Rifiuti in Sicilia : «Superate le criticità di 8 comuni, i rifiuti saranno conferiti a Cozzo Vuturo»

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Nella foto l’Assessore della Regione Sicilia all’Energia e servizi di Pubblica utilità R-Di Mauro

 

Rientra l’allarme ad Aci Castello, Belpasso, Campobello di Licata, Campofelice di Roccella, Cefalù, Licata, Nicolosi e Sant’Agata Li Battiati, che rischiavano il blocco del conferimento dei rifiuti nell’impianto di contrada Cozzo Vuturo, a Enna, perché hanno superato o sono in procinto di superare le quantità previste dal contratto.

Grazie a un intervento dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, la Ambiente e tecnologia srl che gestisce l’impianto di contrada Cozzo Vuturo, ha comunicato l’intenzione di concedere una proroga che consentirà di risolvere il problema.

«Siamo intervenuti con immediatezza – afferma l’assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – per superare le criticità relative a questi otto comuni e scongiurare così l’insorgere di emergenze igienico ambientali. Stiamo lavorando all’individuazione di soluzioni che evitino per il futuro nuove situazioni di difficoltà».

Nuova operazione “Alto impatto” per contrastare la criminalità – quartieri S.Lorenzo-Vicaria.-a Napoli

 

Napoli

Nuova operazione “Alto impatto” per il contrasto della criminalità nei quartieri San Lorenzo – Vicaria.

Sono 300, tra poliziotti e operatori della altre Forze di polizia, gli uomini messi in campo che hanno eseguito controlli e perquisizioni sul territorio.

L’attività ha consentito di arrestare un uomo per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, perché sorpreso all’interno di un appartamento dove gli agenti hanno trovato droga, denaro contante ed un impianto di videosorveglianza con tanto di telecamere di vigilanza; inoltre le operazioni di controllo hanno permesso di individuare altre due “piazze di spaccio” all’interno delle quali sono stati sequestrati grossi quantitativi di eroina, hashish e marijuana, diverso materiale per il confezionamento della droga, armi e munizionamento, orologi di valore, denaro contante, walkie talkie, migliaia di pezzi di merce contraffatta con relativi macchinari per il confezionamento, video slot prive di autorizzazioni e tabacchi lavorati esteri.

Durante l’operazione sono stati anche effettuati numerosi controlli amministrativi per la verifica del rispetto delle norme del Codice della strada.

Una donna di Marineo (Pa) truffa un’anziana signora che le consegna 36 mila euro (svincola polizza vita) a fronte della promessa di far lavorare il nipote

Truffa Anziani

 

 

Palermo

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese una donna di Marineo (PA) per i reati di truffa e autoriciclaggio e tre suoi familiari per il reato di riciclaggio, condotte commesse in relazione a una truffa che sarebbe stata perpetrata in danno di un’anziana signora residente nello stesso paese che, avrebbe consegnato alla principale indagata circa 36.000 €.

Le indagini sono state svolte dai Finanzieri della Compagnia di Bagheria a seguito della querela presentata dall’anziana cittadina, percettrice esclusivamente di una pensione mensile di vecchiaia. In particolare, tra il mese di settembre 2021 ed il mese di luglio 2022, la pensionata, a fronte delle promesse di inserire il giovane nipote disoccupato nel mondo del lavoro, attraverso la partecipazione a un progetto imprenditoriale in realtà inesistente, avrebbe consegnato, complessivamente 36.000 euro nelle mani della principale indagata, una donna residente a Marineo.

L’indagata si sarebbe presentata in più occasioni presso la casa dell’anziana a ritirare il denaro sempre nelle ore in cui questa era da sola, così da non far destare alcun sospetto nei familiari della vittima e, al fine di conferire una parvenza di liceità al suo operato, avrebbe anche rilasciato all’anziana dei buoni di consegna delle somme di volta in volta cedute.

In una circostanza, l’anziana avrebbe addirittura svincolato una polizza vita pur di consegnare quanto richiesto. I passaggi di denaro sono stati ricostruiti dalle Fiamme Gialle sulla base della documentazione detenuta dall’anziana signora e di quanto emerso dagli accertamenti bancari eseguiti sui conti correnti della sospettata, attraverso i quali è stato possibile anche ricomporre le successive fasi di reimpiego e occultamento di parte della provvista illecita, condotte per le quali la donna è stata segnalata per il reato di auto-riciclaggio e tre suoi familiari per quello di riciclaggio.

