Economia in Sicilia, approvata manovra da 345 milioni. Il Presidente della Regione ,Schifani: «Misure per i cittadini e per le emergenze»

 

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Palermo,

Sostegno alla crescita dell’economia, investimenti su infrastrutture, su spesa sociale e sanitaria e contrasto alle emergenze del territorio. Sono i capisaldi del disegno di legge di variazione di bilancio approvato questo pomeriggio dalla giunta Schifani a Palazzo d’Orleans. Una manovra che mobilita risorse per un totale di 345 milioni di euro. Il provvedimento, così come concordato dal presidente della Regione Renato Schifani con il presidente dell’Ars Gaetano Galvano, dovrebbe essere approvato dal Parlamento prima dell’interruzione estiva dei lavori.

Tra le voci più consistenti della manovra, gli investimenti per 60 milioni di euro per interventi sulle strade provinciali immediatamente cantierabili, che si aggiungono a quelli del Fsc; un piano di spesa di 41,5 milioni (66 milioni nel triennio) per il superamento del problema delle liste di attesa nella sanità; lo stanziamento di 20 milioni per finanziare gli extra costi per il trasporto dei rifiuti all’estero sopportato dai Comuni siciliani.

«Abbiamo varato – ha detto Schifani – una manovra che concentra le risorse disponibili su una serie di misure concrete che impattano su diverse categorie di cittadini. Il governo e i partiti che lo sostengono hanno condiviso un percorso politico che guarda all’obiettivo di dare risposte immediate ai siciliani. Confido nel fatto che le forze parlamentari, nel rispetto dei ruoli e con grande senso di responsabilità, diano come sempre il loro contributo perché, con l’approvazione della norma, si possa dare una pronta applicazione ai provvedimenti previsti».

Gli investimenti sono il centro della manovra. Oltre 26,2 milioni per le infrastrutture idriche (10 milioni per i laghetti aziendali delle imprese agricole, 10 milioni per interventi di contrasto all’emergenza idrica, 6,2 milioni per interventi di interconnessione tra le dighe) e 9,9 milioni per le spese di gestione dei dissalatori. Nel triennio vengono destinati al cofinanziamento dell’edilizia sanitaria regionale 33 milioni di euro, 15 milioni sono stanziati per promuovere e potenziare la realizzazione di impianti di videosorveglianza da parte dei Comuni, 17 milioni per l’acquisto di immobili da destinare ad uffici regionali allo scopo di diminuire gli affitti pagati dalla Regione, 5 milioni per il dragaggio dei porti e 10 milioni per il contrasto al caro voli.

«Gli investimenti – afferma l’assessore dell’Economia Alessandro Dagnino – valgono il 50 per cento della manovra e anche la quota di spesa corrente è una spesa di qualità che mira a risolvere alcune fragilità della Regione. Abbiamo scelto di concentrare le risorse su interventi immediatamente attivabili, capaci di produrre effetti concreti nel breve periodo, senza perdere di vista la prospettiva di uno sviluppo duraturo. È una manovra che unisce visione e realismo, e che punta a rafforzare i servizi, sostenere le imprese e dare risposte alle fasce più fragili della popolazione».

Tra gli articoli del testo anche la norma per l’attrazione delle imprese di autonoleggio. Per esse si prevede un’agevolazione fiscale sulla tassa automobilistica regionale allo scopo di realizzare maggiori entrate grazie all’insediamento di nuove realtà produttive.

Forte l’attenzione al sociale. Nella manovra vengono stanziati 10 milioni per i disabili gravissimi, tre milioni per il finanziamento della legge sulla povertà e, in particolare, della misura per il sostegno per il ricovero di indigenti e di soggetti in condizioni di marginalità estrema, due milioni per le misure di protezione sociale rivolte a famiglie a rischio di condizionamento in ambienti mafiosi e criminali, a supporto delle autorità giudiziarie competenti. Tra gli altri stanziamenti: cinque milioni per la manutenzione degli edifici scolastici, due milioni per la realizzazione di parchi urbani, tre milioni per il finanziamento all’editoria, 1,2 milioni per lo scorrimento della graduatoria per il finanziamento delle produzioni cinematografiche.

