Caltanissetta, Operazione delle Fiamme gialle: sequestro di oltre 12 mila articoli non sicuri

 

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Caltanissetta,

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, nell’ambito dell’azione di contrasto ai traffici illeciti, hanno sequestrato oltre 12.000 articoli non sicuri pronti per essere immessi sul mercato in occasione della ricorrenza di “Halloween”.

L’operazione, condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Caltanissetta, effettuata in due esercizi commerciali gestiti da soggetti stranieri, previa ispezione della merce esposta, ha consentito di rinvenire numerosi prodotti quali decorazioni, materiale di cancelleria e gadget ispirati ad Halloween, privi del marchio CE e, quindi, non idonei al commercio secondo i dettami del Codice del Consumo.

I prodotti sono stati sottoposti a sequestro amministrativo in quanto privi delle istruzioni e avvertenze per l’uso, delle informazioni minime per il consumatore finale relative alla sicurezza, alla qualità, alla composizione e all’origine dei prodotti, ritenuti indispensabili per un corretto utilizzo in piena sicurezza. Per le violazioni riscontrate sono state altresì elevate sanzioni fino a 25.000 euro.

Sono stati altresì rinvenuti numerosi articoli recanti il marchio “made in Italy” contraffatto, anch’essi sottoposti a sequestro, e sorpresi due lavoratori “in nero”, per le cui violazioni sarà interessato il competente ispettorato del lavoro.

L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della vendita e distribuzione di prodotti non conformi e non sicuri, a tutela del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori finali.

Halloween Napoli, maxi-sequestro di prodotti contraffatti – Oltre 478.000 articoli contraffatti e/o non sicuri, 30 segnalati alle autorità competenti

Halloween nel Lodigiano, più di 10mila maschere e ...

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Napoli,

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nel corso di una serie di interventi ispettivi operati tra il capoluogo e l’area metropolitana, ha sottoposto a sequestro oltre 478.000 prodotti tra “contraffatti” e/o “non sicuri”, riferibili alla festa di Halloween.

Sono 30 i responsabili individuati – di cui 4 denunciati all’Autorità Giudiziaria a vario titolo, per commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione e 26 segnalati alla Camera di Commercio per violazioni di natura amministrativa – titolari di omonime ditte individuali esercenti l’attività di commercio al dettaglio di giocattoli, bigiotteria e articoli per la casa.

In particolare, i militari del Gruppo di Frattamaggiore hanno sottoposto a sequestro in Casoria e Caivano, in distinti interventi, oltre 350.000 articoli – tra palloncini, maschere e vestiti iconici – non sicuri e dannosi per la salute dei consumatori, soprattutto dei più piccoli, nonché privi della necessaria nota informativa in lingua italiana recante le indicazioni sulla qualità e sulle caratteristiche merceologiche del prodotto. Segnalati amministrativamente 5 soggetti, di cui due di nazionalità cinese, gestori delle attività commerciali controllate.

In città – tra la zona industriale di Napoli e il quartiere Vomero – a Portici e sull’isola di Ischia, i finanzieri del I Gruppo Napoli hanno sequestrato oltre 73.000 articoli tra matite, gomme, portachiavi e maschere con relativi accessori legati alla ricorrenza, in quanto contraffatti e privi del marchio CE e di idonea etichetta in lingua italiana riportante informazioni di base per il consumatore. Denunciati 4 responsabili mentre altri 6 sono stati segnalati amministrativamente.

Nell’area oplontina, nei comuni di Pompei, Gragnano e Sorrento, i controlli dei finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata, hanno permesso di ritirare dal commercio oltre 25.000 pezzi – tra maschere, decorazioni e gadget a tema – e di segnalare amministrativamente altri 6 soggetti.

L’azione di contrasto delle fiamme gialle, estesa in tutta la Provincia partenopea, dal Nolano (comuni di Nola, Ottaviano e Pomigliano d’Arco) ai comuni dell’Area flegrea (Villaricca, Pozzuoli, Giugliano in Campania e Monte di Procida), ha permesso di sequestrare ulteriori 30.000 prodotti non sicuri e di segnalare amministrativamente 9 responsabili.

