Siccità in Sicilia, , dalla Protezione civile arrivano oltre 1,5 milioni di contributi ai Comuni per le autobotti idonee all’emergenza idrica

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Oltre un milione e mezzo di euro ai Comuni e ad altri enti territoriali per la manutenzione e l’acquisto di autobotti destinate al rifornimento idrico. È questo l’ammontare complessivo dei primi contributi autorizzati dalla Protezione civile siciliana per contrastare la forte siccità che sta colpendo l’Isola.
Sono oltre 200 le istanze pervenute sino ad oggi al dipartimento regionale in base alle modalità indicate dal dirigente generale Salvo Cocina e 109 gli interventi autorizzati già dal mese di maggio. Interventi che si inseriscono all’interno del Piano per l’emergenza idrica, per la cui realizzazione il presidente della Regione, Renato Schifani, è stato nominato commissario delegato.
Le somme sono così distribuite: 977 mila euro per riparare 98 autobotti, 389 mila euro per acquistarne 10 usate e 167 mila euro per comprarne una nuova. Per la maggior parte, quindi, si tratta di lavori di manutenzione di mezzi già nelle disponibilità degli enti. Il contributo per l’acquisto di un’autobotte nuova, invece, è stato concesso all’Unione dei Comuni paesi dei Nebrodi (Caprileone, San Marco d’Alunzio e San Salvatore di Fitalia).
I Comuni di Agrigento, San Giovanni Gemini (Ag), San Cataldo (Cl), Aidone (En), Castronovo di Sicilia e Caccamo (Pa), Patti, Caronia e Gioiosa Marea (Me) hanno ottenuto l’autorizzazione per le somme necessarie all’acquisto di autobotti usate in pronta consegna. Esaurite tutte le richieste per mezzi in pronta consegna, si procederà al finanziamento di contributi per autobotti nuove, ove i Comuni richiedenti e i fornitori assicurino tempi di consegna e di messa in esercizio compatibili con quelli dell’emergenza in corso e comunque, in linea generale, entro agosto/settembre.

Regione Sicilia, dopo un’attesa di oltre vent’anni e le criticità presenti oltre che un diffuso malaffare nella classe dirigenziale e nei posti di comando degli enti, assegnati dai padrini”dipartimentali, viene approvata la riforma della dirigenza.

 

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Palermo,

Un’unica qualifica, articolata in aree di competenza e livelli di responsabilità, a cui si accederà solo attraverso concorso pubblico. È il cuore del disegno di legge sulla riforma della dirigenza dell’amministrazione regionale, a cui il governo Schifani ha dato il via libera, nella seduta di giunta di questa mattina, su proposta dell’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina. Un provvedimento che interviene, a distanza di ventiquattro anni dall’emanazione della legge regionale 10 del 2000, sull’ordinamento della dirigenza della Regione Siciliana, al fine di allinearla a quella di tutti gli enti del comparto funzioni locali e di eliminare le criticità determinate dal mantenimento della cosiddetta terza fascia.
«Il mio governo pone finalmente un punto fermo nel processo di rinnovamento della macchina amministrativa regionale – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – Le condizioni attuali hanno reso impossibile procedere all’assunzione di nuovo personale dirigenziale, causando una situazione di sofferenza della dotazione organica non più tollerabile in un’amministrazione che voglia essere efficiente e vicina alle esigenze dei cittadini. Abbiamo ritenuto dunque prioritario, in vista di una stagione di ricambio generazionale anche del personale apicale, dare piena attuazione a una compiuta riforma della dirigenza.
Auspico che il Parlamento regionale possa approvare a breve la norma, confidando che tutte le forze politiche possano dare il proprio contributo a portare a termine un obiettivo non più rinviabile». «Dopo un’attesa di oltre vent’anni, finalmente siamo riusciti a dare avvio all’iter di riforma della dirigenza regionale. Un intervento necessario – sottolinea l’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina – grazie al quale questo governo pone un correttivo alle criticità della legge 10 del 2000 e crea le condizioni per riorganizzare la macchina amministrativa con criteri più moderni e funzionali. Un’iniziativa da troppo tempo attesa che stabilisce regole certe e snelle nella copertura dei posti della dirigenza e consentirà, nel breve e medio termine, di far fronte all’esodo in corso a causa dei pensionamenti, aprendo anche all’immissione di nuove risorse umane qualificate e competenti». Nel dettaglio, la dirigenza regionale è ordinata in un’unica qualifica, senza alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica; i livelli di responsabilità e, di conseguenza, le retribuzioni, si differenziano in base agli incarichi attribuiti.
Il ruolo unico è articolato in aree di competenza, anche al fine di tenere conto delle professionalità tecniche necessarie in alcuni rami dell’amministrazione. L’accesso alla qualifica dirigenziale è ammesso per concorso pubblico, una percentuale non inferiore al 50% dei posti sarà destinata all’esterno dell’amministrazione regionale, una quota non superiore al 30% è riservata al personale interno che abbia compiuto almeno cinque anni di servizio nell’area immediatamente inferiore a quella dirigenziale e un’ulteriore quota non superiore al 15% al personale che abbia ricoperto o ricopra già un incarico dirigenziale. I dirigenti a tempo indeterminato in servizio alla data di entrata in vigore della riforma confluiranno nel medesimo ruolo unico. Le funzioni sono stabilite dalla legge 10 del 2000 in relazione alla tipologia di incarico ricoperto e vengono distinte le funzioni dei dirigenti di struttura di massima dimensione e quelle degli altri dirigenti. Il trattamento economico accessorio si differenzia in ragione degli incarichi attribuiti e delle responsabilità connesse.
Introdotta anche una norma per rendere più flessibile l’organizzazione regionale, snellendo la struttura amministrativa e rafforzando la gestione unitaria di servizi strumentali, attraverso la costituzione di uffici comuni e il riordino di alcuni di essi, così da eliminare duplicazioni o sovrapposizioni di strutture e funzioni.

