Ndrangheta: 68 misure cautelari nel Cosentino e sequestri per 5 mln

 

Mafie – Puglia: La Sacra Corona Unita senza boss, arrivano Camorra e ' Ndrangheta | Soverato Web

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 Cosenza –

Nelle prime ore della mattina del 30 giugno 2023,-comunica il Comando Carabinieri – in Cassano allo Ionio ed in altri centri della provincia di Cosenza, i Carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo – Comando Provinciale di Cosenza, il personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 68 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle finalità mafiose, nonché in ordine a plurime estorsioni con particolare riguardo alle aziende operanti nel settore turistico e agricolo, favoreggiamento della latitanza e ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e svolta, per i diversi profili investigativi, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, dalle Squadra Mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.

Le investigazioni si sono sviluppate attraverso una impegnativa attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, tanto con riguardo alle dinamiche connesse al traffico di stupefacenti, e a plurime vicende estorsive, quanto in relazione alla ricostruzione della rete dei fiancheggiatori in ordine alla pregressa latitanza di ABRUZZESE Luigi, considerato, sul piano cautelare, esponente di vertice del sodalizio di ‘ndrangheta radicato nell’area della sibaritide, oltre che da una parallela attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’attuale assetto e operatività dell’organizzazione criminale di ‘ndrangheta stanziata in Cassano allo Ionio e nel comprensorio della Sibaritide, riconducibile ad esponenti della famiglia ABBRUZZESE di Lauropoli, oltre che la struttura e il modus operandi di un’associazione a delinquere dedita al traffico, e allo spaccio diffuso, di sostanze stupefacenti di vario genere, con la suddivisione dei ruoli e la gestione delle piazze di spaccio, operante sotto l’egida del medesimo sodalizio di ‘ndrangheta.

Ha riguardato, inoltre, plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati per i quali si è ipotizzato un ruolo preminente rispetto all’attuale operatività della consorteria criminale di tipo ‘ndranghetista, nonché i vari settori di operatività correlati alle plurime ipotizzate fattispecie penali, ai danni degli imprenditori dell’area della sibaritide.

In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per i delitti, rispettivamente contestati,  riguardanti numerose ipotesi di condotte estorsive tentate e consumate, anche mediante danneggiamento seguito da incendio, ai danni di imprenditori operanti nei settori del turismo, dell’edilizia e dell’agricoltura, il delitto di usura, con correlato delitto di estorsione per la riscossione delle somme connesse al credito usuraio, violenza privata, reati in materia di armi, furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento personale e reale, possesso e fabbricazione di documento di identificazione falso,  intestazione fittizia di beni in relazione ad attività imprenditoriali legate al mondo del mercato ortofrutticolo, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, eroina e cocaina, reati aggravati dal metodo mafioso e/o dalle finalità di agevolazione mafiosa.

Nel corso dell’attività di riscontro, rispetto alle emergenze connesse al traffico di sostanze stupefacenti, i Militari dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato, di nr. 10 soggetti ed al rinvenimento e sequestro di complessivi 3 Kg. circa di sostanza stupefacente del tipo eroina, cocaina e marijuana.

Dei 68 indagati, nr. 39 sono destinatari della misura cautelare della custodia cautelare in carcere, nr. 24 di quella degli arresti domiciliari, nr. 5 dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Contestualmente, i militari della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza hanno dato esecuzione al sequestro preventivo disposto del Giudice per le Indagini Preliminari di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, di beni immobili, aziende, quote sociali, beni mobili registrati, rapporti finanziari, riconducibili a plurimi indagati, per un valore stimato di circa  5 milioni di euro, e consistenti, tra l’altro, in un terreno adibito ad agrumeto, un Bar-Tabacchi, un autoveicolo, n. 17 rapporti finanziari, n. 5 complessi aziendali di imprese attive nel settore del commercio di autoveicoli, della produzione, lavorazione e distribuzione di articoli ortofrutticoli con relative quote di partecipazione sociale.