Nello specifico, la donna, disoccupata e priva di qualsiasi fonte di reddito legittima, dopo aver ricevuto le somme dall’anziana signora, avrebbe posto in essere operazioni di reimpiego o trasferimento, depositando sui propri conti correnti e sulla propria carta di credito ricaricabile complessivamente € 14.072,00, frutto del reato di truffa aggravata; la stessa avrebbe poi versato il provento illecito su strumenti finanziari dai quali sarebbero stati tempestivamente regolati pagamenti ed eseguiti trasferimenti finanziari verso soggetti terzi. Parte dei proventi sarebbe stata inoltre trasferita a tre familiari della principale indagata che, benché consapevoli della critica situazione economica della donna, dopo aver ricevuto le provviste di origine fraudolenta avrebbero proceduto all’acquisto di beni mobili di vario genere, anche fornendo, al momento della fatturazione, dati non veritieri, aspetto che è stato ritenuto indicativo di una volontà dissimulatoria circa la reale provenienza del denaro impiegato.

L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Termini Imerese, si inserisce nell’ambito delle linee strategiche dell’azione del Corpo, mirate a rafforzare la lotta contro l’illegalità economico-finanziaria e al recupero dei patrimoni illecitamente conseguiti, al fine di garantire una costante tutela dei cittadini, specie di quelli appartenenti alle fasce deboli. 

A causa degli incendi in Sicilia in tilt tutto il sistema aeroportuale

Nuova immagine per l'aeroporto di Trapani – Italiavola & Travel

 

L’aeroporto di Trapani – comunica la direzione – resta chiuso per un vasto incendio

. Le fiamme sono divampate in un vallone che costeggia le piste dello scalo di Birgi. La società Airgest, che gestisce lo scalo di Trapani-Birgi, ha disposto la sospensione di tutte le operazioni di aviazione civile per l’incendio che si è sviluppato nelle campagne circostanti, lato mare, e che si sta propagando all’interno del sedime aeroportuale lato pista.

Sono in corso le operazioni di spegnimento con mezzi antincendio dei militari dell’aeronautica, tra cui un elicottero. “Stiamo collaborando con l’aeronautica militare e i vigili del fuoco per il contenimento dei danni – dice il presidente di Airgest, Salvatore Ombra –

La struttura, fortunatamente, allo stato attuale, non è stata sfiorata, abbiamo comunque emesso un avviso per l’interruzione di tutti i voli fino a che le fiamme non saranno domate e la pista ispezionata. Questa stagione degli incendi sta mettendo a dura prova tutto il sistema aeroportuale”.

Un altro rogo ha costretto i soccorritori a sgomberare la Tonnara di Scopello, circa 200 turisti sono stati portati in salvo via mare. Chiusa la statale 119 di Gibellina sempre per un incendio nei pressi di Alcamo.

Prosegue la corsa al rialzo dei prezzi -incontrollati- del carburante Speculazione dappertutto

 

Archivi -Sud Libertà  -(Immagine di repertorio)

 

Contestazioni da tutte le parti.  Richiesta di sanzioni anche ai singoli distributori.La verde ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada: per un pieno ci voglio 6,6 euro in più rispetto a maggio. Più 8,9 euro un pieno di gasolio. Associazioni consumatori sul piede di guerra

Prosegue la corsa al rialzo dei prezzi del carburante. Se il prezzo medio della benzina ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada, su molte tratte la verde in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro. Rialzi che, tra esodo e controesodo, porteranno secondo le stime circa 2,2 miliardi di euro nelle casse dello Stato per effetto delle accise e dell’Iva sui carburanti.

Non ci stanno  le associazioni dei consumatori, con Assoutenti, che non solo torna a denunciare gli evidenti rincari dei prezzi alla pompa, ma segnala anche come gli aumenti proseguano nonostante il calo delle quotazioni petrolifere. Secondo un monitoraggio alle ore 9 di oggi sulla base dei dati comunicati dai gestori allo stesso Mimit, sono infatti numerosi gli impianti sulle autostrade che, alla data odierna, vendono la benzina (servito) a 2,499 euro al litro, e a oltre 2,4 euro il gasolio. Ma al di là delle autostrade, i listini stanno aumentando su tutta la rete.

