APPELLO ,PER MOTIVI DI SICUREZZA,DI ABITANTI DELLA VIA RAGALIDDA AL COMUNE DI NICOLOSI PER UNA MIGLIORE QUANTITA’ DI LUCE SULLA STRADA

 

pistoia. ENEL RINNOVA PALI E LINEE ELETTRICHE IN ALCUNE LOCALITÀ – Linea Libera

Riceviamo e pubblichiamo:

“Gli abitanti della Via Ragalidda a Nicolosi  hanno recentemente rappresentato al Comune -Ufficio competente dei Vigili urbani- la sostituzione di un lampione spento perchè guasto o fulminato – quasi di  di fronte al  n.15, e la collocazione di una lampada presso il numero civico  , n.15 per l’esistenza di un Palo Enel

La legge-  impone infatti che ci siano condizioni di sicurezza nelle vie e nelle strade

La sicurezza, a 360 gradi, di una zona  extraurbana non passa soltanto dalla presenza più o meno costante delle forze dell’ordine -Carabinieri e Polizia locale -municipale  ma anche della corretta illuminazione nelle ore serali e notturne. Appare abbastanza ovvio che un luogo buio si presta maggiormente a hi è dedito alla malavita e alle rapine   o anche a qualche incidente rispetto a quello in cui non manca la luce. E questa zona della Via Ragalidda non è affatto sicura, che si aspetta?

FARO SPENTO E LAMPADA DA COLLOCARE   SUL PALO PRESSO NUMERO CIV. 15

Quello che dovrebbe essere altrettanto ovvio è che quando un lampione non funziona dovrebbe essere lo stesso Ente  immediatamente a ripararlo                     E’ questa la dottrina dei doveri. In questo modo, appunto, si evitano la delinquenza e l’incidente sopra citati. Non solo ma si incoraggiano  anche i turisti a visitare una delle we vie più ridenti del Comune di   Nicolosi

 

Nicolosi, l'emozione della fascia tricolore per Angelo Pulvirenti - Sicilia  Network

(Nella foto d’Archivio) Il Sindaco di Nicolosi   Angelo Pulvirenti

Vale la pena segnalare che nel 2016 sono state introdotte nuove normative sull’illuminazione pubblica, in particolare sulla classificazione delle strade e sull’intensità ed il tipo di luce che ciascuna zona deve avere nelle ore serali e notturne per garantire la sicurezza di chi vi transita. Lasciare a lungo dei lampioni spenti -come in via Ragalidda, oltre due mesi circa- e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per ch abita nella zona che si collega dal campo sportivo PulvIrenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e chi si deve occupare della gestione degli impianti.

SPECCHIO PARABOLICO FRONTE AL N.15 DELLA VIA RAGALIDDA-

 

Specchio Parabolico Immagini e Fotos Stock - Alamy

Fra l’altro, segnaliamo al Comune di Nicolosi -Ufficio Vigili urbani – che appare indispensabile e persino urgente uno specchio parabolico di fronte al   cancello del numero 15 della via Ragalidda per avere visibilità delle auto e camion che transitano veloci trascurando che alla loro destra può uscire da una proprietà privata una automobile.

Di chi è, dunque, la responsabilità se, a causa di un lampione spento, un automobilista fa un incidente o un pedone viene investito? Secondo il Codice civile, «ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito»

Oltre al Codice della strada e al Codice civile, anche lo Stato – rileviamo – con la legge UNI 11248, focalizzata proprio sull’illuminazione stradale impone che ogni strada abbia una quantità di luce atta a garantire la sicurezza, a seconda della  della viabilità media registrata. E vorremmo ricordare all’Ill.mo Sindaco Primario Chirurgo dott.Pulvirenti  che la via Ragalidda  ,tra tutte le vie di CONTRADA RAGALA, è quella che, secondo i rilevamenti comunali degli anni precedenti, registra in assoluto il maggior numero di residenti.  Una via che meriterebbe la percentuale di edificabilità concessa da quella politica miope e deteriore di decennio trascorso alle vie consorelle- ma molto più distanti dal centro urbano e periferico

