Ma chi comanda nel M5S? Grillo contestato nel ruolo di “suggeritore”, Conte chiede spiegazioni sulla “riforma della giustizia” e il comportamento dei ministri

 

Sul dissidio nato  tra i gruppi parlamentari M5S e i ministri pentastellati ,travolti dal Presidente del Consiglio Draghi,sul tema della riforma della giustizia, varata nell’ultimo Consiglio dei ministri si è creata una’  appendice.      E’ scattato un ‘incontro convocazione dei  direttivi grillini di Montecitorio e Palazzo Madama dopo il pressing degli eletti, che contestano vibratamente dopo quello che viene bollato (nelle chat interne ma anche sui social) come l’ennesimo “tradimento”.

Tutti attendono di sapere il ruolo di Conte e di Beppe Grillo. Il primo ha chiesto autonomia e l’esclusione di qualsiasi interferenza, il secondo pensa di essere oscurato dalla capacità manageriale e dal vasto consenso che solleva in Italia e nel mondo Giuseppe Conte. Non c’è ancora un punto di incontro. Intanto Grillo continua a fare il “suggeritore”.

I più accesi sostenitori della riforma Bonafede si allineano con Conte che, in primis ha contestato la nuova riforma. Tra questi la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, che sui social si interroga: “I direttivi Camera e Senato hanno dato indicazione di astenersi su un provvedimento che, da quello che leggo, rappresenta il ritorno ad un’anomalia italiana e rischia di trasformarsi in una falcidia processuale?“. “

M5s, corsa contro il tempo per ricucire. Spiragli di dialogo Conte-Grillo -  Affaritaliani.it

“C’è stato un incontro nel quale i direttivi dei due rami del Parlamento hanno scelto di indicare la strada dell’astensione. I ministri sono stati informati di questo, poi ci sono state interferenze…”, probabilmente un  intervento di Beppe Grillo che, , avrebbe ispirato il dietrofront dei ministri M5S in Cdm, su pressing di Draghi in persona.              Argomento molto caldo che dovrà essere discusso domenica pomeriggio alla presenza dei ministri Fabiana Dadone, Luigi Di Maio, Federico D’Incà, Stefano Patuanelli e della sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina.

L’ex ministro Danilo Toninelli,  invoca un voto degli iscritti perché, prosegue, “è giusto che i cittadini sappiano che nel Consiglio dei ministri di ieri è stato presentato un emendamento governativo al testo Bonafede sulla giustizia penale, con modifiche che vanno ben oltre l’accordo precedentemente raggiunto con il Partito democratico e Liberi e Uguali”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore ‘contiano’ Gianluca Castaldi: “Il M5S si è fatto sfogliare, per la ennesima volta con il governo Draghi come un carciofo. Per me la goccia che fa traboccare il vaso… Per me, la decisione di ieri, apre una fase nuova, dal punto di vista personale, che non esclude altri modi di poter restare fedeli ai nostri principi”. 

IN QUELL’AULA BUNKER A CATANIA : SANSONE CONTRO I FILISTEI

 

 

L'importanza di un capello sano | Microfue

 

DI   RAFFAELE .LANZA

 

CATANIA   – Apparentemente tranquillo  l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per la nave Gregoretti, vuol provare che la condivisione governativa era pressochè totale.    E non vi sono “perdite di memoria” che tengano, i fatti avvenuti su quella nave e i disperati erano sotto gli occhi di tutti.   Nessuno potrà negarlo.  Nemmeno alla propria coscienza.  Fra l’altro il Giudice Nunzio Sarpietro non si lascia condizionare nè influenzare dalla “furbizia” di alcuni

Certamente il processo si rivela un’occasione politica per far dire agli avversari di Salvini che “lui sbagliava, non era umanitario”.    Le sue azioni -è innegabile- erano condivise per solidarietà di partito e movimento.  Se dovesse esserci una condanna – tutti i naufraghi morti in mare  lo meriterebbero- non ci sarebbe nulla di ridire di fronte alle sofferenze atroci patite dal movimento della disperazione..   Il premier Conte , pur essendo contrario  a quella irriducibile lotta all’immigrazione clandestina , di marca esclusivamente salviniana, lasciava tuttavia correre, lasciava perdere come si fa spesso on un bambino incorreggibile e vivace.  Consigliava solo Salvini di non “andare oltre” perchè il problema era da risolvere all’UE”     

