Punti di contatto nel negoziato tra l’Ucraina e la Russia ma senza un intervento diretto di una forza militare dell’Europa, Zelanski difficilmente potrà resistere

 

Negoziato tra l’Ucraina e la Russia

 

 

 

Si tratta del primo tentativo di dialogo dall’inizio della guerra innescata dall’invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin. I negoziati sono iniziati poco dopo le 12, ora italiana e sono terminati quasi cinque ore e mezza dopo. I colloqui si sono tenuti nella “Casa del pescatore” sulla riva del fiume Pripyat.

La resistenza disposta da Zelanski  prosegue, probabilmente i russi avranno sottovalutato il coraggio e le doti patriottiche degli Ucraini. La popolazione scioglie le proprie riserve anche sul presidente Zelanski, ex attore comico oggi eroe di prima linea in questa battaglia contro Putin
Afferma Vladimir Medinsky.     “Abbiamo trovato un punto di contatto sui quali costruire una posizione comune” . “La cosa più importante è che abbiamo concordato di continuare il processo negoziale e il prossimo incontro avverrà nei prossimi giorni al confine polacco-bielorusso. C’è un accordo”.
A far parte della rappresentanza del Cremlino anche esponenti del ministero della Difesa e del ministero degli Esteri, nonché della Duma.

I colloqui con la parte ucraina sono durati circa cinque ore. Abbiamo discusso in dettaglio tutti i temi in agenda e trovato alcuni punti in comune su cui prevediamo che possano essere trovate posizioni comuni”, ha detto Medinsky, a cominciare dal fatto che i negoziati continuino. E continueranno “nei prossimi giorni al confine tra Polonia e Bielorussa, c’è un accordo su questo”, ha riferito il capo della delegazione russa, secondo cui “fino ad allora ogni delegazione si consulterà con la leadership del proprio paese sulle proprie posizioni negoziali”.

Dal canto suo, il consigliere della presidenza ucraina, Mikhail Podolyak, ha confermato che “le due parti hanno identificato un certo numero di temi prioritari su cui sono state indicate alcune decisioni. Perché ci sia l’opportunità di attuarle le parti partiranno per consultazioni nelle loro rispettive capitali. La possibilità di un secondo round di consultazioni nel prossimo futuro è stata discussa e questi temi verranno sviluppati in modo pratico e concreto”.

“La delegazione ucraina è stata pronta ad ascoltare e a partecipare alla discussioni sull’essenza dei temi in agenda”, ha detto Leonid Slutsky, un altro membro della delegazione russa e capo della commissione Esteri della Duma.

Secondo quanto ha reso noto la presidenza ucraina, della delegazione hanno fatto parte il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, il consigliere del Presidente Podoliak, i deputati Davyd Arakhamia e Rustem Umerov, oltre che il rappresentante del Presidente per il Donbass Andryi Kostin.

Al termine dei colloqui che si sono svolti oggi in Bielorussia,in località segreta, gli inviati di Kiev e Mosca torneranno nelle rispettive capitali per ulteriori consultazioni prima del secondo round di colloqui.

Il presidente francese Emmanuel Macron, su richiesta di Zelensky, ha parlato al telefono con Putin, al quale ha chiesto di “sospendere tutti gli attacchi contro i civili, di preservare le infrastrutture civili e le vie di accesso all’Ucraina”. Lo riferisce l’Eliseo, secondo cui Putin si sarebbe “impegnato su tutti e tre questi punti”. Tra le richieste “la sovranità russa della Crimea e la risoluzione degli obiettivi di demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e l’assicurazione del suo status neutrale“.

 

Esercitava la professione di avvocato senza titolo ed abilitazione nell’area venusiana-Rinviato a giudizio

 

Scoperto falso avvocato nell'area vesuviana

Napoli,

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Nola, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, ha identificato un soggetto che, senza alcuna abilitazione, esercitava la professione forense nell’area vesuviana.