Rifiuti, giunta regionale siciliana stanzia 500 mila euro per la discarica di Tripi, nel Messinese

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Stanziati altri 500 mila euro per la discarica di contrada Formaggiara a Tripi, nel Messinese. Lo ha stabilito il governo Schifani, nella seduta di giunta, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni.

Si tratta di fondi destinati al prelievo e allo smaltimento del percolato e delle acque di falda, operazioni necessarie al fine di prevenire gravi criticità ambientali, di cui la Regione si fa carico con un intervento sostitutivo a causa delle inadempienze dell’ente gestore della discarica, la Tirreno Ambiente spa in liquidazione.

A19, in Sicilia ,bypass impraticabile per Anas. Il Presidente della Regione Sicilia Schifani: «Da azienda grave atteggiamento»

 

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Palermo,

Una profonda irritazione per l’atteggiamento poco collaborativo che Anas continua a tenere per risolvere i gravi disagi causati dai cantieri lungo l’autostrada A19, in particolare nel tratto in prossimità di Bagheria, viene espressa dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Nella serata di ieri, infatti, dopo che nel corso della riunione del Comitato operativo viabilità riunito in Prefettura a Palermo, tutti avevano condiviso la soluzione del bypass, durante il successivo sopralluogo, insieme alla Polizia stradale, Anas ha valutato come non particolarmente utile l’ipotesi e ha definito come non fattibili o non attuabili per ragioni tecniche alcune soluzioni. Al termine, è emerso che l’unica alternativa resta quella di deviare, in caso di necessità (code di oltre 7 km o in situazioni di emergenza) il traffico sulla Strada statale 113.
«È paradossale che, nonostante queste problematiche siano discusse da settimane – dice il presidente Schifani – l’Anas non si sia minimamente premurata di verificare in maniera preventiva la possibilità di realizzare l’ipotesi del bypass avanzata durante la riunione. Chiediamo all’azienda, pertanto, un cambio di passo immediato. Servono responsabilità, visione e capacità di adattamento.
Per chi come noi è impegnato ogni giorno a contrastare le emergenze, non è possibile pensare che i vertici regionali di Anas siano in ferie demandando a terze linee la gestione. La Regione farà sentire la propria voce in tutte le sedi, anche a livello ministeriale, avanzando la richiesta della rimozione del responsabile di Anas Sicilia che continua a dimostrare scarso senso di collaborazione istituzionale nei confronti del ruolo del commissario e nei confronti dei siciliani. In queste settimane, infatti, gli utenti stanno affrontando disagi e lunghe code a causa di una pianificazione sbagliata dei lavori da parte dell’azienda, che ha dato il via a due cantieri contigui proprio alle porte di Palermo, e per di più in un periodo di traffico particolarmente intenso come quello estivo. La mancata attivazione del bypass rischia di aggravare sempre di più una situazione già critica in previsione del traffico di rientro di domani pomeriggio». «Anche nella vicenda di ieri – conclude Schifani – Anas non si è nemmeno premurata di informarmi preventivamente sull’esito dei sopralluoghi».

Conferenza di Messina e Taormina, il Presidente della Regione Sicilia ,Schifani incontra commissione Parlamento Ue: «Maggiori sinergie tra Regioni e Istituzioni centrali»

 