  Il leader leghista è di altra convinzione e il ritornello noto a tutti si può sentire anche nell’aula bunker del Tribunale di Catania: “Abbiamo dimezzato il numero dei morti, dei dispersi, dei feriti, abbiamo salvato vite e protetto un Paese, a differenza di quanto accaduto dopo”.     

 Conte pensava dunque di non perdere l’equilibrio in mezzo ai “giganti” della politica italiana, Matteo Salvini, inquisito dai giudici -in una Repubblica dove i processi durano un’eternità e non si sa mai con certezza chi è davvero l’innocente o il colpevole-  assume un comportamento identico a Sansone, il personaggio della leggenda,eroe biblico dalla forza erculea,  che perduti i capelli, fa cadere da solo le colonne del Tempio  per far morire i Filistei, nemici di Israele..   La forza di Sansone era nei capelli, quella di Salvini nel propagandare di chiudere i porti per rasserenare i siciliani e il resto d’Italia.     

I Filistei rasarono Sansone, lo incatenarono, lo accecarono e lo portarono nel loro tempio per bullarsi. Poi siccome erano i cattivi di un libro della Bibbia – e quindi sostanzialmente stupidi – si dimenticarono di rasarlo con regolarità e ovviamente il risultato fu che Sansone riacquistò le sue forze e durante una festa, sollevando l’architrave del tempio, ne schiacciò più di quella volta che ne aveva fatti fuori un migliaio a mascellate d’asino. Ma soprattutto in quell’occasione ebbe modo di dire: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”.

Oggi si dovrebbe dire: “Muoia Salvini con tutto il governo Conte n.1”

Non sappiamo se ci sarà il consenso dei giudici catanesi. Molto difficile ed improbabile. Potrebbero avere un ritorsione dalla politica del potere.a si dice che nella vita i conti tornano.  Conte, pur essendo un manager fuoriclasse, per non aver impedito a Salvini di fare ciò che non doveva essere fatto,di riflesso ha assorbito- e , forse meritato a nostro avviso- anche lui critiche e guai giudiziari di non poco conto     Un video per la difesa di Salvini rappresenta un  estratto della conferenza stampa di fine anno del 2019 in cui il premier Conte dice che “da una prima ricognizione emerge il coinvolgimento della presidenza del Consiglio, come sempre, d’intesa con il ministero degli Esteri, nel richiedere i ricollocamenti per consentire poi lo sbarco”.

Ascoltati dal gup Nunzio Sarpietro gli ex ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Salvini  accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, arrivata con un  valigia/trolley piena di documenti “Il video in cui il premier Giuseppe Conte parla del governo e del ruolo dell’esecutivo nella decisione sugli sbarchi in Italia di migranti come idea condivisa è nella memoria difensiva già depositata agli atti del procedimento”, spiegava  il legale di Salvini  . Il 28 gennaio prossimo a Palazzo Chigi  saranno interrogati  anche il premier Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese.

Video Y.T-(L.S)-Riprodotto Int.

Cantiere Toninelli: presto realtà in Sicilia la “Ragusana”

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Abbiamo sbloccato un’altra opera fondamentale, di interesse nazionale, che si trova in Sicilia. Sto parlando della Ragusa-Catania, la cosiddetta “Ragusana”, un’opera che i siciliani stanno aspettando da più di 30 anni.

Quello di cui vi parlo è l’accordo firmato ieri tra Sarc, il concessionario autostradale uscente, e Anas, che gli subentra, ne acquista il progetto attraverso la valutazione di un collegio indipendente di ingegneri e, diventando il soggetto attuatore, finalmente fa partire il cantiere. Un cantiere che, ripeto, i siciliani stanno aspettando da più di 30 anni.
Nonostante le polemiche, nonostante Musumeci, nonostante le tante difficoltà, oggi possiamo dire che finalmente parte questo cantiere, attraverso questo documento, attraverso questo accordo, che ha alle spalle tantissimo lavoro fatto dal sottoscritto, da tutto il mio staff e da questo Ministero.

