La Corte Costituzionale ritrova il plenum con quattro nuovi giudici eletti

 

Consulta, eletti 4 nuovi giudici, intesa su Marini, Luciani, Cassinelli e Sandulli

consulta giudici feb2025

Dopo 460 giorni la Corte costituzionale ritrova il plenum.

Parlamento, in seduta comune, ha eletto quattro nuovi giudici della Consulta: Massimo Luciani, che ha ottenuto 505 voti; Roberto Cassinelli, 503; Maria Alessandra Sandulli, 502; Francesco Saverio Marini, 500. Preferenze sono andate anche al senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin, 5, e al senatore di Forza Italia e viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, 4. I voti dispersi sono stati 6, le schede bianche 10, le nulle 4.

Corte costituzionale ritrova plenum

Dopo 460 giorni la Corte costituzionale ritrova così il plenum, anche se ne trascorrerà ancora qualcun altro prima che i nuovi giudici prestino giuramento dinanzi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed entrino formalmente in carica. Tanti ne sono passati infatti dalla fine del mandato di Silvana Sciarra, l’11 novembre del 2023, prima che il 21 dicembre scorso concludessero il loro ruolo anche Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperretti.

Nicolosi, lunghi tratti della Via Ragalidda al buio da oltre cinque mesi , latitanza del Sindaco Angelo Pulvirenti accusato di inettitudine e di essere “politicamente scorretto”

 

Nicolosi | Sud Libertà

 

 

DI    RAFFAELE   LANZA

Riceviamo e pubblichiamo il seguente esposto del Comitato di Via Ragalidda del Comune di Nicolosi- pervenutaci in redazione –  arteria lasciata a larghi tratti nel buio più profondo  Sembra che il sindaco del paese Angelo Pulvirenti  – sia stato informato  che il servizio pubblica illuminazione, specie in Via Ragalidda più che altrove, è ancora in mente Dei delle poche cose da fare, periodicamente rispolverate e rimesse subito in freezer.     Figurarsi se il dr Pulvirenti , accusato dai più, di inettidudine , ammetta pubblicamente di aver trascurato ed abbandonato la Via Ragalidda al suo destino.        Luce non servita nella gran parte dei lampioni dal 2 settembre 2024.   Cioè quasi sei mesi senza luce nelle strade e nelle curve pericolose.   

   Il sindaco si è solo affrettato a dire – spiegano alcune fonti comunali -ad una interrogazione consiliare di mesi orsono dell’opposizione che il “buio in alcune vie è  attribuibile ai guasti” e la ditta incaricata dovrebbe provvedere…..”

Sembra normale questa risposta ed  indifferenza dopo oltre quattro mesi di oscurità?     Questo punto della luce che non si vuol far arrivare sui lampioni della Via Ragalidda è diventato il paradigma della latitanza di questo sindaco. Pulvirenti, medico, primario chirurgo, chiede in maniera singolare, la collaborazione dei cittadini che in realtà chiedono al sindaco di cambiare metodi e modi su come amministra le frazioni di questo comune.       Affermano le opposizioni: ” Insoddisfacente la risposta del sindaco Pulvirenti, anzi prova “di essere un una persona politicamente scorretta”   

Se questa inerzia prosegue il sindaco medico batterà forse  il ridicolo primato di un altro suo collega del 2002 ( dr  S. Moschetto) che in quell’anno inventò al dirigente generale regionale Urbanistica la  menzogna -persino pubblicata in maniera univoca sulla Gazzetta regionale,  di “un interesse privatistico dei cittadini” per non includere la zona Via Ragalidda  nell’area C3 ,edificabile dove invece fiorirono davvero  amicizie ed interessi privati del sindaco dell’epoca con dubbie associazioni del luogo.

L’inerzia dunque prosegue e nutrire ottimismo verso questi personaggi che si mettono nella politica locale  per curare i loro interessi , sarebbe davvero sciocco.

 

Nicolosi | Sud Libertà

Il Sindaco di Nicolosi, dr Angelo Pulvirenti

 

 

Ecco l’esposto ( firmato in allegati vari)      da numerosi abitanti -con gli estremi documentali – del quartiere.

 

 

Racc.ta  A.R.

 

                                                                                     Alla   Procura        di Catania

                                                                                  Preg.mo         Procuratore della Repubblica

                                                                         –                     Dott. Francesco Curcio      (S.P.M.)

                                                                         –                  Al Sig/dott   Pubblico Ministero……..

                                                                                                        Piazza Verga

                                                                                               CP:   95129

                                                                          –                Al  Sig Sindaco-Dr.  Angelo Pulvirenti

                                                                                                  del Comune di Nicolosi (Ct)

                                                                                                 CP   95030

                                                                            –               Al  Sig  Prefetto  Dottssa Maria Carmela Librizzi

                                                                                               ………del Comune di Catania

                                                                                                    Via Prefettura, 14  – Catania

                                                                              Pec:            protocollo.prefct@pec.interno.it.      

