ll Presidente Mattarella ha ricevuto la Presidente della Repubblica di Malta, Spiteri Debono

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra Myriam Spiteri Debono,Presidente della Repubblica di Malta, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra Myriam Spiteri Debono,Presidente della Repubblica di Malta, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Myriam Spiteri Debono,Presidente della Repubblica di Malta, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Myriam Spiteri Debono,Presidente della Repubblica di Malta, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Myriam Spiteri Debono,Presidente della Repubblica di Malta, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Myriam Spiteri Debono,Presidente della Repubblica di Malta, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale, in visita ufficiale, la Presidente della Repubblica di Malta, Myriam Spiteri Debono, intrattenendola successivamente a colazione.
Era presente il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri – Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.

 

VIDEO-

Donald Trump ha giurato,l’America ritornerà ancora più grande e controllerà il mondo

© Afp

 

Donald Trump ha giurato  come 47  Presidente degli Stati Uniti d’America. E subito dopo ha stretto la mano al suo predecessore Joe Biden. Il tycoon è stato accompagnato dal predecessore Joe Biden a Capitol Hill. Ha prestato giuramento anche il suo vice J.D. Vance.  Ha dato un “non bacio” alla sua consorte..

A causa delle condizioni meteo avverse la cerimonia non si è svolta sulla scalinata occidentale del Campidoglio, davanti alla folla raccolta sul Mall, ma all’interno, nella Rotonda. Secondo i media americani, il neo presidente firmerà oggi stesso un decreto per rinominare il Golfo del Messico in Golfo d’America Trump fa infine l’elenco dei decreti esecutivi che firmerà oggi stesso-

“Si dia inizio alle danze”, fra poco, alle 18 ore italiane, cerimonia di insediamento del Presidente Trump al Capitol Building con un pensierino a MARTE e altri pianeti

Donald Trump e sullo sfondo la Casa Bianca - (Fotogramma)

 

 

 

Tra lo scalpore di tutto il mondo ,Donald Trump torna alla Casa Bianca. Oggi, 20 gennaio 2025, la cerimonia di insediamento  consacrerà l 47esimo presidente degli Stati Uniti. Appuntamento alle 12.00 locali (le 18 in Italia) a Washington, a Capitol Building, per una cerimonia a cui assisterà anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivata a a Washington nella notte. La premier torna a incontrare il presidente americano a pochi giorni dal blitz a Mar a lago, rivelatosi chiave per la liberazione della giornalista Cecilia Sala.

Eccezionalmente, proprio causa freddo, la cerimonia di insediamento si svolgerà al chiuso, giuramento e parata compresi, e non sulla nell’iconica location con la scalinata del West Front del Congresso a fare da sfondo. Decisione dello stesso Trump.

Affermazione di Trump”Non voglio vedere persone che stanno male o rimangono ferite, sono condizioni meteorologiche pericolose per le decine di migliaia di forze dell’ordine, di squadre di primo soccorso, e persino i cavalli, e le centinaia di migliaia di sostenitori che saranno fuori per molte ore il 20 gennaio”..

Tregua Israele-Hamas, libere le prime tre israeliane

 

 

 

Hamas libera 3 ostaggi: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sono state prese in consegna dalla Croce Rossa che le ha affidate quindi alle forze di difesa israeliane (Idf) nella zona del corridoio di Netzarim.

Le mamme delle tre giovani donne sono state convocate in una base dell’Idf vicino al confine della Striscia di Gaza. Accompagneranno le figlie durante il tragitto verso l’ospedale in cui saranno ricoverate per accertamenti, come previsto dal protocollo definito per accogliere gli ostaggi al loro rientro in patria, scrivono i media israeliani.

Il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia) di questa mattina ma Hamas ha denunciato “problemi tecnici” per giustificare il ritardo nella consegna dei nomi. In queste ore Israele ha lanciato nuovi raid su Gaza in cui sono 13 i morti, secondo fonti palestinesi.

Escono finalmente da quell’inferno

Romi Gonen aveva 23 anni quanto è stata presa in ostaggio da Hamas il 7 ottobre del 2023: aveva partecipato al rave Nova. Era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. “Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue”, erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l’auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.

