Israele attacca l’Iran, colpiti siti nucleari e militari: 78 morti a Teheran e 329 feriti E’ l’inizio della grande guerra

 

Iran, macerie a teheran dopo l'attacco israeliano - Afp

 

 

E venne il giorno del grande attacco di Israele all’Iran.        Sono 78 le persone che hanno perso la vita e 329 quelle rimaste ferite nei raid aerei israeliani che oggi, 13 giugno 2025, hanno colpito zone residenziali di Teheran.

Tel Aviv ha lanciato questa mattina il suo attacco, prendendo di mira siti nucleari e militari con una serie di raid che, ha spiegato il primo ministro Benjamin Netanyahu, continueranno per “molti giorni”. L’esercito israeliano sta conducendo centinaia di attacchi sul Paese, spiega la tv di Stato iraniana. Colpita anche la capitale Teheran.

In Israele è stato dichiarato intanto lo stato di massima allerta e l’aeroporto internazionale di Ben Gurion a Tel Aviv è stato chiuso, mentre le autorità hanno chiesto ai residenti di rimanere vicino ai rifugi.

Dopo la prima ondata di attacchi, nuove esplosioni si sono poi registrate nel nord ovest del Paese, riporta ancora l’emittente.”Pochi minuti fa si sono udite nuove esplosioni nell’Azerbaijan orientale”, ha dichiarato l’emittente. .

“Preso di mira di nuovo” anche l’impianto nucleare di Natanz. Scoppiato quindi un incendio all’aeroporto di Tabriz dopo un nuovo attacco condotto da Israele, spiega l’agenzia di stampa Mehr che ha condiviso un video che mostra fiamme e fumo uscire dall’aeroporto nella provincia dell’Azerbaijan orientale, con la didascalia: “Aeroporto di Tabriz ora”.

Ucraina-Russia, von der Leyen: “Nuove sanzioni a Mosca, più pressione e stretta su energia e banche”

 

Von der Leyen (Afp)

 

SANZIONARE ALTRE 77  NAVI DELLA FLOTTA RUSSA

 

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato  oggi, martedì 10 giugno, il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca. “Il nostro messaggio è molto chiaro: questa guerra deve finire, abbiamo bisogno di un vero cessate il fuoco, la Russia deve sedersi al tavolo delle trattative con proposte concrete”

. “A oggi, essendo che non mostra alcuna volontà di raggiungere la pace, intensifichiamo la pressione. Stiamo colpendo principalmente due settori: energia e banche, ampliando i divieti di esportazione e i controlli e rafforzando le misure anti-elusione”.

Gasdotti Nord Stream 1 e 2

La prima proposta dell’esecutivo Ue è un divieto di transazioni relative ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, tale per cui nessun operatore Ue potrà impegnarsi direttamente o indirettamente in alcuna transazione relativa a essi. “Nessun ritorno al passato”, spiega Von der Leyen. “Proponiamo, inoltre, di ridurre il tetto al prezzo del petrolio da 60 a 45 dollari al barile” poiché dalla sua imposizione nel 2022 i prezzi globali sono scesi fino a essersi avvicinati molto al massimale. “Abbassandolo ci adattiamo alle condizioni di mercato e ne ripristiniamo l’efficacia”, spiega, aggiungendo che trattandosi di una decisione, presa a livello di G7, se ne discuterà entro l’inizio di settimana prossima in Canada.

L’esecutivo Ue propone anche di sanzionare altre 77 navi della flotta ombra russa, che Mosca utilizza per vendere il petrolio aggirando le sanzioni, e introdurre un divieto sui prodotti raffinati derivati dal petrolio russo “per impedire che entri nel mercato Ue dalla porta di servizio”, continua von der Leyen.

