Franco Gabrielli sigla per l’Italia accordo di collaborazione con l’Albania

 

gabrielli albania

 

Firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli, e dal suo omologo albanese Ardi Veliu, una dichiarazione d’intenti fra il Dipartimento della pubblica sicurezza e la Direzione generale della Polizia di Stato della Repubblica di Albania.

Sotto il profilo operativo, si tratta di un altro importante risultato nel consolidato rapporto di collaborazione tra i due Paesi e consente la costituzione di un tavolo tecnico permanente tra i due Capi della Polizia, dedicato alle tematiche strategiche in materia di lotta alla criminalità organizzata e al narcotraffico.

capo polizia albania

Il tavolo tecnico, fortemente voluto anche dall’Ambasciatore d’Italia a Tirana, Fabrizio Bucci, sarà la sede opportuna sia per condividere le nuove esigenze operative sia per approfondire le iniziative da sviluppare, rafforzando così la cooperazione bilaterale di polizia.

La dichiarazione di intenti richiama le disposizioni contenute nell’accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica Italiana e il Consiglio dei Ministri della Repubblica di Albania nella lotta contro la criminalità, firmato a Tirana il 19 giugno 2007, che contempla la possibilità di concordare incontri tra gli organi competenti dei due Paesi per verificare lo stato di attuazione dell’accordo, dei risultati raggiunti e per individuare le successive fasi del programma di collaborazione.

Un lungo legame fra i due Paesi che può contare su una significativa presenza italiana in Albania, in termini quantitativi e qualitativi, attraverso i progetti Ipa e Pameca V e l’Ufficio dell’esperto per la sicurezza, accompagnata da una altrettanto consistente attività operativa, fondata sul costante ed intenso scambio informativo, sulla partecipazione alle squadre investigative comuni e sulla ricerca di latitanti.

Allo stesso modo è il supporto italiano offerto alle Autorità albanesi nel contrasto alla coltivazione delle piante di cannabis, in attuazione del Protocollo operativo del 2012, mediante servizi di sorveglianza aerea dei territori albanesi, con la collaborazione della Guardia di Finanza.

Palermo: 42 arresti per truffa alle assicurazioni. Falsi incidenti e “spaccaossa” per poche centinaia di euro

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Operazione ‘Tantalo 2’ in corso dall’alba di oggi a Palermo e a Trapani.Indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo e dal Reparto di Polizia Penitenzia di Palermo del Carcere “Lorusso- Pagliarelli”,  sui falsi incidenti per truffare le assicurazioni. Per fratturare una gamba usavano dischi di ghisa o blocchi di cemento, per rompere un braccio anche degli anestetici, seppure di scarsa qualità.         Gli arrestati offrivano  alle ‘vittime’ consenzienti di turno somme esigue, di solito persone on condizioni di povertà che non avevano neppure i soldi per andare avanti.

Sono 42 gli arresti.  Gli organi di polizia ne hanno effettuato 34.Una sessantina i casi di mutilazioni scoperti dagli inquirenti. . La somma offerta era di 300 euro per una gamba da fratturare, e quattrocento euro per un braccio da fratturare. Nei guai giudiziari anche un avvocato e alcuni periti assicurativi. Due sono le bande individuate. Le finalità: associazione a delinquere, truffa aggravata, lesioni aggravate, usura, estorsione, peculato e reimpiego.

 

 

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Si scopre l’incredibile.  Afferma la Procura di Palermo: “C’era una “particolare cruenza degli adepti che non esitavano a scagliare pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e sedie rotelle“…

 

Sono stati scoperti numerosissimi episodi criminosi in frode alle compagnie assicurative. Centinaia risultano inoltre essere le persone indagate.Decine le perquisizioni effettuate dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’operazione denominata “Fides”. Si apprende anche che sono stati  sequestrati beni per un valore di mezzo milione di euro.

Fondamentali per le indagini e per i giudici sono state le dichiarazioni dei collaboratori.Affermano gli inquirenti: “Si tratta di alcune persone tratte in arresto nell’ambito dell’operazione Tantalo della Squadra mobile di Palermo dello scorso agosto, che dopo l’arresto hanno deciso di collaborare con l’Autorità giudiziaria”.