“No al terzo mandato dei sindaci”, bocciato l’emendamento della Lega

 

No al terzo mandato dei sindaci: la votazione,  16 a 4 in Affari costituzionali, meloniani e azzurri votano con Pd, M5S, Avs e Iv. Tosato (Lega): “Questione resta aperta”

Terzo mandato, Lega battuta in Senato. Fdi e Fi bocciano emendamento:

Forza Italia mimetizza la sconfitta della Lege :”Derubricare la vicenda a “semplice bocciatura di un emendamento, come capita spesso in Parlamento” , perché la maggioranza non vuole alimentare la polemica sul braccio di ferro sul terzo mandato, Fdi e Fi contro la Lega, che oggi ha avuto il suo epilogo in Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Sono stati 16 i voti contrari alla proposta leghista (Fdi-Fi-Pd-M5S e Avs) 4 i favorevoli (il voto di Italia Viva che si aggiunge ai tre della Lega), un astenuto (Durnwalder delle Autonomie), mentre Azione, con Mariastella Gelmini, non ha partecipato al voto.

La Lega di Matteo Salvini -che fino a stamattina, ribadiva la posizione ‘identitaria’ sul terzo mandato ai presidenti di Regione – prende atto del no in maggioranza, con il pallottoliere che impietoso registra il voto contrario degli alleati all’emendamento Tosato-Bizzotto-Stefani, i senatori veneti che volevano per legge Zaia di nuovo in corsa il prossimo anno.
. Interviene invece l’esecutivo sull’ampliamento del mandato ai sindaci dei grandi comuni, con “parere “negativo”. Indicazione che porta in Commissione la Lega a ritirare il suo testo per il terzo mandato ai primi cittadini. Una mossa, come viene spiegato dai salviniani “perché non vogliamo che venga messo in discussione il nostro sostegno al governo”.

Il Vicepresidente della Regione siciliana, Luca Sammartino tira le orecchie ai sindaci: “Lavorate per rendere più efficiente la rete di distribuzione (spesso fatiscente) dell’acqua…e per garantire l’acqua “

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Palermo,

«Siamo al lavoro per garantire la migliore distribuzione possibile delle acque irrigue nei mesi estivi, per rendere più efficiente la rete di distribuzione gestita dai Consorzi di bonifica e ottenere da Roma ristori per gli imprenditori che hanno subito danni alle strutture aziendali e alle coltivazioni a causa del maltempo dello scorso febbraio e delle piogge di maggio. Siamo al fianco degli enti locali e dei territori, con i quali teniamo attivo un confronto costante e nella massima trasparenza per risolvere le criticità e sostenere imprese e coltivatori». Lo ha detto il vice presidente della Regione Siciliana e assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, ai sindaci del comprensorio della Piana di Catania che ha incontrato nel capoluogo etneo.  
Presenti i primi cittadini Giuseppe Mistretta (Mineo), Giovanni Burtone (Militello Val di Catania) Nunzio Vitale (Ramacca), il vicesindaco di Palagonia, Francesco Favata, e l’assessore all’Agricoltura di Grammichele, Rossella Ledda. Alla riunione hanno preso parte anche Giuseppe Spartà, Gaetano Punzi ed Emilio Cocimano, rispettivamente commissario straordinario, vice direttore generale e dirigente dell’area agraria del Consorzio di bonifica della Sicilia orientale, oltre al consulente dell’assessore per i Consorzi di bonifica e la ricerca in agricoltura, Salvatore Barbagallo.
«Ho già chiesto un incontro al ministro dell’Agricoltura – ha aggiunto Sammartino – per discutere di misure straordinarie per i territori colpiti dal maltempo dello scorso febbraio. Conosciamo bene le problematiche esposte dai sindaci e siamo al lavoro su più fronti per garantire al meglio il servizio irriguo questa estate, supportati dal miglioramento della capacità degli invasi registrato nell’ultimo mese e dalla presenza dei laghetti aziendali, di cui è dotato il 70% del territorio». 
L’assessore ha spiegato che per l’efficientamento e una maggiore infrastrutturazione delle reti di distribuzione con il Consorzio di bonifica della Sicilia orientale, con risorse del Psr 2014-2022, «abbiamo messo in campo alcuni interventi straordinari che potranno prendere il via dal primo luglio, con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti. Il Consorzio di bonifica 9 Catania, inoltre, ha ottenuto un finanziamento di oltre 15,6 milioni con i fondi di “Casa Italia” (Dpcm 18 giugno 2021) per gli interventi di ripristino e adeguamento funzionale del canale Cavazzini a valle del torrente Monaci, nel territorio di Palagonia. Nel Calatino, grazie a un finanziamento di 10,6 milioni a valere sui fondi della legge 178/2020, potremo mandare in gara entro il 2023 un importante intervento di ristrutturazione e riduzione delle perdite della rete irrigua dipendente dal Dittaino-Ogliastro, nel territorio di Castelluccio-Favarotta. Nell’ambito dello stesso complesso irriguo sono già in gara anche altri lavori per un importo di 8,3 milioni, finanziati dal ministero. Inoltre, abbiamo recuperato sul Fondo di sviluppo e coesione quasi tutti i progetti legati alle reti distributive in tutta la Regione, che in un primo momento non erano stati ammessi al Pnrr».
Per quanto riguarda i Consorzi di bonifica, ha concluso Sammartino, «la riforma a cui sto lavorando e che il governo varerà nelle prossime settimane prevederà anche un canone irriguo commisurato al beneficio che l’agricoltore riceve. Spero che l’Ars la possa approvare in breve tempo».

