Agricoltura in Sicilia, 5 milioni per il rifacimento delle strade extraurbane

 

Luca Sammartino

 

Palermo,

Interventi di ripristino, miglioramento ed efficientamento di infrastrutture stradali extraurbane al servizio delle attività agricole siciliane: in arrivo 5 milioni di euro. È stato pubblicato dall’Esa (Ente di sviluppo agricolo) l’elenco dei progetti esecutivi presentati dalle amministrazioni comunali che accederanno adesso al finanziamento.

«Un’iniezione di risorse per riammodernare le strade extraurbane al servizio delle attività agricole e per cambiare il volto delle nostre campagne – commenta l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino (nella foto)- che dimostra l’attenzione del governo Schifani per la nostra agricoltura».

I comuni beneficiari del finanziamento sono Castronovo di Sicilia, Collesano, Gangi e Prizzi in provincia di Palermo; Custonaci, Salaparuta e Salemi nel Trapanese; Alessandria della Rocca e Favara in provincia di Agrigento; Cerami a Enna; Librizzi, Montagnareale, Montalbano Elicona, Naso, Novara di Sicilia, Patti, Rometta, Sant’Angelo di Brolo e Ucria nella città metropolitana di Messina; Maniace, Santa Maria di Licodia e Zafferana Etnea nel Catanese; Cassaro a Siracusa; Ispica a Ragusa.

Nel caso in cui le economie dovute ai ribassi lo consentissero, saranno finanziati anche i progetti dei comuni di Alcamo (Trapani)  e di Reitano (Messina).

Fondi Ue, successo di Stay in Sicily, l’iniziativa della Regione Sicilia con il patrimonio culinario all’EuRegionsweek

 

Aricò e Cartabellotta all'EuRoweek

 

 

 

Palermo, 

I progetti realizzati con il sostegno dei fondi Ue e il patrimonio culinario nell’Isola sono stati al centro di Stay in Sicily, l’iniziativa con cui la Regione siciliana ha preso parte, ieri e oggi, alla Settimana europea delle regioni e delle città (#EuRegionsWeek) di Bruxelles, il principale evento annuale dedicato alle politiche di coesione.

«La Regione ha partecipato da protagonista alla EuRegionsWeek – ha detto l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana Alessandro Aricò, che ha portato il saluto del presidente Renato Schifani – presentando le eccellenze siciliane dell’agroalimentare, con ventotto aziende presenti, ma anche le iniziative che si stanno realizzando nel campo dell’innovazione tecnologica, con l’intervento allo stand della Presidenza del Consiglio dei ministri dedicato alla piattaforma Step. Particolarmente importante è stato il coinvolgimento della sede di rappresentanza, che il presidente e il governo regionale ritengono debba diventare una sorta di ambasciata della Sicilia, un luogo fisico per il dialogo con tutte le Regioni europee e per incontri tra imprese ed enti locali. Consideriamo l’Ue al nostro fianco e l’idea di dare nuovo impulso all’attività della sede di Bruxelles serve anche per dimostrare alla Commissione europea che la Sicilia vuole fare la sua parte e contribuire al lavoro per l’avvio del ciclo di programmazione che partirà dal 2028».

A margine, l’assessore si è poi soffermato sulla necessità che i fondi europei di coesione non subiscano tagli perché, ha sottolineato: «Per un’Europa forte c’è bisogno di Regioni forti».

Nello spazio dedicato alla Sicilia è intervenuto anche il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto.

Uno speciale focus è stato dedicato agli investimenti per il social housing (a tutto il settembre scorso, 32,6 milioni di euro per 339 alloggi realizzati in sette province) e alla mobilità regionale sostenibile, a cura dell’assessorato Infrastrutture, e in particolare ai treni Pop acquistati anche con i fondi Ue e immessi in servizio tra Palermo, Catania e Messina, capaci di portare la media di traffico regionale fino a 55mila passeggeri al giorno, ventimila in più rispetto al 2017. Per l’intera durata dell’iniziativa sono stati attivi sei corner informativi su futuro digitale, casa e comunità, mobilità sostenibile, impresa locale, impatto globale, industria e territorio ed economia circolare.

