Mattarella “La tragedia delle vite distrutte dalla droga e dalla criminalità richiede un impegno corale e consapevole”

Settima Conferenza nazionale sulle dipendenze

 

 

Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla 7° conferenza nazionale sulle dipendenze.  “L’accurata preparazione di questa conferenza ha consentito di raccogliere esperienze, riflessioni, opinioni e proposte da riversare nei lavori di questi due giorni, ha reso possibile l’importante e significativa ampiezza dei fronti inclusi nella strategia di contrasto alle dipendenze e di recupero. La tragedia delle vite distrutte dalla droga, della perversa presenza e opera della criminalità organizzata richiede un impegno consapevole, articolato, costantemente aggiornato, richiede un impegno corale”.

“Vorrei ricordare le parole usate dalla presidente del Consiglio: nessuno si troverà solo su questo fronte. È un impegno di grande importanza perché è un fronte di libertà. Ce l’ho ha ricordato Papa Leone XIV affinché i giovani siano liberi e responsabili”, ha aggiunto ricordando “l’opera preziosa di recupero delle vittime”.

 

Il Presidente Mattarella ha consegnato le decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia conferite nel 2025

Il Presidente Sergio Mattarella nel corso dell'incontro con gli Allievi degli Istituti di Formazione Militare, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate

Il Presidente Sergio Mattarella nel corso dell'incontro con gli Allievi degli Istituti di Formazione Militare, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate

Il Presidente Sergio Mattarella con Guido Crosetto, Ministro della difesa e il Gen. Luciano Antonio Portolano, Capo di Stato Maggiore della difesa, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate

Il Ministro della difesa Guido Crosetto, in occasione della cerimonia di consegna delle insegne dell’Ordine Militare d’Italia, nel Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate

Il Presidente Sergio Mattarella rivolge il suo indirizzo di saluto in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate

Il Presidente Sergio Mattarella con i nuovi insigniti dell’Ordine Militare d’Italia

C o m u n i c a t o

Si è svolta, nel pomeriggio al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia, conferite nell’anno 2025, in occasione della ricorrenza della “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.

Dopo l’intervento del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso.

Il Capo dello Stato, coadiuvato dal Ministro Crosetto, ha consegnato le decorazioni agli insigniti: Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Generale di Squadra Aerea  Gianni  Candotti,  Generale di  Corpo d’Armata  Salvatore Camporeale, Generale di  Divisione Pietro Monteduro, Generale di Divisione Giuseppe Faraglia,  Generale di Divisione Stefano  Messina, Generale di Brigata  Beniamino Vergori, Primo Maresciallo Alessandro Podestà, Ammiraglio di  Divisione Giacinto  Sciandra, Contrammiraglio Alberto Tarabotto, Tenente Colonnello Luca  Sordi, Generale di Divisione Antonio Jannece, Generale di  Brigata Gianluca Feroce.

Erano presenti il Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il Primo Presidente della Corte di Cassazione, Pasquale D’Ascola, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Antonio Portolano, i componenti il Consiglio dell’Ordine Militare d’Italia e autorità civili e militari.

Prima della cerimonia il Presidente Mattarella ha incontrato una rappresentanza di Allievi degli Istituti di Formazione Militare.

Di seguito le motivazioni delle decorazioni:

 

Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone – Croce di “Grande Ufficiale” dell’Ordine Militare d’Italia – Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha condotto le Forze Armate lungo un complesso processo di trasformazione, con lungimirante visione strategico-militare ed energico impulso interforze. In qualità di “Comandante Operativo”, ha guidato uomini e donne in operazioni in diversi teatri internazionali, fra i quali l’Afghanistan, il Libano, l’Iraq, la Libia, la Somalia, il Niger, il Kosovo, la Bosnia, nel Mediterraneo ed al largo del Corno d’Africa, tutte caratterizzate da complessità operativa e logistica. La straordinaria capacità, l’esemplare professionalità e l’altissimo impegno profuso sono stati determinanti per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

Esemplare figura di Comandante, il suo operato, improntato ad ammirevole perizia e senso di responsabilità, riceveva l’ammirazione delle autorità politiche e militari nazionali ed estere, contribuendo a innalzare il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese in ambito internazionale. Fulgido esempio di abnegazione al dovere e servizio alla Patria.

Roma, 6 novembre 2021 – 4 ottobre 2024

 

Generale di Squadra Aerea Gianni Candotti –  Croce di “Ufficiale” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale di eccezionali doti umane e militari, impiegato in delicate operazioni in patria e in teatri operativi fuori area, ha, con intelligenza, lodevole iniziativa, perizia, senso di responsabilità guidato le unità alle sue dipendenze con illuminata leadership e competenza.