In soli tre mesi, da maggio ad oggi, un litro di benzina è rincarato in media di 13,2 centesimi, il gasolio costa addirittura 17,7 centesimi in più. Questo significa da un lato che un pieno di verde costa 6,6 euro in più rispetto a maggio, +8,9 euro un pieno di gasolio, dall’altro che le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie ai rincari dei carburanti. Un aumento quello degli ultimi giorni che si verifica nonostante il calo del petrolio, le cui quotazioni sono scese sia per il Brent che per il Wti.

CODACONS, DENUNCIA CONTRO MEF

Il Codacons presenta oggi una denuncia nei confronti del ministero dell’Economia e delle finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio ai danni dei consumatori, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana. Lo si legge in una nota dell’associazione, che torna ad attaccare sul caro-carburanti. “Dopo il sedicesimo aumento di seguito del costo dei carburanti, che l’esecutivo a quanto pare non giudica allarmante, considerandolo al netto delle accise”, afferma il Codacons, “è davvero incredibile assistere alla scena di un governo che si prende meriti che non esistono e arriva a fare i conti senza le accise, nel goffo tentativo di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo. Tutto questo mentre gli italiani, ormai rassegnati al salasso, si ritrovano dissanguati alla pompa di benzina”.

Qualcuno deve ricordare al ministro e al governo che le famiglie non pagano il prezzo depurato dalle accise ma quello reale: devono sopportare un prezzo medio di 2 euro al litro, quasi 3 euro nelle peggiori delle ipotesi, senza che nessuno finora sia stato capace di fermare l’arrampicata dei prezzi”, prosegue l’associazione. “L’incoerenza, insomma, regna sovrana: se per il governo la colpa è delle accise, ora la promessa di cancellarle, fatta in abbondanza negli anni passati da diversi esponenti del governo attuale, è sparita nel nulla. Un circo dell’assurdo di cui fanno le spese, al solito, gli italiani”.

 Federcontribuenti: ”Il prezzo della benzina potrebbe essere ridotto di 20 centesimi al litro senza nessuna conseguenza negativa sulle casse dello Stato”.  ”Operazione verità” sulla composizione del prezzo dei carburanti alla pompa. L’associazione di difesa dei cittadini e delle imprese presenterà una campagna di sensibilizzazione sull’aumento dei carburanti con lo slogan “Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato”, con una grafica stampata su un adesivo che sarà attaccato su molte pompe di benzina.

Le conseguenze dei rincari – sottolinea la Coldiretti – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura.

Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Il gap logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola – continua Coldiretti – lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

Rinascita della Venere, oggi sit-in del Comune di Napoli: assistenza ai deboli

 

 

Napoli

Il Comune di Napoli ha deciso, in accordo con Fondazione Pistoletto, di adoperarsi affinché la città possa godere nuovamente di una delle più importanti e rappresentative opere di arte contemporanea del panorama italiano.

L’Amministrazione in merito ribadisce che non sosterrà alcuna spesa diretta. La ricostruzione sarà curata dallo stesso maestro Pistoletto.

Quest’opera per il maestro ha un forte valore simbolico nel rappresentare l’attenzione alle persone che come Isaia – considerato autore dell’incendio dell’opera – necessitano di assistenza e sostegno. Lo spirito della “Rinascita della Venere” è proprio questo.

In questa prospettiva, quindi, il Comune di Napoli attraverso il Garante dei Detenuti di Napoli Don Tonino Palmese ha aderito al sit-in che si terrà a Napoli domani 12 agosto alle ore 11 a sostegno di Simone Isaia organizzato da Iod edizioni, Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli, Associazione Liberi di volare, Chiesa Evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples, Tribunale 138.

Al sit-in dal titolo “Cure, non carcere per Simone Isaia” ha aderito anche il Garante dei detenuti campano Samuele Ciambriello.

