Vino, bando da 3,8 milioni per le cantine sociali siciliane contro il caro-mutui

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Palermo,

l’Istituto regionale del vino e dell’olio il bando  assegna 3 milioni e 851 mila euro alle cantine sociali siciliane, che hanno dovuto affrontare l’aumento degli interessi sui mutui in corso, per effetto della guerra in Ucraina. Destinatarie della misura sono tutte quelle cantine sociali costituite in forma cooperativa con sede legale in Sicilia, che hanno sostenuto maggiori oneri finanziari in ragione dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui e prestiti di durata annuale e pluriennale a partire dal 24 febbraio 2022 e fino al 30 maggio 2024.

Si tratta della seconda misura che interviene in favore delle cantine sociali, in osservanza della legge regionale 21 novembre 2023 n. 25. Un primo avviso pubblico del 7 dicembre 2023 del dipartimento regionale dell’Agricoltura aveva assegnato contributi alle aziende che trasformano le uve e commercializzano vini prodotti nella regione per compensare i maggiori oneri finanziari; la stessa legge consente ora di utilizzare la parte residua del precedente bando, individuando l’Irvo come soggetto attuatore dell’istruttoria e per la selezione dei beneficiari.

Le aziende che hanno ottenuto gli aiuti attraverso il precedente bando potranno concorrere all’assegnazione dei fondi per coprire i maggiori oneri finanziari degli ultimi sei mesi. 

Mutui a tasso fisso e variabile ,i tassi scendono: il problema vero -ed occulto- è controllare le grandi banche italiane se ridurranno davvero i tassi e, soprattutto, in che misura

 

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di   E.Lanza

Controllare le banche italiane se osserveranno la prevista riduzione dei tassi.     Chi lo fa in Italia?     Oppure: controllare se sarà rispettata la percentuale prevista di riduzione dei tassi.    Quasi alla fine del mutuo  occorrerà fare queste valutazioni di controllo insieme con un esperto richiedendo alla propria banca l’intero estratto conto del Mutuo. 

Dopo il 5% superato nel 2023, i tassi sui mutui scendono al 3,69%. Passando dalla teoria alla pratica: per un mutuo a 25 anni da 200mila euro, le famiglie italiane risparmieranno 54mila euro, spendendo il 14,9 per cento in meno.

Parlando invece dei mutui erogati nel 2023, si è osservato che le rate dei mutui a tasso fisso erano raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rincaro mensile è stato del 60-70% o anche superiore. Per quanto riguarda i vecchi mutui, mentre sul tasso fisso non c’è stato alcun rincaro, quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78&. I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14 per cento.

In Italia, 3,5 milioni di famiglie hanno un mutuo per un valore complessivo di 423 miliardi

In Italia sono 6,8 milioni le famiglie indebitate. Tra queste 3,5 milioni hanno un contratto un mutuo per l’acquisto di un immobile. Nel 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono aumentati con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5%.     Il disagio delle famiglie è stato notevole. Tanti non hanno potuto pagare i mutui.  Da alcuni mesi la curva si è invertita e “le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, dovrebbero pensare già alla  prevista riduzione dei tassi”.

ANTICIPAZIONE  RIDUZIONE TASSI?       CHI CI CREDE?

Anticipazione?    Nessuno lo crede, le banche italiane ridurranno all’ultimo minuto.

Sul totale di 423,4 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 144 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 279 miliardi sono a tasso fisso. 

Mutui a tasso fisso e variabile: le nuove percentuali

A partire da luglio 2022, osserva  la Fabi, i nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa l’1,8% anche fino a oltre il 6% con le rate mensili che, pertanto, sulla base delle offerte delle banche, erano anche più che raddoppiate. Negli ultimi mesi, le banche hanno cominciato a ridurre complessivamente i tassi praticati alle famiglie, con un tasso medio fisso che è calato al 3,69% a marzo scorso.

La riduzione c’è stata, ma è stata meno accentuata sui mutui a tasso variabile con la media stabile sopra il 4%. Nel corso del 2023, i nuovi mutui a tasso variabile erano arrivati anche oltre il 6% dallo 0,6% di fine 2021, oggi la media è pari al 3,67%: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile è di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa ovvero 665 euro.