L’incontro, inserito tra gli eventi “Close to you” della Regions Week, ha sviluppato il tema “The Right to Stay: unlocking the potential of every territory”, scelto dalla Commissione europea per la 23esima edizione della manifestazione, con l’obiettivo di mettere in luce la capacità delle città e delle regioni di contribuire alla crescita, attuare la politica di coesione e dimostrare l’importanza della dimensione locale per una buona governance europea.

All’incontro di ieri hanno preso parte anche Margherita Rizza, dirigente generale del dipartimento Affari extraregionali e responsabile dell’ufficio di Bruxelles, Francesco Molica, direttore di Eurada, e Matteo Salvai, capo del settore Media e stampa della Dg Regio della Commissione Ue, Giuseppe Lecardane, ricercatore dell’Ufficio territoriale area Sud dell’Istat, e Claire Charbit, capo dell’unità Attrattività regionale dell’Ocse. Ampio spazio è stato poi dato a progetti e beneficiari dei fondi comunitari, con “Le storie dal territorio” raccontate dai referenti di Open Fiber (banda ultra-larga per ridurre il divario digitale nelle aree periferiche dell’Isola), Omer, Magicmotorsport e Biotrak.

Oggi allo Square Brussels, la Regione ha partecipato allo stand “A Step forward” del dipartimento nazionale per le Politiche di coesione e per il Sud (DpCoes), dedicato alla presentazione della piattaforma Step….

Pioggia di milioni anche alle aziende agricole siciliane, , bando da 40 milioni per ” incentivare la diversificazione”

 

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Palermo,

Quaranta milioni di euro- secondo un Comunicato della Regione Sicilia –  per incentivare la diversificazione delle attività delle aziende agricole e per favorire la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali, contrastando lo spopolamento di queste aree. A tanto ammontano le risorse del bando relativo alla misura Srd03 del Psp 2023/27 pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura. Si tratta di interventi volti alla creazione e alla valorizzazione di agriturismi, agricoltura sociale, attività educative e didattiche.

Il bando prevede aiuti pari al 60% per le piccole, al 50% per le medie e al 40% per le grandi aziende. «Il governo Schifani è al fianco degli imprenditori. Un aiuto concreto per incentivare la diversificazione aziendale e favorire la creazione di agriturismi e attività sociali e didattiche nelle zone rurali», dice l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino. 

I contributi sono concessi per investimenti destinati alla creazione di una nuova azienda agrituristica, all’ampliamento di un’attività esistente o alla diversificazione dell’offerta.

I beneficiari del provvedimento sono imprenditori agricoli singoli o associati con l’esclusione di coloro i quali svolgono esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura. Le domande si potranno inviare, esclusivamente attraverso il portale Sian, dal 5 novembre al 5 febbraio. 

Acqua, cabina di regia: della Regione sicilia, i prelievi dall’Ancipa non intaccano la quota potabile

 

 

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In base alle notizie apparse su alcuni mezzi locali di informazione, il coordinatore della cabina regionale di regia per l’emergenza idrica in Sicilia, Salvo Cocina, precisa che «la diga Ancipa sta assolvendo pienamente alla funzione per cui é stata realizzata, fornire acqua potabile all’Ennese, al Nisseno e ad alcuni centri del Palermitano tramite i due rami della grande condotta che trasporta l’acqua verso i territori: quello alto alimenta una decina di Comuni posti a quote elevate nell’Ennese e nel Palermitano; quello basso é interconnesso con l’acquedotto Blufi e alimenta vari Comuni degli ambiti di Enna e Caltanissetta fino a giungere al nodo di Gela (Serbatoio S.Leo) dove si interconnette con la condotta “ex dissalata Gela/Aragona” e alimenta anche parte dell’Agrigentino est».