Emily Damari 28 anni, con doppia cittadinanza israeliana e britannica era stata prelevata da casa nel kibbutz Kfar Aza, al confine col nord della Striscia di Gaza e di lei non si erano più avute notizie. Un amico sopravvissuto alla strage avvenuta nel kibbuz aveva riferito di aver visto la macchina di Damari guidata da un terrorista fermarsi davanti a casa sua dirigersi verso Gaza. Nello stesso kibbutz era stata rapita anche l’infermiera veterinaria Doron Steinbrecher, 32 anni che aveva lanciato l’allarme con un messaggio vocale mandato in chat agli amici poco prima di finire nelle mani degli uomini di Hamas.

Camion con aiuti umanitari sono entrati nel frattempo nella Striscia di Gaza “pochi minuti dopo” l’entrata in vigore della tregua, ha reso noto il funzionario dell’Onu, Jonathan Whittall, direttore ad interim dell’agenzia per gli aiuti per i territori Ocha.

Alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia), l’ora fissata per l’entrata in vigore della prima fase dell’accordo, Hamas non aveva ancora inviato l’elenco dei tre ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi, come chiesto da Benjamin Netanyahu.

Il premier israeliano ha condizionato l’attuazione dell’accordo, quindi della tregua, alla consegna dell’elenco dei nomi dei tre ostaggi – tre donne secondo il Jerusalem Post – che, secondo i termini dell’intesa raggiunta con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, avrebbe dovuto essere consegnato 24 ore prima del rilascio, inizialmente atteso intorno alle 16.30. “Hamas non sta rispettando i suoi impegni a questa mattina, e contrariamente agli accordi, non ha fornito i nomi degli ostaggi. Su direttiva del premier, il cessate il fuoco non entrerà in vigore fino a che Hamas avrà rispettato i suoi impegni.

Gaza, “raggiunto accordo Israele-Hamas”

Le foto degli ostaggi israeliani tratenuti a Gaza - Afp

Foto degli ostaggi

 

 

Stop alle incertezze sul rilascio degli ostaggi nel conflitto in Medio oriente.

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà quindi domani mattina alle 11, le 10 in Italia, per approvare l’accordo,

Ministro Esteri Israele: “Domani voto”

Israele è “molto vicino” a raggiungere un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza, aveva detto poco prima dirlo il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar , prima di tornare a Tel Aviv. “Nella nostra regione niente è definitivo fino a che non lo è. Ma ci sono pochissime discrepanze. La mia speranza è che nel giro di qualche ora saremo in grado di concludere. Se succederà, domani ci sarà una riunione di governo per votare sull’accordo“, ha spiegato.

Sa’ar non esclude che in una fase successiva alla liberazione degli ostaggi e alla tregua ci sarà a Gaza una “presenza internazionale, con la presenza degli Stati arabi moderati, alcune componenti palestinesi che si possono accettare”. Ma, precisa, “non bisogna mai andare troppo lontano: la prima cosa che serve ora è la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco”.

“Noi siamo costruttivi con un solo obiettivo che è quello di mantenere la nostra sicurezza che non sarà raggiunto fino a che sarà Hamas a governare Gaza“. Sa’ar ha anche espresso scetticismo sulla possibilità che l’Anp “sia in grado di governare Gaza”, considerati i problemi che ha a “governare il suo territorio”.

“A Gaza, servirà un interlocutore affidabile, non terroristi o chi incita al terrorismo, non importa chi, pur che rispetti queste condizioni”, ha precisato il ministro. “Non riconosco nella società palestinese un leader con un approccio diverso nei confronti di Israele”, ha aggiunto ribadendo la sua posizione contraria all’obiettivo dei ‘due popoli, due Stati’. “Al momento noi non dobbiamo basare le nostre politiche su illusioni e auspici, ma sulla realtà e la realtà è che i palestinesi non possono essere una garanzia per la nostra sicurezza”, ha precisato.

Intesa è pronta

La delegazione di Hamas a Doha, guidata da Khalil Al-Hayya, ha consegnato nel pomeriggio ai mediatori di Qatar ed Egitto l’approvazione da parte del gruppo palestinese dell’accordo, ha confermato la stessa fazione palestinese ad al-Jazeera.

Il premier israeliano terrà questa sera una riunione di emergenza con la delegazione del Qatar e con i leader dell’establishment della sicurezza e dell’esercito…

Una fonte israeliana, giudicata ‘affidabile’ da Haaretz, ha spiegato che il governo israeliano si sta preparando a riunirsi stasera o domani mattina per ratificare l’accordo di cessate il fuoco, insieme all’elenco degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi da liberare. La fonte ha aggiunto che Israele spera che i primi ostaggi vengano liberati all’inizio della prossima settimana, prima dell’insediamento del Presidente eletto Donald Trump del 20 gennaio.