Cosa accadrà nel futuro? Nei prossimi 18-24 mesi, “la Bce verosimilmente-osservano gli analisti – ridurrà drasticamente il costo del denaro, sperando che l’inflazione resti ai livelli bassi di oggi, per arrivare attorno al 2%: quello è il livello sostanzialmente ottimale a cui dobbiamo abituarci”  Gli agenti e consulenti immobiliari avranno anche loro una boccata d’ossigeno

Salva casa, ecco il decreto che sana le piccole irregolarità a beneficio del cittadino che non digerisce i rospi della burocrazia delle Soprintendenze e dei Genio civili, spesso corrotti e lumache nei tempi. : ostaggio di una normativa rigida ed ottusa”

L'abusivismo edilizio continua a essere un problema in ...

Archivi -Sud Libertà-   Il nuovo decreto riguarda solo le difformità e i piccoli abusi commessi per non aver a che fare con la corruzione delle Soprintendenze

 

L’obiettivo del decreto ‘salva casa’ “è liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi”. è  il comunicato del Ministero delle Infrastrutture in una nota, dopo il disco verde del governo   Il decreto, si legge, “interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità”.

Sostanzialmente il nuovo intervento legislativo viene in soccorso del cittadino che lotta contro la lumaca burocrazia della Soprintendenza – e a volte del Genio civile- per tutti quei casi in cui ci vogliono mesi ed anche  anni per avere una risposta da questi Enti. Spesse volte il cittadino scopre che per avere un parere favorevole  dal la Soprintendenza locale e/o dal  Genio civile  sono costretti a versare al funzionario la classica “bustarella” o tangente
E’ noto a tutti come per alzare un muretto nel giardino di casa propria il cittadino debba attraversare un autentico calvario: geometri, progetto e disegno, appuntamenti con la Soprintendenza, accordi di modifica, e tanti soldi: una vera Torre di Babele.

In particolare, il provvedimento interessa le difformità: formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità”.

Il decreto inoltre ”semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera”. La norma ”mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche”.

Afferma il Ministero: “Il decreto legge salva casa ”prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana”

Nel testo del decreto legge, invece, ”non c’è la cosiddetta norma salva-Milano per alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo su cui si è acceso l’interesse della Procura. L’idea di Salvini, già condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, è di intervenire in fase di conversione del testo”.

Le misure del decreto: “edilizia libera”

Nel decreto legge “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni”, ha spiegato il ministro Salvini in conferenza stampa.

Il piano prevede “l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici”. Il decreto prevede inoltre “l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità” (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi)

. Con il decreto legge vengono quindi introdotte ”tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie“. La misura, “è una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone”.

E ancora: semplificazione del cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, “nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali”, continua il ministro. Il provvedimento prevede, inoltre, “la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata

Peggiora la condizione economica degli italiani. Non vi è alcuna fiducia nel Fisco , i conti di ogni italiano non tornano più ogni mese, e non si prospetta, secondo il Rapporto Eurispes, crescita economica dell’Italia

Foto l'uomo d'affari analizza i dati della ricerca di mercato azionario.

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La maggior parte degli italiani, il 55,5%, ritiene che la situazione economica del Paese abbia subito un peggioramento nel corso dell’ultimo anno.  Pochi pensano ad una collaborazione con il fisco, l’Agenzia delle entrate. Tanti rilevano errori ed abusi di questa struttura fiscale .E’ quanto emerge dal Rapporto Italia Eurispes, giunto alla 36esima edizione.
Per il 18,6% la situazione è rimasta stabile, mentre solo un italiano su dieci ha indicato segnali di miglioramento. Il 15,6% non sa o non ha voluto fornire alcuna risposta.

Guardando al futuro, i cittadini sono invece cauti: per un italiano su 3 la situazione economica italiana resterà stabile nei prossimi dodici mesi. I pessimisti, pensano che le cose precipiteranno        tanto oltre 30 per cento, , mentre il 10,8% prospetta un periodo di crescita economica.
4 italiani su 10 ritengono che la situazione economica personale e familiare negli ultimi 12 mesi sia rimasta stabile. Anche se con diversa intensità, complessivamente il 35,4% degli italiani denuncia un peggioramento della propria condizione economica, mentre il 14,2% parla di un miglioramento.

