Riconoscimenti ad artisti storici della musica popolare italiana

 

Fabio Cardullo, Mario Marco Farinato, Emiliano Negro con Bob Morelli, The Uncles, Aram & Sona, Alessandro Centolanza, Filippo Marsciani, Valentino Prato, Francis-Q (ovvero Francesco Garau), Luca Fogliati: ecco i protagonisti della prima compilation de “LA SETTIMA NOTA 2020”, tratti dalla rassegna omonima dedicata alla musica d’autore, ideata e prodotta dalla label milanese LONG DIGITAL PLAYING SRLS EDIZIONI MUSICALI.

Nonostante il lockdown, le contrarietà geo-sanitarie e gli ostacoli generati dalla situazione economica del momento, la casa discografica ha mantenuto la parola e i nervi saldi, portando a termine il progetto. Sotto la guida attenta e sorvegliata di Lucilla Corioni, responsabile organizzativa dell’intero progetto e storica PR dell’etichetta, i giorni 27 e 28 giugno verranno registrate le 10 canzoni scelte da un’iniziale gruppo di 100, divenute 36 e infine 12.

Bonaffini – amministratore unico del gruppo – ha dichiarato che è stata una scelta difficilissima.

La bellezza dei brani e la bravura degli artisti mi hanno messo in seria difficoltà, tanto più che ho voluto avvalermi della consulenza e dell’opinione di addetti ai lavori esterni alla nostra azienda per decidere in tempi rapidi. Io li avrei messi tutti e 36! Poi, però la scelta è ricaduta su quelli più vicini alla linea, più adattabili ad un progetto unplugged che, anche semplicemente con due voci e una chitarra, sono in grado di dare il via a questo laboratorio discografico con almeno 10 rappresentanti. Poi, si vedrà. Non è detto che non si decida, se ci saranno mezzi, riscontri e soddisfazioni, di realizzarne almeno un’altra. Alcuni ad esempio che avrei voluto scegliere, sarebbero stati sacrificati perché per le loro canzoni necessita una base, un’orchestra o comunque una band. In questo momento, sia per ragioni editoriali ma anche di semplificazione strutturale, i partner economici e co-investitori hanno indicato la strada più immediata: già troppo tempo è andato perso, è ora di correre e di cominciare. Poi, lo ripeto. Se funziona, sarà solo l’inizio.”

 Ma facciamo qualche passo indietro.

LA SETTIMA NOTA nasce nel 2015 come convention annuale di LC COMUNICAZIONE, marchio creato da Bonaffini e Corioni, per assegnare riconoscimenti prestigiosi ad artisti storici della musica popular italiana. Quello più significativo, annuale, va alla Carriera di artisti come Ernesto Bassignano, Marta e Marco Ferradini, Luisa Corna, Mimmo Cavallo, ai quali viene consegnata una scultura in vetro personalizzata realizzata da Raffaele Darra.

Nel 2019, l’idea – nata in collaborazione la Zanetti Studios Srl di Milano (società di comunicazione strategica) – di trasformare il Premio e la Convention in gara, o meglio, in una selezione destinata a far emergere 10 artisti, interpreti e autori.

Tra la fine del 2019 e il 2020 avvengono le selezioni, presso gli studi milanesi delle due società, di ben 100 iscritti. 36 i convocati, dai quali avrebbero dovuto uscirne i 10 artisti che si sarebbero esibiti di diritto dal vivo alla serata finale (prevista presso il Teatro Verdi di Buscoldo di Curtatone di Mantova, per il 4 aprile 2020): a quel punto il LOCKDOWN!

Quando sembrava tutto finito, che la cosa non si sarebbe potuta fare, Bonaffini e Zanetti hanno scommesso sui social e sulla via digitale, dando vita ad un portale, come mezzo di promozione per gli artisti candidati alla finale. L’idea è stata fondamentale, per fare in modo che l’intero progetto non cadesse nel nulla, come è successo purtroppo per tanti eventi” continua Lucilla Corioni, spiegando la cronistoria complessa dell’iniziativa.

