La Meloni non interviene sul taglio delle accise della benzina: Conte:”Una mistificazione pazzesca” La premier si sottrae al dovere di intervenire con scuse puerili

La grande esclusa: e ora che farà la Meloni?

 

Se un’azione politica è doverosa -perchè attesa da gran parte della popolazione – come quella del taglio delle accise sulla benzina, che  senso ha rispolverare il ritornello ” non era previsto nel programma” se la risposta da dare da parte della Meloni, rappresentava un preciso dovere di farlo?   

Naturale lo scontro e opposizione sulla decisione dell’esecutivo di non tornare indietro sui suoi passi rinunciando a prolungare il taglio delle accise sulla benzina per contrastare l’aumento dei prezzi. Una decisione che la premier Giorgia Meloni ha ingenuamente rivendicato ieri in un video parlando di scelta “di giustizia sociale” – emantenendosi sul vago e generico – e replicando a quanti la accusano di incoerenza: nel programma di Fratelli d’Italia, spiega infatti la presidente del Consiglio, il taglio non c’era. La risposta delle opposizioni è dura. Per il leader dem Enrico Letta la premier “tecnicamente mente”, il numero uno M5S Giuseppe Conte ha parlato invece di “mistificazione grottesca”. Ma ad attaccare sono anche Azione e Verdi.

– “Il taglio delle accise costa un miliardo al mese, dunque 10 miliardi l’anno. Invece di spalmare 10 miliardi, noi abbiamo deciso di concentrare le risorse in manovra su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale”, affermava ieri la premier Meloni in un nuovo appuntamento degli ‘Appunti di Giorgia’ sui social. “Io con grande sincerità dico che sono convinta delle scelte che abbiamo fatto, sono convinta che fosse più sensato aiutare chi ha un salario basso, le famiglie, chi non poteva pagare le bollette, chi non riesce a fare la spesa o non ha un lavoro. Concentrare le risorse su questo piuttosto che aiutare anche chi, come me, ha uno stipendio di tutto rispetto”.