Fondo Pensioni Sicilia: Adeguamento a fine maggio delle pensioni al costo della vita – Perequazione 2024

 

 

Blocco pensione per debiti con Inps o il fisco – diDominio

Rivalutata pensione per gli ex dipendenti regione Sicilia  Immagine Archivi

 

 

I pensionati della Regione Sicilia potranno finalmente sorridere appena constateranno alla fine del mese di maggio la riconosciuta rivalutazione automatica delle pensioni.

Un recente comunicato del Fondo pensioni -struttura della Regione Sicilia – ha osservato infatti   c he con la mensilità del mese di maggio, i trattamenti pensionistici amministrati dal Fondo sono stati adeguati ed incrementati con gli importi perequativi provvisori dell’anno 2024 (cfr. Circolare del Dg del Fondo pensioni prot. 5241 del 19 gennaio 2024).

Infatti con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 20 novembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 29 novembre 2023, è stata disciplinata la perequazione automatica delle pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2024 e la variazione anno 2023, quest’ultima già applicata nei trattamenti pensionistici erogati da questo Fondo nella mensilità di gennaio 2024.

La rivalutazione, così come rammentato dalla circolare n. 1 del 2 gennaio 2024 dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (“INPS”), viene attribuita sulla base del cosiddetto cumulo perequativo, considerando come un unico trattamento tutte le pensioni di cui il soggetto è titolare, erogate sia dall’INPS che dagli altri Enti, presenti nel Casellario Centrale delle Pensioni (art. 34 della legge 23 dicembre 1998, n. 448). In merito alle modalità di attribuzione della rivalutazione provvisoria per l’anno 2024 per la generalità delle pensioni, l’articolo 1, comma 135, Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023, Supplemento Ordinario n. 40/L) stabilisce che “Nell’anno 2024 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta:

a) per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento;

b) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi:

1) nella misura dell’85 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS […];

2) nella misura del 53 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS. […];

3) nella misura del 47 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS.

[…];

4) nella misura del 37 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS. […];

5) nella misura del 22 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS”.

Al Vinitaly-l’evento mondiale del vino – la Regione Sicilia presente con 139 cantine. Schifani e Sammartino: «Brand Sicilia protagonista a Verona»

 

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La Sicilia si presenta con nuove consapevolezze ma anche nuove sfide da affrontare, con alle spalle più di un quarto di secolo che ha sancito il “rinascimento” di un comparto vitale per l’intera economia dell’Isola. La Regione sarà presente a Veronafiere con 139 cantine, una dozzina di Consorzi, l’Istituto regionale vino e oli (Irvo) coordinati dalla regia dell’assessorato regionale dell’Agricoltura. Tutti chiamati a confrontarsi su temi e argomenti che attraversano l’attualità e che impegnano i soggetti ad una “coralità di intenti” in grado di affrontare nuove esigenze e prospettive, a partire dalla mitigazione degli effetti in agricoltura dovuti al cambiamento climatico ma anche all’innalzamento della competitività sui mercati, sempre più sfidanti. È questo lo spirito con cui l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha voluto caratterizzare la partecipazione della Sicilia al grande evento mondiale del vino, indicando obiettivi e procedure che rendano più solido il comparto, dando voce anche ai piccoli viticoltori che, nella filiera, sono i più esposti.

«La nostra regione si presenta anche quest’anno con un programma importante al Vinitaly – dice il presidente Renato Schifani – e soprattutto con la consapevolezza di un settore ormai affermato a livello internazionale. La Sicilia del vino è ormai sinonimo di eccellenza e ancora una volta le cantine sapranno presentare il meglio della nostra terra, associando alle produzioni di qualità l’immagine di territori meravigliosi e di una storia millenaria. Il vino siciliano è un ambasciatore della bellezza dell’Isola nel mondo».

«Il brand Sicilia – afferma Sammartino – anche quest’anno sarà uno dei protagonisti assoluti del Vinitaly. Il comparto rappresenta il made in Sicily in tutto il mondo raccontando il legame tra produzioni, cultura e territori e sta conquistando spazi all’interno dei mercati internazionali. Una strada che intendiamo continuare a incentivare mettendo in campo finanziamenti mirati a sostenere le realtà che fanno impresa in una terra difficile ma allo stesso tempo straordinaria come la nostra».

Il programma al Padiglione 2 Sicilia

C’è fiducia per il futuro, in particolare nei confronti dei processi di ricerca e innovazione sulla valorizzazione della biodiversità vitivinicola e sulle tecniche di gestione agronomica per contrastare innalzamento delle temperature, siccità ed erosione dei suoli. Su questi temi è importante il contributo dell’Irvo, diretto da Gaetano Aprile, che martedì 16 aprile alle 14.45 organizza un’iniziativa sul primato siciliano dei vini biologici.