In particolare, la Compagnia di Ottaviano ha accertato che il sedicente professionista, riceveva gli assistiti in una stanza adibita a studio legale all’interno della propria abitazione, fra il 2016 ed il 2019 e, approfittando della fiducia di ignari clienti, li avrebbe indotti a versargli ingenti somme di denaro a fronte di consulenze per acquisto di immobili ed altri beni di valore in Italia e all’estero.

Gli accertamenti effettuati consentivano di ipotizzare come lo stesso, pur non avendo mai sostenuto esami né tantomeno conseguito un titolo di studio idoneo, si proponesse come avvocato anche creando e falsificando documenti giudiziari.

L’attività criminale non si limitava solo alla truffa in danno dei malcapitati clienti: l’indagato, infatti, poneva in essere anche operazioni volte a trasferire fraudolentemente il denaro frutto dell’attività criminosa, così da sottrarlo ad eventuali attività investigative finalizzate al rintraccio e, quindi, al sequestro.

Al termine delle indagini, il soggetto è stato rinviato a giudizio per truffa, esercizio abusivo della professione, falsità materiale di atti pubblici, impiego di denaro provento di attività illecite e calunnia, nonché segnalato all’Agenzia delle Entrate, per aver sottratto al Fisco ricavi non dichiarati e Iva non versata.

“Negoziato” Ucraina-Russia: l’ultima speranza

Nyt: Russia aumenta truppe, con invasione migliaia di vittime - Ultima Ora  - ANSA

Stamane dovrebbe esserci l’incontro del negoziato tra le due delegazioni, dell’Ucraina e della Russia.Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, non crede a un esito positivo dei negoziati in programma tra qualche ora per fermare la guerra con la Russia innescata dall’invasione ordinata da Vladimir Putin che ,adesso, si sofferma persino sul nucleare. “Ma proviamo, così che nessun cittadino dell’Ucraina dubiti che io, in quanto presidente, abbia provato a fermare la guerra quando c’era ancora una possibilità, sebbene piccola”, ha detto Zelensky in un video….

UCRAINA. “Kiev prepara una nuova guerra”, dice Mosca
Carri armati ucraina si preparano alla resistenza contro i russi
Il presidente bielorusso Aleksander Lukashnko “ha assicurato che dal suo territorio non arriveranno sull’Ucraina missili, caccia ed elicotteri”, ha detto Zelensky, che ha definito “sostanziale” il colloquio telefonico avuto con Lukashenko.

“Abbiamo convenuto – aveva spiegato Zelensky in precedenza nel corso della giornata – che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat. Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina”.

La resistenza dell’Ucraina alle truppe russe che avanzano

 

Dopo pesanti combattimenti, il governatore ucraino  annuncia: “La città e nostra”

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foto da Corrispondenza concessa

Guerra Ucraina-Russia. Dopo l’ingresso delle truppe russe e di combattimenti strada per strada a Kharkiv, le forze armate ucraine hanno ripreso il controllo “totale” della città, la seconda più grande del Paese.     Sono affermazioni del  governatore della regione, Oleg Sinegoubov. “Il controllo di Kharkiv è completamente nostro – ha detto – Le Forze armate, la polizia e le forze di difesa sono operative e il nemico è stato sradicato”.

Soldati russi e ucraini hanno combattuto strada per strada nel centro della città. I video diffusi sui social dai residenti mostravano mezzi militari russi in circolazione nelle strade della città attaccata da nord, dalle forze russe in arrivo dalla Bielorussa, e da est, da quelle in arrivo dal Donbass.

Il ministero della Difesa russo ha riferito che 471 militari ucraini sono stati arrestati a Kharkiv nelle ultime 24 ore. In una nota il ministero spiega che i militari del 302esimo battaglione si sono arresi all’aeroporto di Kharkiv nel nord est dell’Ucraina.