Nello specifico le ampie e articolare indagini patrimoniali condotte dai Militari Nucleo Investigativo Carabinieri di Cosenza, hanno consentito di ipotizzare, a livello cautelare, per i diversi beni, rispettivamente, la sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità – diretta e indiretta – degli indagati e le capacità economico-reddituali dei rispettivi titolari, oltre che l’intestazione fittizia di beni, con un compendio patrimoniale pertinente ai reati contestati.

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

 

 

 

 

“La Venere degli stracci” opera provocante di M. Pistoletto, presentata a Napoli Palazzo S.Giacomo

 

La «Venere degli Stracci» di Pistoletto in piazza Municipio a Napoli

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Napoli,

La «Venere degli stracci», installazione monumentale di Michelangelo Pistoletto in piazza Municipio, è stata presentata a Palazzo San Giacomo in occasione del novantesimo compleanno dell’artista. L’intervento, finanziato coi fondi della Città Metropolitana, rientra nel progetto «Napoli contemporanea», che assegna all’arte del nostro tempo il potere di riqualificare e di attribuire nuovi significati a luoghi e spazi della città.

Una Venere neoclassica costretta a fissare una montagna di abiti dismessi: è questa l’opera dell’artista biellese, creata nel 1967 e riprodotta ora in formato gigante per Napoli. L’installazione suggerisce il contrasto fra la bellezza, immobile e duratura, della statua e la caducità degli oggetti del nostro tempo, in quella società dei consumi che brucia la durata delle cose nel volgere breve d’una stagione.

“Gli stracci sono dei rifiuti – ha spiegato Pistoletto – e la Venere, che viene dalla storia e dalla bellezza, li rigenera e di colpo gli stracci diventano opera d’arte e ritornano a vivere. Ora questa Venere, già esposta in città diverse volte, è diventata così grane perchè è stata considerata un’icona del nostro tempo ed è presentata in una dimensione iconica per il luogo in cui si trova”.
Il sindaco Manfredi ha consegnato a Pistoletto una targa e la medaglia della città.

L’installazione di Pistoletto costituisce la seconda tappa del percorso di «Napoli contemporanea», che fa seguito all’inaugurazione – avvenuta la settimana scorsa – dell’opera «Questi miei fantasmi» di Antonio Marras, collocata a ridosso dell’Università Federico II. 

Consiglio di Bruxelles : Polonia ed Ungheria non accettano il meccanismo di ricollocazione obbligatoria migranti

Consiglio europeo

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Salta l’intesa sui migranti al vertice Ue di Bruxelles. Il Consiglio Europeo non ha infatti adottato conclusioni sul tema migrazioni, a causa dell’opposizione di Polonia e Ungheria al testo, si apprende da fonti Ue. Hanno adottato invece conclusioni su Ucraina, sicurezza e difesa. La discussione dei leader in materia di migrazioni riprenderà oggi, precisano le fonti. I lavori inizieranno alle 9.30, quando i leader dei 27 Paesi della Ue faranno il punto su economia e rapporti con la Cina.

La Polonia “non accetterà alcun meccanismo obbligatorio per ricollocare i migranti, è la nostra linea rossa, segnalata molto chiaramente dal nostro primo ministro”, Mateusz Morawiecki. A dirlo nella notte era stato il ministro per l’Ue polacco, Szymon Szynkowski Vel Sek. Cadrà quindi il passaggio sulle migrazioni? “Non lo so – risponde – decideranno i leader. Sicuramente è una discussione complicata, perché abbiamo segnato chiaramente la nostra linea rossa e non possiamo andare oltre. Abbiamo sempre segnalato che non avremmo mai accettato alcuna soluzione che torni alle soluzioni del 2015-16, con i ricollocamenti obbligatori”, spiegava.

In realtà la posizione negoziale concordata dal Consiglio Affari Interni a Lussemburgo sulla proposta di regolamento in materia di gestione della migrazione e dell’asilo non prevede i ricollocamenti obbligatori, bensì la solidarietà obbligatoria, quella che un tempo si definiva “solidarietà à la carte”, che può essere declinata o con ricollocamenti, o con contributi finanziari per ogni migrante non ricollocato (in ragione di 20mila euro cadauno, secondo la posizione del Consiglio), oppure con la fornitura di assistenza tecnica al Paese in difficoltà. In Polonia si terranno le elezioni politiche nel prossimo autunno.