                                                                            –                 All’   ENEL  DI  ACIREALE  (CT)

                                                                                                    Via Jacopone Da Todi, 8 

                                                                            .                 Al    Dipartimento per l’Energia

                                                                                                         -REGIONE   SICILIA –

                                                                                                       Dirigente Generale Arch . Rosaria Calagna

                                                                                                         Viale Campania ,36  – 90146 Palermo 

                                                                              Pec:           dipartimento.energia@certmail.regione.sicilia.it.       

 

 

Oggetto:  Esposto –Protesta disservizio  e responsabilità del Comune di Nicolosi  –

                   Lampioni spenti Settembre 2024 –oltre una ventina- Via  Ragalidda

                    Richiesta  decreto prefettizio urgentissimo –

 

Gli abitanti –e proprietari – di Via Ragalidda  del Comune di Nicolosi  esprimono vibrata protesta nei confronti del rappresentante legale –sindaco- del Comune preriferito-  Angelo Pulvirenti – ( sindaco a scadenza doppio mandato)  per la decisione – non condivisa da alcuno – di tenere al buio ,cioè spenti i lampioni della lunga arteria  – oltre una ventina circa – che si collega dal centro di Nicolosi –un Campo sportivo ex Pulvirenti con palestra – al Comune di Pedara –Via Guardia Ragala per una estensione di oltre un Km.

  Senza contare i pali scoperti –  oltre  7  – che andrebbero integrati con urgenza per dare una luce sufficiente alla strada e agli altri abitanti dell’articolata zona.

– Ci rivolgiamo ai destinatari e, per le  responsabilità della fattispecie: grave omissioni di sicurezza pubblica –al Sig Prefetto e  ALla Procura- perché il disagio è davvero notevole se consideriamo che lungo la via Ragalidda le strette curve sono immerse in un buio raggelante e sono visibilmente di una pericolosità estrema ed evidente oltre che per gli abitanti in zona e proprietari diversi che vi dimorano  così anche per gli automobilisti che vi transitano dalla vicina Contrada Ragala e Via Palermo

Si apprende fra l’altro che il progetto illuminotecnico dell’impianto sia stato redatto dal Comune di Nicolosi–checchè si possa forse obiettare-in contrasto sia con la Norma UNI 10819 “Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso “sia con altre disposizioni dell’UE il cui intento legislativo non era certo di lasciare nelle tenebre chi vi abita da oltre trentanni.

Alcuni punti essenziali .

  • La strada è senza marciapiedi e al buio gli automobilisti possono investire pedoni e i bambini che escono  dalle ville adiacenti  . I malviventi possono nascondersi in ogni angolo.
  •  Il Prefetto –desideriamo vibratamente sottolinearlo-avrebbe il dovere di prendere provvedimenti  a riguardo con decreto Prefettizio d’urgenza  per  revocare in sostituzione del Sindaco Pulvirenti, latitante,l’assurda decisione del  “risparmio energetico in via Ragalidda” laddove in altri posti –Via Palermo, via Ragala Montarso sono invece strapiene di lampioni doppi  nelle corsie eccetera   
  • Non si trascuri  ai fini di valutare  il  disservizio che corrisponde, secondo noi, al reato di interruzione di servizio da oltre cinque mesi  NON SI CORREGGE TALE ANOMALIA. 
  • Punto fermo dell’intera faccenda , ci rivolgiamo al Sig Ecc,mo Procuratore della Repubblica è-notoriamente che “-assente e/o tolta l’ illuminazione il gestore dell’impianto di pubblica illuminazione ( il Comune)dovrà risponderne, in parte o totalmente, nelle sedi opportune.
  • La decisione del Sindaco Pulvirenti di aver stretto un “accordo”- si apprende – con la Regione Sicilia –Dipartimento per l’Energia con l’arch Rosaria Calagna-dirigente – per la concessione di un notevole contributo di risparmio energetico–una decisione della dirigente generale – troppo frettolosa e,probabilmente non consapevole essa delle gravi conseguenze che ha arrecato alla popolazione – non corrisponde  per nulla all’interesse generale di Nicolosi e, in particolare della popolazione di Via Ragalidda che ancora una volta si vede espropriata – COME NEL PASSATO DI UNA ATTESTATA PREVISTA EDIFICABILITA’ – ADESSO DI UN’ALTRA  prerogativa IMPORTANTE esistente –pubblica illuminazione – da oltre trentanni circa…
  • L’illuminazione- come da numerose email degli anni scorsi inviate alla posta dell’Ente comunale del Sindaco Pulvirenti e dell’assessore al ramo- mai riscontrate- registra altre violazioni- contrariamente alle disposizioni di legge e segnalazioni inviate pure al Comando dei vigili urbani del Comune    La luce stradale –nel tratto n.civico 8 e dirimpetto n 15   e ai numeri 59 e 61…. andava integrata vista l’esistenza dei  pali scoperti dei lampioni che interessano la strada pubblica e i numerosi proprietari delle ville ed abitazioni in complesso.
  • La disciplina attuale ad es. con la disposizione UNI 13201-3  afferma che “gli impianti di illuminazione pubblica destinati alla circolazione, devono offrire al cittadino condizioni di visibilità ottimali nelle ore notturne e consentire un regolare smaltimento del traffico..”