Queste le motivazioni all’adesione: “Aderiamo come Garanti dei detenuti, regionale e del Comune di Napoli, alla sentita e apprezzata iniziativa che si terrà a sostegno di Simone Isaia ritenendo che le istituzioni da noi rappresentate, in ambito dei diritti dei detenuti, stanno attentamente monitorando dal punto di vista giudiziario, esistenziale e anche familiare, la vicenda che vede sotto accusa il giovane Simone. Infatti, il dialogo avviato con la difesa, la famiglia, il mondo del volontariato, la comunità di accoglienza e lo stesso penitenziario, ci conferma la giusta richiesta di un approfondimento che tenga conto della condizione salutare di Simone.

Pertanto, il nostro impegno continuerà nel sostenere la possibilità di ribadire che se dovessero esserci le condizioni per una “pena alternativa” ci sarà sicuramente il nostro sostegno. Auspichiamo che i magistrati competenti, nel corso delle indagini, laddove offrano nuove ed efficaci garanzie di tutela della collettività, possano rimodulare la misura custodiale in atto, consentendo a Simone di affrontare e risolvere il disagio personale, che certamente ha avuto un ruolo determinante in questa triste vicenda”.

 

I CARABINIERI DELL’ARTE RECUPERANO 266 REPERTI ARCHEOLOGICI SMERCIATI DAI TRAFFICANTI NEGLI USA DEL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO

Archivi -Sud Libertà  (Immagine di repertorio)

 Roma – New York 

I Carabinieri -il Comando – informa che l’8 agosto 2023, a New York, presso la sede della Procura Distrettuale di Manhattan (DAO), alla presenza del Procuratore Alvin L. Bragg, sono stati restituiti all’Italia decine di reperti archeologici di pregevole valore, stimati approssimativamente sul mercato mondiale dei beni culturali in svariate decine di milioni di euro.
L’eccezionale risultato è stato conseguito grazie alle incessanti indagini svolte dai Carabinieri dell’Arte, in collaborazione con la Procura newyorkese. Nel dettaglio sono stati individuati negli USA i beni culturali restituiti, la cui provenienza illecita è stata inequivocabilmente dimostrata dalle attività investigative dei Carabinieri i quali, in collaborazione con la Procura di Manhattan, ne hanno ottenuto il sequestro e l’odierna restituzione al nostro paese.
Inoltre, i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) rimpatriano:
– 70 lotti (che constano complessivamente di 145 pezzi) facenti parte della procedura fallimentare a carico del cittadino inglese Robin Symes, localizzati grazie alle indagini condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma – mirate a contrastare il traffico internazionale di beni culturali. Le attività sono poi sfociate anche in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, condotta in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura attraverso l’Avvocatura Generale dello Stato, finalizzata alla restituzione dei beni al patrimonio indisponibile dello Stato italiano;
– 65 manufatti, già in collezione alla “Menil Collection Museum” di Houston (USA), in restituzione spontanea da parte dell’ente proprietario al Ministero della Cultura, essendo stata accertata dai Carabinieri TPC la provenienza da scavi clandestini in aree archeologiche del territorio italiano e l’esportazione illecita.
Tale inestimabile patrimonio archeologico era giunto negli Stati Uniti negli ultimi decenni del secolo scorso poiché smerciati dai grandi trafficanti internazionali senza scrupoli, oggi finalmente riportati a casa dai Carabinieri dell’Arte in collaborazione con la Procura newyorkese e i colleghi della Homeland Security Investigations (HSI). Presenti alla cerimonia il Console Aggiunto d’Italia a New York, Dott. Cesare Bieller, il Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, il Vice Procuratore del DAO di Manhattan, Colonnello Matthew Bogdanos, e lo Special Agent in Charge HSI, Ivan J. Arvelo.
Tutti i reperti, rientrati in Italia con spedizione diplomatica, appartengono a un arco temporale che va dall’età Villanoviana (IX/VIII sec a.C.), alla civiltà etrusca (VII/IV sec. a.C.), alla Magna Grecia (V/III sec. a.C.) fino all’età romana imperiale (I-II sec d.C.).
L’importante recupero odierno è stato conseguito grazie alla vincente collaborazione tra Italia e USA nel settore, un ambito nel quale i Carabinieri dell’Arte e il District Attorney’s Office di New York, in particolare attraverso il coordinamento delle indagini negli USA svolto dall’Assistant District Attorney NY, Colonnello Matthew Bogdanos, hanno consolidato una cooperazione di impareggiabile efficacia nel mondo, consentendo l’eccellente risultato che si celebra oggi.
Il ritorno in Italia di tale pregiata e inestimabile bellezza culturale è anche il frutto della incessante sinergia tra i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il Ministero della Cultura, guidato dal Capo del Dicastero, Prof. Gennaro Sangiuliano, nei quali si eleva con fierezza la passione e l’impegno per la tutela del patrimonio culturale.