Mattarella incontra il Presidente del Consiglio Meloni ed altri membri del Governo, in vista del Consiglio Europeo

Il Presidente Sergio Mattarella incontra Antonio Tajani, Ministro degli affari esteri, Guido Crosetto, Ministro della difesa e ,Matteo Piantedosi,Ministro dell’Interno, in vista del Consiglio Europeo

Il Presidente Sergio Mattarella incontra Antonio Tajani, Ministro degli affari esteri, Guido Crosetto, Ministro

della difesa e ,Matteo Piantedosi,Ministro dell’Interno, in vista del Consiglio Europeo

 

Il Presidente Sergio Mattarella con Antonio Tajani, Ministro degli affari esteri, Guido Crosetto, Ministro della difesa,Matteo Piantedosi,Ministro dell’Interno Giancarlo Giorgetti,Ministro dell’Economia e delle Finanze,Raffaele Fitto,Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR,in vista del Consiglio Europeo

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell'incontro con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, ed altri membri del Governo, in vista del Consiglio Europeo

Comunicato stampa –

Roma

l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles, ha ricevuto al Quirinale, nel corso della tradizionale colazione di lavoro, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri – Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Giovambattista Fazzolari, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano.

 

–  V I D E O  –

 

 

 Roma, 28/06/2023 (II mandato)

Palermo, la Polizia accoglie provvedimento del Tribunale e applica il Codice Antimafia con sequestro oltre 700 mila euro

anticrimineEs

 

Sequestro della  Polizia di Stato di Palermo , ai sensi del Codice Antimafia, di un conto corrente per un valore di oltre 779 mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo in accoglimento della proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Palermo.

Il provvedimento ablativo è stato ottenuto a seguito dell’attività di indagine sulla gestione di alcuni conti correnti, confiscati nel 2012, nell’ambito del procedimento di prevenzione a carico di alcuni noti mafiosi, da parte di un amministratore giudiziario, alla luce del fatto che lo stesso era deceduto senza avere depositato il rendiconto finale delle attività.

I poliziotti hanno scoperto che l’amministratore giudiziario a partire dall’anno 2005 e fino al 2008, aveva effettuato una serie di indebiti prelievi di denaro dai conti correnti confiscati per oltre 600 mila euro. L’uomo era stato indagato per il reato di peculato continuato, successivamente archiviato per intervenuta morte del reo.

In particolare, tali accertamenti hanno consentito di stabilire che il denaro sottratto era stato utilizzato per scopi personali in investimenti di natura imprenditoriale nel settore vitivinicolo in provincia di Agrigento.  Inoltre, grazie agli accertamenti patrimoniali è stato possibile risalire anche al beneficiario delle attività create con i soldi del peculato.  Successivamente alla morte dell’uomo è emerso che l’erede, in qualità di rappresentante legale e socio di maggioranza dell’azienda agricola, ha venduto un ramo dell’attività per un importo superiore ai 900 mila euro.

In considerazione che il ricavato di tale vendita è stato ritenuto il frutto del reimpiego del denaro illecitamente sottratto attraverso le reiterate condotte di peculato e sussistendo il concreto pericolo che lo stesso potesse essere disperso, il Tribunale di Palermo – sezione misure di prevenzione ha disposto il sequestro d’urgenza del saldo del conto corrente societario per un valore di quasi 800 mila euro.

LA BANCA EUROPEA RIALZA I TASSI CON LAGARDE E, LA RATA DEI MUTUI- ITALIA IN ROVINA, LA PROTESTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MELONI

 

L attenzione è puntata adesso sulla prossima riunione della Bce di luglio quando potrebbe arrivare un altro incremento. Gli esperti stimano già un altro rialzo di 25 punti base. Poi altri 25 punti base saranno molto probabilmente decisi nella riunione di settembre. Indicazioni in questo senso arrivano anche dall’Euribor, il barometro dei mutui a tasso variabile. Questo indice, rispetto al tasso ufficiale della Bce, ha sempre un paio di mesi di ritardo. Ieri era al 3,58% che è quasi mezzo punto in meno del 4% del tasso Bce attuale.