In veste di Director Air Plans, Projects and Partnering presso l’ISAF Headquarters di Kabul, oltre alla pianificazione delle attività aeree operative, dirigeva la Elections Task Force assicurando la protezione e il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali e collaborava con il Ministero dei Trasporti afghano per lo sviluppo dell’aviazione civile e la gestione congiunta civile-militare di alcuni importanti aeroporti in Afghanistan.

Inoltre, a capo del Comando Operazioni Aeree, contribuiva all’implementazione del Deployable Air Command and Control Centre e dirigeva le complesse attività aeree di protezione nel corso di grandi eventi nazionali.

Infine, in emergenza sanitaria COVID-19, in qualità di Comandante della Squadra Aerea contribuiva all’operazione “Aquila Omnia” che, con un ponte aereo umanitario, ha permesso l’evacuazione di personale civile afghano.

Con la sua brillante azione di comando il suo straordinario operato, contribuiva ad accrescere il lustro e il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Territorio nazionale ed estero, 2009-2022

 

Generale di Corpo d’Armata Salvatore Camporeale – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale animato da ferma determinazione, spirito d’iniziativa e spiccata vivacità intellettuale che, impiegato in attività di altissimo profilo, esprimeva innate doti di ideatore, coordinatore e Comandante.

Autorevole e carismatico esempio per i propri uomini, affrontava con magistrale perizia e consapevole coraggio anche le situazioni più complesse e critiche, emergendo per spiccata leadership.

Nell’ambito della “Resolute Support Mission”, poneva in essere un’efficace, intelligente ed incisiva azione di pianificazione e controllo delle numerose attività operative, addestrative e diplomatiche finalizzate all’assolvimento della missione.

Chiaro esempio di alte virtù militari che, nell’arco dell’intera ed intensa carriera, ha contribuito ad elevare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Afghanistan, 2009, 2018/19

 

Generale di Divisione Pietro Monteduro  – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale, più volte impiegato in molteplici e complessi scenari operativi internazionali, si prodigava con perizia e altissimo senso del dovere all’approntamento e all’impiego del personale dipendente, operando in contesti caratterizzati da elevata instabilità e frequenti minacce terroristiche.

Esprimeva non comuni doti di comando e di leadership, lungimirante visione degli obiettivi da perseguire ed indubbie abilità relazionali e diplomatiche, affrontando ogni situazione con risolutezza e capacità decisionale.

In tali contesti, agiva con autonomia, lucidità e coraggio, confermandosi protagonista nel pianificare, coordinare e condurre in prima persona attività operative e di cooperazione civile e militare, anche a rischio della propria vita.

Comandante di pregiatissime qualità morali, con il suo operato innovativo e costruttivo maturato nel corso di una carriera impeccabile, ha riscosso unanimi consensi e la piena ammirazione da parte delle massime Autorità Locali dei Teatri operativi di impiego, contribuendo ad accrescere il lustro e il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale.

Teatri Operativi esteri- Bosnia-Erzegovina, “Kosovo, Iraq e Afghanistan- gennaio 1996 – maggio 2007

 

Generale di Divisione Giuseppe Faraglia – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale autorevole e carismatico, quale Comandante del Joint Evacuation Task Force operava nell’ambito delle Operazioni “Aquila”, “Aquila Omnia” e “Aquila Omnia bis” in Afghanistan e delle attività discendenti per l’evacuazione di connazionali dal Sudan.

In tale contesto, con determinazione e capacità organizzativa, riusciva a trarre in salvo migliaia di persone, dimostrando coraggio, audacia e elevatissimo valore.

Con la sua brillante azione di comando e il suo eccezionale operato, contribuiva ad accrescere il lustro e il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Afghanistan e Sudan, 2021- 2024 e 2023

 

Generale di Divisione  Stefano Messina  – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale di straordinarie qualità umane e professionali, al comando della Joint Task Force Lebanon – Sector West nell’ambito dell’Operazione Leonte, affrontava con perizia e fermezza un contesto operativo di estrema complessità, caratterizzato dall’intensificarsi del conflitto tra le Forze di Difesa Israeliane e le milizie di Hezbollah.

Con ferrea determinazione e visione lungimirante, gestiva le continue minacce alla sicurezza del Contingente UNIFIL e della popolazione civile, garantendo il pieno svolgimento del mandato della missione, nonostante i diversi attacchi diretti alle basi ONU.

In particolare, con lucidità e tempestività, guidava la risposta operativa a incursioni terrestri e attacchi aerei, preservando l’incolumità del personale sotto il suo comando e assicurando la tenuta delle infrastrutture strategiche.

Con la sua brillante leadership e il suo straordinario operato, contribuiva ad accrescere il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale.