«La cabina di regia – aggiunge Cocina – pone grande attenzione alla salvaguardia della risorsa idrica per garantire prioritariamente l’approvvigionamento idrico potabile di tutte le popolazioni che vengono alimentate dall’Ancipa. Nel caso improbabile di assenza di piogge per tutta la stagione l’Ancipa può assicurare acqua potabile sino a febbraio 2026. Per i Comuni dipendenti esclusivamente da questo bacino, inoltre, è stata prevista una riserva ulteriore, pari a 1,5 milioni di metri cubi, che garantisce autonomia idrica per altri 300 giorni da febbraio 2026, sempre nell’ipotetico caso di siccità estrema e di mancanza di piogge in autunno e nella parte iniziale dell’inverno. Dopo avere cautelativamente contemperato tutte le esigenze e assicurato la fornitura potabile – prosegue il coordinatore – la cabina di regia ha dato la possibilità di utilizzare fino a lunedì 17 agosto di una porzione di risorsa idrica dell’Ancipa per un’irrigazione di soccorso a favore dell’agricoltura, in gravi difficoltà. Il prelievo è stato necessario a seguito dei lavori in corso per realizzare lo scarico di fondo nella diga Pozzillo e aumentare così la capacità di utilizzo dell’acqua presente nell’invaso. Il monitoraggio delle disponibilità idriche e dei consumi è costantemente attivo e, pertanto, se dovesse rendersi necessario si procederà a una revisione dei prelievi in senso restrittivo». 

In riferimento alle presunte perdite di acqua dalla diga Olivo, il commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Fulvio Bellomo, cui fanno capo i Consorzi di bonifica, precisa che «in base a quanto comunicato dal Consorzio di bonifica di Enna, in atto non c’è nessuna perdita sulla rete consortile e sino a lunedì la distribuzione è sospesa. Nei giorni scorsi si sono registrati guasti sui quali il Consorzio è intervenuto prontamente, dopo avere obbligatoriamente interrotto la distribuzione per effettuare le riparazioni. Le rotture sulla rete di Siciliacque, invece, non riguardano acqua proveniente dalla diga Olivo».

Dissalatori,il Presidente della Regione Sicilia Schifani a Porto Empedocle: «Da agosto acqua nelle condutture»

 

presidente a Porto Empedocle

 

 

 

È ormai questione di poco tempo: l’acqua trattata dai tre dissalatori mobili finanziati dalla Regione Siciliana con 100 milioni di euro sarà presto immessa nelle reti idriche.

Questa mattina il presidente della Regione Renato Schifani, accompagnato dall’assessore all’Energia Francesco Colianni, dal prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo e dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, ha effettuato, a sorpresa, un sopralluogo nell’impianto di Porto Empedocle per verificare lo stato dei lavori. Nella struttura dell’Agrigentino sono stati completati il riempimento delle condotte di adduzione e scarico a mare, i test elettrici, idraulici e l’osmosi inversa.

«Sono soddisfatto – ha dichiarato Schifani – dei progressi raggiunti a Porto Empedocle. L’obiettivo che ci eravamo prefissati si avvicina e i tempi sono stati rispettati. Dai primi di agosto entreranno in rete fino a 120 litri di acqua al secondo che aumenteranno la dotazione idrica per un bacino di circa duecentomila persone. Una risposta concreta alle popolazioni più colpite dalla crisi idrica. Quando i tre impianti saranno pienamente operativi, insieme ad altre fonti attivate in questi mesi, sarà possibile alleviare le difficoltà nelle province di Agrigento, Trapani e Caltanissetta, tra le più colpite dalla siccità».

Il presidente ha poi sottolineato l’impegno del suo governo nell’ammodernamento delle infrastrutture: «Abbiamo investito non solo in nuove fonti di approvvigionamento, ma anche nel rifacimento delle reti. Un’azione mai vista in passato, che oggi inizia a dare i suoi frutti».

