Formazione professionale, Regione Sicilia. presto un percorso per la riforma del settore e del Dipartimento messo in ginocchio dai magistrati

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FORSE  UN’INTESA CON I “SINDACATI DELLA REGIONE”

Palermo,

Forse come dice questo comunicato regionale che pubblichiamo l’intero settore del Dipartimento formazione professionale della Regione Sicilia in gran parte negli anni scorsi invaso dal virus della corruzione, degli illeciti, e dei dirigenti mafiosi,  e depurato poi, si sa, dai magistrati,  sarà   cambiato e “riformato” radicalmente..

Un primo momento di confronto e discussione, questa mattina a Palazzo d’Orléans, tra il governo della Regione Siciliana e le associazioni degli enti e dei lavoratori della Formazione professionale. L’incontro, – comunica l’Ufficio Stampa – alla presenza del presidente della Regione e dell’assessore alla Formazione professionale, è servito per affrontare i problemi segnalati dagli operatori del comparto, ma anche per prospettare le tappe di un percorso che dovrà portare alla riforma dell’intero settore.

Tra le soluzioni proposte dal governo, lo sblocco dei pagamenti delle spettanze agli enti, entro la seconda decade di giugno dopo il riaccertamento di bilancio, per consentire l’erogazione degli stipendi ai lavoratori. Saranno inoltre potenziati gli organici degli uffici del dipartimento della Formazione per velocizzare i tempi della rendicontazione. Tra gli impegni assunti dal governo anche lo scorrimento delle graduatorie dell’Avviso 8 per l’utilizzo dei relativi fondi. 

La Regione , punta a un’organica riforma del settore: per questo intende istituire un tavolo interassessoriale e interdipartimentale per avviare un percorso che coinvolga enti e sindacati. In questo senso, l’obiettivo fondamentale è quello di strutturare una formazione professionale tarata sulle reali esigenze del mercato del lavoro per consentire effettivi sbocchi occupazionali per gli allievi.

La Regione Sicilia comunica. Ispettori del lavoro, Albano: «Nessuna rinuncia. Sciolte le riserve, sì alla convenzione»

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«Il governo regionale -informa un comunicato -non ha assolutamente rinunciato all’utilizzo in Sicilia degli ispettori del lavoro vincitori del concorso Inl. Nelle prossime settimane, sciolte le riserve, potrà essere firmata la convenzione, che regolerà i rapporti tra Stato e Regione sul loro impiego nell’Isola». Lo chiarisce l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano, commentando la notizia sulla presunta volontà della Regione di non utilizzare gli ispettori del lavoro dell’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro).

«Così come a conoscenza delle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, appositamente informate lo scorso 12 gennaio, i ritardi nel completamento dell’iter amministrativo – continua l’assessore Albano – sono stati dovuti a problemi contingenti. Le interlocuzioni sono proseguite con il nuovo dirigente dell’Inl, nominato dopo l’insediamento del governo nazionale, e si ritiene che nel giro di qualche settimana potrà essere sottoscritta la convenzione».
 

«In un articolo di stampa – continua l’assessore – viene riportata una mia presunta dichiarazione attraverso la quale rilevo qualche criticità. Tengo a precisare, senza voler fare polemica, che approfondire qualche criticità non vuol dire rinunciare, ma voler operare nel rispetto delle norme, per evitare successivamente fatti ostativi. Ne è prova che l’attuale protocollo siglato tra Regione e Inl sostituisce ben due precedenti, uno del 2016 e uno del 2018. I miei uffici hanno incontrato i sindacati, rassicurandoli sulla volontà di proseguire nell’iter amministrativo, per stipulare così la convenzione. In quella occasione fu anche detto loro che c’era la necessità di approfondire sul piano giuridico alcuni punti, in particolare la destinazione delle sanzioni irrogate dall’Inl sul territorio siciliano e la natura del rapporto di lavoro degli ispettori che opereranno in Sicilia. Quest’ultimo punto fu chiarito con gli uffici dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed è in corso di definizione il tema dell’incameramento delle ammende».

Pertanto, aggiunge l’assessore al Lavoro, «stupisce la dichiarazione della Cgil, in cui si afferma che il governo regionale rinuncerebbe ai rinforzi ed è singolare che sia soltanto quel sindacato a denunciare questi presunti ritardi, quando invece le altre due sigle sindacali confederali, proprio perché a conoscenza di fatti e interlocuzioni, non hanno sollevato le stesse critiche».