 

Controlli a Siracusa di 200 militari impegnati in un servizio straordinario di sicurezza

Tribunale di Siracusa

Il Tribunale di Siracusa – (Archivio -Sud Libertà)
 Siracusa – 
Oltre 200 Carabinieri all’alba di oggi hanno circondato un intero quartiere della città di Noto (SR) e stanno setacciando casa dopo casa, alla ricerca di armi detenute illegalmente. A poche ore dall’inizio della vasta operazione, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa, supportati anche da unità cinofile, hanno sequestrato ben 10 pistole, munizionamento di vario calibro, armi bianche e oltre 100.000 euro.
Le perquisizioni sono tutt’ora in corso e sono in atto verifiche con personale della società di fornitura di energia elettrica, volte ad appurare eventuali allacci abusivi.
Al vaglio le posizioni di alcune persone ritenute detentrici di alcune delle armi sequestrate.
L’odierno servizio di controllo straordinario del territorio si inserisce tra le attività intraprese a seguito del ferimento di un 17 enne di Noto ove nessuna collaborazione è pervenuta dai parenti e dai testimoni all’attività di indagine.

Isola di Vulcano:denunciati turisti -ignari del rischio di esalazioni gassose- trovati sulla sommità del cratere vulcanico dell’isola eoliana

 

Isola di Vulcano, Eolie: il sentiero per salire al cratere
 Messina – Isola di Vulcano,
 
I Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno effettuato un servizio di controllo del territorio nelle isole Eolie, con particolare attenzione alle zone della c.d. “movida”, anche per verificare il regolare rispetto delle normative governative per il contenimento della diffusione del contagio del virus Covid-19.
I militari delle Stazioni Carabinieri dell’arcipelago eoliano di Lipari, Vulcano, Santa Marina Salina, Filicudi e Stromboli, nonché del Posto Fisso di Panarea, hanno attuato diversi posti di controllo alla circolazione stradale, nel corso dei quali, a Vulcano, hanno deferito una persona in stato evidente di ubriachezza, sanzionandola anche per violazione della normativa sul distanziamento sociale.
Inoltre, sempre sull’isola di Vulcano, i Carabinieri hanno sanzionato dieci turisti, per aver violato l’ordinanza sindacale n. 115/2021 del Comune di Lipari che, in ragione della pericolosità connessa alle anomale concentrazioni delle esalazioni gassose presenti sulla sommità del vulcano, vieta la scalata del cratere della Fossa a visitatori ed escursionisti, elevando sanzioni amministrative per un totale di cinquemila euro.
Nel corso dei servizi sono state sottoposte a controllo 32 vetture e 83 persone. Infine   sono state elevate diverse sanzioni per violazione delle norme del codice della strada tra cui la mancanza di copertura assicurativa, l’uso del cellulare alla guida di veicoli ed il mancato uso del casco a bordo di motocicli

LE RAGIONI DEI NO VAX: IL DESTINO DELLA VITA INTERVIENE ANCHE DOPO IL VACCINO PFIZER

 

Paralisi facciale-embolia polmonare anche dopo alcune settimane -in diversi casi (spesso omessi di comunicarli) con  il vaccino anti Covid di Pfizer

Vaccini, Pfizer rinvia consegna di 32mila dosi. La Regione: "Così troppi ritardi"

di   Raffaele Lanza

Si dice che i vaccini siano sicuri. Si dice che il vaccino è necessario perchè “rispetta la libertà degli altri”.  Si dice ancora che oltre il 70 per cento della popolazione si è vaccinata e ha scelto consapevolmente di farlo, si dice che i no vax  hanno la libertà di non vaccinarsi ma probabilmente “non confidano nella sicurezza dei vaccini” ribadiscono i virologi, primari e scienziati in ogni occasione o trasmissione televisiva