Contrastare la diffusione dei prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire non solo a garantire una protezione efficace dei consumatori, nel caso specifico dei minori, ma anche a tutelare un mercato competitivo equo per gli operatori economici onesti.

PROCESSO D’APPELLO (18 DICEMBRE PROSSIMO) RICHIESTO DAL PROCURATORE G. FICI PER IL GIORNALISTA PINO MANIACI CONDUTTORE DELL’EMITTENTE ANTIMAFIA TELEJATO DI PARTINICO

 

 

Il Procuratore generale  dr Giuseppe Fici ha chiesto la pena di nove anni e mezzo più 4 mila euro di multa per il reato di estorsione e diffamazione per  Pino Maniaci,  giornalista dell’emittente televisiva Telejato di Partinico nel processo d’appello nato dall’operazione di polizia Kelevra del 2016.

Nel 2021 Maniaci in primo grado è stato assolto con formula piena dalle gravi accuse di estorsione- a carattere mafioso-  e condannato per la diffamazione a un anno e 5 mesi nei confronti del giornalista Michele Giuliano, dell’artista Gaetano Porcasi e dell’operatore tv Nunzio Quatrosi. L’imputato è accusato di aver utilizzato il suo potere mediatico – Telejato, un gruppo di giornalisti controcorrente, per fare pressioni su alcuni amministratori di Partinico e Borgetto per costringerli a pagare in cambio di interviste riparatorie alle gravi accuse da lui stesso lanciate nei loro confronti in tv. Le parti civili costituite a processo sono assistite dall’avvocato Salvatore Bonnì.

Ricorderemo che Pino Maniaci, conduttore di una piccola televisione locale, aveva condotto una serie di inchieste  su gravi episodi di corruzione al Palazzo di giustizia di Palermo. Esse sono state seguite, nel giro di pochi anni, dall’incriminazione e condanna di magistrati  (Saguto) e funzionari corrotti.

La prossima udienza davanti alla Corte presieduta da Luciana Caselli è fissata per il 18 dicembre, turno della difesa legale del giornalista, Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia. I legali in primo grado hanno dimostrato che in realtà i soldi dati all’ex sindaco di Borgetto non erano frutto di un’estorsione, ma del pagamento di una pubblicità messa in onda per conto della moglie dell’ex sindaco per la sua attività commerciale.

Ucraina, il mondo resta a guardare mentre la Russia prosegue la sua espansione sostenuta anche dalle follie comuni della Corea del nord.

Sono passati cinquanta giorni da quando, lo scorso 24 febbraio, le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina. Questa è un'immagine della città sotto assedio e devastata di Mariupol scattata con un drone. - Reuters

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“Gli Stati Uniti stavolta restano a guardare, il Regno Unito resta a guardare, la Germania resta a guardare”    Sono parole amare di Zelensky.  L’Ucraina  attraversa un periodo difficile e perde soldati, la Russia guadagna terreno giorno dopo giorno e si prepara a schierare anche i soldati  della Corea del nord. .    Sotto i riflettori   l’immobilismo degli alleati.  Perchè?  Cosa è cambiato?

Ora riusciamo a vedere tutti i siti in cui la Russia sta radunando i soldati nordcoreani sul suo territorio. Potremmo centrarli preventivamente, se avessimo la capacità di colpire abbastanza lontano. “, dice il presidente, ribadendo la richiesta di missili a lungo raggio e evidenziando ancora una volta la necessità di ottenere l’ok per colpire obiettivi militari in territorio russo.

Gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev i missili Atacms ma Washington non autorizza il lancio in territorio nemico. In questo quadro, dice Zelensky, i partner di Kiev preferiscono “aspettare che l’esercito nordcoreano inizi a colpire gli ucraini invece di fornire le armi a lungo raggio di cui hanno estremo bisogno. .

Chiunque al mondo -dice ancora- voglia veramente fermare la guerra della Russia contro l’Ucraina e evitare che si espanda dall’Europa ad altre regioni, non può limitarsi a guardare. Dobbiamo agire, è necessario che alle parole contro l’escalation e l’espansione della guerra corrispondano azioni”.