In generale, è fitto il programma dei lavori e degli incontri programmati all’interno del Padiglione 2 Sicilia di Veronafiere che, domenica 14 aprile, vedrà il tradizionale start con la conferenza stampa inaugurale dell’assessore e delle istituzioni della Regione. Tra gli appuntamenti di maggior valore sociale: la consegna da parte dell’assessore Sammartino di una Targa in memoria di Marisa Leo, professionista e donna del vino, vittima di violenza di genere, interpretando il sentimento di solidarietà umana e di risposta civile che tutto il mondo del vino siciliano intende tributarle, affermando l’impegno a proseguire la battaglia contro la violenza sulle donne di cui Marisa Leo è stata un punto di riferimento autorevole.

Di grande rilievo anche l’esordio di Pietro Russo, primo Master of Wine siciliano, a cui l’assessorato ha affidato la conduzione tecnica di due Wine tasting dedicati ai vitigni principe dell’enologia siciliana: Il Nero d’Avola (domenica 14 alle 12) e al Grillo (Martedì 16 alle 12,15). Domenica 14 aprile, un appuntamento interamente dedicato ai progetti di ricerca finanziati dalla Regione e che vedrà intervenire, tra gli altri, il direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, Riccardo Cotarella, presidente nazionale Assoenologi, Vincenzo Pernice, dirigente regionale Centro regionale F. Paulsen, Maurizio Gily, innovation broker del progetto Bi.Vi.Si. e il vicepresidente della Doc Sicilia Giuseppe Bursi. Di vitigni reliquia si parlerà lunedì 15 aprile alle 13.30, con il “vitrarolo” dell’azienda Fina che vedrà proporre le prime bottiglie di un vitigno che promette eccellenza e distinzione. Oltre al vino, c’è il Sol – dedicato ai grandi oli extra vergine – che vede la partecipazione di 25 produttori e una serie di panel di degustazione centrati sulle cultivar siciliane, oramai riconosciute per qualità e identità territoriale.

 

 

Economia, Regione Sicilia «Moody’s alza il rating della Regione, premiato percorso di risanamento dei conti»

 

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«L’agenzia Moody’s, analogamente a quanto fatto nei mesi scorsi da Fitch, ha ritoccato al rialzo il rating della Regione Siciliana, incrementando di un punto la classificazione, da “Ba1” a “Baa3” del merito di credito. In tal modo, la valutazione della Sicilia si allinea a quella statale».

Lo annuncia soddisfatto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che aggiunge: «È la conferma del percorso di risanamento dei conti avviato fin dall’inizio del nostro mandato. Abbiamo messo appunto manovre di contenimento della spesa improduttiva e puntato su investimenti che guardano allo sviluppo dell’Isola. Nel contempo, l’aumento extra delle entrate tributarie, dovuto proprio alle misure adottate, ci ha consentito il pieno recupero del disavanzo emerso nel rendiconto del 2018 grazie a un miglioramento dei conti pari a 2,1 miliardi di euro. Un risultato che va ben oltre gli obblighi contenuti nell’accordo con lo Stato dello scorso ottobre, con il quale abbiamo finalmente rivisto, riducendola, anche la quota di co-finanziamento della Regione al Servizio sanitario nazionale».

Tra le motivazioni indicate dalla società statunitense, figura il costante rafforzamento della performance finanziaria e del debito della Regione nell’ultimo decennio, con una proiezione che promette di mantenersi nel medio termine. La Sicilia ha infatti chiuso il 2023 con un debito di 6,3 miliardi di euro, con un basso profilo di rischio e senza alcuna esposizione in derivati.

Moody’s ha, dunque, rilevato il rafforzamento della performance finanziaria regionale e una riduzione consistente del disavanzo. Una tenuta sostanziale di sistema che si registra nonostante le pressioni sul bilancio derivanti dall’onda lunga pandemica, dal contesto inflazionistico e dalle crisi internazionali in atto. Valutato positivamente anche l’incremento delle entrate tributarie e la prospettiva per la Regione, nei prossimi anni, di essere destinataria di ingenti risorse nazionali e comunitarie – a partire dal Pnrr – utili a spesa infrastrutturale e investimenti pubblici.