Le banche russe

Per quanto riguarda il settore bancario, la proposta è quella di “trasformare il divieto esistente di utilizzo del sistema Swift “in un divieto totale di transazioni, estendendolo ad altre 22 banche russe e agli operatori finanziari di Paesi terzi che finanziano il commercio con la Russia eludendo le sanzioni”, sanzionando anche il Fondi di investimento diretto russo, le sue filiali e i suoi progetti, al fine di limitare un canale importante per la modernizzazione dell’economia russa.

Il terzo punto, continua Von der Leyen, è vietare l’esportazione di prodotti per un valore superiore a 2,5 miliardi di euro “che privano l’economia russa di tecnologie critiche e beni industriali, colpendo macchinari, metalli, plastiche e prodotti chimici usati come materie prime nell’industria”. Previste restrizioni anche sull’esportazione di beni e tecnologie a doppio uso utilizzati per la produzione di droni, missili e altri sistemi d’arma: “Vogliamo assicurarci che la Russia non trovi modi per modernizzare le sue armi con tecnologia europea”, puntualizza.

 

Zelensky: “Trump non riesce a comprendere il nostro dolore e Putin è un assassino di bambini”

 

 

Attacco a Kherson e Kharkiv. almeno 5 persone sono state uccise e altre 17 ferite  “Abbiamo molti danni, la Russia ha lanciato 48 droni e due missili”, ha dichiarato il sindaco di Kharkiv Ihor Terekhov, spiegando che nella notte sono stati colpiti tre edifici residenziali e sono morte 3 persone.

Palazzi ucraini in fiamme dopo bombe e droni (Afp)

Secondo il governatore regionale di Kherson, Oleksandr Prokudin, un attacco contro un grattacielo ha ucciso due persone.

Zelensky: “Putin assassino di bambini” e Trump non riesce a comprendere il nostro dolore”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non ha condiviso le dichiarazioni fatte di recente dal capo della Casa Bianca, Donald Trump, che ha paragonato gli eserciti di Mosca e Kiev a due “bambini che litigano al parco” e ha definito  il presidente russo, Vladimir Putin, un “assassino di bambini”.

. “Non siamo bambini con Putin al parco giochi – ha detto Zelensky -. Lui è un assassino venuto in questo parco per uccidere i bambini”. Zelensky ha aggiunto che Trump “non riesce a sentire e comprendere completamente il dolore” dei genitori ucraini che hanno perso i figli in guerra.

Mosca: “‘Kiev rinvia lo scambio prigionieri”

La Russia ha accusato l’Ucraina di aver rinviato uno scambio di prigionieri su larga scala e il rimpatrio delle salme dei soldati caduti, concordati . “La parte ucraina ha inaspettatamente rinviato a tempo indeterminato sia l’accettazione delle salme sia lo scambio dei prigionieri di guerra”, ha dichiarato sui social media il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky.

IL SILENZIO DI PUTIN E IL RISCHIO DELLE TESTATE NUCLEARI PUNTATE CONTRO L’EUROPA

putin scrive afp

 

 

Da Vladimir Putin ancora nessun commento al maxi attacco coordinato dei droni ucraini contro basi aeree strategiche in cui sono stati colpiti decine di aerei, fra cui bombardieri Tu-95 e Tu-22M e un aereo da ricognizione An-50. Altre personalità, dopo l’inviato della Casa Bianca per l’Ucraina Keith Kellogg, denunciano il pericolo di una risposta nucleare di Mosca, considerato il colpo all’equilibrio strategico inferto dall’attacco ucraino.

I   Tupolev  colpiti son o stati usati in modo massiccio durante la guerra contro l’Ucraina contro civili e infrastrutture, ma sono anche bombardieri iscritti nell’arsenale delle forze strategiche russe, parte della cosiddetta ‘triade’, e del sistema di deterrenza nucleare contro gli Stati Uniti. Solo nel settembre del 2022, esponenti dell’Amministrazione Biden avevano lasciato intendere il pericolo di un attacco di Mosca con una testata nucleare tattica.