Libano, giugno 2024 – febbraio 2025

 

Generale di Brigata  Beniamino Vergori  – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante del Contingente Italiano, all’avvio della delicatissima Missione “Retrograde to Zero” volta al rientro delle Forze NATO e nazionali dall’Afghanistan, guidava i propri uomini con valore, coraggio e illuminata azione di comando.

In tale contesto, poneva in essere con rara perizia un magistrale e imponente sforzo logistico-operativo al fine di condurre il ripiegamento del contingente nazionale in massima sicurezza e in linea alle tempistiche dettate dalle autorità politiche e militari della coalizione.

Ufficiale Generale di elevato spessore, nell’ambito dei numerosi incarichi internazionali svolti nell’arco dell’intera carriera, contribuiva ad accrescere il lustro e il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale.

Herat (Afghanistan), gennaio – giugno 2021

 

Primo Maresciallo  Alessandro Podestà – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Sottufficiale incursore di primissimo piano operava con esemplare fermezza, evidenziando elevata professionalità e costante dedizione al servizio.

Impiegato in rischiosi e complessi contesti, si distingueva per coraggio e autorevole capacità decisionale, guidando con tenace risolutezza il proprio distaccamento in attività di massima rilevanza.

L’eccezionale perizia e l’abilità nel gestire situazioni ad alto rischio consentivano la formazione delle forze locali e la perfetta riuscita di importanti operazioni.

Con il suo valoroso agire, nel corso dell’intera carriera, contribuiva ad accrescere il prestigio e il lustro dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Afghanistan, 2009, 2010, 2012, 2013/14, 2015; Iraq, 2018/19, 2024

 

Ammiraglio di Divisione  Giacinto Sciandra – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Seconda Divisione Navale dirigeva in mare il dispositivo aeronavale dell’Operazione “MEDITERRANEO SICURO”, realizzando un’efficace azione di vigilanza degli spazi marittimi nazionali e delle linee di comunicazione marittime strategiche, per la salvaguardia della sicurezza e della libertà di navigazione.

Inoltre, quale Comandante di Gruppo Navale durante le NATO Enhanced Vigilance Activities denominate Neptune Strike, volte a rafforzare il livello di deterrenza dell’Alleanza in risposta alla presenza di numerose forze della Federazione Russa nel bacino mediterraneo, dimostrava prontezza ed efficacia nella proiezione di capacità con sortite dei velivoli di quinta generazione imbarcati su Nave Cavour verso il fianco Est, dalla regione baltica al Mar Nero.

Col suo costante impegno ha rafforzato la credibilità dell’Alleanza nel condurre operazioni di sicurezza marittima e di proiezione ad ampio raggio, contribuendo, nel contempo, ad accrescere il lustro e il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Mar Mediterraneo, 29 dicembre 2023 – 19 febbraio 2024

 

Contrammiraglio Alberto Tarabotto – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Quarta Divisione Navale dirigeva in mare, con straordinaria perizia e determinazione, il dispositivo aeronavale dell’Operazione “MEDITERRANEO SICURO”, per la salvaguardia della libertà di navigazione negli spazi marittimi internazionali, operando a protezione della flotta mercantile nazionale e monitorando le unità militari di nazioni straniere e non alleate presenti nel Mediterraneo.

In particolare, in relazione al perdurare della crisi israelo-palestinese e in coordinamento con gli altri attori internazionali operanti nel Mediterraneo orientale, garantiva la massima prontezza di intervento in caso di evacuazione di connazionali dalle aree di rischio.

Esemplare figura di Comandante e dirigente militare, con la sua brillante azione di comando contribuiva a elevare il lustro e il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Mar Mediterraneo, settembre – novembre 2024

 

Tenente Colonnello  Luca Sordi  Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante di velivolo C130J e Capo Sezione Operazioni del 50° gruppo Volo della 46° Brigata Aerea, affrontava con preclara perizia e straordinario senso di responsabilità il rischieramento di personale e assetti durante l’evacuazione di connazionali dal Sudan.

In particolare, sotto la reale minaccia di fuoco imminente, dopo aver sbarcato un team delle Special OPS, decideva di non rientrare a Djibouti come previsto per attendere i connazionali che cercavano di scappare dall’aeroporto di Wadi Seidna (Sudan), permettendo così il salvataggio di 75 connazionali in una fase di repentino degrado della cornice di sicurezza.

Inoltre, completata l’evacuazione del personale italiano, supportava i referenti di altre nazioni fornendo utili informazioni strategiche per l’evacuazione di personale dei paesi alleati.

Con il suo straordinario operato, contribuiva ad accrescere il prestigio e il lustro dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.

Territorio nazionale 2023 – Sudan, aprile 2023

 

Generale di Divisione  Antonio Jannece  – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale di eccezionali doti umane e militari, impiegato in delicate operazioni speciali, spendeva ogni personale risorsa per il conseguimento della sicurezza nazionale e internazionale. Comandante di Sezione del Gruppo di Intervento Speciale e poi Comandante del medesimo Gruppo, pianificava e dirigeva, partecipandovi personalmente, due articolati interventi ad alto rischio, uno di quali comportava un conflitto a fuoco, che consentivano la cattura di pericolosi latitanti, esponenti di spicco della criminalità organizzata.