Alla luce del sensibile miglioramento della situazione finanziaria siciliana, l’agenzia Moody’s ha deciso di migliorare il proprio grado di giudizio nei confronti della Regione, configurando altresì un outlook stabile. A settembre 2023 era stata l’agenzia Fitch a incrementare la propria valutazione di breve termine da “F3” a “F2” e confermando il proprio giudizio di merito di credito della Regione Siciliana a lungo termine “BBB” con prospettiva stabile.

«Il giudizio di Moody’s – afferma l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone – premia il lavoro di questi anni e conferma l’accresciuta credibilità economica della Sicilia dinanzi all’occhio vigile dei mercati e del sistema creditizio internazionale. Abbiamo rispettato gli impegni sul risanamento finanziario della Regione, abbattendo il disavanzo a 4 miliardi e dimostrando di saper fare i compiti a casa. Ne trarranno beneficio i cittadini, le imprese, le famiglie, perché la Sicilia diventa così più attrattiva per gli investimenti, mettendosi al passo con le regioni italiane più virtuose».

Disco verde del Consiglio dei Ministri al Def 2024

 

Crescita ribassata e debito in salita ma sotto la soglia del 140% . Disco verde del Consiglio dei ministri  al Def 2024 in versione light con le stime a politiche invariate, in attesa di vedere l’evoluzione dei negoziati con la Commissione Ue che a giugno proporrà all’Ecofin l’apertura di una procedura sui conti italiani. Un passo atteso per l’Italia, che ha chiuso il 2023 con un deficit al 7,2% del pil, ma anche altri Paesi europei

Crescita del Pil

Nel 2024 il pil crescerà dell’1%, con un taglio di due decimali rispetto all’1,2% indicato nella Nadef dello scorso autunno. Nel 2025 la crescita segnerà +1,2% (contro +1,4% della Nadef); nel 2026 +1,1% (1% a settembre). Il deficit è confermato al 4,3% come nella Nadef, calerà poi al 3,7% del pil nel 2025 (era al 3,6% nella Nadef), poi ulteriormente giù al 3% nel 2026 (era al 2,9% nella Nadef).

Il debito quest’anno dovrebbe attestarsi al 137,8%, per poi salire al 138,9% nel 2025 e al 139,8% nel 2026, invertendo il trend di lieve discesa della Nadef, anche alla luce dell’aggiornamento dell’Istat del dato del 2023 che indicava un forte calo del debito al 137,3% del Pil. Nel quadro programmatico dello scorso autunno, il debito calava progressivamente dal 140,1% del 2024 al 139,9% del 2025, fino al 139,6% del 2026.

 ”L’andamento del debito è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa dal pagamento dei crediti fiscali –afferma Giorgietti -del superbonus nei prossimi anni. Questa enorme massa di 219 miliardi di crediti edilizi  diventerannosarà a tutti gli effetti debito pubblico, anche ai fini contabili”, aggiunge. Da qui l’avvertimento ai furbetti della moneta fiscale.

”Quello che non cessa adesso è la verifica e il controllo della bontà di questi debiti” che ”ha già portato, ad oggi, a circa 16 miliardi di crediti annullati e sequestrati a vario titolo”, scandisce il titolare di via XX settembre.

Tracking shot. Drone point of view of a Tractor spraying on a cultivated field. Small Business.

Conti e Ue, appuntamento a giugno

Il Def ‘light’ risponde all’esigenza – comune ad altri Paesi membri – di tenere conto della “rivoluzione” delle regole Ue per le quali ancora mancano le disposizioni attuative. Le previsioni programmatiche, annesse quindi di eventuali spese e/o correzioni, arriveranno con il piano strutturale da presentare entro il 20 settembre e che rappresenta la cornice della manovra 2025.

”Ovviamente la nostra volontà è di presentarlo prima, quando saranno disponibili tutti gli elementi, prima di tutto la traiettoria tecnica che dovrebbe essere resa disponibile presumibilmente nella seconda metà giugno da parte dell’Unione europea” con la procedura per extra-deficit. Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni nei giorni scorsi aveva indicato la possibile data del 18 giugno.

