Siccità in Sicilia,il presidente Schifani convoca vertice su emergenza siccità e frusta la classe dirigenziale impegnata alla problematica: «Accelerare interventi per mitigare effetti crisi»

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Palermo,

Risolvere non solo le attuali emergenze, ma realizzare anche opere che nel futuro possano evitare ulteriori situazioni di criticità. Con questo obiettivo, il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato e presieduto a Palazzo d’Orleans un vertice sulla siccità al quale hanno partecipato gli assessori regionali all’Energia Roberto Di Mauro e all’Agricoltura Salvatore Barbagallo; i dirigenti generali dei dipartimenti Protezione civile Salvo Cocina, Acqua e rifiuti Arturo Vallone, Agricoltura Dario Cartabellotta; il segretario generale dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro e il capo di gabinetto della Presidenza Salvatore Sammartano.

«Ho voluto fare il punto – dice il presidente Schifani – con tutti gli uffici coinvolti per conoscere l’attuale situazione degli invasi e lo stato di attuazione degli interventi finanziati e da finanziare. Oltre alla ricerca di nuovi pozzi in tutta la Sicilia, stimolando i sindaci a farlo, e all’uso di autobotti dove servono, dobbiamo evitare che l’acqua si disperda. Oltre, ovviamente, ai grandi interventi strutturali la cui attuazione è nel medio e lungo periodo. L’attuale previsione meteorologica ci dice che anche nel mese di ottobre non ci saranno molte piogge, per cui dobbiamo accelerare sugli interventi immediati per mitigare il più possibile gli effetti della carenza di acqua negli invasi».

Nel corso del vertice è emerso che, attualmente, negli invasi siciliani ci sono circa 60 milioni di metri cubi di acqua disponibili rispetto ai 300 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Per poter utilizzare anche i cosiddetti “volumi morti”, visto l’aggravarsi della situazione, e quindi consentire un’autonomia idrica fino al prossimo mese di febbraio, la Regione, tramite l’Autorità di bacino, ha già chiesto ai gestori di ambito e di sovrambito (e in cinque invasi è già stato fatto) di adeguare i sistemi di prelievo attraverso l’ausilio di piattaforme galleggianti, per consentire un ottimale utilizzo delle risorse idriche residue. I gestori degli invasi, invece, sono stati già invitati, da tempo, a valutare l’attivazione del monitoraggio e del trasferimento della fauna ittica.

Con riferimento ai piani di intervento urgenti finanziati dalla Protezione civile nazionale e dalla Regione, i quasi 50 milioni di euro sono stati già tutti utilizzati e la “nuova” acqua immessa in rete è di circa mille litri al secondo e altri mille lo saranno prossimamente. Adesso, si attende una seconda tranche di venti milioni di euro che Palazzo Chigi aveva garantito al presidente Schifani in occasione della riunione del Consiglio dei ministri dello scorso 6 maggio. E un ulteriore finanziamento di 50 milioni di euro per investimenti, tra irriguo e potabile, sarà inserito dal governo regionale nel prossimo assestamento di bilancio, in corso di predisposizione.

Sta procedendo anche l’iter per la riattivazione dei tre dissalatori (Porto Empedocle, Gela e Trapani) che, dopo la richiesta, accolta, del presidente della Regione, saranno gestiti dal commissario nazionale per l’emergenza idrica, con un’accelerazione sui tempi previsti di realizzazione.

 

Siccità Sicilia , da Stato e Regione 40 milioni per gli agricoltori

 