Lo straordinario coraggio, le indiscusse capacità professionali e il suo prezioso contributo all’affinamento delle procedure militari applicate alle attività di polizia in Patria e all’estero, riscuotevano l’incondizionato plauso delle Autorità nazionali e internazionali, dando lustro e prestigio all’Italia e alle sue Forze Armate nel mondo.

Territorio nazionale ed estero, febbraio 1992 – marzo 2025

 

 

Generale di Brigata  Gianluca Feroce –  Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale di eccezionali doti umane e militari, impiegato in delicate operazioni in Patria e nei più impegnativi teatri operativi esteri, spendeva ogni personale risorsa per il conseguimento della sicurezza nazionale e internazionale.

Nell’ambito della “Missione Alba”, al comando di una Compagnia di Carabinieri paracadutisti di stanza a Tirana, guidava, partecipandovi personalmente, un intervento finalizzato a bloccare un violento scontro a fuoco tra fazioni di civili, riuscendo, grazie alla risolutezza dell’azione, a far cessare le ostilità e a sequestrare un ingente quantitativo di armi e munizioni, sottratte alle bande rivali.

Lo straordinario coraggio e le indiscusse capacità professionali riscuotevano l’incondizionato plauso delle Autorità nazionali e internazionali, dando lustro e prestigio all’Italia e alle sue Forze Armate nel mondo.

Territorio nazionale ed estero, gennaio 1996 – marzo 2025

 

Libia, il Procuratore generale dispone l’arresto e custodia cautelare del generale libico Almasri per torture sui detenuti e altre accuse ancora sul criminale

 

Osama Al-Masri  - Libyan Express

 

 

L’ufficio del Procuratore generale libico  in un comunicato riferisce di “aver disposto  la custodia cautelare dell’ex responsabile della Polizia giudiziaria Osama Najim,( Almasri ) in relazione a indagini per tortura e aver causato la morte di un detenuto”. .

Le indagini, si legge nel testo, hanno riguardato violazioni dei diritti di dieci detenuti presso l’istituto di correzione e riabilitazione principale di Tripoli, oltre alla morte di un recluso per le percosse subite. Najim è stato interrogato sui fatti e risulta già in detenzione preventiva in attesa di sentenza.

 GOVERNO “L’ESECUTIVO SAPEVA DEL MANDATO LIBICO SU ALMASRI DAL 20 GENNAIO”

L’Esecutivo italiano era bene a conoscenza dell’esistenza di un mandato di cattura emesso dalla Procura Generale di Tripoli a carico del libico Almasri già dal 20 gennaio 2025. Il Ministero degli Esteri italiano aveva   ricevuto in quella data, pressoché contestualmente con l’emissione del mandato di cattura internazionale della Procura presso la Corte Penale Internazionale de L’Aja, una richiesta di estradizione da parte dell’Autorità giudiziaria libica.

Questo dato – ha costituito una delle fondamentali ragioni per le quali il Governo italiano ha giustificato alla CPI la mancata consegna di Almasri e la sua immediata espulsione proprio verso la Libia. Tutto ciò – spiegano – è facilmente riscontrabile da chiunque sul sito della Corte, ed è stato ampiamente illustrato in sede di Tribunale dei ministri, di Giunta per le autorizzazioni della Camera e nell’Aula della stessa Camera: è pertanto singolare che questo elemento, obiettivo e pubblico, rappresenti una assoluta novità per tanti esponenti delle opposizioni.

La novità reale rispetto al 20 gennaio 2025 – così il  Governo – è invece quanto avvenuto a Tripoli con gli scontri armati scoppiati nel maggio 2025, innescati dall’uccisione di Abdelghani Gnewa Al Kikli. A seguito di ciò, la Forza Rada, di cui Almarstri è esponente di spicco, è stata indebolita militarmente e politicamente, e ha subito un ridimensionamento, con una importante cessione di fatto del monopolio delle funzioni di sicurezza delegate e della capacità di controllo del territorio. Proprio questo contesto di ridotta autonomia della Forza Rada – concludono – ha reso oggi il fermo di Almasri non solo materialmente possibile, ma anche funzionale a obiettivi interni del Governo di Unità Nazionale libico.

