capacità produttiva mondiale.

L’aumento delle vendite di elettronica e la crescente incidenza di queste componenti nell’industria automobilistica hanno provocato gravi carenze che non sono destinate a attenuarsi.

L’importanza dei semiconduttori aumenterà infatti con la digitalizzazione e la mobilità elettrica.

Il governo ha in programma importanti investimenti nella filiera microelettronica.

Proprio questo mese, il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione fondi alle imprese del settore per oltre 700 milioni, a cui si aggiungono quelli del PNRR.

Siamo impegnati a sostenere la ricerca e ad attrarre investimenti sul settore, perché le innovazioni sui semiconduttori possano provenire anche dall’Italia e dall’Europa.

L’Italia si sta rimettendo in piedi dopo una crisi profonda.Questa fase richiede una politica di bilancio equilibrata ed efficace.

Le conseguenze dello shock economico causato dalla pandemia, a partire dall’aumento dell’indebitamento privato, richiedono tempo per essere assorbite.

Misure straordinarie come la moratoria sul credito bancario hanno nascosto vulnerabilità del nostro sistema economico che sono destinate a riemergere nel tempo

La fiducia di famiglie e imprese è elevata ma fragile.

La priorità deve essere quella di preservare la loro capacità di spesa e la loro volontà di investire.

Se guardiamo oltre l’orizzonte congiunturale, il nostro obiettivo deve essere migliorare in modo significativo il tasso di crescita di lungo periodo dell’Italia.Nel 2019, il nostro reddito pro capite era fermo al livello diventi anni prima.

Nello stesso periodo, la produttività totale dei fattori è diminuita di più del 4%, mentre in Germania è aumentata di oltre il 10% e in Francia di quasi il 7%.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dalla Commissione Europea a giugno, include le riforme e gli investimenti necessari per colmare questo divario.

Vogliamo favorire l’innovazione, la transizione ambientale e quella digitale.

E portare l’Italia su un percorso di crescita inclusiva, che migliori la mobilità sociale e consenta la piena realizzazione professionale dei giovani e delle donne, soprattutto al Sud.

La transizione ecologica non è una scelta ma una necessità.I cambiamenti climatici hanno già gravi conseguenze sulle nostre vite, il nostro pianeta e le nostre economie.

Se non interveniamo subito, i loro effetti rischiano di peggiorare e diventare irreversibili.

Dobbiamo prendere misure ambiziose per ridurre le emissioni e contenere l’aumento della temperatura.

Ma dobbiamo tenere conto della capacità di riconversione delle nostre strutture produttive.

Lo Stato deve fare la sua parte nell’aiutare cittadini e imprese a sostenere i costi di questa trasformazione

E prestare particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione.

Gli investimenti del PNRR riguardano l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, l’idrogeno.

Investiamo nello sviluppo di capacità industriali, per esempio nei pannelli solari e nelle batterie, per ridurre la dipendenza dai produttori stranieri.

E miglioriamo l’efficienza del nostro sistema di autorizzazioni, che non può impedire la realizzazione degli ambiziosi obiettivi sulle energie rinnovabili.

La transizione digitale è l’altra grande sfida che il nostro Paese ha davanti.

Intendiamo migliorare la vita di cittadini e imprese e dotare soprattutto i giovani delle capacità necessarie per essere pronti per i lavori di domani.

Sul fronte delle infrastrutture, abbiamo concluso la consultazione pubblica sulla banda larga, che darà avvio al processo di cablatura del paese.

Attendiamo di ricevere le prime proposte di partnership per la creazione del Polo Strategico Nazionale, il cloud sicuro per la pubblica amministrazione.

In entrambe le iniziative il contributo dei privati sarà importante.

Un Sud più forte e meglio connesso con il resto del Paese è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa.

Le nostre politiche per il Mezzogiorno intendono superare le disparità che condannano milioni di cittadini a servizi pubblici inadeguati, e a godere di minori opportunità di crescita e affermazione professionale.

Gli investimenti infrastrutturali del PNRR destinano almeno il 40% delle risorse al Sud.

Particolare attenzione sarà dedicata alle aree interne.

La riforma delle Zone Economiche Speciali vuole renderle realmente attrattive per gli investimenti nazionali e internazionali, grazie a procedure semplificate e agevolazioni fiscali.

Gli importanti investimenti nei porti e nello sviluppo dell’economia del mare vogliono riportare di nuovo l’Italia al centro dei traffici marittimi intercontinentali.

Negli scorsi mesi abbiamo preso altri importanti provvedimenti per l’attuazione di tutto il PNRR.

Abbiamo creato la struttura per la gestione e il monitoraggio del Piano e approvato importanti semplificazioni del sistema normativo e degli appalti.

Abbiamo migliorato la gestione delle risorse umane della pubblica amministrazione e i processi di reclutamento e stabilito nuove regole per la mobilità nella PA.

Abbiamo portato avanti la riforma della giustizia penale, per accorciare i tempi dei processi, e lo stesso stiamo facendo ora per quella civile.