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Palermo,

Pronti 40 milioni di euro per sostenere le imprese agricole siciliane colpite dalla siccità. La giunta regionale ha dato il via libera alla proposta di declaratoria di calamità naturale che consente adesso gli interventi in favore della aziende che hanno subito danni soprattutto per le colture di cereali, legumi e foraggio: si tratta di 15 milioni di euro stanziati dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e altri 10 milioni previsti nella manovra finanziaria approvata all’Ars.
Altri 15 milioni di euro, inoltre, saranno erogati con un bando del commissario delegato per l’emergenza idrica per l’agricoltura pubblicato oggi. «Diamo un aiuto economico importante agli agricoltori colpiti dalla grave emergenza idrica di quest’anno – dice il presidente della Regione, Renato Schifani –. Un impegno che si concretizza grazie a un intervento congiunto dello Stato e della Regione che permetterà di dare ristoro al settore che ha sofferto più di tutti per l’emergenza idrica».
Nel periodo dall’1 gennaio al 31 maggio 2024 si sono riscontrati i danni più gravi alle colture da seme il cui ciclo produttivo si conclude in primavera. Il danno alla produzione è calcolato in quasi 313 milioni di euro pari a circa il 74 per cento della produzione ordinaria nel territorio interessato. Si è stimato un danno alla produzione del 60 per cento sui legumi, del 70 per cento sui cereali e dell’80 per cento sulle foraggere. In alcuni casi si hanno segnalazioni di danno pari al 100 per cento.
«Il calo produttivo – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – riguarda tutto il territorio regionale. Abbiamo attivato con rapidità la procedura di proposta della declaratoria di calamità naturale per poter erogare in tempi brevi i benefici agli agricoltori che già nelle prossime settimane dovranno effettuare spese per preparare i terreni alla nuova semina, dopo un’annata terminata per tutti in grave perdita economica».
Oltre ai contributi a sostegno delle imprese agricole sono previsti anche interventi per l’integrazione salariale in favore dei lavoratori. Intanto, entro il 30 settembre potranno essere presentate le domande di contributo previste dall’avviso per interventi in conto capitale per fronteggiare la crisi idrica in agricoltura pubblicato oggi dal commissario delegato per l’emergenza idrica per l’agricoltura, Dario Cartabellotta. La dotazione finanziaria è di 15 milioni di euro, fondi stanziati con la manovra approvata dall’Ars.
Le risorse saranno destinate per l’80 per cento alle istanze degli imprenditori agricoli, anche in forma associata, e per il 20 per cento ai Comuni. Possono essere finanziati gli interventi di captazione, raccolta e stoccaggio delle acque per uso agricolo e zootecnico; di costruzione di nuove vasche e serbatoi per la raccolta di acqua; di realizzazione di nuovi pozzi o per il miglioramento di quelli esistenti. Sono finanziabili anche nuovi impianti di mini-desalinizzazione. Le domande potranno essere presentate esclusivamente con pec all’indirizzo dipartimento.agricoltura@certmail.regione.sicilia.it.

Temperature record nel SUD: allarme decessi..

Caldo Afoso e Caldo Torrido le Differenze | Meteo POP

 

 

Sicilia sempre più calda.         Il riscaldamento   sembra più rapido tra le sei regioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, con temperature che aumentano a circa il doppio del tasso medio globale. Dal 2020 si sono susseguiti i tre anni più caldi mai registrati in tutta la regione, e gli abitanti stanno pagando il prezzo più alto. Si contano 176.040 decessi l’anno tra il 2000 e il 2019 per il caldo estremo, il 36% delle morti per effetto dell’aumento delle temperature in tutto il mondo, 489mila. A lanciare l’allarme è il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, a pochi giorni dall’appello del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ad agire contro la crisi climatica.

Le quattro aree critiche di intervento, prevenire gli effetti sulla salute 

Quattro le aree critiche di intervento, evidenziate da Gutierres: prendersi cura dei soggetti fragili, proteggere i lavoratori, aumentare la resilienza delle economie e delle società e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5° C. “Ciò non potrebbe essere più rilevante per la regione europea – sottolinea Kluge – dove negli ultimi 20 anni si è verificato un aumento del 30% della mortalità correlata al caldo, con un aumento dei decessi in quasi tutti i Paesi della regione in cui è in atto il monitoraggio”. Lo stress da calore estremo è “la principale causa di morte legata al clima nella regione – rimarca – Le temperature estreme aggravano le condizioni croniche, come malattie cardiovascolari, respiratorie e cerebro-vascolari, peggiorano la salute mentale e i disturbi legati al diabete”.