. Secondo le stime di Bloomberg, la Russia continua a guadagnare terreno con un trend che appare consolidato. Dal 6 agosto, le forze di Mosca hanno preso il controllo di 1.146 km quadrati, circa il 25% in più di tutto il territorio conquistato nei primi 7 mesi dell’anno. La strategia di Mosca, nel Donetsk, punta verso Pokrovsk e Kurakhovo, nodi logistici che consentirebbero di organizzare la successiva fase dell’offensiva verso ovest.

Si apprende infine che Zelensky recentemente ha dichiarato che l’Ucraina ha ricevuto solo il 10% degli aiuti autorizzati a maggio dal Congresso degli Stati Uniti. Inoltre, Kiev attende almeno 6 sistemi di difesa aerea promessi da altri Paesi. Intanto, il Pentagono ha annunciato nuovi aiuti. Il pacchetto della Presidential Drawdown Authority (Pda), del valore stimato di 425 milioni di dollari, fornirà ulteriori capacità per soddisfare le esigenze più urgenti, tra cui intercettori per la difesa aerea, munizioni per sistemi missilistici e artiglieria, veicoli blindati e armi anticarro.

DIRITTO ALL’OBLIO, CI SCRIVE L’AVV LUCIO SAVAGNONE PER L’ARTICOLO” DIRIGENTI DELLA REGIONE SICILIANA IN MANETTE PER CORRUZIONE..”

 

 

In merito  all’articolo :”Dirigenti della Regione siciliana in manette per corruzione e falso” pubblicato su SUD LIBERTA’ il 4 Marzo 2020 ,ci scrive l’Avv Lucio Savagnone che, a difesa dell’Avv  (omissis ……..), ci richiede la cancellazione del nominativo del suo assistito  poichè nel procedimento giudiziario è risultato “informa l’avv Savagnone- “estraneo ai fatti in via definitiva..

 

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

RISPONDE    IL   DIRETTORE     _RAFFAELE LANZA   

Il decreto di archiviazione del GIP del Suo cliente  risale al 2021 – e prendiamo atto delle affermazioni dell’avvocato  visto che il decreto non risulta allegato nella Sua lettera. 

Se la politica locale o regionale, o gli stessi Presidenti dei Tribunali d’intesa con i Procuratori capo  almeno-inizialmente – per le città di Palermo e Catania – avessero colto l’appello del nostro Quotidiano SUD LIBERTA’  di istituire Uffici stampa    in ogni distretto giudiziario con l’incarico di comunicare on line  le archiviazioni  /assoluzioni degli imputati “estranei alla vicenda giudiziaria”  ai  giornali del WEB   e/o ai direttori dei Quotidiani di informare la popolazione, avrebbe certamente un maggiore beneficio e finalità sia la  tempestività dell’informazione  che l’immagine degli assistiti  curata  dagli avvocati, a  distanza di anni.              Avv Savagnone:   in virtù delle norme vigenti ho comunicato alla Redazione di procedere immediatamente alla cancellazione del nominativo del Suo assistito dall’articolo preriferito nonchè  di  “oscurare “ogni cosa riconducibile allo stesso , e di accogliere dunque la Sua legittima richiesta..

 

 

AVV -LUCIO  SAVAGNONE     –     Missiva  PEC  A      SUD  LIBERTA’  –    Raffaele Lanza  (Direttore)   -Istanza di deicindizzazione dei dati personali ai sensi dell’art. 17 Reg.UE  27.4.2016

 

Vi scrivo in nome e per conto dell’Avv Giuseppe Guttadauro , che me ne ha conferito espresso mandato, al fino di rappresentarVi quanto segue: 

Con la presente faccio riferimento all’articolo apparso sul Vostro Portale  (URL  https/ www. sudLibertà.com – dirigenti della Regione siciliana in manette per corruzione e falso/) relativo ad una vicenda giudiziaria che ha coinvolto il mio Assistito e risalente all’anno 2020   .Per tale vicenda l’Avv Giuseppe Guttadauro ha ottenuto giustizia in forza del Decreto di Archiviazione ex Art 415 c.p.p. del Tribunale di Palermo -Ufficio del Giudice per le Indagini preliminari   RGNR  4028 /2021  -GIP  R.G. 6258