Quel che non si dice e si nasconde da più parti, sono i decessi che, pur in percentuale bassissima, hanno determinato alcuni di questi vaccini industriali, venduti prima ad un prezzo, poi ad un prezzo più alto. Vorremmo vedere noi, questi virologi, o le star imbecilli che ci martellano ogni minuto in televisione  sulla necessità di vaccinarsi, se essi nella loro famiglia, avessero avuto casi gravi di malattia o embolia polmonare dopo la somministrazione del vaccino Pfizer.    Non si perde niente a fare pubblicità sulla pelle degli altri. Ma sappiamo che il destino della vita interviene come una roulette o un bel paio di forbici.   Allora, ricordiamoci che i no vax hanno delle buone ragioni a difendere il principio della libertà del rifiuti. Tante cose, decessi, e malattie causate dai vaccini,sono state nascoste all’opinione pubblica . Parola d’ordine del Ministero della Salute: vaccinazione generale per combattere le varianti del virus.Ricorderemo qui: 

I decessi registrati recentemente dall”agenzia del farmaco della Norvegia,  23 morti, tra persone anziane e fragili, “associate alla vaccinazione anti-Covid” di Pfizer-BioNtech. La difesa d’ufficio, ingiustificata:  “reazioni comuni ai vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver contribuito ad un esito fatale in alcuni pazienti fragili e anziani“.

Covid, Pfizer sta preparando una versione in polvere del suo vaccino- Corriere.it

Ricorderemo il caso di quel  61enne inglese che aveva  sviluppato delle paralisi facciali dopo entrambe le dosi del vaccino anti Covid di Pfizer e BioNTech. “l fatto che i due episodi di paralisi facciale si siano manifestati nell’uomo immediatamente dopo ciascuna dose di vaccino suggerisce in modo molto forte che la paralisi di Bell sia da attribuire al vaccino Pfizer-BioNTech, sebbene una relazione di causa-effetto non possa essere stabilita”, avevavo rilevato  gli esperti del Royal Surrey County Hospital Nhs Foundation Trust di Guilford in una ricerca pubblicata sulla rivista Bmj Case Reports

La paralisi di Bell si manifesta con uno stato di debolezza e un improvviso blocco dei muscoli di un lato del viso a causa di un’infiammazione che provoca il malfunzionamento del nervo facciale, che tra le sue funzioni stimola anche le ghiandole salivari e lacrimali e controlla un muscolo dell’udito.

In genere è causata da infezioni virali o da disturbi del sistema immunitario. Già in fase sperimentale con i vaccini Comirnaty di Pfizer e BioNTeche Vaxzevria di AstraZeneca erano stati rilevati alcuni casi di paralisi di Bell.    In altri casi il vaccino Pfizer ha causato embolia polmonare provocando una infiammazione alle gambe e una crisi cardiaca con dilatazione del tessuto cuore In questi casi il fatto diventa ancora più grave -anche se gli specialisti non riescono a fornire una correlazione precisa col Covid- perchè l’evento si è verificato in persone del tutto esenti da patologie o malattie.  

ETNA, SABBIA VULCANICA, PAROSSISMO SENZA FINE E FRAZIONI IN SITUAZIONE DRAMMATICA E MOLTO DIFFICILE DA GESTIRE

Eruzioni storiche etnee | Museo dell'Etna

Archivi -Sud Libertà – Museo dell’Etna
Caruso, “Siamo intervenuti immediatamente, ma la situazione è grave”