La situazione adesso sta diventando drammatica: la Meloni ha espresso il suo disappunto così come le forze politiche italiane e Tajani ha pure dichiarato che “Continuando così l’Italia rischia la recessione “…

I tassi variabili subiranno passivamente gli incrementi come disinvoltamente avvenuto prima.   I mutuanti vedranno un aumento automatico della rata a fine mese. 

Anche  il variabile è già cresciuto moltissimo passando dal maggio dell’anno scorso da quota 0,75% (come tasso finito) al 4,5% delle offerte migliori di oggi  e costringendo il mutuatario a dilatare il mutuo restante a una durata minima di dieci anni.  Una rovina generale

 

Crisi delle imprese: la Regione Sicilia riattiva la Commissione paritetica, ne vuol sapere di più

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Palermo, Comunicato

Si è insediata oggi pomeriggio, presso l’assessorato regionale delle Attività produttive, la Commissione paritetica permanente per il coordinamento delle iniziative di contrasto alla crisi delle imprese. «Abbiamo riattivato questa Commissione che era stata istituita nel lontano 2016 – dice l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo –

Lo scopo è quello di individuare e coordinare le iniziative di sostegno agli imprenditori siciliani in stato di crisi, utilizzando gli strumenti normativi previsti. Un aiuto reale attraverso un confronto stabile fra i soggetti istituzionali coinvolti nella gestione della situazione di crisi di impresa. Vogliamo sviluppare la collaborazione tra tutti gli attori in campo, con l’obiettivo di individuare nuove opportunità e soluzioni utili per la produttività della Sicilia». Al tavolo permanente, coordinato dall’avvocato Alberto Marino, erano presenti, oltre all’assessore Tamajo e al direttore generale del dipartimento Attività produttive Carmelo Frittitta, un delegato rispettivamente dell’Agenzia dell’Entrate, dell’Inps, di Irfis e di Inail.

La Regione siciliana chiude società fantasma ma distribuisce milioni a tutti,ai Comuni, ai settori “Forestale”, ai 1166 “Pip” Dei disoccupati neppure l’ombra e nessun cenno

 

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Palermo,

«Una manovra finanziaria che serve a dare serenità ai Comuni, a stanziare le risorse per la forestazione, ad avviare la stabilizzazione degli ex Pip, ma anche a mettere ordine tra le società partecipate della Regione, dismettendo i rami secchi. Un ringraziamento va al Parlamento tutto per avere trovato la migliore sintesi tra le varie norme». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l’approvazione, da parte dell’Ars, del cosiddetto “Collegato bis”.

«Il voto odierno dell’Ars – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – porta con sé significativi obiettivi raggiunti dal governo Schifani nell’interesse della Sicilia. Avviamo oggi una manovra da oltre 250 milioni di euro che mette in sicurezza i bilanci dei Comuni, grazie alla previsione da 115 milioni per il Fondo investimenti e ai 22 milioni che abbiamo destinato alle spese correnti, risorse richieste anche dall’Anci. Certezza anche per il settore Forestazione a cui destiniamo ben 74 milioni di euro. Registriamo, inoltre, il superamento della storica vertenza sui Pip: la norma che abbiamo messo a punto avvia infatti la stabilizzazione di ben 1.166 lavoratori».

«Proseguiamo, poi – aggiunge l’esponente del governo Schifani – il riordino amministrativo e istituzionale della Regione, con la chiusura di Biosphera spa e Resais spa, partecipate da anni in liquidazione, in forza dell’intervento normativo approvato dall’Aula che appiana i contenziosi pendenti da tempo sulle due vecchie società da dismettere. Infine, vogliamo sottolineare i 10 milioni stanziati in favore dei Consorzi di bonifica di Agrigento e Siracusa, risorse che consentiranno il pagamento degli stipendi e la ripresa dei servizi, accanto a cinque milioni di euro che investiamo sulla continuità territoriale per i collegamenti fra Sicilia e resto del Paese. Oggi – conclude l’assessore all’Economia – scriviamo un’altra pagina di risanamento e buona amministrazione della nostra Regione».