Nel Sud, in Sicilia e Calabria in particolare, la problematica dell’elevata temperatura è aggravata dalla perenne siccità , dalla scarsità delle piogge, dal prosciugamento dei laghi e da una politica che è diventata sempre più miope

Siccità in Sicilia, , dalla Protezione civile arrivano oltre 1,5 milioni di contributi ai Comuni per le autobotti idonee all’emergenza idrica

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Oltre un milione e mezzo di euro ai Comuni e ad altri enti territoriali per la manutenzione e l’acquisto di autobotti destinate al rifornimento idrico. È questo l’ammontare complessivo dei primi contributi autorizzati dalla Protezione civile siciliana per contrastare la forte siccità che sta colpendo l’Isola.
Sono oltre 200 le istanze pervenute sino ad oggi al dipartimento regionale in base alle modalità indicate dal dirigente generale Salvo Cocina e 109 gli interventi autorizzati già dal mese di maggio. Interventi che si inseriscono all’interno del Piano per l’emergenza idrica, per la cui realizzazione il presidente della Regione, Renato Schifani, è stato nominato commissario delegato.
Le somme sono così distribuite: 977 mila euro per riparare 98 autobotti, 389 mila euro per acquistarne 10 usate e 167 mila euro per comprarne una nuova. Per la maggior parte, quindi, si tratta di lavori di manutenzione di mezzi già nelle disponibilità degli enti. Il contributo per l’acquisto di un’autobotte nuova, invece, è stato concesso all’Unione dei Comuni paesi dei Nebrodi (Caprileone, San Marco d’Alunzio e San Salvatore di Fitalia).
I Comuni di Agrigento, San Giovanni Gemini (Ag), San Cataldo (Cl), Aidone (En), Castronovo di Sicilia e Caccamo (Pa), Patti, Caronia e Gioiosa Marea (Me) hanno ottenuto l’autorizzazione per le somme necessarie all’acquisto di autobotti usate in pronta consegna. Esaurite tutte le richieste per mezzi in pronta consegna, si procederà al finanziamento di contributi per autobotti nuove, ove i Comuni richiedenti e i fornitori assicurino tempi di consegna e di messa in esercizio compatibili con quelli dell’emergenza in corso e comunque, in linea generale, entro agosto/settembre.

Adesso la Sicilia attende lo “stato di emergenza” sulla siccità Finanziamenti e attenzione nazionale politica

 

La Sicilia chiama Roma.  La documentazione necessaria per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia passa nelle mani del governo nazionale. Si chiede lo stato di emergenza. E quindi i finanziamenti del caso e la massima attenzione .Nel dossier, le soluzioni proposte dalla cabina di regia guidata dal presidente della Regione e coordinata dal capo della Protezione civile regionale per porre freno in tempi rapidi alla crisi dovuta alla mancanza di piogge”.
“Il gruppo di lavoro, impegnato anche in questi giorni in continue riunioni – rileva la Presidenza della Regione Sicilia -, ha individuato gli interventi necessari, differenziati a seconda dei tempi di realizzazione. Tra quelli di rapida attuazione, l’acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in crisi, la rigenerazione dei pozzi e delle sorgenti e il ripristino di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, la realizzazione di nuove condotte di bypass. Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio del dissalatore di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di uno dei due tra quelli di Trapani e Gela (nel Nisseno), operazione che richiederà tempi e procedure di gara più lunghe”.
“Nello stesso tempo – il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici presso il Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell’Autorità di bacino. Ne sono scaturite numerose proposte di interventi urgenti, passate al vaglio della cabina di regia. Inoltre, diverse riunioni sono state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna”.
“Si aspetta ora che il Consiglio dei ministri proceda con la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, provvedimento atteso per la settimana prossima insieme allo stanziamento delle prime somme per gli interventi più urgenti