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CONTE “CHE UMILIAZIONE PER IL GOVERNO MELONI LASCIARE LIBERO ALMASRI, UNO STUPRATORE ANCHE DI BAMBINI..“”

Il Presidente del M5S G.Conte così si è espresso sulla vicenda : “Che umiliazione per il Governo Meloni. Alla fine Almasri, un torturatore con accuse anche per stupri su bambini, è stato arrestato in Libia. Invece la nostra premier e i nostri ministri lo hanno fatto rientrare a casa con voli di Stato, con la nostra bandiera, calpestando il diritto internazionale e la Corte Penale internazionale, il cui Statuto a tutela dei diritti è stato firmato a Roma. Ora diranno che anche la Procura generale in Libia è un nemico del Governo? Che vergogna per la nostra immagine. Non è questa l’Italia”.

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

 

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il seguente messaggio:

«Il 4 novembre segna la data in cui l’armistizio di Villa Giusti pose termine alla Guerra mondiale che aveva insanguinato l’Europa, con il coronamento del sogno risorgimentale dell’unità d’Italia.

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che oggi celebriamo è momento di ricordo e di espressione della riconoscenza del Paese per quanto i cittadini in uniforme fecero, combattendo per fare dell’Italia una Nazione indipendente e libera, ispirata a valori democratici e di pace.

Il contributo delle Forze Armate in oltre un secolo e mezzo è stato prezioso per l’affermazione del ruolo internazionale del nostro Paese. Con grande professionalità e umanità, negli ultimi decenni, sono intervenute, su mandato della comunità internazionale, in soccorso a popolazioni e in contesti dove è stato urgente operare per la pace.

Oggi nuovi conflitti si sono affacciati in Europa e nel Mediterraneo, interpellando la cornice di sicurezza costruita nel dopoguerra e le istituzioni poste a suo presidio.

Il pericolo di allargamento del sanguinoso conflitto scatenato dalla aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa impone grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare, per la creazione di una comune forza di difesa europea che, in stretta cooperazione con l’Alleanza Atlantica, sia strumento di sicurezza per l’Italia e l’Europa.

L’instancabile operato delle Forze Armate lungo tutto l’arco di crisi del Mediterraneo allargato, dove permangono situazioni di contrasto e fragili tregue, rimane fondamentale.

In questa giornata, un commosso pensiero va a coloro che sono caduti, sacrificando le loro vite per l’Italia. È un sentimento che richiama soprattutto le giovani generazioni, affinché siano consapevoli della necessità di impegno a difesa dei valori della nostra Costituzione.

Con questi sentimenti, rivolgo l’augurio più intenso e partecipato di tutti gli italiani ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri, ai finanzieri e al personale civile della Difesa che con professionalità e dedizione lavorano ogni giorno per il più alto bene della Repubblica.

Viva le Forze Armate, viva l’Italia».

 

Senato, via libera alla riforma costituzionale sulla Giustizia ma le opposizioni promettono battaglia Adesso il Referendum confermativo

 

L’Aula del Senato, con 112 voti a favore, 59 contrari e 9 astenuti ha dato il via libera finale alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati.  Differenziata così la magistratura giudicante da quella requirente  Riformato anche il Consiglio Superiore della Migistratura diviso in due filoni e nasce l’Alta Corte per i procedimenti disciplinari.La riforma ottiene così la maggioranza assoluta richiesta dalla Costituzione per le seconde letture dei due rami del Parlamento. Adesso si procederà con il referendum confermativo.

Nell’Aula sono fioccate  accese contestazioni delle opposizioni che non condividono per nulla la riforma che piace al governo

“Sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni   ha espresso il suo pensiero: “Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani”. Così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il via libera definitivo del Senato. “Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L’Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un’Italia più giusta è anche un’Italia più forte”.

La Corte dei conti impone l’alt all’opera del Ponte sullo stretto, per la regolarità della spesa pubblica ma il governo non ci sta e si scaglia contro l’operato dei magistrati

 

 

 

 

 

 Palazzo Chigi , stamane un incontro tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, dedicato al progetto del ponte sullo Stretto.

All’esito della riunione – comunica  Palazzo Chigi -, si è convenuto di attendere la pubblicazione delle motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei conti. Solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti, il Governo provvederà a replicare puntualmente a ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Rimane fermo l’obiettivo – conclude la nota -, pienamente condiviso dall’intero Esecutivo, di procedere con la realizzazione dell’opera.

CORTE CONTI, valutazioni di legittimità   necessarie per la regolarità della spesa pubblica  La critica attuale turba la serenità di giudizio dei giudici

La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera. Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti.

Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti – afferma  l’Organo contabile -non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati.

SALVINI “Se la Corte insiste approveremo di nuovo il progetto del Ponte sullo stretto in Consiglio dei ministri E poi lo approverà il Parlamento”..

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini esprime un giudizio sprezzante sulla Corte dei conti: “Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo”.