Le truppe russe hanno intanto anche preso il pieno controllo di Nova Kakhovka, città vicina al confine con la Crimea nella regione di Kherson, rende noto la Ukrainkaya Pravda sui social. Il sindaco della città, Vladimir Kovalenko ha spiegato che i militari russi hanno sequestrato il comitato esecutivo della città e hanno rimosso tutte le bandiere ucraine dagli edifici. L’esercito russo ha rivendicato di aver conquistato inoltre due grandi città nel sud dell’Ucraina, Kherson e Berdiansk. In un comunicato del ministero della Difesa di Mosca  ”nelle ultime 24 ore le forze armate russe hanno preso il pieno controllo di Kherson e Berdiansk”. Le due città hanno rispettivamente 290mila e 110mila abitanti.

                                L’UNIONE EUROPEA SPEGNE I MEDIA DELLA RUSSIA

L’Unione Europea – si apprende in un aggiornamento – dopo la chiusura degli spazi aerei dell’intera Europa ai russi compresi jet privati ‘spegne’ anche i media controllati da Mosca.        Afferma la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles.”Fermiamo la macchina mediatica del Cremlino.

Russia Today e Sputnik, controllati dallo Stato russo, e le loro controllate non potranno più diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Vladimir Putin e seminare divisione dell’Unione”. L’Alto Rappresentante Josep Borrell spiega che verranno “vietate le trasmissioni nell’Ue” di Rt e Sputnik. “Uccidiamo il serpente schiacciandogli la testa”, conclude.

Intanto, come riferisce la Cnn, anche YouTube prende provvedimenti: la piattaforma ha bloccato l’emittente RT dall#Ucraina e ha congelato la capacità della tv di monetizzare i suoi contenuti a livello globale.

L’intervento di Mattarella a Norcia : “…La pace è in pericolo.Per essa, per la pace, per l’affermazione dei valori della libertà, gli italiani devono essere intransigenti, determinati,uniti nel nostro Paese”

 

 

 

Rivolgo un saluto di grande cordialità a tutti i presenti. Saluto e ringrazio la Presidente della Regione, il Commissario alla ricostruzione, il Sindaco, i Sindaci di Subiaco e di Cassino, il Vescovo che ci ha ospitato poc’anzi nella casa di Benedetto, l’Abate di Montecassino.

Un saluto cordiale a tutti.

Dall’agosto del ’16 al gennaio del ’17 questo territorio è stato profondamente ferito, con effetti distruttivi drammatici in un’area vastissima.

Il lavoro di ricostruzione è stato di grande impegno. È di grande impegno. È partito ottenendo dei risultati, anche importanti, ma con la consapevolezza che vi è tanto ancora da fare.

Dopo due anni in cui –  come poc’anzi ricordava la Presidente Tesei – ai danni del terremoto si è aggiunta la gravità della pandemia e delle difficoltà e delle sofferenze che questa ha arrecato. Queste zone hanno sofferto ancor di più di altre proprio per le condizioni di base in cui si trovavano. Anche per questa consapevolezza del molto che vi è ancora da fare, la prima tappa che abbiamo fatto questa mattina è stata nelle abitazioni provvisorie di chi ancora deve vivere in queste strutture in attesa della propria casa definitiva.

Questo territorio – Norcia, l’Umbria, l’area del cratere – reca i segni delle lacerazioni che il terremoto ha provocato. Presenta anche segni di ripresa. Il Commissario Legnini – che ringrazio per il suo impegno – poc’anzi ci ha esposto numeri e dati di un processo difficile e impegnativo, vastissimo di ricostruzione che ottiene risultati con un impegno dovuto alle amministrazioni locali, alle Regioni, al Commissario, alle Province, con un impegno corale che è l’unica modalità che consente di ottenere risultati senza dilungarli nel tempo.

