Agricoltura, al via i lavori di pulizia del fiume Dirillo. Barbagallo: «Impegno mantenuto»

 

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Via libera all’ultima parte dei lavori di manutenzione straordinaria e pulizia dell’areale del fiume Dirillo per ripristinare l’efficienza idrica del corso d’acqua che scorre nel territorio di Acate, nel Ragusano.

«Manteniamo l’impegno preso dal presidente Schifani e dall’assessore Sammartino nel febbraio del 2023 quando l’esondazione del fiume Dirillo e di altri corsi d’acqua provocò enormi danni alle aziende agricole del territorio – ha detto l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo stamattina durante la consegna dei lavori – Procediamo con la pulizia complessiva degli argini invasi da vegetazione spontanea e alberi di medio e alto fusto e la pulizia dell’alveo da materiali solidi di trasporto ed eventuali rifiuti. L’intervento è un segnale concreto di vicinanza ai nostri agricoltori, una vicinanza che la Regione dimostra con i fatti».

Il finanziamento dei lavori, concesso dal dipartimento Agricoltura, ammonta complessivamente a sei milioni di euro. Una prima parte dei lavori, lungo un tratto di corso d’acqua, è stata realizzata, in economia, dalle maestranze dell’Esa e sarà completata entro agosto. I lavori in appalto consegnati oggi alla ditta affidataria Edilcap srl di Montecatini Terme dureranno un anno per un importo totale di aggiudicazione pari a 2,8 milioni. Gli interventi interesseranno le restanti parti, ovvero dal territorio di Vittoria (Rg) fino alla zona di Licodia Eubea (Ct), dopo aver attraversato l’area di Mazzarrone (Ct).

Rifiuti, il governatore siciliano Schifani: «Pubblicata la gara per la progettazione di fattibilità dei termovalorizzatori»

 

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Palermo,

«Questa mattina Invitalia ha pubblicato la gara per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due termovalorizzatori da realizzare a Palermo e Catania, secondo quanto previsto dalla convenzione che abbiamo stipulato lo scorso gennaio delegando alla struttura nazionale la gestione di tutta la procedura di gara per la realizzazione dei due impianti. Un altro passo avanti verso un obiettivo epocale che permetterà alla Sicilia di dire addio alle discariche ed evitare la costosa spedizione di rifiuti all’estero. Procediamo spediti secondo il cronoprogramma che ci siamo dati».

Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani,  commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata per la gestione dei rifiuti, annunciando la pubblicazione, da parte di Invitalia, sulla piattaforma digitale “InGate” e sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea dell’avviso di procedura aperta per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione di fattibilità tecnico-economica (pfte), coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, redazione della relazione geologica e del piano economico-finanziario (pef) di massima.

La gara prevede anche l’opzione di affidamento dei servizi di direzione lavori e di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per ciascuno dei due impianti da realizzare a Bellolampo, a Palermo, e nell’area industriale di Catania, siti già individuati dal Piano regionale dei rifiuti.

L’importo dell’appalto per la progettazione ammonta a quasi 22 milioni di euro, mentre altri 22,4 milioni sono previsti per l’eventuale direzione lavori. Le risorse complessivamente destinate alla realizzazione dei due impianti provenienti dall’Accordo per la coesione,  stipulato a maggio 2024 tra il presidente della Regione Schifani e il presidente del Consiglio dei ministri Meloni, ammontano a 800 milioni di euro.

L’avviso pubblicato oggi indica i requisiti necessari per partecipare, sia di ordine generale sia di idoneità professionale, e fa riferimento ai protocolli di legalità, compresi quelli siglati lo scorso aprile con le Prefetture di Palermo e di Catania.