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«Lo Statuto siciliano e l’autonomia regionale costituiscono un riferimento nel panorama del regionalismo europeo. Un’autonomia che ha profonde radici nella storia dell’Isola e nella condizione insulare della Sicilia, che ha avuto momenti di luce e di ombra, ma che ha garantito ai siciliani l’autogoverno e consentito di rispondere all’ansia di riscatto di una terra troppe volte trascurata sul piano degli investimenti e della coesione economica, sociale, territoriale. Il ruolo delle Regioni in Europa è rilevante, sebbene i livelli di autonomia non siano omogenei, ma è indubbio che la competitività dei territori passi oggi più che mai per il rilancio della sinergia tra le Istituzioni centrali e le Regioni europee».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a Palazzo dei Giurati, sede del Comune di Taormina, ospite del sindaco Cateno De Luca assieme a una delegazione della commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, per un incontro sul tema dell’autonomia regionale , nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni della Conferenza di Messina e Taormina. Assieme al presidente della Commissione, il tedesco Sven Simon, presenti anche i deputati Ue Lorànt Vincze (Romania), Salvatore De Meo (Italia), Brando Benifei (Italia), Ernő Schaller-Baross (Ungheria) e Nikolas Farantouris (Grecia). « Mi onoro di rappresentare la Sicilia quale componente del Comitato europeo delle Regioni – ha aggiunto Schifani rivolgendosi ai deputati – e voglio sottolineare l’accordo raggiunto lo scorso anno tra i presidenti delle nostre Istituzioni europee, che consente iniziative congiunte volte a rafforzare la democrazia e a individuare nuove vie di cooperazione consentendo si tenga maggiormente conto dei punti di vista degli enti locali e regionali durante l’intero processo decisionale dell’Ue.
Come dimostra il dibattito di questa mattina – ha concluso il presidente della Regione Siciliana – questi giorni tra Messina e Taormina non sono soltanto un momento di celebrazione, ma si pongono le basi per un rilancio dell’idea di Europa. In un momento nel quale sembrano prevalere le spinte verso i nazionalismi, dalla Sicilia parte un nuovo messaggio di speranza per gli europei. Possiamo e dobbiamo costruire insieme un’Europa più forte, più sicura, più libera, più inclusiva. Oggi è ancor più un’opportunità, ma anche una necessità impellente, da cui sapremo trarre spunto per nuove iniziative politiche di rafforzamento del disegno dei padri fondatori dell’Europa».

Approvato progetto di riqualificazione della Bandita, a Palermo. Savarino: «Restituiamo il lungomare ai cittadini»

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Palermo,

Prosegue il percorso di rigenerazione della costa Sud di Palermo. Il Comitato scientifico urbanistico regionale, presieduto dall’assessore al Territorio e ambiente Giusi Savarino, ha approvato oggi il progetto di riqualificazione eco-sostenibile del lungomare della Bandita, redatto e presentato dalla Città metropolitana del capoluogo siciliano.
«L‘approvazione di questo progetto – commenta l’assessore Savarino – è un ulteriore elemento strategico dì sviluppo per le aree del demanio marittimo e per tutto il waterfront palermitano. Il sogno di restituire la spiaggia di Palermo e il relativo lungomare ai cittadini palermitani, quindi, è oggi ancora più vicino».

 

Piano straordinario San Cristoforo di Catania: Sottosegretario Mantovano e Commissario Ciciliano a Palazzo degli Elefanti

 

 

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Catania,

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il Commissario Straordinario di Governo, Fabio Ciciliano, si sono recati ieri a Catania per partecipare a una riunione di aggiornamento sul Piano straordinario di interventi infrastrutturali e progetti di riqualificazione sociale e ambientale destinati al quartiere di San Cristoforo. L’incontro si è svolto a Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio, dove i rappresentanti del Governo sono stati accolti dal sindaco Enrico Trantino, affiancato dalla giunta comunale. Presenti anche il prefetto Signoriello, il questore Bellassai e i vertici provinciali delle forze dell’ordine.

Nel corso dell’incontro, il Sottosegretario Mantovano ha sottolineato il valore del cosiddetto “modello Caivano”, evidenziando come questo non intenda risolvere in tempi rapidi problematiche complesse e radicate, ma rappresenti piuttosto un esempio concreto di come sia possibile opporre alla criminalità e all’emarginazione sociale un’alternativa fondata sulla convivenza civile, attraverso un’azione sinergica che unisca il contrasto alla devianza con la promozione di opportunità di crescita e partecipazione per la popolazione, in particolare per i giovani. “Tali risultati – ha dichiarato – si ottengono solo con la condivisione, senza modelli calati dall’alto, e attraverso la collaborazione tra tutte le istituzioni, ciascuna nel rispetto delle proprie competenze e possibilità”.