SINDACATI REGIONALI SVUOTATI DELLE LORO PREROGATIVE E DEI LORO …”POTERI”

Perviene alla Redazione di Sud Libertà un Comunicato stampa dei Sindacati regionali maggiormente rappresentativi. Eccolo:

 

Fiom-Cgil nazionale - Acc Wanbao. I lavoratori di Mel protestano al  consolato cinese

Archivi -Sud Libertà

 

“Premesso che l’art. 90, comma 2, del vigente CCRL stabilisce che la contrattazione deve procedere, entro il 31 marzo di ogni anno, a definire la ripartizione e la programmazione delle risorse del FORD per consentire un corretto uso delle somme disponibili, convocare il 14 dicembre le delegazioni trattanti per ripartire il FORD 2022 ha un valore mortificante per i Sindacati che sono chiamati a ratificare in sanatoria le attività che sono state già realizzate.
Le continue disattenzioni nei confronti del personale hanno portato nel corso dell’anno ad un uso scriteriato delle risorse pubbliche che invece di servire a migliorare i servizi resi ai cittadini, hanno determinato l’autorizzazione di eccessive prestazioni di lavoro straordinario (circa 13 milioni), di indennità, di posizioni organizzative, di incentivi alla mobilità, tutte azioni non programmate e non concertate con le organizzazioni sindacali.
Tale operato, palesemente esagerato, che emerge dalla proposta presentata oggi dall’ARAN Sicilia, lede anche la dignità dei lavoratori che, nonostante le gravi carenze organiche di personale che hanno fatto aumentare a dismisura i carichi di lavoro, si vedono ridurre le risorse destinate alla produttività ad importi talmente miseri che sono, oramai, i più bassi di tutte le pubbliche amministrazioni d’Italia.
L’assenza dei dati economici e degli elementi giustificativi rendono poco chiara la proposta, per non parlare poi di una nota pervenuta nel corso dell’incontro da parte del Dipartimento Beni Culturali, che pare essere una provocazione, ma che conferma le perplessità delle scriventi, in quanto restituisce solo oggi circa 1,1 ml di straordinario non utilizzato. Non osiamo immaginare il dato reale complessivo di tutti i restanti Dipartimenti che sottrae risorse dalle tasche del personale.
Pertanto, le scriventi Segreterie che hanno chiesto senza alcun esito anche l’accantonamento delle somme necessarie per erogare la PEO a tutto il personale che a qualsiasi titolo è rimasto escluso, non hanno avuto la possibilità di sottoscrivere l’accordo, nonostante l’imminente chiusura dell’esercizio finanziario. ”  (Il documento comunicato è a firma della Cgil, Cisl, Cobas Codir, Uil, Sadirs, Siad,Ugl)

 

Obbligo Green Pass esteso alle aziende private, oggi il Cdm. Sospensione e stop stipendio. No Vax : dittatura sanitaria

 

Green pass: come funzionerà e quando sarà obbligatorio | Studenti.it

Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori delle aziende private e per i dipendenti pubblici da ottobre. L’estensione del certificato verde è attesa oggi nel Consiglio dei ministri in programma alle 16, in una giornata che in mattinata sarà aperta dalla cabina di regia tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i capidelegazione della maggioranza. La strada appare tracciata dopo l’incontro tra il premier e i sindacati a Palazzo Chigi. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto l’obbligo vaccinale.  Il popolo dei No Vax ritiene invece che il governo abbia aperto la via alla dittatura sanitaria in un Paese democratico.

Le distanze sono notevoli anche in materia di tamponi: i sindacati spingono per test gratis ma hanno ricevuto risposta negativa. Sul tema i sindacati hanno tentato un plan B, ovvero un regime transitorio. . I costi dei test dovrebbero essere a carico dei lavoratori, non dello Stato e tantomeno delle imprese. Salvo per quei dipendenti che, per certificati motivi di salute, sono impossibilitati a vaccinarsi.