I tre impianti di dissalazione sono realizzati da Acciona, azienda leader del settore del trattamento delle acque, e saranno gestiti da Sicilacque, società del gruppo Italgas. La Regione ha finanziato non solo i dissalatori mobili di Gela, Porto Empedocle e Trapani, ma anche il revamping dell’impianto fisso di Porto Empedocle, operando con tempi celeri e secondo un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, che ha coinvolto la struttura commissariale nazionale e Italgas, tramite la controllata Sicilacque, responsabile della gestione.

I container con le attrezzature sono arrivati a giugno. Per la gestione, la manovra finanziaria in esame all’Ars prevede uno stanziamento di quasi 10 milioni di euro da parte della Regione, a cui si aggiungeranno 21 milioni erogati dallo Stato. Dopo la tappa a Porto Empedocle, oggi il governatore ha visitato il cantiere in corso nella zona industriale di Gela, nel Nisseno.

L’impianto è nella fase iniziale di avvio: sono già state pulite le tubazioni e messe in pressione le condotte sia per l’adduzione dell’acqua che per lo scarico a mare. Intanto, sui moduli di dissalazione sono in corso i test elettrici, mentre quelli idraulici prenderanno il via a breve. Anche il dissalatore di Gela potrà produrre quasi 100 litri di acqua al secondo. In caso di necessità, la portata potrà essere raddoppiata, grazie alle particolari prese di adduzione della struttura. Il terzo impianto a entrare in funzione nelle prossime settimane sarà quello di Trapani.

«Anche a Gela – ha detto Schifani – ho potuto verificare che i lavori sono in fase avanzata e presto l’impianto potrà produrre l’acqua. Un risultato frutto degli investimenti del mio governo e della collaborazione istituzionale con l’ufficio del Commissario nazionale per l’emergenza idrica. Ringrazio l’Eni per l’ospitalità che ci ha consentito di risolvere anche i problemi di natura ambientale. I tre dissalatori daranno un contributo significativo alla lotta alla crisi idrica e si inseriscono nella strategia portata avanti nell’ultimo anno, per merito anche del lavoro della task force che ho affidato a Salvo Cocina. La situazione è migliorata grazie agli interventi fatti sugli invasi, sulle reti di collegamento e sui pozzi, per reperire nuove fonti di approvvigionamento. E con la realizzazione dei due grandi dissalatori di Palermo, che affideremo con il sistema del project financing, potremo governare la situazione con maggiore tranquillità e stabilità. Abbiamo inoltre finanziato con 50 milioni il rifacimento della rete idrica di Agrigento. Una volta completata, sarà un’opera epocale, per la città che soffre a causa di dispersioni che arrivano al 50% dell’acqua disponibile. Vigiliamo costantemente sulla realizzazione dei lavori attraverso la commissione che ho appostamente istituito».

 

Messina, lotta alla processionaria del pino: misure urgenti di prevenzione e rimozione dei nidi

Lotta alla processionaria del pino: misure urgenti di prevenzione e rimozione dei nidi

 

Messina,

l Sindaco del Comune di Messina ha firmato l’Ordinanza n. 68/2025 per fronteggiare l’emergenza causata dalla presenza della processionaria del pino (Thaumetopea pityocampa) nelle aree verdi del territorio comunale. Questa misura si rende necessaria in seguito all’aumento delle segnalazioni da parte dei cittadini e degli uffici competenti, che denunciano una crescente infestazione del parassita, noto per i gravi danni che può arrecare a conifere come pini e cedri, e per i rischi che comporta per la salute pubblica e degli animali domestici, a causa dei peli urticanti delle larve.

L’ordinanza sindacale stata emanata in attuazione del Decreto Ministeriale del 6 dicembre 2021, intitolato “Abrogazione di provvedimenti recanti lotte obbligatorie e misure fitosanitarie nazionali”, il quale stabilisce che, a partire dal 7 dicembre 2021, la lotta alla processionaria del pino è obbligatoria esclusivamente nei territori in cui sia stata adottata un’apposita ordinanza comunale o dove il regolamento del verde urbano preveda misure specifiche per la gestione di tale infestazione. Pertanto, i Comuni hanno la facoltà di adottare provvedimenti finalizzati a limitare la diffusione dell’insetto e a contenere i rischi per la salute pubblica e animale.