Siccità, dissalatori mobili, nuovi pozzi e autobotti in Sicilia: le prime soluzioni della cabina di regia, la nuova struttura messa a punto per la valutazione dell’emergenza nazionale siccità

 

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Palermo,

Nuovi pozzi e rigenerazione di altri pozzi e sorgenti esistenti, pulizia delle traverse dei corsi d’acqua, dissalatori mobili e piccoli interventi per il ripristino delle autobotti comunali. Sono alcune e più rapide soluzioni individuate dalla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, riunita oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans. La struttura, presieduta dal governatore siciliano, coordinata dal capo della Protezione civile regionale e che riunisce competenze tecniche, accademiche e scientifiche, sta mettendo a punto il piano di interventi e dei relativi costi da inviare a Roma per la valutazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità, già richiesto dalla giunta regionale.

Dal suo insediamento la cabina di regia sta operando anche al livello provinciale con nove tavoli di lavoro con Genio civile, Protezione civile, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica. Nel dettaglio, le proposte con efficacia immediata per la mitigazione dell’emergenza idrica riguardano la rigenerazione di una cinquantina di pozzi e sorgenti esistenti ad uso idropotabile, l’individuazione di un centinaio di siti, vicini a condutture e linee elettriche, in tutta la Sicilia in cui scavare nuovi pozzi ad uso irriguo, salvaguardando così le scorte idriche presenti nelle dighe da destinare esclusivamente per la popolazione.

Inoltre, sono previsti interventi su impianti di pompaggio e condutture, operazioni di sfangamento di sei traverse fluviali, finanziamenti per la riattivazione delle autobotti in una sessantina di Comuni. Sul fronte dissalatori si lavorerà nell’immediato con l’acquisto e l’installazione di moduli mobili nei siti esistenti, nell’attesa di poter procedere alla sostituzione degli impianti fissi a Porto Empedocle, Trapani e Gela, dove i tecnici della task-force in queste ore stanno effettuando ispezioni. Una soluzione importante e di ridotto impatto economico per dare respiro all’agricoltura della Piana di Catania potrà arrivare dalla riparazione di alcune paratie su Ponte Barca, dove già domani verrà verificato se è possibile utilizzare un flusso d’acqua aggiuntivo di circa 500 litri al secondo, sfruttando la pendenza. Un altro sostegno per l’agricoltura potrà arrivare, una volta dichiarato lo stato di emergenza nazionale, anche da eventuali deroghe per l’utilizzo dei fondi del Psr.

Siccità Sicilia, nasce la cabina di regia per l’emergenza idrica Un team di “super”dirigenti della Regione,già plurincaricati con ulteriori indennità-compensi

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Palermo,

È stata istituita, su proposta del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, la cabina di regia per l’emergenza idrica. Lo ha deciso il governo siciliano nel corso della riunione di giunta di oggi pomeriggio. La struttura, che avrà il compito di individuare, stimolare e coordinare gli interventi più urgenti e indifferibili per mitigare gli effetti della crisi, sarà guidata dallo stesso Schifani e coordinata dal capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina che già riveste altri incarichi (n.d.r:).

Ne fanno parte poi: il dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico Duilio Alongi; l’avvocato generale della Regione Giovanni Bologna; Mario Cassarà del dipartimento regionale Acqua e rifiuti; Antonino Granata dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia; Giorgio Domenico Micale, professore ordinario di Teorie dello sviluppo dei processi chimici del dipartimento di Ingegneria dell’università di Palermo; Mario Rosario Mazzola, già professore ordinario di Costruzioni idrauliche presso l’università di Palermo, attualmente presidente della fondazione Utilitatis e componente del Consiglio superiore dei lavori pubblici; Enrico Foti, ordinario di Idraulica dell’università di Catania; Salvatore Barbagallo, professore ordinario di Idraulica agraria dell’università di Catania; Salvatore Sammartano, capo di gabinetto del presidente della Regione. Gli assessori all’Agricoltura, all’Energia e alle Infrastrutture potranno liberamente partecipare alle riunioni della struttura, che si insedierà domani pomeriggio a Palazzo d’Orléans.

