Napoli, la Finanza sequestra pacchi di droga “Ketamina”, che avrebbe fruttato alla criminalità milioni di euro

 

Cocaina, metanfetamine ed ecstasy: ecco la mappa di dove si consumano ...

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Napoli,

I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli hanno sequestrato, presso un centro di spedizione nell’area a nord della provincia, oltre 100 kg. di ketamina, contenuta in alcuni pacchi diretti a Los Angeles, occultata in confezioni di prodotti culinari tipici del Made in Italy.

Le attività sono state condotte dai militari del Gruppo di Frattamaggiore i quali, nel corso di un controllo del territorio, hanno fatto accesso presso un hub di logistica individuando, tra i colli presenti, alcune spedizioni che, per luogo di destinazione e valore della merce dichiarata, risultavano sospette.

Pertanto, le Fiamme Gialle hanno esaminato il contenuto dei pacchi e, con l’ausilio dell’unità cinofila, hanno rinvenuto, tra le derrate alimentari sigillate di pasta e farina, numerosi involucri di cellophane contenenti della sostanza stupefacente, classificata, da successive analisi di laboratorio, come ketamina.

Il narcotico sequestrato, qualora immesso sul mercato internazionale, avrebbe fruttato alla criminalità diversi milioni di euro.

La ketamina, difatti, è spesso utilizzata come miscela per formare la “cocaina rosa”, conosciuta oggi come la “droga dei ricchi”, perché venduta fino a 400 euro al grammo. Il suo appeal tra le nuove generazioni e il mix letale di effetti allucinogeni ne fanno una minaccia sociale di proporzioni enormi, alimentando un mercato illegale in rapida espansione.

Guasto su linea Alta Velocità Napoli-Roma, ritardi treni fino a 60 minuti

Un treno Frecciarossa (Fotogramma)

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Napoli,

Rallentamenti alla circolazione ferroviaria con conseguenti ritardi dei treni questa mattina a causa di un inconveniente tecnico lungo la linea Alta Velocità Napoli-Roma, in prossimità di Salone.

Il guasto, ora risolto, si apprende , si è verificato alle 6.50: i tecnici di Rfi, intervenuti nell’immediato, hanno operato fino alle 7.30. Il problema ha comportato un effetto coda, tant’è che, in un orario di punta, si sono registrati rallentamenti fino a 60 minuti sulla linea nei pressi di Roma Prenestina.

In graduale ripresa la circolazione ferroviaria dopo la risoluzione del guasto.

Napoli, ascensore precipita, 4 persone ferite

 

Ambulanza (Fotogramma)

 

Napoli,

Ascensore precipita con 4 persone a bordo: tutti feriti e sotto choc, ma salvati dal cavo di emergenza. È accaduto nella serata di ieri a Torre del Greco nel Napoletano.

Si apprende che 4 4 persone sono rimaste ferite per la caduta di un ascensore, precipitato dal terzo al primo piano di un condominio di via Madonna del Principio. La caduta della cabina è stata interrotta dal cavo di emergenza, ma i 4 occupanti sono rimasti feriti, fortunatamente non in maniera grave.

Tutti sotto choc, padre, madre e due figli sono tuttora ricoverati tra l’ospedale del Mare e il Cardarelli di Napoli, dopo essere stati soccorsi dai vigili del fuoco e dal personale del 118.

Napoli, contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

 

Individuata dalla Finanza  azienda che impiegava 21 lavoratori “in nero”. 230 sono gli irregolari scoperti dall’inizio dell’anno,104 i datori di lavoro sanzionati

 

▷ Lavoro nero: consigli per denunciare senza correre rischi

 

 

Napoli,

Il fenomeno del lavoro sommerso continua a rappresentare una piaga del territorio campano e, in particolare, dell’area nolana, che, con il suo polo logistico e le numerose attività di ristorazione e commercio, si conferma territorio particolarmente vulnerabile a queste forme di sfruttamento e illegalità.

In particolare, proprio nella giornata dedicata ai diritti dei lavoratori, il Gruppo della Guardia di finanza di Nola ha portato alla luce una situazione emblematica: all’atto dell’accesso presso una ditta individuale esercente l’attività di agriturismo con ristorazione, sono stati individuati 21 lavoratori “in nero”, ovvero dipendenti non regolarmente assunti e privi, pertanto, delle necessarie tutele retributive, previdenziali e assistenziali.