LA SOGERT, ATTI DI INGIUNZIONE, DI “PIGNORAMENTO” E LA COMPLICITA’ DELLE BANCHE (E POSTE ITALIANE)CHE “BLOCCANO” I CONTI CORRENTI

 

SIGNORI SEMBRA DI ESSERE NEL 1943-  LA SOGERT HA IL POTERE DI  “BLOCCARE” I CONTI CORRENTI DELLE PERSONE COINVOLTE IN UN DEBITO O INFRAZIONE STRADALE

 

di   R.   LANZA

Si discute molto dei comportamenti ed atti eseguiti da una società privata, Sogert Spa,  che per conto di molti Enti locali provvede alla riscossione dei tributi non pagati,  presentando a sorpresa atti di pignoramento presso terzi con ordine di pagamento nei confronti dei clienti debitori delle banche-.       In Sicilia  citiamo il caso del Comune di Biancavilla che ha affidato in gestione  alla Sogert il servizio di riscossione.   

Le sorprese legate ad una evidentissima omissione di trasparenza della società non mancano per i cittadini      Le banche cioè vengono inviate a  richiesta della Sogert  a”congelare”  immediatamente le somme dovute al Comune di Biancavilla che si “intendono pignorate”  per non aver pagato ad esempio una multa stradale o una antica (cinque anni) infrazione per divieto di sosta ed altre previste dalla regolamentazione del Codice della Strada.

L’atto di pignoramento presso terzi non viene inviato all’inizio della procedura – come dovrebbe essere ed apparire in un regolare e corretto procedimento amministrativo- ma solo  alla scadenza -nella generalità dei casi- dei termini sulla trasparenza amministrativa.  In sostanza i clienti delle banche si vedono “bloccato il proprio conto corrente” fino a quando il cliente si vede costretto, suo malgrado, a pagare  ” spontaneamente “con bonifici bancari la somma (non verificata) dell’infrazione stradale od altro -al Comune interessato.   Il cliente si vedrà sottratta la disponibilità e la libertà di uso del proprio denaro depositato negli sportelli bancari.

Idem per la Posta e le filiali dislocate in tutta Italia. Anzi, qui è peggio ancora, il comportamento è proprio tipico dell’epoca del 1943.   Appena ricevuta l’informazione dalla Società Sogert, la Posta – si badi bene: senza avvertire preventivamente il cliente- trasferisce la somma richiesta alla Sogert.    Il cliente saprà solo successivamente di questo modo indecente di operare della Posta che non si vergogna  neppure a diffidare il cliente nell’ipotesi questi  si rivolga all’assistenza legale contro una filiale postale. Roba da far venire il vomito e togliere i soldi e libretti postali alle strutture dello Stato. 

Abbiamo saputo quali sono anche le banche alle quali la Sogert invia le sue inusitate – e secondo noi illecite  – perchè in chiara violazione della privacy –  missive ai legali rappresentanti:

Eccole: Banca Agricola popolare di Ragusa;  ICCREA banca Spa.; Banca Sicana;  Credit Agricole Italia; BPER banca; Intesa SPaolo Spa.; Credito Emiliano Spa.; Banca Monte dei Paschi di Siena Spa., Banca Nazionale del Lavoro Spa. ; Compass Banca ; UniCredit Spa:; BancoBPM ;  POSTE ITALIANE ;  Deutsche Bank  S.p.a.   Qui, in questi sportelli bancari, vengono dati in pasto,pubblicamente, come in una fossa di leoni e serpenti, i clienti “debitori” come fossero dei pregiudicati criminali

Alcuni Giudici, abbiamo saputo, condividono appieno le nostre osservazioni critiche

Un esempio.  Forse il più eclatante .La  giudice Rosanna Gentile . del Tribunale di Cassino  ha accolto una recente istanza del legale e ha evidenziato che alla Sogert si applica quanto già previsto dal Tribunale di Milano del 2016 secondo il quale “una società a responsabilità limitata, ancorché concessionaria esercente servizio pubblico e benché partecipata di secondo grado da Enti pubblici territoriali, non ha il potere di emettere ingiunzione per il recupero crediti”.

Secondo la sentenza infatti “il potere di emettere l’ingiunzione è dalla legge riconosciuto alla sola pubblica amministrazione in senso stretto, intesa come Ente amministrativo pubblico, dotato di soggettività pubblicistica”. La Sogert, invece, non è una pubblica amministrazione dal punto di vista soggettivo. Il giudice ha evidenziato che, effettivamente, “non appare ipotizzabile un’interpretazione analogica, né estensiva di tali disposizioni. L’ingiunzione opposta è quindi illegittima in quanto emessa in totale carenza di potere da un soggetto privatistico”.