Il provvedimento si rivolge in particolare a:

  • Proprietari di aree verdi e boschive;
  • Amministratori di condominio che gestiscono aree verdi private nel territorio comunale.

Obblighi per i cittadini e gestori di aree verdi

 Tutti i proprietari, conduttori e amministratori di aree verdi, giardini e boschi ricadenti nel territorio del Comune di Messina sono obbligati a:

  • Effettuare controlli periodici sugli alberi, con particolare attenzione a pini (silvestri, neri, marittimi, domestici) e cedri;
  • Provvedere alla rimozione immediata di eventuali nidi di processionaria, mediante taglio dei rami infestati e loro distruzione in sicurezza, utilizzando dispositivi di protezione individuale (DPI).

Se la rimozione meccanica non è possibile per motivi tecnici (es. alberi troppo alti, zone trafficate, terreni impervi), è consentito:

  • L’uso di trattamenti fitosanitari con prodotti autorizzati;
  • L’installazione di trappole a feromoni o trappole adesive lungo il tronco degli alberi.

Responsabilità degli interventi

Aree pubbliche: l’intervento è di competenza del Comune o dell’ente locale responsabile.

Aree private: la responsabilità ricade su proprietari, conduttori e amministratori, i quali devono effettuare controlli regolari; nonché provvedere alla rimozione dei nidi rivolgendosi, se necessario, a ditte specializzate, adottando tutte le precauzioni per evitare il contatto con i peli urticanti.

Il sindaco Federico Basile e l’assessore Massimiliano Minutoli sottolineano l’importanza della collaborazione tra cittadini e amministrazione: “Il Comune di Messina è impegnato a contrastare la diffusione della processionaria nelle aree verdi pubbliche di propria competenza, ma è fondamentale che anche i privati facciano la loro parte. La gestione delle infestazioni presenti su terreni o aree verdi di proprietà privata è una responsabilità che non può essere ignorata. Solo con un’azione congiunta sarà possibile proteggere l’ambiente urbano, la salute dei cittadini e degli animali”.

 Il provvedimento dispone inoltre che è vietato abbandonare o depositare rami infestati su suolo pubblico o presso le isole ecologiche e le spese per gli interventi sono a carico dei proprietari o conduttori delle aree interessate. L’ordinanza resta in vigore fino al 31 dicembre 2025. Infine, il Sindaco demanda al Corpo di Polizia Municipale di effettuare i controlli e verificare il rispetto dell’ordinanza. In caso di inadempienza, saranno applicate sanzioni amministrative da € 25,00 a € 500,00.

 

Dighe, dal Mit l’ok all’aumento della capienza dell’invaso Rubino, in Sicilia, nel Trapanese

 

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Potrà aumentare di circa 2,4 milioni di metri cubi la quantità di acqua accumulabile nella diga Rubino, nel Trapanese. Il ministero delle Infrastrutture ha autorizzato l’innalzamento di 2 metri del livello di invaso, portandolo da 178,40 metri sul livello del mare a 180,40. Questo provvedimento scongiurerà il rischio di dover sversare in mare, una volta superato il limite precedentemente autorizzato, consistenti quantitativi di acqua essenziale per l’irrigazione. 

«È un’altra notizia positiva per gli agricoltori della provincia di Trapani. Il ministero – dice il presidente Schifani – ha accolto la nostra richiesta, dopo le valutazioni tecniche sulla sicurezza della diga, a seguito dei lavori di manutenzione straordinaria effettuati recentemente. Sempre nel Trapanese, grazie a un serrato dialogo con il ministero, nelle scorse settimane abbiamo ottenuto la sospensione dello svuotamento e lo stop alla messa fuori esercizio della diga Trinità di Castelvetrano. 