         Particolari accorgimenti – affermano i principi base della normativa in materia –  vengono posti dal sindaco del Comune alla      sicurezza in caso di incroci, passaggi pedonali, passaggio di pedoni studenti che vanno nelle vicine strutture scolastiche, oppure se sono installate lampade con una resa cromatica inferiore a 30 RA. La normativa, infatti, impone di aumentare la classe illuminotecnica per facilitare la visibilità di persone o oggetti sulla sede stradale “

Presente infine  il rischio di mettere sotto una macchina- altro  problema visivo – i  numerosi ciclisti della zona che percorrono l’arteria comunale..  Follia pure tenere gli incroci e le curve di questa via prive di una benchè minima luce indispensabile per una  regolare guida visiva e il benessere generale

 

                                                                             PROTESTA

 

Per quanto sopra esprimiamo la Ns vibrata  protesta nei confronti di tale condotta censurabile del  Sindaco Angelo Pulvirenti che con la sua incomprensibile  perniciosa decisione di interrompere il servizio ,nociva infatti e molto pericolosa a tutti e agli abitanti giovani ed anziani soprattutto, di immergere nel buio la Via Ragalidda, HA TRASCURATO L’INTERESSE PUBBLICO GENERALE  CAUSANDO UNO STATO DI PAURA COLLETTIVA CHE NON CON SENTE DI USCIRE SERENAMENTE DI CASA LA SERA

 

                                                                           CHIEDIAMO  decreto urgente del Prefetto

 

La revoca di tale decisione con il ripristino immediato dell’illuminazione pubblica sui pali – anche con decreto Prefettizio urgente – dove sono collocati i lampioni spenti  piu  l’integrazione richiesta da tempo – non riscontrata- sugli altri pali già sopra indicati ai  relativi numeri civici

In caso di omesso intervento, ed indifferenza continua del primo cittadino ,come richiesto, ci  vediamo costretti a rivolgerci  alle competenti Autorità non escludendo eventuali iniziative di stampa sui metodi  e modi di amministrazione del Comune di Nicolosi che il  Sindaco,forse intento a favorire i propri clienti, dovrebbe rappresentare curando l’interesse generale.

Nicolosi (Ct)  

                                                                    Comitato di Via Ragalidda

 

 

Inps, gli ispettori scoprono in Sicilia 577 lavoratori in nero e 8.900 irregolari nel 2024, 5131 rapporti lavoro fittizi Tante anomalie e frodi

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Bilancio dell’attività ispettiva dell’Inps reso noto dalla direzione generale.Oltre 62 milioni di euro di crediti Inps accertati (fra contributi evasi, interessi e sanzioni), 5.131 rapporti di lavoro fittizi (simulati al fine di percepire indebite prestazioni da parte dell’Inps), 577 lavoratori in nero e oltre 8.900 irregolari scoperti.
    Sono circa 70 ispettori entrati in servizio dopo nove anni che hanno eseguito controlli soprattutto sul terziario, sulle case di riposo e le aziende …

I dati sono stati presentati questa mattina nella sede Inps di Palermo dal direttore regionale Sergio Saltalamacchia e Orazio Fabio Basiricò dirigente della vigilanza documentale e ispettiva.
    “Un risultato a cui hanno contribuito, in misura decisiva, alcune significative campagne ispettive, condotte anche con l’ausilio dei corpi ispettivi di altri enti e delle forze dell’ordine, – hanno detto i dirigenti – mirate a colpire fenomeni aventi dimensioni particolarmente accentuate a livello locale, che si sono aggiunte alle ordinarie indagini innescate dalle denunce dei lavoratori o dalle segnalazioni di possibili frodi provenienti dall’interno degli uffici”.

Catania ricorda l’ispettore di polizia Filippo Raciti

 

 

Catania ricorda Filippo Raciti

Nella foto sopra l’ispettore Filippo Raciti

Catania,

Ricorre domani il 18° anniversario della scomparsa dell’ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti.

Filippo fu colpito mortalmente a Catania il 2 febbraio 2007, a soli 40 anni,  durante gli scontri fuori dallo stadio Massimino per l’incontro di calcio Catania-Palermo.