G7 oggi è il turno di Papa Francesco, parlerà intorno alle 14.05 sulle implicazioni etiche che riguardano l’intelligenza artificiale, e il settore degli armamenti

 

G7, è il giorno di Papa Francesco. Da Biden a Zelensky, passando per Macron, saranno una decina i Capi di Stato e le personalità con cui il Pontefice avrà oggi incontri bilaterali a margine del summit di Borgo Egnazia, in Puglia.

Il Papa mostra la foto di Nagasaki ai cronisti in aereo (Ansa)
Archivi-Sud Libertà  -Papa Francesco in aereo, parla con i giornalisti
L’agenda di Papa Francesco oggi

Il Pontefice decollerà dall’eliporto del Vaticano alle 11. L’atterraggio a Borgo Egnazia è previsto alle 12.30: il Papa sarà accolto nel campo sportivo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Quindi Francesco si trasferirà in golf car alla residenza riservata dove sono previsti i primi incontri bilaterali. Nel dettaglio, il Papa incontrerà Kristalina Georgeva, direttore generale del Fondo internazionale mondiale; quindi Zelensky, Presidente dell’Ucraina; Emmanuel Macron, Presidente francese; Justin Trudeau, Primo ministro canadese.

Al termine, intorno alle 14.05, la Meloni accoglierà ufficialmente il Papa nella corte di Borgo Egnazia cui seguirà la foto ufficiale. Alle 14.15 il Papa parteciperà alla sessione comune e pronuncerà il suo intervento sull’intelligenza artificiale al quale faranno seguito gli altri interventi.

Dopo le 17.30 ci sarà una seconda tornata di incontri bilaterali tra il Papa e altri Capi di Stato: Bergoglio avrà un faccia a faccia con il Presidente del Kenya, William Samoel Ruto; con Narendra Modi, Primo Ministro dell’India. Quindi vedrà il presidente Usa Joe Biden; successivamente Lula da Silva, presidente del Brasile; Recep Tayyip Erdogan, Presidente turco; e il Presidente algerino Tebboune. Il Pontefice quindi farà rientro in Vaticano (atterraggio all’eliporto previsto intorno alle 21.15).

La prima volta di un Pontefice al G7. si soffermerà sull’intelligenza artificiale

È la prima volta nella storia che un pontefice parteciperà ai lavori del Gruppo dei Sette, e il Papa interverrà nella sessione outreach, quella aperta anche ai Paesi invitati, non solo ai membri del G7. Il Pontefice parlerà intorno alle 14.15: Bergoglio al tema dell’Ia ha già dedicato due messaggi, in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni e nel messaggio per la pace. In particolare, Francesco nei suoi messaggi si è soffermato sulle implicazioni etiche che riguardano l’interconnessione tra le nuove tecnologie e il settore degli armamenti: “La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra”.

Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, ha chiarito il Papa, devono essere utilizzate per “promuovere lo sviluppo umano integrale per introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura per migliorare il livello di vita di intere nazioni e popoli. Il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità”. 

Ma “al Pontefice” non sfugge neppure “la pericolosità di alcune applicazioni dell’Intelligenza Artificiale, che spesso rimangono in secondo piano. C’è il problema dei suoi campi d’applicazione, che – come in molte altre innovazioni scientifiche e tecnologiche che l’hanno preceduta – sembrano dare precedenza all’area militare”.

Ai potenti del mondo si sono rivolti anche i Vescovi pugliesi in una lettera aperta: “A voi, che siete responsabili della vita di tanti, chiediamo con accorata forza il coraggio di non retrocedere dinanzi alle sfide del momento che vedono nella pace e nella crescita sostenibile le coordinate imprescindibili di un cambio di paradigma, di cui tutti avvertiamo la necessità”.

Nella lettera, i Vescovi ricordano ai potenti della Terra che “i problemi della nostra gente sono le fatiche dell’umanità. Ai nostri giovani manca il futuro che noi adulti abbiamo rubato loro. Abbiate a cuore il bene di tutti, sapendo valicare i confini del presente e gli interessi di parte. C’è bisogno di speranza, siate audaci, aprite varchi alla giustizia sociale, a una reale e fattiva custodia del creato, alla salvaguardia dell’umano, sapendo garantire a tutti l’accesso universale ai servizi essenziali per una vita che sia dignitosa per ciascuno“.