Nei confronti dell’impresa, le Fiamme Gialle hanno avanzato, alla Direzione dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, la proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di personale senza contratto in misura superiore al 10% di quello regolarmente assunto (come previsto dall’art. 14 del D. Lgs. n. 81/2008) e, contestualmente, sono stati avviati i conseguenti approfondimenti di natura fiscale.

Le operazioni di polizia economico-finanziaria, inoltre, hanno fatto emergere come le retribuzioni delle maestranze fossero corrisposte dai datori di lavoro in denaro contante anziché con mezzi tracciabili, come stabilito dalla normativa vigente.

Più in generale, nei primi 4 mesi dell’anno in corso, i militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli hanno individuato 230 lavoratori in nero e/o irregolari – di cui 77 scoperti solo nell’area dell’agro nolano – impiegati nei settori della ristorazione, commercio e manifattura. 104 datori di lavoro sono stati segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per impiego di manodopera irregolare.

Al riguardo, il Comandante Provinciale, Gen. B. Paolo Borrelli, ha evidenziato che “l’attività svolta – che proseguirà in futuro – conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle partenopee nel contrasto all’evasione fiscale e al deprecabile fenomeno del sommerso da lavoro, a presidio della leale e sana competizione tra imprese nonché, dato molto importante, a tutela degli stessi lavoratori, dei loro diritti giuslavoristici e previdenziali e a salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Ossessionato dalla vicina di casa. Un assedio logorante conclusosi con l’arresto per stalking

 

Stalking, aggressioni e sicurezza: quali strumenti per fermare la violenza

 

 Napoli – Vico Equense (NA),
Un assedio logorante come quello che i condottieri infliggevano ai castelli e agli eserciti in essi asserragliati. Di quelli che tolgono il fiato, tagliano i viveri portando alla disperazione e alla sconfitta senza scoccare una sola freccia. Un assedio che cancella l’autodeterminazione, rodendo le tue difese lentamente come acqua sulla roccia. Oggi, di merli e feritoie, castelli e castellani non ce ne sono.
 Le mura, quelle si. Pareti sottili che separano due appartamenti e porte sulle cui imposte si battono i colpi di un morboso costrutto mentale.
Siamo a Vico Equense, perla della costiera sorrentina. Lembo di terra che dal Vesuvio si dipana fino a tendere la mano alla vicina Capri. Una donna, prima protagonista di questa storia, vive in un appartamentino nel centro cittadino. Si è trasferita lì da qualche mese. Una vita normale, in agenda la classica routine lavoro-tempo libero. Come lei ma nell’abitazione vicina, un uomo di 44 anni. Non stanno insieme, si conoscono a malapena. Giusto un cordiale saluto quando si incrociano sul pianerottolo.
 La donna ignora che il 44enne osserva il suo volto anche lontano da quei fugaci incontri. In casa conserva alcune sue foto, alcune sono addirittura incorniciate. Poggiate sul comodino, di fianco al letto. L’ultima immagine prima di dormire. Sono foto scaricate dai profili social della vicina. Lei è la sua ossessione
. Il saluto sul pianerottolo non è più frutto del caso. Sempre più frequenti, gli incontri sembrano quasi pianificati.
 Il 44enne accorcia le distanze e più volte suona alla porta della vicina, offrendole mele, limoni o una bottiglia di spumante. Poi la avvicina sui social, inviandole messaggi via via più audaci. Sullo zerbino ogni giorno un omaggio differente, rispedito educatamente al mittente. Una rosa rossa o una mimosa sul parabrezza della macchina. Lui esce allo scoperto dichiarando i suoi sentimenti. “Ti amo”, le scrive.
 La risposta non dà spazio a interpretazioni, il rifiuto è deciso. Guai ad infondere false speranze. Il corteggiamento non s’interrompe e la donna inizia ad avere paura. Lui è sempre più presente: “Non è giusto che non posso stare con la donna che amo”, grida alla parete. Ogni volta che esce c’è anche lui. Anche quando è in casa, lui percorre avanti e indietro lo spazio davanti alla sua porta. Lei lo osserva dallo spioncino. E’ terrorizzata perché non accenna ad andare via. Sotto la porta lettere d’amore e ancora appostamenti continui.

