Maurizio Landini: “Cambieremo questo Paese e lo faremo insieme ai lavoratori”

 

Firenze, asse Schlein-Conte-Landini: la foto preannuncia un nuovo asse politico pilotato forse dal leader pentastellato

 

Con il 94,2% dei sì Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil al termine del XIX congresso che si è svolto a Rimini. Una elezione ‘bulgara’ considerato che su 263 votanti quelli favorevoli sono stati 243.

      -“TANTE DIVERSITA’ CON LA PREMIER MELONI  NON C’E’ POSSIBILITA’ DI CONFRONTO”

Il leader sindacale nel suo discorso di chiusura risponde all ‘intervento della Meloni sul palco della Cgil. 

Abbiamo ascoltato le riflessioni del premier Meloni ma abbiamo registriamo diversità molto consistenti. Su quella base non c’è possibilità di confronto e discussione ed è evidente che sulle nostre richieste costruiremo una mobilitazione che non escluderà nulla neppure lo sciopero – annuncia – . Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo la prossima settimana. C’è già un incontro fissato”, fa sapere Landini prefigurando uno sciopero generale unitario contro la delega sul fisco elaborata dal governo.

“Io non lo so come andrà a finire questa battaglia, ma la forza viene dall’unità, diversi ma uniti. E bisogna avere coraggio altrimenti hai già perso prima di cominciare. E al governo e alle forze politiche lo diciamo in modo chiaro: noi non ci fermeremo e non accetteremo che sia il lavoro a pagare più di tutti, vogliamo cambiare questo Paese e lo diremo anche a Cisl e Uil per farlo insieme a loro e insieme ai lavoratori”. D’altra parte, aggiunge, “davanti a noi non c’è un momento semplice anche se mi chiedo: di cosa dobbiamo avere paura? Cosa abbiamo da perdere? Le pensioni che non ci sono? il lavoro che non abbiamo? Il salario che non si arriva alla fine del mese? La vera paura che dovremmo avere è quella di non aprire questa discussione”, ammonisce rivolto ai suoi e ai sindacati cugini.

 

Landini, leader Cgil, “occorrono 200 euro nette in più al mese per ogni famiglia, altro che una tantum”

 

Finalmente ascoltiamo ragionamenti ed osservazioni pieni di serietà da parte di un sindacalista di spicco.Con il caro prezzi “la gente non ce la fa” ad arrivare a fine mese, “ha già perso l’equivalente di una tredicesima”.        Si esprime così il leader Cgil, Maurizio Landini nel corso del convegno “Il lavoro interroga” organizzato dalla confederazione di Corso Italia. “Tutti parlano del prossimo autunno, ma siamo già ora nell’autunno caldo. Bisogna, quindi, aumentare il netto in busta paga, serve far crescere i salari. Il governo ha deciso per una tantum di 200 euro mentre per poter reggere questa situazione, tra inflazione e costi di energia, ai lavoratori servirebbero che nei rinnovi i contratti prevedessero un aumento di almeno di 200 euro nette al mese. Non è più il momento di una tantum“.

Foto di Maurizio Landini
Maurizio Landini grida al governo: occorrono 200 euro in più a famiglia….”

– “Bisogna aumentare i salari e il netto in busta paga” aggiunge. “Ma serve capire con quale tipo di riforma: se si fa con il taglio del cuneo fiscale i benefici del taglio devono andare tutti ai lavoratori: non è più il momento del ‘dividere un pochino’ e senza abbassare la guardia sul sistema pensionistico” sottolinea. “Se tagliare il cuneo per aumentare i salari finisce con il tagliare anche i contributi che servono a una pensione di dignità è un problema da non sottovalutare“.

 – “Dopo il no dei quella ragazza alla proposta detta di lavoro, 70 euro al giorno per 10 ore al giorno, 280 euro al mese avrei voluto che ci fosse stata una sollevazione popolare, altro che come qualcuno ha detto ‘non avete voglia di lavorare’: da quello che gli ha offerto quel posto e che si fa chiamare imprenditore , a proposito di lavoro nero, è comportamento inaccettabile”.

“Se ci sono tante persone costrette a lavorare in nero è perché in tanti costringono i lavoratori a lavorare in nero altrimenti non ci sarebbe. E’ questa che dovrebbe essere una battaglia comune di dignità, di qualità del lavoro. Perché serve superare il fatto che il lavoro sia considerata solo una merce di scambio, comprata e venduta. E non sto pensando al superamento del capitalismo ma chiedo che almeno ci sia pari dignità tra lavoro e imprese”, prosegue rivolto alla folta platea di politici presenti al dibattito sul lavoro.