È la conferma del lavoro che il mio governo porta avanti quotidianamente per affrontare l’emergenza idrica, grazie anche al lavoro svolto dal commissario ad acta, Salvo Cocina, con nuovi studi e indagini sulla sicurezza degli impianti. Andiamo avanti su questa strada, consapevoli del grande lavoro che resta da fare sul piano delle infrastrutture idriche per garantire maggiore tranquillità ai cittadini e agli agricoltori siciliani».  

La Regione lo scorso 14 marzo aveva richiesto al ministero l’autorizzazione a innalzare il livello idrico del bacino. La diga Rubino è stata oggetto di significative opere di manutenzione straordinaria e miglioramento, mentre è in corso di attuazione un intervento, incluso nel secondo addendum dei finanziamenti a valere sui fondi Fsc 2014-2020, per l’esecuzione della verifica sismica della diga e delle opere accessorie.

Agricoltura in Sicilia, ecco un bando da due milioni. La Regione Sicilia con l’assessore Barbagallo: «Un volano per la crescita delle aziende»

 

 

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Due milioni di euro per sostenere la promozione per il rafforzamento della competitività del settore agricolo siciliano. È stato pubblicato il bando a valere della sottomisura 3.2 del Psr Sicilia 2014/2022 rivolto ad associazioni di consumatori e consorzi. L’obiettivo è incentivare le attività di informazione e promozione rivolte ai consumatori e migliorare ulteriormente le prestazioni economiche delle aziende agricole siciliane, promuovendo le produzioni regionali di qualità.

«Con questa misura – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – stimoliamo la promozione delle nostre aziende nel mercato interno ed europeo. È un modo per dare slancio alla produzione di qualità che potrà fare da volano per la crescita delle nostre imprese».

I progetti dovranno riguardare campagne di partecipazione a fiere in Paesi Ue, iniziative di informazione e promozione rivolte ai consumatori esclusivamente sul mercato nazionale, regionale e dell’Unione (punti vendita, workshop, incontri B2b, seminari, eventi promozionali), campagne di partecipazione a fiere in regioni Italiane. La spesa massima ammissibile a finanziamento non potrà superare la somma di  750mila euro. Le istanze vanno presentate entro il 10 di marzo.

 

Siccità Sicilia, al via il trasferimento di acqua dalla diga Gammauta al lago Castello

 

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Al via il trasferimento dell’acqua dalla diga Gammauta, nel Palermitano, al lago Castello che rifornisce il comprensorio agrigentino ad uso irriguo e potabile. Lo stabilisce l’ordinanza emanata ieri dal Commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta, in risposta alla grave crisi idrica che ha colpito quelle aree della Sicilia. Si tratta di un intervento che verrà realizzato attraverso la messa in funzione dell’adduttore consortile San Carlo e che è cruciale per garantire il corretto approvvigionamento idrico del territorio e salvaguardare così le produzioni agricole della zona, a partire da Ribera e Bivona.

Con l’ordinanza viene istituito un gruppo di monitoraggio dei volumi della diga, composto da rappresentanti dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Enel, dipartimento Agricoltura, dipartimento Acque e rifiuti, Consorzio di bonifica di Agrigento, Comune di Ribera e Comune di Bivona. Il ricollocamento dell’acqua sarà effettuato tutte le volte che il volume trasferibile sarà in grado di garantire il funzionamento tecnico-idraulico delle infrastrutture coinvolte.

«Con questo provvedimento straordinario – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, in qualità di Commissario per l’emergenza idrica in Sicilia – oltre a garantire un miglior approvvigionamento idrico per i cittadini, diamo una risposta concreta alle esigenze di un territorio che rappresenta un’eccellenza nel settore agricolo siciliano. La cooperazione tra i diversi enti coinvolti sarà fondamentale per superare questa emergenza che sta colpendo i siciliani e proteggere le nostre attività produttive. Noi siamo impegnati incessantemente per trovare soluzioni a breve e a lungo termine, ma per vincere questa sfida serve un lavoro di squadra e per questo conto sulla collaborazione responsabile di tutti».