 

Sanità, cambia la gestione delle “eccedenze” del 118. Rafforzati i controlli nel ricorso al privato per la gestione delle emergenze

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Palermo,

Cambia radicalmente il sistema di gestione delle cosiddette “eccedenze” nell’ambito dell’urgenza-emergenza relativa al servizio del 118 in Sicilia. Un decreto del dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, infatti, disciplina gli interventi effettuati da consorzi e associazioni al di fuori del circuito istituzionale del servizio Sues-118. 

«Il provvedimento sulle “eccedenze” – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – si pone in linea con l’intendimento del governo regionale di rafforzare i meccanismi di controllo nel ricorso al privato per la gestione dell’emergenza-urgenza da parte della Seus, garantendo trasparenza ed efficienza nello svolgimento del delicato servizio in un rapporto di collaborazione pubblico-privato, reso esclusivamente in favore del cittadino».

In particolare, il ricorso ai consorzi e alle associazioni di volontariato per le eccedenze, cioè nel caso in cui il trasporto del paziente in autoambulanza non può avvenire con quelle di proprietà della società a partecipazione pubblica, è adesso assoggettata a regole precise e stringenti, riferite esclusivamente ai casi contrassegnati con il codice rosso. L’eventuale ricorso a tale regime nei casi di codice giallo può avvenire soltanto quando la situazione non possa essere affrontata diversamente e su espressa decisione del medico della centrale operativa del 118, che se ne assume la responsabilità sul piano gestionale. Contemporaneamente, sono stati rafforzati i poteri di vigilanza e di controllo dell’assessorato regionale alla Salute nei confronti della Seus (la società pubblica che gestisce il trasporto di emergenza-urgenza) da effettuare con ispezioni e verifiche. A sua volta la società opererà controlli nei confronti dei consorzi e delle associazioni di volontariato che stipulano rapporti di convenzione biennale per lo svolgimento delle attività di trasporto assistiti.

La Seus dovrà tenere un elenco di soggetti convenzionati dei quali dovrà accertare in maniera rigorosa i requisiti di accesso al sistema e dovrà verificare accuratamente il mantenimento degli standard di qualità ed efficienza operativa. Inoltre, è tenuta a verificare ogni aspetto connesso agli accertamenti antimafia. Sono escluse dalla gestione delle eccedenze le associazioni che operano nel sistema del trasporto funebre.

L’inosservanza alle regole del decreto del dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica – adottato sentite le direzioni delle centrali operative del 118 e in corso di pubblicazione – può comportare la risoluzione del rapporto con l’associazione di volontariato e la cancellazione dall’elenco che viene disposta con determinazione della Seus. 

«Sono certa – afferma l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – che il nostro intervento regolatorio garantirà il rigoroso rispetto delle procedure e un servizio efficiente che le associazioni di volontariato dovranno assicurare, con autoambulanze sicure e personale qualificato, sotto il costante monitoraggio e controllo della Seus».

Per il dirigente generale del dipartimento regionale Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, «a distanza di 11 anni dall’ultimo decreto, abbiamo ritenuto necessario adottare un provvedimento con il quale disciplinare in maniera compiuta il sistema delle eccedenze che determina costi annui per circa 2,4 milioni di euro. In questo modo, abbiamo alzato l’asticella dei controlli, specialmente quelli attribuiti alla Seus, che risultano ancor più penetranti e incisivi e, pertanto, coerenti sia sul versante del rispetto delle regole di legalità che su quello della sostenibilità complessiva dei costi, introducendo, a tal fine, limiti sui compensi annui in favore delle singole associazioni».

Green Up: ospiti a Messina le delegazioni straniere partner del progetto Green Up

 

La città di Messina ha accolto stamani al Palacultura i 16 delegati provenienti dalle città europee partner del progetto Green Up per un incontro di approfondimento nell’ambito della tematica di sostenibilità complessiva delle città attraverso soluzioni naturali innovative.

