Suicidio carabiniere Capasso: l’Arma vuol fare un’indagine ma solo Dio può leggere l’anima umana

Proposta di SUD LIBERTA’ :  AFFIANCARE AI NEGOZIATORI CARABINIERI LA FIGURA DEL SACERDOTE

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Ora si cercano i tanti perchè.  L’Arma vuol fare indagine, su pressione della politica che fa opinione, se vi fossero elementi validi per fermare preventivamente il carabiniere impazzito.    Pure il ministro cerca le responsabilità e vuol qualcuno da sacrificare all’altare della critica dell’opinione pubblica per salvare l’immagine e il ruolo del ministero che ricopre.

Tutti trascurano che l’anima umana può essere scrutata solo da Dio e il bene  e/o il male può intrecciarsi inconsapevolmente in essa .     Nessuno può capire quando un uomo arriva al limite della distorsione della realtà.  Nessuno può capire se un demone riesca ad impossessarsi dell’anima e a distruggere una splendida famiglia. Nessuno può capire, neppure gli investigatori professionisti dei titolati carabinieri quando un uomo vuol oltrepassare la barriera terrena per superare o porre fine alle proprie sofferenze.         Solo la fede può salvare in tali circostanze un uomo sofferente. Non la privazione del lavoro di carabiniere che è servizio prezioso per la società, non la privazione di un’arma di servizio che avrebbe depresso ulteriormente il Capasso.            Il carabiniere ha peccato in questo, ha mancato l’appuntamento con l’Angelo sulla terra che avrebbe ridato vitalità e fioritura dell’armonia familiare.   

Luigi Capasso era stato visitato una prima volta presso la scuola sottufficiali dei carabinieri di Velletri quando era stato trasferito in Caserma: lì era stato ospitato dopo aver lasciato la casa in cui viveva con la sua famiglia. E una seconda volta, presso la Asl. Ma nessuno degli psicologi tuttavia aveva espresso parere negativo o relazionato alcunchè.

Il comando generale dell’Arma dei Carabinieri intende ora verificare “se le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica dell’appuntato Luigi Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto purtroppo è accaduto, nonché se sia stato fatto tutto ciò che la legge consentiva a tutela della consorte e, per estensione, dell’intero nucleo familiare“. Oltre a fornire all’Autorità giudiziaria “la massima collaborazione investigativa e ogni informazione in suo possesso”, l’Arma ha disposto “per gli aspetti di propria competenza l’esecuzione di una rapida inchiesta, tesa ad accertare i fatti con puntualità e trasparenza”. Questa procedura, “ulteriore rispetto al procedimento già avviato dall’Autorità giudiziaria”, porterà “a una completa conoscenza della vicenda e all’adozione dei provvedimenti che si renderanno necessari”.

Quello che è avvenuto è inaccettabile. Innanzitutto per me, per le mie responsabilità. Perché su queste questioni ci sono troppe sottovalutazioni”, è stato il commento del ministro dell’Interno, Marco Minniti su quanto accaduto a Cisterna di Latina. “Potrei cavarmela dicendo che non c’era stata una denuncia, e quindi non si è messo in moto il meccanismo, ma non voglio nascondermi dietro le formalità”, ha aggiunto il ministro.

Forse è opportuno- secondo SUD LIBERTA’ – che l’Arma si affianchi di una figura di sacerdote, insieme ai titolati negoziatori, per capire ciò che oggi non si riesce a capire o a vedere.