I rifiuti sono la miccia per reazioni ogni volta più rabbiose. Il 44enne è una presenza costante. Le parla dalla parete confinante col suo appartamento, grida per farsi sentire. Si trattiene davanti alla porta per ore, sperando di vederla e attaccare bottone. Poi inizia a pedinarla quando esce e in auto quando va al lavoro.
Passano settimane e quando arrivano le prime minacce, la donna decide di rivolgersi ai Carabinieri. Racconta tutto ai militari della stazione di Vico Equense, senza trascurare l’aiuto ricevuto da altri condomini, testimoni della persecuzione ormai quotidiana.
I Carabinieri si appostano poco lontano dalla casa dei due. Quando la donna esce, lui la segue a ruota. La pedina per molti metri, condendo il percorso con apprezzamenti e poi insulti. Scattano le manette. Il 44enne viene arrestato per atti persecutori.
Dalla perquisizione domiciliare emergeranno molte foto della vittima, stampate e conservate. Alcune esposte in camera da letto. In una di queste, un ritratto in bianco e nero, la donna sorride al fotografo. Era sul comodino del 44enne, in una cornice d’argento rivolta verso il letto. Per l’ultimo sguardo prima di chiudere gli occhi

Omicidio del giovane Santo Romano a Napoli: la sentenza di primo grado vede la condanna del minore a 18 anni e 8 mesi. Rabbia della madre del ragazzo ucciso

 

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Napoli,

Oggi il giudice Lucarelli per l’udienza preliminare del Tribunale per i Minorenni di Napoli ha emesso la sentenza nei confronti del minorenne che aveva confessato l’omicidio del 19enne avvenuto lo scorso novembre a San Sebastiano al Vesuvio.

Santo Romano, 19enne portiere dell’Asd Micri, fu ucciso a colpi di pistola per una banale lite legata a una scarpa sporcata. Il processo di primo grado, che vede come unico imputato un 17enne del quartiere Barra, si è celebrato con rito abbreviato e si è concluso con la condanna del minore a una pena leggermente più elevata rispetto ai 17 anni richiesti dal  Pm dr Ettore La Ragione.    Il 19enne venne ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio. La notizia della sentenza ha scatenato l’ira di parenti e amici, che hanno urlato a gran voce: “Fate schifo”

Ma la madre – sigra Filomena De Mare -del ragazzo ucciso non ci sta e afferma. “La giustizia ha fallito di nuovo. Solo 18 anni e 8 mesi per un omicidio, un tentato omicidio e possesso di un’arma. La giustizia fallisce, perciò i minori continuano a delinquere e ammazzare”. Sì è sfogata così Mena De Mare, madre di Santo Romano, commentando la sentenza nei confronti dell’omicida reo confesso di suo figlio.

All’esterno del tribunale, dove da questa mattina erano organizzati in sit-in studenti, amici e familiari del calciatore 19enne, è scoppiata la contestazione e la rabbia.

Napoli, Funivia Faito : un cavo si rompe, la cabina precipita, tre morti fino adesso.

 

La funivia sospesa

Napoli,

Tragedia  alla funivia del Monte Faito:  un cavo si è rotto . Si apprende di 3 vittime, un ferito grave e un disperso. Ma è il bilancio provvisorio della tragedia avvenuta oggi pomeriggio in provincia di Napoli. La cabina a monte si sarebbe sganciata prima di entrare in stazione con 5 persone a bordo, compreso il macchinista. I vigili del fuoco e il soccorso alpino stanno operando sul posto anche con l’ausilio di due elicotteri.   Il meteo rende più difficoltosa la delicata operazione. Diverse ambulanze sono sul piazzale della stazione di arrivo.

A valle, a Castellammare di Stabia, sono state tratte in salvo le 16 persone a bordo della seconda cabina, in gran parte turisti stranieri. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e polizia. La Prefettura di Napoli controlla e monitora la drammatica situazione. Si apprende infine che , dopo le  operazioni di soccorso, la Procura di Torre Annunziata aprirà una dettagliata indagine .

Napoli, Contrasto alla criminalità economica e finanziaria, tutela economica e sicurezza prodotti – Eseguite 9 misure cautelari personali

 

 

 

 

Napoli,

La Guardia di finanza, con l’impiego di 200 militari appartenenti a 30 Reparti del Corpo, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di 9 misure cautelari personali e a un decreto di sequestro preventivo per un importo pari complessivamente a 7.947.540,28 euro, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti indagati per il reato di associazione per delinquere (art. 416 c.p.), finalizzata alla commissione dei reati di adulterazione di fitofarmaci e di ricettazione di tali prodotti, nonché per i reati di adulterazione o contraffazione di fitofarmaci (art. 441 c.p.), di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) e di autoriciclaggio (art. 648 ter. l c.p.).

