PAPA FRANCESCO: SIAMO CHIAMATI A CONSOLARE LE AFFLIZIONI DEGLI “ULTIMI”,I MIGRANTI,PERSONE POVERE E SOFFERENTI..”

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 Il Papa, nel sesto anniversario del viaggio a Lampedusa, invita tutti a riflettere  sulla condizione dei migranti, gli ultimi della società globalizzata” e richiama tutti alla responsabilità:

” Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare”.

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Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli”.

Avverte il Papa: “Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie. ‘Non si tratta solo di migranti!’, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata”. Bergoglio, ricorrendo all’immagine della scala di Giacobbe con la quale ha iniziato l’omelia, ricorda che “in Gesù Cristo il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo“.

Si tratta di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere se vogliamo portare a compimento la missione di salvezza e liberazione alla quale il Signore stesso ci ha chiamato a collaborare”.

Appello a Papa Francesco: “Vieni a Librino..”

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l 15 settembre inaugurazione dell’installazione fotografica monumentale “Il Cantico di Librino”

 

LA VOCE DEI BAMBINI DI LIBRINO: «CARO PAPA TI ASPETTIAMO, LO VUOLE GESÙ E ANCHE SAN FRANCESCO»

Il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte Antonio Presti lancia l’appello al Santo Padre per una breve tappa nel quartiere

Via alla petizione popolare tra le vie della periferia di Catania: già raccolte migliaia di firme dei fedeli

 

CATANIA – «Caro Papa i bambini di Librino ti aspettano e ti vogliono abbracciare, non puoi dire di “no”: lo vuole Gesù e anche San Francesco». La voce del piccolo Paolo è quella corale dei 10mila bambini del quartiere periferico di Catania, protagonisti del progetto “Il Cantico di Librino”, che il presidente di Fiumara D’Arte Antonio Presti inaugurerà il 15 settembre, giorno in cui è previsto l’arrivo del Santo Padre all’aeroporto di Catania.

Una coincidenza che ha spinto il mecenate siciliano (che tra i viali del quartiere satellite ha sempre seminato Arte e Bellezza) a rivolgere un sentito appello al Papa: «Abbracciare, dobbiamo tutti imparare ad abbracciare chi è nel bisogno, come ha fatto San Francesco. Queste sono proprio le Sue parole Santità – sottolinea Presti – e nel nome della Fede e della preghiera, caro Papa, Le chiediamo umilmente di ricevere quel Battesimo di Fede che decreterà rinascita e rinnovamento dello Spirito».

Una piccola (e possibile) deviazione di 500 metri – rispetto al percorso ufficiale annunciato dalla Santa Sede – tra l’arrivo nello scalo aeroportuale etneo e lo spostamento in elicottero a Piazza Armerina, per una Benedizione collettiva: è questo il desiderio di tutto il quartiere di Librino, supportato da una petizione popolare lanciata dal promotore Antonio Presti, che ha già raccolto migliaia di firme nelle scuole, negli esercizi commerciali e in tutti i luoghi di aggregazione.

«Il Cantico è un progetto educativo e morale che nel suo spirito universale ha coinvolto tutti – spiega Presti – gli abitanti del quartiere hanno partecipato ai laboratori fotografici degli artisti, attraverso un processo partecipato e condiviso, diventando così protagonisti del proprio riscatto umano e cristiano. I loro ritratti verranno stampati su giganteschi banner, posizionati lungo le strade, dove verranno impresse le parole d’amore ispirate alla preghiera universale di San Francesco. Un vero e proprio Inno alla Gioia che restituisce Anima, Bellezza, Cuore. Per questo uno dei desideri più grandi, uno dei regali più significativi per Librino, sarebbe la benedizione del Papa, di questo Papa, che proprio dal pensiero e dalle azioni del Santo di Assisi – l’uomo della Pace che custodisce il Creato – trae tutto quell’amore che diventa semina per il mondo intero, passando soprattutto dalle periferie del mondo».

Un invito che in pochi giorni è diventato virale, coinvolgendo tutti i cittadini del popoloso quartiere (che ospita 70mila abitanti) e diventando speranza, attesa, slancio Cristiano e comunione d’intenti: «Stiamo portando avanti quest’istanza dal basso, dalla società civile – continua Presti – dimostrando a Bergoglio quanto forte e autentica è la nostra devozione. Quella ricucitura spirituale ed etica che affonda le radici nel rispetto dell’altro, nella cura verso i meno fortunati, nella trasmissione dei princìpi del Vangelo, che ritroviamo tra i versi del Cantico di Librino e tra gli sguardi, i sorrisi, i volti, le Anime di chi ha partecipato a questo grande progetto universale, mira a confermare il valore dell’identità attraverso un percorso spirituale e interiore. Librino grazie a questa installazione – conclude Antonio Presti – diventerà un luogo unico al mondo dove la regola per entrare e per uscire sarà quella di cantare. Cantando il Cantico delle Creature si rigenererà cuore e Bellezza. E come diceva Sant’Agostino, non dimentichiamolo: “Chi canta, prega due volte”».


Il PROGETTO “IL CANTICO DI LIBRINO” è un’installazione fotografica monumentale su migliaia di pali della luce del quartiere, dell’Asse dei servizi e della strada che conduce all’aeroporto, dove i protagonisti saranno gli stessi abitanti, immortalati da nove fotografi siciliani. I ritratti saranno stampati su giganteschi banner dove verranno impresse le parole d’amore ispirate alla preghiera universale di San Francesco. In questi mesi oltre 1000 fedeli hanno partecipato al progetto nelle parrocchie di Beato Padre Pio da Pietralcina, Nostra Signora del Santissimo Sacramento, Resurrezione del Signore, San Giuseppe al Pigno, Santa Maria Ausiliatrice e San Domenico Savio, Santa Chiara e le associazioni Talità Kum e Casa del Volontariato. I laboratori hanno visto all’opera i fotografi Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal catanese pluripremiato Antonio Parrinello e con la straordinaria partecipazione del rinomato fotografo franco-iraniano di National Geographic Reza Deghati e del fratello e collega Manoocher.