Il termine per la presentazione delle richieste di chiarimento è fissato al 2 giugno, quello di ricezione delle offerte alle ore 15 del 9 giugno, mentre l’apertura delle offerte avverrà alle 15,30 dello stesso giorno. L’esecuzione della progettazione oggetto dell’appalto, che comprende anche le indagini geologiche e geotecniche sui terreni, dovrà essere consegnata dall’aggiudicatario entro 150 giorni naturali dall’avvio delle attività. A seguire, sarà la volta delle gare per la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera.

 

 

 

 

Frane in Sicilia, interventi nel centro abitato di Realmonte.

 

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Mancano solo pochi giorni all’avvio dell’opera di consolidamento nella zona sud-ovest del centro abitato di Realmonte, nell’Agrigentino. La Struttura di contrasto del dissesto idrogeologico, che ha al suo vertice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha infatti aggiudicato i lavori in quest’area, delimitata da via Udine e dall’asilo nido.

«La programmazione degli interventi di messa in sicurezza delle aree a rischio – sottolinea il governatore Schifani – non conosce sosta. All’obiettivo principale, che rimane quello della salvaguardia della pubblica incolumità, si unisce quello di eliminare le cause dei fenomeni di dissesto idrogeologico che impediscono la normale fruizione di intere porzioni di territorio e, in particolare, dei centri abitati. È per questo che a quest’attività destiniamo importanti risorse economiche». Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno ufficializzato la graduatoria di gara. Ad eseguire i lavori, per un importo di 1,3 milioni di euro e con un ribasso del 31,9 per cento, sarà un’associazione temporanea di imprese coordinata dalla Bonina srl di Brolo (Me).

Si avvia così a conclusione una vicenda che ha interessato un versante densamente popolato e nel quale, negli ultimi vent’anni, si sono registrati importanti fenomeni franosi che hanno danneggiato edifici privati, il manto stradale di diverse arterie viarie, una serie di infrastrutture pubbliche e la rete di servizi.

Una situazione aggravata dall’umidità di risalita proveniente da una falda del sottosuolo in un sito che si sviluppa in pendenza, nella zona a sud dell’abitato. Tra le soluzioni tecniche contemplate dal progetto, la realizzazione di una palificata in cemento armato, a valle delle abitazioni, per contrastare lo scivolamento del versante, ma anche gabbionate di contenimento. Un sistema drenante, infine, consentirà di canalizzare le acque in appositi pozzetti.

 

Catania,Ecologia: pulizia straordinaria nel Lotto Centro per il ponte di Pasqua e Primo Maggio

 

Ecologia

Catania,

In vista del lungo ponte pasquale e del previsto aumento di turisti e visitatori, è in fase di completamento a Catania un’operazione di pulizia straordinaria disposta dal sindaco Enrico Trantino e dall’assessore all’Ambiente Massimo Pesce.

L’intervento, a cura della Gema Spa, ha interessato in particolare il Lotto Centro, con l’impiego di centinaia di operatori e decine di mezzi meccanici per la rimozione dei cumuli di rifiuti, purtroppo composti in larga parte da materiale non differenziato e ingombranti

Nei giorni scorsi, l’inciviltà di molti cittadini, il funzionamento intermittente dell’impianto di trattamento di Coda Volpe-Lentini e alcune disfunzioni organizzative hanno causato la formazione di numerose micro discariche, rendendo impraticabili diverse aree del territorio urbano.

Sono circa 1.500 le tonnellate di rifiuti raccolte in tre giorni di attività ininterrotta, 24 ore su 24, che hanno restituito decoro e pulizia a una zona centrale della città, sede di oltre 10.000 attività commerciali e fortemente frequentata da lavoratori, studenti e turisti.

Resta fondamentale la collaborazione dei cittadini, il rispetto delle regole e un maggiore senso civico, e in tal senso l’Amministrazione comunale ribadisce la volontà di intensificare i controlli e applicare sanzioni nei confronti di chi trasgredisce.

La Direzione Ecologia del Comune e i vertici di Gema Spa si impegnano a garantire una raccolta differenziata più puntuale, nel rispetto del calendario stabilito, e un più efficace servizio di spazzamento di strade e marciapiedi.