“La scelta sul Ponte non è uno sgarbo alla Lega ma a tutti gli italiani. Lo fanno contro tutti. È un progetto a cui hanno lavorato 21 università italiane. Ventuno. Studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. Un progetto che desta una curiosità enorme a livello globale. È un progetto sostenuto dall’Europa: il commissario di oggi e il suo predecessore sono entrambi assolutamente favorevoli a quest’opera. E ora, vediamo una scelta dal sapore politico e pochissimo tecnico. 

“La mia proposta è quella di tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. E poi lo approverà il Parlamento. Ripeto, qui c’è dentro l’università italiana, c’è dentro l’Italia. Dovrebbero tutti farsi dire di no da un mini sistema di potere?”….

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione della 101^ edizione della Giornata Mondiale del Risparmio

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'intervento alla cerimonia della 100^ Giornata Mondiale del Risparmio

foto Quirinale

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. , Giovanni Azzone, il seguente messaggio:

«La Costituzione riconosce un alto valore civico al risparmio. La sua immediata finalità corrisponde all’aspirazione delle famiglie di perseguire obiettivi di crescita sociale, di risposta a bisogni, di protezione a fronte di emergenze. La Carta prescrive la tutela di un bene delle famiglie, dunque della comunità nazionale e questa tutela si esprime, anzitutto, nella sua salvaguardia, azione cui devono guardare istituzioni e ordinamenti. Tutelare il risparmio significa favorirne impieghi che ne accrescano il valore, creando condizioni affinché possa agire da leva fondamentale dell’economia. Essere, cioè, una risorsa che espanda il benessere personale e collettivo, proiettando questo patrimonio sulle generazioni future.

La stessa moneta dell’Euro ha avuto come matrice lo scopo di preservare e rafforzare in maniera più efficace il risparmio dei cittadini europei e il loro potere d’acquisto.

La Giornata mondiale del Risparmio, giunta alla sua 101^ edizione, richiama e sollecita a questi doveri.

La tutela è condizione affinché il risparmio sia fattore di inclusione e, dunque, di coesione sociale e motore di sviluppo.

La sfida è costruire un percorso che assicuri la resilienza – delle grandi realtà imprenditoriali, del tessuto diffuso di piccole e medie imprese, degli artigiani, delle comunità e delle famiglie – allargando, attraverso strumenti appropriati per l’investimento, la platea di quanti possono così concorrere allo sviluppo del Paese.

Il risparmio è un patrimonio altamente prezioso delle nostre società, per investimenti nei settori più innovativi e strategici, a partire dalle transizioni ecologica e digitale.

È un ambito in cui il nostro modello sociale può avvalersi in modo positivo delle fondazioni di origine bancaria, che concorrono al suo presidio e alle quali gli ordinamenti pubblici, come avvenuto recentemente col dialogo per l’aggiornamento del protocollo Acri-Mef, sono chiamati ad assicurare sostegno».

Mattarella:” I processi di pace hanno bisogno di pazienza, perseveranza, mediazione . L’auspicio è che la speranza si estenda anche in Ucraina…”

 

 

 

Roma,

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al convegno “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio, ha affermato: 

:“Il nazionalismo da opporre ad altri nazionalismi nasce, in fondo, dal considerare gli altri popoli come nemici, se non come presenze abusive o addirittura inferiori, per affermare con la prepotenza e, sovente, con la violenza, pretese di dominio. Per un trentennio tutto questo sembrava avviato ad essere archiviato nel passato”.

“La fine della Guerra Fredda, con il dialogo Reagan-Gorbaciov e l’apertura a un’accentuata interdipendenza globale, sembrava aprire un’era di pacificazione – ha aggiunto il capo dello Stato -. Oggi ci confrontiamo con uno scenario molto diverso, anche in Europa. Il tema della forza pretende nuovamente di essere misura delle relazioni internazionali”.

“Le azioni di forza non sono che la premessa di future contrapposizioni. È doveroso contrastarle”, ha aggiunto Mattarella. “Per la pace occorre coraggio e molto lavoro. Ma la pace conviene, è vita e sviluppo. Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace”, ha detto Mattarella.

Le notizie giunte negli scorsi giorni da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto e il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, pazienza, lavoro di mediazione, assunzione di responsabilità”. 

Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – spiega  ancora Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare “lo stendardo della pace, anziché quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo”. Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace”.

“L’auspicio è che la scintilla di speranza, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa, si estenda anche all’Ucraina,-in conclusione il Capo dello Stato  – dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza, mentre le sofferenze di bambini, donne e uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire. Quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica italiana”

Mattarella :”L’ONU resta centrale nel plasmare l’ordine internazionale ma occorre cambiare il suo meccanismo di governance..”