世界汚職度ランキング デンマーク・フィンランド・NZが清潔度1位 日本の順位は?:世界180カ国をランキング化(1/2 ページ) - ITmedia  ビジネスオンライン

Secondo gli esperti in materia tributaria,  “l’ingiunzione fiscale è manifestazione del potere di auto-accertamento ed autotutela della pubblica amministrazione”.  “l’azione della Sogert Spa risulta palesemente illegittima in quanto non può agire direttamente, pignorando conti correnti e buste paga dei contribuenti”. In pratica, secondo il giudice, la Sogert non avrebbe la possibilità di chiedere il pignoramento nei confronti di soggetti debitori dei tributi per conto della pubblica amministrazione. Una sentenza che potrebbe rendere nulle le richieste di pignoramento e i decreti di ingiunzione da parte della società privata, nonostante operi per conto di Enti pubblici.

Molti  dubbi vertono sulla Sogert..  Apprendiamo che con sentenze della Cassazione (Sezioni Unite 24468 del 30/10/2013) e del Consiglio di Stato (Quinta Sezione n. 09561 del 25/05/2012), è stato acclarato che la Sogert spa  si è contraddistinta per gravi inadempienze nell’esecuzione di un affidamento presso un  Comune ( Oria). Dal 30 ottobre 2013, pertanto, la società aveva sostanzialmente perso il requisito ex art. 38 lettera f del codice dei contratti che richiede, tra i requisiti di ordine generale per la partecipazione a procedure di affidamento, che siano esclusi i soggetti “f) che, secondo motivata valutazione della stazione appaltante, hanno commesso gravi negligenze o malafede nell’esecuzione delle prestazioni affidate o che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”.

Non solo. Dall’attività istruttoria apprendiamo pure che  l’Anac –  “ha appurato che la società ed i suoi amministratori sono stati oggetto di condanne penali (Seconda sezione del Tribunale di Taranto 25/03/2014) da cui emergono, fra l’altro, fenomeni corruttivi.

Dall’altro lato,l’affidatario del servizio di riscossione dei tributi per conto della pubblica amministrazione sostiene  di aver  ottenuto dai Comuni – come ad es. Biancavilla -la delega ad agire per proprio conto e  ritiene legittimo  agire anche attraverso pignoramenti.  Più che altro la Sogert  conta invece sul fatto che il cliente della banca con l’atto di pignoramento è impossibilitato a prelevare qualunque cifra. Motivo per cui -è questo il guaio non risolto per la complicità delle banche – per avere la disponibilità del proprio conto corrente si è costretti a pagare il “misterioso debito avanzato dal Comune”     Che indecenza, altro che libertà…..  Ricordiamoci di queste cose, signori miei,  nelle prossime elezioni europee..

Il Presidente della Regione Sicilia On Schifani assicura e promette: “Il disavanzo regionale sarà recuperato perchè i conti ora migliorano..”

 

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Via libera dal governo Schifani al Piano di rientro dal disavanzo regionale al 31 dicembre 2022. Il documento, approvato nel corso dell’ultima seduta della giunta, certifica il pieno recupero del disavanzo emerso nel rendiconto del 2018 grazie a un miglioramento dei conti pari a 2,1 miliardi di euro. Un risultato che va ben oltre gli obblighi contenuti nell’Accordo firmato dalla Regione con lo Stato nello scorso ottobre.

Il Piano dovrà ora essere sottoposto all’esame del Collegio dei revisori dei conti della Regione e successivamente inviato  anche alle Sezioni riunite della Corte dei conti. 

A esprimere soddisfazione per il lavoro svolto e gli ottimi risultati ottenuti nella politica di risanamento dei conti regionali, il presidente Renato Schifani. «I provvedimenti adottati oggi dalla giunta – evidenzia il governatore – dimostrano la solidità della legge di Bilancio 2024/2026 predisposta dal mio governo, mettendo in chiaro con dovizia di numeri il recupero finanziario conseguito dalla Regione al 31 dicembre del 2022. Un risultato che ritengo verrà confermato e rafforzato grazie alle attività poste in essere nel 2023 e che saranno oggetto di verifica con il rendiconto 2023 in corso di predisposizione».