Domattina, presso il cimitero di Acireale (Ct), alla presenza del questore di Catania Giuseppe Bellassai, del dirigente del commissariato di Acireale Tito Cicero, del dirigente del X Reparto mobile Pasquale Alongi e dei familiari di Raciti, verrà deposta una corona d’alloro.

La commemorazione continuerà presso la parrocchia “Santi Cosma e Damiano”, a Catania, dove si terrà una messa in suffragio presieduta dal Cappellano della Polizia di Stato con la partecipazione delle Autorità della provincia di Catania, al termine della quale i partecipanti si sposteranno allo stadio “Angelo Massimino”, dove il Questore deporrà una corona d’alloro in memoria di Filippo Raciti.

 

Catania, un Tir ribalta sulla rampa di accesso alla tangenziale

 

Un camion  articolato , molto lungo, si è ribaltato sulla rampa di accesso alla tangenziale di Catania dall’autostrada A19, in direzione Messina. Incolume l’autista. L’incidente è avvenuto tra i km 15,800 e 15,700, all’altezza dello svincolo di Misterbianco. Si indaga sui motivi che hanno causato l’incidente. L’autista ne è uscito incolume.

I vigili del fuoco sono intervenuti per la perdita di carburante dal serbatoio del tir, che trasportava materiale edile. La tangenziale è stata chiusa, con deviazioni temporanee.

 

LA PROCURA INDAGA SULLE ESPLOSIONI DI GAS A CATANIA

 

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Catania,

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla fuga di gas e le esplosioni a San Giovanni Galermo che hanno causato 14 feriti, di cui due gravi. Il reato ipotizzato è disastro colposo. Il procuratore Francesco Curcio ha spiegato che “ci sono indagini in corso”.    La pratica è nelle mani del  procuratore aggiunto Fabio Scavone e il sostituto Emanuele Vadalà.

 

. Intanto si cerca per far rientrare prima possibile a casa le famiglie evacuate e ripristinare la fornitura di gas ai residenti di tutta la zona, circa ventimila abitanti complessivamente, nella zona delle vie Kertesz, Gualandi e Capo Passero di Trappeto Nord.

Secondo il presidente  di Catania Rete Gas, Gianfranco Todaro -.  si deve accertare quali sono state le cause. In 24-48 ore contiamo di riportare tutto alla normalità. Il rischio è stato importante. Si è verificata una perdita di gas veramente considerevole e questo non è giustificabile con le normali perdite di gas perché l’impianto è nuovo. Se c’è stata una rottura, è stata di una tubazione grande, in acciaio, sono episodi di una certa gravità”.

Todaro rassicura anche sullo stato di salute degli operai coinvolti nell’esplosione insieme all’ingegnere: “Stanno bene, sono fuori pericolo e sono già usciti dall’ospedale”.

Catania, San Cristoforo, incontro tra Istituzioni e Terzo Settore per “Decreto Caivano”

 

San Cristoforo

Catania,

Domani, mercoledì 22 gennaio 2025, a partire dalle ore 15,00, nell’auditorium dell’oratorio Salesiano di via Santa Maria delle Salette 116, il Sindaco Enrico Trantino con gli assessori della Giunta, i capigruppo consiliari e i vertici burocratici del Comune, incontreranno i dirigenti scolastici e i rappresentanti del Terzo Settore che operano a San Cristoforo, per elaborare una piattaforma condivisa  di idee e progetti per gli interventi da proporre al Commissario Straordinario di Governo da realizzare nel popoloso quartiere di Catania, sulla scorta del Decreto Legge del 23 dicembre scorso del Governo Nazionale, che stanzia risorse per alcune città, tra cui Catania.

All’incontro sono stati invitati a partecipare anche il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, l’arcivescovo di Catania Luigi Renna, il presidente del Tribunale dei Minorenni Roberto Di Bella e il Questore di Catania Giuseppe Bellassai.

Siamo consapevoli -ha detto il sindaco Trantino– dell’importanza di questa nuova opportunità di sviluppo per risanare uno dei quartieri storici cittadini perché siamo convinti che solo con un raccordo con le esigenze del territorio che la Scuola e il Terzo Settore impegnato nel sociale conoscono meglio di tutti, si potranno adottare le più idonee misure, senza rincorrere inutili cattedrali nel deserto. Insieme con le forze sociali -ha aggiunto Trantino- dobbiamo, infatti, ideare proposte da sottoporre al Governo utili per  il contrasto alla dispersione scolastica e offrire nuove opportunità di lavoro per allontanare i più giovani dal rischio dell’arruolamento nella delinquenza organizzata, che proprio in queste ore abbiamo visto essere più che mai tangibile”.