Come da tradizione, Putin ha anche evitato di comparire troppo in pubblico da domenica. Gli unici eventi a cui ha partecipato fino a ieri sono stati gli incontri con il Ministro della Natura Aleksandr Kozlov e il difensore civico per l’infanzia Maria Lvova-Belova. Solo nel pomeriggio di ieri  , il Cremlino ha diffuso le immagini di un incontro tra Putin e i membri del governo, durante il quale sono state discusse una vasta gamma di questioni, a partire dall’Ucraina.

Putin non ha detto una parola sugli attacchi agli aeroporti strategici russi, ma  ha  parlato a lungo sull’esplosione dei ponti ferroviari, che ha causato la morte di civili.

Alle parole di Kellogg, si sono aggiunte quelle di Kirill Dmitriev, direttore del Fondo per gli investimenti diretti russo e inviato speciale del Cremlino per gli investimenti all’estero, nonché interlocutore privilegiato dell’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, e di altre personalità che si muovono nella nube Maga che circonda Donald Trump ha anticipato una risposta di Mosca ai raid ucraini di domenica. “Il Presidente Putin ha detto, e con molta forza, che la Russia dovrà rispondere al recente attacco contro le basi aeree”.

L‘attacco dei droni ucraini è, per Dmitriev, un attacco “contro gli asset nucleari della Russia”. “E’ urgente una comunicazione chiara – per rendersi conto della realtà e dei rischi in aumento prima che sia troppo tardi”, ha scritto Dmitriev.

Steve Bannon e Charlie Kirk, due figure ancora influenti del movimento Maga hanno condannato apertamente l’attacco con i droni, con il primo che ha paragonato, come hanno fatto blogger pro guerra russi nelle ore successive all’attacco, al raid giapponese contro  Pearl Harbor    del 1941. “La maggior parte delle persone non ci fa caso, ma siamo più vicini a una guerra nucleare di quanto non lo siamo mai stati dall’inizio della guerra nel 2022“…

Ma altri esponenti più moderati condividono la loro opinione. “Il livello di rischio è in forte aumento”. Quando attacchi una parte della triade dell’oppositore, rischi che il livello salga perché non sai quello che farà la controparte. E questo è quello che hanno fatto”, ha affermato ieri.

Non è negli interessi dell’America che l’Ucraina attacchi le forze nucleari strategiche russe il giorno prima di un altro round di negoziati“, ha affermato Dan Caldwell, influente consigliere per la politica estera, già braccio destro di Pete Hegseth al Pentagono prima di essere costretto a lasciare l’incarico nel quadro dello scandalo per i leak. “Il raid ha il potenziale di creare una spirale di escalation e apre il rischio di un confronto diretto fra la Russia e la Nato. Gli Stati Uniti non devono solo prendere le distanze da questo attacco ma porre fine a qualsiasi forma di supporto che possa direttamente o indirettamente aprire la strada ad attacchi contro le forze nuclari strategiche russe”, ha precisato.

Italia-Francia, intesa sul dialogo e coordinamento in Europa

Emmanuel Macron e Giorgia Meloni (Afp)

 

La presidente del consiglio Giorgia Meloni si espressa così nel corso dell’incontro con Macron.”Nella serata di ieri, a Roma, ho avuto un lungo incontro con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, molto utile per rafforzare il dialogo e il coordinamento tra Italia e Francia di fronte alle crescenti sfide comuni”. 

Come Nazioni fondatrici dell’Unione europea, intendiamo lavorare insieme per un’Europa più sovrana, prospera e orientata alla pace, capace di tutelare i propri cittadini e i propri interessi. Abbiamo riscontrato – prosegue la premier  forti convergenze sull’agenda europea sulla competitività- sulla semplificazione normativa, sul tema degli investimenti pubblici e privati, della transizione energetica con piena neutralità tecnologica e sul sostegno a settori strategici come automotive, siderurgia, intelligenza artificiale, energie decarbonizzate rinnovabili così come nucleare e spazio“.