 

 

 

 

Roma

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,ha comunicato: L’ottantesimo anniversario dell’ONU rappresenta un momento cruciale per riflettere. L’ONU ha indiscutibilmente contribuito a plasmare un ordine internazionale elaborando valori condivisi: pace, sicurezza e cooperazione internazionale, affermando la prevalenza del principio della coesistenza pacifica. Si tratta di valori che richiamano una visione collaborativa, dialogante, in cui il rispetto delle prerogative di ogni Stato e il rispetto delle persone disegnano un sistema coerente, basato sulla Carta delle Nazioni Unite e sulla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo”.

“Quel sistema resta oggi più che mai valido, proprio di fronte ai disastri che la sua inosservanza procura, e va difeso, proprio perchè si trova sotto attacco – aggiunge il capo dello Stato -. L’alternativa sarebbe il regresso a un mondo in perenne ebollizione, regolato da temporanei rapporti di forza, in ultima analisi da quella realtà che ha condotto alle macerie seguite allo scoppio della seconda guerra mondiale, da cui la Carta di San Francisco ha cercato di riscattare la comunità internazionale”.

“La “guerra a pezzi”, come l’ha definita Papa Francesco, è il risultato di quell’imbarbarimento delle relazioni internazionali cui facevo cenno prima – sottolinea Mattarella -. A fronte di questa involuzione del quadro internazionale, le Nazioni Unite hanno svolto un ruolo di argine importante, anche se non obbligatoriamente coercitivo. Le Risoluzioni dell’Assemblea Generale sono per loro natura non vincolanti. La loro forza risiede nell’indirizzo che esprimono, nella capacità di persuasione. Le molte Risoluzioni approvate a maggioranza su Ucraina e Gaza hanno indicato un chiaro giudizio della Comunità internazionale. Gli sviluppi in Medio Oriente sono anche il frutto di una mobilitazione internazionale cui l’ONU ha dato voce e mi auguro che l’ONU giochi in futuro un ruolo incisivo in quel contesto”.

“Senza cambiamento nei meccanismi di governance dell’ONU, il rischio è che molte nazioni rinuncino a guardarvi come il luogo in cui è possibile costruire obiettivi comuni – dice ancora il capo dello Stato -. In verità le critiche riguardano, più che altro, la capacità effettiva di intervento nel corso di conflitti e scontri armati, mentre amplissimo è il riconoscimento del raggiungimento di ottimi obiettivi ascritto alle attività di tutto il sistema onusiano, con le sue agenzie. Il dibattito in corso per una riforma delle Nazioni Unite è benvenuto e necessario. Il mondo non è più, ovviamente, quello del 1945.

Nuove sfide, nuovi attori, nuovi protagonisti sono emersi da tempo e l’ONU deve adeguarsi a questi cambiamenti, fermo restando il valore della Carta di San Francisco”.

“Il discorso non può che partire da una riflessione sulle modalità di funzionamento del Consiglio di Sicurezza – afferma  il capo dello Stato -. La proposta di Andreatta (del 1993, ndr) ispira in fondo anche quella attuale del gruppo United for Consensus, con l’introduzione di nuovi membri eletti e non permanenti ma di maggiore durata, e a beneficio soprattutto di quello che ora viene definito “Sud Globale”. Per quanto riguarda il diritto di veto, che spesso blocca la capacità decisionale del Consiglio soprattutto in presenza di crisi e conflitti, occorre acquisire la disponibilità alla discussione dei 5 Membri Permanenti. Esistono proposte per limitarne l’utilizzo e per migliorare i metodi di lavoro del Consiglio rendendoli in primo luogo più trasparenti. La riforma finora, dopo almeno 30 anni di dibattito, non è stata varata e, tuttavia, a dimostrazione di come il tema sia sul tappeto, la discussione su come rendere il Consiglio di Sicurezza più rappresentativo e in grado di svolgere le funzioni che la Carta fondativa gli attribuisce è tutt’altro che chiusa”.

“La proposta italiana continua a mantenere la sua attualità, in un frangente in cui, a fronte di incomprensibili crescenti ambizioni per seggi permanenti di singole nazioni, l’azione sostenuta dall’Italia promuove soluzioni che offrano maggiore voce ai continenti storicamente sottorappresentati – penso all’Africa, all’America Latina e all’Asia – con l’obiettivo di disegnare un Consiglio di Sicurezza più inclusivo e rappresentativo – afferma ancora Mattarella -. E per ciò stesso più in grado di rispondere ai bisogni dei popoli del mondo. Non a caso la Carta delle Nazioni Unite inizia con le parole: “Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra””.

 

Brindisi del Presidente Mattarella e del Re dei Belgi Filippo

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo e Sua Maestà la Regina Mathilde

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo e Sua Maestà la Regina Mathilde

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo e Sua Maestà la Regina Mathilde

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo e Sua Maestà la Regina Mathilde

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo e Sua Maestà la Regina Mathilde

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita di Stato nel Regno del Belgio

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo e Sua Maestà la Regina Mathilde

 

Comunicato Quirinale

Maestà,

desidero esprimere sentimenti di gratitudine a Lei e alla Regina Mathilde, anche a nome di mia figlia e della delegazione che mi accompagna, per la calorosa accoglienza che ci è stata riservata sin dal nostro arrivo.