“Sicuramente ci sarà un’estensione del green pass: quali saranno le modalità, quali saranno i tempi lo discuteremo nelle prossime ore. Ma mi pare che la linea che avevamo definito all’inizio vada avanti ed è quella di un’estensione del Green pass come strumento migliore per evitare le chiusure, per evitare un ritorno a forme di intervento più restrittivo”, le parole del ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Si delinea anche il quadro delle conseguenze per i lavoratori che non rispetteranno l’obbligo: in arrivo sospensione e stop allo stipendio ma nessuna multa per chi per 5 volte si presenta sul posto di lavoro senza certificazione verde. In sostanza, viene replicata la linea già adottata per la scuola.

Sul fronte green pass, intanto, è arrivato il via libera del Senato al decreto che stabilisce l’obbligo per ristoranti al chiuso e altre attività. Il decreto varato dal Consiglio dei ministri il 23 luglio, già licenziato dalla Camera il 9 settembre, è stato approvato definitivamente a Palazzo Madama con la fiducia: 189 voti a favore, 32 contrari e 2 astensioni.

Il testo che proroga fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza nazionale, determina tra l’altro l’accesso con il Green pass ai ristoranti al chiuso, agli spettacoli, alle competizioni sportive, ai musei e mostre, piscine e palestre, sagre e fiere, convegni e congressi, ai centri termali e culturali, nonché sale gioco e sale scommesse.

PASSO AVANTI DEL GOVERNATORE MUSUMECI PER I DIPENDENTI DELL’ISTITUTO IPPICO CON L’ANTICO SISTEMA DELL’APPUNTAMENTO DALLA SEGRETERIA PARTICOLARE POLITICA

Minacce a Musumeci: più controlli a Catania e Militello - Sicilia - ANSA.it

 

DI  R.LANZA

 

Nuovo sit-in  dei dipendenti  -ieri ed oggi davanti al Palazzo della Regione di Catania – (vedi Video) “messi alla porta” senza tanti scrupoli e con tante prese in giro dalla Regione siciliana, Istituto Incremento ippico.   I dipendenti ai quali è stata già applicata la decurtazione stipendiale non si rassegnano a stare disoccupati in attesa di chissà che cosa.    Sono otto quelli -pardon  sette visto che un dipendente -danno notizia- è deceduto oggi, domani i funerali  (L. La Spina) che chiedono l’applicazione del Contratto del comparto che dal 2000 li ha vestiti di un livello superiore di agente tecnico, quello di istruttore direttivo.  In virtù della legge del 2019 che prevede per essi la mobilità, la Regione avrebbe potuto procedere, secondo le disposizioni del Contratto collettivo vigente, anche al distacco di questo  personale presso altri enti  La domanda di trasferimento presso altri enti era stata formalizzata ed in diversi casi esitata favorevolmente.    Congelata dalla Regione e dal Dipartimento superiore nonchè dal Dirigente generale della Funzione pubblica con una nota zeppa di sciocchezze che rivelano la malafede politica di chi  è contrario all’esito favorevole della vicenda.

Fiumi di parole  sulla mobilità dei vertici  politici regionali presso l’IPA (Ispettorato provinciale agricoltura) dove risulta carente la figura di istruttore.      Probabilmente i governanti pensavano di  silurare i dipendenti direttivi  dell’Istituto in silenzio.  Cosa, abbiamo visto, non riuscita. Anzi  il provvedimento regionale di  “messa in disponibilità” si è tramutato in un vero boomerang per i politici fantasiosi

L’assessore Scilla, competente al ramo, ad esempio, avrebbe potuto liquidare l’intera faccenda il 13 luglio scorso dov’erano presenti i”fantasmi” dei  segretari regionali e provinciali – (CGIL G.Del Popolo-  UIL con Luca Crimi eccetera come già noto su SUD LIBERTA’),oggi pentiti  od intimiditi dai dirigenti generali – riferiscono a SUD LIBERTA’ i dipendenti  -di non aver vincolato la Regione con un documento scritto e formale.

Sappiamo che i sindacati avevano contestato la nuova Pianta organica non rispondente alla rifunzionalizzazione delle risorse umane nè all’accrescimento dell’efficienza dell’Istituto   Nel mese di marzo di quest’anno il Commissario ad acta  Sinatra aveva  disposto in delibera  di dichiarare in mobilità il personale attualmente nei ruoli dell’Istituto e di non considerare eccedentario il personale che ha dato la propria disponibilità volontaria accettando il demansionamento 

La novità adesso venuta fuori da questo sit-in è l’incontro ufficiale con  il Presidente Nello Musumeci  dei rappresentanti sindacali per giorno 17  prossimo alle 0re 16        Quel che non ci è piaciuto è il sistema -tipico clientelare del passato- con il quale si è ottenuto questo incontro con il Presidente della Regione.   Uno dei dipendenti (rappresentante Uil)  conosceva la segretaria particolare del governatore.      E’ lei che ha fissato l’appuntamento dopo aver informato il Musumeci per l’occasione assente in questi giorni  dagli uffici della Presidenza..   