“Abbiamo inoltre ribadito il nostro fermo sostegno all’Ucraina per raggiungere una soluzione equa e duratura, promuovendo al contempo un potenziamento della difesa europea. L’incontro ci ha permesso anche di affrontare temi di sicurezza cruciali, dal Medio oriente alla Libia, e di coordinare le posizioni su relazioni transatlantiche e sicurezza economica dell’Ue. Abbiamo infine concordato che il prossimo vertice bilaterale si terrà in Francia all’inizio del 2026, per sviluppare ulteriormente la già stretta collaborazione tra le nostre due Nazioni”.

I servizi dell’Ucraina colpiscono e compromettono il ponte di Kerch in Crimea

 

 

Ponte di Kerch in Crimea

 

 

I servizi ucraini colpiscono il ponte di Kerch, in Crimea. I servizi di sicurezza (Sbu), autori dell’attacco con 117 droni che sabato ha distrutto una dozzina di aerei russi, diffondono il video dell’operazione condotta all’alba di oggi, 3 giugno 2024.

Il ponte di Kerch, determinante per i collegamenti con la Crimea occupata dalla Russia, viene danneggiato da un’esplosione che demolisce alcune strutture sotto il livello del mare. Secondo Kiev, il ponte è gravemente danneggiato e la sua funzionalità compromessa.

Secondo il Servizio di sicurezza ucraino alcuni suoi agenti hanno minato i piloni della struttura “e oggi, senza vittime tra la popolazione civile, alle 4.44 del mattino è stato attivato il primo ordigno esplosivo”, afferma un comunicato, secondo il quale “i sostegni subacquei sono stati gravemente danneggiati al livello inferiore:1.100 chili di esplosivo hanno contribuito a questo. Il ponte è infatti in stato di emergenza”.

Il capo dei servizi ucraini, Vasyl Malyuk, ha confermato l’attacco, sostenendo che “non c’è posto per strutture russe illegali sul territorio del nostro Stato. Pertanto, il ponte di Crimea è un obiettivo assolutamente legittimo, soprattutto considerando che il nemico lo ha utilizzato come arteria logistica per rifornire le sue truppe. La Crimea è Ucraina e qualsiasi manifestazione di occupazione riceverà la nostra dura risposta“.

“Raid russo su Sumy, città colpita in modo crudele”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato sui social un nuovo pesante attacco russo contro la città di Sumy, avvenuto con lanciarazzi multipli e diretto, secondo lui, deliberatamente contro la popolazione civile. Al momento si contano almeno tre morti e numerosi feriti, mentre i soccorritori sono ancora al lavoro. Zelensky ha ribadito l’urgenza di un’azione decisa da parte di Stati Uniti, Europa e dei Paesi alleati per costringere la Russia a fermare l’aggressione.

E ancora: “È ovvio che senza la pressione del mondo, senza passi decisi da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di tutti coloro che nel mondo hanno potere, Putin non accetterà mai la pace..”

Hamas respinge il piano Usa di “cessate il fuoco”

 

 

Gaza - Ipa

 

 

Hamas ha chiesto garanzie per un cessate il fuoco permanente ed un pieno ritiro israeliano. Non solo. Il governo palestinese vorrebbe che il rilascio degli ostaggi avvenisse in cinque fasi invece che in due fasi nella prima settimana di tregua. E questo per garantire che l’accordo resti in vigore per i 60 giorni proposti dall’inviato americano. Un cambiamento teso a impedire – ha spiegato a Times of Israel una fonte direttamente coinvolta nei negoziati – che il premier Benjamin Netanyahu abbandoni i colloqui per il cessate il fuoco permanente dopo i rilasci dei 10 ostaggi o si rifiuti del tutto di prendervi parte.

Hamas sarebbe pronto a rilasciare quattro ostaggi in vita il primo giorno della tregua di 60 giorni, altri due il 30esimo giorno e nell’ultimo giorno dell’accordo altri quattro. Mentre offre di consegnare i corpi degli ostaggi morti il 30esimo e il 50esimo giorno della tregua.