Si rinnova infine l’appello ai cittadini e ai titolari delle attività commerciali affinché effettuino correttamente la separazione e il conferimento dei rifiuti, utilizzando anche i Centri Comunali di Raccolta (CCR).

Nel Lotto Centro, i CCR sono situati a Picanello in via Galatioto, a Borgo-Sanzio in via Carmelo Patané Romeo e a Nesima Inferiore in via Fratelli Cairoli angolo via Ammiraglio Caracciolo.

Altri centri si trovano in viale Tirreno (Trappeto Nord) per il Lotto Nord e in viale Biagio Pecorino (San Giorgio-Librino) per il Lotto Sud.

Presso i CCR è possibile conferire, oltre ai rifiuti ingombranti, anche rifiuti elettronici, elettrodomestici, grandi quantità di vetro, carta, cartone, plastica, pile esauste, farmaci scaduti, abiti usati, sfalci di potatura e legno.

Termovalorizzatori, il Presidente della Regione Sicilia firma protocolli di legalità con prefetture per garantire trasparenza

 

 

 

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Garantire condizioni di massima trasparenza e prevenire ogni rischio di infiltrazione di interessi illeciti e mafiosi nei cantieri per la realizzazione dei due termovalorizzatori di Palermo e Catania.
È l’obiettivo dei protocolli di legalità firmati oggi a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario, con i prefetti delle due città, Massimo Mariani e Maria Carmela Librizzi. Le intese puntano ad attivare tutti i processi di monitoraggio e vigilanza in ogni fase della realizzazione dei due impianti anche riguardo al rispetto delle norme sulla sicurezza e di regolarità dei cantieri.
Su questo specifico punto, i documenti sono stati sottoscritti anche dai rappresentanti di categoria dei sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. «Replichiamo – ha detto Schifani – il modello già applicato per la progettazione e la realizzazione del nuovo polo oncoematologico di Palermo. Efficienza e legalità sono condizioni essenziali per la definizione di due infrastrutture che cambieranno radicalmente la gestione dei rifiuti in Sicilia. Stiamo procedendo, infatti, con decisione con tutti i passaggi burocratici e tra pochi giorni Invitalia pubblicherà i bandi per la progettazione dei due termovalorizzatori. Saranno due opere che attiveranno una spesa di oltre ottocento milioni di euro. Va tenuta alta la guardia.
Questi protocolli fissano regole estremamente rigide e puntuali che le imprese dovranno seguire, pena anche la risoluzione dei contratti, per le violazioni più gravi. La Regione sta facendo il massimo per potenziare la collaborazione istituzionale con le prefetture e le forze dell’ordine al fine di garantire ai siciliani l’impermeabilità a ogni tipo di infiltrazione». I due termovalorizzatori sorgeranno a Bellolampo, per Palermo, e nella zona industriale di Catania e saranno realizzati interamente con fondi pubblici, con uno stanziamento di 800 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione. La Regione Siciliana ha individuato Invitalia come partner tecnico e ha firmato un protocollo di vigilanza collaborativa con l’Autorità nazionale anticorruzione. Nelle prossime settimane verrà pubblicato il bando per la redazione dei progetti di fattibilità, dopo l’estate 2026 l’inizio dei lavori che dureranno diciotto mesi.

Siccità in Sicilia, ok commissario Dell’Acqua a dissalatore Trapani. Il Presidente Schifani assicura: «A breve via ai lavori»

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È arrivato anche il via libera definitivo da Roma per la realizzazione e la messa in funzione del dissalatore di Trapani. Dopo l’ok della scorsa settimana della Commissione regionale tecnico specialistica, infatti, il commissario straordinario per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, ha firmato il decreto che chiude positivamente la conferenza di servizi anche per questo impianto. Nelle scorse settimane, erano già stati autorizzati anche i dissalatori mobili di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di Gela, nel Nisseno.