  Sistemi  indecenti, non condivisibili nè istituzionali e di lotta sanguigna – scusi il governatore che abbiamo sempre conosciuto nel passato trasparente e leale  -perchè comprensivi della tecnica “collaudata” in Sicilia  di far passare i “disgraziati” e i disoccupati dai corvi  delle segreterie politiche. 

VIDEO DEL SIT-IN DEI DIPENDENTI “A RIPOSO” PER DUE ANNI 

 

 

 

 

Video inviato al direttore SUD LIBERTA’  (  VideoMediterraneo- ) dai dipendenti dell’Istituto Incremento  Ippico- e da rappresentanti sindacali ,intervistati  sulla vicenda

 

 

ALLA MANIERA DEI GULAG SOVIETICI: CHI DA’ FASTIDIO DEVE ESSERE CONSIDERATO “PAZZO”

 

REAZIONI AL NOSTRO SERVIZIO SULL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO: “QUESTO GIORNALISTA, LANZA , DA’ FASTIDIO,  DIFFONDIAMO  CHE  E’  PAZZO..”

 

Giornalisti uccisi dalla mafia

 

Vicenda dei dipendenti dell’Istituto Incremento Ippico e reazioni al nostro Servizio “La topica della Regione sicilia,.L’Istituto Incremento ippico,gli “interni di famiglia” fra dirigenti e sindacati”,   ha un’appendice  .

I sindacalisti citati sembra non abbiano intenzione di rispondere ai legittimi interrogativi sollevati -in primis sull’omessa stesura del verbale sindacale nella riunione sindacale del 13 luglio scorso all’assessorato all’Agricoltura dove erano presenti pure l’assessore al ramo , direttore generale e dirigenti dipartimentali.

Abbiamo avuto notizia -ma appare  evidente l’impossibilità-al momento in cui scriviamo,di addurre le prove su questo assunto la lettura dell’articolo abbia sollevato un generale consenso tra i dipendenti interessati  mentre nell’ambito sindacale son venute fuori asserzioni gratuite,  un linguaggio cioè gravemente offensivo e minaccioso nei nostri confronti e di SUD LIBERTA’.

Ricordiamo ai sindacati della Regione-se le cose stanno così- che hanno sbagliato ancora bersaglio. Chi scrive è solo un testimone di fatti, giornalista d’inchiesta e critico incisivo  Non c’è nulla da parte mia e del giornale che ho l’onore di dirigere contro l’attività sindacale e il vostro operato . Ma le offese, di gravità colossale, e tutto il resto che mi viene riferito nei messaggi, ci ricorda – e lo diciamo con un pò di amarezza- i gulag sovietici dove i giornalisti e intellettuali dissidenti marcivano col marchio di dementi .     Insomma anche in Sicilia o nel Sud Italia si può brutalmente giocare con le parole ed “ipoteticamente”affermare:  “LANZA, QUESTO GIORNALISTA D’INCHIESTA DA’ FASTIDIO: CONSIDERIAMOLO PAZZO…DIFFONDIAMO..”

 

Trenta cavalli, trenta stallieri. A Catania come dai maragià!- Gian Antonio  Stella- Sette

Un esemplare equino,colore nero, di rara bellezza e vivacità

Se fosse davvero così , significherebbe allora scaricare il peso della cattiva coscienza -il non aver risposto alle domande poste dal nostro Giornale, che poi sarebbero le domande dei dipendenti prostrati dell’Istituto ippico- di quegli elementi che hanno impedito finora la risoluzione della delicata vicenda, che con un pò di buona volontà, senza minacce ed  etichettature di follia,si potrebbero anche individuare

Raffaele     Lanza

“GLADIATORI E SCHIAVI” IN VENDITA

 

Stasera in tv Spartacus il film di Kubrick: il capolavoro di Stanley Kubrick stasera in tv su Iris Spartacus