L’indignazione Usa

Condizioni che irritano profondamente il mediatore Usa che bolla come “totalmente inaccettabile. Ci riporta soltanto indietro”, afferma Witkoff. “Hamas dovrebbe accettare lo schema che abbiamo presentato come base dei colloqui che potrebbero iniziare immediatamente la prossima settimana”, ha insistito l’inviato di Trump.

Israele contro Hamas: “Un rifiuto per il rilascio dei nostri ostaggi””

 Israele punta ancora il dito sui rappresentanti del governo palestinese. “Mentre Israele ha accettato la cornice aggiornata di Witkoff per il rilascio dei nostri ostaggi, Hamas continua ad essere arroccata nel rifiuto”, si legge in una nota dell’ufficio del primo ministro Israeliano, Benjamin Netanyahu. “Israele continuerà nei suoi sforzi per portare gli ostaggi a casa e sconfiggere Hamas“, si aggiunge.

 

Trump sostiene che Israele ed Hamas sono molto vicini ad un “accordo temporaneo”

 

 

Nel corso della conferenza stampa congiunta con il patron di Tesla Elon Musk, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è soffermato sul  conflitto in Medio Oriente, sostenendo che Israele e Hamas “sono molto vicini a un accordo di tregua temporanea”.

L’ottimismo del tycoon arriva dopo che la Casa Bianca ha annunciato giovedì che Israele ha accettato una nuova proposta statunitense per un cessate il fuoco temporaneo con Hamas. Proprio ieri la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt aveva ribadito che Israele “appoggia e sostiene” la nuova proposta. I funzionari di Hamas hanno però risposto in maniera fredda alla bozza approvata da Israele, affermando di voler studiare tale proposta più attentamente prima di dare una risposta formale.

“Oggi parliamo di un uomo di nome Elon, uno dei più grandi leader e innovatori aziendali che il mondo abbia mai avuto. Si è fatto avanti per mettere il suo talento al servizio della nostra nazione e lo apprezziamo. Ha lavorato in modo instancabile, contribuendo a guidare il programma di riforma governativa più ampio e significativo”. A dirlo è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso di una conferenza stampa nello Studio Ovale insieme al patron di Tesla Elon Musk, che ha recentemente annunciato le sue dimissioni da funzionario governativo speciale dell’amministrazione. “Ci ricorderemo di te”, ha aggiunto Trump.

Musk ha recentemente affermato di aver preso questa scelta per allontanarsi dalla politica e dedicare più tempo alla gestione delle sue aziende. La sua iniziativa del Doge (Department of Government Efficiency), nata per ridurre gli sprechi e le spese federali è stata di gran lunga inferiore ai 2000 miliardi che il magnate della tecnologia aveva promesso prima della rielezione di Trump a presidente degli Stati Uniti. Nel corso del suo incarico Musk ha anche soppresso  l’USAID, il principale organo di aiuti esteri dagli Stati Uniti.

Alcuni  contratti  definiti “inutili” , annullati dal DOGE, citando le iniziative del Dipartimento dell’Istruzione per la diversità, l’equità e l’inclusione, gli alloggi temporanei per i migranti a New York e il “cambiamento sociale e comportamentale” in Uganda. “Siamo totalmente impegnati a mantenere i tagli del DOGE”, ha affermato Trump nel corso del suo intervento.

 

Congelata la sentenza blocca dazi. Tariffe sempre in vigore La Corte d’appello rimette tutto come prima

 

 

 

Donald Trump - Afp

 

 

La Corte d’Appello federale che ha concesso una sospensione temporanea della sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale congela la sentenza      del blocco dazi e apre   alla la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari.