«Sull’emergenza siccità che ha colpito la nostra Isola – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – c’è la massima attenzione sia da parte del governo regionale sia da parte di quello nazionale. Stiamo operando con pragmatismo e concretezza per offrire soluzioni utili e tempestive ai territori maggiormente colpiti dall’emergenza idrica. A breve faremo partire i lavori di installazione degli impianti».

Il progetto approvato prevede il ripristino del dissalatore esistente a Trapani, per il recupero di complessivi 192 litri al secondo. Sarà realizzato in due fasi: nella prima verrà installato a Trapani, nel sito già occupato dall’impianto precedente, un primo dissalatore in containers per 96 l/s; uno uguale, sempre per 96 l/s, sarà installato temporaneamente a Porto Empedocle. Verrà quindi fornita acqua desalinizzata a entrambi i siti. Successivamente, l’impianto dell’Agrigentino sarà trasportato a Trapani e sostituito da un nuovo impianto di tipo fisso realizzato tramite il revamping di quello da tempo dismesso. Soggetto attuatore di tutti gli interventi è Siciliacque che ha già provveduto a selezionare le imprese fornitrici.

In merito agli impianti, gli studi di incidenza ambientale, già valutati anche dalla Cts regionale, hanno dimostrato che non si rilevano impatti negativi su habitat, flora e fauna dei siti interessati e sono anche stati giudicati validi gli eventuali provvedimenti di mitigazione ambientale. Inoltre, per valutare costantemente i parametri degli ecosistemi nelle aree di interesse, il Commissario straordinario nazionale elaborerà un piano di monitoraggio periodico, stabilendo una collaborazione con il Centro di sostenibilità e transizione ecologica (Cste) dell’Università degli studi di Palermo.

 

Messina regina dell’estate 2025: 41 km di costa balneabile e acque di qualità eccellente Un mare pulito e accessibile per una stagione all’insegna del turismo e della sostenibilità

Messina regina dell’estate 2025: 41 km di costa balneabile e acque di qualità eccellente

 

 

Messina,

La stagione balneare 2025 si apre sotto i migliori auspici per la città di Messina, che si candida a diventare una delle mete più attrattive della Sicilia grazie a ben 41 chilometri di costa balneabile. Un dato significativo che certifica la qualità del nostro mare e l’impegno dell’Amministrazione nel preservare e valorizzare il litorale.

Con il Decreto Dirigenziale n. 323 del 21 marzo 2025 dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, è stata confermata l’idoneità alla balneazione della quasi totalità del litorale messinese, con acque classificate come eccellenti nella maggior parte dei tratti e buone nei restanti. Un risultato che premia il lavoro svolto dall’Amministrazione comunale per la salvaguardia e la valorizzazione del nostro mare.

Una menzione speciale merita il tratto di 6.400 metri tra la foce del torrente Larderia e quella del torrente Portalegni. “Una zona storicamente interdetta alla balneazione – afferma l’assessore alle Politiche del Mare Francesco Caminiti – per la presenza di attività industriali, ma oggi al centro di una nuova fase. Grazie agli interventi di bonifica e risanamento avviati da questa Amministrazione, sarà oggetto di monitoraggio per la stagione 2025, con nuovi punti di campionamento in aree simboliche della città come Parco Don Blasco, Cavalcavia, Zaera, Oreto, XXIV Artiglieria, Carmine e Contesse”. Messina, dunque, non solo si affaccia all’estate con un mare pulito e accessibile, ma si propone come una delle mete più attraenti e accoglienti della Sicilia, capace di coniugare bellezze naturali, sostenibilità e qualità della vita.

Rifiuti a Catania, alla Fiera la raccolta differenziata supera il 60%

 

Rif Fiera

 

Le nuove modalità di raccolta dei rifiuti introdotte nello storico mercato di piazza Carlo Alberto hanno fatto salire il livello della raccolta differenziata nell’area della Fiera a oltre il 60%, migliorando al contempo l’ordine e la pulizia del più grande spazio all’aperto della città dedicato alla vendita al dettaglio.