Nuovo collegamento stradale tra Ragusa e Catania: la Regione Sicilia presenta finalmente i lavori dell’infrastruttura

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Palermo,

 

Un miliardo e mezzo di euro di investimento per collegare in maniera più rapida e moderna Ragusa con Catania. Sono stati presentati questa mattina al Palazzo della Regione del capoluogo etneo i lavori del nuovo itinerario stradale, per i quali Anas ha aggiudicato l’appalto dei quattro lotti in cui è stata suddivisa l’opera. Alla presenza del ministro delle Infrastrutture e del presidente della Regione Siciliana, l’amministratore delegato di Anas ha illustrato il tracciato e le caratteristiche degli interventi.

Presenti anche i sindaci dei Comuni interessati e altre autorità pubbliche e militari. È stato sottolineato che per la realizzazione dell’opera, un’infrastruttura strategica per la Sicilia, sono stati previsti un commissario straordinario di governo e un sub commissario. Altrettanto sarà previsto per la velocizzazione e il completamento dell’autostrada A19 Palermo-Catania, per la quale Regione e ministero hanno concordato la nomina di un commissario straordinario e di due sub commissari. L’itinerario della Ragusa-Catania è stato suddiviso in quattro lotti funzionali, scelta ritenuta migliore in termini di economicità e di sostenibilità ambientale.

Questo ha consentito anche alle imprese locali di partecipare alle procedure di gara, in coerenza con il nuovo codice dei contratti. L’investimento è finanziato dal Piano operativo Fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020, da risorse di Anas e, in parte, anche da fondi della Regione Siciliana a valere sul Poc 2014-2020. La realizzazione dell’arteria stradale a doppia carreggiata in entrambi i sensi di marcia, prevede anche un ampio piano di monitoraggio ambientale per tutte le fasi esecutive precedenti, in corso d’opera e successive, gli oneri relativi alla sicurezza e quelli relativi al protocollo di legalità. Il tracciato avrà uno sviluppo di 68,7 km e sarà realizzato prevalentemente in corrispondenza delle sedi stradali delle attuali Statali 514 (per circa 39 km) e 194 (per circa 29 km). Si è parlato anche del Ponte sullo Stretto come opera che consentirà di accrescere lo sviluppo di tutte le infrastrutture dell’Isola, dove secondo i dati forniti dal ministro, sono in corso investimenti per circa 28 miliardi di euro. Il governo regionale, infine, si è attivato affinché, nell’ambito della nuova infrastrutturazione, che vede operare congiuntamente l’esecutivo siciliano e quello nazionale, si prenda in considerazione la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria su tutta la direttrice Palermo-Messina. A questo scopo sono stati già avviati appositi contatti con i vertici di Rfi.

Celebrata la “Giornata nazionale del mare” a Castelporziano

Il Presidente Sergio Mattarella con Sebastiano Musumeci, Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale del mare”

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è svolta nella Tenuta di Castelporziano la “Giornata nazionale del mare”.