Nel corso dell’incontro, inoltre, il sindaco Trantino riferirà sull’esito dell’incontro istituzionale avuto a Roma con il Commissario Ciciliano, lo scorso giovedì, sulle modalità operative per realizzare gli interventi che si andranno a progettare.

lA RIVOLUZIONE GIUDIZIARIA NON PIACE AI GIUDICI PREVISTA PROTESTA E SCIOPERO IL 27 FEBBRAIO ’25

 

 

La virtù della Giustizia nell'arte. Le immagini di Giotto e ...

 

 

 

Sciopero dei magistrati il 27 febbraio contro la riforma della giustizia. Decisione  dell”Associazione nazionale magistrati. .

Una protesta è prevista anche all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il documento sulla modalità della protesta, approvato con qualche astensione in attuazione della mobilitazione già decisa nell’assemblea straordinaria di dicembre scorso prevede magistrati tutti in toga, con una coccarda tricolore, pronti ad esporre, prima e all’esterno della cerimonia, cartelli con sopra scritte frasi sul valore della Costituzione e ad abbandonare l’aula in forma composta nel momento in cui il ministro o un suo rappresentante prendono la parola.

La protesta all’inaugurazione dell’anno giudiziario

Il Comitato direttivo centrale ha deliberato: “Di invitare tutti i magistrati a partecipare alle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 indossando la toga e una coccarda tricolore; che i magistrati, prima dell’inizio della cerimonia, si raccolgano all’esterno, mostrando cartelli, sui quali saranno trascritte frasi tratte da un testo significativo sul valore della Costituzione, che saranno individuate dalla Giunta esecutiva centrale e trasmesse successivamente alle Ges”.

APPENA ENTRERA’  IL MINISTRO, TUTTI I MAGISTRATI USCIRANNO DALL’AULA

Deciso inoltre che “tutti i magistrati partecipanti a qualsiasi titolo alla cerimonia con toga in dosso e Costituzione alla mano abbandonino l’aula in forma composta nel momento in cui il ministro o un suo rappresentante prendano la parola, salvo ragioni istituzionali lo impediscano” e “che i presidenti delle Ges locali, che interverranno tutti alle cerimonie inaugurali prendendo la parola, daranno lettura di quelle stesse frasi all’inizio dei loro interventi programmati e ne spiegheranno pubblicamente in sintesi il senso, illustrando le ragioni della protesta e della presenza in toga”

. Il Comitato ha anche deliberato “di proclamare una giornata di sciopero per il giorno 27 febbraio 2025” e “di rimettere al prossimo Comitato direttivo centrale le ulteriori iniziative di protesta e sensibilizzazione in esecuzione del deliberato dell’assemblea straordinaria del 15 dicembre 2024”.

Messina, firmato il Piano Città degli immobili pubblici per la rigenerazione urbana Nel Piano inserita finalmente l’area della ” ex baraccopoli”