Il quartiere di San Cristoforo si contraddistingue per un’elevata densità abitativa e per una condizione di degrado urbano che si manifesta in carenze infrastrutturali, edifici fatiscenti, servizi insufficienti e un’elevata incidenza di disagio socio-economico, con numerose famiglie in stato di indigenza.

Il Piano straordinario illustrato dal Sottosegretario Mantovano prevede due macroaree di intervento. La prima, per un importo pari a 15.800.000 euro, comprende: la realizzazione della nuova sede dell’Istituto Comprensivo Dusmet Doria, plesso via Plaia, nei locali della ex conceria; la creazione di un percorso pedonale attrezzato in via Santo Angelo Custode e via Plaia; la costruzione di una palestra annessa all’Istituto Madonna della Provvidenza; un centro comunale di raccolta differenziata; la manutenzione straordinaria dell’I.C. statale Rita Atria, plesso di via Gramignani; la riqualificazione dell’ex mercato coperto tra via Belfiore, Zuccarelli e Juvara.

La seconda macroarea, per un totale di 4.400.000 euro, comprende: la realizzazione del Centro urbano per il Servizio sociale territoriale; la riqualificazione di piazza don Puglisi in via Barcellona e della piazzetta comunale con accessi da via Santa Maria delle Salette e via De Lorenzo; l’attivazione di un servizio educativo di strada con progetti di animazione territoriale e interventi mirati alla prevenzione della dispersione scolastica e dell’allontanamento familiare; un centro di incontro intergenerazionale; il potenziamento del segretariato sociale; la riqualificazione degli spazi RFI presso la stazione Catania Centrale-San Cristoforo.

Il Commissario Ciciliano ha illustrato il cronoprogramma degli interventi, che dovranno concludersi entro il 2028, evidenziando inoltre che ulteriori iniziative coerenti con le finalità del decreto potranno essere successivamente inserite, utilizzando i ribassi d’asta delle procedure di assegnazione, curate da Invitalia. In tale ottica, nella giornata di ieri, tecnici e funzionari delle strutture governative e comunali hanno effettuato sopralluoghi congiunti nelle aree interessate, per la verifica  diretta dello stato dei luoghi.

Agli oltre 20 milioni stanziati dal Governo si aggiungeranno ulteriori 17 milioni che l’Amministrazione Comunale impiegherà attraverso diverse linee di finanziamento comunitario. “Una sinergia istituzionale di grande rilievo – ha dichiarato il sindaco Trantino – che potrà incidere significativamente su uno dei quartieri più complessi e strategici della città. Ringrazio il Governo, il Presidente del Consiglio, i Ministri e il Sottosegretario Mantovano per la costante attenzione rivolta alle esigenze di Catania”.

Il sindaco ha inoltre illustrato i progetti comunali che andranno a integrare il Piano nazionale: la riqualificazione della vecchia area contrattuale dell’ex mercato in un hub digitale, la creazione di un centro comunale di raccolta al posto della discarica di via Toledo, un nuovo asilo nido, la ristrutturazione della piscina e ulteriori interventi che stiamo valutando, presso il centro polifunzionale di via Zurria. “Le nostre risorse – ha concluso Trantino – si aggiungeranno a quelle del decreto Caivano per rafforzare la funzione sociale delle opere, a beneficio delle fasce più vulnerabili della popolazione e soprattutto dei nostri giovani”.

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Servizio idrico in Sicilia, via libera dell’Ue a 230 milioni. Schifani: «Impegno premiato, avanti con investimenti»

 

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La Commissione europea ha sbloccato risorse per oltre 230 milioni di euro destinate al miglioramento del servizio idrico integrato in Sicilia. La decisione è arrivata dopo che la Regione ha completato e approvato tutti i nove Piani d’ambito degli Ambiti territoriali ottimali (Ato), soddisfacendo così la “condizione abilitante 2.5 Pianificazione aggiornata degli investimenti necessari nel settore idrico e nel settore delle acque reflue” del Programma Regionale Sicilia Fesr 2021-2027.  Si tratta di un prerequisito necessario stabilito dall’Unione Europea affinché i progetti possano essere considerati idonei al finanziamento. Senza il suo soddisfacimento, non è possibile accedere alle risorse dei fondi strutturali.

