Vicenda lavoratori “in disponibilità” dell’Istituto incremento ippico: intervento della deputata pentastellata Jose Marano

Marano Jose

 

La deputata regionale del Movimento Cinque Stelle Jose Marano interviene per esprimere solidarietà agli otto lavoratori dell’Istituto di Incremento Ippico  e per  richiedere  una soluzione positiva  a questa spinosa vicenda.

“Si sta compiendo -afferma Marano- il delitto perfetto del governo Musumeci e che sta lasciando otto lavoratori nel baratro della disoccupazione e dell’angoscia. La vicenda dell’Istituto di Incremento Ippico rappresenta uno dei tanti paradossi di un governo regionale che si mostra ancora una volta nemico del buonsenso: da una parte si riempie Ambelia, feudo elettorale di Musumeci, di fiumi e fiumi di milioni. Dall’altra parte non si vuole trovare soluzione – che per altro ho indicato a più riprese anche con atti parlamentari – per il futuro dei lavoratori considerati in esubero”.

“Intendo esprimere a questi lavoratori – afferma ancora  la deputata – che al momento sono 8, la mia massima vicinanza e la solidarietà per una vicenda tanto assurda quanto incredibile. Già durante la discussione del collegato 2019 ero intervenuta in aula per paventare il rischio esuberi all’interno dell’Istituto chiedendo una soluzione ragionevole, ossia quella di ricollocare presso altri enti regionali i dipendenti. Per conto del governo l’assessore Falcone smentì qualsiasi ipotesi di licenziamenti e parlò di pronta ricollocazione. A settembre del 2020 ho presentato una nuova interrogazione sulla pianta organica chiedendo chiarimenti e poi ho sollecitato una audizione in commissione con assessore e parti sindacali. Del tanto atteso ricollocamento non si è vista traccia, eppure durante le discussioni della legge di stabilità e di altre norme finanziarie ho presentato diversi emendamenti destinati a chiedere proprio il passaggio di questi lavoratori presso altri enti o presso il dipartimento Foreste”.

“Adesso ci sono otto padri di famiglia che da luglio hanno visto la sospensione del rapporto di lavoro e con l’unica garanzia l’80% dello stipendio per 24 mesi. Si tratta di persone che non si potranno ricollocare facilmente nel mondo del lavoro vista la non più giovane età e qualcuno di loro ha anche delle patologie piuttosto serie. Il governo regionale quindi rispetti gli impegni presi e non faccia orecchie da mercante: non si può giocare con la vita delle persone”.