La cerimonia, condotta da Licia Colò, è stata aperta dall’esecuzione dell’Inno nazionale da parte degli studenti del Liceo Farnesina di Roma e dalla proiezione di un video sulla Risorsa mare cui è seguita una lectio a cura del fotografo subacqueo e scrittore, Alberto Luca Recchi.

La conduttrice ha quindi intervistato Andrea Stella, Presidente dell’Associazione “Lo Spirito di Stella” e Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesco Rava. E’ poi intervenuto il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Sebastiano Musumeci. Al termine il Presidente Mattarella, dopo aver ricevuto un dono dagli allievi dell’Istituto nautico M. Colonna di Roma e dagli allievi della Scuola navale militare F. Morosini di Venezia, ha rivolto un indirizzo di saluto ai presenti.

In precedenza il Capo dello Stato aveva incontrato alcuni sindaci dei Comuni delle Isole minori e visitato l’area espositiva esterna, suddivisa per poli tematici, e costituita da vari stand e da mostre fotografiche e virtuali, allestite grazie alla collaborazione dell’Ispra, del Ministero dell’Istruzione, della Capitaneria di Porto, della scuola italiana cani salvataggio, della Soprintendenza archeologica di Napoli e della Regione Sicilia.

Erano presenti il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Claudio Barbaro, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione e del merito, Paola Frassinetti e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di squadra, Enrico Credendino.

 

 

 Roma- Castelporziano, 16/05/2023 (II mandato)

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale del mare”Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale del mare”

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale del mare”

 

 

 

Il giorno dello spoglio e dei primi risultati

 

Procedura elettorale e voto / Governo e settore pubblico / Argomenti / Sito  istituzionale del Comune di Desenzano del Garda - Città di Desenzano del  Garda

CATANIA –

Operazioni di spoglio delle elezioni amministrative. Una volta conclusa la conta delle schede per i referendum sulla giustizia, infatti, alle 14 di oggi  è iniziato à lo scrutinio dei voti nei 20 comuni etnei in cui gli elettori sono stati chiamati a rinnovare le amministrazioni comunali.    L’affluenza -diversamente dalla percentuale sui Referendum sulla Giustizia-  si è attestata al di sotto del 60 per cento saranno quattro i sindaci eletti con un sistema a elezione diretta, nelle città di Aci Catena, Palagonia, Paternò e Scordia.

Comunali 2022 ad Aci Catena

Sono cinque i candidato a sindaca Il sindaco Nello Oliveri, che fa riferimento al presidente della regione Nello Musumeci, è sostenuto da quattro liste civiche e da Attiva Sicilia, gruppo nato dalla fuoriuscita di diversi esponenti del Movimento Cinque Stelle a Palazzo dei Normanni. Il consigliere comunale uscente Giovanni Grasso è supportato da tre liste, tra le quali la formazione leghista Prima l’Italia.  Agostino Imondi,  corre con il suo Movimento siciliano d’azione.    Mentre Giuseppe Aleo del centrodestra consigliere comunale sostenuto da tre liste mentre il centro-sinistra si è raggruppato in sette liste che vanno dal Partito Democratico alla Democrazia cristiana e propongono la candidatura di Margherita Ferro

Comunali 2022 a Palagonia

Un caso di sindaco uscente che prova il bis quello di Palagonia, come succede anche a Scordia e Paternò. Salvo Astuti è appoggiato da quattro liste e cerca di mantenersi in sella. A sfidarlo saranno Agnese Campisi, con tre liste che rappresentano lo schieramento di sinistra; l’ex deputato regionale dell’Mpa Francesco Calanducci con tre liste, e lo sfidante Salvo Filetti, anche lui con tre liste a sostegno.

Comunali 2022 a Paternò

La sfida paternese è quella più grande, in termini numerici, della provincia etnea.  l’uscente Nino Naso, appoggiato dalla lista Prima l’Italia e da due liste civiche che candidano due assessori della giunta uscente; in più, a sostenere Naso con delle liste sono l’attuale vicesindaco Ezio Mannino e il deputato regionale di Forza Italia Alfio Papale.

Lo sfidante di centrodestra del sindaco uscente è Alfio Virgolini, che ha raccolto il supporto compatto dei big regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc. A sostenere Virgolini sei liste, il più alto numero di formazioni a sostegno di un candidato sindaco nei comuni in cui si vota con il sistema dell’elezione diretta.