L’ordinanza resterà in vigore fino a maggio del 2025, ovvero per tutta la durata dello stato di emergenza dichiarato dal governo nazionale. Di conseguenza, verrà decretata la cessazione di produzione di energia idroelettrica da parte di Enel Green Power, proprietaria della diga.

Siccità, 100 milioni per l’agricoltura e la realizzazione di bacini d’acqua. Il Governatore Schifani: «Aiuto concreto a settore colpito dalla crisi»

 

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Palermo,

Cento milioni di euro per dotare gli agricoltori siciliani di strumenti utili a contrastare e prevenire i danni causati dalla siccità. Cinquanta milioni sono già stati stanziati e saranno erogati attraverso un bando, pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura e relativo al Piano di Sviluppo Rurale 2014-22, misura 5.1, dal titolo “Sostegno a investimenti in azioni di prevenzione volte a ridurre le conseguenze di probabili calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici”. Gli altri 50 milioni di euro saranno resi disponibili entro fine anno.

«Un aiuto concreto all’agricoltura siciliana – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – che sta pagando un prezzo altissimo in termini di perdita di raccolto a causa della grave emergenza idrica di quest’anno. Si tratta del secondo intervento rivolto al settore dopo quello congiunto Stato-Regione di fine agosto del valore di circa 40 milioni. Siamo al fianco degli agricoltori siciliani e stiamo lavorando senza sosta per affrontare l’emergenza, ma anche per prevenire in futuro le conseguenze legate a un fenomeno oramai endemico come la siccità. Il consistente sostegno si è concretizzato grazie alla interlocuzione con il commissario Ue Janusz Wojciechowskie sull’emergenza che sta vivendo la Sicilia e al lavoro degli uffici della direzione generale di Bruxelles che hanno operato in stretta collaborazione con il nostro dipartimento Agricoltura». 

I finanziamenti consentiranno la realizzazione e il miglioramento dei sistemi di razionalizzazione delle acque per le finalità agricole e zootecniche (compresa la lotta agli incendi), la realizzazione di bacini di infiltrazione per la ricarica delle falde e lo stoccaggio sotterraneo delle acque, il recupero e il trattamento delle acque reflue e l’introduzione di sistemi di misurazione, controllo, telecontrollo e automazione. E, ancora, la realizzazione di impianti di desalinizzazione a fini agricoli e di sistemi di gestione intelligente della risorsa idrica attraverso remote sensing e proximal sensing, ovvero sistemi di mappatura del suolo attraverso dei sensori a distanza o in prossimità.

«Il governo Schifani – aggiunge l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo – mette a disposizione degli imprenditori agricoli siciliani strumenti essenziali per la realizzazione di interventi di prevenzione. Serbatoi di accumulo, invasi aziendali, ricarica controllata delle falde e impianti di desalinizzazione sono mezzi indispensabili per giocare d’anticipo e non farsi trovare impreparati davanti agli eventi siccitosi che ciclicamente si abbattono sulla nostra isola».

I beneficiari dei finanziamenti sono i singoli agricoltori o associazioni di agricoltori e gli enti pubblici, tra cui Comuni (anche consorziati tra di loro), enti gestori, enti pubblici delegati a norma di legge in materia di bonifica, a condizione che ci sia un collegamento tra l’investimento intrapreso e il potenziale produttivo agricolo.

La scadenza per l’esecuzione degli interventi finanziati è il 30 settembre 2025. I progetti possono avere un costo massimo di 300 mila euro, con un contributo pari all’80 per cento per interventi di prevenzione realizzati da singoli agricoltori e del 100 per cento per gli investimenti in infrastrutture relativi a interventi di prevenzione realizzati collettivamente da più beneficiari o da enti pubblici.

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