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Messina,

È stato firmato oggi -afferma un Comunicato stampa –  dal commissario straordinario di governo per il risanamento delle baraccopoli della città di Messina e presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal sindaco di Messina, Federico Basile, il Piano Città degli immobili pubblici, un accordo che consente di mettere a fattor comune i beni dello Stato in un sistema di pianificazione integrata per contribuire a risolvere la criticità urbana del disagio abitativo e per rispondere al meglio alle esigenze del territorio nella destinazione degli immobili pubblici, in piena coerenza con gli obiettivi del governo della Regione e del Comune sulla città.
Un risultato per il quale è stata determinante la collaborazione delle istituzioni firmatarie e della struttura commissariale operativa. L’evento si è svolto alla presenza, in collegamento, del sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze, Lucia Albano, e del sottosegretario al Dipartimento per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano. Con questa intesa tra le Istituzioni si instaura una stretta collaborazione per la rifunzionalizzazione di grandi compendi pubblici di architettura industriale e militare, per la valorizzazione delle bellezze naturali identitarie del paesaggio dello Stretto, per migliorare l’attrattività turistico culturale del sistema delle fortificazioni, attraverso soluzioni innovative anche coinvolgendo investitori privati. Nel Piano Città di Messina sono stati finora inseriti l’area comunale della ex baraccopoli e 20 immobili dello Stato parzialmente utilizzati o in disuso. Altri edifici e siti da recuperare potranno essere progressivamente aggiunti per una sempre più ampia rigenerazione urbana.
Il Piano Città degli immobili pubblici è il nuovo strumento di pianificazione integrata degli interventi sul patrimonio immobiliare adottato dall’Agenzia del Demanio e grazie al quale, insieme agli enti del territorio, si individuano le migliori soluzioni per rispondere ai fabbisogni specifici della città, delle amministrazioni e degli utenti. In particolare, il Piano di Messina prevede: azioni di rigenerazione urbana a supporto della riqualificazione delle baraccopoli; la realizzazione di un mix funzionale di residenze, uffici e servizi in grado di generare valore e sviluppo anche in termini di benessere e sostenibilità sociale; la valorizzazione dei caratteri identitari dei luoghi e del patrimonio immobiliare pubblico con alto valore storico e culturale per favorirne la fruizione pubblica e rafforzare l’offerta dei servizi culturali; la valorizzazione del porto, con nuovi servizi attrattivi per la collettività e il turismo; il miglioramento della logistica della pubblica amministrazione attraverso il riuso del patrimonio immobiliare pubblico con abbattimento di fitti passivi per lo Stato; la promozione di azioni integrate volte alla sostenibilità ambientale, come l’incremento del verde urbano, l’efficientamento energetico, la promozione della mobilità sostenibile; l’aumento di servizi connessi all’offerta universitaria, l’innovazione tecnologica e le residenze per gli studenti.
«La sottoscrizione dell’accordo odierno nella città di Messina costituisce il primo risultato di una proficua collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte e, in linea con gli indirizzi dell’esecutivo, si inserisce pienamente nel quadro strategico delle azioni promosse dalla Cabina di regia per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze» ha dichiarato il sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze, Lucia Albano.
«È necessario ripensare agli immobili pubblici come risorse strategiche con funzione di servizio alla comunità, secondo un approccio che sia proiettato ai bisogni dei cittadini e ciò è possibile solo attraverso un’azione di sistema e di coordinamento di tutti gli attori istituzionali, anche per favorire il coinvolgimento del settore privato. In tale contesto, desidero complimentarmi con il sottosegretario di Stato, Matilde Siracusano, per la costante attenzione e l’impegno a sostegno della città di Messina e ringrazio l’Agenzia del Demanio, partner fondamentale della Cabina, per il concreto contributo verso i territori».
«Per il Piano Città degli immobili pubblici di Messina, l’Agenzia del Demanio ha lavorato in stretta sinergia con il sindaco Federico Basile e con la struttura commissariale guidata dal presidente Renato Schifani per dare il contributo richiesto all’emergenza abitativa di Messina, dando la possibilità di realizzare interventi di housing sociale sul patrimonio dello Stato da rigenerare e una più appropriata logistica ai servizi dello Stato sul territorio con riduzione delle locazioni passive», ha dichiarato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme.
«L’obiettivo condiviso è quello di creare ecoquartieri rigenerati lungo le principali direttrici urbane, in piena coerenza con la pianificazione urbana, e al contempo una riqualificazione innovativa per l’ampiezza e il mix delle funzioni offerte al territorio. La rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico è una formidabile leva di sviluppo del territorio per generare valore economico, sociale, culturale e ambientale, attrattività e benessere».
«Con la firma di oggi – afferma il presidente della Regione Siciliana e commissario di governo per il risanamento delle baraccopoli di Messina, Renato Schifani – la città dello Stretto compie un passo decisivo verso la rigenerazione urbana e il risanamento del proprio territorio. Questo importante accordo, frutto della sinergia tra Regione Siciliana, Comune di Messina e Agenzia del Demanio, rappresenta una risposta concreta al problema del disagio abitativo, trasformando beni pubblici inutilizzati in opportunità di sviluppo e crescita per la comunità. È un intervento che guarda al futuro, ma con radici ben salde nelle specificità del territorio, rafforzando l’identità culturale e paesaggistica di Messina. Ringrazio tutte le istituzioni e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto ambizioso, che renderà Messina una città più moderna, inclusiva e sostenibile, nonché un modello di rigenerazione per altre realtà siciliane».
«Il Piano Città degli Immobili Pubblici – ha evidenziato il sindaco della città di Messina, Federico Basile – rappresenta un’occasione unica per ridare nuova vita a spazi abbandonati e trasformarli in risorse vitali per il nostro territorio. È un progetto che ci permette di riprenderci luoghi che per troppo tempo sono rimasti in stato di degrado, restituendoli alla comunità con una nuova concezione di città, basata su vivibilità, efficienza e sostenibilità. Si tratta di una sfida nella sfida: riprendere questi spazi e trasformarli in sistemi innovativi di vivibilità, in hub di servizi essenziali, in opportunità di sviluppo economico e in strumenti di rigenerazione urbana. Messina ha oggi l’occasione di dimostrare che, attraverso una pianificazione strategica e condivisa, è possibile creare un modello di città che guarda al futuro, valorizzando il territorio e offrendo nuove prospettive di investimento e crescita. In questo percorso, la sinergia tra il Comune, la struttura commissariale e l’Agenzia del Demanio è essenziale. Mentre il Comune riveste un ruolo centrale nella gestione e pianificazione degli interventi, la struttura commissariale rappresenta un interlocutore cruciale per accedere a poteri straordinari e risorse economiche. Solo con un approccio integrato, in cui ognuno opera secondo le proprie competenze, potremo massimizzare i benefici di questo piano ambizioso. Questa è più di una rigenerazione urbana: è una visione di rinascita per Messina. Stiamo lavorando per restituire alla città spazi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, attrarre investimenti e generare nuove opportunità di sviluppo».