Fa riferimento all’area di centrosinistra invece la terza sfidante alla carica di primo cittadino: Maria Grazia Pannitteri ha infatti incassato il supporto di Partito Democratico, Movimento Cinque stelle, autonomisti e anche del leader del Movimento dei forconi Franco Crupi, che in un primo momento aveva annunciato la propria candidatura solitaria ma ha poi fatto dietrofront per sostenere Pannitteri

La giornata elettorale a Paternò è stata animata dal malfunzionamento degli uffici pubblici comunali     centinaia di cittadini hanno scoperto di non essere più iscritti nelle liste elettorali e sono stati costretti a richiedere  una nuova scheda elettorale. La fila di persone in attesa di un nuovo certificato è continuata fino a notte. Problemi anche nelle sezioni dei plessi Marconi, in cui a causa di un blackout gli elettori sono stati ammessi a votare con la luce degli smartphone.

Comunali 2022 a Scordia

Anche a Scordia il sindaco uscente prova a farsi riconfermare: Franco Barchitta è appoggiato da quattro liste, tra le quali quella di Forza Italia. A sfidare Barchitta è un altro ex sindaco, Salvatore Miluzzo, eletto nel 1993 e nel 2002 che oggi cerca di raccogliere intorno a sé le forze progressiste con il sostegno di due liste. Tra queste anche Democratici per Scordia, che segna la spaccatura del Partito Democratico cittadino: il simbolo del Pd, infatti, supporta la candidatura di Ignazio Gravina, che gode del sostegno anche di Movimento Cinque Stelle e di una lista civica. A vestire i panni dell’outsider è Giovanna Catalano, consigliere comunale uscente ed ex assessore di barchitta sostenuta da due liste.

 

Coronavirus, i sindaci d’Italia chiedono chiarimenti a Conte sulle “misure per la Fase 2”

Una missiva dei sindaci d’Italia indirizzata al premier Giuseppe Conte perchè sia posta sotto riflettori nel corso della riunione della “Cabina di regia” -in videoconferenza -insieme ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza con i rappresentanti delle regioni, province e  i capi delegazione della maggioranza per definire le misure per la fase 2.

 

Il premier Conte in una foto di archivio (ANSA/FILIPPO ATTILI CHIGI PALACE PRESS OFFICE) ©

 

Riportiamo il testo della lettera:

“Come sa, noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”, si afferma nella missiva che accompagna un documento contenente una serie di richieste, firmato dai sindaci dei Comuni capoluogo di Città metropolitane.

Titolo di città in Italia - Wikipedia

Al primo punto, l’Anci chiede al governo di conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici (parchi, aree attrezzate, giardini, età).

L’Anci chiede poi di fornire “indicazioni chiare e inequivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”. Tra le richieste vi è poi quella di “coinvolgere direttamente i Comuni nella definizione delle misure e delle regole necessarie per una riapertura delle scuole in piena sicurezza per i bambini e i ragazzi”. E ancora: “assicurare ai comuni e alle città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente, con particolare riferimento all’azzeramento dell’imposta di soggiorno, dell’imposta di occupazione del suo pubblico e alla forte riduzione della Tari”; “rifinanziare i cosiddetti buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell’emergenza. Prevedere strumenti normativi e finanziari per il sostegno agli affitti commerciali domestici”; “prevedere che nell’ambito della liquidità che sarà resa disponibile dall’Ue all’Italia con gli strumenti finanziari straordinari una quota parte sia assegnata ai Comuni e alle Città metropolitane”.

Per quanto riguarda i trasporti, l’Anci chiede un “integrale sostegno finanziario al trasporto pubblico locale, inclusi i minori ricavi da perdita della bigliettazione e incentivi sulla micro mobilità elettrica, semplificazioni per la realizzazione di piste ciclabili”.

I Comuni chiedono anche di “puntare decisamente e senza indugi per la ripresa degli investimenti pubblici sui Comuni e sulle città metropolitane” e di riconoscere ai sindaci “poteri straordinari di natura commissariale per la realizzazione di opere di valore superiore a 1 milione di euro e una decisa semplificazione delle regole in materia di appalti di lavori e servizi. Prevedere, inoltre un finanziamento autonomo della funzione fondamentale delle Città metropolitane in materia di sviluppo economico e produttivo attribuita dalla legge statale”.

