Il ricercatore Ascierto, oncologo di punta nel mondo ha rinunciato agli incarichi di Roma e Milano per realizzare un programma d’avanguardia

 

L’Oncologo di fama mondiale Paolo Ascierto resterà a Napoli


Non si trasferirà a Roma o a Milano .Resterà a Napoli l’oncologo Paolo Ascierto. Il presidente della Fondazione Melanoma – personaggio dell’anno nell’ambito del Premio Zanibelli assegnato a Roma, ricercatore di punta dell’oncologia mondiale e primario di dell’Istituto Pascale, ha rinunciato in modo ufficiale  all’incarico di primario che gli era stato conferito per delibera dal manager dell’Istituto tumori di Roma Regina Elena-San Gallicano.
Vincitore di concorso all’Ifo di Roma, richiesto da mesi dall’Ieo (Istituto europeo di Oncologia di Milano), Ascierto ha deciso di restare al Pascale . Curerà un  programma- come spiegato dallo stesso oncologo -” messo a punto dal manager Attilio Bianchi nell’ambito del nuovo Piano ospedaliero regionale, che incrocia il potenziamento della rete oncologica, l’allargamento della radioterapia alla protonterapia (che in Italia si effettua solo a Trento e Pavia), e che passa anche per la realizzazione di un’unità dedicata all’immunoterapia e allo sviluppo della tecnica CarT-cell per l’ingegnerizzazione in vitro delle cellule del sistema immunitario che negli Usa ha segnato traguardi eccellenti…”

Ritardo fatale ed ottusità medica

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Il medico rifiuta di visitarla, la bambina torna a casa, diventa cianotica e muore poco dopo in ospedale

Ritardo fatale ed ottusità medica. La piccola Ellie-May Clark, una bambina di 5 anni, giunta in ritardo all’incontro con il medico,è morta poche ore più tardi per asma bronchiale. Non siamo in Italia ma la vicenda, tanto clamorosa per le motivazioni addotte, è accaduta nel Galles, dove la piccola è deceduta. Ellie-May, era stata accompagnata in una clinica dalla madre per una visita d’urgenza. La figlia respirava affannosamente e aveva difficoltà a camminare. Per questo le viene fissato un appuntamento per le 17.

La donna però arriva con 10 minuti di ritardo e viene rimandata a casa. La dottoressa Joanna Rowe, che deve visitare la bambina, ha come regola quella di non accettare pazienti che si presentano con oltre 10 minuti di ritardo. E per Ellie-May, la piccola che era quasi in agonia per il respiro che le mancava, non fa eccezioni. Quando le chiedono di tornare, alla madre della piccola crolla il mondo addosso. Si sente “arrabbiata” e “sconvolta”. Anche la figlia le chiede perché la dottoressa non voglia vederla.

 Si apprende da nota d’agenzia che prima di rifiutare la visita, la dottoressa non avrebbe né guardato la cartella clinica della bambina, né chiesto il motivo dell’appuntamento. Ora per lei è iniziato il processo. Durante l’udienza la madre della piccola ha raccontato che una volta tornata a casa, ha continuato a controllare Ellie-May ogni 10 o 15 minuti e che alle 22.30 stava ancora tossendo. Poi la bambina è diventata cianotica. Inutile la corsa in ambulanza. La bambina è morta al Royal Gwent Hospital di Newport.