Messina, dal 20 al 23 giugno prossimi in piazza Duomo l’evento internazionale “Volleyball World Beach Pro Tour – Messina Futures”

Dal 20 al 23 giugno prossimi in piazza Duomo l'evento internazionale "Volleyball World Beach Pro Tour - Messina Futures"

Messina,

Presenti il sindaco Federico Basile e gli assessori alle Politiche sportive Massimo Finocchiaro e alla Protezione civile Massimiliano Minutoli, è stata presentata  a Messina, Palazzo Zanca la tappa messinese del 2024 di “Volleyball World Beach Pro Tour – Futures”, manifestazione internazionale di beach volley, co-organizzata e patrocinata dall’Amministrazione comunale, in programma dal 20 al 23 giugno prossimi in piazza Duomo e tappa ufficiale di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi 2024.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente del Comitato Regionale Sicilia della FIPAV Antonio Locandro, il presidente del CT Fipav Messina Alessandro Zurro, il direttore generale di Team Volley Messina Carmelo Siracusa, il direttore tecnico della manifestazione messinese Roberto Bombara, il presidente di Mediterranea Eventi Alfredo Finanze, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Messina Felice Iracà e rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo.

La manifestazione internazionale di beach volley, realizzata dalla CEV (Confédération Européenne de Volleyball) e da Volleyball World, dopo il successo della passata edizione, torna anche per il 2024 in riva allo Stretto e per la sua tappa messinese, unica in Sicilia e tra le tre italiane, insieme a quelle di Cervia e Battipaglia, è stata affidata ancora una volta al promoter locale Team Volley Messina, che la realizzerà di concerto con il Comune di Messina, Mediterranea Eventi, Triptop ed il Comitato Territoriale Fipav di Messina.

La nostra città – dichiara il sindaco Basile – ancora una volta è protagonista di eventi sportivi di grande spessore che consentono anche una crescita sociale, economica e culturale con la promozione di Messina sempre più citta accogliente e parte attiva in ogni manifestazione, insieme ad altri partners. La presenza di ventidue nazioni in una tappa di qualificazione alle prossime Olimpiadi conferma la crescita sportiva e organizzativa di questo evento, molto apprezzato nel panorama del beach volley, una vetrina prestigiosa per la nostra città”.

Dopo qualche iniziale polemica nell’edizione dell’anno scorso – ha spiegato l’assessore Finocchiaro – questa manifestazione è stata metabolizzata dalla città e ha riscosso grande successo e un ampio consenso a tal punto che in questa edizione, che si svolgerà in notturna, sono stati triplicati i posti in tribuna. Saranno rappresentate ventidue nazioni fino al Giappone, all’Argentina, al Canada e agli Stati Uniti, ma avevano chiesto di iscriversi 70 squadre, a dimostrazione del grande interesse per l’evento. Ringraziamo la Fipav che riconosce la nostra capacità organizzativa nell’ospitare eventi così importanti, che con la presenza di circa 1200 persone avranno ricadute socio-economiche sul territorio. Grazie anche alle altre Istituzioni, agli organizzatori, al nostro esperto Francesco Giorgio e a tutti coloro che collaborano a vario titolo. Un grande lavoro di squadra che coinvolge ogni componente della nostra Giunta. Tutto ciò, per noi, è motivo di orgoglio e al tempo stesso gratificante”.

L’assessore Minutoli ha aggiunto “Siamo felici di avere un ruolo fondamentale nella costruzione di questo evento. Sono certo che la città apprezzerà il nostro sforzo in campo organizzativo per un’ottima riuscita della manifestazione a livello internazionale, che promuove lo sport insieme ai valori dell’aggregazione e dell’amicizia“.

Il programma delle gare prevede giovedi 20 giugno le qualificazioni dalle 9 alle 21; venerdi 21 altre qualificazioni dalle 10 alle 21.30; sabato 22 semifinali dalle 9.30 alle 20.30 e domenica 23 il giorno delle finali dalle 10 sino alle 17. Ai nastri di partenza 56 coppie: 28 maschili e 28 femminili, suddivise nelle 12 del main draw e 16 coppie di qualificazione.

Dopo l’esperienza di grande impatto della scorsa estate con la prima riuscitissima edizione, l’appuntamento con il beach volley di altissimo livello si rinnova in piazza Duomo e vi parteciperanno beachers provenienti da tutto il mondo; dieci le coppie italiane in gara.

Fra pochi giorni le elezioni europee ma l’interesse generale dei politici ed aspiranti alla carica è fuori d’ogni attenzione .. Europa al tracollo e il nuovo voto solo privilegio dei singoli

 

Foto Mappa Dell'ue, Immagini e Vettoriali

 

 

di   RAFFAELE   LANZA

 

Fra pochi  giorni  i cittadini degli Stati membri dell’Ue saranno chiamati a eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo. . Infatti, hanno diritto di voto quasi 400 milioni di cittadini europei. Ciò rende tali elezioni seconde a livello mondiale solo a quelle federali indiane, in termini di democrazia rappresentativa. Nella misura in cui influenzano le politiche dell’Ue, il loro impatto è globale: sebbene l’Unione europea non sia più la potenza economica di un tempo, essa appartiene ancora, insieme agli Stati Uniti e alla Cina, a un gruppo molto selezionato di attori che definiscono la politica mondiale.