Questo importante traguardo consente l’accelerazione degli interventi volti a migliorare la gestione del servizio idrico integrato nell’Isola prevalentemente rivolti al recupero delle perdite degli acquedotti e la depurazione delle acque reflue degli agglomerati in procedura di infrazione. I Piani d’ambito sono strumenti di programmazione che definiscono gli investimenti necessari per migliorare il servizio idrico integrato in ciascun territorio, individuando le priorità di intervento per la gestione dell’acqua potabile, delle reti di distribuzione e della depurazione delle acque reflue. La loro approvazione è frutto di un lavoro congiunto che ha visto impegnati per due anni vari rami dell’amministrazione regionale.

«Il raggiungimento di questo obiettivo rappresenta un passo significativo per la Sicilia – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – Abbiamo coordinato un lavoro complesso per garantire una pianificazione efficace degli investimenti nel settore idrico, ma il nostro impegno è stato premiato. Un risultato che testimonia anche l’efficace coordinamento e la piena sintonia tra Regione, Commissione europea e Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’affrontare le priorità strategiche del territorio siciliano. Questo sblocco di fondi europei ci permetterà di avviare progetti prioritari attesi da tempo per la modernizzazione delle infrastrutture regionali».

Il Programma regionale Fesr Sicilia 2021-2027, con un’attenzione particolare alla Priorità 2 (“Una Sicilia più verde”), prevede azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi del Green deal e alla neutralità climatica entro il 2050. L’Azione 2.5.1, “Interventi per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato in tutti i segmenti della filiera”, dispone di una dotazione finanziaria complessiva di oltre 47 milioni di euro, destinati a interventi fondamentali nel settore idrico.

Tra le iniziative già in corso o in fase di avvio rientrano progetti volti all’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche esistenti, alla realizzazione di nuove opere pubbliche e all’acquisizione di beni e servizi essenziali per l’efficienza del sistema. La Regione ha già pubblicato avvisi pubblici per oltre 150 milioni di euro dedicati ai servizi idrici e di depurazione, dimostrando una forte accelerazione nell’utilizzo delle risorse europee.

La soddisfazione della condizione abilitante 2.5 apre ora la strada a una piena operatività dei finanziamenti europei in un settore strategico, con benefici diretti per la qualità della vita dei siciliani e per la tutela dell’ambiente.

 

Servizio idrico in Sicilia, via libera dell’Ue a 230 milioni.

 

 

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Palermo,

La Commissione europea ha sbloccato risorse per oltre 230 milioni di euro destinate al miglioramento del servizio idrico integrato in Sicilia. La decisione è arrivata dopo che la Regione ha completato e approvato tutti i nove Piani d’ambito degli Ambiti territoriali ottimali (Ato), soddisfacendo così la “condizione abilitante 2.5 Pianificazione aggiornata degli investimenti necessari nel settore idrico e nel settore delle acque reflue” del Programma Regionale Sicilia Fesr 2021-2027.  Si tratta di un prerequisito necessario stabilito dall’Unione Europea affinché i progetti possano essere considerati idonei al finanziamento. Senza il suo soddisfacimento, non è possibile accedere alle risorse dei fondi strutturali.

Questo importante traguardo consente l’accelerazione degli interventi volti a migliorare la gestione del servizio idrico integrato nell’Isola prevalentemente rivolti al recupero delle perdite degli acquedotti e la depurazione delle acque reflue degli agglomerati in procedura di infrazione. I Piani d’ambito sono strumenti di programmazione che definiscono gli investimenti necessari per migliorare il servizio idrico integrato in ciascun territorio, individuando le priorità di intervento per la gestione dell’acqua potabile, delle reti di distribuzione e della depurazione delle acque reflue. La loro approvazione è frutto di un lavoro congiunto che ha visto impegnati per due anni vari rami dell’amministrazione regionale.