Probabilmente l’accordo sarà firmato domani.     Il passo avanti decisivo è maturato in un incontro tra i leader di Hamas che si è svolto stamane, durante il quale sono state risolte quasi tutte le questioni, compresa quella delle mappe che definiscono il ritiro delle Idf dalla Striscia. La fonte ha aggiunto di aspettarsi che l’attuazione dell’intesa possa iniziare 24-48 ore dopo la firma.

Il bilancio delle vittime della guerra

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 62 persone nell’enclave palestinese, portando il bilancio complessivo delle vittime della guerra a 46.707. In una nota, il ministero ha aggiunto che almeno 110.265 persone sono rimaste ferite in oltre 15 mesi di guerra tra Israele e Hamas.

Biden proroga sanzioni contro coloni estremisti

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato formalmente che prorogherà di altri 12 mesi l’ordine esecutivo di sanzioni contro i coloni israeliani estremisti, oltre la data di scadenza che era stata fissata al primo febbraio 2025. La situazione in Cisgiordania – in particolare gli alti livelli di violenza dei coloni estremisti, gli sfollamenti forzati di persone e villaggi e la distruzione di proprietà – ha raggiunto livelli intollerabili e costituisce una seria minaccia per la pace, la sicurezza e la stabilità della Cisgiordania e di Gaza, di Israele e della più ampia regione del Medio Oriente”, ha scritto Biden in una nota.

 

l Presidente Mattarella ha ricevuto oggi il Presidente della Repubblica Slovacca, Peter Pellegrini

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Peter Pellegrini Presidente della Repubblica Slovacca, in visita ufficiale

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale, in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica Slovacca, Peter Pellegrini, intrattenendolo successivamente a colazione.
Era presente all’incontro il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi.

Accordo vicino sul rilascio degli ostaggi di Hamas

 

 

Adesso l’accordo  sugli ostaggi è vicino, in attesa dell’approvazione di Hamas.     In atto c’è un potenziale accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi  I dettagli di un potenziale accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi sono stati concordati, con i mediatori in attesa dell’approvazione finale dal gruppo terroristico palestinese.

I colloqui hanno ruotato in gran parte attorno a una proposta di accordo in tre fasi in cui i casi “umanitari”, tra cui donne, bambini, uomini over 50 e infermi, verrebbero rilasciati per primi.
Poi, il 16° giorno del cessate il fuoco, inizieranno i colloqui per garantire il rilascio degli uomini in età militare, seguiti da una terza fase che vedrà discussioni sulla governance e la ricostruzione della Striscia.
Il mediatore del Qatar ha consegnato a Israele e Hamas una bozza “definitiva” di un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi progettato per porre fine alla guerra a Gaza.

Una svolta è stata raggiunta a Doha dopo mezzanotte in seguito ai colloqui tra il team negoziale di Israele, l’inviato per il Medio Oriente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro del Qatar Novantaquattro dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dall’IDF. Hamas ha rilasciato 105 civili durante una tregua di una settimana a fine novembre e quattro ostaggi sono stati rilasciati prima di allora.

Il gruppo palestinese di Hamas conferma che sono stati compiuti progressi verso un accordo per il cessate il fuoco con gli ostaggi. “Rinnoviamo il nostro impegno con il nostro popolo fermo e paziente e con i nostri eroici prigionieri nelle prigioni, e affermiamo che la loro libertà è vicina”, afferma il gruppo.

La dichiarazione arriva dopo che è stata apparentemente raggiunta una svolta nei colloqui a Doha durante la notte. . Si prevede che un potenziale accordo vedrà centinaia di prigionieri palestinesi, tra cui detenuti per terrorismo, rilasciati per garantire la libertà degli ostaggi detenuti nella Striscia.

COME SUD LIBERTA’ AVEVA PREVISTO LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA HA AVUTO ESITO POSITIVO PER LO SCAMBIO CON LO SCIENZIATO IRANIANO (NASCOSTO DALLA MELONI E RIVELATO SOLTANTO ORA DAL MINISTRO NORDIO CHE HA FIRMATO LA REVOCA ARRESTO)

QUANDO LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO G.MELONI E IL MINISTRO NORDIO PRENDONO IN GIRO GLI ITALIANI CON LA PATERNITA’ DELLA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA USATA COME “MEZZO UMANO DI SCAMBIO”

 

 

Abedini mai negli Usa e la scadenza del 20 gennaio: cosa c'è ...