 

 

Catania: Carabinieri -“Squadra Lupi” – scovano la droga a casa del pusher

droga

Archivi -Sud Libertà
 – Catania,
I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato un incensurato catanese di 40 anni, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel quadro dei servizi preventivi finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i “Lupi” hanno avviato una minuziosa attività info-investigativa, che ha consentito loro di rivolgere l’attenzione sul conto del 40enne, il quale, nonostante non avesse mai avuto “problemi” di natura giudiziaria, risultava essere un attivissimo pusher con base operativa proprio nella sua abitazione, sita al secondo piano di una palazzina di Corso Indipendenza, dove viveva unitamente a moglie e due figli minori.
Al fine di riscontrare quanto appreso, i militari si sono pertanto recati presso l’appartamento dell’uomo, per effettuare una perquisizione. Giunti sul posto, il pusher rassegnato ha condotto i militari all’interno della camera da letto, dove, dal cassetto del comodino, ha estratto un borsello contenente una busta di plastica con 85 grammi di marijuana ed un bilancino di precisione.
Convinti di poter trovare altra droga, i Carabinieri hanno deciso di approfondire la ricerca, rinvenendo ulteriori 650 grammi della medesima sostanza stupefacente, occultati nell’armadio, e, dopo aver esteso la perquisizione anche al garage di pertinenza del 40enne, anche 1.030,00 grammi di “Amnesia”, un tipo di marijuana dall’elevato principio attivo. L’operazione ha così portato al sequestro complessivo di circa 1,800 chilogrammi di sostanza stupefacente, sufficiente per il confezionamento di circa 6000 dosi, nonché di materiale per il confezionamento della droga. L’uomo è stato associato alla Casa Circondariale catanese di Piazza Lanza e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto disponendo per lui la permanenza in carcere.

Finanzieri del Comando di Palermo bloccano traffici illeciti di droga e arrestano un giovane trentenne spacciatore

 

 

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito dei controlli svolti quotidianamente nell’aerea metropolitana per la prevenzione e repressione dei traffici illeciti, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un soggetto di 30 anni di Palermo e sequestrato più di 143 Kg di hashish, suddivisa in panetti, e quasi 1 Kg di cocaina, per un valore al “dettaglio” di oltre un milione di euro. All’ingente quantitativo di droga sequestrato si aggiungono banconote per un importo superiore a 17.000 euro, già ripartite in mazzette.

In particolare, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, reparto della Guardia di Finanza specializzato, tra l’altro, nel servizio di controllo del territorio, prevenzione e repressione di reati quali il traffico di sostanze stupefacenti, notavano a distanza un soggetto aprire parzialmente la serranda di un box ubicato nei pressi di Via dell’Orsa Maggiore, zona Guadagna, e, dopo essersi guardato più volte intorno, vi accedeva con fare visibilmente circospetto. I finanzieri decidevano pertanto di avvicinarsi al box avvertendo da subito un forte odore di sostanza stupefacente, tale da indurli ad entrare e, dopo aver identificato l’uomo, a procedere alla perquisizione del locale, di circa 20 m2 con un’area soppalcata al proprio interno.

Nel corso delle operazioni venivano rinvenuti dei grossi imballi in cordura, dal peso di circa 30 kg l’uno, contenenti hashish. Anche grazie al tempestivo intervento dell’unità cinofila Elisir venivano rinvenuti nello stesso box ulteriori panetti di hashish nonché panetti di cocaina, occultati all’interno di uno zainetto posto dentro una cassettiera e, in parte, sopra una scaffalatura.

