Tante, tante , tante lacrime accompagnano le spoglie mortali di Franciscus alla Basilica vaticana -E’ davvero un colpo al cuore la mancanza di Papa Francesco, un altro papà

 

 

Roma,

Questa mattina il rito di traslazione della salma del Papa da Santa Marta alla Basilica vaticana. Una cerimonia solenne ma intima presieduta dal camerlengo Farrell: “Con grande commozione accompagniamo le spoglie mortali del nostro Francesco“. Presenti nel corteo circa 80 cardinali e patriarchi, poi vescovi, sacerdoti, suore, laici. Oltre 20 mila fedeli in Piazza salutano il passaggio del feretro battendo le mani, numerose persone in fila per l’omaggio al Pontefice     Franciscus ha parlato in vita ai cuori della gente, e sono i cuori ora che piangono e avvertono nostalgia, la mancanza di quel faro che rappresentava con la sua semplicità il Papa

 

Il percorso è stato più o meno lo stesso di quattro giorni fa. Santa Marta, via della Sacrestia, Piazza dei Protomartiri Romani, poi l’Arco delle Campane, Piazza San Pietro, le file davanti al sagrato della Basilica. Domenica scorsa, giorno di Pasqua, era la papamobile a passare, con Francesco che provava a stendere le braccia, appesantite dalle terapie, per accarezzare bambini, salutare e benedire. Oggi, giorno di San Giorgio, il suo onomastico, è una bara di legno con la salma del Pontefice a muoversi davanti a 20 mila persone

La processione

Il corpo di Francesco è vestito con i paramenti rossi, in testa la mitra, intrecciata tra le dita la coroncina in perle nere che portava sempre in tasca, insieme ad una immaginetta di Teresina di Lisieux e un santino del cardinale Jean-Louis Tauran. Viene portato in processione per essere traslato in Basilica. Una cerimonia solenne, che la Chiesa e il mondo non vedevano dall’aprile di vent’anni fa con la morte di Giovanni Paolo II. Cerimonia solenne, presieduta dal cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, ma al contempo intima con circa 80 cardinali e patriarchi in prima fila, poi vescovi e arcivescovi, sacerdoti e suore, infine i laici “più dietro”, come ordinato da sampietrini e gentiluomini di Sua Santità.

 Commozione profonda, e tante lacrime

Si inizia a pregare e cantare da prima dell’uscita della bara aperta, portata a braccio dai sediari pontifici, dalla porta automatica della Domus vaticana che per oltre dodici anni è stata residenza del Pontefice argentino. La salma attraversa il corridoio creato dai penitenzieri con la stola rossa e gli alabardieri della Guardia Svizzera intorno alle 9.10, poco dopo il suggestivo rintocco delle campane e il canto della Schola Cantorum. Dietro lo staff di Papa Francescoi: l’italiano don Fabio Salerno e gli argentini don Daniel Pellizzon e don Juan Cruz Villalón. Poi l’assistente sanitario personale Massimiliano Strappetti, gli aiutanti di camera Piergiorgio Zanetti e Daniele Cherubini. Tutti  ancora increduli a fissare la bara e il Papa che qualche giorno prima era sorridente insieme a loro….

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