Come nel film di Kubrick:   I gladiatori e Spartacus

NEL MARASMA GENERALE L’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO DI CATANIA: PERSONALE “IN DISPONIBILITA

 

DI  RAFFAELE  LANZA

 

Il coro è unanime, la conclusione è univoca  L’Istituto Incremento ippico di Catania non è più l’ente museo, cavalli in mostra e carrozze di altri tempi da ammirare: è ,in questo momento, soltanto l’arena in cui  si combatte per il mantenimento del posto o l’ottenimento di vantaggi . L’interesse generale –pur nella nobile presenza della baronessa/principessa Caterina Grimaldi  la cui famiglia si occupa da diverse generazioni dell’allevamento di equini– è da tempo fuori di ogni attenzione. 

  I suoi dipendenti, un tempo veri gladiatori dell’ente,li conosciamo tutti, uno ad uno, ricordiamo che dimostravano di essere davvero valorosi rispetto alla controparte(direzione) oggi malgrado l’  azione di contrasto , l’ente autonomo li ha tramutati in  “schiavi” di un sistema ammalato,che ha mostrato una grave  frattura, difficilmente colmabile, forse del tutto incolmabile al punto  essi sono arrivati.. 

 

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I dipendenti ci telefonano in redazione, in tanti ricordiamo insieme i momenti belli in cui curavamo un impegno sindacale regionale molto comunicativo ed efficace, la direzione dell’ente , prima con il dott. Paladino poi con il dott. Alessandra e Bentivegna,rispettava e riscontrava le nostre richieste sindacali diffuse all’opinione pubblica. Oggi la situazione generale è catastrofica,troppa tensione sociale, e mancanza di coraggio nelle decisioni -oneste- da assumere. 

Come vedete abbiamo pubblicato una foto che ritrae il leggendario  attore statunitense  Kirk Douglas interpretare “Spartacus”     Ma chi  è oggi  l’interprete vero, spontaneo, deciso,altruista,  degli interessi dei lavoratori dell’Istituto Incremento ippico?   Dov’è un uomo come Spartacus, signori mei?   Non  vediamo proprio alcun soggetto capace di  interpretare un interesse generale   Ricorsi, denunce penali per “distrazione provvisoria” delle somme destinate al pagamento dell’Istituto Vacanza contrattuale-oggi quasi interamente pagata, dipendenti intimiditi  dalla direzione,lettere, richieste al Prefetto, ricorso amministrativo d’urgenza, dialogo con diversi e noti avvocati.       Questo ente è divenuto una coda impropria del Tribunale di Catania

 

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Credo che anche i sindacalisti siano d’accordo oggi nel ritenere che le determinazioni dirigenziali che suscitano tanta indignazione siano il prodotto di una politica che vuole-purtroppo- il rilancio dell’ente tramite  tanta, tanta obbedienza cieca.   Da parte di tutti: dal commissario ad acta al direttore fino agli ex stallieri, attuali istruttori direttivi.  Parola d’ordine: “Fate silenzio, via gli striscioni sindacali dai balconi, sotto i tacchi le “contrattazioni sindacali” (francamente neanche poi neanche molto risolute,chiare e contrastanti), ignorate le proteste. Obbedite e basta”      Ricordiamo i punti essenziali  di un recente ‘intervento sindacale a firma della FpCgil, Uil, Sadirs, Ugl.