Insomma il mio cliente  è risultato, sin da subito, estraneo ai fatti ivi narrati.  I dati personali  di cui alla predetta vicenda giudiziaria sono  stati però, indicizzati da diversi motori di ricerca tra cui Google. Tuttora, infatti, eseguendo una ricerca sul citato motore ed indicando le semplici generalità del mio Cliente, risulta ancora l’esposto abbinamento,nonostante l’assoluta estraneità ai fatti, comprovata anche dal provvedimento di archiviazione in precedenza citato.  Ciò, come appare evidente, arreca un grave pregiudizio per l’immagine e la reputazione anche professionale dell’Avv. Giuseppe Guttadauro.

La pubblicazione di tale notizia è infatti, da ritenersi non più attuale e pregiudizievole nei confronto del mio Cliente configurando un trattamento dei dati    giudiziari dell’interessato in violazione dei principi di limitazione delle finalità, di minimizzazione dei dati dati trattati e di limitazione della conservazione dei  dati  sanciti dal Reg. europeo per la protezione dei dati personali (GDPR) nonchè in v iolazione  del diritto all’oblio riconosciuto dalla stessa  Corte di Cassazione..

Peraltro la stessa è altresì in contrasto con i principi  di cui all’art 25  Comma 1 legge 27 Settembre 2021 n.134  (cd Riforma Cartabia).

Ciò premesso, inoltro alla Vs Società, in qualità di titolare del trattamento, formale richiesta ex art. 17 Reg. UE 679  del 2016  di procedere alla cancellazione e/o  oscuramento integrale o quanto meno alla anonimizzazione delle generalità contenute all’interno dell’articolo giornalistico pubblicato concernente i fatti e le circostanze riconducibili all’Avv Giuseppe Guttadauro ed alla deicindizzazione dell’URL  ( www Sud Libertà.com -dirigenti della Regione siciliana in manette per corruzione e falso..) e di tutti quelli connessi e riconducibili ;  nonchè a volermi dare prontamente notizia dell’avvenuta cancellazione…… 

AVV.  LUCIO  SAVAGNONE       di    Palermo

Dossieraggio anche in Sicilia: Antonello Montante dovrà sostenere un appello bis- affermano i giudici della Cassazione – per i reati di accesso di accesso abusivo al sistema informatico dopo il 2014

 

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E’ tempo di dossier sulle persone e politici. Se ne riparla, come avevamo accennato, al processo Montante Si riducono  le ipotesi di corruzione per Antonello Montante, viene meno  l’accusa di associazione per delinquere, con la formula perché il fatto non sussiste,   Montante- ricorderemo- era stato condannato a 8 anni in appello) e altri due imputati nell’inchiesta su presunte attività di dossieraggio.

Decisione della  Cassazione che ha cancellato dunque  le accuse anche per i reati di rivelazione del segreto di ufficio e di accesso abusivo a sistema informatico, “in questo ultimo caso limitatamente alle condotte poste in essere fino al giugno 2014” per intervenuta prescrizione. I giudici hanno disposto, quindi, un appello bis per il ricalcolo  della pena per i reati di accesso abusivo compiuti dopo il 2014 e di corruzione, fattispecie per le quali è stata dichiarata “irrevocabile la responsabilità penale”.

Siamo soddisfatti che la Corte di Cassazione abbia posto la parola fine all’ipotetico sistema Montante che non è mai esistito”, commentato l’avvocato Giuseppe Panepinto, legale dell’ex leader di Confindustria Sicilia. “E’ caduta anche l’ipotesi di corruzione nei confronti del generale Ardizzone – aggiunge Panepinto – mentre per le altre ipotesi di corruzione leggeremo quali sono i motivi che hanno indotto la Corte a confermare i capi di accusa e valuteremo i percorsi giudiziari da proseguire sebbene la Corte abbia annullato le pene inflitte per tali capi di imputazione ritenendole inadeguate. Tant’è che ha annullato con rinvio per la rideterminazione della pena”.