Per “le eventuali risorse assegnate alle Regioni, oltre a quelle già attribuite con precedenti provvedimenti”, i sindaci chiedono che queste “siano vincolate ad attività strettamente legate all’emergenza quali acquisto dpi per servizi essenziali e per popolazione, sanificazione uffici pubblici e spazi città, assistenza socio-sanitaria”. L’ultima richiesta è quella di “migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall’emergenza in modo da assicurare a tutti liquidita in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare”.

 

Sindaci e governatori italiani ricordano all’Olanda e alla Germania i valori dell’Etica e della Solidarietà

 

L’Italia sostiene l’impegno di Conte di fronte ad una ostinata Europa.    Scendono in campo con una  lettera aperta  sindaci e governatori italiani, prevalentemente del centrosinistra inviata alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, uno dei più grandi quotidiani della Germania, per parlare direttamente agli “amici tedeschi”, invitandoli a schierarsi, davanti all’epidemia di Covid-19, con i “grandi Paesi dell’Ue” e non al seguito di “piccoli egoismi nazionali”.

-- Check Mattutini -- 28/03/2020

I firmatari meritano una menzione. E sono:  sono l’eurodeputato Carlo Calenda (Azione, gruppo S&D), seguito da Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, quello della Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, quello di Genova Marco Bucci, quello di Milano Beppe Sala, quello di Bergamo Giorgio Gori, ma anche Virginio Merola (Bologna), Emilio del Bono (Brescia), Sergio Giordani (Padova) e Francesco Italia (Siracusa).

Cari amici tedeschi – si afferma nella missiva – con il coronavirus la storia è tornata in Occidente. Dopo trent’anni in cui l’unica cosa rilevante è stata l’economia, oggi la sfida torna ad essere, come in passato, politica, culturale e umana. La prima sfida riguarda l’esistenza stessa dell’Unione Europea. Oggi l’Unione europea non ha i mezzi per reagire alla crisi in modo unitario. E se non dimostrerà di esistere, cesserà di esistere”.

“Per questo – continuano – nove Stati europei (tra cui Italia, Francia, Spagna e Belgio) hanno proposto l’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi. Non si chiede la mutualizzazione dei debiti pubblici pregressi, ma di dotare l’Unione Europea di risorse sufficienti per un grande ‘rescue plan’ europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee“.

I firmatari puntano il dito contro L’Aja, la capitale che finora ha fatto da frontrunner del fronte ‘rigorista’: “L’Olanda – scrivono ancora – capeggia un gruppo di Paesi che si oppone a questa strategia e la Germania sembra volerla seguire. L’Olanda è il paese che attraverso un regime fiscale ‘agevolato’, sta sottraendo da anni risorse fiscali da tutti i grandi paesi europei. A farne le spese sono i nostri sistemi di welfare e dunque i nostri cittadini più deboli. Quelli che oggi sono più colpiti dalla crisi. L’atteggiamento dell’Olanda è a tutti gli effetti un esempio di mancanza di etica e solidarietà. Solidarietà che molti Paesi europei vi hanno dimostrato dopo la guerra e fino alla riunificazione”.

Il debito della Germania dopo il 1945 – ricordano – era di 29,7 miliardi di marchi di allora. La Germania non avrebbe mai potuto pagare. Nel 1953 a Londra, ventuno Paesi (tra cui Francia, Italia, Spagna e Belgio) consentirono alla Germania di dimezzare il debito e di dilazionare i pagamenti del debito restante. In questo modo, la Germania poté evitare il default”.

Di quella decisione dell’Italia – proseguono – siamo ancora oggi convinti e orgogliosi. Lo ripetiamo: in questo caso, con gli “Eurobond” dedicati al Coronavirus, non si cancelleranno o mutualizzeranno i debiti pregressi. Cari amici tedeschi, la memoria aiuta a prendere le decisioni giuste..Il vostro posto è con i grandi paesi europei. Il vostro posto è con l’Europa delle Istituzioni, dei valori di libertà e solidarietà. Non al seguito di piccoli egoismi nazionali. Dimostriamo insieme che l’Europa è più forte di chi la vuole debole”.

“DOSSIER CORRUZIONE: LA SICILIA AL PRIMO POSTO IN ITALIA DAL 2016..”