Le elezioni europee  coinvolgono Paesi diversi, con storia, tradizioni e lingue molto differenti. Mobilitano decine, se non centinaia, di partiti politici a livello nazionale, e partoriranno un sistema sovranazionale che collega gli Stati-nazione in una rete di istituzioni e obblighi comuni.

Non abbiamo stima dei personaggi politici che i mass media ci propongono nei loro vivaci dibattiti: non l’abbiamo perchè  già i capelli bianchi e le quotidiane  notizie di cronaca giudiziaria ci fanno capire chiaramente che essi intendono arrivare alla carica per l’ottenimento di vantaggi da parte di singoli gruppi, od amici imprenditori da favorire – in cambio della rituale tangente – o addirittura di singoli  Sono i più, è innegabile….  Non  vogliono la qualifica di deputato europeo per difendere interessi generali     L’interesse generale è fuori d’ogni attenzione.. Il problema in Europa è solo il potere esercitato come strumento di pressione, di esaltazione e di privilegio dei singoli      

I deputati, senatori , aspiranti alle nuove cariche europee?        L’occupazione è al tracollo, i giovani vanno fuori dall’Italia per guadagnare e farsi una famiglia. Ma l’Europa vive in atto la crisi sociale politica più acuta.Poche speranze per i giovani.  E’ il caso di ricordare il famoso motivo musicale del grande Alberto Sordi (qui  in Video )       Andate allora a quel paese, signori miei.

Innanzitutto, che cosa possono decidere gli elettori europei con il loro voto?  le conseguenze del voto dei cittadini variano molto a seconda del sistema democratico in cui lo si esprime. L’architettura europea è sostanzialmente basata su un sistema di tre organi. Il primo, il Consiglio europeo, riunisce i rappresentanti degli Stati membri (ministri o capi di governo, a seconda dei casi). È allo stesso tempo una istituzione che opera, in un certo senso, analogamente a un presidente dotato di poteri – fissa orientamenti, trova compromessi ecc. – e a una Camera alta, che condivide equamente il potere legislativo con il Parlamento. Questa è l’istituzione meno toccata dalle elezioni europee. La sua legittimità proviene dalle elezioni nazionali, non da quelle comunitarie, e il suo equilibrio politico può essere molto diverso da quello parlamentare. In effetti, il Partito popolare europeo – che attualmente è il gruppo più numeroso in Parlamento – non ha molto potere a livello nazionale, soprattutto nei grandi Paesi. Per il Consiglio, le elezioni europee sono, tutt’al più, un indicatore dello stato d’animo della popolazione, percepito attraverso una prospettiva nazionale.

La Commissione europea rappresenta  l’organo amministrativo dell’Ue, sebbene sia dotata di competenze solitamente riservate a un governo in un contesto nazionale. La Commissione prepara proposte legislative, aiuta a negoziarne l’adozione da parte del Consiglio e del Parlamento, e poi le attua, anche emanando sotto delega la legislazione secondaria. Dovrebbe essere un attore indipendente e garante dei trattati. 

La Commissione risente in misura limitata delle elezioni europee. Una volta selezionati, i potenziali commissari vengono esaminati dal Parlamento, che poi vota per accettare la Commissione che è stata composta. Ciò dà in pratica al Parlamento la possibilità di respingere i candidati, negandone l’approvazione. Si tratta di una scelta che è ben lungi dal costituire una selezione diretta dei commissari attraverso il voto popolare, ma in compenso garantisce un equilibrio tra la legittimità del Consiglio e quella del Parlamento riguardo alla costituzione della Commissione.

 

Ursula Von der Leyen Dibattito Spitzenkandidaten Elezioni Europee 2024

 

Il terzo e ultimo “organo” principale dell’Ue è il Parlamento. Esso ovviamente è il più legato alle elezioni, che ne determinano in modo diretto la composizione. Negli ultimi decenni, soprattutto dopo il Trattato di Lisbona, esso si è rivelato un vero e proprio contrappeso del Consiglio. Nell’ambito della procedura legislativa ordinaria, che oggi costituisce la forma più comune di adozione delle leggi europee, i testi vengono proposti dalla Commissione. Dopo un periodo di negoziati tra Commissione, Consiglio e Parlamento, noto come «trilogo», i progetti, previa approvazione, vengono adottati sia dal Parlamento sia dal Consiglio.

Poiché per lo più i testi vengono ratificati anche da maggioranze qualificate in seno al Consiglio, il Parlamento ha più margine di manovra nei negoziati, non dovendo affrontare il compito, spesso impossibile, di accontentare ogni singolo Paese. Oltre al ruolo legislativo, esso ha voce in capitolo sul bilancio dell’Ue e controlla il lavoro della Commissione. Funge anche come luogo d’influenza, dove gli eurodeputati – i membri del Parlamento europeo –, attraverso mozioni e dichiarazioni, cercano di attirare l’attenzione sia del pubblico in generale sia dei responsabili politici su varie questioni.

 

Intanto sappiamo della conferma netta e inequivocabile che l’attuale presidente della Commissione Europea e Spitzenkandidatin (candidata comune) del Partito Popolare Europeo (Ppe), Ursula von der Leyen, si è resa già disponibile a cooperare con la premier  e presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr), Giorgia Meloni, nel corso della prossima legislatura: “ sicuramente pro-europea, pro-Stato di diritto e anti-Putin, in questo caso le possiamo offrire una collaborazione“, aveva  dichiarato Von der Leyen,  nel corso del dibattito   dell’Eurovision Debate 2024 organizzato  dall’Unione europea di radiodiffusione (Ebu) al Parlamento Europeo.