È un cantiere che parte e che parte molto meglio di come l’avevamo ereditato. Perché il modello di concessione precedente avrebbe portato alla costruzione di un’autostrada che sarebbe costata, per chi andava a utilizzarla, addirittura fino a €15 di pedaggio per pochi chilometri.
Il modello che invece abbiamo voluto impostare porterà alla costruzione di questo cantiere in maniera molto più veloce e, con l’impegno di risorse pubbliche, senza far pagare alcunché a chi utilizzerà questa autostrada, cioè zero pedaggi. Sarà gratis.

Andiamo particolarmente fieri di quello che abbiamo fatto. Presto sarò ancora in Sicilia per poter annunciarlo anche a tutte le autorità locali e a tutti quei sindaci che giustamente erano in apprensione in questi mesi e che finalmente hanno in mano un risultato che stavano aspettando da decenni.

Comunicato Stampa                                                                                                                                                             Danilo    Toninelli

Drammatica condizione della viabilità provinciale in Sicilia: vibrata polemica Toninelli e Musumeci

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Strade come colabrodi in Sicilia

Giuseppe Conte  arriva in Sicilia per riapertura dei cantieri del raddoppio della Ss 640 – lo comunica il suo ufficio stampa -e chiede ai deputati cinquestelle che lo abbracciano: «Ma della Regione non c’è nessuno?». Conte è persona gentile e raffinata, comprende subito che l’assenza del Musumeci o di altro componente delle istituzioni regionali, suona come indifferenza politica….. Danilo Toninelli che ripete in pubblico, durante il discorso nella galleria, il quesito del suo presidente. Parlando della Caltanissetta-Agrigento dice: «Oggi non ho visto la Regione». Sembra che le parti si siano invertite perchè contemporaneamente  l’assessore regionale Marco Falcone si trova a Roma per alcuni incontri su strade e ferrovie. Poi, con i giornalisti, il ministro delle Infrastrutture è ancora più diretto e provocatorio. Dopo aver annunciato che «la prossima settimana vareremo lo “sblocca cantieri”, con la nomina del commissario per la viabilità delle strade locali in Sicilia e questo ci permetterà di sbloccare centinaia di cantieri nell’Isola»  viene fuori la polemica: «Musumeci ci deve dare una mano, non si deve mettere di traverso e sono convinto che ce la darà. Nell’istruttoria che stiamo portando avanti ci servono alcuni dati e solo lui ce li può dare».

Il Presidente Musumeci replica. “Da  quasi quattro mesi attendiamo di sapere cosa il ministro per le Infrastrutture vuole fare per affrontare la drammatica condizione della viabilità provinciale in Sicilia: ci vuol dire il ministro che cosa pensa di fare per affiancare la Regione in questa vasta operazione di riqualificazione delle strade provinciali? Quali poteri, quali risorse e quali tempi?».

La controreplica non si fa attendere, sembra di seguire un dibattito televisivo e la nota reca la firma del  Ministero dei Trasporti. «Al governatore Musumeci, che chiede al ministro Toninelli cosa voglia fare sul punto, si ricorda che questo dicastero è in attesa da parte della Regione Siciliana dei dati necessari alla definizione della norma e alla nomina del commissario stesso, a partire dall’elenco delle strade interessate. Si rammenta in tal senso – conclude – l’urgenza della trasmissione di tali informazioni allo scopo di poter inserire la misura nel decreto di prossima approvazione».

E’ chiaro a questo punto che le parti si siano arenate nell’intesa di raggiungere obiettivi collettivi al fine che una delle due se ne assuma la paternità.