«Ho voluto questa struttura – dice Schifani – per definire strategie coordinate da un’unica regia e adeguate a contenere gli effetti negativi della crisi. Ma anche per accelerare sia la realizzazione delle infrastrutture necessarie sia gli interventi di ammodernamento volti alla riduzione delle perdite di risorsa idrica. Possiamo contare sul contributo di un team di professionisti che ci supporteranno da un punto di vista tecnico e che daranno impulso alle azioni. La crisi che stiamo vivendo – aggiunge il presidente della Regione – è severa, qui come in altre regioni non solo italiane, ma insieme col governo nazionale stiamo mettendo in campo tutte le misure necessarie anche per risolvere problemi mai affrontati prima. Ci stiamo impegnando al massimo e i risultati si vedranno».

Siccità,in Sicilia: «Situazione drammatica, la Sicilia chiede lo stato di emergenza nazionale» La Giunta attiva azioni per mitigare la crisi ed aiutare i settori produttivi

 

 

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La Regione Sicilia con la Giunta ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Una decisione presa nel corso dell’ultima giunta in conseguenza al lungo periodo di siccità e alla rilevante riduzione delle riserve di acqua in tutta la Sicilia.

L’obiettivo del provvedimento, che adesso dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri, è quello di garantire acqua potabile ai cittadini e l’approvvigionamento idrico ai settori agricolo e zootecnico, oltre che alle imprese impegnate nei cantieri nell’Isola.

«La siccità in Sicilia sta diventando drammatica – dice il presidente Renato Schifani – La Regione ha già messo in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Inoltre, sono necessari sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà».

Una relazione della Protezione civile regionale indica interventi a breve e a medio termine per mitigare la crisi che prevedono la riduzione dei consumi delle utenze idropotabili, interventi sugli invasi, campagne di informazione e sensibilizzazione per il risparmio, interventi per reperire risorse alternative (come dissalatori mobili e navi con moduli dissalativi), acquisto di autobotti e silos per la distribuzione in luoghi pubblici, utilizzo di pozzi e sorgenti, riparazione di reti idriche, ammodernamento degli impianti di dissalazione nei siti dismessi di Porto Empedocle, Paceco-Trapani ed eventualmente anche Gela. Il costo delle azioni a breve termine è di 130 milioni di euro, mentre di quelle a medio termine è di 590 milioni di euro.

 

La Regione, nelle scorse settimane, aveva già dichiarato lo stato di crisi idrico sia per l’uso potabile che per quello agricolo-zootecnico, nominando anche due commissari. Per i settori produttivi interessati sono state avviate le procedure per provvedimenti per circa 5,5 milioni di euro che prevedono sgravi dai canoni dei consorzi di bonifica e misure di semplificazione amministrativa. È stato costituito anche un Osservatorio regionale sugli utilizzi idrici per monitorare costantemente lo stato degli invasi e delle riserve di acqua.

Siccità Sicilia, riunione operativa per trasferire volumi d’acqua alla diga Castello nell’Agrigentino

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Si è tenuta ieri pomeriggio- si apprende da un comunicato regionale-  nella sede dell’assessorato regionale dell’Agricoltura a Palermo una riunione operativa, convocata dall’assessore Luca Sammartino, per affrontare le problematiche idriche relative al comprensorio di Ribera, in provincia di Agrigento. All’incontro hanno partecipato rappresentanti del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti, dell’Autorità di bacino, del Consorzio di bonifica della Sicilia Occidentale e di Enel Green Power.

L’assessore Sammartino ha chiesto e ottenuto da Enel e dall’Autorità di bacino l’impegno ad attivare le procedure per trasferire volumi d’acqua dalle dighe Prizzi e Gammauta, gestite dall’azienda, verso la diga Castello attraverso l’adduttore consortile. L’operazione sarà attuata con immediatezza non appena le piogge consentiranno di accumulare acqua a sufficienza, considerato che ad oggi non ci sono volumi idrici disponibili.