Sono lieto, ad esempio, di avere sentito che molte opere pubbliche saranno “cantierizzate” nei prossimi mesi; che per l’ospedale di Norcia è stata avviata la procedura di affidamento dei lavori e sarà, quando sarà realizzato ed aperto, un grande traguardo per questo Comune.

Ecco, in tutto questo intreccio di risultati conseguiti, di attese sofferte, che numerose ancora rimangono, di opere da realizzare, di tante cose ancora da fare, si colloca questa mia visita che ha questo semplice significato: il tempo trascorso, il lungo tempo trascorso, non attenua l’impegno della Repubblica per le zone colpite dai terremoti, ma semmai lo rafforza.

E in questa condizione vorrei sottolineare anche il significato quasi simbolico che questo appuntamento ha, qui a Norcia, occasionalmente rivestito.

Poc’anzi il Sindaco ha acceso la Fiaccola tratta dalla Lampada di San Benedetto – la Fiaccola della Pace – insieme ai Sindaci di Cassino e Subiaco. È un segno di speranza, è un messaggio di pace, del quale avvertiamo un altissimo bisogno in questi giorni e in questo periodo e avvertiremo intensamente nel prossimo futuro.

Benedetto, figlio di Norcia, figura di riferimento per l’Europa, come lo sono per la parte orientale d’Europa, Cirillo e Metodio, lancia ancora da questa sua casa, con questa lampada, con la fiaccola, un messaggio di pace, mentre ieri si è abbattuta sull’Europa una nuova tragedia. Una tragedia che si è abbattuta con violenza, non su un solo Paese ma sull’intera Europa, mettendo in pericolo pace e libertà. Non riguarda un Paese lontano. Quanto è avvenuto riguarda direttamente ciascuno di noi.

Non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quel che i popoli d’Europa sono stati capaci di costruire e realizzare in questi sette decenni in termini di collaborazione, di pace, di ricerca di obiettivi comuni nel nome dell’umanità.

Non ci si è limitati in Europa, allora, a sollevarsi dalle macerie della guerra, dagli orrori delle guerre fratricide, ma si è compiuto un grande sforzo, con successo, per realizzare un mondo che fosse ispirato e fosse composto e costituito di reciproco rispetto, di cooperazione, appunto, della ricerca di obiettivi comuni.

Il mondo che ha saputo superare la Guerra Fredda, questo mondo non intende vedere calpestati i principi della convivenza internazionale.

I popoli d’Europa non possono essere e non sono disposti a piegarsi alla violenza della forza, oggi utilizzata per sottomettere un Paese indipendente come l’Ucraina, ma domani non sappiamo per quali altri obiettivi.

L’Europa rischia di precipitare in una spirale di guerra, in un vortice di conflitti dei quali appare impossibile prevedere sviluppo, coinvolgimenti, estensioni.

Nessuno potrebbe essere certo di restarne del tutto immune.

La pace è in pericolo. Per essa, per la pace, per l’affermazione dei valori di libertà gli italiani devono essere e saranno certamente intransigenti, determinati, uniti nel nostro Paese.

 

 

“MORIRE PER LA LIBERTA’ “

 

VIDEODELLA GUERRA AL TERZO GIORNO

 

 

Zelensky: ” forse è l’ultima volta che mi vedete vivo..”

 

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Nella foto Zelenski

 

 

Guerra Ucraina-Russia, Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, un confronto che “è l’inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati”, scrive su Twitter il presidente ucraino spiegando che Draghi “ha sostenuto la disconnessione della Russia da SWIFT e la fornitura di assistenza alla difesa” (3400 militari italiani divisi in due contingenti) di Kiev. Afferma Zelenski :”L’Ucraina deve entrare a far parte dell’Ue”      L’eroe ucraino ha rifiutato l’offerta americana di salire sui mezzi americani per mettersi in salvo… Resisteremo fino all’ultimo se gli alleati ci forniranno di ulteriori munizioni. Sono queste che mancano”

Una nuova giornata è iniziata sul fronte diplomatico con un colloquio con Emmanuel Macron. Armi ed equipaggiamenti dai nostri partner stanno arrivando in Ucraina. La coalizione contro la guerra sta funzionando”, ha scritto in un tweet questa mattina il presidente ucraino.