Bilancio delle attività della Polizia Postale nel 2024

 

 

Tempo di bilancio delle attività della Polizia postale svolte durante lo scorso anno. I campi che interessano il lavoro dei cyberpoliziotti vanno dalla tutela della persona e in particolare dei minori dai possibili reati commessi online, del patrimonio di privati, imprese e istituzioni dalla criminalità finanziaria in rete, fino al contrasto al cyberterrorismo e alla protezione delle infrastrutture critiche informatizzate strategiche per il Sistema Paese.

Sono state molteplici nel 2024 le sfide affrontate dalla Polizia Postale che può contare su una rete di 100 uffici territoriali coordinati dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, oggi inserito nella nuova Direzione centrale per la Polizia scientifica e la sicurezza cibernetica del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dedicata all’alta investigazione tecnologica e alle scienze forensi.

Una struttura, quella della Polizia Postale, strategicamente diffusa e in grado di rispondere prontamente alle istanze di sicurezza dei cittadini, sempre più proiettate nel dominio cibernetico, anche attraverso l’azione dei suoi Centri: il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), presidio di sicurezza per le pubbliche amministrazioni e le imprese strategiche del Paese, in un unico grande “sistema” di pubblica sicurezza cyber; il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo), in prima linea nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori sulla rete; il Commissariato di PS online, sito ufficiale della Polizia postale e strumento di diretto contatto con i cittadini, ai quali vengono fornite informazioni, approfondimenti e aiuto, nelle situazioni più delicate.

cnaipic

 

 

I dati del 2024 relativi alle attività del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) mostrano un aumento complessivo di casi trattati e di operazioni di contrasto, con un maggior numero di persone arrestate e di perquisizioni effettuate. Il Centro ha coordinato oltre 2.800 indagini, con circa 1.000 perquisizioni, 144 arresti e 1.028 denunce. Molte di queste indagini hanno riguardato la detenzione, lo scambio e la produzione di materiale pedopornografico, oltre all’adescamento online di minori.

L’attività di monitoraggio della rete ha portato all’analisi di oltre 42.000 siti web, di cui 2.775 inseriti nella black list per contenuti pedopornografici.

Con riferimento al cyberbullismo, rispetto al 2023 si è registrato un lieve aumento dei casi, oltre 300. L’analisi dei dati ha consentito di osservare come la fascia d’età più colpita sia quella 14-17 anni, sebbene gli incrementi più significativi siano legati alle fasce d’età 0-9 e 10-13 anni.

Estorsioni sessuali in rete e diffusione non autorizzata di immagini o video intimi hanno colpito vittime anche minorenni; l’analisi dei dati evidenzia che dal 2023 al 2024, i primi sono in diminuzione e i secondi in aumento.

pedopornografia

 

 

Nel corso dell’anno 2024 incisiva è stata l’attività della Sezione operativa riguardo il contrasto ai reati contro la persona commessi attraverso l’utilizzo dei dispositivi informatici e i social network, e particolare attenzione è stata dedicata a tutte quelle forme di aggressione previste dal “codice rosso”.  In generale, i reati contro la persona perpetrati attraverso la rete sono in aumento. Tra questi, 1500 casi di sextortion, le cui vittime maggiorenni sono state principalmente uomini, e 264 casi di diffusione non consensuale di immagini o video intimi, prevalentemente nei confronti di donne che hanno portato alla denuncia di oltre 200 persone.

Nel 2024 l’azione della Polizia postale svolta dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) nel settore della protezione dagli attacchi informatici verso le infrastrutture critiche informatizzate si è declinata lungo il duplice crinale dell’attività di prevenzione a beneficio delle realtà pubbliche o private, di rilevanza nazionale e locale eroganti servizi pubblici essenziali e nella gestione dei grandi eventi, tra tutti, per il 2024, il Vertice del G7 svoltosi in Puglia dal 13 al 15 giugno e l’attività di contrasto, con rilevanti attività d’indagine concluse nell’anno.

Il Centro nel 2024 ha gestito circa 12.000 attacchi informatici significativi, diramando oltre 59.000 alert per prevenire e contrastare attacchi ai sistemi informatizzati di interesse nazionale. Quale punto di contatto nazionale e internazionale per il monitoraggio e la gestione degli eventi di sicurezza cibernetica, il CNAIPIC ha gestito 63 richieste di cooperazione internazionale, consentendo l’identificazione e il deferimento di circa 180 persone.