 

Concezioni divergenti del progetto europeo

Sulle questioni chiave in gioco nelle elezioni del 2024. Una prima linea di frattura c’è tra i partiti che sostengono il perseguimento di una più stretta integrazione europea e quelli convinti che l’integrazione sia già andata troppo oltre e debba essere arginata, se non ridotta – o addirittura azzerata –, per preservare la sovranità degli Stati.

 

 

 

La situazione in Italia .Le informazioni sono state prese principalmente dai programmi elettorali presentati nelle scorse settimane, che riflettono  le posizioni espresse a più riprese dai e dalle leader o dai principali rappresentanti delle liste stesse.

Fratelli d’Italia

Elezioni Europee 2024 welfare Fratelli d'ItaliaTra le proposte di  Fratelli d’Italia vi è un forte incentivo all’occupazione e alla competitività tramite politiche attive del lavoro, accompagnate dalla riduzione della burocrazia e delle restrizioni imposte dall’UE. Il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si impegna a sostenere la natalità e le famiglie, con una particolare attenzione alle donne in situazioni di fragilità che desiderano diventare madri, proponendo questo tema come prioritario nell’agenda dell’Unione europea. Nel contesto della promozione del benessere sociale, il programma di FDI si propone anche di migliorare la normativa europea sulla violenza contro le donne e di aumentare i fondi europei per promuovere l’inclusione e il benessere dei soggetti vulnerabili.

Partito Democratico

Elezioni Europee 2024 welfare Partito DemocraticoIl Partito democratico propone una serie di iniziative volte a rilanciare il modello sociale europeo, abbandonando le politiche di austerità e lavorando per la piena costruzione del Pilastro sociale dell’Unione. Il PD mira poi all’introduzione di un nuovo sistema di welfare europeo basato su tre “Garanzie Sociali”: per l’infanzia, i giovani e il lavoro. Inoltre, il PD si impegna a integrare la direttiva sui salari minimi con una direttiva sui salari equi e a lottare per l’abolizione degli stage gratuiti in tutta Europa. Il partito propone anche di istituire una Garanzia per le persone con disabilità, al fine di assicurare pari opportunità e accesso ai servizi per tutte le persone con disabilità nell’Unione europea. Infine, il partito guidato da Elly Schlein  si impegna a promuovere l’uguaglianza di genere attraverso il bilancio dell’UE e i programmi di finanziamento e intende battersi per la strategia europea per l’uguaglianza delle persone LGBTQI+.

Movimento 5 Stelle

Elezioni Europee 2024 welfare Movimento 5 StelleIl Movimento 5 Stelle ha delineato una serie di proposte volte a promuovere l’uguaglianza sociale e la tutela dei diritti. Per farlo il M5S intende proporre  la creazione di un “reddito di cittadinanza europeo”, l’implementazione della settimana corta e l’istituzione di un salario minimo legale europeo. Il partito guidato da Giuseppe Conte si impegna anche a promuovere la parità di genere attraverso l’introduzione di congedi per paternità e maternità equi e flessibili. Inoltre, si propone di combattere la discriminazione nei confronti della comunità LGBTQ+ e di armonizzare le norme sulla genitorialità per garantire diritti e protezione a tutte le famiglie.

Forza Italia

Elezioni Europee 2024 welfare Forza ItaliaSempre sul lato dell’attuale maggioranza di Governo, Forza Italia  (che si presenta in lista con Noi Moderati) si impegna a incrementare gli investimenti nell’occupazione, con particolare attenzione alla gioventù e alle donne. La lista guidata dal Ministro Antonio Tajani intende potenziare la mobilità dei giovani universitari, fornendo loro maggiori opportunità di esperienze internazionali e di scambio culturale. Inoltre, anche FI sostiene l’idea che la natalità diventi una priorità nell’agenda dell’Unione europea. Il partito propone di potenziare la strategia europea per l’assistenza, concentrandosi soprattutto sull’assistenza a lungo termine a prezzi accessibili per gli anziani e per tutte le persone vulnerabili, e propone di elaborare una Carta europea della disabilità.

Lega

La Lega  nel proprio programma per le elezioni europee 2024 non ha previsto proposte specifiche in tema di welfare. Tuttavia, come dimostra lo slogan scelto per la campagna elettorale “Più Italia e meno Europa” e le posizioni espresse ntorno al concetto di sovranità in aperta polemica col Capo dello Stato Sergio Mattarella, appare evidente da parte del partito di Matteo Salvini l’idea di lasciare all’Europa sempre meno competenze. Quindi, immaginiamo, anche in tema di politiche sociali.