Detenzione di sostanze stupefacenti ed armi clandestine: i Carabinieri di Trapani arrestano 6 persone

 

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Trapani,

I  carabinieri della compagnia di Trapani hanno arrestato, sei persone, un 50enne, due 37enni, un 36enne e un 18enne di Trapani, nonché un 50enne calabrese, accusati di detenzione di sostanza stupefacenti e di armi clandestine.    L’intervento si è svolto nel quartiere commerciale di Villa Rosina, dove uno degli arrestati  gestiva un tempo un negozio di ortofrutta. Uno dei presenti il più giovane, durante i controlli ha cercato di gettare tre buste in cellophane lanciandole poco lontano. 

I militari hanno recuperato i pacchi e trovato circa 1,5 kg di cocaina.

Nel corso delle perquisizioni sono state trovate al calabrese altre 3 buste in cellophane contenenti la somma contante di 22.000 euro. In casa degli arrestati sono state trovate due pistole cal. 7,65 con matricola abrasa, circa 150 cartucce dello stesso calibro, un bilancino di precisione in una cantina e altri due involucri di cellophane con 2 chili di cocaina. A casa del 18enne, 100.000 euro in contanti e un bilancino di precisione. Lo stupefacente immesso nel mercato al dettaglio avrebbe fruttato oltre 1 milione di euro.

Gli arrestati sono stati condotti nella casa circondariale  di Trapani. Il Gip  ha disposto gli arresti in carcere per cinque persone  mentre per il giovane  18 enne i domiciliari.

 

Criminalità giovanile sotto la lente di ingrandimento della Polizia -Coinvolte 30 province d’Italia, 8600 persone controllate, arrestate 37,controllati 2500 minorenni, sequestrate 13 pistole, 15 coltelli e droga

 

 

La criminalità giovanile sotto la lente di ingrandimento della polizia di Stato oggi in 30 province d’Italia: coinvolti 800 militari su tutto il territorio nazionale coordinati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia  (Sco).        Risultati dell’operazione: oltre 8.600 persone controllate e  monitoraggio mirato di social network.          Arrestate 37 persone, di cui 5 minorenni, per reati contro la persona e il patrimonio e in materia di stupefacenti, 51 denunciate, di cui 17 minorenni, per ricettazione, possesso di armi e strumenti atti ad offendere e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Maxi blitz della polizia contro la criminalità giovanile: 37 arresti e 51 denunce
Nel corso delL’imponente operazione  sono state sequestrate 13 pistole, 15 coltelli e mille dosi di droga, parole del  direttore dello Sco della Polizia, Vincenzo Nicolì. ”In totale sono state controllate 8.600 persone , di cui 2.500 minorenni – ha aggiunto -Sono state inoltre comminate 161 sanzioni amministrative di diversa natura in particolare per uso di droga e somministrazione di bevande alcoliche ai minori”.

Sono stati controllati 2172 veicoli, 67 immobili e diversi luoghi di aggregazione come piazze, giardini pubblici, aree limitrofe alle stazioni ferroviarie, centri commerciali, ristoranti, bar, sale slot e scommesse. A seguito delle verifiche sono state elevate 161 sanzioni amministrative di diversa natura, in particolare per uso di sostanze stupefacenti e somministrazione di bevande alcoliche a minori.

Il dirigente Nicoli ha voluto aggiungere :”I controlli sono stati preceduti da un monitoraggio non solo dei luoghi di ritrovo di alcuni giovani dediti alla commissione di reati ma anche delle piattaforme social più comuni che hanno consentito di individuare 700 account inneggianti all’uso della violenza fisica anche contro appartenenti alle forze di polizia nonché armi da fuoco e da taglio. Dopo un primo vaglio che continuerà nei prossimi giorni circa 200 profili sono state segnalati alle competenti autorità giudiziarie per l’eventuale oscuramento”. 