“E’ un momento cruciale per chiudere una volta per tutte l’annoso dibattito e decidere sull’adesione dell’Ucraina all’Ue”, ha scritto ancora, aggiungendo: “Ho parlato con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di ulteriore assistenza concreta e della battaglia eroica degli ucraini per il loro futuro libero”.

Messina, smontata una articolata catena di false dichiarazioni e condotte illecite sulle prestazioni previdenziali

Maxi truffa in materia di prestazioni previdenziali - Sequestrati oltre 200.000 euro
Messina, scoperta maxtruffa sulle prestazioni previdenziali

 

Messina.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare reale, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, sottoponendo a sequestro oltre 200.000 euro nei confronti di sette soggetti di origini siciliane, ritenuti responsabili, secondo ipotesi d’accusa, di aver indebitamente percepito, negli anni, il cd. “assegno sociale”, erogato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Le indagini, eseguite dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina e coordinate dalle Procura della Repubblica di Messina, si inquadrano nell’ambito delle generali funzioni attribuite alla Guardia di Finanza ai fini della ricerca, prevenzione e repressione delle violazioni in materia di uscite dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali e dell’Unione Europea e traggono origine da una mirata attività di analisi finalizzata ad intercettare e reprimere l’indebita percezione di prestazioni previdenziali.

L’assegno sociale”, come noto, ha sostituito la preesistente “pensione sociale”, ha natura marcatamente assistenziale – essendo destinato a coloro che versano in condizioni economiche manifestamente disagiate – ed è erogato dall’INPS in tredici mensilità.

La sua concessione è vincolata non solo al rispetto di determinati requisiti reddituali, ma anche e soprattutto a requisiti anagrafici: essere cittadini italiani di età superiore a 66 anni e 7 mesi, con stabile e continuativa dimora nel territorio italiano per almeno 10 anni. Non è sufficiente il mero dato formale della residenza, talché l’eventuale prolungato soggiorno all’estero diventa causa di perdita della prestazione previdenziale.

Proprio tale ultima circostanza, quindi, costituiva il principale elemento su cui si focalizzava l’attenzione investigativa, selezionando gli approfondimenti sul conto di una serie di soggetti connotati da alti profili di rischio.

In particolare, le investigazioni delle Fiamme Gialle di Taormina si concentravano sui soggetti destinatari dell’odierno provvedimento cautelare (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari e che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) i quali, solo formalmente, risultavano essere rientrati in Italia da paesi sud americani o europei, aver ottenuto la residenza in piccoli comuni della fascia jonica della provincia peloritana (S. Alessio Siculo, Limina, Roccalumera), per poi, anche nel giro di pochi mesi, presentare richiesta di percezione del beneficio.

Gli accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Messina, tuttavia, hanno restituito – secondo ipotesi investigativa e che dovrà comunque trovare conferma nei successivi gradi di giudizio – una realtà completamente diversa, emergendo come si trattasse di un mero “fittizio trasferimento della residenza in Italia non appena raggiunta l’età minima per accedere alla prestazione previdenziale”.

I comportamenti documentati dalle indagini ed oggetto delle odierne contestazioni provvisorie sono risultati i più disparati:

– per simulare il requisito della dimora abituale, è emerso come alcuni richiedessero di mantenere la residenza presso abitazioni di fatto mai abitate, dimorando stabilmente in Sud America, ovvero, in alcuni casi, risultassero iscritti nelle liste di locali medici di base, senza che questi abbiano mai effettuato visite domiciliari o addirittura averli mai conosciuti, ovvero ancora documentassero l’acquisto di medicinali presso farmacie del comprensorio (evidentemente avvalendosi dell’ausilio di terzi soggetti, verosimilmente in possesso della tessera sanitaria agli stessi intestata);

– parimenti, per simulare il requisito reddituale, in un caso, emergeva come il richiedente il beneficio previdenziale avesse rappresentato una fittizia separazione dal coniuge, persino omettendo di dichiarare l’attualità dell’esercizio della propria professione di architetto.