Un dossier ‘La corruzione in Italia nel triennio 2016-2019: numeri, luoghi e contropartite del malaffare’, presentato dal Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone,  analizza i casi di corruzione registrati in Italia nell’ultimo triennio.

I dati riferiti non comprendono i provvedimenti giudiziari – e le denunce – sulle strutture della Regione siciliana ed enti periferici pur essendo numerosi i modelli comportamentali illeciti penali  La Sicilia, vediamo adesso, è comunque al primo posto in affari illeciti e corruzione. Un triste primato che spesso riflette il modo di pensare di molti.

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“Fra agosto 2016 e agosto 2019 sono state 117 le ordinanze di custodia cautelare per corruzione spiccate dall’Autorità giudiziaria in Italia e correlate in qualche modo al settore degli appalti: esemplificando è quindi possibile affermare che sono stati eseguiti arresti ogni 10 giorni circa”.

Si tratta in ogni caso di una approssimazione per difetto rispetto al totale, poiché ordinanze che ictu oculi non rientravano nel perimetro di competenza dell’Anac non sono state acquisite – si osserva nel dossier dell’Anac – In linea con questa cadenza temporale sono anche i casi di corruzione emersi analizzando i provvedimenti della magistratura: 152, ovvero uno a settimana (solo a considerare quelli scoperti)”.

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Rispetto ai casi di corruzione dall’agosto 2016 all’agosto 2019 dal “punto di vista numerico, spicca il dato relativo alla Sicilia, dove nel triennio sono stati registrati 28 episodi di corruzione (18,4% del totale) quasi quanti se ne sono verificati in tutte le regioni del Nord (29 nel loro insieme)”. A seguire il Lazio con 22 casi, la Campania (20), la Puglia (16) e la Calabria (14).

I dati dicono che ad “essere interessate sono state pressoché tutte le regioni d’Italia, a eccezione del Friuli Venezia Giulia e del Molise. Ciò – precisa l’Anac – non implica che queste due regioni possano considerarsi immuni, ma semplicemente che non vi sono state misure cautelari nel periodo in esame. In Molise, ad esempio, vi sono stati arresti per corruzione nella primavera 2016, mentre la Procura di Gorizia, nell’ambito di una grande inchiesta sugli appalti, ha disposto nel 2018 numerose perquisizioni (ma non arresti)”.

Sono 43 i politici arrestati, 20 dei quali sindaci. Nel periodo in esame “sono stati 207 i pubblici ufficiali/incaricati di pubblico servizio indagati per corruzione – si legge nel dossier -. Indicativo è il tasso relativo all’apparato burocratico in senso stretto, che annoverando nel complesso circa la metà dei soggetti coinvolti si configura come il vero dominus: 46 dirigenti indagati, ai quali ne vanno aggiunti altrettanti tra funzionari e dipendenti più 11 rup (responsabile unico del procedimento)”.

Le forme di condizionamento dell’apparato pubblico più estese e pervasive si registrano prevalentemente a livello locale (specie al Sud), secondo forme di penetrazione capillare nel tessuto sociale, economico-imprenditoriale, politico e istituzionale – osserva Anac – Rispetto alle fattispecie corruttive tipiche della prima Repubblica, ancillare risulta invece il ruolo dell’organo politico. I numeri appaiono comunque tutt’altro che trascurabili, dal momento che nel periodo di riferimento sono stati 47 i politici indagati (23% del totale). Di questi, 43 sono stati arrestati: 20 sindaci, 6 vice-sindaci, 10 assessori (più altri 4 indagati a piede libero) e 7 consiglieri“.

I Comuni rappresentano e gli enti maggiormente a rischio, come si evince anche dalla disamina delle amministrazioni in cui si sono verificati episodi di corruzione – sottolinea il dossier – dei 152 casi censiti, 63 hanno avuto luogo proprio nei municipi (41%), seguiti dalle le società partecipate (24 casi, pari al 16%) e dalle Aziende sanitarie (16 casi, ovvero l’11%)”.

