Messina,controlli Carabinieri nei cantieri edili: dieci denunce, sospensione di attività, e multe salatissime Chi era in “nero” ora dovrà essere regolarizzato

Foto cantieri edili | FlashFond
Cantieri edili- Foto Archivi Sud Libertà
 – Messina,
Nell’ambito delle attività e dei servizi di controllo dei cantieri edili disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Messina, d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Messina Ing. Venerando Lo Conti, ed attuate dai Carabinieri delle Compagnie di Patti, Barcellona Pozzo di Gotto, Mistretta, Sant’Agata Militello e Taormina, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro del capoluogo, sono stati ispezionati 10 cantieri dislocati nella provincia.
Tutti i controlli hanno avuto come finalità la verifica del rispetto delle normative di settore, con particolare riferimento alla tutela ed alla sicurezza dei lavoratori.
All’esito delle attività svolte, i Carabinieri hanno denunciato 10 persone all’Autorità Giudiziaria comminando a carico dei responsabili sanzioni ed ammende per l’ammontare complessivo di oltre 200.000 euro nonché la sospensione temporanea di 2 attività, a seguito delle gravi criticità riscontrate. Tra le violazioni accertate dai militari dell’Arma, emergono in particolare quelle per l’aver omesso: l’utilizzo dei dispositivi di protezione e le attrezzature idonee ai fini della tutela e della sicurezza dei lavoratori, l’installazione di parapetti al fine di evitare rischi di caduta, la formazione dei lavoratori sui rischi della loro attività in cantiere, adottare adeguate misure alle impalcature o ponteggi atte ad eliminate pericoli di caduta di persone o cose, nonché adottare misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi in materia di valutazione del rischio elettrico. 
Inoltre, nel corso dei servizi sono stati controllati circa 60 lavoratori ed i Carabinieri hanno scoperto la presenza di un lavoratore “in nero” motivo per cui a carico di un’impresa è stata comminata la sanzione aggiuntiva di 2.000 euro, con l’obbligo di regolarizzare la sua posizione. 

ANCE CATANIA: “EDILIZIA: SI FERMA L’EUROPA”

 

Emergenza Covid-19, l’intervento del presidente dei Costruttori etnei Giuseppe Piana

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CATANIA –

I cantieri in Europa si fermano. Sbarre abbassate e cancelli chiusi in ogni Stato, da Est a Ovest, da Nord e Sud, nessun escluso: «Nonostante il ritardo nel contagio rispetto all’Italia di circa una settimana – sottolinea il presidente Ance Catania Giuseppe Piana – anche in Spagna, Francia e Belgio sono stati presi seri provvedimenti per supportare il settore delle costruzioni. A questi Paesi, presto, si aggiungerà anche la Germania, con la consapevolezza che è impossibile proseguire con i lavori in questa fase di emergenza».

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Ursula Von der Leyen ha assicurato-quale Presidente della Commissione Europea-gli aiuti agli Stati membri

«Dalla sospensione temporanea dei cantieri agli indennizzi per gli appaltatori (costi di manodopera, noleggio, assicurazione), queste misure sono necessarie per evitare e contenere la diffusione del virus – prosegue Piana – in una situazione di allarme e di crisi che trova riscontro nel deciso intervento della presidente della Commissione Europea: Ursula Von der Leyen ha assicurato infatti massima flessibilità sugli aiuti di Stato e maggiori garanzie e agevolazioni fiscali».

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Giuseppe Piana

Provvedimenti che, in Italia e in Sicilia, è necessario integrare rispetto alla manovra economica del premier Giuseppe Conte (25 miliardi di euro complessivi per far fronte allo stato di emergenza) e all’intervento dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, che ha sbloccato lo stato di avanzamento dei lavori (SAL): «Emblema di questo stato di crisi – conclude Piana – è lo “stop” categorico di alcuni dei cantieri più importanti a livello internazionale: tra questi figurano quello del Grand Paris, il più grande in corso in Europa, quello della Torino-Lione e quello altamente simbolico della ricostruzione della cattedrale di Notre Dame».

«Anche noi ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento di sospensione dell’attività, fatte salve le situazioni di emergenza. Vorremmo continuare a lavorare ma non è più possibile. Non siamo nelle condizioni, nella maggior parte dei casi, di dare ai nostri lavoratori le giuste precauzioni e le dovute garanzie – conclude Piana – l’organizzazione del cantiere non è conciliabile con le disposizioni emanate, bisogna prenderne atto: basti pensare all’impossibilità di reperire i dispostivi di protezione individuale, a cui si aggiunge la difficoltà di assicurare i servizi di trasporto per il raggiungimento del cantiere di destinazione e di reperire le forniture per le limitazioni alla circolazione. Indubbiamente una richiesta inedita per un settore che rappresenta un asse importante per l’economia del Paese, ma tutto ciò espone lavoratori ed imprese a rischi assai gravi».