Ennesimo parossismo, questa notte, del vulcano Etna, con spettacolari fontane di lava ma con l’immancabile, purtroppo, caduta di sabbia nera sui comuni pedemontani. Ampia la fascia colpita, e in questa si è registrato il pesante coinvolgimento delle frazioni di Santa Maria La Stella, Monterosso e Lavinaio, ancora una volta duramente segnate dalla pioggia di materiale piroclastico.
Le squadre di pulizia delle strade sono intervenute prontamente, e già immediatamente dopo la fine del riversamento di sabbia e pietrisco è stato avviato l’intervento a partire da via Santa Maria La Stella, ripulita celermente. La pulizia, adesso, si sta concentrando sulle parti più colpite, per allargarsi via via alle zone stavolta meno vessate dalla ricaduta.
Con molta probabilità il nostro territorio è stato il primo che ha visto l’intervento della pulizia stradale – ha dichiarato il Sindaco,Santo Caruso – sulla scorta del gran numero di parossismi fino ad ora registrati, spesso vicinissimi tra loro e dagli effetti gravemente dannosi. “Nonostante questo, però, la situazione va considerata come difficilmente gestibile: le sole forze che riesce a schierare un ente pubblico come un Comune diventano insufficienti e, agli occhi dei cittadini, quasi inefficaci per garantire pulizia e, soprattutto,sicurezza.

 

L’intervento a S.Maria La Stella

Certamente- prosegue  Caruso – è stato positivo l’intervento di Stato e Regione sull’emergenza, con lo stanziamento di una somma importante, ma è evidente che ci troviamo ancora in una situazione drammatica, tale da richiedere forze attive sull’intero territorio montano e pedemontano. La gestione di una simile emergenza, unica in tutta Europa, sta diventano quasi proibitiva, e suona quasi come una beffa alla luce dell’esiguità delle zone colpite a fronte di un intero continente”.

 

Terremoto a Catania, l'INGV: "Dopo l'eruzione dell'Etna il suolo si è  spostato di 50 cm" | Stretto Web

COMUNICATO  DELL’OSSERVATORIO ETNEO DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI VULCANOLOGIA-

L’osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha segnalato che l’emissione di cenere sta continuando “ad intensità oscillante, alimentando una nube eruttiva diretta verso sud-est”.

Con i circa 50 episodi parossistici che dal 16 febbraio 2021 hanno interessato il cratere di sud-est del vulcano, l’Etna ha incrementato la sua altezza raggiungendo i 3.357 metri sul livello del mare, rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. “Gli eventi succedutisi nel 2021 – scrive in una comunicazione stampa- hanno accumulato notevoli quantità di materiale piroclastico e strati di lava sul cono del cratere di sud-est, il più giovane e più attivo dei quattro crateri sommitali dell’Etna, portando ad una cospicua trasformazione della sagoma del vulcano. Il cratere di sud-est è ormai di gran lunga più alto del ‘fratello maggiore’, il cratere di nord-est, da 40 anni la vetta indiscussa dell’Etna”.

Questo dato storico, che ha un’incertezza di 3 metri, è stato ottenuto tramite l’elaborazione di due triplette di immagini del satellite Pléiades acquisite il 13 e il 25 luglio 2021, nell’ambito della partnership internazionale Geohazard Supersites and Natural Laboratories (http://geo-gsnl.org/), permettendo di aggiornare il modello digitale della superficie dell’Etna.

Bilancio Aci Sant’Antonio, “oltre 4 milioni inseriti nella variazione di bilancio” e una vera pioggia di soldi su questo territorio

DEF 2017: audizione Ufficio parlamentare di bilancio e della Corte dei Conti - Bilancio e contabilità

 

Caruso: “Azione straordinaria, senza un euro dalle casse comunali”

 

