ECCO I DIRIGENTI CHE SPROFONDANO LA COLLETTIVITA” CON LA DECLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE RIDOTTO IN SCHIAVITU’

 

 

 

Istituto Incremento Ippico Archivi - Sud Libertà
Istituto Incremento Ippico Archivi – Sud Libertà

 

 

DI  RAFFAELE  LANZA

 

Una delibera dell’Istituto Incremento ippico sembra uscita dal cilindro di  Mago Mandrake.La direzione dell’Ente etneo sta esagerando nell’abuso, nella spregiudicatezza affiancata dalla miopia politica, nell’ingiustizia e  nel trattamento iniquo del personale dipendente ridotto in schiavitù , declassificato e calpestato neanche vivessero all’epoca dell’imperatore romano Diocleziano

In questo provvedimento che per magia o imbellicità-giudicheranno i lettori – fa un viaggio indietro nel tempo di ventanni, il direttore Alessandra   delibera stavolta insieme al  nuovo Commissario straordinario dell’Ente  Caterina Mariateresa Elvira Grimaldi di Nixima  “di annullare e revocare in autotutela, un atto del Commissario straordinario n.29 del 21  del 21 Novembre –motiva il direttore – “ per l’illegittimità espressa nelle motivazioni delle Sentenze n.68872021  e n.689 del 2021 della Corte di Appello di Catania”.

Si devei procedere –aggiungono il Commissario e il direttore – come previsto dall’art 14 dello Statuto e art.2 del Regolamento di  Organizzazione  all’adeguamento della classificazione del personale dipendente dell’Ente nel ruolo di cui all’art.1  della legge 5/85  alla categoria funzionale delle mansioni previste dall’art 2 della legge 5/85 e prevista nel relativo profilo esemplificativo riportato nel Dpr 22 Giugno 2001 n.10 e CCRL comparto in vigore    Di seguito viene riportato:

   LA DECLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO

“Alla qualifica di Agente tecnico –Lr. N.5/85    segue la qualifica di Collaboratore –Dpr 22 Giugno 2001 n.10   – La Categoria è B – Le mansioni sono quelle previste dalla legge n.5/85-    E cioè:

Compiti di carattere manuale inerenti le attività istituzionali  dell’Ente-

Custodia, cura e governo degli animali e dei relativi ricoveri;  funzionamento delle stazioni di monta;  conduzione e manutenzione degli automezzi;  custodia dei beni immobili pertinenti alle sedi dove prestano servizio.

I vertici dell’Istituto, firmatari, decidono pure “di non applicare tout court l’effetto della nullità del Commissario straordinario n.29/2002 secondo il principio d’imparzialità ed equità di trattamento e mantenere al personale attualmente in servizio nel ruolo dell’Ente, il trattamento economico corrisposto in attesa di ulteriori approfondimenti giuridici per la corretta definizione.

 Il direttore dottAlfredo Alessandra – dice infine la delibera – provvederà a tutti gli incombenti conseguenti all’adozione di questo deliberato.     L’affissione in bacheca e la pubblicazione della presente delibera assolve all’obbligo della comunicazione ai soggetti interessati ai sensi della legge 241  del 7 Agosto1990 e della legge regionale n.10 del 30 Aprile 1991 e della legge regionale 21 Maggio 2019 n.7 “

 

Pubblichiamo a riguardo anche una vibrata e dotta  Contestazione della Segretaria  Generale   Concetta La Rosa “ I  VERTICI DELL’ISTITUTO IPPICO RITIRINO O ANNULLINO LA DELIBERAZIONE CHE DOPO 20 ANNI MODIFICA IL PROFILO DEI DIPENDENTI IN PEIUS

 

Cavalli Sicilia - Istituto Incremento Ippico per la Sicilia - Il Direttore
Foto -Il direttore Alessandra

Al Commissario Straordinario Caterina Mariateresa Elvira Grimaldi di NIxima Al Direttore Dott. Alfredo Alessandra Pec: isitutoincrementoippicosicilia@pec.it