Carini, 11,5 milioni per riqualificare l’area industriale e “offrire nuove opportunità lavorative”

 

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Con un finanziamento di 11,5 milioni di euro, prende il via il programma di riqualificazione dell’area industriale di Carini. Il progetto, volto a migliorare la qualità infrastrutturale e la sicurezza della zona, è frutto di un accordo di programma tra la Regione Siciliana, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap) e Irfis FinSicilia, con il coinvolgimento del Comune. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, presentando il nuovo piano di sviluppo nel corso di un incontro che si è svolto al Bioparco, nella città in provincia di Palermo. 

«Anche questo investimento – dice il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani – riflette l’attenzione del mio governo verso il mondo produttivo. Siamo impegnati a creare un contesto più sicuro e funzionale per le imprese della zona industriale di Carini e, ancora una volta, dimostriamo come la collaborazione con gli enti locali sia essenziale per raggiungere risultati concreti e significativi per la comunità. Unendo le forze, inviamo un messaggio chiaro: il futuro economico della nostra Regione è una priorità. Questa iniziativa migliorerà la competitività delle aziende del territorio e la stessa attenzione sarà rivolta a tutte le altre aree industriali per creare condizioni favorevoli allo sviluppo economico e all’occupazione nell’Isola». 

«Questi fondi – aggiunge l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo – rappresentano una risorsa fondamentale per migliorare l’attrattività e la competitività del territorio di Carini. Con questa riqualificazione vogliamo offrire un ambiente sicuro, moderno e funzionale agli investimenti, in grado di favorire crescita economica e nuove opportunità lavorative. Questo progetto si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo delle aree industriali siciliane, con l’obiettivo di rendere la regione un polo attrattivo per le imprese e migliorare le condizioni per lo sviluppo e l’occupazione».

In particolare, 8 milioni di euro saranno investiti per il miglioramento delle strade interne, a partire dal rifacimento e la manutenzione della pavimentazione per facilitare la mobilità delle imprese e degli operatori locali. Verranno anche implementati nuovi sistemi di segnaletica orizzontale e verticale.

Alla voce “sicurezza” andranno, invece, 3,5 milioni di euro. Sono risorse del Fondo di sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027 che saranno destinate a opere complementari come l’installazione di un avanzato sistema di videosorveglianza, con un investimento specifico di circa 2,6 milioni di euro per garantire un ambiente sicuro e monitorato. Gli ulteriori fondi verranno impiegati per la riqualificazione di aree verdi e la creazione di percorsi pedonali e ciclabili, rendendo l’area più fruibile e sostenibile.

Archeologia in Sicilia, ritrovate anfore antiche tra Marina di Noto e Vendicari.

 

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Una quarantina di anfore antiche risalenti a un’epoca che va dal primo secolo a.C. al primo secolo d.C., allineate nella posizione di stivaggio originale, sono state ritrovate nel tratto di mare della Riserva naturale di Vendicari, in provincia di Siracusa, grazie a un rilievo fotogrammetrico tridimensionale realizzato dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con il Capo Murro Diving Center di Siracusa.

Il ritrovamento è avvenuto a circa 3 miglia dalla costa, a una profondità di 70 metri. Le anfore, di tipo “Richborough 527”, una tipologia di contenitore ceramico rinvenuta sia nell’Inghilterra meridionale che nelle Isole Eolie, fanno parte di un importante relitto di una nave da trasporto, individuato nel gennaio del 2022 grazie alla segnalazione di due pescatori di Avola, che non era stato mai indagato nella sua profondità.

«Si tratta di anfore piuttosto rare – ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – il cui ritrovamento rappresenta un’opportunità unica per approfondire lo studio sia del carico che del relitto. Questa scoperta ci permetterà di acquisire nuove informazioni sulle antiche rotte commerciali e sui traffici di merci preziose nel Mediterraneo». I prossimi studi verificheranno, infatti, se le anfore siano della stessa tipologia di quelle ritrovate negli anni ’90 a Lipari, legate al commercio di allume, un minerale la cui estrazione è documentata nell’antichità. Se questa ipotesi venisse confermata, il ritrovamento arricchirebbe le conoscenze sulle antiche tratte dei commerci nel bacino del Mare Nostrum.

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