Con la Delibera numero 71 del 4 agosto la Giunta comunale di Aci Sant’Antonio ha disposto una variazione di bilancio che certifica, per il 2021, un’azione amministrativa che ha letteralmente portato una pioggia di finanziamenti sul territorio.
Sono contenuti oltre quattro milioni di euro, infatti, nei documenti che descrivono le opere coperte da interventi economici esterni aggiudicati grazie al lavoro di questi mesi, opere che si aggiungono a quelle importantissime già avviate e in alcuni casi in dirittura d’arrivo, come quelle sui lavori in centro storico, nella via Regina Margherita, o la realizzazione della palestra a Santa Maria La Stella o, sempre in questa frazione, il microasilo.
L’elenco attuale conta la ristrutturazione del centro diurno per anziani in via Lucio Pulvirenti, per oltre un milione di euro, e per una cifra simile evidenzia anche la ristrutturazione dell’edificio di via Umberto; ci sono poi i centri estivi, la ristrutturazione della Biblioteca Comunale, l’intervento che cambierà il volto della Villa Comunale arricchendola in maniera significativa; e ancora: gli interventi per la messa in sicurezza del territorio,

con ottocentomila euro per via San Giuseppe e per via Nocilla, o l’efficientamento energetico al Palazzo Comunale.
Saranno interventi straordinari – ha dichiarato l’Assessore ai lavori Pubblici, Antonio Scuderi – che continueranno a migliorare l’aspetto di Aci Sant’Antonio, sia in termini di decoro che di efficienza, di viabilità, di sicurezza. E assumono un valore ancora maggiore alla luce di tutto quello che è stato già fatto, con risultati straordinari che vanno, per fare solo due esempi, dal centro storico al parco di Casalotto”.
Il Sindaco, Santo Caruso, mette in evidenza il lavoro svolto: “Questo eccellente risultato è frutto di una minuziosa programmazione, che ha portato ad una partecipazione a bandi, con esito positivo, che sta di fatto cambiando il volto del nostro paese. E voglio sottolineare che si tratta in tutti i casi di fondi che vengono dall’esterno: non c’è neanche un centesimo di compartecipazione, neanche l’ombra di spese dalle casse comunali. Nel saldo della descrizione della variazione di bilancio che abbiamo votato con la Giunta l’esito del confronto fra entrate e uscite recita 0, ed è un numero incredibilmente soddisfacente alla luce di tutto quello che è stato fatto e che sarà fatto”.

ANCORA TENEBRE E OSCURITA’ MALAFFARE SUL “GENIO CIVILE” DI CATANIA-

 

 

Corruzione, l'Italia resta tra i Paesi peggiori ma migliora - Il Sole 24 ORE

 

DI   RAFFAELE    LANZA

 

Genio civile di Catania: ente tenebroso ,antidemocratico, campione assoluto nella città e provincia della burocrazia più spietata, simbolo della corruzione-accordo con gli ingegneri, architetti e tecnici di alti enti pubblici e noti ed importanti studi tecnici privati.   Un ente spavaldo, prepotente ed arrogante sin dalla preposizione al suo governo di funzionari-dirigenti obbedienti alla Mafia dei due governatori condannati per mafia.

Tempi non lontani, – lo denunciammo pubblicamente -quando un dirigente regionale ing Gabriele Ragusa alla guida del Genio catanese paralizzò l’ente regionale e la popolazione con richieste inusitate, confinanti nell’assurdo, utenti massacrati per le cose più semplici, tecnici  assenteisti, in libera uscita e la trasparenza uccisa giorno dopo giorno. Neppure l’Urp, l’ufficio pubbliche relazioni , previsto per legge era stato istituito come struttura se non con un ritardo ultratrentennale affidato “ad personam”.          Un giorno  nelle stanze di questo Ente si scoprì  un vagone di pratiche edilizie seppellite dalla polvere   chissà da quanto tempo , violazione palese di norme sulla Sicurezza, assenza di bagni a norma e assenza di tutto quello che era considerato elementare in materia di sicurezza pubblica  Un sindacato molto attivo dell’epoca ( Siad  )denunciò le disfunzioni  del Genio civile al Dipartimento Asl che inviò tre ispettori (alcuni ingegneri) per un sopralluogo ed accertamenti     Gli ispettori ritennero fondata la denuncia del  Siad ma l’ing.G.Ragusa riuscì ad eludere l’esposto documentato invitando – è noto a tutti i dipendenti – i tre ispettori  al bar dirimpetto in Via Lago di Nicito, a Catania per un caffè e cornetti crema insieme al rappresentante interno della sicurezza del Genio invitato dal  Ragusa al silenzio.