In precedenza il tribunale federale americano ha stabilito che Donald Trump non ha l’autorità di imporre i dazi ingenti che hanno fatto schizzare i prezzi delle importazioni negli Stati Uniti. Ora  Courttre giudici della United States CCourt di Manhattan hanno imposto disco rosso alle tariffe doganali imposte da Trump, anche quelli annunciati il 2 aprile. La decisione impediva anche a Trump di applicare le misure tariffarie, imposte a inizio anno, contro Cina, Messico e Canada e presentate come decisione per contrastare il flusso del Fentanyl negli Usa.

I giudici si sono pronunciati a favore di un'”ingiunzione permanente“, che potrebbe bloccare le misure tariffarie annunciate in nome dell’International Emergency Economic Powers Act prima ancora dei possibili “accordi” con i partner commerciali degli Usa, e hanno indicato un periodo di dieci giorni per l’emissione di provvedimenti amministrativi “per rendere effettiva l’ingiunzione”. La maggior parte dei dazi, ma non tutti, sarebbero così bloccati se la sentenza fosse confermata.

La sentenza riguarda i dazi del 30% contro la Cina, del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa. Non riguarda, invece, le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act.

Singolare che tra  i tre giudici della Us Court of International Trade che mercoledì hanno bocciato i dazi di Donald Trump c’è anche un togato nominato dal tycoon durante il suo primo mandato alla Casa Bianca.

Il ricorso della Casa Bianca rimette-per ora – tutto come prima

La Casa Bianca aveva duramente criticato la decisione della Corte del Commercio Internazionale, definendola “palesemente sbagliata” e annunciando ricorso immediato. “La corte ha abusato del proprio potere per usurpare l’autorità del presidente Trump”, ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt, mentre il Dipartimento di Giustizia ha chiesto e subito ottenuto  un congelamento amministrativo del verdetto e ha detto di volersi rivolgere d’urgenza alla Corte Suprema.

Europa tardiva – e un pò senza coraggio- nel sostenere l’Ucraina prossima al crollo

 

La guerra tra Russia e Ucraina spiegata ai ragazzi - FocusJunior.it

 

 

 Stavolta scende in campo l ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, precisando che Mosca è pronta per la sede di Instabul   a presentare il suo memorandum che “definisce la nostra posizione” e le richieste per superare “le cause profonde della crisi”. Lavrov, ha reso noto il ministero degli Esteri russo, ha informato il suo omologo statunitense Marco Rubio sui preparativi di Mosca per i colloqui diretti con l’Ucraina a Istanbul lunedì prossimo.

Si conoscono già le condizioni di Putin, riconoscimento dei  territori già invasi dalle truppe sovietiche (nessuno escluso), che l’Ucraina debba stare fuori dalla sfera della Nato, e che sia demilitarizzata   Infine sarà discussa la liceità di Zelenski a stare al tavolo delle trattative e a firmare gli eventuali accordi con la RussiaUcraina: possibili soluzioni del conflitto | La Civiltà Cattolica

 

 

L  ‘Unione sovietica accelera le trattative  perchè ha già appreso che la Germania di Friedich aiuterà a produrre missili senza restrizioni di gittata
La Germania a chiesto a Mosca di fornire in anticipo le sue condizioni di pace per garantire che l’incontro produca risultati. “Non siamo contrari a ulteriori incontri con i russi e siamo in attesa del loro memorandum“, ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov  sui social “La parte russa ha almeno altri quattro giorni prima della partenza per fornirci il suo documento da esaminare”.

Trump: “Entro breve tempo sapremo se Putin ci prende in giro

 Donald Trump vuol conservare il protagonismo Germania e Francia a parte.

Su possibili nuove sanzioni alla Russia per costringerla a un accordo per la fine della guerra in Ucraina, il tycoon ha risposto: “Penso che siamo vicini a un accordo, non voglio rovinare tutto“. “Questa non è la mia guerra. È la guerra di Biden, di Zelensky e di Putin – ha ribadito il presidente americano parlando con i giornalisti alla Casa Bianca – Non è la guerra di Trump. Sono qui solo per una cosa: vedere se riesco a porre fine alla guerra per salvare 5000 vite a settimana e un sacco di soldi”.