Eccolo:    “Senza alcun criterio logico, in forza di provvedimenti adottati d’imperio e unilateralmente, l’Istituto Incremento Ippico di Catania ha posto in eccedenza con la illegittima e illogica delibera del Commissario ad acta n. 1 del 9.3.2021 (All.2), i lavoratori che non hanno deciso volontariamente di “ricollocarsi” in categorie inferiori, dalla C di istruttore alla A di operatore, procedendo a declassare anche coloro che hanno confermato la disponibilità a svolgere le mansioni di sempre. Si è proceduto inoltre a mettere in disponibilità quelli che non fossero in possesso di un requisito non meglio definito di adeguata professionalità, rimasto incompreso ai più, dando mandato al direttore dell’Istituto stesso di adottare i provvedimenti attuativi a ciò consequenziali.
Il tutto condito da una informativa sindacale e da una forma di confronto che l’Istituto Ippico ha reso inutile, nulla riferendo in ordine alle reali possibilità di ricollocamento del personale e abbandonandosi a intendimenti generici circa l’eventuale mobilità presso altre amministrazioni regionali, rimasti solo sulla carta, anche a causa della chiusura totale su ogni soluzione del genere da parte dell’Assessorato regionale di competenza.
I dipendenti, abbandonati a un destino inesorabile, hanno proclamato lo stato di agitazione (All.3) oltre che esperire i mezzi legali più idonei (All.4) per bloccare la situazione venutasi a creare che rischia di mettere fine a trent’anni e più di attività lavorativa prestata sempre con massima diligenza e passione verso i fini dell’Istituto.
Da qualche settimana a questa parte, all’interno dello stesso Istituto si è diffuso un clima di incertezza e di precarietà, che sta ulteriormente destabilizzando l’ambiente.
Da qualche giorno, infatti, circola tra i dipendenti una determina dirigenziale (All.5), datata 14.5.2021, a firma del direttore dell’Istituto, non pubblicata all’Albo pretorio, né notificata al personale dipendente interessato o alle organizzazioni sindacali, che ha disposto “d’ufficio” il collocamento nelle categorie A e B, o il mantenimento nella categoria di appartenenza C, di parte dei lavoratori in servizio, in applicazione di criteri assolutamente arbitrari, soggettivi e palesemente discriminatori. Con la stessa determina si è proceduto a collocare in disponibilità una parte del personale con criteri arbitrari, discriminatori, basati perfino su una accertata inidoneità fisica di alcuni di loro, circostanza che dovrebbe piuttosto indirizzare a tutelare il personale interessato per le sue fragilità.
Alla circolazione del predetto provvedimento, non pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente, è seguita una riunione col personale dipendente, estromettendo le organizzazioni sindacali, in cui pare che sia stato richiesto a chi interessato dai cambi di profilo di “mettere per iscritto” il proprio consenso, pena la revoca di quanto già disposto!  Veramente, si ritiene che si stia oltrepassando ogni accettabile limite”.

Da questo marasma emergono lucidamente tre perdenti: i dipendenti loro malgrado, in tensione e preoccupazione quotidiana di non ritrovarsi presto il posto pubblico;  i cittadini -offesi ed ignorati- ed i politici nazionali e regionali c he vivono a Catania incapaci di manifestare una volontà.    La partita è molto delicata.   Bisogna provare a stringere un “patto sociale”  -Prefetto  e Assessore regionale alla Funzione pubblica ad es. – per non rischiare di tagliare fuori dal mercato del lavoro, questi dipendenti dell’Istituto incremento ippico-    Superfluo -ricorderemo agli ex gladiatori- presentarsi dal Prefetto senza la presenza di un rappresentante politico regionale.     Si verificherebbe il definitivo tracollo dell’ente autonomo.

Svolta Whirpool: sediamoci ad un tavolo di confronto con il governo per garantire il futuro a Napoli e a 400 dipendenti”

 

          “Stop  ai licenziamenti”

NAPOLI,

Decisione della società Whirlpool Emea all’ultimo minuto: l’azienda comunica di essere pronta a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici. La decisione, , condivisa con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, è stata presa con l’obiettivo di «ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il governo e con le organizzazioni sindacali».

Whirlpool Emea ritiene, infatti, che le attuali tensioni siano «controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine». Whirlpool è convinta che, con maggior tempo a disposizione, si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, conclude l’azienda, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte.

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Patuanelli: “Proviamo a trovare una soluzione industriale..”

«È un primo passo che ci consente di sederci a un tavolo per risolvere definitivamente i problemi di quello stabilimento. Su questa vertenza il Governo ci ha messo la faccia. Abbiamo ottenuto un importante risultato. Ora ci sono le condizioni – ha detto ancora Patuanelli – per sederci a un tavolo con le parti sociali per provare a trovare una soluzione industriale anche con un impegno del Governo per lo stabilimento. Era un primo passo fondamentale altrimenti la procedura di cessione avrebbe comportato o la cessione a un’altra attività industriale che era difficile da accettare o a una procedura di licenziamento collettivo. L’abbiamo ottenuto – ha concluso – grazie all’impegno dei lavoratori, alla loro compattezza e alla loro manifesta volontà di lavorare in quello stabilimento. È un primo passo ma era fondamentale farlo».