«Il raggiungimento di questo obiettivo rappresenta un passo significativo per la Sicilia – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – Abbiamo coordinato un lavoro complesso per garantire una pianificazione efficace degli investimenti nel settore idrico, ma il nostro impegno è stato premiato. Un risultato che testimonia anche l’efficace coordinamento e la piena sintonia tra Regione, Commissione europea e Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’affrontare le priorità strategiche del territorio siciliano. Questo sblocco di fondi europei ci permetterà di avviare progetti prioritari attesi da tempo per la modernizzazione delle infrastrutture regionali».

Il Programma regionale Fesr Sicilia 2021-2027, con un’attenzione particolare alla Priorità 2 (“Una Sicilia più verde”), prevede azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi del Green deal e alla neutralità climatica entro il 2050. L’Azione 2.5.1, “Interventi per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato in tutti i segmenti della filiera”, dispone di una dotazione finanziaria complessiva di oltre 47 milioni di euro, destinati a interventi fondamentali nel settore idrico.

Tra le iniziative già in corso o in fase di avvio rientrano progetti volti all’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche esistenti, alla realizzazione di nuove opere pubbliche e all’acquisizione di beni e servizi essenziali per l’efficienza del sistema. La Regione ha già pubblicato avvisi pubblici per oltre 150 milioni di euro dedicati ai servizi idrici e di depurazione, dimostrando una forte accelerazione nell’utilizzo delle risorse europee.

La soddisfazione della condizione abilitante 2.5 apre ora la strada a una piena operatività dei finanziamenti europei in un settore strategico, con benefici diretti per la qualità della vita dei siciliani e per la tutela dell’ambiente.

 

Legge sulla povertà, la Regione rifinanzia con 5 milioni il contrasto all’emergenza alimentare

 

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Palermo,

Cinque milioni di euro per rifinanziare la legge sulla povertà e sostenere gli enti del terzo settore nel contrasto all’emergenza alimentare. La misura, approvata qualche giorno fa all’Assemblea regionale siciliana nell’ambito della manovra bis, è stata presentata stamattina a Palazzo d’Orléans, a Palermo, dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, assieme al responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Sicilia, Emiliano Abramo. Presenti anche il primo firmatario della legge 16/2021 “Disposizioni per il coordinamento degli interventi contro la povertà e l’esclusione sociale”, il deputato Nicola D’Agostino, e una trentina di rappresentanti di associazioni ed enti operanti in Sicilia. 

Il finanziamento riguarda la prima linea di azione contenuta nella legge regionale, quella sull’intervento straordinario per i casi di indigenza, bisogno ed emergenza alimentare. 

«L’approvazione di questa misura – ha detto il presidente Schifani – era una priorità assoluta per questo governo, in sintonia con la nostra visione della politica sociale fatta di attenzione verso chi vive ai margini della società. Ci eravamo impegnati a rifinanziare la legge sulla povertà e l’avevo promesso al presidente Abramo. Oggi sono particolarmente felice di poter dire che abbiamo rispettato la parola data. L’abbiamo fatto con convinzione e determinazione, trovando la condivisione di tutti i partiti, sia di maggioranza sia di opposizione. In casi come questo le istituzioni hanno il dovere di intervenire. Ho chiesto di accelerare l’iter burocratico e a breve pubblicheremo il bando rivolto alle realtà che operano sul territorio, in modo da rifinanziare le loro attività». 

Come previsto dalla legge 16/2021, con una procedura pubblica saranno ammessi al finanziamento gli enti del terzo settore attivi in Sicilia da almeno 10 anni e già operanti nella distribuzione alimentare, realizzata nell’ambito del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead). Il contributo regionale sosterrà le attività di erogazione diretta di pasti e generi alimentari o l’organizzazione e la gestione di reti di raccolta e redistribuzione di derrate. 

Schifani ha anticipato il rifinanziamento anche degli altri due punti previsti dalla legge regionale che non rientrano in questo stanziamento, rivolti all’accoglienza e al ricovero di indigenti e alle attività di promozione sociale ed educativa: «Interverremo a luglio, in sede di variazione di bilancio – ha garantito il governatore – ma lo stanziamento economico deve essere ancora quantificato».  