Poi sappiamo che il governatore Musumeci ha fatto fuori l’ex capo del Genio civile, Ragusa, per la sua lentezza di “tartaruga” nell’espletamento delle pratiche in particolare sulle opere pubbliche.  Silurato e “licenziato”, per incapacità visibile e notoria, dalla funzione di dirigente capo.

Oggi la nuova vicenda legata all’inchiesta della Procura di Catania sulla gestione degli appalti del Genio civile che ha affidato le indagini alle Fiamme gialle autori delle perquisizioni. alle abitazioni dei dirigenti e di Zuccarello   Cambiano i nomi ma la sostanza è sempre quella.     La corruzione in questo ente è sempre dietro l’angolo. E si profilano guai di non poco conto per aver  scoperto la Finanza denaro in quantità nella casa del dipendente     Naturalmente l’attuale dirigente capo Zuccarello, anche se ha presentato le dimissioni dalla funzione, dovrà rendere conto agli inquirenti di questa circostanza

Non c’è dubbio che occorrono norme più severe di vigilanza su questi Enti, sulle procedure di affidamento perchè la trasparenza è sempre stata presa a calci in culo sia dal Genio civile che dall’ente fratello, per presenza tecnica e rilascio autorizzazioni, della Soprintendenza etnea , Polo e isolette periferiche della provincia.  Trscurando naturalmente enti autonomi, come l’Istituto Incremento Ippico, dove sono in corso denunce penali per “distrazione” di finanziamenti ( come l’Istituto Vacanza contrattuale, già pagata parzialmente dai vertici,  l’Ersu di Catania e Palermo, dove i giornalisti hanno illecitamente “gonfiato” le loro indennità , nel silenzio della dirigenza di Palermo incompetente sulla materia, senza controllo alcuno dei finanziamenti distribuiti dalla Regione.   Insomma una Sicilia dove il malaffare e l’oscurità sembrano prendere il sopravvento

 

LA DISPERAZIONE DEI COMMERCIANTI ATTRAVERSA L’ITALIA

Alta tensione nelle piazze: proteste a Napoli, scontri a Milano e Torino

La protesta era da preventivare per le nuove misure restrittive imposte dall’ultimo Dpcm …            Cresce la tensione nelle piazze , da Nord e Sud delle principali città. Un piano di riapertura delle attività viene sollecitato dalle forze politiche.

Viene fuori il problema della sicurezza : “La questione dell’ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio” spiegano vertici degli apparati di sicurezza,
– A Torino  la ‘protesta del popolo’ contro ‘dittatura, coprifuoco e lockdown’. Due petardi lanciati verso le forze dell’ordine, che hanno reagito con una carica di alleggerimento. Poi una seconda carica, seguita al lancio di bottiglie e all’esplosione di una bomba carta, che ha portato dieci fermati, tra i quali ci sarebbero anche ultras delle tifoserie di Juventus e Toro. E in una terza carica, un ragazzo è stato ferito alla testa ed è stato soccorso dal 118. Guerriglia urbana in via Roma e piazza San Carlo: lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine per rispondere al lancio di bombe carta, sassi e bottiglie. Divelte dai dimostranti le recinzioni di un cantiere, danneggiate le vetrine di alcuni negozi e scattati alcuni saccheggi.