Le metodologie criminali confermano un’elevata incidenza di attacchi ransomware e di DDoS diretti ad ampio spettro a infrastrutture pubbliche, nazionali e territoriali con particolare riferimento alle pubbliche amministrazioni locali, specie Comuni e Aziende Sanitarie e verso aziende erogatrici di servizi essenziali in diversi settori (es. Trasporti, Finanze, Sanità, Telecomunicazioni).

In linea generale, lo scenario aggiornato della minaccia cyber vede ormai stabilmente aggiungersi, a una matrice puramente criminale, un’origine riconducibile all’operare di attori state-sponsored, anche in conseguenza del contesto geopolitico internazionale.

Operazione “Taken down” contro la pirateria informatica

 

Con riferimento al contrasto al cyberterrorismo, il costante monitoraggio della rete risulta essenziale per la precoce individuazione di minacce e per la corretta gestione dell’ordine e la sicurezza pubblica. In tale ambito, la Polizia Postale opera in costante raccordo con gli uffici specialistici della Polizia di Stato per prevenire fenomeni di radicalizzazione sul web e garantire quindi una completa analisi della minaccia estremista. Nel 2024 sono stati monitorati oltre 290.000 siti web, dei quali 2.364 oscurati.

Le esperienze di contrasto ai fenomeni del crimine finanziario online hanno fatto registrare una persistente diffusione di condotte truffaldine che hanno portato, nel quadro del generale rinnovamento della struttura organizzativa del Servizio Polizia Postale, all’istituzione di una Divisione operativa dedicata.

I principali fenomeni criminosi osservati riguardano campagne di phishing (anche nelle varianti del “vishing” e del “smishing”, l’illecito procacciamento di codici one-time”, token virtuali e password dispositive si realizza mediante il ricorso a chiamate vocali, a messaggi o sms che sembrano provenire da banche o altri enti apparentemente legittimati a richiedere informazioni sensibili) in danno di persone fisiche, PMI e grandi società e le frodi basate sulle tecniche di social engineering, con particolare riferimento alla BEC fraud (frode realizzata attraverso la compromissione di caselle di posta elettronica, realizzata allo scopo di acquisire informazioni utili al perfezionamento della condotta illecita), facilitata anche dall’aumento delle comunicazioni commerciali a distanza e dall’uso della rete nelle transazioni commerciali. In forte espansione il fenomeno delle truffe attuate tramite proposte di investimenti di capitali online (falso trading online).

Nel contesto investigativo, elemento di interesse è costituito dal sempre più frequente ricorso alle “criptovalute” (utilizzate come strumento per perfezionare l’efficace riciclaggio dei proventi illeciti), le cui transazioni (registrate attraverso sistemi di blockchain) si caratterizzano per una maggiore difficoltà di tracciamento e per la conseguente necessità di impegnare professionalità con elevati livelli di competenze.

Genova: la Polizia postale sventa la truffa dello “Spoofing”

Nel contesto della crescente digitalizzazione della società, la sicurezza cibernetica assume un ruolo fondamentale nella protezione delle infrastrutture critiche e nella salvaguardia dei cittadini. Il Commissariato di P.S. Online rappresenta un punto di contatto essenziale tra la Polizia postale e i cittadini, offrendo un servizio continuo e accessibile per la segnalazione di reati informatici e per la diffusione di informazioni e consigli sulla sicurezza online.

Il Commissariato di P.S. Online, infatti, non solo risponde alle segnalazioni e ai bisogni dei cittadini, ma svolge anche un ruolo proattivo nella prevenzione delle attività criminali sul web: attraverso il sito www.commissariatodips.it, il Commissariato promuove campagne di sensibilizzazione e prevenzione, informando gli utenti sui rischi della rete e favorendo comportamenti sicuri online. Il sito web ha ricevuto quest’anno circa 3.000.000 di visite, oltre 82.000 segnalazioni e 23.000 richieste di assistenza, riguardanti fenomeni come truffe online, spoofing, smishing ed estorsioni a sfondo sessuale.

Falso trading online: i consigli della Polizia postale

 

Accanto alle attività di contrasto nei settori di specifica competenza, la Polizia postale è impegnata in attività di sensibilizzazione e prevenzione, considerate fondamentali nella costruzione di consapevolezze circa i rischi presenti in rete, per lo sviluppo di competenze in termini di sicurezza che preparino i cittadini digitali del futuro. Attraverso campagne come “Una vita da social”, “Cuori Connessi” e il progetto avviato con la Fondazione Geronimo Stilton dedicato proprio ai più piccoli, viene portata avanti la collaborazione con scuole e comunità per educare i giovani sui pericoli della rete e promuovere comportamenti sicuri online. Allo stesso modo, ulteriori iniziative sono state intraprese su tutto il territorio per la prevenzione delle più comuni tipologie di reati online, attraverso la diffusione di brevi clip con la collaborazione di numerosi stakeholder, tra cui aziende di trasporto pubblico locale, aeroporti, autostrade, stazioni ferroviarie.

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