 

 

Cecilia Sala

 

 

Come era facile intuire- e come SUD LIBERTA’ aveva previsto e visto giusto ,diversamente dalla gran parte dei quotidiani che hanno seguito le note formali del governo- la liberazione di Cecilia Sala  si è resa possibile per lo scambio con il cittadino iraniano scienziato arrestato in Italia a Malpensa.   La magistratura iraniana ha annunciato infatti soltanto adesso -probabilmente era alla base degli accordi con la Meloni e i servizi di intelligence d’Italia, che Mohammad Abedini, l’iraniano arrestato in Italia a dicembre su richiesta degli Stati Uniti e detenuto nel carcere di Opera, tornerà a Teheran “nelle prossime ore”.  Non sarà estradato negli Stati Uniti per quanto sia accusato di terrorismo perchè l’ing. iraniano pare sia considerato quel Von Braun tedesco esperto nella missilistica e realizzazione dei V2  tanto richiesti da Hitler .

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, rilasciando la Sala, ha concordato dunque con i servizi italiani che giravano attorno la Meloni, di non diffondere informazioni dello scambio con la reporter italiana Solo successivamente si sarebbero attivato gli uffici stampa istituzionali d’ambo i Paesi, in primis quello iraniano visto l’imminente ritorno in patria dello scienziato “terrorista”

 Mizan Online, l’ufficio stampa della magistratura iraniana ha infatti dichiarato a riguardo.”Grazie al monitoraggio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran e ai negoziati tra i servizi di intelligence della Repubblica Islamica dell’Iran e i servizi di intelligence italiani, il problema è stato risolto e ha portato al suo rilascio e al suo ritorno“…..

Questa mattina il ministro della Giustizia Carlo Nordio, con i poteri del caso,che ha recitato bene -nei giorni scorsi, la parte che gli competeva con la presidente del Consiglio, (cioè di non parlare ai giornalisti)  aveva fatto sapere in una nota ufficiale il ministero della Giustizia, di aver “depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi   .

 

 

La condanna di Trump Tra i poteri di un Presidente d’America non rientra quello -dice il giudice di New York- di cancellare un verdetto di colpevolezza”

 

Usa, rimandata la decisione sull'annullamento della condanna a Donald Trump  nel processo Stormy Daniels - Il Fatto Quotidiano

Ombre giudiziarie su Trump per la fiducia che viene meno del popolo americano

 

 

Trump non ci sta, si scaglia su Truth, il giudice di New York appellandosi alla “vera giuria, il popolo americano” e parlando del processo come di una “spregevole farsa” prima di annunciare l’appello.

Dopo aver speso decine di milioni di dollari, sprecato oltre 6 anni di lavoro ossessivo che avrebbero dovuto essere spesi per proteggere i cittadini di New York dalla criminalità violenta e dilagante che sta distruggendo la città e lo Stato, coordinandosi con il Dipartimento dell’Ingiustizia di Biden/Harris in un’opera di armamento senza legge e lanciando accuse completamente prive di fondamento, illegali e false contro il vostro 45° e 47° Presidente, mi è stato dato un proscioglimento incondizionato – ha detto Trump -. Questo risultato dimostra da solo che, come avevano detto tutti gli studiosi e gli esperti di diritto, non c’è un caso e non c’è mai stato un caso, e che l’intera truffa merita di essere annullata”.

La vera giuria, il popolo americano, ha parlato, rieleggendomi con un mandato schiacciante in una delle elezioni più importanti della storia. Come il popolo americano ha potuto constatare, questo “caso” non aveva nessun crimine, nessun danno, nessuna prova, nessun fatto, nessuna legge, ma solo un giudice altamente conflittuale, un testimone chiave che è stato radiato, caduto in disgrazia, spergiuro seriale e un’interferenza elettorale criminale –

. L’evento di oggi è stato una spregevole farsa e ora che è finito faremo appello a questa bufala, che non ha alcun merito, e ripristineremo la fiducia degli americani nel nostro sistema di giustizia, una volta grande”.