– Tensione anche a Milano, con un corteo non autorizzato partito da corso Buenos Aires: dehors danneggiati, le transenne utilizzate per il Giro d’Italia lanciate nelle scale della metropolitana, cassonetti rovesciati, una molotov lanciata verso un’auto della polizia locale.  Alcuni manifestanti diretti verso il Palazzo della Regione, con altri commercianti arrivati in piazza per protestare pacificamente che hanno deciso di sfilarsi da parte della protesta, troppo violenta: lancio di pietre, bottiglie e petardi verso la sede della Regione in via Melchiorre Gioia.​  Ferito un poliziotto presso la Stazione centrale dal lancio di un oggetto, in maniera non grave; undici persone fermate, le forze dell’ordine hanno poi disperso il corteo.​

I commercianti, ristoratori, titolari di bar, professionisti con Partita Iva, sono al tappeto.  Non hanno ancora ricevuto ristori od indennizzi ,focolai di protesta rivolti al premier Draghi che ha il dovere di dare la priorità assoluta alla problematica del giorno.

 

Aci Sant’Antonio, messa in sicurezza del territorio. Caruso: “Subito da risolvere due problemi atavici”

Comune di Aci Sant'Antonio (Sindaco Santo Orazio Caruso) – Srr Catania  Metropolitana

Sono in arrivo 868.000 euro per il Comune di Aci Sant’Antonio: verranno infatti finanziati, con 468.000 euro e 400.000 euro, due progetti legati alla messa in sicurezza del territorio. È giunta infatti la notizia positiva del Decreto del Ministero dell’Interno che indica tra i Comuni
finanziati anche la città del Carretto: era stato infatti emesso un bando al quale l’Ente ha partecipato con diversi progetti, ottenendo poi il nulla osta per due importanti interventi in via Nocilla e in via San Giuseppe, interventi legati alle condizioni del territorio sollecitato dalle forti piogge.
  “Si tratta di un bando del Viminale al quale tenevamo moltissimo – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – e adesso abbiamo ottenuto questa importantissima risposta per il progetto sulla regimentazione delle acque meteoriche nella parte bassa di via Nocilla e per quello sulla via
di fuga in via San Giuseppe.
Sono due progetti importantissimi – ha continuato – perché fanno parte del nostro programma e soprattutto perché risolvono due problemi atavici di Aci Sant’Antonio. Quando piove molto via Nocilla si allaga, diventa quasi un torrente e scarica tutto nelle caditoie della parte bassa, che
non riescono poi a contenere la mole di acqua; e in via San Giuseppe è anche peggio, perché in occasione delle piogge capita che i residenti della zona rimangano quasi isolati, subendo un notevole disagio.
Riguardo via San Giuseppe, poi, c’è stata una storica contesa politica:appena insediato, alla prima legislatura, trovai un progetto che non potemmo approvare perché il relativo finanziamento era stato perso, e da qui una serie di battibecchi con l’opposizione. Ma adesso finalmente il finanziamento è arrivato – ha concluso – e questa è una risposta concreta ai disagi di questi  anni e ai cittadini, una risposta della quale beneficeremo tutti.”

Risanamento delle aree da bonificare in Sicilia, specie a Gela, Priolo,Biancavilla e Milazzo-Focus a Catania

 

OLTRE 500 GLI SPAZI INTERESSATI: «PIANI DI INTERVENTO PER MILIONI DI EURO, OPPORTUNITÀ DA NON SPRECARE»

CATANIA –

Risanamento e riqualificazione delle aree da bonificare: interventi in tempi brevi attraverso innovative soluzioni tecnico-operative. In Sicilia sono 550 i siti contaminati, con una particolare attenzione da rivolgere ai 4 Siti di Interesse Nazionale (Gela, Priolo, Biancavilla e Milazzo). Sono questi i temi al centro della dodicesima edizione del workshop Sicon, che quest’anno, seppur virtualmente a causa della pandemia, si è tenuto a Catania.