Stati Uniti d’Europa

Il documento programmatico della lista Stato Uniti d’Europa – che riunisce diversi partiti tra cui, in particolare, Italia Viva di Matteo Renzi e Più Europa di Emma Bonino – propone una serie di iniziative volte a promuovere una maggiore integrazione e coesione all’interno dell’Unione Europea. Tra queste, l’istituzione di un Fondo Unico Europeo per la mobilità universitaria per facilitare lo scambio di studenti e ricercatori tra i vari Stati membri. Inoltre, si propone di avanzare verso un “mercato europeo unico del lavoro”, mediante l’introduzione di un quadro di regole comuni, il riconoscimento reciproco dei titoli di studio e l’accesso alle professioni in tutta l’UE. Il programma della lista ipotizza anche la creazione di un sussidio di disoccupazione su base continentale.

Alleanza Verdi Sinistra

L’Alleanza Verdi Sinistra  propone una serie di iniziative per promuovere il benessere sociale e l’equità economica. Tra queste, l’approvazione di una direttiva quadro per un reddito minimo europeo e per garantire maggiore flessibilità dell’orario di lavoro. Per migliorare le condizioni lavorative, la coalizione propone di definire uno statuto europeo del lavoro e di vietare gli stage non retribuiti. Parallelamente, il partito guidato da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, si impegna a rafforzare il Fondo sociale europeo e a renderlo uno strumento efficace per combattere le disuguaglianze economiche e sociali. Inoltre, propone di garantire l’uguaglianza per le persone LGBTQIA+, attraverso il riconoscimento reciproco dei diritti e doveri familiari, inclusa la tutela dei figli. Infine, l’alleanza Verdi Sinistra propone di introdurre un bilancio europeo con una prospettiva di genere.

Azione

La lista di Azione che riunisce al proprio interno, oltre al partito di Carlo Calenda, anche diversi piccoli partiti e movimenti di area liberista – si impegna a garantire investimenti significativi in programmi di integrazione. Si propone di rilanciare il Pilastro Sociale dell’Unione Europea, con particolare attenzione ai settori della sanità, dell’istruzione, della demografia e della parità di genere, fondamentali per promuovere il benessere e la coesione sociale. A tal fine, Azione propone la creazione di un “PNRR dedicato ai diritti sociali” e di finanziare a livello europeo strumenti per la formazione permanente dei lavoratori. Inoltre, sottolinea l’urgenza e l’importanza della fondazione di un nuovo sistema di welfare 4.0, concepito in modo innovativo e inclusivo, che includa anche la creazione di un sussidio di disoccupazione europeo.

 

Imprese, incontri digitali sulle misure a sostegno dell’internazionalizzazione-La Sismet sostiene la crescita delle aziende

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Un ciclo di incontri digitali gratuiti rivolti alle imprese siciliane con il duplice obiettivo di avvicinare le istituzioni al mondo produttivo e di fornire tutte le informazioni necessarie sulle misure in campo per sostenere chi guarda ai mercati esteri. È un’iniziativa dello Sportello per l’internazionalizzazione delle imprese (Sprint) della Regione Siciliana nel quadro del protocollo d’intesa firmato lo scorso marzo firmato con Simest, società del gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene la crescita delle imprese italiane nel mondo. Gli incontri, della durata di 30 minuti ciascuno, si terranno da giugno a dicembre di quest’anno. Si tratta di appuntamenti mattutini, per questo chiamati “Morning coffee” che si svolgeranno in remoto (i cosiddetti “webinar”).

Di seguito il calendario dei webinar e i temi che saranno trattati agli esperti Simest.

4 Giugno 2024 ore 09:00: “Fiere ed eventi”, misura con la quale si supporta la partecipazione delle imprese a eventi di carattere internazionale e missioni di sistema per promuovere il business su nuovi mercati.

2 Luglio 2024 ore 09:00:  “E-commerce”, misura volta al finanziamento per la realizzazione e sviluppo di soluzioni e-commerce.

3 Settembre 2024 ore 09:00:  “Temporary manager”, misura che sostiene le spese per l’inserimento temporaneo nelle aziende di manager temporanei per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica, digitale o ecologica, a sostegno dell’internalizzazione dell’impresa.

 

1 Ottobre 2024 ore 09:00: “Certificazioni e consulenze”, misura che sostiene le spese per l’attività consulenziale destinata ad investimenti per una crescita sostenibile sui mercati esteri;

5 Novembre 2024 ore 09:00 “Transizione digitale ed ecologica”, misura con la quale si sostiene la transizione digitale e la transizione ecologica, nonché il rafforzamento patrimoniale.

“3 Dicembre 2024” “Inserimento mercati esteri”, misura con la quale sono finanziate le spese per realizzare nel paese estero una struttura fisica configurabile come ufficio, showroom, negozio, spazio in area commerciale (corner).

 

Sentenza-“spazzatura strumentale “: otto mesi di carcere al Giornalista P.Napolitano per diffamazione ma “la discrepanza tra fatto e condanna” è notevole

Pasquale Napolitano (@pana_napolitano) / X

Il giovane giornalista Pasquale Napolitano

La condanna a 8 mesi di carcere per il giornalista del ‘Giornale’ Pasquale Napolitano – nella foto sopra -con l’accusa di diffamazione a mezzo stampa ha scatenato un inferno. Dall’Ordine dei giornalisti ai politici fino ai sindacati, è unanime il coro di “no al carcere” per i cronisti.

