Rimpasto governo Conte: Lorenzo Fontana, nuovo Ministro agli Affari europei-

Sentiremo parlare di Fontana: è il Ministro Antigay

Annuncio ufficiale del premier Giuseppe Conte:  Lorenzo Fontana è il nuovo ministro  agli Affari europei, e Alessandra Locatelli, attualmente alla Camera dei deputati, prenderà le deleghe alla Famiglia. Così completiamo l’assetto di governo”. “I ministri giureranno stasera alle 18 al Quirinale” ha aggiunto Conte.

Chi è Fontana? Dopo avere ottenuto il diploma, si iscrive all’Università degli Studi di Padova dove si laurea in scienze politiche. Nel 2002 entra a far parte della sezione giovanile della Lega Nord, il Movimento Giovani Padani, di cui è vice-segretario.

Già componente della Liga Veneta, Fontana entra nel Consiglio Comunale di Verona e, nel 2009, è eletto parlamentare europeo. In tale veste è capo-delegazione del gruppo leghista a Strasburgo, e assume l’incarico di vice-presidente della commissione per la cultura, l’istruzione e lo sport nell’VIII legislatura.

Relatore del processo di decisione di esecuzione del Consiglio relativo all’approvazione dell’accordo sulla cooperazione strategica e operativa tra l’Ufficio europeo di polizia e la Bosnia-Erzegovina.

Rieletto al Parlamento Europeo in occasione delle elezioni del 2014, entra a far parte della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni ed è membro della delegazione per le relazioni con l’Iraq e della delegazione alla commissione parlamentare di associazione Ue-Ucraina.

Dopo essere stato membro sostituto della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia al Parlamento Europeo, nel febbraio del 2016 Fontana viene nominato vice-segretario federale della Lega Nord.

L’anno successivo, a luglio, viene eletto vice-sindaco di Verona,con diverse deleghe

Nel 2018 scrive con l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi il volume “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”, che contiene la prefazione del leader del suo partito Salvini. Nel volume Lorenzo Fontana sottolinea che il destino degli italiani, a causa della decisione di colmare il gap demografico del Paese con i flussi migratori, è a rischio di estinzione.

Fontana riprende un tema a lui caro, quello del calo della natalità, che è collegato a una sostituzione etnica che determina un annacquamento dell’identità italiana.

Nel mese di febbraio dello stesso anno, Fontana prende parte a Verona al primo Festival per la Vita, organizzato da Pro Vita, una realtà legata a Forza Nuova: anche in questa circostanza porta avanti le proprie istanze di battaglia culturale a contrasto dell’inverno demografico che sta colpendo l’Italia, complice la creazione di un uomo privo di valori e di tradizioni, che deve adattarsi ai dettami dell’ultracapitalismo globalista, consumatore e single.

Il ruolo di Ministro “Antigay”

Il 29 marzo con 222 voti viene eletto vice-presidente della Camera. Alla fine del mese di maggio viene nominato ministro per la Famiglia e le Disabilità nel governo Conte. Per Fontana i gay sono il risultato fantasioso della società moderna. “Non esistono famiglie gay”.

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Penso che la prima cosa è capire come si sta strutturando la Commissione, ci sarà da fare un dialogo profondo con tutti i Paesi, per capire quale sarà la maggioranza”. Così ha commentato Lorenzo Fontana, parlando al ministero dell’Agricoltura, sul suo ruolo da ministro per gli affari europei. “Ora la cosa giusta da fare da parte di chi governerà la Ue è ascoltare”.

Sul possibile voto a Ursula von der Leyen, delfina della Merkel per la presidenza della Commissione Ue, Fontana spiega: “Bisogna capire cosa propone”. “In ogni caso – sottolinea il leghista – serve un dialogo concreto non fantasioso” perché “se qualcuno finalmente inizia ad ascoltare le nostre tematiche questo può permettere di lavorare in un determinato modo“.

Proposta Ministro Fontana: “Pacchetto famiglia” per il rilancio demografico

. Con una dote finanziaria potenziata per gli incentivi natalità – il vecchio bonus bebè – il ministro Lorenzo Fontana lancia il “pacchetto famiglia” può ora contare su 444 milioni di euro, invece dei circa 400 previsti per l’ultima annualità dal precedente governo e su una nuova formulazione: per ogni figlio successivo al primo è previsto un incremento del 20% sugli importi erogati.

Secondo il Comunicato ministeriale le “nuove misure prevedono due fasce di reddito (fino a 7mila e da 7 a 25mila euro) per gli assegni alle famiglie”. Gli interventi sono contenuti in un emendamento governativo messo a punto da Fontana e presentato ieri alla Camera, nell’ambito appunto del ‘pacchetto famiglia’, “che – tra emendamenti governativi ed emendamenti presentati d’intesa col gruppo Lega – prevede una serie di azioni e stanziamenti: 40milioni di euro per il congedo di 4 giorni per i padri, l’istituzione del ‘Fondo di sostegno per le crisi familiari’ (di 10milioni di euro annui) , il raddoppio (da 400 a 800 euro) delle detrazioni fiscali per i figli con disabilità”.

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Nella proposta presentata, per le mamme sarà inoltre possibile scegliere se accedere a un periodo di tre mesi di maternità retribuita al 60% oppure di sei mesi di maternità retribuita al 30%. Il fondo politiche per la famiglia, potenziato a 300milioni di euro per il triennio 2019 – 2021 (e di 100milioni per ogni anno successivo) è stato poi finalizzato -secondo il Ministero competente -con maggiore orientamento alla promozione del welfare aziendale.

Nel ‘pacchetto famiglia’, è inclusa la “Carta famiglia, che consente l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi oppure a riduzioni tariffarie. Il ministro per la Famiglia ha inteso presentare un emendamento per il rifinanziamento del cosiddetto voucher baby sitting, per 50milioni di euro.  Vedremo anche come e quanto sarà operativo il predetto Pacchetto famiglia