PERCORSO DI RICUCITURA TRA LE COMUNITÀ DELL’ETNA E DELL’ALCANTARA

OLTRE 44MILA PERSONE E 2000 BAMBINI DELLE SCUOLE HANNO ABBRACCIATO IL CANTICO



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«Oltre 44mila persone e 2000 bambini hanno abbracciato il Cantico come in un mantra corale che ha annullato ogni distanza territoriale per ritrovare la sua spiritualità in una grande famiglia: quella delle comunità dell’Etna e dell’Alcantara che si sono riunite e nutrite delle parole di San Francesco, della Bellezza del Creato e delle emozioni sprigionate dai bambini, dalle mamme, dai papà e dai nonni di questa Sicilia piena di energia». Ieri pomeriggio, a Piedimonte, l’ultima inaugurazione di “Controesodo”, il grande progetto del mecenate Antonio Presti, che per una settimana ha riacceso i riflettori su uno dei temi cruciali per il futuro della nostra terra, tracciando un percorso culturale, spirituale e turistico intorno a nove comuni dell’hinterland etneo: Randazzo, Castiglione di Sicilia, Malvagna, Motta Camastra, Graniti, Gaggi e Piedimonte Etneo.

La scelta di questi luoghi è stata suggerita dal grande valore dei paesi: comuni ricchissimi di risorse paesaggistiche e culturali che, tuttavia, soffrono da anni un lento spopolamento. Il progetto, che è partito da Librino per salire di quota verso la cima del Vulcano, ha rivitalizzato le strutture fondanti di queste comunità attraverso laboratori fotografici realizzati coinvolgendo i membri della famiglia e riattivando solidi principi educativi, per ricostituire il senso di appartenenza e identità. Fotografi amatoriali e professionisti, hanno immortalato le famiglie durante shooting organizzati nei luoghi vissuti quotidianamente: la Fondazione Antonio Presti ha poi selezionato gli scatti per stamparli su manifesti che sono stati affissi lungo gli assi viari principali o in luoghi simbolo dei diversi paesi. Ogni immagine è stata accompagnata dalle parole del Cantico di San Francesco (1226): una lode a Dio e alle sue opere che ancora oggi suona come un rivoluzionario manifesto di comunione e pace. Attraverso l’accostamento delle immagini con i versi del Cantico, i membri delle comunità sono stati simbolicamente “ribattezzati”, costituendo una sorta di grande canto spirituale unificante.

«È un orgoglio avere il Maestro Presti e il suo staff tra le nostre strade, tra la nostra gente – ha sottolineato il sindaco di Motta Camastra Carmelo Blancato – hanno lavorato con vero spirito di sacrificio e professionalità per farci dono dell’Installazione “Il Cantico di Motta Camastra” che ha come protagonisti i nostri bambini e le loro mamme. Un ringraziamento va a chi volontariamente e con spirito di abnegazione ha reso possibile il montaggio dei banner e all’assessore Mariangela Orlando. Il mio auspicio è che Antonio Presti possa e voglia continuare a collaborare con la nostra comunità nella realizzazione di ulteriori importanti progetti culturali e sociali».

«L’Amministrazione da subito ha mostrato grande interesse e piena condivisione – ha aggiunto il sindaco di Gaggi Giuseppe Cundari – questa grandissima opportunità, oltre ad essere motivo di orgoglio per l’intera cittadinanza, ci permetterà di rendere più decorosa una parte centrale del paese e, allo stesso tempo, di intensificare il senso di appartenenza al proprio territorio.  Questa iniziativa, in un momento di ferma convinzione dei nostri giovani a dover lasciare il proprio territorio per andare alla ricerca di fortuna altrove, ha l’obiettivo di far innamorare e legare i cittadini di domani alla Sicilia, con la consapevolezza che viviamo in una terra ricca e speciale e che ognuno, con il proprio apporto, può contribuire a migliorarla sempre più. Un grazie di cuore al Maestro Presti per quanto ha fatto, ma soprattutto per quanto sicuramente farà per i nostri bambini e per il nostro paese».

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Ieri (domenica) la giornata è iniziata con la passeggiata al Bosco delle Betulle: una vera rarità botanica che si raggiunge a 1650 metri, percorrendo un sentiero-natura del Parco dell’Etna. Uno scenario magico sui monti Sartorius (risalenti all’eruzione del 1865), dove si estende il colore della liscia corteccia bianca a strisce che spicca sul nero della lava. Questa specie endemica, che popola con scenografica bellezza le pendici dell’Etna, oggi soffre a causa della velocità dei cambiamenti climatici in atto. In questo momento storico, la conservazione e la tutela delle specie e degli habitat esistenti rappresentano il vero obiettivo primario: l’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con “Salviamo i boschi” con la partecipazione di CAI Acireale, CAI Giarre, WWF Sicilia Nord Orientale Catania, Alpinismo giovanile CAI Acireale, Alternanza scuola lavoro Liceo scientifico Archimede di Acireale, Vivi Simeto, Assicurazioni olistica etnea, Associazione Almayoga, Stocusvit, Associazione Famiglie Persone Down Catania, Associazione Controvento Catania, Società cooperativa Pietrangolare Comiso.