Diffamazione e querele temerarie contro i giornalisti. L'articolo de Il Post
Ordine dei giornalisti,Carlo Bortoli, Presidente Consiglio Nazionale

Rifiutiamo l’idea che in un Paese democratico venga ancora comminata la pena del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Il caso di Pasquale Napolitano, cronista del Giornale, giustamente denunciato oggi in prima pagina con grande evidenza, è la goccia che fa traboccare il vaso di una normativa che non sta più in piedi”

Al di là del merito della vicenda – prosegue Bartoli – che pure suscita non poco stupore per la discrepanza tra fatto e condanna, è necessario comprendere che l’uso strumentale delle azioni giudiziarie (penali e civili) contro i giornalisti colpisce tutta la stampa, al di là dei suoi orientamenti. Attenzione, non si può però abolire il carcere e inasprire le pene pecuniarie colpendo, in particolare, i cronisti più deboli. Serve una riforma che tuteli la libertà di informazione, che non è una prerogativa dei giornalisti ma un diritto di tutti i cittadini e un architrave della democrazia‘.

“Piena e forte solidarietà” a Napolitano arriva anche dall’Ordine della Campania e dalla Commissione Legalità dell’Ordine regionale. “I fatti – denunciano – rappresentano un inaccettabile attacco alla libertà di informazione“.

“Non comprendiamo –  – come si possa essere arrivati ad una condanna ad 8 mesi di carcere per un articolo sull’Ordine degli avvocati di Nola che non aveva – a nostro parere – elementi di diffamazione e che ha assicurato diritto di replica. Napolitano, cronista 42enne, ha semplicemente svolto il proprio lavoro e la condanna al carcere, seppur con pena sospesa, è una grave ferita che non può passare inosservata. Questo tipo di sentenza mette a rischio l’autonomia dei giornalisti”.

“È incomprensibile, inoltre, che la condivisione sui social dell’articolo firmato da Napolitano sia stata ritenuta un’aggravante – prosegue la nota dell’Ordine dei Giornalisti della Campania – e ancora non è chiaro come sia possibile che la sentenza in questione, su un diritto costituzionale, sia stata emessa da un Got. Ci auguriamo che il caso venga assolutamente rivisto in appello, sarebbe un grave precedente. La Corte Costituzionale con la sentenza n.150 del 2021, ha infatti riconosciuto il ruolo dell’Ordine dei giornalisti a difesa degli interessi diffusi e ha modificato le attuali norme restringendo le ipotesi di carcere per i giornalisti”.

 

Federazione Nazionale della Stampa

 

Insorge anche la segretaria nazionale della Fnsi (il sindacato unitario dei giornalisti italiani), Alessandra Costante, per la quale “il caso del cronista del Giornale condannato al carcere ricorda a tutti – giornalisti, politica e opinione pubblica – quella che è una vergogna italiana: in Italia, nel 2024, il codice penale prevede ancora le manette per i giornalisti che dovessero essere riconosciuti colpevoli di diffamazione a mezzo stampa”, afferma. “Ma al di là del caso specifico – prosegue la Costante – quello che la Federazione nazionale della Stampa ripete da anni è che in un Paese democratico punire con la reclusione i cronisti non è accettabile. I giudici fanno il loro lavoro applicando le leggi esistenti”. ”

Restiamo in attesa che anche il legislatore faccia il proprio lavoro: recepire le indicazioni della Corte costituzionale e eliminare il carcere dalle pene previste per la diffamazione, senza per questo prevedere sanzioni economiche tanto spropositate da avere sulla libertà di stampa quell’effetto raggelante più volte denunciato nelle sentenze delle Corte europea dei diritti dell’uomo”

 

SUD   LIBERTA’  –  Quotidiano del Mezzogiorno Antimafia  – Raffaele  Lanza (direttore)

Raffaele Lanza - Casa Editrice BookSprint Edizioni

 

DIRITTO   DI CRONACA  GIUDIZIARIA  E LINGUAGGIO PROFESSIONALE: NO ALLE INTIMIDAZIONI -DENUNCE

 

Sono un po   perplesso,  queste querele e soprattutto le condanne  non consentono ai giornalisti che hanno  pure una mansione investigativa (quando sono pagati contrattualmente ..visto che la gran parte dei giornali on line non ha finanziamenti..chiudiamo qui il punto per carità di patria) di svolgere con serenità un lavoro delicato e veloce come quello di cronista. Generalmente sappiamo che assume peculiare rilievo il bilanciamento effettuato dal legislatore tra il reato di diffamazione o (di cui all’art. 595 c.p.) e la libertà della manifestazione del proprio pensiero (tutelata dagli artt. 21 Cost. e 51 c.p.) e , quindi svolgimento della propria attività professionale pubblicistica dall’altro.

Vi sono   delle esimenti    (casi di esclusione) ossia un ampio raggio di casistiche in cui l’offesa dell’altrui reputazione non configura alcun reato in presenza di determinate esigenze, ovvero di particolari situazioni tassativamente previste dalla normativa penale in attesa di significativi correttivi

Le tradizionali cause di esclusione del reato di diffamazione –- sono costituite dal diritto di cronaca giudiziaria e dal diritto di critica.