Nel Consiglio dei Ministri di oggi presenteremo il quadro del monitoraggio degli interventi del PNRR previsti per l’ultimo trimestre del 2021.

Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e la stessa determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi, soprattutto per quanto riguarda l’agenda di riforme.

In particolare, nel mese di ottobre, intendiamo approvare un provvedimento che dia impulso alla concorrenza.

A voi imprese chiedo di appoggiarlo con convinzione.

Il rafforzamento dell’economia passa attraverso l’apertura dei mercati e non la difesa delle rendite.

Intendiamo inoltre attuare in legge di bilancio la razionalizzazione e il potenziamento degli ammortizzatori sociali.

Vogliamo rafforzare gli strumenti di integrazione salariale per tutelare meglio chi perde il lavoro.

E avviare una riforma delle politiche attive del lavoro, per agevolare il reinserimento di chi è disoccupato o cassaintegrato con più efficacia di quanto non succeda oggi.

Il PNRR rappresenta un progetto decisivo per il futuro del nostro Paese.

Dobbiamo assicurarci che i soldi stanziati per gli investimenti siano spesi bene, con onestà, senza infiltrazioni criminali;

evitare i ritardi che hanno spesso rallentato o impedito l’uso dei fondi europei in Italia;

cogliere l’opportunità per sciogliere i nodi strutturali che legano da anni il nostro Paese;

e accompagnare le imprese in questa transizione, attraverso le riforme e gli investimenti.

Ne va del nostro benessere economico, e della nostra credibilità di fronte agli italiani e all’Europa.

Un governo che cerca di non far danni è molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio.

È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna.

Le buone relazioni industriali sono il pilastro di questa unità produttiva.

Il Governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse.

In questo momento i soldi si danno e non si prendono.

Ho avuto modo di ricordare che riacquistare il “gusto del futuro” è essenziale perché l’Italia torni alla crescita, alla prosperità, al rispetto dell’ambiente visto come opportunità, non come vincolo.

Le nostre imprese, voi, avete raccolto il messaggio e oggi abbiamo uno dei tassi di crescita più elevati dell’UE.

Il nostro compito, il compito del Governo, è far sì che il gusto del futuro continui a restare nelle vostre scelte di imprenditori.

La mia presenza oggi è un ringraziamento a tutte le imprese e ai loro lavoratori.

Per la vostra capacità di reagire e innovare, in anni molto difficili per la nostra società.

Lavoro, anche duro, investimenti e spazio ai giovani e alle donne.

Insieme ai vostri dipendenti, avete fatto la vostra parte.

Ma oggi vi chiedo di fare di più.

Ve lo chiedo pur essendo consapevole che la storia dell’imprenditoria italiana è già ricca di pagine nelle quali la responsabilità nazionale ha prevalso sugli interessi aziendali, familiari e di settore.

Vorrei che la pagina che state scrivendo oggi con il vostro impegno fosse ricordata come un momento storico.

Vorrei che oggi tutti noi condividessimo una prospettiva di sviluppo a beneficio anche dei più deboli e delle prossime generazioni.

Nessuno può chiamarsi fuori.

Sono certo, conoscendo le virtù dell’impresa, che sarà una pagina di cui l’Italia andrà fiera.

Ddl Zan, il Senato respinge le pregiudiziali di costituzionalità e torna in Aula domattina per la discussione

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“Con 136 voti contrari, 124 a favore e 4 astenuti l’Aula del Senato ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità, avanzate da Lega e Fratelli d’Italia sul ddl Zan. Comunicato l’esito del voto, la presidente Casellati ha chiuso la seduta, con il ddl Zan che torma in Aula domattina per la discussione.

“Sospendo l’Aula e convoco immediatamente la capigruppo”, ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, al termine di un primo giro di interventi dei senatori sul ddl Zan. La sospensione potrebbe servire anche a rasserenare gli animi, visto il clima acceso che in Aula ha visto contrapporsi le forze del centrodestra, che chiedono di cercare ancora una ipotesi di accordo per le modifiche al testo e Pd-Leu e M5S che chiedono di procedere con il ddl originario.

“Gli europei di calcio li abbiamo già vinti, non voglio un clima da stadio in quest’aula”, aveva detto Casellati rivolgendosi all’aula del Senato dove l’intervento di Francesca Majorino dei 5 Stelle sul ddl Zan è stato interrotto più volte da schiamazzi e fischi. “C’è già un clima incandescente, decido io poi, ora stabilisco l’elenco degli interventi, avevo fatto bene a convocare la capigruppo.

La decisione ultima la prendo io”, ha sottolineato Casellati provando a tenere la calma in Aula.

Martedì 20 luglio alle 12 scade il termine degli emendamenti sul ddl Zan”, ha annunciato la presidente dei senatori Pd, Simona Malpezzi, al termine della capigruppo. La prossima settimana si dovranno fermare i lavori sul ddl Zan per l’approdo in Senato del dl Sostegni bis. “Ci sarà una capigruppo per stabilire la road map”, si spiega al termine della capigruppo al Senato.

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