Concetta La Rosa -Nuova Segretaria CGIL Archivi Sud Libertà

La scrivente O.S. territoriale apprende della recente pubblicazione della delibera a forma congiunta del direttore e del Commissario straordinario n. 1 dell’1/8/2022, con la quale il personale dell’Istituto col profilo professionale di istruttore, categoria C, è stato inopinatamente riportato al profilo professionale di agente tecnico, appartenente alla qualifica inferiore di categoria B. In rappresentanza del personale iscritto a questa sigla sindacale, la delibera in oggetto viene contestata apertamente in primo luogo per essere stata adottata senza alcuna forma di concertazione sindacale preventiva, pur vertendo in materia di ordinamento professionale del personale dipendente. Il medesimo provvedimento, inoltre, è privo di motivazione, limitandosi solo a richiamare la relazione del direttore prot. n. 2440 dell’1.8.2022, e delle sentenze n. 688 e 689 del 2021, della Corte d’Appello- Sezione lavoro di Catania, senza tuttavia neppure riportarne il contenuto nel corpo della deliberazione. In ogni caso, preme evidenziare che le sentenze della Corte d’Appello in questione non possono annullare alcun atto amministrativo, potere rimesso unicamente al Giudice Amministrativo, ma soltanto disapplicarlo in relazione alla singola fattispecie rimessa al loro giudizio, ossia con effetti limitati soltanto alla causa loro sottoposta alla loro e alle singole parti che vi partecipano.

Gli effetti di un siffatto provvedimento giurisdizionale giammai possono essere estesi erga omnes, diversamente da quanto operato da codesto Istituto, il quale ne ha tratto spunto per modificare il profilo professionale dell’intero personale dipendente, ovviamente in peius.

A nulla vale affermare che il trattamento, almeno per il momento, non ha subito alcuna modifica, perché la regressione professionale subita è, di per sé, causa di demansionamento e di danno alla dignità del lavoratore, soprattutto se si considera che la stessa interviene a distanza di oltre vent’anni dall’acquisizione del profilo professionale di istruttore, vale a dire dall’acquisizione di una posizione consolidata e tutelata come tale dall’ordinamento. Si chiede, pertanto, di procedere all’immediato ritiro/annullamento in autotutela della delibera commissariale n. 1/2022 dell’1.8.2022, chiedendo contestualmente formale accesso alla relazione del direttore dell’1.8.2022, e alle sentenze prima richiamate della Corte d’Appello di Catania n. 688 e 689 del 2021, motivata dallo scopo di tutelare i diritti del personale iscritto nelle sedi di giustizia competenti. Catania, 02.08.2022

 La Segretaria Gen. Fp Cgil Catania F.to Concetta La Rosa”

Tarantola Golia il ragno più grande al mondo
Classe dirigente c ome una tarantola -Archivi Sud Libertà

 

DI       R.LANZA

Proseguiamo nelle nostre annotazioni.Sulla vicenda dell’Istituto Incremento ippico – che documentano un turpe potere della classe dirigenziale della Regione siciliana ma nel migliore dei casi, incapacità e giù giù, superficialità ed arroganza mista ad un comportamento privo di umanità oltre che di  omessa conosxcenza di norme giuridiche  – pendono interrogazioni parlamentari ed interpellanze, in taluni casi ,interventi di magistratura ,(un po’ dubbi vista l’evidenza dei fatti)..    

I nostri lettori ne sono stati e ne saranno informati. I  dipendenti attendono,fra l’altro, il giudizio della Cassazione. , la restante parte della Corte d’Appello (qui si presume, con “giudici” diversi da quelli che hanno già emesso due Sentenze che sembrano proposte dai vertici della Regione siciliana

Lo scadimento generale è rafforzato dall’intervento del Commissario straordinario Caterina Grimaldi che firmando l’atto di schiavitù dei dipendenti, ha provato di avere eguali connotati della classe dirigente regionale (non mettiamo in conto –perché ne esistono ma sono davvero poche- le eccezioni).

Ma ci chiediamo:  il direttore Alessandra e il Commissario Grimaldi  perché non rispondono in proprio delle responsabilità ( o irresponsabilità)  prese invece di “pescare probabilmente nel bilancio dell’Istituto Incremento ippico” per offrire lauti compensi (un atto al Tribunale: circa sei-sette mila euro,abbiamo accertato……………!!!!)    a  legali scelti come consulenti?

Non è la classe dirigente della Regione che deve essere già preparata e formata invece di sprofondare, con la complicità di commissari amministratori poco credibili, i dipendenti che hanno diritto alla carriera e disamministrare i cittadini?

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