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La giornata è proseguita a Piedimonte etneo, comune proprietario – in parte – del Bosco delle Betulle, dove il sindaco si sta impegnando a lottare per questo luogo e dove sono state inaugurate le ultime installazioni monumentali artistiche: «Una bellissima iniziativa – ha commentato il primo cittadino Ignazio Puglisi – che ci mette in contatto con tutti gli altri Comuni, superando ogni campanilismo e lanciando un segnale forte alle nuove generazioni: vivere in questa terra è possibile e bisogna iniziare a lavorare in maniera diversa, educando i giovani al Controesodo e credendoci fermamente».

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«Un’esperienza bellissima – ha spiegato Antonio Presti – che mi ha restituito un grande nutrimento di valori e condivisione: ho sentito l’abbraccio e il rispetto di tutta la gente dell’Etna e dell’Alcantara; ho sentito le emozioni dei bambini e delle loro mamme come carezze al cuore; ho sentito vibrare nell’aria parole come “futuro”, “rigenerazione” e “bellezza”.  Non ho sentito però la condivisione turistica e culturale dei territori: i comuni devono superare ogni campanilismo e lanciare un forte messaggio di unione tra comunità. Non ho sentito la grande possibilità di unire politiche turistiche e culturali di province diverse come Catania e Messina, di luoghi vicini come l’Etna e l’Alcantara. Insieme si diventa forza, divisi si rimane in minoranza. Con il potere dell’arte e della cultura da più di un mese ho dato voce a questi territori a livello nazionale attraverso una comunicazione forte e un messaggio potente. Rispetto alla politica turistica che dovremmo attuare, troppo spesso troviamo sagre in competizione tra loro. L’arte e la cultura restituiscono Futuro, crescita sociale e democrazia. La sagra, invece, restituisce solo un nutrimento temporaneo e locale e non parla mai al futuro. Mi piacerebbe che questi comuni continuassero a dialogare e promuovere la loro esistenza nell’armonia e nella pace. Quella stessa pace che il Cantico con le sue installazioni ha rigenerato in tutte le comunità, che a volte ancora oggi ho trovato divise da beceri e mediocri comportamenti e discussioni tra assessori, ex assessori e vicesindaci in avvicendamento. Mi piacerebbe adesso proseguire il percorso intrapreso con i Comuni che hanno lavorato e, in particolar modo, con le comunità che continueranno a manifestare affetto; e dall’altra parte dialogare con nuovi comuni che hanno mostrato apertura e disponibilità, come quelli del Simeto e della zona Etna Sud – ha concluso il maestro Presti – un percorso che parte proprio da Librino, la periferia di Catania che con il suo abbraccio aiuta altri luoghi che oggi stanno diventando periferie e dove le espressioni artistiche di cui si nutre la comunità indicheranno la via di questo nuovo itinerario dedicato alla Bellezza: nutrimento necessario per restituire allo sguardo un’idea diversa di Futuro».

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Terremoto: -Oggi Stato di emergenza, prime risorse, sospensione mutui,interventi nelle scuole Dov’era la Soprintendenza etnea’?

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Oggi il  Consiglio dei ministri  decreterà -come annunziato-  lo stato di emergenza e successivamente  l’ordinanza di protezione civile con cui verranno stanziati i primi fondi per far fronte all’emergenza sull’Etna. Lo affermano il premier Giuseppe Conte, da Roma, e i sue suoi vice, i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio, in prefettura a Catania, a conclusione dei sopralluoghi nei comuni del catanese colpiti dal terremoto di magnitudo 4.8 nel giorno di Santo Stefano. : Il governo varerà il provvedimento che prevede la «sospensione dei mutui per tutte le persone che hanno avuto difficoltà», perché la priorità del governo, spiega, è «rendere quanto prima operativi gli interventi a favore della popolazione così duramente colpita». E per farlo, sottolinea il vicepremier, occorre «combattere la burocrazia»

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