 

Scuola: ancora tanti i problemi da risolvere,”una partita molto complessa”

 

Scuola: sono ancora molti i problemi da risolvere, mentre continuano le polemiche riguardanti soprattutto i test sierologici, facoltativi, per i docenti e il personale scolastico. I presidi dei vari istituti sono  alle prese anche con la gestione dell’arrivo dei nuovi banchi, monoposto e, in alcuni casi, a rotelle. E i sindacati denunciano le incertezze e la  grande confusione che ancora regna nell’organizzazione del rientro a scuola in presenza e in sicurezza. Si avverte ritardo ed improvvisazione urlano le forze di opposizione.

Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.La riapertura della scuola è una partita molto bella, molto complessa, che riguarda tutto il governo, ciascuno con le proprie responsabilità“. 

Scuola, Azzolina: "La riapertura riguarda tutto il governo"I banchi costituiscono solo una parte del lavoro, poi ci sono le assunzioni: porteremo 70mila unità di personale scolastico in più, nessun Paese d’Europa tranne la Spagna sta facendo tanto. Abbiamo messo 2,9 miliardi per la ripartenza”, ha aggiunto.

Red Weekend MediaWorld

Parola del Presidente Musumeci:”I dipendenti regionali sono improduttivi e si grattano la pancia dalla mattina alla sera”

Timbratura cartellini per presenza docenti, a Cevignano per motivi ...

(Archivi-Sud Libertà)

 

di      R.Lanza

 

Palermo –

.Polemiche per una dichiarazione del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci nel corso di un convegno sull’energia a Catania,  “l’80 % dei dipendenti regionali si gratta la pancia”  

Musumeci ha definito i dipendenti regionali anche  “improduttivi», gente che «si gratta la pancia dalla mattina alla sera». «Affermazioni gratuite per i sindacati, che lasciano senza parole – denunciano i sindacati – non solo perché poco eleganti, per dirla così. Ma anche perché pronunciate dal formale datore di lavoro. ». Per i confederali, «è la riforma che non c’è, la chiave di tutto». «Fare finta di nulla – sostengono – lasciare il mondo com’è e poi andare addosso ai lavoratori, fa pensare al tentativo di scaricare sui dipendenti l’incapacità di realizzarla, la riforma».

Musumeci è anche assessore ad interim del dipartimento ai beni culturali e dell’Identità siciliana. Certamente non è uomo che inventa una dichiarazione tanto impopolare se non avesse fatto dei riscontri sui luoghi di lavoro. Ha coraggio, bisogna prenderne atto. Il suo predecessore-Crocetta – si scagliava contro i forestali -perchè aveva detto che alcuni forestali erano gli autori degli incendi  per garantire l’occupazione.  Le cronache del tempo in diversi casi confermavano la “verità” di Crocetta.Musumeci che è anche un acuto osservatore e conosceva-come politico dirigente e giornalista capocronista di un periodico siciliano- la burocrazia della pubblica amministrazione siciliana. Ha capito come funzionano gli uffici della Regione Siciliana. Chi dice il contrario ha interessi di parte e difende il contributo sindacale.

Assenteismo: in Italia il tasso più basso in aziende private

E il fenomeno assenteismo ad esempio, specie quello dirigenziale è sotto gli occhi di tutti. Oggi è molto ridotto certo, l’ombra del magistrato aleggia dapertutto.  Al dipartimento ai beni culturali i dirigenti hanno sempre “timbrato il cartellino”, cioè passato il classico badge una sola volta al giorno per un inusitato ordine di servizio regionale di un direttore generale dei beni culturali esperto in magia e  affari di prestigiazione.

La cosa è passata inosservata e messa sotto silenzio. E nel passato alle Soprintendenze,in particolare a Catania persino il caposervizio personale – è una cosa notoria -all’epoca della ex soprintendente Vera Greco, venica-    (circostanza all’attenzione della Guardia di Finanza che allora chiese chiarimenti al vertice -)  in ufficio da Adrano, dove risiedeva,  alle ore 945-10 del mattino anzichè alle 7.30 per rispondere alle istanze degli utenti.           E’ innegabile e nessuno lo può negare alla propria coscienza   Oggi i dipendenti probabilmente restano al loro posto ma non si può escludere che tanti di essi come afferma il governatore Musumeci- “si grattino davvero la pancia” o si tocchino altre parti del corpo..

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