In definitiva, secondo ipotesi d’accusa, un’articolata catena di false dichiarazioni e varie condotte artificiose, “proditoriamente finalizzate” – nel loro complesso – “a trarre in inganno l’Ente erogatore in ordine alla sussistenza”, in capo ai cittadini richiedenti, “dei requisiti di legge” per il riconoscimento del beneficio economico.

Sulla scorta del quadro di anomalie così ricostruito, pertanto, riconoscendo la convergenza del quadro indiziario ed il pericolo di aggravamento delle conseguenze dei delitti ipotizzati, il competente G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, ha quindi disposto il sequestro per equivalente delle somme indebitamente percepite, negli anni dal 2016 al 2021, per un importo complessivo pari a 203.653,00 euro.

L’operazione odierna testimonia, ancora una volta, l’impegno della Guardia di Finanza e dell’Autorità Giudiziaria di Messina nel reprimere le truffe ai danni della macchina statale, a salvaguardia della corretta erogazione dei pubblici contributi, così garantendo alle comunità locali condizioni di vita migliori e sicuramente più eque, nonché che le risorse statali vengano destinate a chi davvero ne ha bisogno.

VIDEO

 

 

 

Protocollo di legalità tra l’Ance Catania e il Ministero dell’Interno con la Prefettura per il rilancio occupazionale ed economico

Costruzione, ristrutturazione abitazioni, palazzi Alessandria, Asti

Il Presidente ANCE Catania, Rosario Fresta, ha incontrato il Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi per ufficializzare l’adesione territoriale al Protocollo di Legalità stipulato da Ance e ministero dell’Interno.

«Il protocollo d’intesa per prevenire i tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile, sottoscritto tra ministero dell’Interno e Ance – dichiara Sua Eccellenza il prefetto Librizzi – rappresenta un’importante iniziativa nell’ambito della collaborazione con il mondo delle imprese, volta a rafforzare i presidi di legalità nelle attività economiche. La piena attuazione di questo strumento pattizio – aggiunge – acquista ancor più rilievo nella prospettiva del rilancio economico previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rafforzando l’azione di prevenzione amministrativa antimafia».

ANCE Catania, eletto il nuovo Presidente Rosario Fresta
Rosario Fresta nella foto, Presidente dell’Ance

«Operare in modo trasparente nella consapevolezza che legalità e sicurezza sono gli elementi che garantiscono libertà di impresa e sano sviluppo del mercato – ha sottolineato il presidente dei Costruttori di Catania Rosario Fresta – è di grande importanza. In questa direzione – continua –  il protocollo è fondamentale per combattere un fenomeno che mette a dura prova il settore edilizio, a forte rischio di infiltrazione mafiosa soprattutto in alcuni ambiti». Ance Catania, con questo Protocollo, «si impegna ad avviare un ulteriore processo di sensibilizzazione – conclude Fresta – fornendo supporto e assistenza alle imprese nell’acquisizione della documentazione antimafia e innalzando il livello di sicurezza e legalità, promuovendo l’inserimento di apposite clausole nella stipula di contratti con soggetti iscritti nelle “white list”».