“Quindi – continua Bonaffini – la soluzione strategica definitiva: il coinvolgimento del produttore discografico Alberto Grizzi e dell’associazione del quale lui è Presidente (LS STUDIO di Mantova) e di Globus Television (web tv) ha cambiato forma al progetto, lasciando intatto il contenuto. 

Il 27 e il 28 giugno i 10 finalisti verranno convocati per una registrazione live unplugged in studio, sia del brano da pubblicare nella playlist (o compilation) sia da divulgare attraverso le puntate della web tv. Nelle settimane successive, verrà indicata una data di pubblicazione ufficiale della trasmissione e della raccolta discografica”

La partnership del progetto è composta da LONG DIGITAL PLAYING SRLS EDIZIONI MUSICALI, LS STUDIO DI REGISTRAZIONE AUDIOVISIVA, ZANETTI STUDIOS SRLS ), GLOBUS TELEVISION, mentre lo staff operativo è strutturato nel seguente modo: Luca Bonaffini (produzione discografica), Alberto Grizzi (regia audio), Andrea Gattuso (coordinazione artistica), Lucilla Corioni (responsabile organizzativa), Giacomo Bottarelli (regia video).

Conclude Bonaffini “Tra i dieci verrà scelto un progetto che diventerà un album di sette brani, come vuole la tradizione scaramantica e numerica della nostra piccola label e, nel cassetto della mia mente, si nasconde la voglia di realizzarne anche più di uno. Comunque intanto partiamo.”

 Un’operazione davvero controcorrente quella di Bonaffini & friends che, per l’iscrizione al concorso non ha chiesto alcuna quota e che, per facilitare la partecipazione degli artisti e degli autori alla compilation, a sorpresa, ha anche tolto l’obbligo di cessione delle edizioni del brano alla casa discografica, così che gli autori potranno averlo libero in caso di offerte da altri editori.

Sì. Ci avevo pensato durante le selezioni, perché le domande dei ragazzi erano colme di ansia e di paura, come accadeva a me agli esordi; il lockdown mi ha offerto lo spunto per aggiungere una nota ulteriore di fiducia e di coraggio ai partecipanti che, oltre a partecipare alle registrazioni completamente finanziate da noi, non avranno alcun obbligo editoriale.  Saranno loro, se vorranno, a chiederci di entrare nel nostro catalogo, se la riterranno cosa utile per il loro percorso”.

IL CINEMA INTERNAZIONALE AL FESTIVAL DI LAMPEDUSA

 

Oggi,27 settembre fino  a domenica 29 la seconda edizione della kermesse 

 Anteprima immagine

 

DIECI TITOLI PER RACCONTARE STORIE D’IMPEGNO, DIRITTI E CORAGGIO

 Arte, natura e cultura nell’Isola più a Sud d’Europa con la direzione artistica di Luca Vullo

LAMPEDUSA –

Sguardi, voci, immagini e storie di coraggio per l’affermazione di scelte di vita dettate dai propri diritti. Parlerà al pubblico anche attraverso l’occhio della cinepresa il “Festival di Lampedusa 2019”, la kermesse che da oggi venerdì  fino  a domenica 29 settembre porterà sull’Isola più a sud d’Europa, un programma di eventi che vuole essere un ponte verso l’interculturalità e «il rispetto dell’uomo, della natura, dell’arte e della cultura» secondo la filosofia fermamente sposata dall’Associazione Lampaethusa, che ha promosso la manifestazione con la direzione artistica di Luca Vullo.

Anteprima immagine

A concludere ciascuna delle tre giornate – con appuntamento ogni sera dalle ore 22.15 in Piazza Castello – sarà la rassegna “Il cinema internazionale di Lampedusa” con dieci opere che testimoniano storie di vite segnate dall’impegno e dalla lotta per un futuro migliore, di popoli in migrazione, di viaggi alla scoperta di luoghi da salvare, di individualità che nella natura hanno ritrovato la loro essenza. La rassegna curata da Arianna Careddu (selezionatrice all’Italian Film Festival Cardiff) e Renato Scatà (collaboratore Filmstudio Roma) sarà inoltre arricchita da incontri con registi, dibattiti e musica dal vivo.