I fitofarmaci sono prodotti fitosanitari (“antiparassitari”, “pesticidi”) utilizzati in agricoltura per l’eliminazione di organismi nocivi (insetti, acari, batteri, roditori) e di erbe infestanti, la cui immissione in commercio è soggetta ai dettami di specifiche direttive europee, che prevedono una doppia valutazione del rischio (sanitaria ed ambientale), posta in essere dagli Stati Membri mediante un “elenco positivo” di sostanze attive utilizzabili nei preparati.

L’attività investigativa trae origine dal sequestro di oltre 46mila litri di fitofarmaci adulterati e illegali – che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato 5 milioni di euro – effettuato dalla Guardia di Finanza nel 2023 in fase di accesso presso il domicilio del rappresentante legale della “Agro Val Service” s.r.l. con sede a Boscoreale (NA), esercente l’attività di “commercio al dettaglio di prodotti per l’agricoltura ed il giardinaggio”.

Dalle indagini, proseguite anche mediante intercettazioni telefoniche, oltre che con l’ausilio delle analisi tecniche dell’ICQRF sui campioni sequestrati, è emerso che l’amministratore della predetta società avrebbe importato dalla Cina e dalla Thailandia, per poi commercializzarli in concorso con alcuni intermediari/procacciatori di clienti, fitofarmaci vietati dalla normativa di settore, europea e nazionale, in assenza delle previste autorizzazioni amministrative sanitarie ed ambientali, in quanto adulterati e pericolosi per la salute pubblica.

Nello specifico i fitofarmaci, dopo essere stati introdotti nel territorio nazionale mediante false indicazioni nelle bollette doganali inerenti alla tipologia di prodotto in modo da eludere i controlli, venivano manipolati con altre molecole, creando miscele nocive per la salute umana ed estremamente vantaggiose per i clienti finali, in quanto diluibili con una percentuale di acqua doppia rispetto a quella necessaria per l’impiego di un fitofarmaco legale, permettendo quindi agli attuali indagati un illecito risparmio di spesa e,conseguentemente, un maggiore illecito profitto.

Nel corso delle indagini si è proceduto ad una pluralità di sequestri dei fitofarmaci adulterati, i quali, all’esito della consulenza tecnica disposta da questo Ufficio, sono risultati contenere sostanze altamente cancerogene, pericolose per la salute umana.

I proventi dell’attività illecita sono risultati reinvestiti dai principali indagati nell’acquisto di 3 immobili – un appartamento a Scafati (SA), una residenza estiva a Capaccio Paestum (SA) ed un b&b a Porto Cesareo (LE) – del valore complessivo di euro 381.050,48, anch’essi oggetto di sequestro preventivo, integrandosi a carico dei responsabili anche il reato di auto-riciclaggio.

All’esito delle indagini espletate il GIP del Tribunale di Torre Annunziata ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato, la misura coercitiva degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di altri sette indagati e la misura coercitiva del divieto di dimora nella regione Campania per un indagato nonché ha disposto il sequestro preventivo della somma di 7.947.540,28 euro, comprensiva di denaro contante, disponibilità finanziarie, quote societarie, beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati.

In esecuzione di un decreto di perquisizione emesso da questa Procura della Repubblica, sono in corso, altresì, con l’ausilio di tre unità cash dog, specializzate nella ricerca di denaro contante, 55 perquisizioni – nelle regioni Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia – anche nei confronti delle ditte degli acquirenti nonché degli intermediari/procacciatori di clienti dei fitofarmaci provenienti dalle due società riconducibili al dominus dell’associazione per delinquere (Agro Val Service s.r.l. e Romanus Agro s.r.l.), al fine di impedirne l’utilizzo nelle coltivazioni agricole con ulteriori danni per l’ambiente e per il consumatore finale.

Mistero a Napoli: coppia di origini ucraini trovata morta in un appartamento Omicidio o suicidio?

Polizia, repertorio (Fotogramma/Ipa)

 

Napoli,

La Polizia ha trovato  corpi di un uomo e di una donna , oggi, venerdì 21 marzo, in un appartamento di Napoli. Secondo i primi accertamenti della polizia partenopea l’identificazione condurrebbe ad una coppia di origini ucraine, residente nella zona.

Le indagini sono in corso, ma al momento gli investigatori  ipotizzano un  omicidio-suicidio.