Il programma dei lavori del meeting su “Le giovani generazioni e la transizione ecologica” si è avviato con i saluti istituzionali del sindaco Federico Basile alle delegazioni straniere presenti di Tibi (Spagna), Novo Mesto (Slovenia), Malta, Panevezys (Lituania), Halaszi (Ungheria) e Sofia (Bulgaria). All’incontro hanno preso parte il direttore generale Salvo Puccio; l’assessora Liana Cannata e l’assessore Francesco Caminiti; le presidenti di AMAM, Messina Social City e Messinaservizi Bene Comune rispettivamente, Loredana Bonasera, Valeria Asquini e Mariagrazia Interdonato; e per ATM ha preso parte la componente il CdA Carla Grillo.

  Partner di GreenmL’incontro è stato anche occasione per presentare il nuovo partner di Green Up “VisMedNet Association di Malta. “Migliorare la qualità della vita nelle aree urbane attraverso la partecipazione attiva delle comunità locali – ha detto il sindaco Basile – è un percorso intrapreso da questa Amministrazione e attivato attraverso la partecipazione attiva della nostra comunità alle iniziative promosse in sinergia con le Partecipate comunali finalizzate a coinvolgere direttamente i cittadini in attività utili al processo di rigenerazione verde della Città favorendo altresì l’inclusione sociale, l’efficienza energetica e l’innovazione digitale per l’incremento della sostenibilità complessiva del territorio urbano”.

Il direttore generale si è soffermato invece sull’aspetto positivo del fattore finanziamenti nell’ambito delle risorse del Pnrr per la transizione green “risorse che rappresentano per le Città metropolitane un’opportunità strategica per lo sviluppo di progetti coerenti con le tematiche di sostenibilità ambientale e coesione sociale”, ha evidenziato Puccio.

Il meeting è proseguito con gli interventi, dell’Assessore Caminiti che ha illustrato le buone prassi che il Comune di Messina ha adottato in tema di eco-sostenibilità; l’assessora Cannata ha invece sottolineato la complementarietà tra il progetto Green Up e Messina 2030 Green Events, “il protocollo – ha ricordato l’Assessora – frutto di un lavoro di squadra sinergico che ha visto coinvolti gli istituti scolastici cittadini e proseguirà ancora con l’obiettivo di sensibilizzare ragazze e ragazzi a prendersi cura attivimanente degli spazi verdi della città contribuendo al decoro urbano ed essere protagonisti attivi del bene comune”.

Le presidenti delle Partecipate hanno relazionato secondo le rispettive attività gestionali, per AMAM la Bonasera sull’importanza dell’acqua quale risorsa preziosa da proteggere; per l’Azienda speciale Messina Social City la Asquini ha esposto su Messina città tra equità, diversità e inclusione; relativamente invece alla Messinaservizi bene Comune la Interdonato ha illustrato il modello Messina quale esempio di Comune virtuoso e Città sempre più sostenibile; infine, per le Partecipate è intervenuta in rappresentanza del presidente di ATM Giuseppe Campagna la componente il CdA Grillo che ha relazionato sulla mobilità sostenibile nel contesto del servizio di trasporto pubblico locale erogato da ATM che mira a porre in essere pratiche virtuose che conciliano il bisogno di muoversi con quello di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico. Il meeting si è concluso con gli interventi della presidente ANISN Lucchesi su “Formazione ambientale e transizione ecologica” e del direttore Arpa Messina Cuffari che illustrato gli indicatori per leggere l’ambiente e il cambiamento climatico.
Le delegazioni straniere si fermeranno in Città sino al prossimo 29 giugno per cogliere l’occasione di visitare oltre il Duomo e il suo Museo e il Campanile, il Teatro Vittorio Emanuele e i palazzi storici, le bellezze architettoniche e paesaggistiche e di effettuare anche delle escursioni, quella tipica della tradizione marinara messinese a bordo di una feluca, e poi ancora al giardino botanico dei Peloritani Colli S. Rizzo e a quello universitario Pietro Castelli. Non mancherà infine, una passeggiata lungo l’isola pedonale di viale S. Martino, dove gli ospiti stranieri potranno degustare specialità messinesi e fare shopping.

 

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