Anteprima immagine

Oggi  aprirà il cartellone The Power of Passport di Simona Carnino (Italia, 2019): una storia al femminile di immigrazione centroamericana raccontata dalla voce di coraggiose donne indigene guatemalteche che denunciano le crudeltà e i soprusi del loro viaggio attraverso il Messico. A seguire il documentario L’uomo degli alberi di Andrea Trivero (Italia, 2018) sulla vita di Daniel Balima: un uomo nato affetto da poliomelite che nel Burkina Faso, da oltre 50 anni e senza l’uso delle gambe, porta avanti il vivaio del padre, avendo scelto la dignità di un lavoro invece che la strada dell’elemosina. A seguire verrà proiettato Home Visit di Annamaria Craparotta (Italia/UK, 2018), intima pagina autobiografica in cui la regista, in visita nel proprio paese in Sicilia, affronta difficili verità su se stessa durante una conversazione con la nonna paterna. Chiuderà la prima data Allah Loves Equality di Wajahat Abbas Kazmi (Italia, 2019), manifesto ideologico degli attivisti della comunità Lgbtq pakistana sulla lotta quotidiana per i diritti queer all’interno di una severa società religiosa, con l’obiettivo di affermare che l’amore di Allah va al di là di ogni discriminazione, sessuale di genere.
Sabato 28 settembre aprirà la serata Climate Limbo dei registi Elena Brunello, Paolo Caselli e Francesco Ferri (Italia, 2019), opera che – con un viaggio dal Piemonte, ai campi di riso del Bangladesh, dal Niger fino ai ghiacciai delle Alpi – racconta il nesso tra cambiamento climatico e migrazioni, per riflettere sulla condizione di rifugiato climatico nel sistema di asilo internazionale.

Plastic River di Manuel Camia (Italia, 2019) è un omaggio all’impegno per l’ambiente attraverso la storia “semplice” di Tiberio e dei suoi itinerari in kayak nei laghi e nei fiumi lombardi per ripulirli dai rifiuti di plastica. A seguire Sulla rotta verde di Silvia Perra (Italia, 2016), «un viaggio di scoperta di un nuovo modo di vivere ecosostenibile» seguendo la scia della casa-veliero di Mathias lungo le 520 miglia nel mare di Sardegna con un impatto ambientale prossimo allo zero.
Anteprima immagine

Domenica 29, la rassegna sarà aperta da un omaggio a Luigi Di Gianni, noto documentarista e antropologo recentemente scomparso che sarà ricordato con la proiezione del suo La nascita di un culto (Italia, 1968) realizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Di Gianni racconta la depressione del sud Italia tramite la magia popolare e i culti pagani cercando di ridare dignità al grande mondo sottoproletario. Seguirà Città Giardino di Marco Piccarreda (Italia, 2018): un’immersione nell’omonimo Centro di Accoglienza, tra i monti Iblei e il polo petrolchimico, lì dove si è incagliato il viaggio di sei ragazzini in fuga dall’Africa, tra pigri pomeriggi in attesa di compiere quel balzo verso il futuro sperato. Successivamente la proiezione di Sa Femina Accabadora – La dama della buona morte di Fabrizio Galatea (Italia, 2018): un ritratto delle donne che praticavano un’antica forma di eutanasia con un secco colpo di martello sul moribondo. Non figure leggendarie ma reali, come documentano nella pellicola testimonianze che mescolano «sangue, terra, sofferenza, rispetto, pietà».

Chiuderà la rassegna La patente di Giovanni Gaetani Liseo (Italia, 2019) che racconta la vita di sacrifici e lavoro di un giovane che non vuole rinunciare al suo piccolo grande sogno di libertà celato nella desiderata patente.