È un privilegio essere ospiti al Palazzo Reale durante la nostra visita di Stato, un segno tangibile dellamicizia che le Loro Maestà ci riservano.

È unamicizia che ricambiamo e che trae fondamento e vigore dalla nostra storia comune: dallincontro tra lImpero Romano e la Gallia Belgica, ponendo basi della comune civiltà latina e delleredità culturale che ancor oggi ci accomuna.

Tra il XIII e il XV secolo, lintreccio di relazioni commerciali fra le città delle Fiandre e le Repubbliche marinare italiane diede vita a una fitta rete di scambi che superava lambito del traffico di merci, veicolando capitali, dando vita a tecniche bancarie davanguardia e a vivaci fermenti culturali.

Una sinergia che favorì un mecenatismo illuminato, motore dello splendore del Rinascimento. Due scuole, quella fiamminga e quella italiana che, in contemporanea, tanto hanno contribuito alla cultura europea.

I pittori fiamminghi, con la loro innovativa arte a olio e il raffinato realismo, lasciarono un’impronta profonda sullestetica italiana, influenzando maestri come Antonello da Messina e Leonardo da Vinci.

Il Palazzo del Quirinale, a Roma, custodisce – ed espone al pubblico che tutti i giorni visita il Palazzo – splendidi arazzi fiamminghi.

Due stupendi esemplari, i Pergolati con scene mitologiche, tessuti per Margherita di Parma, allepoca Governatrice delle Fiandre, sono nel mio studio di lavoro quotidiano e ho quindi il privilegio di ammirare ogni giorno quei sapienti intrecci di filo e oro, che raccontano di un continente dove arte, cultura e scienza si diffondevano oltre i confini degli Stati, favorendo la nascita di un sentire comune.  

Un continente, dunque, che, poco meno di settanta anni fa, i nostri due Paesi hanno contribuito a unire – anche grazie ai nostri leader politici dellepoca – nel nome di valori comuni, di prosperità condivisa e di un futuro di pace.

Maestà,

oggi le Istituzioni Europee, che Bruxelles si è assunta il compito di accogliere, si confrontano con sfide esistenziali.

Regno del Belgio e Repubblica Italiana, forti dei loro valori e della loro storia democratica, possono sostenere lUnione Europea in una fase storica in cui sfide globali vogliono porre in discussione principi fondanti della nostra stessa Unione e della convivenza pacifica tra i popoli.

Non possiamo permetterci cedimenti.

LUnione è garanzia della libertà e del progresso dei nostri popoli. Sono intollerabili narrative e atti che vorrebbero indebolire la sovranità e la libertà del popolo europeo e degli altri popoli.

Il premio Nobel per la pace, Henri la Fontaine, nel suo discorso alla prima Assemblea della Società delle Nazioni – che aveva contribuito a fondare – disse la guerra è il diritto che i popoli si sono arrogati di essere giudici, parti e carnefici nella propria causa. Questa idea dobbiamo eliminarla non solo dal nostro diritto nazionale, ma anche dal diritto internazionale, e ogni nazione che farà ricorso alla guerra, anche se la sua causa è giusta, dovrà essere considerata colpevole di aver commesso un crimine.

In questi quasi settantanni di vita lUnione Europea ha difeso e promosso i nostri valori e i diritti dei nostri cittadini, creando larea più vasta di democrazia e progresso sociale sin qui conosciuta.

Ed è nellambito della impegnativa e affascinante costruzione di questo percorso che si sono susseguiti momenti felici e tragedie.

Sono grato alle Loro Maestà per aver deciso di essere domani a Marcinelle. Per tutto ciò che la tragedia del Bois du Cazier rappresenta per il Belgio e lItalia, per lintera storia europea.

Un luogo simbolo dellanimo e della dedizione di quanti, giunti dallItalia e da altri paesi europei, lottavano – attraverso il duro lavoro – per risollevare sé stessi e le loro famiglie dalla devastazione del Secondo conflitto mondiale.

Il Belgio è stato terra di accoglienza e le comunità di origine italiana hanno saputo corrispondere con laboriosità e creatività.

Giorno dopo giorno Bruxelles e Roma – unite dalla nostra amicizia e da un solido rapporto bilaterale – hanno continuato a offrire il proprio contributo per dar vita a unEuropa di pace e prosperità diffusa.

Con questi sentimenti brindo allamicizia fra i nostri due Paesi e formulo a Lei Maestà, alla Regina Mathilde e a tutto il popolo belga, i migliori auguri di benessere, prosperità e pace.