RICERCA DEGLI SCIENZIATI DI SIENA SU I200 PAZIENTI ANALIZZATI”: IL VACCINO ANTICOVID PRESENTA RISCHI DI TROMBOEMBOLISMO -ANCHE DOPO UN PO’ DI TEMPO- NEI SOGGETTI DAI 50 IN SU”

La foto del cartello «Basta scienza» alla manifestazione no vax a Firenze è  vera? Sì! - Open

 

Adesso gli scienziati spiegano, con dati alla mano, perchè i NOVAX  hanno ragione a rifiutare e  protestare contro la somministrazione del vaccino antiCovid. Pericolo maggiore per i soggetti con un’età superiore ai 50 anni o una riduzione del testosterone a causa di un’anomalia genetica

Rischio trombosi più elevato per gli uomini, positivi al Covid-19, con un’età superiore ai 50 anni o una riduzione del testosterone a causa di un’anomalia genetica. Lo conferma uno studio coordinato dalla Genetica Medica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta da Alessandra Renieri, e pubblicato sul ‘Journal of Hematology and Oncology’. La ricerca mette in luce gli interrogativi posti dal vaccino somministrato ad  alcuni pazienti che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 che vanno incontro a maggiori rischi trombotici, specie se si tratta di anziani o soggetti con minor effetto del testosterone (carenza di recettore degli androgeni) e che hanno un difetto in una proteina, gene Selectina P, che innesca il trombo in maniera più vivace.

Il tromboembolismo è una causa frequente di gravità e mortalità nel Covid-19 – spiega Renieri -. Tuttavia, l’eziologia di questo fenomeno non è ancora ben compresa. Insieme agli altri centri di ricerca abbiamo selezionato un campione di circa 1200 pazienti, positivi al coronavirus ma con diverse gravità, e classificati secondo sesso ed età. 100 di questi pazienti sono stati reclutati all’ospedale Santa Maria alle Scotte, gli altri provengono da altri 40 centri italiani.

Grazie al sequenziamento degli esomi – prosegue la ricercatrice -, è stato individuato un gruppo di circa 500 pazienti maschili, di età superiore ai 50 anni, per cui il rischio trombotico era aumentato, per effetto della regolazione del gene Selp dal testosterone. Un’indicazione, questa – conclude Renieri -, molto importante anche per indicare il percorso terapeutico più idoneo per ogni soggetto”.

Pertanto il vaccino non si presenterebbe sicuro, come affermano con arroganza e semplicità comunicativa, i virologi televisivi ma presenta rischi di trombosi ed embolie polmonari (infarti) nelle persone dai 5o-60 anni in su

La ricerca è stata realizzata grazie al Consorzio Gen-Covid, in virtù di  un finanziamento della Regione Toscana, ed ha visto la partecipazione delle aziende del Sistema sanitario regionale e di altri 40 ospedali in Italia. Fondamentale anche la collaborazione di Andrea Isidori, dell’Università La Sapienza di Roma, Giuseppe Marotta, direttore Dipartimento Innovazione, Sperimentazione e Ricerca clinica e traslazionale dell’Aou Senese, e Simone Furini del Dipartimento Biotecnologie Mediche dell’Università di Siena.

I test sui 1200 pazienti analizzati – aggiunge Renieri – sono stati effettuati con analisi dell’esoma tramite il sequenziatore genomico a disposizione dell’Aou Senese e acquisito, a dicembre 2019, grazie al sostegno di Regione Toscana, Miur, Università di Siena, Aou Senese, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Toscana Life Sciences, Azienda Usl Toscana sudest. L’apparecchio, unico in Toscana in ambito sanitario e uno dei pochi in Italia del suo genere – conclude Renieri -, è in grado di processare 200 pazienti per notte ed individuare tutti i marcatori utili per la gravità di Covid“.

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