Nebbia quindi all’orizzonte ….Si apprende infine che «Il ministro Toninelli sta valutando una terna di tecnici, tutti siciliani, dalla quale scegliere», è l’unica ammissione di Giancarlo Cancelleri nel backstage del cantiere della Statale 640. Nessun altro indizio, da parte del leader siciliano del M5S, che invece significa in un video personale intitolata la polemica tra Musumeci e Toninelli  come «la comunità nissena e siciliana non sono seconde a nessuno e sono una priorità di questo governo». Così come lo sono «le infrastrutture che, non solo devono essere completate, ma devono diventare elemento qualificante di una Sicilia che rinasce».

 

LA TAV DIVENTA LO “SPECCHIO DELLA DISTANZA DI IDEE TRA GLI SCHIERAMENTI POLITICI ITALIANI”

 

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La Tav, la Torino-Lione è diventato lo specchio della distanza di idee fra i componenti dell’esecutivo e degli schieramenti politici.

Tav, no Tav , il  ministro  Tria – ancora spera “in un’evoluzione positiva” – i Toninelli, contrario alla grande opera che Parigi attende. Nel mezzo il premier Conte, che vorrebbe conciliare ogni cosa e sta “studiando bene il dossier” sulla linea ferroviaria e  con diplomazia assicura come si arriverà alla “migliore decisione possibile nell’interesse del Paese”.

Nella vicenda si inserisce supplemento di analisi voluto dal Mit che dimezzerebbe gli svantaggi dell’opera, considerando i soli costi a carico dell’Italia. Dati “non scientifici” per Toninelli, ma un dossier che potrebbe comunque rimettere le carte in tavola come ulteriore argomento di discussione. Palazzo Chigi nella mattinata di ieri ha tenuto in ogni caso a precisare che il premier “non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav”né tantomeno “ha mai richiesto un ulteriore contributo all’analisi costi-benefici dell’opera”, contributo sollecitato appunto dal solo ministero dei Trasporti. ”

.Troppa incertezza per l’opposizione, che in giornata ha parlato di “sceneggiata” e bollato il titolare del Mit come “inadeguato”, tanto che il Pd – spiega il dem Marino – “ha deciso di presentare una mozione di sfiducia contro Toninelli alla Camera ed al Senato, dopo l’ultima vergognosa operazione della Commissione costi/benefici, un orpello inutile voluto da questo indegno ministro dei trasporti. Per il bene di Torino e dell’Italia, la Tav si deve ultimare e Toninelli deve andare a casa”.

Anche la Francia attende ma chiede tempi più brevi. Occorre una soluzione al più presto. L’impresa si profila ardua …Anche per un campione della diplomazia come Giuseppe Conte..

PRONTI A PARTIRE, MATTARELLA TASTA IL POLSO AL “FALSIFICATORE” G.CONTE ,PREMIER “GIA’ CONTESTATO”

SUD LIBERTA’ ai lettori: ecco il Video

 Il presidente Mattarella dovrebbe formalizzare  l’incarico di formare il nuovo governo M5 stelle e Lega. La convocazione ha comprensibilmente suscitato soddisfazione in casa Lega, con fonti di via Bellerio che assicurano: “Siamo pronti a partire”. Il leader grillino Luigi Di Maio esprime soddisfazione noncurante delle pesanti critiche piovute su Conte: ”  Finalmente è iniziata la Terza Repubblica, una Repubblica in cui i cittadini fanno un passo avanti e la politica un passo indietro. Il presidente del Consiglio verrà incaricato su indicazione di due forze politiche che si sono messe insieme. Questo è un governo votato che non si regge sui voltagabbana”.

“Sarà il governo più politico di tutti. Giuseppe Conte, se sarà incaricato, sarà il presidente del Consiglio più politico che abbiamo mai avuto”, sottolinea Di Maio. “I ministri? Li sceglie il Presidente della Repubblica, non c’è nessuna discussione in atto, non fate retroscena su questo”.

Potrebbe esserci già martedì o mercoledì la seduta del Senato per la votazione di fiducia al nuovo governo, mentre il voto sul Def a Palazzo Madama si terrà dopo quello di fiducia al nuovo governo.

Intanto le critiche arrivano anche dall’estero su G. Conte che non sarebbe un politico ma un “mistificatore”, un tecnico come Monti, uno degli artefici del disastro Italia