La perquisizione veniva estesa anche all’abitazione di residenza del soggetto, dove venivano trovate mazzette di banconote, per lo più di 50 euro, ognuna delle quali arrotolate all’interno di una banconota da 500 euro, per un totale di oltre 17.000 euro, verosimilmente provento dello spaccio della sostanza stupefacente. Nel box era presente anche parecchio materiale da confezionamento, come una macchina sottovuoto con le relative buste ed etichette adesive con le effigi di Maradona e Scarface che, verosimilmente, sarebbero state apposte sopra i panetti di hashish prima della loro vendita per renderli riconoscibili nel mercato palermitano.

La vendita della sola sostanza riconducibile verosimilmente ad hashish avrebbe fruttato nel mercato al dettaglio introiti per oltre un milione di euro, al quale si aggiungono i circa 75mila euro che avrebbe conseguito l’odierno arrestato dalla vendita della cocaina, parte della quale rinvenuta ancora purissima. L’uomo veniva posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne disponeva la traduzione presso la Casa Circondariale Pagliarelli, nonché il sequestro della sostanza stupefacente e del denaro. Ulteriori accertamenti effettuati nell’immediato sul conto dell’arrestato consentivano di appurare come fosse stato percettore di Reddito di Cittadinanza sino a luglio 2023, con successiva sospensione del beneficio ad opera dell’art. 13 del DL 48/2023, convertito in Legge n. 85/2023.

Mentre il Paese protesta per la sospensione del Reddito di cittadinanza, i deputati hanno indennità macroscopiche pure per telefono e spese informatiche

 

 

 

CHE  INDECENZA   SIGNORI DEPUTATI

Sventolare’ il cedolino per dimostrate che quello dei parlamentari non è uno “stipendio d’oro”. Il deputato Pd Fassino lo ha fatto e ha mostrato l’indennità lorda dei deputati a luglio, 10.435 euro che, decurtati di tasse e altre voci (previdenza e sanità), scende a 4.718 euro netti al mese.

L’iniziativa dell’ex segretario dei Ds, criticato pacatamente della segretaria del Pd Elly Schlein (“ha parlato a titolo personale”), ha riacceso la discussione sui guadagni degli inquilini di Camera e Senato. Tema tra i più sensibili, che insieme ai vitalizi ha animato polemiche e fatto scorrere fiumi di inchiostro sulla ‘casta’. I conti fatti da Fassino tra gli scranni di Montecitorio, però, non sono precisissimi, come si evince anche dai bilanci del Parlamento. Inoltre la somma attuale del parlamentare è elevatissima se si tiene conto della   acuta crisi economica e sociale nonchè la povertà di alcune zone nel Paese.

Si è scoperto però che si parla finora di indennità trascurando altre voci.    Infatti  ogni deputato gode anche di un fondo ‘per l’attività parlamentare’ di 3.610 euro al mese.    Con quella indennità l’ex segretario paga due collaboratori consulenti      C’è pure la diaria: 3.500 euro al mese. Ogni deputato decide come impiegarla. Nel Pd, per esempio, di solito viene versata al partito per le attività politiche, altri la utilizzano per le spese di alloggio (si può fare secondo le regole interne).

La diaria ha dei limiti,   non è fissa, può essere decurtata di 200 euro per ogni giorno di assenza nelle votazioni in aula e fino a 500 euro per le assenze negli organismi interni della Camera. Altro capitolo è poi rappresentato dalle spese di viaggio, per le quali sono previsti circa 3.300 euro trimestrali (una voce variabile, legata alla distanza tra residenza e un aeroporto) che si aggiungono alle facilitazioni per la circolazione (autostrade, treni).

C‘è poi un forfait per il telefono (1.200 euro l’anno) e una dotazione per le spese informatiche a inizio legislatura (circa 5mila euro). In Senato la situazione è grosso modo la stessa, anche se secondo qualche parlamentare palazzo Madama è piu “generoso”. L’indennità si aggira sui 5mila euro mensili e la diaria sui 3500 euro, con un forfait di circa 1600 euro per le spese e di circa 2000 per l’esercizio di mandato, più altre coperture per viaggi e altre voci.

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