A) Il DIRITTO DI CRONACA GIUDIZIARIA consiste nel diritto di raccontare accadimenti reali tramite mezzi di comunicazione di massa in considerazione dell’interesse che rivestono per la generalità dei consociati ed esso è condizionato dall’esistenza dei seguenti presupposti:

 la verità oggettiva o anche solo putativa della notizia pubblicata, purché frutto di un serio e diligente lavoro di ricerca che non sussiste quando -pur essendo veri i singoli fatti riferiti- siano dolosamente o anche soltanto colposamente taciuti altri fatti, tanto strettamente ricollegabili ai primi da mutarne completamente il significato; oppure, quando i fatti riferiti siano accompagnati da sollecitazioni emotive, o da sottintesi, accostamenti, insinuazioni, allusioni o sofismi, obiettivamente idonei a creare nella mente del lettore (o ascoltatore) false rappresentazioni della realtà oggettiva. 

Può capitare che il giornalista, pressato da tanti problemi quotidiani, in un particolare contesto, cada in errori tecnici fatti in buona fede.  Occorre  far fare dunque la rettifica che dovrebbe essere sufficiente – salvo ulteriore replica – a far mettere “pace”

Il giornalista ha dunque l’obbligo di controllare l’attendibilità della fonte informativa e di accertare la verità del fatto pubblicato, essendo altrimenti responsabile dei danni derivanti dal reato di diffamazione, salvo che non provi la sua buona fede ai sensi dell  art 59., ultimo comma.        Quel che meraviglia è che in politica non si sia affrontata tale problematica con serietà e determinazione al fine di evitare l’emissione di sentenze-spazzatura come queste ai raggi x.

 

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione della 95ª adunata nazionale degli Alpini

 

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C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero, il seguente messaggio:

«Rivolgo il più cordiale saluto agli alpini e ai loro familiari riuniti in occasione della 95ª adunata nazionale a Vicenza.

A tutti i membri dell’Associazione Nazionale Alpini giunga il più sentito apprezzamento per la meritoria opera di rinnovo del legame tra le generazioni e il plauso per il servizio che il sodalizio svolge nell’ambito delle attività di volontariato all’interno del sistema di Protezione Civile nazionale, prova del vostro impegno e dell’altruismo a favore di tutta la collettività.

Le Penne Nere, sino alle più recenti missioni internazionali, nell’ambito delle decisioni operate dal Parlamento e delle pianificazioni delle competenti autorità, sono sempre state esempio di onore, senso del dovere e spirito di sacrificio. Il Corpo degli alpini è una specialità di punta dell’Esercito, costantemente impegnata al servizio della Repubblica.

A tutti i convenuti giunga l’augurio di una ottima riuscita della manifestazione».

 

Presentato a Roma il report “Criminalità minorile e gang giovanili”

 

È stato presentato questa mattina a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, il report “  criminalità minorile e gang giovanili“, realizzato dal Servizio analisi criminale della stessa Direzione centrale.

A presentare l’elaborato è stato il vicecapo della Polizia Raffaele Grassi, in qualità di direttore centrale della Polizia criminale. Presenti all’evento anche i rappresentanti della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, del Comando generale della Guardia di finanza e del Corpo della Polizia penitenziaria.

Il report analizza, con riferimento al periodo 2010-2023, le segnalazioni di minori, nella fascia di età compresa tra 14 e 17 anni, denunciati e/o arrestati in Italia, estrapolate dalla Banca dati delle Forze di polizia.

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Nel corso della presentazione il prefetto Grassi ha evidenziato come, nonostante i dati statistici relativi alla criminalità minorile e il monitoraggio sulle gang giovanili nell’ultimo biennio non segnalino un incremento, sia necessaria una costante opera di sensibilizzazione da parte di tutte le Forze di polizia e della società civile per tenere alta l’attenzione su un tema tanto sensibile.

Dai dati presenti nell’elaborato si evince che nel 2023, rispetto all’anno precedente, le segnalazioni totali fanno registrare un decremento del 4,15 per cento.

A fronte di un aumento delle segnalazioni per rapina del 7,69 per cento, si riscontra un decremento dell’11,73 per cento per i furti e del 6,11 per cento per le estorsioni.

A fronte di un lieve incremento dell’1,96 per cento delle segnalazioni per lesioni personali, quelle per minaccia, rissa e percosse sono diminuite, rispettivamente, del 10,89, 16,41 e 16,52 per cento.

Le segnalazioni per violenza sessuale registrano un incremento dell’8,25 per cento rispetto al 2022.

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Il report riporta anche la mappatura delle gang giovanili nel nostro Paese, realizzata grazie ai contributi forniti dalle questure e dai reparti territoriali dell’Arma dei carabinieri.

Le loro caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: numero inferiore alle 10 unità, prevalenza del genere maschile, fascia d’età 15-24 anni, consumazione di atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.

Il documento richiama anche la necessità di educare i ragazzi alla legalità attraverso un approccio mirato da parte delle Forze di polizia e delle Istituzioni e il necessario coinvolgimento di tutti gli attori, in primis famiglia e scuola.

ll Presidente Mattarella esprime solidarietà al Ministro Roccella

 

Il Presidente Mattarella con la Ministra Roccella

 

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato alla Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, per esprimerle solidarietà per quanto accaduto stamattina agli Stati Generali della natalità, sottolineando che: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.