Presente all’evento anche il direttore generale per il Risanamento Ambientale del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Giuseppe Lo Presti: «Negli ultimi anni è stata rafforzata la collaborazione tra Ministero, Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e agenzie regionali. Stiamo lavorando nella direzione di una crescita del Paese, puntando a una nuova gestione del settore per rispondere tempestivamente alle sfide di rilancio europeo, in ottica di riuso delle aree attraverso una transizione green. In quest’ambito, rientrano alcune modifiche apportate con il decreto Semplificazioni e con gli interventi dell’ultimo documento firmato il 30 gennaio, attraverso il quale sono stati stanziati 100 milioni di euro per la bonifica e definiti i criteri per l’individuazione delle aree e delle relative modalità d’intervento. A questi si aggiunge anche la creazione di un tavolo tecnico permanente di condivisione con gli organismi regionali, al fine di dare una nuova veste normativa alla materia. Si può sempre fare di più e meglio».

Tra i promotori dell’iniziativa anche l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania (presidente Giuseppe Platania) e la Fondazione (Mauro Scaccianoce). «Non possono passare inosservati i numeri che riguardano i siti contaminati e le superfici interessate a terra e a mare, che costituiscono un’emergenza da affrontare senza remore. Bisogna bonificare i territori, restituendoli ai cittadini e realizzando servizi, infrastrutture verdi, insediamenti industriali sostenibili, impianti per il trattamento dei rifiuti e di depurazione dell’acqua. Senza dimenticare gli interventi di messa in sicurezza per contenere il rischio idrogeologico. Oggi si presenta una grande opportunità: il PPR (Piano Ripresa e Resilienza) prevede un programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione Europea nell’ambito del Recovery Fund, con almeno il 37% della spesa da destinare alla sostenibilità ambientale, cioè circa 77 miliardi di euro». Considerazioni a cui si aggiungono quelle del presidente dei Geologi di Sicilia Giuseppe Collura: «La pianificazione territoriale e il recupero delle aree mitiga i rischi per la salute e per l’ambiente, limitando il consumo del suolo. La bonifica consentirà di dare nuova vita a zone considerate inaccessibili e inservibili, rendendole attrattive per la società».

«Il workshop – ha commentato il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo – è interdisciplinare, poiché il risanamento dei siti contaminati riguarda tutti, dagli Enti agli Ordini professionali. Rappresenta una grande opportunità di confronto per sviscerare le problematiche attraverso casi studio e presentare e studiare soluzioni tecnico-operative. Un’ulteriore dimostrazione di come non si possa lasciare spazio all’improvvisazione: occorrono competenze e conoscenze». Confronto e interdisciplinarità sono le basi solide del Sicon, come espresso anche in altri interventi: «Il confronto tra aspetto scientifico e giuridico-amministrativo è la chiave di successo del workshop. Quello di oggi è un tema attuale e complesso, che richiede attenzione non solo per i risvolti ambientali, ma anche per quelli legati all’economia circolare che può derivare dal recupero delle aree. Il risanamento e la rigenerazione sono il punto di partenza per modelli di sviluppo sostenibile e di ripresa del Paese. Un passo in avanti per cicatrizzare e guarire le ferite provocate dall’uomo. Basti pensare all’amianto che confligge con le bellezze naturali o ai mari massacrati dal rilascio di materiali che hanno distrutto i fondali. Serve ricostruire un sano rapporto tra uomo e natura», hanno dichiarato Calogero Foti (responsabile Dipartimento Acqua e Rifiuti dell’assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana), Gaspare Viviani (presidente GITISA), Vincenzo Belgiorno, (presidente ANDIS) e Silvia Paparella (general manager del partner dell’evento RemTech).

Le ultime riflessioni sono state affidate a Enrico Foti (direttore del DICAR UniCT), Maria Boni (rettore dell’Università “Sapienza” di Roma) e Carlo Collivignanelli (rettore dell’Università di Brescia): «È importante riversare i risultati di questi studi all’interno del mondo universitario, per offrire esperienze significative agli studenti e crescere culturalmente nella direzione della sensibilizzazione. Senza ricerca, non c’è tecnologia da applicare. Il confronto interdisciplinare del Sicon consente di raggiungere grandi risultati, analizzando i fattori di rischio e proponendo nuove soluzioni».