Forti sanzioni economiche-finanziarie contro la Russia ma l’Ucraina è lasciata sola senza una garanzia all’adesione della Nato

Zelenski: l'Ucraina non rinuncerà alla Nato. Kiev: colpito asilo durante i  bombardamenti dei ribelli

 

L’Ucraina è sola a combattere.La Nato d’altronde non ha neppure un suo esercito in Europa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che “gruppi di sabotatori russi sono entrati a Kiev”, con l’obiettivo principale di “distruggere l’Ucraina politicamente, distruggendo il capo dello Stato”. “Secondo le nostre informazioni – ha detto in un video messaggio – il nemico ha me come obiettivo numero uno, la mia famiglia come secondo obiettivo”. Il presidente ha detto che rimane “nella sede del governo insieme ad altri”. Il presidente ucraino lamenta il fatto che il Paese sia stato “lasciato solo” di fronte all’armata russa. “Chi è pronto a combattere con noi? Io non vedo nessuno”, ha detto il presidente ucraino in un video diffuso questa notte. “Chi è pronto a dare all’Ucraina la garanzia di un’adesione alla Nato? Tutti hanno paura”, ha aggiunto. 

“Si devono adottare immediatamente forti sanzioni economiche e finanziarie contro l’aggressore per privarlo dei mezzi per continuare l’attacco” ha detto rivolgendosi anche ai leader dell’Unione Europea e chiedendo di “mettersi al fianco dell’Ucraina, la nostra gente sta morendo per la libertà dell’Ucraina e dell’Europa”.  

Perché il presidente ucraino Zelensky è in crisi - Tag43
Zelensky nella foto a sinistra e Putin a destra

Nel primo giorno dell’invasione russa, dice il presidente ucraino nel video, sono morti “137 eroi, non cittadini”. Nello stesso filmato Zelensky ha reso noto anche sono 316 gli ucraini feriti in combattimento. 

Volodymyr Zelensky firma un nuovo ordine di mobilitazione generale “per la difesa dello Stato”, in cui si afferma che “è vietato ai cittadini maschi tra i 16 ed i 60 anni di uscire dai confini dell’Ucraina”. “Questa misura rimarrà in effetto per il periodo in cui sarà vigente la legge marziale” si aggiunge. 

 

 

Arrestata banda di malfattori

 

Cittadino di Lugnano dona all'Arma dei Carabinieri un'opera d'arte -  Tuttoggi

 

I Carabinieri della Stazione di Buseto Palizzolo hanno dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cinque persone ritenute responsabili, a vario titolo, di rapina, ricettazione, lesioni, danneggiamento, minaccia e violenza privata. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini condotte dai Carabinieri a seguito di due distinti episodi di rapina in danno di minori, verificatisi entrambi a Buseto Palizzolo nel settembre 2021 e la notte di Capodanno 2022.

Le escussioni testimoniali e la minuziosa analisi dei sistemi di videosorveglianza- informano i militari – hanno permesso di individuarne i presunti autori. Sebbene la prima rapina fosse stata perpetrata da quattro soggetti, mentre la seconda solo da due, gli investigatori avevano immediatamente ipotizzato che ci fosse un collegamento tra i due episodi. Le modalità esecutive erano risultate molto simili: i malfattori, in entrambi i casi, dopo aver individuato la vittima a bordo di uno scooter, avevano occupato la carreggiata per costringerlo a fermarsi. Poi, approfittando della minore età e ricorrendo a percosse, gli avevano sottratto lo scooter, dandosi alla fuga.

Le indagini hanno permesso di ricostruire che, poco prima della rapina di settembre, i presunti autori avevano anche lanciato delle pietre in direzione di alcune autovetture in transito sulla strada provinciale che collega Buseto Palizzolo a Valderice. Nell’occorso avevano mandato in frantumi il vetro posteriore di un veicolo causando lesioni ad un bambino che era sul sedile della macchina.

Quattro le persone arrestate (tre in carcere e uno agli arresti domiciliari), mentre una quinta è stata sottoposta all’obbligo di dimora a Buseto Palizzolo. I veicoli oggetto di rapina, in entrambi i casi, sono stati rinvenuti dai Carabinieri e restituiti ai legittimi proprietari.