Da tre settimane, su indicazione del sindaco Enrico Trantino e dell’assessore all’Ecologia Massimo Pesce, l’azienda responsabile del servizio per il lotto Centro, Gema Spa, ha avviato un sistema capillare di raccolta differenziata in collaborazione con gli operatori commerciali. I rivenditori separano i rifiuti per frazione durante l’orario di apertura delle attività e li conferiscono negli appositi contenitori, agevolando così la raccolta effettuata dai mezzi di Gema e consentendo una più rapida pulizia della grande piazza al termine del mercato.

L’assessore Massimo Pesce, insieme ai funzionari della Direzione Ecologia, nelle scorse settimane ha incontrato gli operatori del mercato per sensibilizzarli sull’importanza della raccolta differenziata e sulla necessità di adottare comportamenti responsabili.

La Fiera produce ogni giorno decine di tonnellate di rifiuti che, se non adeguatamente selezionati, aumentano i costi di raccolta, generano disordine e compromettono le condizioni igieniche dell’area. La risposta degli operatori è stata più che positiva: in appena tre settimane, la quantità di rifiuti differenziati è passata dalle 5-6 tonnellate giornaliere a oltre 40 tonnellate, raggiungendo in alcuni giorni il 63% di rifiuti avviati a riciclo, un risultato senza precedenti per il mercato storico.

“Sono risultati più che incoraggianti”, ha commentato l’assessore Massimo Pesce, “perché vanno nella direzione auspicata di avere una città più pulita e ordinata. Ringrazio gli operatori commerciali e il personale di Gema per la collaborazione: hanno compreso l’importanza di cambiare marcia e adeguarsi rapidamente alle regole. È nell’interesse di tutti – operatori, avventori e cittadini – lavorare e muoversi senza l’intralcio dei rifiuti e poter contare su spazi puliti e sanificati dopo la chiusura del mercato.

Con il sindaco Trantino siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma la direzione intrapresa è quella giusta. Per questo motivo, estenderemo lo stesso sistema di raccolta anche ai mercati rionali settimanali, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente i livelli di differenziata. Differenziare significa avere spazi più puliti, ridurre i costi di smaltimento e rendere Catania sempre più attrattiva”, ha concluso l’assessore Pesce.

Sicilia, Diga Trinità, nessun pericolo di crollo. Chiesta autorizzazione a innalzare la quota a 64 metri rispetto alla disposizione di svuotamento

 

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Le verifiche tecniche condotte dalla Regione Siciliana con il supporto di esperti del settore, coordinati dal professore Salvatore Miliziano, hanno confermato che, pur trattandosi di un’infrastruttura realizzata nel 1959 e quindi antecedente alla normativa antisismica, non esiste un imminente pericolo di crollo per la Diga Trinità nel territorio di Castelvetrano. Alla luce di questi esiti positivi, è stata formalmente richiesta al ministero delle Infrastrutture l’autorizzazione a innalzare la quota di invaso a 64 metri, rispetto alla disposizione attuale di svuotamento e di messa fuori esercizio della diga.

Le nuove ispezioni e le verifiche di sicurezza di prima fase, condotte in venti giorni da uno staff di una decina di specialisti, hanno permesso di chiarire che le criticità evidenziate nella precedente relazione tecnica – la quale presentava alcune incongruenze e valutazioni contraddittorie – non trovano riscontro nei più recenti studi. Le indagini effettuate sul coronamento della diga, il prelievo e l’analisi di campioni del nucleo, oltre alle ispezioni delle strutture esistenti cunicoli e gallerie, paratie hanno escluso fenomeni di degrado significativo o elementi di rischio tali da giustificare la chiusura dell’invaso.