«Ringrazio il presidente Schifani – ha aggiunto Abramo – che ha voluto dialogare fortemente con noi per trovare delle soluzioni. Questa legge è una risposta intelligente a un problema concreto e sancisce un’alleanza tra le tante associazioni che operano ogni giorno sul territorio e le istituzioni regionali. Col precedente finanziamento è stato possibile erogare circa un milione di pasti caldi in tutta l’Isola e raggiungere un totale di 30 mila persone. In Sicilia il rischio povertà interessa il 38% della popolazione, siamo la seconda regione più povera d’Europa e occorre aiutare con risorse e strumenti adatti chi già opera nell’Isola. Oggi scriviamo una pagina di buona politica, che dà fiducia e speranza a tanti siciliani».

«Il governo regionale – commenta D’Agostino – ha capito lo spirito della legge e attraverso l’impulso del presidente Schifani ha permesso che la norma venisse rifinanziata all’Ars. Un contributo che non è simbolico e non ha la logica di dare una risposta estetica a un bisogno marginale, ma dà un riscontro concreto a un bisogno purtroppo crescente negli ultimi anni, come testimoniano le tante associazioni del terzo settore coinvolte e operanti sul territorio».

Fondi Ue, utilizzate tutte le risorse del Fesr 2014-20. I dati aggiornati sulla spesa 2021-27 Parola del Presidente della Regione Sicilia

 

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Palermo,

Utilizzate tutte le risorse disponibili del Po Fesr Sicilia 2014-2020, mentre supera i 660 milioni di euro l’ammontare delle operazioni già selezionate nell’ambito del medesimo programma per il ciclo 2021-2027. Già impegnati, inoltre, più di 312 milioni dei fondi di sviluppo e coesione. Questo il quadro che emerge dai dati effettivi sulla spesa dei programmi Fesr e Fsc, aggiornati al 30 aprile, rilevati dal monitoraggio effettuato dal dipartimento Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana.

In dettaglio, per quanto concerne il Po Fesr Sicilia 2014-2020, in fase di chiusura, i progetti realizzati sono più di 6.500. Secondo le prospettive di spesa al 31 luglio 2025 (termine ultimo per la certificazione finale a Bruxelles), il programma chiuderà con una spesa di 3,88 miliardi, dei quali 3,62 di risorse Ue, con un overbooking di circa 200 milioni rispetto alla quota di 3,42 miliardi inizialmente fissata. Tutte le risorse disponibili di provenienza comunitaria sono state utilizzate, anche grazie alla variazione della quota di cofinanzamento Ue portata negli anni dall’80% al 100%. La parte residua di cofinanziamento nazionale che concorre alla dotazione originaria, pari a 4,28 miliardi, resta a disposizione della Regione e viene utilizzata per portare a termine tutti gli interventi già inseriti nel programma, ma che non possono più avere copertura con le risorse comunitarie. I pagamenti effettivi ammontano nel complesso a 3,96 miliardi di euro.

In merito al Pr Fesr Sicilia 2021-2027, risultano già avviate 62 procedure per un valore complessivo di 2,14 miliardi di euro, mentre gli interventi già selezionati sono più di 270 per un costo ammissibile che in totale supera quota 660 milioni di euro. I pagamenti effettivi ammontano, al momento, a oltre 53 milioni di euro.

Infine, sono più di 500 gli interventi selezionati nell’ambito del programma Fsc 2021-2027, sono stati impegnati oltre 312 milioni di euro a fronte di una dotazione finanziaria di 5 miliardi (il 6,25% del totale), mentre i pagamenti già effettuati ammontano a 35,7 milioni. Si tratta dei dati riferiti a sei mesi di spesa, da quando cioè è divenuta effettiva la disponibilità delle risorse nazionali per la realizzazione degli interventi nell’Isola grazie alla ratifica da parte del Cipess (delibera 41/2024, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale a fine ottobre dello scorso anno) dell’Accordo di coesione siglato tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Presidenza della Regione Siciliana.

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