Pubblici dipendenti sul patibolo

Legge 75  :  -Il dirigente dell’Ufficio potrà ora “controllare” i sindacalisti interni “ribelli” a piacimento

Fra pochi giorni entrerà in vigore un nuovo codice disciplinare.  E’ presumibile che anche nelle regioni a statuto speciale cambieranno alcune in materia di personale. Sotto i riflettori nella nuova legge la falsa attestazione della presenza e lo scarso rendimento, sino ad arrivare al capitolo licenziamenti per i pubblici dipendenti. 7 giugno. Lo statale bocciato per tre anni di fila potrà essere licenziato, ma la scure si abbatterà anche sui manovratori del cartellino del collega, i classici furbetti, sugli assenteisti e per chi è reo di “scarso rendimento” a causa di reiterate violazioni degli obblighi per cui è già stato sanzionato. Saranno previste norme, si legge sul decreto 75/2017, “in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti finalizzate ad accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l’esercizio dell’azione disciplinare”.     I  problemi nasceranno per i sindacalisti ribelli interni agli uffici pubblici  che spesse volte entrano in dissidio con il dirigente dell’ufficio che avrà, purtroppo, l’arma di ” ritorsione” contro il sindacalista per variare il suo rendimento interno.    Una pecca sottovalutata da dirigenti sindacalisti nazionali.

Nel mirino delle nuove misure anche chi dichiara il falso per ottenere posti e promozioni e per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento come accettare regali costosi e abusare dell’auto di rappresentanza. Dito puntato, poi, verso chi si assenta dal lavoro quando più serve, rischiando di creare difficoltà, magari in coincidenza con un grande evento, l’iscrizione alle scuole o la presentazione del 730.

Insomma tutte regole che ridimensionano ancor di più il pubblico dipendente ed esaltano, ampliandone le prerogative, la classe dei dirigenti.

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