La decisione del presidente della Regione, Renato Schifani, di commissariare il dipartimento Acqua e rifiuti per i ritardi nella definizione della vicenda, affidando la gestione dell’emergenza al capo della Protezione civile siciliana, Salvatore Cocina, ha permesso di accelerare notevolmente l’iter tecnico e amministrativo.

«Da quando ho disposto il commissariamento – sottolinea il presidente Schifani – abbiamo rapidamente portato avanti gli approfondimenti tecnici necessari, dimostrando che la diga non presenta situazioni attuali di pericolo tali da giustificare la chiusura. Elevare il livello a 64 metri consentirà di invasare una quantità d’acqua preziosa, fondamentale per garantire almeno un minimo di irrigazione alla zona, estesa seimila ettari, evitando sprechi ingiustificati e un grave danno economico agli agricoltori».

La Regione attende ora il via libera formale dal ministero, con fiducia in un esito positivo. L’autorizzazione all’innalzamento della quota consentirebbe già nelle prossime ore di trattenere una maggiore quantità d’acqua, sfruttando le precipitazioni previste, con effetti immediati sulla riserva idrica disponibile per i mesi a venire. «Siamo fiduciosi in una risposta celere – conclude Schifani – perché ogni giorno di attesa significa acqua persa.

Il nostro obiettivo è garantire una gestione efficiente delle risorse idriche, a tutela del territorio e della comunità». L’intervento sulla diga prevede due fasi distinte, che erano state un impegno preso dal presidente Schifani in occasione della riunione svoltasi a Roma, presso il ministero lo scorso 29 gennaio. Concluso questo primo step, si passa adesso agli interventi più urgenti per migliorare la sicurezza e al progetto complessivo di riqualificazione dell’infrastruttura. Il secondo intervento di riqualificazione sismica richiederà tempi più lunghi e risorse finanziarie maggiori, per garantire la piena funzionalità dell’invaso e la sua conformità agli standard di sicurezza più recenti.

Rifiuti, Regione Sicilia recupera spazio nelle discariche dopo recente sentenza Consiglio di Stato

 

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Dopo una recente sentenza del Consiglio di Stato, la Regione ha deciso di scrivere ai gestori delle discariche siciliane per invitarli a rivedere la capacità residua dei loro impianti. I giudici amministrativi hanno chiarito che il calcolo della volumetria deve escludere il materiale usato per coprire e contenere i rifiuti. In pratica, solo i rifiuti effettivamente depositati contano ai fini dello smaltimento. Questo potrebbe liberare fino al 20 per cento di spazio in più, riducendo la necessità di spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia, operazione che costa oltre 100 milioni di euro all’anno. Il tutto in attesa che entrino in funzione i termovalorizzatori.

Su iniziativa della presidenza della Regione, l’assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità ha convocato un tavolo tecnico per individuare le soluzioni amministrative più idonee all’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato. Tra le opzioni esaminate dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti, si valuta anche una modifica delle Autorizzazioni integrate ambientali (Aia), ove necessario, applicando il nuovo criterio di calcolo della volumetria. Questa soluzione potrebbe garantire altri due anni circa di operatività per le discariche, evitando la fase transitoria prima della realizzazione dei nuovi impianti. Una possibilità di importanza non secondaria, considerato che, secondo i dati del dipartimento regionale, allo scorso 20 febbraio la volumetria residua nelle discariche siciliane era di circa 750 mila metri cubi, sufficienti a coprire appena altri nove o dieci mesi di conferimento.

«L’obiettivo – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – è definire rapidamente soluzioni concrete, nel rispetto delle norme, che consentano di sfruttare al meglio gli spazi disponibili, di ridurre i costi per i Comuni e di garantire una gestione sostenibile fino alla realizzazione dei nuovi impianti di trattamento e valorizzazione dei rifiuti. La Regione continuerà a monitorare la situazione e a mettere in campo tutte le misure necessarie per garantire il corretto funzionamento del sistema, tutelando l’ambiente e la salute dei cittadini».