Il  giudice Merchan: “Un caso unico e straordinario”  Trump non ha il potere di cancellare un verdetto”

Trump è il primo presidente degli Stati Uniti pregiudicato dopo la sentenza che lo dichiara colpevole nel processo per il caso Stormy Daniels. Il prossimo 20 gennaio ritornerà quindi alla Casa Bianca con una condanna penale sulle spalle per aver falsificato documenti finanziari per coprire il pagamento illecito alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio sulla relazione.

Tra i poteri della presidenza degli Stati Uniti “non c’è il potere di cancellare il verdetto di una giuria”. Così il giudice Juan Merchan ha confermato ieri il verdetto di colpevolezza di Donald Trump nel processo, emettendo una sentenza di “rilascio incondizionato”, vale a dire nessuna imposizione di pena, per tutti i 34 capi di imputazione.

Nel suo intervento, il giudice Merchan ha detto che “mai prima di adesso questa corte ha dovuto affrontare una caso così unico e straordinario”. “

CECILIA SALA E LO “SPOT PUBBLICITARIO” DELLA MELONI CHE DOVRA’-FRA POCHI GIORNI- LIBERARE L’ING ABEDINI

 

L'abbraccio di Cecilia Sala con i genitori a rientro a Roma

 

 

Si chiude il capitolo della prigionia della cronista, ma la complessa vicenda che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso e che ha portato alla sua liberazione non sarebbe ancora “del tutto conclusa”:

Occhi puntati all’affaire Mohammad Abedini, l’ingegnere iraniano 38enne arrestato all’aeroporto di Malpensa lo scorso 16 dicembre dalla Digos: una storia che inevitabilmente si intreccia con quella della giornalista italiana,anche see l’Iran abbia smentito un collegamento tra i due casi.

Il ruolo decisivo dell’Aise e investigatori segreti

Nel breve comunicato diffuso da Palazzo Chigi si parla di un “intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence” per ottenere la liberazione di Cecilia Sala da parte delle autorità iraniane. E’ l’Aise, il servizio di sicurezza estero guidato Gianni Caravelli (volato a Teheran con l’aereo di Stato per recuperare la giornalista) a giocare un ruolo decisivo nelle trattative.

La Presidente del Consiglio ha espresso ” gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile” il ritorno di Sala. E informa personalmente i genitori della giornalista, Renato Sala ed Elisabetta Vernoni, insieme ai quali attenderà il rientro della cronista all’aeroporto di Ciampino: presenti anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, oltre al fidanzato di Sala, il giornalista de Il Post Daniele Raineri.

 Cecilia Sala rientrata a casa

Solo in serata Cecilia Sala, una volta rientrata a casa dopo essere stata ascoltata dai carabinieri del Ros sulla sua carcerazione in Iran, dirà poche parole: “Ringrazio tutti quelli che mi hanno tirato fuori”.

Abedini e l’intrigo internazionale

I riflettori ora restano accesi su Abedini, che rappresenta l’altra ‘faccia’ della vicenda del caso Sala. Il quotidiano statunitense Wall Street Journal scrive infatti che “nel quadro dell’accordo” che ha consentito la liberazione della giornalista “ci si aspetta che l’Italia rilasci l’imprenditore iraniano Mohammad Abedini”, che gli Stati Uniti hanno chiesto di estradare con l’accusa di aver fornito tecnologia per droni ai militari iraniani.

Secondo gli  Usa  Abedini dovrebbe essere rilasciato dal carcere milanese di Opera con uno “slittamento di tempi, ma possibilmente nei prossimi giorni”.

Un passo che il ministro della Giustizia Carlo Nordio può ordinare. Ieri il Guardasigilli si è recato a Palazzo Chigi per incontrare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, smentendo però le indiscrezioni secondo le quali al centro del colloquio ci fosse il nodo Abedini: “Nell’incontro con le forze di maggioranza si è discusso della riforma costituzionale della separazione delle carriere e in merito ai problemi legati all’applicativo App Giustizia”. .

UN  GRANDE  SPOT PUBBLICITARIO  PER LA MELONI (CHE DOVREBBE RINGRAZIARE IN REALTA’ L’ING. ABEDINI )

 

Dell’intera vicenda conclusasi felicemnete tuttavia resta un interrogativo: ma quali erano le accuse contro la reporter italiana?          Aspettiamoci la liberazione ora del genio dei droni, Abedini usato nell’ombra come smezzo di scambio umano ,nella riservatezza possibile,  dagli investigatori italiani.   Un’occasione pubblicitaria e di paternità che la Meloni non avrebbe  voluto perdere..